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1 di 5 Domande

Mentre era in vacanza in campeggio nell'Europa centrale, Letizia ha presentato un'eruzione cutanea centrale associata a febbre e mialgia, per la quale si è recata presso l’ospedale più vicino dove successivamente gli è stata diagnosticata la malattia di Lyme e per la quale si è sottoposta ad un ciclo prolungato di antibiotici, non ottenendo, però, benefici. Quale tra le seguenti zecche è il vettore più probabilemente responsabile della trasmissione della malattia di Lyme a questa paziente?














La risposta corretta è la D.

Borrelia burgdorferi è l’agente eziologico della malattia di Lyme, ma è Ixodes ricinus il vettore principalmente responsabile della sua trasmissione in Europa.

Ixodes pacificus e Ixodes scapularis sono le zecche responsabili della trasmissione della malattia di Lyme negli Stati Uniti.

La malattia di Lyme si manifesta inizialmente con un eritema cutaneo “a bersaglio” di piccole dimensioni; spesso è accompagnato da sintomi generali come cefalea, febbre, dolori muscolari. Se non trattata, può complicarsi ulteriormente con insorgenza di sintomi neurologici come meningite asettica, radicoloneuriti e paralisi di Bell, oltre a coinvolgimento articolare.


2 di 5 Domande

Edoardo, di 30 anni e affetto da diabete mellito di tipo 1, si reca per la prima volta presso l’ambulatorio per lo screening retinico diabetico dell’ospedale di Verona. Durante la visita oculistica, non sono state osservate alterazione della retina causate dal diabete. Tuttavia, è stata riscontrata bilateralmente la presenza di papilla ottica rilevata e con bordi definiti; non vi erano emorragie all’interno, al di sopra o intorno al nervo ottico. L'acuità visiva era 6/6 alla tabella di Snellen in entrambi gli occhi. Qual è la migliore indagine per confermare la diagnosi?














La risposta corretta è la D.

La diagnosi è di drusen del nervo ottico bilaterale. I drusen sono depositi di materiale proteico-lipidico che si formano tra l’epitelio pigmentato retinico e la membrana di Bruch della coroide; sono generalmente conseguenti all’invecchiamento e si distinguono in rigidi e molli, dove i primi sono generalmente asintomatici mentre i molli si associano alla degenerazione maculare senile secca.

L’indagine diagnostica di scelta è l’ecografia delle orbite, che mostra la calcificazione dei depositi all’interno delle papille ottiche.


3 di 5 Domande

Grazia, di 52 anni, si è recata presso il suo medico di famiglia per agitazione e calo ponderale. Durante la visita, il medico riscontra un leggero tremore, gozzo e tachicardia. Gli esami ematici confermano la presenza di una tireotossicosi con positività per gli autoanticorpi contro il recettore del TSH. La paziente decide, quindi, di sottoporsi a trattamento con iodio radioattivo. Quale delle seguenti affermazioni su questa terapia è corretta?














La risposta corretta è la C.

Le strategie attuali per il trattamento della tireotossicosi includono un periodo di trattamento variabile con farmaci anti-tiroidei come carbimazolo o propiltiouracile, radio-iodio o chirurgia.

La remissione a lungo termine a seguito di farmaci antitiroidei è dell’ordine del 15%, con la maggior parte di casi che va incontro a recidiva. Pertanto, spesso, il radio-iodio viene proposto come trattamento di prima scelta, in particolare per noduli multipli o noduli tossici solitari. Tuttavia, circa l’80% dei pazienti presenterà ipotiroidismo a lungo termine a seguito di trattamento con radioiodio.

Non vi è evidenza di un aumento del rischio di neoplasia tiroidea o di neoplasia gastrica a seguito di trattamento con iodio radioattivo.


4 di 5 Domande

Agnese, una ragazza di 29 anni, si reca in visita presso l’ambulatorio del dott. Giuliante riferendo che da circa 3 mesi soffre di astenia, affaticamento, dolori articolari e lividi. All'ispezione generale, la paziente appare pallida. All’esame obiettivo dell’addome, il margine inferiore della milza risulta palpabile 3 cm al di sotto dell’arcata costale sinistra. Le analisi del sangue mostrato:
Emoglobina 95 g/L (v.n. 115-165)
MCV 95 fL (v.n. 80-96)
Globuli bianchi 2,1 × 109/L (v.n. 4-11)
Piastrine 55 × 109/L (v. n. 150-400)
Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la E.

La combinazione di pancitopenia, artralgia e splenomegalia rende il LES la diagnosi più probabile.

Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia infiammatoria su base autoimmunitaria, la cui patogenesi non è del tutto nota. Si caratterizza per anomalie immunologiche, in particolare per la produzione di anticorpi antinucleari (ANA).

Le manifestazioni cliniche possono interessare ogni organo e possono variare drasticamente da paziente a paziente. Il modello più comune è un insieme di disturbi costituzionali associati a coinvolgimento cutaneo, muscolo-scheletrico, ematologico e sierologico, anche se alcuni pazienti hanno manifestazioni prevalentemente ematologiche, renali o del sistema nervoso centrale. Il decorso clinico del LES è molto variabile tra i pazienti e può essere caratterizzato da periodi di remissioni e di ricadute croniche o acute.

La diagnosi si pone in base alla presenza dei criteri diagnostici.


5 di 5 Domande

Debora, di 64 anni, affetta da diabete, si reca presso il pronto soccorso dell’ospedale di San Giovanni Rotondo per ittero ingravescente. Precedentemente aveva assunto un secondo ciclo di antibiotici orali per un'infezione pregressa delle vie urinarie. I suoi test di funzionalita' epatica mostrano: Bilirubina 64 μmol/L (v.n. 1-22) ALT 354 IU/L (v.n. 5-38) AST 267 IU/L (v.n. 6-34) ALP 168 IU/L (v.n. 20-140) Quale dei seguenti farmaci e' piu' probabile che sia la causa del suo quadro clinico?














La risposta corretta è la A.
Le statine causano un danno epatocellulare caratterizzato da aumento delle transaminasi e della fosfatasi alcalina. La lesione epatica farmaco-indotta è comune e può causare sia un danno epatocellulare, che colestatico, fibrotico, vascolare e granulomatoso. Alcuni farmaci possono determinare ittero poichè inducono emolisi (ad esempio, dapsone). L'aumento della fosfatasi alcalina associata all’aumento delle transaminasi epatiche indica un pattern colestatico di lesione/ittero.

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