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1 di 5 Domande

Scenario AQ22W: A una donna di 32 anni, primipara, con anamnesi precedente alla gravidanza negativa, viene posta diagnosi di ipertensione gestazionale di grado moderato. La paziente contatta il proprio ginecologo, riferendo di avere entrambe le gambe gonfie, senza tuttavia gonfiore in altre sedi. Sulla base di quanto ha raccontato al telefono si consiglia di:














La risposta corretta è la B.
Sulla base dei reperti clinico-anamnestici del caso clinico, si deve consigliare alla paziente di rivolgersi ad un pronto soccorso ostetrico per escludere una manifestazione iniziale di pre-eclampsia. Le linee guida concordano sul fatto che la diagnosi di pre-eclampsia dovrebbe essere posta in una donna precedentemente normotesa con nuova insorgenza di ipertensione (pressione sistolica ≥ 140 mmHg e/o pressione diastolica ≥ 90 mmHg in due occasioni distanti almeno quattro ore) e proteinuria dopo la ventesima settimana di gestazione; in assenza di proteinuria, però, la diagnosi può essere posta se l'ipertensione di nuova insorgenza è accompagnata da segni o sintomi di disfunzione d’organo significativa (trombocitopenia, alterazione della funzionalità epatica, insufficienza renale, edema polmonare, disturbi cerebrali o visivi di nuova insorgenza). Se non trattata adeguatamente, la pre-eclampsia può degenerare rapidamente e improvvisamente verso l'eclampsia (risposte A, C, D ed E errate).

2 di 5 Domande

Scenario EX4T: Una paziente di 30 anni affetta da diabete mellito di tipo 1 si presenta a una visita lamentando leucorrea abbondante lattiginosa e dolore durante i rapporti sessuali. L'ipotesi più probabile è che abbia:














La risposta corretta è la A.
In una paziente affetta da diabete mellito di tipo 1, che lamenta leucorrea abbondante lattiginosa e dolore durante i rapporti sessuali, l'ipotesi diagnostica più probabile è la candidosi genitale, che rappresenta la seconda causa più comune di vulvovaginite. I fattori di rischio che predispongono alla candidosi genitale sono: diabete mellito, uso di antibiotici ad ampio spettro, terapia con immunosoppressori, indumenti stretti non traspiranti, uso di dispositivo intrauterino e gravidanza. Dal punto di vista sintomatologico determina solitamente prurito, bruciore, dolore, irritazione vulvare, disuria o dispareunia. All’esame obiettivo si rilevano eritema della vulva e della mucosa vaginale, secrezioni biancastre e dense (simili a formaggio cagliato, che aderisce alle pareti vaginali); la cervice di solito appare normale. Il pH vaginale è di solito nella norma; inoltre, contrariamente alla vaginosi batterica, la candidosi vulvovaginale non è associata a riduzione della popolazione di lattobacilli residenti. Il pH vaginale è < 4,5; lieviti in gemmazione, pseudoife o miceti sono visibili alla preparazione a fresco, specialmente con idrossido di potassio. La diagnosi di certezza è posta con coltura del tampone vaginale, che tuttavia non è sempre indicata in caso di quadro clinico tipico e positività alla microscopia.
Invece, la Chlamydia Trachomatis, un batterio gram-negativo, presenta 18 sierotipi immunologicamente definiti:
- A, B, Ba e C che provocano tracoma;
- da D a K che causano malattie a trasmissione sessuale localizzate alla superficie mucosa;
- L1, L2, e L3 che determinano malattie a trasmissione sessuale e provocano la malattia invasiva dei linfonodi (linfogranuloma venereo).
Tali quadri non sono compatibili con la sintomatologia presentata dalla paziente (risposta B errata).  
Al contrario, l’infezione da Herpes simplex, una malattia infettiva e contagiosa, può colpire i genitali, le natiche o la zona anale; inoltre, nelle donne le vescicole possono svilupparsi anche all'interno della vagina, sulla cervice uterina e nell'uretra con ingrossamento dei linfonodi inguinali (risposta C errata). All’opposto, la maggior parte delle forme di HPV determina la formazione di lesioni benigne come verruche, condilomi e papillomi. Tuttavia, alcuni ceppi sono responsabili di lesioni pre-maligne che si localizzano principalmente nella mucosa delle vie respiratorie superiori e a livello dei genitali maschili e femminili. Alcuni ceppi ben definiti dell’HPV sono stati identificati come responsabili del cancro della cervice uterina; in particolare l’HPV 16 ed il 18 vengono ritenuti ad alto rischio per l’evoluzione neoplastica maligna dell’infezione, mentre il 6 e l’11 sono responsabili di circa il 90% dei condilomi (risposta D errata). 

3 di 5 Domande

Scenario PA2Z: Ad una paziente di 30 anni, nullipara, viene posto il sospetto diagnostico di endometriosi pelvica. Quale dei seguenti trattamenti dell'endometriosi è ERRATO?














La risposta corretta è la A.
Il trattamento con soli estrogeni non è indicato per l’endometriosi, la presenza di mucosa endometriale (ghiandole e stroma) anormalmente impiantata in luoghi diversi dalla cavità uterina. Tipicamente tali impianti ectopici si riscontrano nella pelvi (al livello delle ovaie, delle tube di Falloppio, della vagina, della cervice, dei legamenti utero-sacrali o nel setto retto-vaginale) e si manifestano clinicamente con dismenorrea grave, dolore pelvico cronico e/o infertilità. I siti di impianto più insoliti sono rappresentati da: cicatrici laparotomiche, pleura, polmone, diaframma, reni, milza, cistifellea, mucosa nasale, canale spinale, stomaco, ghiandole mammarie. Dal punto di vista terapeutico, il trattamento di prima scelta è rappresentato dagli estro-progestinici, mentre, quando le pazienti non possono assumere estro-progestinici o quando il trattamento con i contraccettivi orali combinati è inefficace, è possibile utilizzare progestinici, agonisti dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (ad esempio, la leuprolide) o danazolo (un androgeno sintetico e un anti-gonadotropo, che inibisce l'ovulazione, il cui utilizzo è limitato dagli effetti avversi di tipo pro-androgenico). Infine, la maggior parte della donne con endometriosi moderata o grave è trattata più efficacemente con l'asportazione o l'escissione di quanti più impianti possibili (risposte B, C, D ed E errate).

4 di 5 Domande

Del muco cervicale e' corretto dire che:














La risposta corretta è la D.
Il muco cervicale, un secreto delle ghiandole localizzate a livello della cervice uterina, assolve a diverse funzioni tra cui proteggere i genitali interni dalle infezioni, lubrificare la cervice uterina, impedire o consentire e facilitare il passaggio degli spermatozoi a seconda della fase ovulatoria. È una sostanza viscosa e filamentosa le cui caratteristiche si modificano in rapporto ai cambiamenti ormonali durante le varie fasi del ciclo mestruale (risposta C errata). L’aumento degli estrogeni che si verifica in prossimità dell’ovulazione favorisce la secrezione di un muco più lasso, acquoso ed alcalino, con lo scopo di favorire la selezione e la migrazione degli spermatozoi, mentre la carenza degli estrogeni e l’aumento del progesterone nella fase post-ovulatoria stimolano la secrezione di muco maggiormente denso e acido, che ostacola il passaggio di spermatozoi. Infine, durante la gravidanza la densità del muco cervicale diventa tale da costituire una barriera protettiva (risposta A e B errate).

5 di 5 Domande

Scenario DD4U: Viene visitata una paziente di 35 anni che presenta un dolore pelvico cronico già altrimenti indagato, per il quale è stato posto il sospetto di endometriosi pelvica. Quale delle seguenti affermazioni relative alla diagnosi è ERRATA?














La risposta corretta è la A.
Nell’iter diagnostico dell’endometriosi, la presenza della normale mucosa endometriale anormalmente impiantata in luoghi diversi dalla cavità uterina, la risonanza magnetica (RM) è spesso indicata: infatti, tale metodica anche se non specifica e né spesso adeguata da sola per la diagnosi, è comunque molto spesso utile nel fornire informazioni circa l'estensione, la localizzazione e il monitoraggio di tale patologia. Inoltre, il riscontro di un’ecografia positiva non consente di porre una diagnosi certa, che invece si ottiene mediante la biopsia (risposta B errata) e allo stesso modo, il riscontro di un’ecografia negativa non esclude tale diagnosi (risposta C errata). Infine, una visita ginecologica con esame obiettivo non consente di porre diagnosi certa, che si ottiene mediante biopsia (risposta D errata).

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