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1 di 5 Domande

Nell'ambito dei precursori del carcinoma invasivo dell'esocervice uterina, a cosa corrisponde "moderato grado di displasia"?














La risposta corretta è la E.
La condizione pre-maligna del cancro dell’esocervice viene definita CIN (neoplasia intraepiteliale cervicale); nell'ambito dei precursori del carcinoma invasivo dell'esocervice uterina, il grado di displasia moderato è il CIN 2. Infatti, si distinguono 3 gradi di CIN:
- CIN 1, che corrisponde alla displasia di basso grado;
- CIN 2, che corrisponde alla displasia di grado moderato;
- CIN 3, che corrisponde alla displasia di grado severo.
Nelle donne con una neoplasia intraepiteliale è necessario prevenire la progressione verso il cancro invasivo, evitando tuttavia il sovra-trattamento delle lesioni che potrebbero regredire; nel caso di CIN 2 e 3 i pilastri del trattamento sono l'escissione e l'ablazione della lesione, mentre nel caso di CIN 1 è necessario effettuare uno stretto follow-up (risposte A, B, C e D errate).

2 di 5 Domande

Una ragazza di 17 anni viene portata dal fratello presso il pronto soccorso per malessere. Anamnesi patologica prossima: sanguinamento vaginale, nausea e vomito.  Anamnesi fisiologica: la ragazza riferisce che la sua ultima mestruazione è stata circa 2 mesi fa.  Esame obiettivo: i parametri vitali della paziente includono una F.C. di 82 bpm, P.A di 195/105 mmHg e temperatura corporea di 37°C. Inoltre, si riscontra alla palpazione, a livello ombelicale, il fondo uterino.  Esami strumentali-laboratoristici: dopo avere riscontrato una positività alla β-hCG, viene effettuata un’ecografia, mostrata nell’immagine sottostante. Quale è la condizione di base sottostante la presentazione clinica della paziente?

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La risposta corretta è la C
Sulla base delle informazioni clinico-anamnestiche e dell’ecografia del caso clinico, la paziente verosimilmente presenta una mola idatiforme, una lesione pre-maligna, che si verifica a causa di un errore nella fecondazione. Esistono 2 tipi di mola:
1) la mola idatiforme completa, che presenta le seguenti caratteristiche:
- di solito diploide;
- si verifica quando un ovulo anucleare viene fecondato da due spermatozoi o da uno spermatozoo, che duplica il suo genotipo successivamente;
- è associata a un rischio maggiore di complicanze e trasformazione maligna;
2) la mola idatiforme parziale, che presenta le seguenti caratteristiche:
- di solito triploide;
- si verifica quando un ovulo normale viene fecondato da due spermatozoi;
- si riscontra la presenza di feto triploide non vitale;
- è associata a minor rischio di complicanze e trasformazione maligna.
La mole idatiforme è caratterizzata da un’eccessiva proliferazione trofoblastica, che porta a villi placentari idropici e può determinare livelli marcatamente elevati di gonadotropina corionica beta-umana (beta-hCG), che possono causare complicanze come iperemesi, ipertiroidismo, cisti di teca-luteinica ovarica e pre-eclampsia. All’opposto, l’iperemesi gravidica non determina sanguinamento vaginale, ipertensione arteriosa e tale quadro ecografico (risposta B errata). Infine, il quadro clinico della paziente non è compatibile con abruptio placentae, gravidanza ectopica e torsione ovarica (risposte A, D ed E errate).

3 di 5 Domande

Scenario OG30G: Una donna di 28 anni asintomatica si presenta alla visita ginecologica perchÊ da 3 mesi non ha il ciclo mestruale. In precedenza, il ciclo era regolare. Riferisce di aver eseguito 7 giorni prima un test di gravidanza sulle urine con esito negativo. Quale dei seguenti esami NON è indicato fare nel percorso diagnostico?














La risposta corretta è la D.
In una paziente con assenza di mestruazioni da 3 mesi (amenorrea secondaria), asintomatica, precedentemente con ciclo mestruale regolare e recente test di gravidanza urinario negativo, l’esame meno indicato nell’iter diagnostico è la visita con esame speculare di vagina e collo: infatti, la valutazione obiettiva di vagina e collo dell’utero assume maggiore rilevanza nel caso di amenorree primarie, in quanto anomalie anatomiche potrebbero giustificare tale condizione. In particolare, l’amenorrea può essere di due tipi: 
- amenorrea primaria, caratterizzata da assenza di flusso mestruale senza menarca;
- amenorrea secondaria, caratterizzata da assenza di flusso mestruale in donne che hanno avuto il menarca. 
In presenza di amenorrea secondaria bisogna escludere la gravidanza; successivamente, sarĂ  necessario eseguire un’anamnesi accurata che indaghi le caratteristiche dei precedenti cicli mestruali, i farmaci abitualmente assunti, l’eventuale presenza di particolari stress psicologici o radio/chemio-terapie precedenti. Infine, sarĂ  necessaria un’accurata valutazione ecografica, seguita dal dosaggio del TSH, della prolattina, del LH, del FSH, dell’ormone antimulleriano e del test al progesterone (risposte A, B, C ed E errate). 

4 di 5 Domande

In caso di donna con infezione da HIV in gravidanza con viremia HIVRNA non rilevabile e CD4 > 200 cell/mm3 da almeno 4 settimane:














La risposta corretta è la C.
La donna del caso clinico con infezione HIV in gravidanza con viremia HIV-RNA non rilevabile e CD4 > 200 cell/mm3 da almeno 4 settimane, non presenta controindicazioni al parto vaginale.
Fonte: Linee Guida Italiane sull’utilizzo della Terapia Antiretrovirale e la gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1; http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2696_allegato.pdf

5 di 5 Domande

Una donna di 22 anni si reca al Pronto Soccorso ginecologico e riferisce che in occasione di una festa privata era stata avvicinata da un uomo sconosciuto, che aveva poi abusato sessualmente di lei. Il ginecologo di guardia deve:














La risposta corretta è la C
Per la paziente del caso clinico, che ha subito una violenza sessuale, il ginecologo di guardia è tenuto a eseguire l'anamnesi e la visita ginecologica per accertare la presenza dei segni dell'eventuale violenza subita dopo aver contattato l'ĂŠquipe multidisciplinare per l'accertamento delle violenze, ove presente. PoichĂŠ il reato di stupro, disciplinato dagli articoli 609 bis e seguenti del Codice penale, nella maggior parte dei casi è punibile a querela della persona offesa, il medico non è tenuto a redigere referto nĂŠ rapporto. Diversamente si procede d’ufficio: 
- nel caso in cui la vittima sia minore;
- nel caso in cui il reato sia stato commesso da un ascendente, genitore, convivente, tutore o da chiunque risulti affidatario del minore per ragioni di cura, educazione, istruzione, vigilanza o custodia; 
- nel caso in cui il reato sia stato commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni; 
- nel caso in cui il reato sia stato commesso contestualmente ad un altro delitto perseguibile d’ufficio (risposte A, B, D ed E errate).

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