La risposta corretta è la A.
In un paziente che presenta, in seguito a trauma cranico da incidente stradale, una posizione anomala del capo, con la testa inclinata sempre verso la spalla sinistra, notevole difficoltà nel guardare verso il basso, specialmente nel fare le scale o nel leggere, come se gli oggetti si sdoppiassero verticalmente, la condizione clinica che descrive con maggiore probabilità il quadro è un deficit traumatico del IV nervo cranico.
Il IV nervo cranico (o nervo trocleare) è un nervo puramente motorio, il cui nucleo si trova all’altezza del tubercolo quadrigemino inferiore, localizzato sul tetto del mesencefalo, le cui fibre giungono fino alla fessura orbitaria superiore, la attraversano e vanno ad innervare il muscolo obliquo superiore dell’occhio controlaterale (o muscolo grande obliquo), che determina abbassamento e abduzione in torsione dell’occhio.
La sua paralisi determina posizione leggermente più elevata dell’occhio interessato sul piano orizzontale, rispetto al controlaterale. Inoltre, determina diplopia di tipo verticale e torsionale: per questo motivo, il paziente tende ad assumere una posizione inclinata della testa sulla spalla controlaterale all’occhio affetto così da permettere l’allineamento fra i due occhi, ripristinare la visione binoculare e correggere la diplopia. La causa più frequente di paralisi del IV nervo cranico, oltre alla forma congenita, è il trauma cranico.
Al contrario, la sindrome di Benedikt è una sindrome alterna dovuta ad un danno localizzato a livello del nucleo rosso del mesencefalo. Vi è interessamento del terzo nervo cranico con sintomatologia omolaterale, emiplegia controlaterale transitoria e incompleta, emi-tremore controlaterale, emi-corea (movimenti improvvisi, involontari e irregolari) ed emi-atetosi (movimenti facciali e degli arti involontari) controlaterali (per l’interessamento del nucleo rosso e/o fibre pallido rubre) (risposta B errata).
All’opposto, l’oftalmoplegia internucleare è una condizione dovuta ad una lesione del fascicolo longitudinale mediale. Durante lo sguardo orizzontale, il fascicolo longitudinale mediale di ogni lato del tronco encefalico permette che l'abduzione di un occhio avvenga in modo coordinato all'adduzione dell'altro. Il fascicolo longitudinale mediale collega le seguenti strutture:
- il nucleo del sesto nervo cranico (che controlla il retto laterale, responsabile dell'abduzione);
- il centro di sguardo orizzontale adiacente (formazione reticolare pontina para-mediana);
- il nucleo del III nervo cranico controlaterale (che controlla il retto mediale, responsabile dell'adduzione).
Il fascicolo longitudinale mediale, inoltre, connette i nuclei vestibolari con i nuclei del terzo e del quarto nervo cranico. Se una lesione del fascicolo longitudinale mediale blocca i segnali provenienti dal centro dello sguardo orizzontale verso il terzo nervo cranico, l'occhio del lato affetto non può addurre (o adduce debolmente) oltre la linea mediana. L'occhio colpito adduce normalmente in convergenza, poiché la convergenza non richiede segnali provenienti dal centro di sguardo orizzontale. Inoltre, durante lo sguardo di lateralità verso il lato opposto all'occhio colpito, le immagini sono spostate sul piano orizzontale, provocando diplopia (risposta C errata). Invece, nel torcicollo post-traumatico il paziente tende ad assumere una errata posizione di flessione della testa sul collo; si ha un atteggiamento in flessione laterale e rotazione di vario grado del collo e della testa con limitazione importante dei movimenti, che risultano spesso dolorosi. Si tratta di un blocco cervicale acuto secondario. Può dare nausea, capogiri, cefalea, è disabilitante, ma non è presente diplopia (risposta D errata).