La risposta corretta è la E.
L’infezione da varicella entro le prime 20 settimane di gravidanza può provocare la sindrome della varicella congenita. La varicella è un’infezione acuta sistemica, causata dal virus della varicella-zoster appartenente alla famiglia degli Herpesviridae. Il virus della varicella può essere trasmesso durante il periodo gestazionale o al momento del parto per via ascendente. Clinicamente si possono avere quadri diversi, che vanno da un’infezione asintomatica alla morte del feto o all’insorgenza di anomalie congenite, come la cosiddetta sindrome da varicella congenita, clinicamente caratterizzata da lesioni cutanee, anomalie oculari, quali cataratta e corioretiniti, difetti neurologici, ipoplasia corticale cerebrale e cerebellare, microcefalia, convulsioni, ipoplasia degli arti e alterazioni delle mani, ritardo psicomotorio e atrofia muscolare. Il 30% circa dei neonati affetti da sindrome da varicella congenita muore nel corso dei primi mesi di vita.
La risposta A non è corretta.
La trasmissione del Citomegalovirus (CMV), virus appartenente alla famiglia degli Herpesviridae, dalla madre al feto o al neonato può avvenire per via transplacentare, durante il parto o mediante l’allattamento. In generale la trasmissione perinatale o postnatale del CMV non si associa alla comparsa di un’infezione sintomatica e pertanto possiamo avere clinicamente quadri diversi, che vanno da un’infezione asintomatica all’insorgenza di anomalie congenite sintomatiche, manifestando una clinica caratterizzata da microcefalia, ipotonia, letargia, epilessia, petecchie, epato-splenomegalia, ittero, trombocitopenia ed incremento delle transaminasi epatiche e della bilirubina coniugata.
La risposta B non è corretta.
Gli herpes simplex virus 1 (HSV-1) e 2 (HSV-2) sono virus appartenenti alla famiglia degli Herpesviridae. La trasmissione verticale di HSV avviene principalmente durante il parto e le infezioni neonatali acquisite verticalmente sono responsabili di un elevato tasso di mortalità e morbilità.
La risposta C non è corretta.
La listeriosi è un processo infettivo, causato dalla Listeria monocytogenes, un batterio gram-positivo, catalisi positivo e ossidasi negativo, mobile per mezzo di flagelli. La sua distribuzione è alquanto ubiquitaria ,perché si può trovare nel suolo, nelle piante, nell’acqua, nei concimi di origine animale. È veicolata dalle feci dell’uomo (2-6% di portatori) e degli animali come vitelli, pollame, maiali (10-50% di portatori). È in grado di vivere e moltiplicarsi alle basse temperature, ha scarse necessità nutritive e persiste a lungo nell’ambiente (anche 50-60 giorni). La listeriosi neonatale viene acquisita per via transplacentare al momento o dopo il parto. L’infezione uterina può essere responsabile di una disseminazione fetale con formazione di granulomi a carico di diversi organi e tessuti. Può causare aborto, parto prematuro, mortalità perinatale o sepsi neonatale.
La risposta D non è corretta.
La toxoplasmosi è un’infezione da toxoplasma Gondii, parassita ubiquitario tra gli uccelli e i mammiferi L’infezione congenita è la conseguenza dell’infezione acuta, di solito asintomatica, contratta dalla madre durante la gravidanza. La probabilità di trasmettere l’infezione è correlata al trimestre di gravidanza:
- nel primo trimestre si ha una probabilità del 10-25%;
- nel secondo trimestre fino a 45%;
- nel terzo trimestre fino al 65%.
Questa patologia solitamente si manifesta nel primo mese dopo la nascita. La classica tetrade della toxoplasmosi congenita consiste in retino-coroidite bilaterale, idrocefalo o microcefalia, calcificazioni intracraniche, ritardo psicomotorio. Tuttavia, il quadro clinico è molto variabile, potendo ritrovare anche: cecità, corio-retinite, anemia, piastrinopenia, esantema, ittero, polmonite, strabismo, calcificazioni intracraniche, epilessia, ritardo psicomotorio, encefalite, idrocefalo. Se la patologia non viene trattata, può portare a morte.