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1 di 5 Domande

Un paziente di 40 anni con compenso precario del diabete viene visitato dal Dott. Franchi. La valutazione HbA1c deve essere effettuata:














La risposta corretta è la C.

Secondo le ultime linee guida la valutazione dell’HbA1c deve essere effettuata non meno di 2 volte all’anno in ogni paziente con diabete, 4 volte all’anno nei pazienti con compenso precario o instabile o nei quali sia stata modificata la terapia.

Riferimento: Standard Italiani Per La Cura Del Diabete Mellito 2018 (http://www.siditalia.it)


2 di 5 Domande

Un paziente maschio, di 57 anni, va dal medico di base per un senso di pesantezza al torace. Non prova dolore nÊ oppressione toracica. Il medico gli prescrive una radiografia del torace standard allegata. Qual è la diagnosi?

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La risposta corretta è la B.
Il paziente del caso clinico presenta un aneurisma dell’aorta toracica: infatti, la RX mostra una voluminosa dilatazione aneurismatica dell’aorta discendente toracica, che assume un decorso tortuoso, creando un severo slargamento della marginale mediastinica di sinistra, prevalente in sede ilare e peri-ilare. Non si riscontra la presenza di un ascesso polmonare e/o tumore del polmone (risposta A e C errate). Inoltre, è visibile il profilo atriale sinistro esente da lesioni espansive osservabili (risposta D errata). Infine, le strutture ilari sono visibili, malgrado la dilatazione aneurismatica e non è presente coinvolgimento del pacchetto linfonodale ilare sinistro (risposta E errata).

3 di 5 Domande

Stai testando un nuovo inibitore delle dipeptidil peptidasi IV (DPPIV) che, a tuo avviso, può avere una maggiore specificità per l’enzima DPPIV rispetto ad altri enzimi del medesimo tipo e quindi secondo la tua opinione potrebbe offrire vantaggi per il trattamento del diabete di tipo 2. Quale dei seguenti fattori riflette correttamente un aspetto della modalità d’azione dell’inibizione del DPPIV?














La risposta corretta è la A.

Gli inibitori della dipeptidil-peptidasi IV sono farmaci usati nei pazienti affetti da diabete di tipo II, in grado di bloccare l’attività enzimatica della dipeptidil-peptidasi IV (DPP-IV), un enzima deputato alla degradazione delle incretine con lo scopo di renderle non funzionanti.

Attraverso tale meccanismo è possibile aumentare la vita biologica ed il pool delle incretine attive con conseguente incremento dello stimolo di secrezione insulinica. Gli inibitori della dipeptidil-peptidasi IV, pertanto, riducono la degradazione naturale delle incretine.

Le risposte B, C, D ed E non sono corrette.

Tutte le altre opzioni indicate non riflettono la modalitĂ  di azione da parte degli inibitori della dipeptidil-peptidasi IV.


4 di 5 Domande

Al pronto soccorso dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma il dott. Cavalli visita un neonato di 15 giorni, portato alla sua attenzione dai genitori, che riferiscono episodi di vomito che si verificano dopo ogni poppata, per cui sembra avere costantemente fame. Viene visitato e si nota depressione della fontanella anteriore, la temperatura corporea è normale e all’auscultazione non si rilevano suoni patologici polmonari e cardiaci. All’auscultazione dell’addome si apprezza la presenza di peristalsi, visibile sulla cute anche a livello gastrico e alla palpazione si individua una massa mobile di circa 1,5cm tra epigastrio ed ipocondrio destro al di sotto del margine epatico inferiore. Nel corso della visita ha una scarica di feci, che risultano negative per sangue occulto e un episodio di vomito alimentare non biliare; gli esami ematici mostrano alterazioni prevedibili in un quadro di questo tipo. Quale tra le seguenti azioni è appropriato compiere prima di tutte per la gestione del caso?














La risposta corretta è la E

Dagli esami ematici presentati nel caso, il paziente mostra alcalosi metabolica, ipokaliemia e ipocloremia a causa del vomito.

L’approccio terapeutico di prima linea nel paziente del caso deve essere orientato alla correzione della disidratazione, del pH e degli elettroliti persi attraverso il vomito.

Per quanto riguarda la causa che ha determinato il vomito può essere riferita ad una stenosi ipertrofica pilorica, che consiste in un’ostruzione del lume pilorico, dovuta ad ipertrofia della tonaca muscolare (ad eziopatogenesi incerta, che colpisce 3/1000 neonati).

Dal punto di vista clinico la sintomatologia si verifica il piÚ delle volte nelle prime 3-6 settimane di vita e raramente dopo il terzo mese, soprattutto nei primogeniti: tale patologia è associata a vomito a getto non biliare, che segue ogni poppata.

Dopo aver corretto l’alcalosi, la disidratazione e l’alterazione elettrolitica si può ricorrere alla piloromiotomia, che è in genere risolutiva e consente di riprendere l’alimentazione entro pochi giorni dall’intervento.

La risposta A non è corretta.

Il quadro sintomatologico è abbastanza chiaro per formulare la diagnosi di stenosi ipertrofica del piloro, quindi, non è sempre necessario l’esame ecografico prima dell’intervento chirurgico. Si ricorre alla diagnostica per immagini, quando ci sono dubbi od incertezze per potenziali alterazioni concomitanti. In questo caso, comunque, il primo passo da effettuare deve essere nella direzione della correzione dell’alcalosi e degli squilibri elettrolitici e della disidratazione.

Le risposte B e C non sono corrette

La correzione chirurgica della stenosi ipertrofica del piloro tramite piloromiotomia è da effettuarsi dopo aver accertato l’ipotesi diagnostica ed aver corretto gli squilibri acido-base ed elettrolitici, causati dal vomito. Per la diagnosi di questo disturbo non è necessario ricorrere agli esami endoscopici.

La risposta D non è corretta.

L’acidosi metabolica ipercloremica si presenta in concomitanza alla somministrazione di ingenti quantità di cristalloidi a base di cloro, perdita di HCO3- per causa extrarenale (diarrea, by-pass digiuno-ileale, drenaggio pancreatico) o renale (acidosi tubulare, insufficienza renale cronica moderata, diuretici inibitori dell’anidrasi o anti-aldosteronici); si può verificare anche in caso di ritenzione di acidi, indotta da preparati come le miscele di aminoacidi o diuretici risparmiatori, che bloccano l’acidificazione dell’urina. Tali manifestazioni cliniche non sono correlabili con il caso clinico presentato.

 


5 di 5 Domande

Un paziente con neoplasia al colon, in trattamento chemioterapico, di 75 anni esegue un RX del torace per l’insorgenza di tosse associata a dispnea. Cosa si apprezza di patologico?

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La risposta corretta è la B.

La RX del caso clinico mostra un versamento pleurico medio-basale bilaterale, che presenta una crescente ipodiafania cranio-caudale rispetto al parenchima polmonare, mentre tende a mascherare il profilo diaframmatico ed obliterare i seni costo-frenici laterali. Generalmente la presenza di versamento viene rilevata all’RX tradizionale, quando raggiunge la quantità di circa 250 ml. Inizialmente, il liquido si dispone lungo il seno costofrenico obliterandolo, poi, con l’aumentare della quantità, tende a formare il cosiddetto menisco pleurico. Infine, quando è particolarmente abbondante, tende a determinare un opacamento completo dell’intero ambito polmonare. Al contrario, la RX del caso clinico non mostra cardiomegalia, neoplasia polmonare (che si apprezza come una disomogenea e disorganizzata area di ipodiafania a margini irregolari e spiculati), metastasi polmonari (che si apprezzano come nodularità pseudo-tondeggianti ipodiafane, in numero variabile ed a distribuzione mono o bilaterale a seconda dello stadio della patologia) e pneumotorace (risposte A, C, D ed E errate).


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