La risposta corretta è la B.
Il quadro presentato dal paziente è riferibile a rinite allergica, una sindrome nasale, indotta da allergeni, con una prevalenza nella popolazione generale stimata tra 10% e 20%.
Può manifestarsi stagionalmente o per tutto lâanno e gli allergeni scatenanti sono molto spesso di origine vegetale. I sintomi sono prurito al naso, agli occhi o alla bocca, starnuti, rinorrea, ostruzione nasale, ostruzione sinusale e tosse. I segni riscontrabili sono: edema congiuntivale, ipertrofia e pallore dei turbinati, piega allergica trasversale al di sopra del lobulo nasale. Il contatto con elevate concentrazioni di allergeni nei periodi stagionali di picco può portare a manifestazioni sistemiche piĂš gravi, nei soggetti maggiormente sensibili, di tipo febbrile o neuropsichico come stanchezza, irritabilitĂ .
La prevenzione consiste nellâevitare il contatto con gli allergeni responsabili (spesso impossibile da attuare per ovvie ragioni).
La terapia della rinite allergica si avvale di glucocorticoidi, dimostratisi efficaci, per uso topico intranasale (come mometasone e fluticasone), che danno sollievo entro poche ore dallâapplicazione, ma i benefici maggiori si riscontrano dopo un trattamento prolungato per alcuni giorni o settimane. Antistaminici orali non sedativi per via sistemica (come loratadina e cetirizina) o per uso topico (come azelastina e cromoglicato) possono essere utili per ridurre i sintomi, ma sono meno efficaci dei glucocorticoidi.
La risposta A non è corretta.
Non ci sono evidenze cliniche suggestive di una condizione infettiva sostenuta da batteri; allâesame fisico non câè dolorabilitĂ dei seni paranasali o febbre a sostenere tale ipotesi, quindi la prescrizione di antibiotici non è appropriata.
La risposta C non è corretta.
Il processo infiammatorio della rinite allergica è in parte mediato da leucotrieni; i farmaci inibitori dei leucotrieni come montelukast possono essere utilizzati nella terapia sintomatica di questo disturbo oltre che nellâasma. Tuttavia, siccome meno efficaci dei glucocorticoidi, possono esser presi in considerazione in caso di effetti avversi, provocati da questi ultimi.
La risposta D non è corretta.
I beta-2-agonisti fungono da agonisti dei recettori beta 2 adrenergici della muscolatura liscia bronchiale, essendo cosĂŹ responsabili del suo rilassamento e della conseguente broncodilatazione; sono quindi indicati nella terapia dellâasma.
La risposta E non è corretta.
I decongestionanti nasali hanno un effetto terapeutico limitato alla capacitĂ di indurre vasocostrizione con riduzione dellâedema della mucosa; tuttavia, se utilizzati per periodi prolungati, tra gli altri effetti indesiderati, possono causare rinite medicamentosa. Sono quindi da preferire i corticosteroidi.