Dettagli
- Definizione
- Epidemiologia
- Eziologia e patogenesi
- Storia ed esame obiettivo
- Diagnosi
- Gestione
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05.07 – [05.03 – Infezioni batteriche] Sindrome della cute ustionata da stafilococco (SSSS, sthaphylococal Scalded Skin Syndrome) o malattia di von Rittershain
Definizione
- La sindrome della cute ustionata da stafilococco (SSSS) è una malattia esfoliativa della pelle causata da ceppi produttori di tossine di Staphylococcus aureus.
- La SSSS colpisce principalmente i neonati e i bambini.
- Altrimenti definita come:
- malattia di Ritter;
- pemphigus neonatorum (terminologia spesso utilizzata per descrivere la forma più lieve di malattia);
- malattia di Lyell, eponimo storico con cui ci si riferisce sia alla necrolisi epidermica tossica che alla sindrome della cute ustionata.
- Gli adulti affetti sono tipicamente portatori di una condizione predisponente come la disfunzione renale o l’immunosoppressione.
- La SSSS può verificarsi in concomitanza di un’infezione localizzata in un sito primario o direttamente a causa della colonizzazione da parte di ceppi produttori di tossine:
- la colonizzazione o un’infezione lieve del tratto respiratorio, l’otite media o la congiuntivite, possono precedere la SSSS nei bambini;
- i siti primari di infezione sono spesso più evidenti negli adulti, come in caso di polmonite o artrite settica.
- L’eruzione è tipicamente improvvisa con lesioni bollose generalizzate e desquamazione diffusa e superficiale della pelle.
- Le bolle sono fragili e si rompono facilmente, rivelando una pelle rossa, umida ed esfoliata con un aspetto “simile alla vernice”.
- Viso, collo, inguine, ascelle e altre superfici flessorie possono essere estesamente coinvolte con frequente formazione di fissurazioni periorali e periorbitali.
- Il segno di Nikolsky (separazione dell’epidermide dal derma con lo sfregamento) risulta positivo.
- I tassi di mortalità riportati vanno dallo 0% al 14% nei bambini, ma raggiungono punte del 40% negli adulti.
Epidemiologia
Incidenza/Prevalenza
- Comunemente osservata in bambini precedentemente sani, di età < 5 anni.
- I pazienti adulti sono rari e generalmente manifestano segni di malattia renale o di immunosoppressione.
Eziologia e patogenesi
Agente patogeno
- Ceppi di Staphylococcus aureus, che producono tossine esfoliative A (ETA) o B (ETB):
- circa il 5% dei ceppi isolati da tessuti umani produce ETA e/o ETB;
- caratteristiche di ETA e ETB:
- proteasi seriniche simili alla tripsina, che si accumulano nella pelle;
- causano la digestione della desmogleina 1, una caderina necessaria per l’adesione dei cheratinociti nell’epidermide (che è anche bersaglio degli autoanticorpi nei pazienti con pemfigo foliaceo);
- la maggior parte dei ceppi isolati sono organismi del gruppo fagico II.
Trasmissione
- La sindrome della cute ustionata da stafilococco può insorgere in caso di colonizzazione o infezione da parte di ceppi di Staphylococcus aureus produttori di tossine.
- Piccoli focolai in unità di cura neonatale sono stati raramente riportati ma si pensa che siano dovuti alla diffusione dalle mani di operatori sanitari colonizzati.
Patogenesi
- La colonizzazione o l’infezione con ceppi di Staphylococcus aureus capaci di produrre tossine esfolianti può portare a:
- diffusione ematogena delle tossine;
- accumulo di tossine nella cute;
- scissione della desmogleina 1, che media l’adesione cellula-cellula dei cheratinociti, con conseguente:
- perdita dell’adesione cellula-cellula nello strato granuloso;
- formazione di bolle;
- sfaldamento dello strato epidermico.
- L’esfoliazione della cute può rappresentare:
- una causa di disidratazione e di disregolazione della temperatura;
- un potenziale sito di infezione secondaria.
Storia ed esame obiettivo
Presentazione clinica
- Progressione tipica della malattia nei bambini:
- irritabilità precoce, malessere e febbre;
- manifestazioni prodromiche possono includere mal di gola o congiuntivite;
- le fasi evolutive delle lesioni cutenee includono:
- esfoliazione localizzata della cute;
- eruzione improvvisa e generalizzata a chiazze chiare, eritematose e dolenti;
- demarcazione delle macchie che coalescono a formare un’eruzione scarlattiniforme diffusa;
- evoluzione delle lesioni eritematose in fragili bolle flaccide;
- rottura delle bolle spesso a partenza dalle regioni del viso e del collo o a livello delle ascelle e dell’inguine;
- formazione di fissurazioni periorali e periorbitali al disidratarsi della pelle;
- la seconda fase di desquamazione si verifica tipicamente nei primi 10 giorni;
- la cute guarisce, senza cicatrici, in circa 2 settimane.
- le membrane mucose non sono tipicamente coinvolte.
- La presentazione è simile negli adulti, ma con delle differenze:
- l’infezione primaria è più frequentemente riconosciuta, come in caso di polmonite, osteomielite o di artrite settica;
- gli adulti hanno più probabilità di risultare batteremici;
- maggiori probabilità di presentare condizioni predisponenti, come uno stato di immunocompromissione o una disfunzione renale.
Esame obiettivo
Generale
- Tra i più frequenti segni possiamo includere:
- febbre;
- ipotermia;
- letargia;
- disidratazione;
- segni di sepsi (più comuni negli adulti che nei bambini).
- Esaminare eventuali siti di infezione associati, come in caso di:
- otite media;
- tonsillite;
- infezione del tratto respiratorio superiore;
- congiuntivite;
- polmonite;
- artrite settica;
- osteomielite;
- ascessi.
Dermatologico
- I reperti cutanei variano a seconda dello stadio della malattia:
- la sola esfoliazione locale può essere presente nelle prime fasi;
- l’eruzione scarlattiniforme generalizzata si manifesta con il progredire della condizione;
- segue il caratteristico aspetto della pelle “scottata”:
- grandi bolle a localizzazione generalizzata, replete di liquido, che vanno incontro a rottura con fuoriuscita di materiale;
- aree frequentemente coinvolte includono
- regione periorale e periorbitale del viso;
- collo;
- ascella;
- inguine;
- altre superfici di flessione.
- aree erose, rosse, umide, “simili a vernice” di pelle esfoliata.
- il segno di Nikolsky è positivo:
- può essere presente anche in aree in cui la pelle appare normale.
Esame HEENT
- Valutare la presenza di congiuntivite, a volte in forma grave che può essere accompagnata da:
- edema periorbitale;
- essudato purulento.
Diagnosi
- La diagnosi si basa su evidenze cliniche, microbiologiche e istologiche:
- tratti clinici caratteristici includono:
- eruzione cutanea bollosa generalizzata con un segno Nikolsky positivo;
- esfoliazione cutanea diffusa e superficiale;
- mancanza di coinvolgimento delle mucose.
- i test microbiologici possono includere:
- emocolture, più spesso positive negli adulti che nei bambini;
- la ricerca colturale da altri siti, come la congiuntiva o il rinofaringe, si associa a percentuali variabili di positività.
- l’esame colturale del liquido contenuto nelle bolle è tipicamente negativo;
- biopsia della cute:
- utile per distinguere la SSSS da altri disturbi della pelle;
- l’esame istologico dimostra una scissione intraepidermica sotto lo strato corneo;
- l’esame istologico della sezione congelata può accelerare l’ottenimento dei risultati e aiutare nella diagnosi differenziale con la necrolisi epidermica tossica.
- tratti clinici caratteristici includono:
Gestione
- Terapia antibiotica:
- gli agenti di prima linea per il trattamento di gravi infezioni da staphilococcus aureus includono:
- per ceppi resistenti alla meticillina noti o sospetti:
- negli adulti, le linee guida della Infectious Diseases Society of America 2011 sulle infezioni da S. aureus resistenti alla meticillina raccomandano vancomicina 15-20 mg/kg IV ogni 8-12 ore;
- l’Accademia Americana di Pediatria 2012 Red Book raccomanda:
- nei bambini, vancomicina 15 mg/kg IV ogni 8 ore;
- nei neonati, l’algoritmo di dosaggio può prendere in considerazione fattori come l’età, il peso o la creatinina sierica.
- per i ceppi sensibili alla meticillina, una penicillina penicillinasi-resistente:
- negli adulti, nafcillina o oxacillina 2 g IV ogni 4 ore;
- nei bambini, nafcillina o oxacillina 150 mg/kg/giorno IV in 4 dosi separate;
- nei prematuri e nei neonati, oxacillina 25 mg/kg/giorno IV con intervalli di dosaggio basati sull’età gestazionale più i giorni postnatali.
- per ceppi resistenti alla meticillina noti o sospetti:
- l’aggiunta di un antibiotico antipseudomonas può essere considerata se si teme una sovrainfezione della ferita;
- gli antibiotici topici possono essere usati per la congiuntivite.
- gli agenti di prima linea per il trattamento di gravi infezioni da staphilococcus aureus includono:
- Terapia di supporto:
- trattamenti intensivi o per ustioni possono essere necessari in pazienti che presentano un esteso coinvolgimento della superficie cutanea, tra cui:
- idratazione per via endovenosa per compensare la perdita di liquidi, che può essere severa;
- la strategia di rianimazione dei fluidi deve tenere conto del rischio di iponatriemia secondario a:
- sovraccarico di fluidi dovuto alla terapia stessa;
- inappropriata secrezione di vasopressina (come osservato in pazienti con ustioni).
- gestione del dolore:
- considerare l’acetaminofene;
- le infusioni di oppioidi possono essere necessarie per il dolore grave;
- farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) tipicamente evitati (a causa del rischio di sanguinamento o disfunzione renale).
- trattamenti intensivi o per ustioni possono essere necessari in pazienti che presentano un esteso coinvolgimento della superficie cutanea, tra cui:
- Cura delle ferite
- standard di trattamento non ancora definita.
- può essere necessaria una medicazione sterile con sostituzione giornaliera fino alla fase di risoluzione;
- considerare l’uso di creme a base di sulfadiazina d’argento o altre medicazioni a base di argento.
- Altre strategie di gestione riportate in case-series:
- somministrazione di plasma fresco congelato;
- somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa;
- terapia trasfusionale.
Immagine 01
Immagine 01. In foto, un paziente di poche ore diagnosticato con sindrome della cute ustionata da stafilococco, con circa il 90% della superficie corporea interessata da vesciche.
Immagine 02
Immagine 02. Paziente di 20 mesi con anamnesi familiare negativa, che manifesta cute edematosa con eritema diffuso ed erosioni superficiali. Da notare le aree di desquamazione del tronco.
Immagine 03
Immagine 03. Eritema desquamativo diffuso in una paziente di 74 anni, localizzato prevalentemente nella regione dell’anca e del fianco sinistro.
Immagine 04
Immagine 04. Eruzione eritemato-essudativa a localizzazione prevalentemente orifiziale, con ampie aree di scollamento epidermico in una paziente di 4 anni.