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1 di 5 Domande

Un uomo di 58 anni, con una storia di diabete mellito e precedente trombosi venosa profonda dell'arto inferiore sinistro, si presenta al pronto soccorso dell’ospedale con improvvisa e indolore perdita della vista a livello dell’occhio destro. L’acuità visiva dell’occhio destro è passata da 6/10 alla percezione oscura, nel corso solo di poche ore. Di seguito è mostrata un'immagine della retina destra. Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Sulla scorta delle informazioni clinico-anamnestiche e dell’immagine del fondo oculi del caso clinico, la diagnosi più probabile per il paziente è un’occlusione dei rami venosi retinici. Tale condizione è caratterizzata da emorragie a forma di fiamma e perdita visiva improvvisa e indolore (risposte A, C, D ed E errate).


2 di 5 Domande

L’immagine seguente mostra l’esame del fondo oculare di Virgilio, un bimbo di 13 anni. Quale dei seguenti segni fisici è probabile che presenti questo paziente?

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La risposta corretta è la B.

In base ai reperti clinico-anamnestici e all’esame del fundus oculi, il paziente presenta verosimilmente albinismo, un difetto ereditario della sintesi di melanina, responsabile di ipopigmentazione diffusa della cute, dei capelli e degli occhi. L’interessamento oculare causa strabismo, nistagmo, fotosensibilità diminuzione del visus, pigmentazione retinica e visualizzazione chiara di tutti i vasi sanguigni all’esame del fundus oculi. In particolare, l’albinismo oculo-cutaneo comprende un gruppo di rari disordini genetici della biosintesi della melanina ereditata. Sono stati riconosciuti sette tipi di OCA causati da mutazioni in diversi geni; tutti condividono una ridotta pigmentazione della pelle, dei capelli e degli occhi. Tali forme di albinismo sono associate con una riduzione della melanina all’interno dell’iride e della retina e con un’alterazione delle fibre del nervo ottico durante lo sviluppo (risposte A, C, D ed E errate).


3 di 5 Domande

Una donna di 39 anni con una storia di malattia di Graves che arriva al dipartimento di emergenza dell’ospedale San Paolo lamentando offuscamento bilaterale della vista e perdita della percezione dei colori. All'esame obiettivo ha una evidente malattia bilaterale dell'occhio con marcata proptosi a causa della patologia tiroidea. Attualmente effettua una terapia sostitutiva per controllare la funzione tiroidea. Quale dei seguenti è il modo più appropriato per gestire l’orbitopatia?














La risposta corretta è la B.

In una paziente affetta da malattia di Graves la modalità più appropriata per gestire l’orbitopatia è rappresentata dalla somministrazione di corticosteroidi ad alto dosaggioInfatti, i sintomi della paziente del caso clinico sono coerenti con la neuropatia ottica progressiva che si verifica a causa dello stiramento del nervo ottico con ridotta acuità visiva, difetto del campo visivo e difetto papillare afferente. Al contrario, l’azatioprina e il metotrexato sono agenti risparmiatori di steroidi utilizzati nella gestione dell’orbitopatia di Graves; tuttavia, tale patologia viene trattata in prima linea con corticosteroidi ad alto dosaggio (risposte A e C errate). All’opposto, il ruolo della radioterapia orbitale è controverso e non viene ritenuta ancora una consolidata opzione terapeutica accettata (risposta D errata). Infine, la chirurgia di decompressione orbitale può essere utilizzata in acuto, quando la risposta ai corticosteroidi non è adeguata (risposta E errata).


4 di 5 Domande

Un ragazzo di 30 anni, HIV positivo, si reca presso il PS in quanto a causa di una progressiva perdita della vista all'occhio sinistro, senza altri sintomi oftalmologici associati. All'esame del fondo oculare possiamo apprezzare il reperto mostrato nell'immagine. Dai dati forniti, cosa è possibile sospettare?

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La risposta corretta è la A.

Per il paziente del caso clinico, sulla base delle informazioni clinico-anamnestiche e dell’esame del fundus oculi (con evidenti aree di necrosi retinica, emorragie a fiamma, edema ed essudati bianco-giallastro), la diagnosi più probabile è la retinite da citomegalovirus, una grave infezione opportunistica, che si verifica spesso in soggetti con infezioni da HIV e/o con grave immunodepressione sistemica. Tale retinite è caratterizzata da focolai bianco-giallastri di essudato retinico, associati ad eventi emorragici, vasculitici e edematosi rapidamente ingravescenti, se non trattati in maniera tempestiva. L’evoluzione di queste lesioni esita nella necrosi retinica e nella sua completa atrofia. L’infezione è inizialmente asintomatica, seguita da annebbiamento visivo, miodesopsie, fotopsia e scotomi (risposte B, C, D ed E errate).


5 di 5 Domande

Una ragazza di 32 anni si reca presso il PS lamentando mal di testa e disturbi visivi bilaterali. Viene sottoposta ad un esame del fondo oculare, come mostrato nell'immagine. In vista dei reperti mostrati, quale dei seguenti esami sarebbe il meno adatto per il sospetto diagnostico in questione?

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La risposta corretta è la D.

Per la paziente del caso clinico, sulla base dei reperti clinico-anamnestici e dell’esame del fundus oculi, la diagnosi più probabile è la retinopatia ipertensiva, espressione del danno vascolare retinico indotto dall’ipertensione: infatti, il fondo oculare della paziente, con mal di testa improvviso e disturbi visivi, mostra lesioni bilaterali con edema retinico e depositi di essudati duri intorno alla fovea (stella maculare), emorragie a fiamma ed essudati cotonosi (nell’occhio sinistro), che sono compatibili con una retinopatia ipertensiva di grado III. Di conseguenza, l’esame meno adatto per tale sospetto diagnostico è rappresentato dalla misurazione della pressione intra-oculare, che avrebbe un razionale in caso di sospetto di glaucoma. Al contrario, dato il forte sospetto di retinopatia ipertensiva è indicato saggiare la presenza di eventuali soffi addominali, determinare i livelli sierici di creatinina, cercare cause sistemiche di ipertensione e misurare la pressione arteriosa (risposte A, C e B errate).


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