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1 di 5 Domande

Paola, di 65 anni, si è recata presso l’ambulatorio di oncologia poiché gli è stato recentemente diagnosticato un carcinoma invasivo di grado 2 del seno destro, grande 13 mm. All’analisi istologica la lesione risulta fortemente positivo ER/PR ed Her-2 negativo. Tuttavia, a causa della scoperta della positività per tumore di uno dei quattro linfonodi ascellari sottoposti a biopsia, viene valutata la possibilità di sottoporla a chemio e radioterapia adiuvante. In anamnesi, riferisce trattamento con chemioterapia e radioterapia per un carcinoma a cellule squamose della rinofaringe insorto quando aveva 35 anni. Dopo cinque anni di follow-up è stata dimessa dalla clinica ed è stata altrimenti bene negli ultimi 30 anni. Quale dei seguenti fattori potrebbe aver aumentato il rischio di sviluppare entrambi questi tumori durante la sua vita?














La risposta corretta è la D.

Sebbene tutte le opzioni rappresentino dei fattori di rischio per l’insorgenza di neoplasie, solo l’alcol costituisce un fattore di rischio sia per il cancro della rinofaringe che per il cancro al seno.


2 di 5 Domande

Giacomo, di 62 anni, soffre di impotenza. Gli è stato diagnosticato il diabete mellito 10 anni fa e inizialmente è stato trattato con la dieta ma da tre anni assume metformina. Negli ultimi due anni ha notato un progressivo deterioramento della disfunzione erettile ed ora è totalmente impotente. Si rade ogni giorno, ma non si è reso conto di alcun cambiamento nei peli del corpo. Non fuma e beve circa dieci unità alcoliche settimanali. Alla visita medica, il paziente risulta obeso, la pressione sanguigna è di 146/88 mmHg e i caratteri sessuali secondari risultano nella norma. L'esame testicolare rivela testicoli normali di circa 15 ml di volume. Non ci sono anomalie nella valutazione cardiovascolare, respiratoria o addominale. Le indagini di laboratorio rivelano:
Emoglobina 142 g/L (v.n. 130-180)
Globuli bianchi 9.0 × 109/L (v.n. 4-11)
Piastrine 188 × 109/L (v.n. 150-400)
Sodio siericoo 145 mmol/L (v.n. 137-144)
Potassio sierico 4,5 mmol/L (v.n. 3,5-4,9)
Urea 7,2 mmol/L (v.n. 2,5-7,5)
Creatina 110 μmol/L (v.n. 60-110)
Fosfatasi alcalina 88 U/L (v.n. 45-105)
Aspartato aminotransferasi 30 U/L (v.n. 1-31)
Gamma GT 42 U/L (v.n. <50)
HbA1c 7,8% (v.n. 3,8-6,4)
Glucosio plasmatico a digiuno 7,8 mmol/L (v.n. 3,0-6,0)
Testosterone plasmatico 7.1 nmol/L (v.n. 9-33)
FSH 4,1 mU/L (v.n. 3-12)
Ormone luteinizzante plasmatico 5.1 mU/L (v.n. 3-10)
Quale delle seguenti opzioni sceglieresti come ulteriore indagine clinica?














La risposta corretta è la D.

Questo paziente presenta un ipogonadismo ipogonadotropo (HH) con rapporto ormone luteinizzante/ormone follicolo-stimolante ormonale (LH/FSH) inappropriatamente normale per le basse concentrazioni di testosterone.

L’ipogonadismo ipogonadotropo è relativamente comune in associazione al diabete di tipo 2 e all’obesità. Il meccanismo esatto responsabile è sconosciuto.

L’iperprolattinemia può essere causa di ipogonadismo ipogonadotropo e può manifestarsi anche con ginecomastia e galattorrea. La presenza di un adenoma ipofisario va poi valutata con RMN cerebrale.


3 di 5 Domande

Nell'ipertermia, all'aumentare della temperatura corporea, qual è la prima anomalia biochimica?














La risposta corretta è la B.

Con l’aumentare della temperatura corporea, ad esempio nell’ipertermia dovuta al colpo di calore, la prima conseguenza è l’ipokaliemia. Si ritiene che ciò sia dovuto all’aumento dell’assorbimento di K + da parte dei muscoli, poiché le catecolamine stimolano il trasportatore NA-K-ATPasi.

Quando la temperatura corporea aumenta ulteriormente, l’iperkaliemia può evolvere causando rabdomiolisi e acidosi lattica.


4 di 5 Domande

Fausto, di 52 anni, si presenta presso il pronto soccorso di Vicenza per debolezza acuta e sonnolenza. Al momento del ricovero, ha un GCS di 14 su 15. Altre valutazioni rivelano che ha una temperatura di 37 ° C, FC 92 bpm regolare, FR 26 atti/min, con saturazione del 96% e una pressione arteriosa di 162/102 mmHg. L'esame neurologico rivela debolezza generalizzata ma iper-reflessia sinistra con segno di Babinsky positivo a sinistra. Una TC urgente mostra un’estesa emorragia intracerebrale senza evidenza di idrocefalo. Qual è il passo più appropriato nella gestione del paziente?














La risposta corretta è la B.

Molto probabilmente l’emorragia è secondaria alla sua ipertensione. L’emorragia cerebrale ipertensiva di solito colpisce i gangli della base, il talamo e il ponte. Poiché l’ematoma profondo è difficile da evacuare, secondo le linee guida RCP 2016, i pazienti con emorragia intracerebrale primaria che si presentano entro 6 ore dall’esordio con una pressione arteriosa sistolica superiore a 150 mmHg devono essere trattati con urgenza utilizzando un protocollo concordato localmente per abbassare la pressione sanguigna ad una pressione sistolica di 140 mmHg per almeno 7 giorni, a meno che:

  • il punteggio di Glasgow Coma Scale è pari o inferiore a 5
  • l’ematoma è molto grande e si prevede morte del paziente
  • viene identificata una causa strutturale per l’ematoma
  • È previsto un intervento chirurgico immediato per evacuare l’ematoma.

5 di 5 Domande

Federica, di 28 anni, è alla 24a settimana di gravidanza e manifesta profonda stanchezza e ansia. All’esame obiettivo si riscontrano tremore, FC 100 bpm e una lesione soffice della tiroide. I test di funzionalità tiroidea mostrano:
T4 libero 32,9 pmol/L (v.n. 10-22)
TSH 0,04 mU/L (v.n. 0,4-5).
Quale dei seguenti trattamenti sceglieresti per questa paziente?














La risposta corretta è la A.

La paziente ha la malattia di Graves (ipertiroidismo dovuto alla presenza di anticorpi attivanti diretti contro il recettore del TSH che sarà quindi costitutivamente attivato per cui avremo aumento dei livelli degli ormoni tiroidei associato a riduzione dei livelli di TSH) e il trattamento più appropriato per la tireotossicosi è il Carbimazolo, alla dose più bassa per mantenere l’eutiroidismo.

Il propranololo migliorerebbe i sintomi ma potrebbe avere un impatto sul feto.

A causa del piccolo rischio di anomalie fetali con carbimazolo, si raccomanda l’uso di PTU nel primo trimestre durante l’organogenesi e quindi di carbimazolo nel secondo e terzo trimestre.


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