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1 di 5 Domande

Mariangela è una ragazza di 25 anni che si reca presso lo studio di dermatologia della dottoressa Tagheria a causa della comparsa di una serie di rash eritematosi, policiclici e mal definiti sul viso, collo e tronco. Alcune lesioni sono papulari e presentano delle squame. Alcune di queste, inoltre, sono guarite senza lasciare cicatrici. Riferisce che le lesioni sono esacerbate dall'esposizione alla luce solare. Non c'è altra storia significativa. Le sue analisi del sangue sono le seguenti:
Hb 11,1 g / dL (115-165)
WBC 8.9 × 109/ L (4-11)
Neutrofili 89% (40-75)
Piastrine 166 × 109 / L (150-400)
VES 16 mm / h (0-20)
PCR 3 mg / L (<10)
L'urea, gli elettroliti e la creatinina sono normali.
Anticorpi anti-nucleari positivo 1: 320
Anticorpi anti-dsDNA negativi
Anticorpi anti-Ro positivi
Anticorpi anti-La negativi
Sulla base di questi dati, qual è il tuo sospetto diagnostico?














La risposta corretta è la D.

Questa paziente presenta il lupus eritematoso cutaneo subacuto classico (SACLE); esso risulta ANA positivo nel 60% dei pazienti ma solo il 10-15% di essi progredisce in LES con un’attività moderata. L’80% dei pazienti, inoltre, ha anche anticorpi anti-Ro positivi.

La malattia cutanea può verificarsi come parte del LES o essere presente come lupus eritematoso cutaneo (spesso senza alcuna malattia sistemica) e con possibilità variabili di progressione verso il LES tra cui:

  • Lupus eritematoso discoidale (DLE)
  • lupus eritematoso cutaneo subacuto (SACLE)
  • Lupus eritematoso cutaneo acuto (ACLE)

Tuttavia, il lupus eritematoso cutaneo acuto spesso accompagna una riacutizzazione della malattia sistemica.

Il lupus eritematoso cutaneo si caratterizza per eritema diffuso, rash maculopapulare, fotosensibilità e ulcere orali, mentre la forma di lupus cutaneo discoide si presenta con placche squamose ben definite, che guariscono lasciando delle cicatrici centrali.


2 di 5 Domande

In una recente riunione, un consulente è stato nominato per svolgere il successivo audit clinico.
Qual è il passo successivo più appropriato per il consulente?














La risposta corretta è la E.

Il ciclo di audit si caratterizza per una valutazione iniziale delle esigenze in cui vengono determinati i requisiti del dipartimento, della sezione o dell’individuo.

Una volta deciso ciò che deve essere valutato, è importante identificare gli standard rispetto ai quali verrà svolto l’audit. Questi possono essere standard nazionali o linee guida cliniche determinate dagli organismi nazionali; i confronti possono essere fatti anche all’interno del dipartimento stesso.


3 di 5 Domande

Un uomo di 60 anni viene sottoposto a RX. Cosa si apprezza in questa RX?

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La risposta corretta è la C.

L’RX del ginocchio del paziente del caso clinico mostra un distacco parcellare a carico dell’emipiatto tibiale laterale, noto come frattura di Segond, una frattura da avulsione nella quale le strutture tendineo-legamentose determinano una avulsione di piccole porzioni ossee nei loro punti di ancoraggio e inserzione. Non sono evidenti fratture a carico dei restanti segmenti ossei (risposte A, B, D ed E errate).


4 di 5 Domande

Franco è un uomo di 40 anni che si reca presso l’ambulatorio di nefrologia dal dottor Foglia per una visita in quanto suo padre, già dall’età di 45 anni, ha dovuto iniziare la dialisi. Le indagini di laboratorio mostrano che la clearance della creatinina è 76 ml / min e una recente ecografia addome mostra i reni ingranditi bilateralmente, con più cisti renali. All'esame obiettivo, infine, la sua pressione sanguigna è 149/88 mmHg. Quale delle seguenti affermazioni è errata?














La risposta corretta è la D.

Questo paziente ha una malattia renale policistica autosomica dominante (ADPKD).

In media, i pazienti progrediscono fino allo stadio terminale dell’insufficienza renale tra i 40 ei 60 anni.

In questi pazienti la funzionalità renale di solito si deteriora gradualmente, di solito con una riduzione della clearance della creatinina di 5/6 ml / min / anno (almeno 10 anni per questo paziente o prima se la sua malattia non venisse adeguatamente gestita).

Il trattamento deve includere un’assunzione elevata di liquidi (per prevenire la formazione di calcoli renali o coaguli di sangue) e un follow-up regolare della pressione sanguigna e della funzionalità renale. Il dolore lombare deve essere trattato sintomaticamente e l’ipertensione deve essere gestita con farmaci antipertensivi standard.

L’ematuria deve essere trattata in modo conservativo. Le infezioni del tratto urinario devono essere trattate con farmaci lipofilici (ad esempio, ciprofloxacina, trimetoprim-sulfametossazolo) in quanto hanno la migliore penetrazione vescicale.

Inoltre, essendo una malattia autosomica dominante, al paziente dovrebbe essere offerta consulenza genetica, perché si trasmette al 50% della progenie, anche se comunque la malattia può avere un decorso clinico variabile anche tra i membri della famiglia colpita.


5 di 5 Domande

Marianna è una donna di 52 anni che si reca presso l’ambulatorio di cardiologia della dottoressa Italia a causa di dispnea ingravescente. È affetta da cardiomiopatia dilatativa e circa sei mesi fa le è stato impiantato un dispositivo di resincronizzazione cardiaca. È nota per avere, inoltre, fibrillazione atriale. Attualmente è trattata con i seguenti farmaci: bisoprololo 10 mg, ramipril 10 mg, spironolattone 25 mg, furosemide 40 mg, warfarin e digossina 250 mcg. Il suo ecocardiogramma mostra una frazione di eiezione del 33%. All'esame la sua frequenza cardiaca è di 78 bpm. Il suo ECG mostrava un blocco di branca sinistro (LBBB) con un QRS di 130 ms e una fibrillazione atriale. A seguito dell’interrogazione del suo dispositivo, si osserva che è entrato in azione nel 92% dei casi. Quale sarebbe il prossimo passo nella gestione di questo paziente?














La risposta corretta è la B.

L’ablazione del nodo AV è riservata a quei pazienti in cui il controllo farmacologico della frequenza cardiaca non ha avuto successo o non è stato tollerato. La procedura è invasiva e richiede l’impianto di pacemaker permanente.

I pazienti candidati a questa terapia includono quelli con cardiomiopatia indotta da tachicardia, nonostante gli sforzi farmacologici per il controllo della fc e sintomi intollerabili nonostante i tentativi aggressivi di terapia farmacologica (in alcuni casi, gran parte del carico di sintomi è dovuto a farmaci piuttosto che alla stessa FA).


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