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1 di 140 Domande

Un uomo di 23 anni, dopo una cena a base di crostacei, presenta pomfi localizzati su tutto il corpo e prurito diffuso. Riferisce inoltre comparsa di dispnea e una sensazione di "nodo alla gola". Tutti i farmaci riportati potrebbero avere un ruolo nella gestione di questa reazione, TRANNE uno: quale?














La risposta corretta è la B
Il caso clinico descrive un episodio di reazione allergica all’ingestione dei crostacei, caratterizzata dalla comparsa di orticaria con angioedema (che determina la dispnea e la sensazione di nodo alla gola) associata ad altri sintomi respiratori e/o gastrointestinali; molto probabilmente si tratta di una reazione da ipersensibilità di tipo I, ovvero istamino-mediata. La terapia per una reazione allergica si avvale di:
- Adrenalina: è il farmaco principale da dover impiegare poiché è l’unico salvavita in caso di reazione anafilattica (risposta E errata)
- Antistaminici H1: riducono tutti gli effetti mediati dall’azione dell’istamina inibendone i recettori H1 (risposta A errata)
- Corticosteroidi sistemici, che allo stesso modo degli antistaminici riducono gli effetti della risposta allergica (risposta C errata)
- Se vi è broncospasmo è indicata anche la somministrazione aerosol di broncodilatatori beta2 agonisti come il salbutamolo (risposta D errata).
Quindi, i beta-bloccanti non hanno alcuna indicazione terapeutica ma addirittura l’uso di uno di questi non cardioselettivo potrebbe solo peggiorare il broncospasmo
 


2 di 140 Domande

Il carcinoma gastrico iniziale ("early gastric cancer") e' una lesione:














La risposta corretta e' la E
Nell’ambito del carcinoma gastrico, negli ultimi anni è stata definita una particolare entità anatomoclinica, denominata early gastric cancer, che ha trovato la sua caratterizzazione soprattutto in Giappone, dove gli screening di massa hanno permesso l’identificazione di carcinomi limitati esclusivamente alla mucosa e alla sottomucosa. Con il progredire delle tecniche diagnostiche, l’incidenza del cancro precoce è aumentata dal 5 al 30%. Tutte le zone dello stomaco possono essere colpite; in ordine decrescente: regioni pilorica e antrale (50% dei casi), piccola curvatura (20%), regione cardiale (9%), grande curvatura (7%).

3 di 140 Domande

Una donna si presenta all'attenzione del medico per la presenza di frequenti perdite vaginali a carattere ematico. Il ginecologo decide di eseguire un'ecografia transvaginale, cui segue un'isteroscopia che evidenzia la presenza di una neoformazione compatibile con un carcinoma dell'endometrio. A livello morfologico, qual e' l'istotipo di carcinoma dell'endometrio di tipo II piu' frequente?














La risposta corretta e' la E
Il tumore dell’endometrio più frequentemente è un adenocarcinoma; la manifestazione clinica caratteristica è il sanguinamento vaginale postmenopausale e l’età media delle pazienti al momento della diagnosi è di 60 anni. Da un punto di vista istologico è possibile distinguere due tipologie di carcinoma dell’endometrio:
- Tipo 1: adenocarcinoma endometrioide mucinoso; è la variante più frequente (85%), dovuto all’iperstimolazione estrogenica che determina in primo luogo la comparsa di iperplasia endometriale;
- Tipo 2: adenocarcinoma non endometrioide mucinoso. Il fenotipo piu' frequente e' quello sieroso papillare a cellule chiare; rappresenta il 15% dei casi ed è ormone-indipendente, per cui non è preceduto da iperplasia endometriale. Generalmente presenta una prognosi peggiore rispetto al carcinoma dii tipo 1. Il tipo piu' frequente del tipo 2 e' rappresentato dal 

4 di 140 Domande

Un ragazzo di 16 anni presenta febbre, leucocitosi e dolore alla coscia sinistra. Una RX mostra una lesione osteolitica a tarlatura, permeazione della corticale e reazione periostale a "brattee di cipolla" a livello della diafisi del femore sinistro. L'esame istologico condotto su materiale bioptico mostra un tessuto costituito da piccole cellule rotonde monomorfe che risultano positive alla colorazione immunoistochimica per CD99. Quale tra le seguenti e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la E
Il sarcoma di Ewing è un tumore maligno dell'osso costituito da cellule piccole e rotonde con un forte potenziale metastatico. Seppur non sia ancora stata identificata la causa della patologia, si è visto che il 90% dei tumori di questo tipo presenta una traslocazione caratteristica che coinvolge i cromosomi 11 e 22, nota come t(11;22). Si tratta di un tumore piuttosto raro e il picco di incidenza di registra tra i 10 e i 20 anni, leggermente più frequente tra i maschi. Le sedi più comuni della malattia sono le ossa pelviche, femore, tibia e ossa del torace; il sintomo principale è il dolore che può associarsi a febbre, astenia, perdita di peso. La diagnosi prevede l’esecuzione di una RX che frequentemente mostra una lesione osteolitica con reazione periostale a “brattee di cipolla” e della biopsia dove si riscontrano cellule che iperesprimono CD99.

5 di 140 Domande

Un giovane di 22 anni muore improvvisamente durante una partita di calcetto. All'esame autoptico il cuore risulta di dimensioni e forma conservate all'esame esterno, mentre al taglio e all'esame istologico mostra sostituzione adiposa e fibro-adiposa del miocardio sia del ventricolo destro (a volte con interessamento transmurale) sia del ventricolo sinistro (limitata al terzo esterno della parete). Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta è la D.
In base ai reperti clinico-anamnestici e bioptici, la diagnosi più probabile per il paziente del caso clinico è la cardiomiopatia aritmogena, una cardiomiopatia rara, che coinvolge prevalentemente il ventricolo destro e ha una presentazione clinica di natura aritmica, con aritmie ventricolari anche sostenute e morte improvvisa: infatti, è una causa frequente di morte improvvisa in età giovanile, in atleti durante o subito dopo l’attività fisica. Dal punto di vista istologico, la cardiomiopatia è caratterizzata da una progressiva sostituzione del miocardio ventricolare destro con tessuto fibro-adiposo, che, oltre a costituire il substrato aritmogeno, può essere responsabile di alterazioni funzionali e morfologiche del ventricolo destro, che includono dilatazione e discinesia di aree circoscritte o estese della parete.



6 di 140 Domande

Nella terapia del dolore nocicettivo senza sensibilizzazione spinale, NON e' indicato somministrare:














La risposta corretta e' la A
La IASP (International Association for the Study of Pain) ha definito il dolore come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata a danno tissutale effettivo o potenziale, o descritta in termini di danno".
Da un punto di vista fisiopatogenetico, è possibile distinguere il dolore in nocicettivo e neuropatico.
Il dolore nocicettivo è dovuto alla stimolazione dei nocicettori, recettori periferici del dolore; gli stimoli comprendono variazioni della temperatura, vibrazioni, tensione o infiammazione. A sua volta, in base alla sede dei nocicettori stimolati, il dolore nocicettivo è distinto in somatico e viscerale: il primo è determinato dalla stimolazione dei nocicettori cutanei, mucosi, muscolari, articolari o ossei; il secondo è causato dalla stimolazione dei nocicettori situati negli organi interni.
Il dolore neuropatico è dovuto a lesioni o disfunzioni delle cellule nervose, a livello sia del SNP che del SNC; le cause possono essere metaboliche, tossiche, traumatiche, ischemiche, infettive o compressive.
Il dolore nocicettivo può essere trattato, secondo la scala analgesica elaborata dall’OMS, con FANS, paracetamolo, corticosteroidi e oppioidi (risposte B, C, D ed E errate).
I gapapentinoidi, invece, solo efficaci solo per il trattamento del dolore neuropatico. Sono farmaci che derivano da gabapentin e agiscono come agonisti del GABA attivo a livello centrale.


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7 di 140 Domande

Un giovane di 22 anni muore improvvisamente durante una partita di calcetto. All'esame autoptico il cuore risulta di dimensioni e forma conservate all'esame esterno, mentre al taglio e all'esame istologico mostra sostituzione adiposa e fibro-adiposa del miocardio sia del ventricolo destro (a volte con interessamento transmurale) sia del ventricolo sinistro (limitata al terzo esterno della parete). Lo shock spinale si presenta con:














La risposta corretta e' la B
Lo shock spinale è caratterizzato dalla temporanea perdita dei riflessi spinali a causa di lesioni o traumi del midollo spinale. Si manifesta con flaccidità e paralisi motoria, alterazione della sensibilità, ma anche ipotensione e bradicardia a causa della perdita del controllo vasomotore che comporta vasodilatazione e della deafferentazione simpatica sul cuore.



8 di 140 Domande

Quando si utilizza un anestetico locale NON e' necessario valutare:














La risposta corretta e' la E
Gli anestetici locali sono farmaci che si legano reversibilmente a specifici recettori all’interno del poro dei canali per il sodio presenti nei nervi e impediscono il movimento ionico attraverso di esso. Quando applicati localmente sul tessuto nervoso a concentrazioni appropriate, gli anestetici locali possono agire su qualsiasi parte del sistema nervoso stesso e su ogni tipo di fibra nervosa, bloccando reversibilmente i potenziali d’azione responsabili della conduzione nervosa. L’obiettivo è l’eliminazione della sensibilità nocicettiva e, in alcuni casi, tattile, associato ad eventuale blocco motorio.
I parametri da tenere presenti nella scelta di un anestetico locale sono:
- La durata d’azione (risposta A errata)
dipende dalla capacità di legame proteico e dall’idrofobia: se entrambe risultano elevate, è elevata anche la durata d’azione;
- L’onset di azione (risposta B errata)
dipende dalla pKa del farmaco;
- La concentrazione della formulazione farmaceutica (risposta C errata)
maggiore è la concentrazione del principio attivo, più il farmaco è in grado di inibire le fibre di grosso calibro;
- La potenza (risposta D errata)
è valutabile mediante la minima concentrazione efficace.
La permeabilità capillare è l’unico parametro che non è necessario tenere presente al momento della somministrazione dell’anestetico locale, poiché non incide sull’efficacia o sull’azione del farmaco, ma sull’offset e sull’insorgenza di tossicità sistemica.



9 di 140 Domande

In caso di arresto cardiaco, qual e' la prima azione da attuare?














La risposta corretta e' la E
In caso di probabile arresto cardiaco la prima cosa da fare sarebbe constatare lo stato di incoscienza della vittima e quindi chiamare aiuto. Tra le opzioni fornite la più corretta è sicuramente l’esecuzione del massaggio cardiaco esterno: ponendo le mani l’una sull’altra al centro del torace della vittima, eseguire 30 compressioni alla frequenza di 100 compressioni in un minuto, profonde circa 4-5 cm, assicurandosi che alla fine di ogni compressione il torace ritorni alla posizione di partenza. Ogni 30 compressioni dovrebbero poi essere eseguite due ventilazioni.

10 di 140 Domande

Un medico del 118 interviene per un pedone investito da un camion e sbalzato a 5 metri di distanza. I parametri riscontrati sono FC 140 bpm, PA 60/30 mmHg, SpO non rilevabile. Quale potrebbe essere la causa piu' probabile di questa alterazione dei parametri?














La risposta corretta e' la D
Lo shock emorragico è una forma di shock ipovolemico nel quale la riduzione del volume ematico comporta una grave riduzione della portata cardiaca. Si manifesta una grave ipotensione arteriosa che innesca una serie di riflessi simpatici compensatori tra cui l’aumento delle resistenze periferiche, la costrizione venosa e l’incremento della frequenza cardiaca.
Nella valutazione dello shock emorragico è di particolare importanza la misurazione della pressione venosa centrale e dei parametri ematochimici, in particolare gli elettroliti. Inoltre, dal punto di vista terapeutico riveste grande importanza la correzione della volemia e della capacità di trasporto dell’ossigeno ai tessuti, utilizzando emoderivati per valori di ematocrito inferiori a 30% e di emoglobina inferiori a 9 g/dl.



11 di 140 Domande

Un paziente di 50 anni è stato sottoposto a un intervento di chirurgia addominale maggiore. Per la gestione del dolore post-operatorio, che cosa NON è raccomandato?  














La risposta corretta e' la E
Il dolore post-operatorio generalmente è un dolore acuto di tipo nocicettivo ed insorge sia come diretta conseguenza del danno subito durante l’intervento sia come conseguenza della reazione infiammatoria al danno tissutale stesso.
I farmaci che possono essere impiegati per la gestione del dolore post-operatorio sono FANS, anestetici locali, oppioidi deboli, oppioidi forti.
Le vie di somministrazione raccomandate comprendono:
- Per os o endovena: come l’analgesia endovenosa controllata dal paziente, meglio definita come Patient Controlled Analgesia (risposta B errata);
- Blocco nervoso centrale (epidurale/intratecale): prevede l’inoculazione dell’anestetico locale direttamente nello spazio peridurale spinale per bloccare la conducibilità nervosa sensitiva (risposta A errata);
- Blocco nervoso periferico (risposta C errata): prevede il blocco della conducibilità nervosa sensitiva dell’arto superiore o dell’arto inferiore o della parete addominale (TAP block, blocco ileo-inguinale, blocco ileo-ipogastrico);
- Infiltrazione della ferita chirurgica con anestetico locale (risposta D errata): generalmente si esegue in sala operatoria, al termine della procedura chirurgica e prima che il paziente si risvegli completamente.
L’analgesia per via intramuscolare, che permette la somministrazione di FANS e corticosteroidi, risulta poco efficace nel trattamento del dolore post-operatorio e per questo non è una via di somministrazione raccomandata

12 di 140 Domande

Un paziente di 49 anni in corso di induzione di anestesia generale per colecistectomia presenta bradicardia grave. Che cosa e' indicato somministrare?














La risposta corretta e' la B
Tra i farmaci elencati l’unico in grado di contrastare la bradicardia è l’atropina: si tratta di un antagonista del recettore muscarinico per l’ACh che sul cuore determina prevalentemente tachicardia ed è in grado di abolire la bradicardia e l’asistolia conseguenti all’attivazione vagale riflessa di varia natura.
Propofol e atenololo hanno un effetto bradicardizzante sul cuore per cui determinerebbero solo un peggioramento della situazione (risposte D ed E errate): il primo è un anestetico che si somministra per via parenterale e riduce l’attività del sistema nervoso simpatico; il secondo è un beta-bloccante.
Fentanil e berametasone, invece, non agiscono o hanno scarsi effetti sulla frequenza cardiaca (risposte A e C errate).



13 di 140 Domande

Un uomo di 57 anni con fibrillazione ventricolare in corso risulta refrattario alla terapia elettrica. Quale farmaco, tra i seguenti, deve essere considerato di prima scelta in caso di fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare senza polso, refrattari alla terapia elettrica?














La risposta corretta è la A.
Le aritmie cardiache che causano arresto cardiaco si dividono in defibrillabili, come la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare senza polso, e non defibrillabili, ovvero asistolia (assenza di sistole cardiaca) e PEA (pulseless electrical activity, attività elettrica senza polso o dissociazione elettromeccanica)Nelle prime è possibile l’esecuzione della cardioversione elettrica, ma se fossero refrattarie, il farmaco di prima scelta sarebbe l’amiodarone. In particolare, l’amiodarone è un farmaco di classe III che presenta anche caratteristiche elettrofisiologiche di classe I (blocco dei canali del sodio a frequenza cardiaca elevata), classe II (attività anti-simpatica non competitiva) e
classe IV (effetto cronotropo negativo sul nodo atrioventricolare). Tale farmaco è indicato per la terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche:
- tachicardie sopraventricolari (parossistiche e non parossistiche), extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale;
- tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extrasistoli e tachicardie ventricolari.
All’opposto, il beta-bloccante e il verapamil sono controindicati poiché hanno effetto bradicardizzante (risposte D ed E errate).

14 di 140 Domande

Quale tra le seguenti NON è in genere una complicanza dovuta alla dissezione aortica acuta?














La risposta corretta è la D.
Lo pneumotorace non è solitamente una conseguenza della dissecazione aortica acuta, che consiste nel passaggio di sangue attraverso una soluzione di continuo dell'intima con la separazione dell'intima dalla media e la formazione di un falso lume. La dissezione può verificarsi in qualsiasi punto dell'aorta e può estendersi prossimalmente o distalmente nelle altre arterie. Nella maggior parte dei casi l’esordio è improvviso, con dolore toracico intenso e trafittivo a carattere migrante; rispetto al dolore infartuale è associato raramente a nausea e vomito, mentre più spesso si associa a sincope e vertigini (risposta C errata). Le ulteriori manifestazioni cliniche sono riconducibili all’insufficienza valvolare aortica acuta massiva, alla sua rottura, alla sua ostruzione e/o a quella dei suoi rami: infatti, può determinare ischemia degli arti, stroke transitorio, ischemia intestinale, oligoanuria, emotorace, paraplegia (risposte A, B ed E errate).



15 di 140 Domande

Un uomo di 43 anni, dopo una lunga passeggiata in montagna, accusa violento dolore all'ano ove e' comparsa una tumefazione tondeggiante delle dimensioni di una ciliegia. Qual è la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la B
La trombosi o tromboflebite emorroidaria è una complicanza acuta caratterizzata dalla formazione di un trombo all’interno del gavocciolo emorroidario prolassato. A questo si associano fenomeni infiammatori del tessuto vascolare e perivascolare che si evidenziano con rigonfiamento locale e spiccata dolenzia. Il quadro è aggravato dallo spasmo dello sfintere anale e/o da rettorragia.



16 di 140 Domande

Un uomo di 43 anni, dopo una lunga passeggiata in montagna, accusa violento dolore all'ano ove e' comparsa una tumefazione tondeggiante delle dimensioni di una ciliegia. A cosa deve essere sottoposto il paziente in prima istanza?














La risposta corretta e' la B
In caso di trombosi emorroidaria, il paziente deve sottoporti in primis a una visita proctologica poiché per la diagnosi nella maggior parte dei casi sono sufficienti l’anamnesi e l’esame obiettivo.
La defecografia e la manometria anorettale sono esami strumentali utili alla diagnosi di disturbi funzionali (risposta C e D errate).
La rettoscopia e la colonscopia sono esami endoscopici, richiesti successivamente alla visita proctologica in caso di sospetto di patologie organiche più severe come tumori (risposte A ed E errate).




17 di 140 Domande

Un paziente viene sottoposto in urgenza a splenectomia in seguito a un trauma stradale. Quale delle seguenti e' una complicanza tipica dei pazienti splenectomizzati?














La risposta corretta e' la E
La splenectomia comporta l’instaurarsi di complicanze:
1) Immediate
- Fenomeni emorragici
- Fenomeni tromboembolici
2) A lungo termine
- Suscettibilità a contrarre gravi sepsi da batteri capsulati come pneumococco, meningococco e Haemophilus, per cui è fortemente consigliare la vaccinazione profilattica
3) Permanenti
- Comparsa in circolo di cellule a bersaglio, acantociti, siderociti, eritroblasti; i globuli rossi divengono più sottili  e presentano residui nucleari in forma di corpi di Howell-Jolly.



18 di 140 Domande

Un paziente di 66 anni ha recentemente eseguito un'esofagogastroduodenoscopia in seguito alla comparsa di dolore epigastrico persistente associato a melena. L'esame ha messo in evidenza una neoformazione ulcerata sulla piccola curvatura a 3 cm dalla giunzione esofago-gastrica. Una biopsia dimostra trattarsi di un adenocarcinoma gastrico. Al completamento delle indagini lo staging del tumore e' il seguente: cT2, N1, M0. Quale intervento chirurgico è piu' adeguato in questo caso?














La risposta corretta e' la B
Lo staging T2 N1 M0 corrisponde allo stadio II; in questo caso il trattamento terapeutico prevede la gastrectomia totale associato a linfoadenectomia D2: quest’ultima prevede la rimozione integrale della borsa omentale attraverso la dissezione dello strato frontale del mesocolon trasverso, con isolamento completo dei peduncoli vascolari dello stomaco.
Sono in studio altre tecniche, come quella del linfonodo sentinella, che possano consentire di pianificare l’estensione della resezione linfonodale su base individuale.
Inoltre, l’intervento chirurgico, per quanto radicale, si traduce in una possibilità di guarigione definitiva piuttosto bassa con un elevato rischio di recidiva sia locale che a distanza per cui si potrebbe ricorrere a trattamenti chemioterapici adiuvanti.

19 di 140 Domande

Un paziente di 50 anni, gia' sottoposto a resezione colica per adenocarcinoma, presenta localizzazioni secondarie epatiche di malattia ed e' candidabile a un'epatectomia destra. Quale di questi segmenti epatici NON è compreso in un'epatectomia destra?














La risposta corretta e' la B
Secondo la classificazione di Corinaud è possibile dividere il fegato in 8 segmenti anatomicamente e funzionalmente indipendenti:
- Il lobo caudato costituisce il I segmento posto posteriormente
- L’emifegato di sinistra è costituito dai segmenti II, III e IV: il II e III segmento si trovano medialmente al legamento falciforme, mentre il IV segmento si trova lateralmente al legamento falciforme
- L’emifegato di destra, invece, è costituito dai segmenti V, VI, VII e VIII posti in senso orario a partire dal V che è il più inferiore e mediale.

20 di 140 Domande

In una donna di 60 anni, multipara con anamnesi familiare negativa per neoplasia, viene eseguita una mammografia per screening che mette in evidenza delle microcalcificazioni lineari ramificate nel quadrante infero-interno della mammella destra. Alla palpazione non si apprezzano noduli patologici. A cosa deve essere sottoposta la paziente in prima istanza?














La risposta corretta e' la B
La neoplasia della mammella è il tumore più frequente nel sesso femminile, con incidenza bimodale con picco maggiore dopo i 60 anni e picco minore intorno ai 45 anni. Nella maggior parte dei casi sono le pazienti stesse ad accorgersi della neoplasia, per la presenza di un nodulo mammario o di manifestazioni tipiche del tumore localmente avanzato, come la retrazione della cute sovrastante, maggiormente visibile con la mammella sollevata.
Il primo approccio medico è rappresentato da un attento esame obiettivo; si prosegue poi con l’esecuzione della mammografia o dell’ecografia mammaria ed eventualmente della RM; per la diagnosi definitva e la caratterizzazione della neoplasia, invece, è necessaria la biopsia.
Nel caso clinico proposto, l’età della paziente e la presenza di microcalcificazioni alla mammografia sono criteri di sospetto per il carcinoma mammario, per cui è necessaria l’esecuzione tempestiva di una biopsia stereotassica per essere certi della diagnosi; solo successivamente, sarà possibile sottoporre la paziente a trattamenti specifici.

21 di 140 Domande

Un ragazzo a seguito di uno scontro di gioco durante una partita di rugby accusa un violento dolore all'emitorace destro. In Pronto Soccorso viene eseguita una RX torace che dimostra una falda di pneumotorace destro quantificabile in circa il 10% del totale del volume dell'emitorace. Com'e' piu' opportuno procedere?














La risposta corretta e' la D
Lo pneumotorace si definisce come la presenza di aria all’interno della cavità pleurica. Più frequentemente è spontaneo, soprattutto nei soggetti giovani, oppure può essere secondario a traumi o iatrogeno; si manifesta tipicamente con dispnea, ipossia, dolore toracico ed intrascapolare.
La terapia dello pneumotorace può avvalersi di atteggiamenti conservativi oppure può richiedere l’evacuazione dell’aria dal cavo pleurico. Nei casi di pneumotorace di piccola entità (<20% del campo polmonare o <2 cm di spessore alla radiografia) in paziente senza dispnea, l’approccio è conservativo, ovvero una semplice osservazione clinica, in attesa del riassorbimento spontaneo dell’aria, che avverrà nel giro di qualche giorno.
Nei casi di pneumotorace di maggiore entità o nei casi di forme limitate ma sintomatiche si procede all’evacuazione dell’aria con una toracentesi estemporanea o con il posizionamento di un drenaggio nel cavo pleurico.



22 di 140 Domande

Un uomo di 35 anni si reca a una visita chirurgica lamentando una tumefazione riducibile in regione inguinale destra. Il chirurgo pone diagnosi di ernia inguinale non complicata. La correzione chirurgica di un'ernia inguinale puo' essere eseguita con diverse tecniche. Quale delle seguenti prevede l'utilizzo di materiale protesico?














La risposta corretta e' la A
La terapia delle ernie può essere conservativa palliativa o chirurgica radicale. La terapia conservativa consiste nell’applicazione di una contenzione elastica della regione, mediante la quale si può mantenere ridotta l’ernia; è una terapia palliativa consigliabile per i pazienti in condizioni generali compromesse.
La terapia radicale è chirurgica e prevedere l’identificazione e isolamento del sacco erniario, la riduzione del contenuto nel cavo addominale, l’asportazione o affondamento del sacco e infine la chiusura della porta erniaria mediante sutura plastica della parete addominale inguinale, con o senza rete sintetica di rinforzo.
Tra le tecniche proposte, l’unica che prevede l’utilizzo di materiale protesico è l’ernioplastica secondo Lichtenstein e ad oggi rappresenta anche il gold standard di terapia.

23 di 140 Domande

Un uomo di 45 anni, in apparente buono stato di salute, improvvisamente presenta un episodio di melena. Escludendo l'ipertensione portale, quale tra le seguenti e' piu' frequentemente causa di emorragia del tratto gastrointestinale superiore?














La risposta corretta e' la C
Le emorragie digestive, in relazione alla sede di origine, si distinguono in emorragie delle alte vie digestive, che originano a monte del legamento di Treitz, ed emorragie delle basse vie digestive, che originano a valle di questa struttura.
Dopo le varici gastroesofagee, la principale causa di sanguinamento delle alte vie digestive è costituita dall’ulcera peptica, un’erosione della mucosa gastrointestinale.
L’ulcera peptica si manifesta in modo variabile a seconda della sua localizzazione. Generalmente l’ulcera gastrica si manifesta con dolore, a insorgenza notturna nel 30% dei pazienti, generalmente localizzato all’epigastrio, sordo e urente; possono associarsi nausea e vomito. L’ulcera duodenale, invece, si manifesta con dolore che insorge tardivamente rispetto all’assunzione del cibo e l’assunzione di cibo, latte e antiacidi migliora il dolore.
Se sanguinante, può causare anemia sideropenica; in caso di perforazione, può determinare un quadro di addome acuto.

24 di 140 Domande

Un uomo di 50 anni si reca dal medico per la comparsa di dolore in sede epigastrica. Il paziente lamenta anche dimagrimento e inappetenza. Si presenta subitterico. Quale delle seguenti indagini deve essere eseguita in prima istanza nel sospetto di una neoplasia pancreatica?














La risposta corretta è la B.
Il paziente del caso clinico, con dolore in sede epigastrica, inappetenza, dimagrimento, subitterico con sospetto di neoplasia pancreatica, deve eseguire la TC addome con mezzo di contrasto con protocollo specifico per il pancreas, che consente la visualizzazione della neoplasia e delle strutture circostanti e dei vasi. L’angio-TC è fondamentale per valutare l’infiltrazione neoplastica del tronco spleno-mesenterico-portale e dell’arteria mesenterica superiore che, se presente, rende la neoplasia non resecabile. Al contrario, l’ecografia ha un buon potere risolutivo a livello della testa pancreatica, permettendo l’evidenziazione della neoplasia, tuttavia è poco utile nei pazienti obesi o in caso di neoplasie del corpo e della coda di tale organo (risposta E errata). Anche l’ecoendoscopia è in grado di riscontrare piccole neoplasie della testa, ma viene impiegata come esame di secondo livello (risposta C errata). All’opposto, la RM addome trova indicazione soprattutto per la diagnosi di patologie benigne del pancreas e delle vie biliari (risposta D errata). Infine, la PET-TC è un esame diagnostico che viene impiegato soprattutto nel follow-up di pazienti con accertata diagnosi di neoplasia (risposta A errata).



25 di 140 Domande

Un ragazzo di 15 anni presenta asimmetria della borsa scrotale con tumefazione non dolente dell'emiscroto sinistro da ectasia del plesso pampiniforme. L'esame diagnostico piu' indicato e':














La risposta corretta e' la A
Il quesito clinico verosimilmente descrive un caso di varicocele, patologia caratterizzata dalla comparsa di varici del plesso pampiniforme e che interessa circa il 15% della popolazione generale maschile. In tal caso, oltre ad anamnesi ed esame obiettivo, l’esame diagnostico maggiormente indicato è l’ecocolor-Doppler funicolo-testicolare poiché non è una metodica invasiva e non impiega radiazioni ionizzanti.
Con la sola ecografia (in B-mode) è possibile misurare e comparare in tempo reale le dimensioni dei testicoli e valutare la sede e la presenza bilaterale del varicocele: una riduzione del volume testicolare di più del 20% o di 2 ml è fortemente indicativa di danno secondario al varicocele.
Il varicocele appare come una struttura anecogena e formata da vene ingrossate e tortuose, il cui calibro aumenta durante la manovra di Valsalva.
L’eco-color-Doppler dinamico è ancor più affidabile, in quanto rileva e quantifica la durata del reflusso a livello delle vene del plesso pampiniforme e a livello delle vene spermatiche interne in condizioni basali e durante la manovra di Valsalva.



26 di 140 Domande

A seguito dell'asportazione di un'ampia neoplasia cutanea al braccio sinistro a un paziente di 67 anni, il chirurgo plastico stabilisce di coprire la perdita cutanea mediante un lembo. Come si definisce la tecnica chirurgica che prevede la trasposizione di due lembi triangolari di uguali dimensioni?  














La risposta corretta e' la A
La plastica a Z è una tecnica chirurgica impiegata per l'allungamento o il cambiamento di direzione di una cicatrice cutanea a fini estetici o di mobilità. Si esegue incidendo la cicatrice ed eseguendo altre due incisioni alle sue estremità con un angolo rispetto ad essa che è tanto più ampio quanto maggiore è l'allungamento-rotazione che si vuole ottenere; si ottengono così due lembi triangolari di uguali dimensioni che vengono quindi trasposti.

27 di 140 Domande

Un paziente di 50 anni presenta un carcinoma squamocellulare del polmone sinistro cT1, N1, M0. Viene pianificato un intervento chirurgico per asportare la neoplasia. La terapia di alcuni tipi di tumore del polmone in stadio iniziale prevede la resezione chirurgica. La pneumonectomia:














La risposta corretta e' la C
Nel trattamento degli stadi precoci del carcinoma polmonare la chirurgia ha un ruolo terapeutico fondamentale. Una resezione radicale è ritenuta tale quando si ottiene l’asportazione di tutta la malattia visibile, i margini di resezione sono istologicamente negativi e viene eseguita una linfoadenectomia ilo-mediastinica o un campionamento delle stazioni linfonodali che drenano la neoplasia. Generalmente si eseguono la lobectomia o la sub-lobectomia; quando queste non garantiscono la radicalità chirurgica si opta per la pneumonectomia, ovvero l’asportazione dell’intero polmone.

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28 di 140 Domande

L' Ankle-Brachial-Index (ABI) e' un metodo non invasivo utile nella diagnosi e nella sorveglianza dei pazienti affetti da arteriopatia obliterante degli arti inferiori. Quale dei seguenti valori è indicativo di arteriopatia obliterante periferica?














La risposta corretta e' la C
L’indice caviglia-braccio (ankle-brachial index, ABI) esprime il rapporto tra la pressione sanguigna sistemica e quella periferica degli arti inferiori. Un ABI <0.9 è indicativo di arteriopatia obliterante periferica, mentre se <0.4 indica un’ischemia grave.
In un paziente sano le pressioni a livello di braccia e gambe sono simili, quindi l’ABI dovrebbe essere pari o superiore a 1 (risposte A, B, D ed E errate).



29 di 140 Domande

Un uomo di 75 anni, dopo un lungo viaggio in auto, presenta dolore, tensione ed edema a carico della gamba destra. Il segno di Homans risulta positivo. In quale delle seguenti patologie vascolari e' utile ricercare il segno di Homans?














La risposta corretta e' la B
Il segno di Homans consiste nell’evocazione di dolore alla dorsiflessione brusca del piede; spesso è difficilmente rilevabile, ma quando presente è altamente suggestivo di trombosi venosa profonda, pur non essendo un segno altamente specifico.
Altri segni clinici più frequenti in caso di trombosi venosa profonda, oltre alla dolorabilità,  sono edema e aumento della temperatura locale cutanea.



30 di 140 Domande

Le cellule di Merkel sono meccanocettori:














La risposta corretta è la D.
Le cellule di Merkel sono meccanocettori localizzati nello strato basale dell’epidermide; possono localizzarsi anche a livello di invaginazioni epidermiche della superficie della pianta del piede e del palmo delle mani (risposte A, B, C ed E errate). Sono associate a sottili fibre nervose somatosensoriali non mielinizzate e costituiscono i sensori elementari del tatto, che registrano la pressione esercitata sulla cute.

31 di 140 Domande

Un paziente di 49 anni presenta da diversi mesi in regione perineale papule roseo-brunastre talvolta confluenti in placche, asintomatiche. Quale terapia per queste lesioni NON e' indicata?

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La risposta corretta e' la E
Le lesioni esofitiche papulari roseo-brunastre mostrate sono probabilmente dei condilomi acuminati, ovvero lesioni caratteristiche dell’infezione da HPV (generalmente appartenente ai ceppi 6 e 11), trasmessa per via sessuale. Si tratta di neoformazioni verrucose che tendono a confluire in placche che si localizzano prevalentemente nell’area ano-genitale.
Il trattamento di queste lesioni può essere medico o chirurgico:
1) Tra le opzioni di terapia farmacologica vi sono:
- la terapia topica con sinecatechine, sostanze con attività antivirale e antiproliferativa (risposta A errata)
- la terapia topica con imiquimod, immunomodulatore che attiva l’immunità Th1 e la secrezione di citochine pro-infiammatorie (risposta B errata)
- la terapia topica con podofillotossina, sostanza con attività antivirale e antiproliferativa (risposta D errata)
2) Le opzioni chirurgiche comprendono la criochirurgia, la laserterapia e l’elettrocoagulazione, tecniche demolitive spesso preferibili alla terapia medica (risposta C errata).
Essendo una patologia virale, non è indicata la terapia con acido acetilsalicilico e corticosteroidi, antiinfiammatori che determinerebbero solo un peggioramento della sintomatologia.


 


32 di 140 Domande

Una donna di 60 anni si presenta dal medico curante per la comparsa negli ultimi 6 mesi di linfoadenomegalia in sede latero cervicale e ascellare bilaterale. La paziente non riferisce febbre, brividi, sudorazioni notturne, perdita di peso e astenia. Emocromo ed esami ematochimici sono nella norma, con eccezione di LDH aumentato. Allo striscio di sangue venoso periferico, formula conservata e assenza di cellule atipiche circolanti. Quale dei seguenti esami e' il miglior passo successivo per definire la diagnosi?














La risposta corretta e' la E
La paziente del caso clinico presenta linfoadenopatie multiple in assenza di ulteriori anomalie cliniche e laboratoristiche. In tal caso, trattandosi di una linfoadenopatia superficiale, l’esame di primo livello è rappresentato dall’ecografia delle sedi coinvolte; tuttavia, l’unico esame diagnostico in grado di fornire diagnosi certa è rappresentato dalla biopsia linfonodale escissionale, tramite la quale è possibile valutare la presenza di eventuali anomalie e caratterizzarle.
Ecografia dell’addome, aspirato e biopsia midollari e PET-TC total body sono utili solo a completamento dell’iter diagnostico (risposte A, B e D errata).
L’osservazione non apporterebbe alcuna informazione aggiuntiva e potrebbe, anzi, essere deleteria per il paziente determinando un ritardo di diagnosi e di trattamento (risposta C errata).

33 di 140 Domande

Una donna di 65 anni e' riferita all'ematologo per astenia progressivamente ingravescente, febbre occasionale e perdita di peso di circa 10 kg negli ultimi sei mesi. All'emocromo: GB 21.200/mm , Hb 9.5 g/dL e PLT 100.000/mm . All'esame obiettivo si rileva splenomegalia palpabile a circa 6 cm dall'arcata costale. All'approfondimento diagnostico: - striscio di sangue venoso periferico: presenza di dacriociti e quadro leucoeritroblastico; - biopsia osteomidollare: midollo ipercellulare con iperplasia megacariocitaria e predominanza di precursori della linea mieloide associata a fibrosi reticolinica di grado 2. Blasti 1%; - analisi molecolare su granulociti del sangue periferico documenta la presenza della mutazione JAK2 V617F. Qual è la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la E
La mielofibrosi primaria (MFP) è una malattia mieloproliferativa cronica caratterizzata da fibrosi midollare, presenza nel sangue periferico di elementi immaturi della linea granulocitaria ed eritroblastica e di dacriociti (emazie a lacrima).
Generalmente si manifesta con dispnea, astenia, palpitazioni, pallore, calo ponderale, sudorazione notturna, prurito soprattutto dopo l’esposizione all’acqua calda, dolorabilità in ipocondrio sinistro.
L’interessamento della milza e del fegato comporta epatosplenomegalia, spesso apprezzabile all’esame obiettivo.
Agli esami di laboratorio si possono osservare anemia (che può essere normocromica normocitica o ipocromica microcitica), piastrinopenia o trombocitosi, leucopenia.
Le alterazioni ematiche tipiche sono osservabili sullo striscio di sangue periferico, mentre all’aspirato midollare spesso si riscontra una punctio sicca o frustoli midollari ipercellulati e di aspetto fibrotico.
La BOM è indispensabile per la diagnosi poiché mette in evidenza la fibrosi midollare e in genere mostra anche un’ipercellularità che riguarda tutte le linee cellulari.
L’esame molecolare evidenzia la mutazione di Jak2 nel 50-60% dei casi; in una significativa percentuale di pazienti che non presenta la mutazione di Jak2 è presente la mutazione di CALR.



34 di 140 Domande

Una donna di 25 anni si reca dal medico per la comparsa improvvisa di ematomi e petecchie diffuse agli arti inferiori. Anamnesi patologica prossima e remota negativa. All'esame obiettivo non si rilevano epato-splenomegalia né linfoadenomegalie superficiali. L'emocromo mostra: GB 5.000/mm , Hb 12.5 g/dL, piastrine 15.000/mm . All'approfondimento diagnostico: - screening coagulativo, profilo biochimico, dosaggio immunoglobuline risultano tutti nella norma, test di Coombs diretto negativo, sierologie HIV e HCV negative; - striscio di sangue venoso periferico: conferma di ridotta conta piastrinica; - ecografia addome: milza di normali dimensioni, assenza di linfadenomegalie; - aspirato di midollo osseo: aumentato numero di megacariociti. Qual e' la diagnosi piu' probabile?














La risposta corretta e' la B
Per piastrinopenia si definisce un quadro clinico caratterizzato da una conta piastrinica inferiore a 150000/µL.
Una forma di piastrinopenia è quella immune: è noto che anticorpi IgM e IgG possano interagire con antigeni di membrana delle piastrine e mediarne la distruzione da parte del sistema reticolo-endoteliale. Questo processo induce un’aumentata distruzione piastrinica cui corrisponde un’aumentata produzione di compenso per cui all’aspirato del midollo osseo si noterà un aumento del numero di megacariociti. Tende a manifestarsi come una sindrome emorragica di grado lieve e grave a seconda dei casi ed è caratterizzata da petecchie, emorragie mucose e cutanee, menorragie, gastroenterorragie e talora emorragie cerebrali.
La diagnosi di piastrinopenia autoimmune avviene per esclusione e la conferma si ottiene tramite un esame clinico negativo (senza splenomegalia) e di un aspirato midollare normale con al massimo aumento dei megacariociti

35 di 140 Domande

Secondo l'European Thyroid Association, qual è la causa più frequente di ipotiroidismo primario in Europa e negli Stati Uniti?














La risposta corretta è la E.
Secondo l’European Thyroid Association, la causa più frequente di ipotiroidismo primario è rappresentata dalla tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune ad andamento cronico, più frequente nel sesso femminile. Quando il processo immunitario causa la distruzione di buona parte della tiroide, la malattia si manifesta con ipotiroidismo. Agli esami di laboratorio, l’ipotiroidismo conclamato si caratterizza per valori di TSH aumentati e valori di FT3 e FT4 ridotti. All’opposto, dal punto di vista epidemiologico, la tiroidite subacuta, l’assunzione di amiodarone e la carenza iodica sono cause meno frequenti di ipotiroidismo primario (risposte A, B, C e D errate).




36 di 140 Domande

Una donna di 25 anni si presenta dal medico curante per comparsa di dolore al giugulo accompagnato da febbricola e tachicardia. Alla palpazione la tiroide si presenta ingrossata e molto dolente. In base alla presentazione clinica, qual è il sospetto diagnostico più verosimile tra i seguenti?














La risposta corretta è la D.
Per la paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla palpazione della tiroide, il sospetto diagnostico più verosimile è la tiroidite subacuta (tiroidite granulomatosa o tiroidite di De Quervain), una malattia infiammatoria acuta della tiroide, caratterizzata solitamente da una risoluzione spontanea. La tiroidite sub-acuta ha un’origine virale: i virus più frequentemente coinvolti sono Echovirus, Virus influenzali, Coxsackie A e B, Adenovirus, Epstein Barr, Virus della parotite. Determina solitamente febbre, dolore tiroideo, innalzamento degli indici infiammatori (VES, PCR), leucocitosi con linfocitosi relativa (anche se spesso i globuli bianchi sono normali). Inoltre, il dosaggio degli anticorpi tiroidei e la clinica hanno un caratteristico andamento trifasico:
- I fase di tireotossicosi;
- II fase di ipotiroidismo transitorio;
- III fase di restituito ad integrum.
La diagnosi si basa sulla clinica e sui test funzionali. Fondamentale è la scintigrafia tiroidea, che patognomonicamente mostra assenza di captazione (per distruzione dei follicoli tiroidei).
Al contrario, in base ai reperti clinico-anamnestici e obbiettivi, il paziente non presenta verosimilmente tiroidite cronica, ipotiroidismo sub-clinico, gozzo multi-nodulare e morbo di Basedow (risposte A, B, C, E errate).

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37 di 140 Domande

Un uomo di 72 anni sviluppa un diabete mellito di tipo 2. Dopo un iniziale approccio basato su modifica della dieta e dello stile di vita, si decide di avviare una terapia farmacologica. Il paziente non ha altre comorbidità significative. Quale dei seguenti farmaci è considerato di prima scelta?














La risposta corretta è la E.
Il paziente del caso clinico con diabete mellito di tipo II, senza altre comorbidità significative, dopo un approccio di tipo comportamentale, deve essere trattato con la metformina, un farmaco ipoglicemizzante orale economico, facente parte della famiglia delle biguanidi, utilizzato nella terapia iniziale del diabete mellito di tipo II. L’efficacia di tale farmaco è potenziata dall’esercizio fisico e da una alimentazione sana ed equilibrata. Tale farmaco determina una lieve riduzione ponderale, riduce i trigliceridi e gli acidi grassi circolanti, non causa ipoglicemia, e determina una riduzione del rischio cardiovascolare. La creatininemia deve essere attentamente valutata, essendo questo farmaco escreto dal rene: infatti, deve essere sospeso per valori di filtrato glomerulare < 30 ml/min/1,73m2 o in pazienti a rischio di insufficienza renale acuta. All’opposto, per tale paziente l’acarbosio, l’insulina, la gliclazide, la liraglutide, in base alle linee guida AMD, rappresentano dei trattamenti di seconda linea (risposta A, B, C e D errate).
​​​​​​​Fonte: https://aemmedi.it/wp-content/uploads/2009/06/AMD-Standard-unico1.pdf



38 di 140 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sulle benzodiazepine e' ERRATA?














La risposta corretta e' la A
Le benzodiazepine sono psicofarmaci che agiscono potenziando la trasmissione GABA-ergica. Il GABA è un neurotrasmettitore che media le azioni inibitorie degli interneuroni locali nell’encefalo e l’inibizione presinaptica nel midollo spinale; le benzodiazepine, in particolare, agiscono sul recettore GABA A (risposta A corretta, risposta B errata), un canale ionico per il cloro ligando-dipendente. Questi farmaci quindi hanno proprietà sedative, ipnotiche, ansiolitiche, anticonvulsive, anestetiche e miorilassanti.
Generalmente sono perlopiù metabolizzate dal fegato ed eliminate attraverso le urine coniugate con l’acido glucuronico (risposte C e D errate).
Il loro uso in gravidanza è controindicato poiché sono in grado di attraversare la barriera fetoplacentare (risposta E errata).

39 di 140 Domande

Una ragazza di 25 anni viene ricoverata in neurologia per diplopia e debolezza muscolare. Una RX torace rileva una massa nel mediastino. Nel sospetto di una miastenia gravis, quale dei seguenti farmaci è più indicato per eseguire un test in grado di confermare la diagnosi?














La risposta corretta è la E.
Per la paziente del caso clinico nel sospetto di una miastenia gravis, malattia della placca neuromuscolare che interessa la porzione post-sinaptica, l’edrofonio è la molecola più indicata per eseguire un test in grado di confermarne la diagnosi. Tale molecola è un anticolinesterasico, per cui in presenza di chiara ptosi palpebrale o oftalmoparesi da miastenia, la sua somministrazione determina rapidamente la risoluzione delle manifestazioni patologiche. In particolare, l’esecuzione del test prevede che al paziente venga richiesto di effettuare uno sforzo con la muscolatura colpita sino all'insorgere dell'ipostenia; quindi, vengono somministrati prima 2 mg di edrofonio e.v. e successivamente, se non si verifica alcun effetto collaterale, vengono somministrati altri 8 mg. Il recupero entro 2 minuti della funzionalità muscolare rappresenta una conferma diagnostica (risposte A, B, C e D errate).​​​​​​​

40 di 140 Domande

Un soggetto, in terapia anti-ipertensiva con ACE-inibitori e calcio antagonisti, mostra un controllo insufficiente dei valori pressori. Si richiede trattamento con farmaco con diverso meccanismo d'azione. Quale tra i seguenti è un inibitore dei recettori alfa-1 adrenergici utilizzato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa?














La risposta corretta è la D.
La doxazosina, un antagonista dei recettori alfa-1 adrenergici, inibisce la vasocostrizione indotta dalle catecolamine endogene, determinando vasodilatazione sia nei vasi di resistenza arteriolare sia nelle vene, con conseguente riduzione della pressione arteriosa. All’opposto, la clonidina è un agonista dei recettori α2 adrenergici, la dobutamina è un agonista dei recettori β1 e β2 adrenergici, il fenoldopam è un agonista parziale selettivo dei recettori D1 post-sinaptici e la fenilefrina è un agonista dei recettori α1 adrenergici (risposte A, B, C ed E errate).

41 di 140 Domande

Un ragazzo di 19 anni presenta una sospetta aspergillosi broncopolmonare allergica. Si pone il sospetto di fibrosi cistica per la presenza di bronchiectasie alla TC del torace. Quale delle seguenti considerazioni sulla possibile diagnosi di fibrosi cistica e' corretta?














La risposta corretta e' la D
La fibrosi cistica è una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva causata da mutazione del gene CFTR presente sul braccio lungo del cromosoma 7; quest’ultimo codifica per una proteina, anch’essa detta CFTR, che funge da canale per il trasporto del cloro a livello della membrana cellulare. Ad oggi sono note più di 1500 mutazioni, tra le quali la più frequente è la mutazione F508del che comporta l’assenza della fenilalanina in posizione 508.
Le mutazioni del gene CFTR causano la produzione di muchi e secrezioni particolarmente densi e viscosi con interessamento delle vie aeree, delle ghiandole sudoripare, del pancreas, del fegato, dell’intestino e dei vasi deferenti testicolari.
Da un punto di vista clinico si manifesta caratteristicamente con ileo da meconio alla nascita, sintomi di mal digestione pancreatica (come steatorrea, riduzione della crescita, anemia, ipoalbuminemia), intussuscezione intestinale, sintomi respiratori, in particolare tosse, sinusiti, bronco-ostruzione, ippocratismo digitale  e infezioni recidivanti che causano la gran parte della morbilità e della mortalità di questi pazienti, diabete dovuto principalmente a deficit della sintesi di insulina, osteoporosi e infertilità nel maschio.
Nonostante la gran parte dei casi venga diagnosticato in età pediatrica, la diagnosi può anche essere posta tardivamente nei giovani adulti.

42 di 140 Domande

L'indice di Barthel serve a valutare:














La risposta corretta e' la A
L’indice di Barthel o scala di Barthel serve a valutare il grado di autonomia nelle attività della vita quotidiana. Questo indice prende in considerazione dieci variabili che descrivono attività della vita quotidiana e mobilità; ad ogni parametro è attribuito un punteggio di valore variabile che viene poi sommato agli altri per ottenere un punteggio globale: maggiore è il punteggio globale, maggiore è l’autonomia del paziente.
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43 di 140 Domande

Un uomo di 75 anni riferisce che da circa una settimana e' comparso intenso dolore ai muscoli masticatori. Tale dolore compare dopo l'inizio della masticazione e si risolve una volta che termina di masticare. Il medico curante ritiene che tale disturbo sia espressione di una patologia sistemica. La presenza di quale dei seguenti sintomi è opportuno indagare?














La risposta corretta e' la C
L’arterite giganto-cellulare, o arterite temporale o arterite di Horton, è una vasculite che interessa prevalentemente le arterie del collo e della testa. L’eziologia è sconosciuta e colpisce maggiormente pazienti di età > 50 anni. I sintomi più comuni comprendono: cefalea temporale, dolore al cuoio capelluto (principalmente la regione temporale) e dolore crampiforme alla mandibola con claudicatio e a volte paresi della stessa; inoltre sono frequenti febbre, astenia e malessere generale con aumento degli indici di flogosi.



44 di 140 Domande

Un uomo di 86 anni segue una politerapia per lo scompenso cardiaco. Dopo alcuni mesi lamenta dolore e tumefazione in regione mammaria bilaterale. Quale dei seguenti farmaci e' la causa piu' probabile dei disturbi lamentati dal paziente?














La risposta corretta e' la E
Lo spironolattone è un diuretico appartenente alla classe degli antialdosteronici che costituiscono una classe di farmaci fondamentale nel trattamento dello scompenso cardiaco poiché, oltre a ridurre il precarico cardiaco, hanno un’importante effetto antifibrotico. Data la sua affinità per i recettori di altri steroidi, tra gli effetti collaterali si riscontrano ginecomastia, impotenza, riduzione della libido, irsutismo, modificazioni della voce e irregolarità mestruali. ​​​​​​​

45 di 140 Domande

In genere, durante la gravidanza fisiologica la capacita' funzionale residua polmonare:














La risposta corretta e' la A
Durante la gravidanza è fisiologico che si verifichino numerose modifiche a carico dei diversi apparati. Per quanto riguarda l’apparato respiratorio si verificano:
- aumento della capacità inspiratoria;
- aumento della sensibilità alla concentrazione ematica di CO2 che si traduce in iperventilazione;
- aumento del volume corrente;
- riduzione del volume residuo e del volume di riserva espiratorio.
La capacità funzionale residua rappresenta il volume di gas presente nei polmoni e nelle vie aeree alla fine di un’espirazione normale ed è pari alla somma tra volume residuo e volume di riserva espiratoria: essendo questi ultimi entrambi ridotti nella donna in gravidanza, anche la capacità funzionale residua sarà ridotta.


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46 di 140 Domande

Il riscontro di alti livelli sierici di CA 125:














La risposta corretta e' la D
Il CA125 è un marker tumorale che molto frequentemente risulta elevato in caso di tumore ovarico, per cui può essere utile sia in fase di screening ma soprattutto nel follow-up post-trattamento. Si tratta di una proteina prodotta dall’utero, dalla cervice uterina, dalle tube, ma anche dalla mucosa delle vie respiratorie e dell’intestino quindi potrebbe innalzarsi anche in altre condizioni patologiche soprattutto infiammatorie.



47 di 140 Domande

Una donna di 25 anni con ovaio policistico sta tentando di avere una gravidanza da almeno 2 anni. Le viene consigliato di eseguire un dosaggio ormonale in fase luteinica. L'aumento di quale dei seguenti ormoni e' indicatore di avvenuta ovulazione?














La risposta corretta e' la A
In seguito all’ovulazione si ha a livello ovarico la formazione del corpo luteo il quale ha la funzione di produrre progesterone.
A livello endometriale il progesterone è responsabile della costituzione dell’ambiente migliore per l’impianto dell’eventuale prodotto del concepimento, rendendo la parete uterina ricca di secrezioni di glicogeno.

48 di 140 Domande

Una paziente di 45 anni, alla 23-esima settimana di gravidanza, gia' ipertesa, si reca in Pronto Soccorso per astenia. Riferisce l'insorgenza, qualche ora prima, di cefalea e presenta PA di 180/110 mmHg. Qual e' l'ipotesi diagnostica piu' probabile?














La risposta corretta e' la C
La preeclampsia gravidica è una sindrome clinica caratterizzata da rialzo pressorio (>140/90 mmHg), proteinuria (>300 mg/die) ed edemi; insorge a partire dalla 20esima settimana di gestazione in una donna precedentemente normotesa. Tuttavia, la preeclampsia può anche aggravare una condizione di ipertensione cronica preesistente: in tal caso la diagnosi risulta maggiormente difficile e in genere si può pensare ad una preeclampsia complicante una ipertensione preesistente in caso di riscontro di proteinuria ex novo dopo la 20 esima settimana, un aggravamento di una proteinuria preesistente, aggravamento dell’ipertensione.
La cefalea, inoltre, costituisce una spia d’allarme per l’insorgenza di preeclampsia sopraggiunta.

49 di 140 Domande

Una paziente di 27 anni, con leiomioma uterino clinicamente silente, richiede al ginecologo la prescrizione di un contraccettivo orale estro-progestinico a basso dosaggio. Com'e' opportuno procedere?














La risposta corretta e' la D
Il leiomioma uterino è il tumore ginecologico più frequente, soprattutto in donne nullipare di età compresa tra 30 e 35 anni. Può manifestarsi con sanguinamenti uterini abbondanti, anemia, dolore pelvico, dispareunia e, in corso di gravidanza, minaccia d’aborto o di parto pretermine.
Nel caso clinico proposto, la paziente presenta un leiomioma uterino silente e per questo non esiste alcuna controindicazione alla somministrazione di un contraccettivo estroprogestinico a basso dosaggio (risposta D corretta, risposte B, C ed E errate); inoltre poiché il leiomioma uterino viene trattato solo se sintomatico, non vi è nemmeno alcuna indicazione al trattamento (risposta A errata).

50 di 140 Domande

Il ginecologo prescrive a una donna al 3° mese di gravidanza il controllo degli anticorpi anti-Cytomegalovirus, che risultano positivi. Nell'infezione materna da Cytomegalovirus, il rischio di patologia fetale e':














La risposta corretta e' la E
Bisogna tenere conto che, in caso di infezione da CMV materna, il rischio di infezione verticale aumenta con l’avanzare della gravidanza, mentre il rischio e la gravità della patologia fetale di riduce con l’avanzare della gravidanza (risposta E corretta, risposte A, B, C e D errate). L’infezione da CMV è l’infezione connatale più frequente, tuttavia risulta sintomatica solo nel 10% dei casi, potendo determinare epatomegalia, petecchie, microcefalia, calcificazioni intracraniche, corioretinite, sordità e ritardo mentale.

51 di 140 Domande

Il fenotipo eritrocitario di una donna primipara al terzo mese di gravidanza risulta essere 0 Rh-negativo; il marito e' risultato 0 Rh-positivo. Quando è raccomandata la profilassi dell'isoimmunizzazione materno-fetale di tipo Rh?














La risposta corretta e' la B
Si definisce isoimmunizzazione materno-fetale l’insieme delle manifestazioni patologiche che hanno come causa l’immunizzazione della madre determinata da un alloantigene cellulare presente nel feto e, come conseguenza, la malattia più o meno grave di quest’ultimo. È un esempio la malattia emolitica del neonato da incompatibilità Rh che si verifica ogni qualvolta la madre risulti Rh-negativa e il feto Rh-positivo e determina anemia emolitica grave o addirittura idrope fetale.
La profilassi della MEN si realizza principalmente prevenendo l’immunizzazione della madre nei confronti degli antigeni fetali del sistema Rh; a tal fine alla ventottesima settimana ed entro 72 ore dal parto si inoculano 300 g di gammaglobuline anti-D nelle madri Rh-negative non immunizzate. La profilassi è indicata anche nei casi di aborto, di amniocentesi o quando sussiste il fondato sospetto di una emorragia transplacentare.

52 di 140 Domande

A una donna di 35 anni al 6° mese di gravidanza vengono riscontrati valori pressori arteriosi superiori a 160/100 mmHg in diverse misurazioni effettuate. Quale tra le seguenti è una complicanza grave dell'ipertensione arteriosa in gravidanza?














La risposta corretta è la D
Tra le complicanze gravi dell’ipertensione arteriosa in gravidanza è presente la CID (o coagulazione intravascolare disseminata), una patologia caratterizzata dall’attivazione del sistema della coagulazione con contemporanea attivazione del sistema fibrinolitico, con consumo dei fattori della coagulazione e conseguente sanguinamento. Fattori principali di innesco di tale processo in gravidanza sono il danno endoteliale, l’immissione in circolo di liquido amniotico o di materiale placentare e la presenza in circolo di emazie incompatibili o di prodotti o tossine di origine batterica.
All’opposto, le anomalie di impianto placentare sono spesso la causa dell’insorgenza di ipertensione gestazionale (risposta A errata). Così, le malformazioni cardiache fetali sono più frequentemente determinate da anomalie genetiche (risposta B errata). Invece, la macrosomia fetale è una caratteristica conseguenza del diabete gestazionale (risposta C errata). Infine, l’emorragia cerebrale fetale è più frequentemente determinata da patologie coagulative o infettive (risposta E errata).

53 di 140 Domande

Come viene trasmesso il virus West Nile?














La risposta corretta e' la C
Il virus West Nile è repsonsabile della febbre West Nile ed è così chiamato poiché è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto West Nile. Il principale mezzo di trasmissione del virus sono le zanzare; più raramente si contrae in seguito a trapianti d’organo, trasfusioni ematiche e per via verticale, mentre è esclusa la trasmissione per contatto interumano.
Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica; nel 20% dei casi tende a manifestarsi con febbricola, mal di testa, dolori muscolari, astenia; nei casi più gravi può anche determinare torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.

54 di 140 Domande

Su cosa e' basato lo screening neonatale della fibrosi cistica?














La risposta corretta e' la E
La fibrosi cistica è una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva causata da mutazione del gene CFTR presente sul braccio lungo del cromosoma 7; quest’ultimo codifica per una proteina, anch’essa detta CFTR, che funge da canale per il trasporto del cloro a livello della membrana cellulare. Ad oggi sono note più di 1500 mutazioni, tra le quali la più frequente è la mutazione F508del che comporta l’assenza della fenilalanina in posizione 508.
Le mutazioni del gene CFTR causano la produzione di muchi e secrezioni particolarmente densi e viscosi con interessamento delle vie aeree, delle ghiandole sudoripare, del pancreas, del fegato, dell’intestino e dei vasi deferenti testicolari.
Attualmente lo screening neonatale per la fibrosi cistica è basato sulla determinazione della tripsina nel sangue, prelevato con puntura del tallone del neonato nel secondo-terzo giorno di vita. Successivamente si prosegue con la ricerca delle mutazioni del gene CFTR nei neonati che presentano un aumento della tripsinemia.

55 di 140 Domande

Quale composizione dei seguenti vaccini oggi disponibili e' correttamente indicata?














La risposta corretta e' la D
Il vaccino anti-morbillo è costituito da virus vivo attenuato e si somministra in combinazione con il vaccino anti rosolia e parotite nella formulazione trivalente o anche con il vaccino anti varicella nella formulazione tetravalente.
Il vaccino anti-pneumococco è costituito da antigeni polisaccaridici della membrana esterna (risposta A errata).
Il vaccino anti Haemophilus influenzae tipo B è costituito da un polisaccaride della capsula coniugato (risposta B errata).
Il vaccino anti meningococco B è costituito da antigeni proteici di superficie (risposta C errata).
Il vaccino anti tubercolare è costituito da batteri vivi attenuati (risposta E errata).

56 di 140 Domande

Quale delle seguenti affermazioni descrive piu' correttamente i livelli essenziali di assistenza (LEA)?














La risposta corretta e' la A
I Livelli essenziali di assistenza (LEA) sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse).
Nel 2017 è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri contenente i nuovi LEA, sostituendo il decreto del 2001 con il quale i LEA venivano definiti per la prima volta.
I LEA sono divisi in tre grandi gruppi:
- prevenzione collettiva e sanità pubblica, comprendente tutte le attività di prevenzione rivolte sia alla collettività che al singolo individuo
- assistenza distrettuale, ovvero le attività e i servizi sul territorio
- assistenza ospedaliera, comprendente pronto soccoroso, ricovero ordinario, day surgery, day hospital, riabilitazione e lungodegenza post acuzie, trapianto, centro antiveleni.

57 di 140 Domande

Un uomo di 62 anni con una storia di ulcera peptica riferisce un miglioramento della sintomatologia dopo la terapia eradicante dell'Helicobacter pylori. Tuttavia, dopo 4 mesi, i sintomi si ripresentano nonostante adeguata terapia con esomeprazolo. Viene posto sospetto di sindrome di Zollinger-Ellison. Tra i seguenti, quale e' il primo step dell'iter diagnostico?














La risposta corretta e' la B
La sindrome di Zollinger-Ellison è una condizione caratterizzata dalla triade ipersecrezione acida gastrica, ulcerazioni multiple, tumore delle cellule non beta localizzate nel pancreas e in altri distretti. Il sospetto clinico nasce dal rilievo della puntuale recidiva sintomatologica e patologica alla sospensione della terapia con PPI e dell’ipergastrinemia persistente a distanza dalla sospensione di tali farmaci.
La diagnosi deve essere ulteriormente corroborata dall’effettuazione di test funzionali come il monitoraggio della gastrinemia dopo stimolo con calcio o secretina endovena.
Una volta documentata l’ipergastrinemia, è necessario localizzarne la sede di produzione tramite esami di imaging dell’addome.

58 di 140 Domande

Una donna di 58 anni viene inviata in ospedale dal medico di medicina generale per anemia ipocromica microcitica resistente alla supplementazione con somministrazione orale di ferro. La paziente riferisce inoltre disfagia. All'esame obiettivo vi e' riscontro di glossite e splenomegalia. Viene eseguita un'esofagogastroduodenoscopia con il riscontro di esofagite, con membrane esofagee nel terzo prossimale. Quale delle seguenti diagnosi è compatibile con il quadro clinico descritto?














La risposta corretta e' la E  
La sindrome di Plummer-Vinson, o di Kelly-Paterson, è definita dalla presenza di anemia sideropenica e membrana esofagea prossimale. Presenta una maggiore prevalenza nelle donne di mezza età e anziane, è associata ad altre condizioni, quali neoplasie del cavo orale, ipofaringee e del tratto gastrointestinale, tiroiditi, celiachia, glossiti, stomatiti, artrite reumatoide, sindrome di Sjogren, anemia perniciosa. La diagnosi è radiologica ed endoscopica; il trattamento è mirato alla correzione della sideropenia e a dilatare la stenosi causata dall’anello.

59 di 140 Domande

Una donna di 52 anni presenta diarrea persistente da una settimana. Tutte le seguenti situazioni possono portare frequentemente a diarrea, AD ECCEZIONE di una: quale?














La risposta corretta e' la C
La diarrea è definita come un aumento del numero delle evacuazioni (>3/24 ore) associato alla riduzione della loro consistenza (quindi all’aumento del contenuto di acqua) e a un peso > 200 g/24 ore.
Può essere classificata in acuta e cronica: la prima è caratterizzata da un esordio improvviso ed è quasi sempre dovuta a fattori virali o tossinfettivi e in genere si risolve spontaneamente in meno di 4 settimane; la seconda, invece, ha un esordio subdolo e persiste o recidiva per più di 4 settimane. Le cause di diarrea cronica si suddividono in gastroenteriche e non gastroenteriche: le cause gastroenteriche possono essere organiche, come malattia celiaca, malattie infiammatorie croniche (risposta A errata), parassitosi, neoplasie, sindrome dell’intestino corto, o funzionali come sindrome dell’intestino irritabile (risposta E errata), intolleranze alimentari, allergie, farmaci (come il metoclopramide -risposta D errata), alcol, eccessivo uso di lassativi ; le cause non gastroenteriche, invece, comprendono ipertiroidismo (risposta B errata), ipotiroidismo, malattia di Addison, diabete, amiloidosi, vasculiti.
Tra le cause di diarrea non compare l’ipercalcemia, che al contrario, determina stipsi (risposta C corretta).

60 di 140 Domande

La radiografia del torace in figura mostra un quadro che potrebbe essere pericoloso per la vita del paziente: quale?

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La risposta corretta e' la D
Lo pneumotorace è definito come la presenza di aria nel cavo pleurico.
L’iter diagnostico dello pneumotorace prevede:
- esame obiettivo, che permette di evidenziare iperespansione e ipoespansibilità dell’emitorace corrispondente, dove inoltre saranno ridotti/assenti il FVT e il murmure vescicolare
- RX del torace, da eseguire in due proiezioni in ortostatismo: è l’esame più indicato per porre diagnosi in urgenza data l’elevata accuratezza. Si visualizza la presenza di aria a livello dell’emitorace colpito, con rarefazione della trama broncovasale e presenza del polmone collassato all’ilo
- TC del torace, che trova indicazione piuttosto per la ricerca delle bolle di enfisema parasettale.

61 di 140 Domande

Per test alla metacolina si intende:














La risposta corretta e' la D
Il test alla metacolina è anche detto test di provocazione bronchiale ed è utile per la diagnosi di asma quando il paziente viene valutato in una fase intercritica per cui non è dimostrabile l’ostruzione bronchiale, la variabilità del PEF è nella norma e il test di broncodilatazione è negativo. Il test di provocazione bronchiale consiste nella misurazione del VEMS prima e dopo la somministrazione di dosi crescenti di stimoli broncocostrittori, fino a quando si raggiunge una significativa riduzione del parametro di funzionalità respiratoria (riduzione del 20% del VEMS). Minore è la dose stimolo in grado di causare la riduzione del VEMS, maggiore sarà il grado di iperreattività bronchiale.

62 di 140 Domande

Un paziente adulto con tosse persistente si presenta all'osservazione clinica. Viene richiesta una TC del torace che mostra la presenza di bronchiectasie. Viene esclusa la presenza di fibrosi cistica. Quale delle seguenti considerazioni circa le strategie terapeutiche per le bronchiectasie e' ERRATA?














La risposta corretta e' la C
Il termine bronchiectasie indica una dilatazione abnorme e persistente dei bronchi in rapporto a un danno delle strutture della parete. Da un punto di vista clinico le bronchiectasie si manifestano con espettorazione purulenta, tosse produttiva, emoftoe e infezioni recidivanti delle basse vie respiratorie.
Per quanto riguarda il loro trattamento, va detto che generalmente non è disponibile una terapia mirata, ma piuttosto una terapia palliativa indirizzata al circolo vizioso infezione-infiammazione polmonare, allo scopo di limitare l’evoluzione della pneumopatia.
La fisioterapia-riabilitazione respiratoria è un aspetto centrale del trattamento soprattutto per la prevenzione delle complicanze delle bronchiectasie (risposta E errata), mentre la terapia chirurgica con exeresi lobare trova indicazione nel trattamento delle bronchiectasie localizzate, monolaterali, secondarie a malformazioni congenite, a bronco-ostruzione da corpi estranei e in quelle post-infettive (risposta D errata).
Per quanto riguarda le riacutizzazioni, il trattamento con desossiribonucleasi I umana ricombinante (dornase alfa) è controindicato poiché riducendo la viscosità del muco potrebbe determinarne l’accumulo a livello delle vie inferiori (risposta B errata), mentre invece è indicata la terapia antibiotica (risposta A errata).
Tuttavia, qualora venga isolato un batterio al broncolavaggio o all'esame dell'espettorato, esso non deve essere sempre trattato ed eliminato a meno che non si associ a sintomatologia o si tratti di un batterio implicato in infezioni recidivanti.

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63 di 140 Domande

Quali alterazioni elettrolitiche possono innescare una riduzione dell'intervallo QT?














La risposta corretta è la D.
L’iperkaliemia e la ipercalcemia possono innescare una riduzione dell’intervallo QT, che rappresenta la durata della sistole ventricolare, misurato dall’inizio del complesso QRS alla fine dell’onda T. Al contrario, ipocalcemia e ipokaliemia determinano un allungamento del QT (risposte A e C errate).

64 di 140 Domande

Paziente di 45 anni si presenta presso l’ambulatorio di cardiologia a causa di una pregressa diagnosi di sindrome di Wolff-Parkinson-White. In particolare, la sindrome di Wolff-Parkinson-White è caratterizzata da:














La risposta corretta è la E.
La pre-eccitazione ventricolare Wolff-Parkinson-White (WPW) è una malattia caratterizzata da tachicardie sopraventricolari legate alla presenza di una via accessoria, che colpisce circa 1-3/1000 persone: in particolare, il QRS largo deriva dalla sovrapposizione della via accessoria e dalla via fisiologica di depolarizzazione (la più lenta fra le due).
In dettaglio, Il quadro elettrocardiografico tipico mostra:
- onde P normali;
- accorciamento del PR < 0.12 secondi, dovuto alla via accessoria;
- onda delta δ, cioè un impastamento iniziale del QRS che rappresenta la depolarizzazione provocata dalla via accessoria;
- ampliamento del QRS, che deriva dalla sovrapposizione della via accessoria e della via fisiologica di depolarizzazione (la più lenta fra le due);
Inoltre, in base alla morfologia dell’onda δ, si distinguono 2 tipologie di WPW:
- tipo A, che si caratterizza per l’onda δ positiva nelle derivazioni precordiali anteriori;
- tipo B, che si caratterizza per l’assenza di onda δ (o onda δ negativa) nelle precordiali anteriori.



65 di 140 Domande

Un paziente di 75 anni iperteso, in trattamento farmacologico, riferisce episodi di palpitazioni. Quale tra i seguenti è il primo esame strumentale da richiedere?














La risposta corretta è la D.
Nel paziente del caso clinico di 75 anni, affetto da episodi di palpitazioni, dopo l’ECG standard, il monitoraggio ECG dinamico secondo Holter rappresenta il successivo obbligato step diagnostico. Consiste nella registrazione continua sulla memoria di un piccolo registratore degli eventi aritmici transitori, di cui il paziente potrebbe soffrire transitoriamente, per 24-48 ore; tuttavia, poiché l’esame è limitato nel tempo, la probabilità di documentare l’aritmia è sufficientemente elevata solo quando i sintomi e/o le aritmie sono abbastanza frequenti.

66 di 140 Domande

Una paziente di 35 anni presenta all'auscultazione un soffio sistolico alla punta e in sede parasternale sinistra, associato a un click meso-sistolico, in assenza di altri reperti patologici all'esame obiettivo e di sintomi. Qual è la possibile diagnosi?














La risposta corretta è la A.
Il paziente del caso clinico di 35 anni, con soffio sistolico alla punta e in sede parasternale sinistra, associato a un click meso-sistolico, presenta verosimilmente prolasso della valvola mitrale, una patologia dell’apparato valvolare mitralico, che causa una chiusura sistolica anomala, con protrusione nell’atrio sinistro di uno o entrambi i lembi mitralici, con un’insufficienza di vario grado della valvola. Affligge il 5-10% della popolazione generale ed è maggiormente frequente nel sesso femminile. All’auscultazione cardiaca il segno distintivo del prolasso mitralico è un click meso-telesistolico (il click è a volte seguito da un soffio ad alta frequenza, che occupa la meso-telesistole, la cui durata è proporzionale all’entità del rigurgito).

67 di 140 Domande

Un paziente di 78 anni viene valutato per possibile impianto di pacemaker. Quale tra le seguenti costituisce un'indicazione certa all'impianto di pacemaker in caso di blocco Atrio-Ventricolare (A-V)?














La risposta corretta è la D.
Le indicazioni assolute all’impianto di pacemaker permanente nell’adulto in caso di blocco atrioventricolare comprendono:
- blocco AV di III grado o di II grado avanzato asintomatico, presente in stato di veglia, con periodi di asistolia ≥ 5 sec, ritmo di scappamento < 40 bpm o ritmo di scappamento di origine ventricolare;
- blocco AV di III grado o di II grado sintomatico (sincopi, lipotimie, instabilità emodinamica);
- blocco AV di III grado o di II grado sintomatico causato da farmaci (per esempio betabloccanti) che non possono essere sospesi in quanto necessari per il paziente;
- blocco AV di III grado asintomatico, presente in stato di veglia, in ritmo da fibrillazione atriale, con periodi di asistolia ≥ 5 sec;
- blocco AV di III grado o di II grado avanzato secondario ad ablazione trans-catetere della giunzione AV o insorto successivamente a intervento cardiochirurgico;
- blocco AV di III grado o di II grado avanzato, anche asintomatico, associato a malattie neuromuscolari a rischio di asistolia, come distrofia miotonica, distrofia di Erb, amiotrofia peroneale, sindrome di Kearns-Sayre;
- blocco AV di III grado asintomatico con frequenza ventricolare da sveglio ≥ 40 bpm se è presente cardiomegalia o disfunzione ventricolare sinistra, o se la sede del blocco è sotto-nodale;
- blocco AV di II o III grado indotto dall’esercizio in assenza di ischemia miocardica.

68 di 140 Domande

Un paziente con cardiopatia ischemica recentemente sottoposto ad angioplastica con stent coronarici multipli, presenta persistenti ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia nonostante terapia con Ezetimibe e omega-polienoici. Lo schema viene modificato con una combinazione ezetimibe/simvastatina. Qual è il meccanismo d'azione principale delle statine?














La risposta corretta è la E.
Le statine, gli agenti più efficaci e meglio tollerati per il trattamento delle dislipidemie, agiscono come inibitori competitivi della 3-idrossi-3-metilglutaril-coenzima A (HMG-CoA) riduttasi, che catalizza una tappa precoce e limitante della via di biosintesi del colesterolo. 

69 di 140 Domande

Una donna di 68 anni viene ricoverata nel reparto di cardiologia per un infarto del miocardio. Quale tra le seguenti è la definizione più completa di ischemia miocardica?














La risposta corretta è la D.
Si definisce ischemia miocardica la sofferenza o il danno delle cellule miocardiche conseguente a un insufficiente apporto di ossigeno rispetto alle richieste metaboliche; quindi, l’ischemia miocardica si verifica ogni qual volta il flusso coronarico risulta inadeguato a soddisfare il consumo miocardico di ossigeno.
Esistono più tipi di infarto miocardico:
- tipo 1, che corrisponde all’infarto miocardico spontaneo correlato all’ischemia, dovuta ad un evento coronarico primario, come nel caso di erosione e/o rottura, fissurazione o dissezione della placca;
- tipo 2, che corrisponde all’infarto miocardico secondario ad ischemia, dovuta ad uno squilibrio tra richiesta ed offerta di ossigeno, come nel caso di spasmo coronarico, embolizzazione coronarica, anemia, aritmie, ipertensione o ipotensione;
- tipo 3, che corrisponde alla morte cardiaca improvvisa e inattesa, con arresto cardiaco, spesso accompagnata da sintomi suggestivi di ischemia miocardica, verosimilmente associata a nuovo sopraslivellamento del tratto ST, o nuovo blocco di branca sinistra o riscontro angiografico e/o autoptico di recente trombosi coronarica. In ogni caso, con morte verificatasi prima del prelievo di sangue o quando i livelli dei marcatori biochimici cardiaci non erano ancora rilevabili;
- tipo 4a, che corrisponde all’infarto miocardico correlato ad intervento coronarico percutaneo;
- tipo 4b, che corrisponde all’infarto miocardico associato a riscontro angiografico o autoptico di trombosi dello stent;
- tipo 5, che corrisponde all’infarto miocardico correlato ad intervento di bypass aortocoronarico.

70 di 140 Domande

Quale tra queste combinazioni di farmaci NON e' contemplata come terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART) in un paziente affetto da infezione da HIV?














La risposta corretta e' la C
La sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) è una malattia ad eziologia virale con andamento epidemico. Le manifestazioni cliniche sono costituite da infezioni opportunistiche e da insolite forme di tumori maligni alla cui base vi è il deficit selettivo di una sottopopolazione linfocitaria (linfociti T CD4+), che viene infettata dal virus HIV. La modalità più frequente di trasmissione del virus HIV è sessuale, ma può avvenire anche per via parenterale o per via materno-fetale.
Il trattamento dei pazienti con infezione da HIV si basa sulla HAART (terapia antiretrovirale altamente attiva), il cui obiettivo è ridurre la replicazione del virus ad una soglia sotto la quale non evolva e non sviluppi resistenze farmacologiche.
Il protocollo HAART prevede l’associazione di tre o più farmaci antiretrovirali di classi differenti, in maniera da ridurre al minimo la probabilità di insorgenza di resistenze da parte del virus. Tra le opzioni elencate sicuramente è errata l’associazione Abacavir / Zidovudina / Lamivudina, poiché si tratta di tre inbitori nucleosidici della trascrittasi inversa virale, quindi tutti appartenenti alla stessa classe farmacologica e con stesso meccanismo d’azione.

71 di 140 Domande

Un uomo di 56 anni, fumatore e diabetico, viene ricoverato dopo una settimana di febbre e tosse non produttiva. La radiografia del torace mostra una polmonite lobare destra; la ricerca dell'antigene urinario della legionella è positiva. Quale dei seguenti antibiotici NON è opportuno prescrivere?














La risposta corretta e' la C
La legionellosi è una polmonite con caratteri clinici intermedi tra le forme batteriche e le forme virali o micoplasmatiche causata da un germe Gram-, la Legionella pneumophila.
La trasmissione della legionellosi avviene per via indiretta, attraverso l’inalazione di minute goccioline derivate da acqua contaminata dal microrganismo.
La diagnosi di legionellosi può essere sospettata su base clinica, quando si osserva una polmonite nel corso di piccole epidemie limitate allo stesso ambiente, il malato presenta cause predisponenti, coesiste diarrea e l’iponatriemia è particolarmente spiccata. Esistono, tuttavia, tecniche diagnostiche di laboratorio decisive per la corretta diagnosi.
La coltura dell’espettorato è raramente praticata poiché tecnicamente difficile; più semplice è la colorazione dello sputo con immunofluorescenza diretta: tuttavia, spesso l’espettorato manca perché la tosse può non essere produttiva. È molto utile, quindi, la ricerca dell’antigene urinario della Legionella.
Per quanto riguarda la terapia, fortunatamente molti antibiotici sono efficaci: prima di tutto i macrolidi (eritromicina, claritromicina -risposta A errata-, azitromicina -risposta B errata-, roxitromicina), ma anche i chinolonici (levofloxacina -risposta D errata-, ciprofloxacina, ofloxacina), le tetracicline (tetraciclina, doxiciclina -risposta E errata-, minociclina), il cotrimossazolo e la rifampicina.
Quindi, non è opportuno prescrivere il ceftriaxone.

72 di 140 Domande

Un uomo accede in Pronto Soccorso per un malore. Al suo arrivo viene incannulata una vena periferica per eseguire i prelievi ematici, quale?














La risposta corretta e' la D
Tra le opzioni elencate la vena basilica è l’unica vena periferica; si tratta di una delle vene superficiali di calibro maggiore dell’arto superiore assieme alla vena cefalica. La basilica è posta medialmente alla cefalica, spesso è sede di incannulamento venoso poiché presenta un decorso rettilineo ed è facilmente reperibile.

73 di 140 Domande

Si reca in Pronto Soccorso un paziente di 67 anni, con ipertensione arteriosa ben controllata dalla terapia in atto, che riferisce un dolore toracico, urente e ben localizzabile, insorto gradualmente dopo circa 2 ore dal pranzo mentre riposava supino. I parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, saturazione periferica di ossigeno) sono nella norma. Qual è la causa più probabile del quadro clinico descritto?














La risposta corretta è la D.
La diagnosi più probabile per il paziente del caso clinico, con ipertensione arteriosa ben controllata e parametri vitali nella norma, dolore toracico urente e ben localizzato, insorto gradualmente dopo circa 2 ore dal pranzo, mentre riposava supino, è la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), una condizione causata dall’eccessiva risalita spontanea di contenuto gastrico in esofago. Fattori di rischio importanti per lo sviluppo sono rappresentati dall’obesità, dal fumo di sigaretta, dal consumo di alcolici, dall’ernia iatale e dai pasti grassi; inoltre, è nota una maggiore incidenza nelle donne in gravidanza. La MRGE si manifesta in maniera variabile; sintomi tipici sono la pirosi e il rigurgito: entrambi peggiorano dopo i pasti, inchinandosi o curvandosi in avanti o passando in clinostatismo. Possono essere presenti anche disfagia, dolore toracico non cardiaco, necessità di schiarirsi la voce, disfonia, raucedine, tosse cronica e stizzosa. La MRGE, inoltre, può causare complicanze come l’esofagite da reflusso, stenosi esofagee, esofago di Barrett e adenocarcinoma dell’esofago. Al contrario, in base ai reperti clinico anamnestici, tale paziente non presenta verosimilmente pneumotorace, dissezione aortica, colecistite acuta ed embolia polmonare (A, B, C ed E errate).

74 di 140 Domande

Si reca in Pronto Soccorso un paziente di 57 anni, che riferisce febbre, dispnea, tosse produttiva e astenia da circa 5 giorni. Qual è la causa più probabile di tale quadro clinico?














La risposta corretta e' la E
La polmonite è il processo infiammatorio che interessa il parenchima polmonare, distalmente ai bronchioli terminali. Le più frequenti sono le polmoniti acquisite in comunità (CAP), ovvero contratte al di fuori dell’ambiente ospedaliero, di cui l’agente eziologico più frequente è lo Streptococcus pneumoniae, anche detto pneumococco.
Nel paziente con febbre e sintomi polmonari, come dispnea, dolore pleurico e tosse produttiva, la polmonite è il primo sospetto clinico.
La polmonite viene diagnosticata solitamente in presenza di segni e/o sintomi compatibili con un’infezione respiratoria e in presenza di una o più opacità di recente insorgenza alla radiografia del torace, che rappresenta il migliore esame diagnostico, utile anche a stabilire la gravità della polmonite ed eventualmente l’agente eziologico.
Il ricorso alla TC del torace è raro, ma può essere importante nel paziente con una possibile polmonite postostruttiva da neoplasia o da corpo estraneo.

75 di 140 Domande

Un uomo ha lavorato per 20 anni come operaio in una carpenteria metallica. I controlli periodici dell'udito, regolarmente effettuati, hanno dimostrato, negli ultimi anni, un deficit uditivo. Il deficit uditivo attribuibile al trauma acustico cronico presenta le seguenti caratteristiche, TRANNE una: quale?














La risposta corretta e' la D
L’ipoacusia da trauma acustico cronico è un deficit dell’udito che si manifesta in seguito all’esposizione prolungata ad un rumore con un’intensità media di almeno 80-85 dB; spesso si tratta di una patologia professionale che colpisce soprattutto la classe operaia.
Il rumore prolungato agisce danneggiando le cellule ciliate dell'organo del Corti, provocandone in un primo tempo la perdita delle ciglia e poi la morte, quindi un danno irreversibile (risposta E errata).
L'ipoacusia da trauma acustico cronico si caratterizza per essere spesso bilaterale e simmetrica (risposta B errata), di tipo neurosensoriale con soglia uditiva per via aerea uguale alla soglia per via ossea, e che coinvolge inizialmente le frequenze acute per poi estendersi alle frequenze medio-basse (risposta C errata).
L’ipoacusia può limitarsi dopo la cessazione dell’esposizione alla sorgente rumorosa.

76 di 140 Domande

Un uomo di 55 anni, operaio in un'industria tessile, lamenta ricorrenti lombalgie che attribuisce alle sue mansioni che comportano il sollevamento ripetuto di pesi. La movimentazione manuale di gravi è regolamentata dall'All. XXXIII del d.lgs. 81/2008 e prevede l'applicazione di modelli indicati dalla norma UNI ISO 11228. Secondo tale allegato il peso massimo sollevabile da un soggetto ultra quarantacinquenne di sesso maschile è pari a:














La risposta corretta e' la E  
La norma UNI ISO 11228 definisce i pesi massimi sollevabile da un soggetto sano, variabili in base al sesso e all’età.
Nel caso di maschi di età compresa tra 18 e 45 anni il limite di peso raccomandato è 25 kg; nel caso di femmine di età compresa tra 18 e 45 anni il limite di peso raccomandato è 20 kg.
Mentre nel caso di maschi giovani (<18 anni) e anziani (>45 anni) il limite di peso raccomandato è 20 kg; nel caso di femmine giovani (<18 anni) e anziane (>45 anni) il limite di peso raccomandato è 15 kg.

77 di 140 Domande

Un paziente di 40 anni con lesione del corno posteriore del menisco interno viene sottoposto a meniscectomia parziale selettiva artroscopica in anestesia periferica tronculare del nervo femorale e del nervo sciatico. Qual è in questo caso il tempo minimo dall'intervento per iniziare il programma riabilitativo consistente nel carico diretto dell'arto operato, nella cinesiterapia del ginocchio e negli esercizi di rinforzo della muscolatura della coscia?














La risposta corretta e' la A
I menischi sono strutture fibrocartilaginee poste a livello dell’articolazione del ginocchio che fungono come da “ammortizzatori” e permettono la distribuzione omogenea delle forze di carico. Le lesioni dei menischi sono frequenti negli incidenti sportivi, in seguito a distorsione con piede fermo a terra, o nel rialzarsi rapidamente dalla posizione accovacciata. Più frequentemente tende a lesionarsi il corno posteriore del menisco interno e le manifestazioni cliniche comprendono dolore e versamento sieroso.
Se la lesione è piccola e situata sul bordo esterno, si può optare per una terapia conservativa; il più delle volte, tuttavia, la terapia è chirurgica in artroscopia e prevede o la sutura della lesione, specie se sono longitudinali, o la meniscectomia.
Nel caso di meniscectomia parziale selettiva, il paziente può rimettersi in piedi e riprendere a camminare già nella giornata operatoria, subito dopo il termine degli effetti dell’anestesia, poiché non essendo state coinvolte ossa o l’articolazione non è necessario alcun periodo di recupero.

78 di 140 Domande

Un paziente, reduce da un recente infarto miocardico con un residuo di modesto deficit del volume di eiezione, viene dimesso a domicilio con un programma di riabilitazione. Il percorso di riabilitazione cardiovascolare puo' prevedere un sostegno psicosociale?














La risposta corretta e' la B
Per riabilitazione cardiologica si intende  un periodo di sorveglianza del paziente che ha subito un infarto del miocardio, durante il quale si affronta un programma di ‘ginnastica’ e riadattamento utili a riacquisire la completa autonomia funzionale migliorando le proprie capacità fisiche. In tale programma sono anche previsti una valutazione funzionale del cuore e la stratificazione prognostica, la correzione dei fattori di rischio cardiovascolare e l’educazione sanitaria. Inoltre potrebbe prevedere un sostegno psicosociale poiché il 20% dei pazienti mostra segni di depressione, ansia e negazione della patologia.

79 di 140 Domande

Quale, tra i seguenti, è il quadro emocoagulativo tipico di un paziente con emofilia A?














La risposta corretta e' la D
L’emofilia A è una condizione clinica, congenita o acquisita, caratterizzata dalla carenza del fattore VIII della coagulazione. La diagnosi di questa patologia è di laboratorio mediante il riscontro dell’aPPT prolungato e del deficit di fVIII; PT, fibrinogeno e piastrine, invece, risultano nella norma. Il livello circolante di fVIII è molto importante poiché permette di stimare la gravità dell’emofilia: si distingue l’emofilia in grave, se fVIII <1%, moderata se fVIII è tra 1-5% e lieve se fVIII > 5%.

80 di 140 Domande

Un uomo di 40 anni presenta un'intossicazione acuta grave da paracetamolo. Quale dei seguenti antidoti è necessario somministrare?














La risposta corretta e' la A
In caso di intossicazione da paracetamolo, l’effetto avverso acuto più grave è rappresentato da una necrosi epatica potenzialmente fatale. Si verificano gravi danni epatici nel 90% dei pazienti con concentrazioni plasmatiche superiori a 300 µg/ml a 4 ore o 45 µg/ml 15 ore dopo l’ingestione del farmaco.
Il lavaggio gastrico non è generalmente indicato, ma si preferisce la N-acetilcisteina (NAC) per coloro che sono a rischio di danno epatico. La NAC opera detossificando la NAPQI (metabolita tossico del paracetamolo), ricostituisce le scorte di GSH e può coniugare direttamente la NAPQI per facilitarne l’eliminazione.
Oltre al trattamento con NAC è necessaria una intensa terapia di supporto che preveda il trattamento dell’insufficienza epatica e renale, se presenti, e l’intubazione qualora il paziente non respirasse adeguatamente.

81 di 140 Domande

Una donna di 33 anni affetta da malattia di Still dell'adulto sviluppa una sindrome da attivazione macrofagica. Quale delle seguenti alterazioni laboratoristiche ci si aspetta di trovare in tale contesto clinico?














La risposta corretta e' la D
Il morbo di Still è una malattia infiammatoria sistemica cronica che viene considerata come una forma di artrite, data la sua somiglianza con l’artrite reumatoide. È una patologia poco comune, più frequente tra i 15 e i 25 anni e tra i 36 e i 46 anni e nelle donne. L’eziologia è sconosciuta, ma secondo alcune teorie potrebbe essere scatenata da un episodio infettivo.
Il quadro clinico è variabile, così come la prognosi; tuttavia, i sintomi e segni più frequenti comprendono: mal di gola, febbre elevata (con picco serale), rash cutaneo color salmone non pruriginoso a livello di tronco e arti, artrite soprattutto di ginocchia e polsi, dolore muscolare.
Le complicanze si verificano in caso di diagnosi tardiva e/o terapia indeguata e comprendono:
- Danno irreparabile alle articolazioni
- Pericardite o miocardite
- Pleurite e versamento pleurico
- Sindrome da attivazione macrofagica o sindrome emofagocitica: è una condizione potenzialmente letale caratterizzata da proliferazione sistemica non-maligna ed infiltrazione viscerale di istiociti che vanno incontro a incontrollata emofagocitosi nel midollo osseo e/o nel sistema reticolo-endoteliale; vi è un’iperattivazione di linfociti T e macrofagi, con conseguente aumentata produzione di citochine infiammatorie. Clinicamente si manifesta con iperpiressia, linfoadenopatie, epato-splenomegalia, insufficienza epatica, pancitopenia, iperferritinemia, ipertrigliceridemia, ipofibrinogenemia, aumento del D-dimero, coagulopatia e manifestazioni neurologiche.



82 di 140 Domande

Un uomo di 50 anni con anamnesi patologica negativa, nel corso di una sindrome influenzale sviluppa dolore toracico retrosternale. All'auscultazione cardiaca si apprezzano rumori da sfregamento. All'elettrocardiogramma vi è elevazione diffusa del tratto ST. Viene posto il sospetto di pericardite acuta, confermato dal referto ecocardiografico. Si tratta del primo episodio e il paziente non ha allergie farmacologiche note. Quale dei seguenti approcci terapeutici è considerato di prima scelta?














La risposta corretta è la D.
La pericardite acuta, un’infiammazione del sacco pericardico, può presentare una varietà di segni e sintomi non specifici, a seconda dell'eziologia sottostante. Le principali manifestazioni cliniche includono dolore toracico (tipicamente acuto e pleuritico, che migliora piegandosi in avanti), sfregamenti pericardici e diffusa elevazione del tratto ST. L’approccio terapeutico di prima scelta prevede la somministrazione di aspirina ad alte dosi o di FANS, come l’ibuprofene o l’indometacina. Tale trattamento dovrebbe essere protratto per 7-14 giorni, fino alla risoluzione dei sintomi e alla normalizzazione degli indici di flogosi. Nel caso in cui la terapia di prima linea non fosse efficace, è possibile utilizzare i glucocorticoidi.

83 di 140 Domande

Un uomo di 36 anni, affetto da morbo di Crohn, sviluppa una sindrome di Sweet. Quale delle seguenti manifestazioni caratterizza tale sindrome?














La risposta corretta è la C.
La sindrome di Sweet (o dermatosi neutrofila febbrile) è caratterizzata dalla presenza di globuli bianchi a livello del derma inferiore, associata a edema dei corpi papillari. Si presenta con papule, noduli rossi o di colore rosso-bruno, che tendono a formare placche nettamente delineate. L’insorgenza di tali lesioni è spesso accompagnata da VES elevata e febbre. La terapia si avvale di glucocorticoidi. Tale sindrome non presenta caratteristicamente orchite, condrite della piramide nasale, uveite e aortite (risposte A, B, D ed E errate).

84 di 140 Domande

Un uomo di 26 anni, che assume abitualmente eroina per via endovenosa, viene portato in Pronto Soccorso per febbre elevata presente da circa 7 giorni e dispnea. Non riferisce viaggi all'estero negli ultimi 5 anni. La TC del torace mostra noduli polmonari diffusi e bilaterali, dei quali alcuni cavitati. Quale tra le seguenti ipotesi diagnostiche dovrebbe essere considerata in prima istanza?














La risposta corretta è la A.
In base ai reperti clinico-anamnestici e alla TC del torace del caso clinico, l’ipotesi diagnostica che dovrebbe essere considerata in prima istanza è l’endocardite da Staphylococcus Aureus: infatti, la maggior parte dei casi si manifesta in soggetti di sesso maschile di giovane età, in pazienti con cardiopatie congenite predisponenti o che fanno uso di sostanze stupefacenti per via endovenosa.
In dettaglio, tale paziente presenta anche numerosi noduli polmonari bilaterali, alcuni dei quali cavitati, compatibilmente con infezione da Staphylococcus Aureus, da diffusione ematogena per l’uso di droghe per iniezione.

85 di 140 Domande

Una donna di 36 anni, poche ore dopo un aborto per morte endouterina fetale, manifesta acrocianosi, lesioni petecchiali ed epistassi. Agli esami vi è riscontro di piastrinopenia, riduzione del fibrinogeno e allungamento di PT e APTT. Come si definisce tale quadro clinico?














La risposta corretta è la B
La paziente del caso clinico, dopo poche ore da un aborto per morte endouterina fetale, manifesta acrocianosi, lesioni petecchiali, epistassi, piastrinopenia, riduzione del fibrinogeno e allungamento del PT e APTT. Di conseguenza, verosimilmente presenta un quadro di coagulazione intravascolare disseminata (CID), una sindrome acquisita, caratterizzata dall’attivazione generalizzata del sistema emostatico, che può causare la formazione di trombi in vari organi e/o sanguinamento grave a causa del consumo dei fattori della coagulazione e delle piastrine. Si sviluppa come una complicanza di una vasta gamma di condizioni tra cui infezioni sistemiche, tumori maligni solidi ed ematologici, malattie ostetriche (come per la paziente del caso clinico), traumi, aneurismi e malattie del fegato. L'incidenza e la prevalenza variano, ma sono più elevate tra i pazienti in terapia intensiva (circa il 35% dei pazienti con sepsi grave), con complicanze ostetriche (come l'abruptio placentae o l'embolia amniotica) e con determinate neoplasie maligne. Secondo la presentazione, la CID può essere classificata in:
- CID acuta, uno stato di coagulopatia da consumo in genere innescata da grandi quantità di fattore tissutale rilasciato nello spazio intravascolare, che porta ad:
una formazione eccessiva di trombina e deposizione generalizzata di fibrina nella micro-vascolarizzazione con disfunzione multiorgano;
un rapido consumo di piastrine e fattori della coagulazione.
- CID cronica, caratterizzata da una minore formazione di trombina per periodi prolungati, con consumo più lento di piastrine e fattori della coagulazione rispetto alla CID acuta. Tale consumo può essere parzialmente compensato dall'aumentata produzione di fattori della coagulazione, piastrine, antitrombina e anti-plasmina. In tale quadro, la trombosi di solito prevale sul sanguinamento. Potrebbero anche non essere presenti sintomi, tuttavia, laboratoristicamente si riscontra un tempo di protrombina (PT), un tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT) normali o leggermente prolungati e la conta piastrinica è di solito solo lievemente ridotta; i prodotti di degradazione della fibrina vengono ancora eliminati efficacemente dal fegato. Tale quadro è riscontrato soprattutto in caso di: tumori maligni, metastasi, morte fetale intrauterina, vasculiti, aneurismi, emangiomi.
Secondo il tipo fenotipico predominante si distingue:
- fenotipo trombotico;
- fenotipo fibrinolitico;
- fenotipo subclinico.
Dal punto di vista diagnostico nessun singolo test di laboratorio è specifico per la CID, anche se le anomalie iniziali includono:
- riduzione della conta piastrinica o rapida diminuzione nei successivi tests;
- elevati prodotti di degradazione della fibrina o D-dimeri;
- elevato tempo di protrombina (PT) e tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT);
- fibrinogeno ridotto (anche se raro).

86 di 140 Domande

Un uomo di 67 anni viene portato al Pronto Soccorso per febbre, cefalea e rigidità nucale. Viene eseguita una puntura lombare. L'esame del liquor mostra pleiocitosi neutrofila, proteine aumentate, glucosio ridotto. L'esame microscopico dimostra la presenza in gran numero di diplococchi gram positivi. Il paziente non ha allergie note a farmaci. In attesa dell'antibiogramma, quale terapia antibiotica empirica è la maggiormente indicata?














La risposta corretta e' la A
La meningite è l’infiammazione delle meningi: si tratta di una grave condizione clinica, generalmente ad eziologia infettiva. Gli agenti eziologici più frequenti sono batterici e il primo per incidenza è lo pneumococco, seguito dal meningococco.
Oltre che con segni di interessamento sistemico, come febbre, astenia, vomito, inappetenza, sonnolenza, irritabilità, la meningite si manifesta mediante rigor nucalis e altri segni meningei, fotofobia, talvolta crisi epilettiche.
Nella diagnosi risulta fondamentale l’esecuzione della puntura lombare per l’analisi del liquor. Infatti, già l’analisi preliminare del liquido è utile a poterci fare un’idea rispetto all’agente eziologico responsabile più probabile (non solo l’effettiva individuazione di quest’ultimo). Infatti vengono analizzati in primis l’aspetto (se limpido o torbido), la concentrazione di proteine, cellule infiammatorie e glucosio: in particolare riguardo quest’ultimo parametro, la concentrazione nel liquor può risultare nella norma o ridotta; se ridotta si tratta o di un’infezione da batteri capsulati (più frequentemente pneumococco o meningococco) che, inoltre, si associa a liquor torbido o di un’infezione da mycobacterium tubercolosis  che, tuttavia, si associa a liquor limpido. Anche le infezioni virali comportano un liquor limpido, ma il contenuto di glucosio risulta nella norma. 
Nel caso clinico descritto, l'esame microscopico dimostra la presenza in gran numero di diplococchi gram positivi, quindi si tratta con ampia probabilità di una meningite da pneumococco per la quale il trattamento empirico d’elezione è dato dall’associazione ceftriaxone e vancomicina.

87 di 140 Domande

Un uomo di 26 anni presenta un Body Mass Index (BMI) di 33. Quale delle seguenti patologie è MENO frequentemente associata a obesità?














La risposta corretta e' la B
Tra le opzioni elencate l’unica a non essere associata ad obesità è la sindrome di Conn, o iperaldosteronismo primario, associata ad ipertensione. 
Nella sindrome di Cushing l’aumento dei corticosteroidi in circolo è responsabile di un’obesità androide (risposta A errata); nel paziente con ipotiroidismo può essere presente sovrappeso o obesità poiché la carenza degli ormoni tiroidei porta ad un rallentamento del metabolismo (risposta E errata); la sindrome di Prader Willi è una malattia ereditaria caratterizzata da obesità (risposta D errata); il craniofaringioma comprimendo l’ipofisi determina un deficit ormonale cui può far seguito obesità (risposta C errata).

88 di 140 Domande

A una donna di 32 anni, che assume abitualmente eroina per via endovenosa, viene posta diagnosi di endocardite infettiva su valvola nativa. Quale tra i seguenti microrganismi è con maggior probabilità causa del quadro clinico descritto?














La risposta corretta e' la E
Il termine endocardite indica l’infiammazione dell’endocardio che può interessare soprattutto, ma non esclusivamente, i lembi valvolari.
Numerosi microorganismi possono provocare l’endocardite infettiva. Questi derivano per lo più dal cavo orale e dalle alte vie aeree, dalla cute, dal colon, dall’apparato uro-genitale. Nella metà dei casi sono coinvolti gli streptococchi; gli stafilococchi invece sono il primo agente eziologico delle endocarditi su protesi valvolari e, poiché generalmente provengono dalla cute, sono l’agente eziologico più frequente di endocardite nei pazienti tossicodipendenti.

89 di 140 Domande

Una donna di 22 anni si reca al Pronto Soccorso ginecologico e riferisce che in occasione di una festa privata era stata avvicinata da un uomo sconosciuto, che aveva poi abusato sessualmente di lei. Il ginecologo di guardia deve:














La risposta corretta è la C
Per la paziente del caso clinico, che ha subito una violenza sessuale, il ginecologo di guardia è tenuto a eseguire l'anamnesi e la visita ginecologica per accertare la presenza dei segni dell'eventuale violenza subita dopo aver contattato l'équipe multidisciplinare per l'accertamento delle violenze, ove presente. Poiché il reato di stupro, disciplinato dagli articoli 609 bis e seguenti del Codice penale, nella maggior parte dei casi è punibile a querela della persona offesa, il medico non è tenuto a redigere referto né rapporto. Diversamente si procede d’ufficio: 
- nel caso in cui la vittima sia minore;
- nel caso in cui il reato sia stato commesso da un ascendente, genitore, convivente, tutore o da chiunque risulti affidatario del minore per ragioni di cura, educazione, istruzione, vigilanza o custodia; 
- nel caso in cui il reato sia stato commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni; 
- nel caso in cui il reato sia stato commesso contestualmente ad un altro delitto perseguibile d’ufficio (risposte A, B, D ed E errate).

90 di 140 Domande

Un ragazzo, di ritorno dalla scuola, mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali, viene investito da un'autovettura in fase di sorpasso. Viene dapprima caricato sul cofano dell'auto e poi proiettato a diversi metri di distanza riportando un politrauma. Soccorso dai sanitari del 118 e sottoposto alle indagini strumentali, viene ricoverato presso il reparto di Ortopedia dell'ospedale con diagnosi di "frattura esposta di radio destro e scomposta di radio sinistro e frattura scomposta biossea di gamba sinistra". Alla luce della gravità delle lesioni riscontrate, il sanitario del Pronto Soccorso deve:














La risposta corretta e' la B
Il quesito descrive lo scenario di un ragazzo che subisce una lesione personale grave, poiché l’incidente ha determinato un politrauma, quindi un pericolo attuale e non potenziale di vita. Tale reato è perseguibile d’ufficio pertanto il sanitario del Pronto Soccorso è tenuto a redigere referto e trasmetterlo alla procura della repubblica, come stabilito dall’articolo 365 del codice penale:
“chiunque, avendo nell’esercizio di una professione sanitaria prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri di un delitto per il quale si debba procedere d’ufficio, omette o ritarda di riferire all’autorità indicata nell’articolo 361, è punito con la multa fino a 516,46 euro. Questa disposizione non si applica quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale”.

91 di 140 Domande

Quale delle seguenti patologie NON è associata all'infezione da Epstein Barr virus (EBV)?














La risposta corretta e' la E
Il virus di Epstein Barr o herper virus umano 4 (HHV 4) è un virus a DNA che appartiene alla famiglia degli Herpesviridae; le infezioni causate da EBV sono molto comuni tanto che il 95% della popolazione generale ne è venuta in contatto.
L’infezione da EBV più frequentemente si manifesta sotto forma di mononucleosi infettiva (risposta B errata), una condizione benigna autolimitantesi che è molto frequente soprattutto tra adolescenti e giovani adulti, poiché il principale veicolo di infezione è la saliva.
Ma l’infezione da EBV è correlata anche con alcune neoplasie come il carcinoma nasofaringeo (risposta C errata), il linfoma di Burkitt (risposta A errata) e il linfoma di Hodgkin (risposta D errata).
Quindi, tra le opzioni fornite, l’unica patologia a non essere associata all’infezione da EBV è la leucemia linfatica cronica (LLC).

92 di 140 Domande

Una donna di 20 anni si reca dal proprio ginecologo riferendo di aver avuto un rapporto sessuale occasionale completo non protetto e chiede quali accertamenti deve fare per escludere di aver contratto qualche malattia. Le seguenti sono tutte malattie sessualmente trasmissibili TRANNE una: quale?














La risposta corretta e' la E
Tra le opzioni fornite l’unica patologia non sessualmente trasmessa è la tularemia. La tularemia è una malattia febbrile causata dal batterio Gram- Francisella tularensis: tale batterio penetra nel microrganismo tramite l’ingestione di cibo o acqua contaminati, il morso di un vettore artropode infetto (zecche, tafani, pulci), l’inalazione o il contatto diretto con tessuti o materiale infetti; la tularemia non si diffonde tramite il contatto interumano.
L'esordio della tularemia è improvviso, verificandosi 1-10 die dopo l'esposizione (di solito 2-4 giorni), con cefalea, brividi, nausea, vomito, febbre da 39,5 a 40° C e stato di grave prostrazione. Compaiono anche astenia marcata, brividi ricorrenti e sudorazione profusa.
Entro 24-48 h, compare una papula infiammata nella sede di esposizione (dito, braccio, occhio o palato) che poi evolve rapidamente in pustola e ulcera.
I linfonodi regionali si rigonfiano e possono presentare suppurazione e secrezione abbondante; la tumefazione linfoghiandolare è capace di interessare diverse stazioni.

93 di 140 Domande

Un uomo di 50 anni presenta da alcuni mesi edemi declivi con segno della fovea. Ha notato un aumento ponderale di circa 8 kg. Una RX del torace mostra versamento pleurico bilaterale e uno slargamento del profilo cardiaco. La PA è 130/80 mmHg. Qual è il valore soglia di proteinuria oltre il quale si può porre diagnosi di sindrome nefrosica in presenza degli altri sintomi clinici?














La risposta corretta e' la C
La sindrome nefrosica è una condizione caratterizzata dalla presenza di proteinuria superiore a 3,5 g/die, edemi, ipodisproteinemia, iperlipidemia.
L’alterazione primitiva della sindrome nefrosica è l’aumento della permeabilità della parete dei capillari glomerulari, cui fa seguito il passaggio di grandi quantità di proteine nello spazio urinifero.
Il sintomo più comune è costituito dalla comparsa degli edemi diffusi con rapido e talvolta importante incremento ponderale: sembrerebbe che l’importante proteinuria determinerebbe un’ipoproteinemia e la riduzione della pressione oncotica plasmatica, che favorirebbe il passaggio di liquidi nello spazio interstiziale e l’ipovolemia, responsabile, a sua volta, di un aumentato riassorbimento tubulare di sodio e di una maggiore produzione di ADH. Tuttavia, questa ipotesi non è applicabile a tutti i pazienti con sindrome nefrosica, poiché non tutti presentano riduzione del volume plasmatico e l’insorgenza degli edemi può precedere la proteinuria; in questi pazienti si ritiene che il meccanismo responsabile sia l’aumentato riassorbimento di sodio da parte del tubulo distale, che conduce ad un aumento della volemia.
L’iperlipidemia della sindrome nefrosica si caratterizza per un aumento consistente dei livelli plasmatici di colesterolo, cui si aggiunge, nelle forme più severe, anche un aumento dei trigliceridi.

94 di 140 Domande

Una donna di 65 anni con insufficienza renale cronica di grado 4 KDOQI (Kidney Disease Outcomes Quality Initiative) da rene policistico autosomico dominante, presenta anemia ipocromica normocitica (Hb 9.7 g/dL), Ipocalcemia (8.5 mg/dL), iperfosforemia (5.6 mg/dL) e iperparatiroidismo (PTH sierico intatto 315 pg/mL). Quale delle seguenti vitamine è più frequentemente supplementata nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica?














La risposta corretta e' la B
Nei pazienti con insufficienza renale cronica viene spesso supplementata la vitamina D.
La vitamina D esercita la sua fisiologica funzione su osso, intestino, rene e paratiroidi al fine di modulare il metabolismo del calcio e del fosforo.
La più importante fonte di vitamina D è la pelle, dove viene prodotta dal 7-deidrocolesterolo grazie all’azione della luce ultravioletta. La vitamina D è anche presente in un numero limitato di alimenti, vegetali e animali come pesce grasso, fegato, uova e funghi selvatici.
La vitamina D viene quindi veicolata al fegato tramite la Vitamin D Binding Protein e qui viene metabolizzata a 25(OH)D, la più importante forma di deposito in quanto ha una lunga emivita. Nel rene la 25(OH)D viene ulteriormente metabolizzata in 1,25(OH)2D noto anche come calcitriolo, forma attiva della vitamina.

95 di 140 Domande

Un ragazzo di 25 anni è vittima di un incidente motociclistico. Viene soccorso e trasferito presso l'ospedale più vicino; viene valutato dai medici del Pronto Soccorso che rilevano una Glasgow Coma Scale (GCS) di 8/15. Il ragazzo viene sottoposto a una TC cerebrale (si veda l'immagine). Qual è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la A.
La diagnosi più probabile per il paziente del caso clinico, sottoposto ad una TC del cranio in urgenza, è rappresentata dall’ematoma subdurale acuto, una raccolta ematica tra la dura madre e la pia madre/aracnoide. Tale patologia è spesso ma non sempre dovuta a trauma cranico. Gli ematomi subdurali acuti possono risolversi con il trattamento o spontaneamente, ma possono ripresentarsi (fino al 33% dei casi). In particolare, alla TC appare iper-denso rispetto alla corteccia per i primi giorni, ma la densità diminuisce progressivamente di circa 1,5 unità di Hounsfield al giorno con l'invecchiamento dell'emorragia. Al contrario, la TC non mostra emorragia subaracnoidea, emorragia intraventricolare, ematoma intraparenchimale ed ematoma epidurale (risposte B, C, D ed E errate).

96 di 140 Domande

Una donna di 36 anni ha sofferto di una fastidiosa foruncolosi dell'ala del naso. Dopo una settimana, compaiono cefalea frontale, disturbi visivi, proptosi e febbre alta. Si sospetta una trombosi del seno cavernoso. Quale tra le seguenti strutture anatomiche NON è di pertinenza del seno cavernoso?














La risposta corretta è la E.
La branca mandibolare del V nervo cranico non è di pertinenza del seno cavernoso. In particolare, la trombosi del seno cavernoso è una condizione patologica rara, tipicamente settica, in genere complicanza di foruncoli nasali o sinusite batterica. Il III, IV e VI nervo cranico e i rami oftalmico e mascellare del V nervo cranico sono abitualmente coinvolti nella trombosi del seno cavernoso, essendo adiacenti a quest’ultimo (risposte A, B, C e D errate).

97 di 140 Domande

Nei pazienti affetti da morbo di Parkinson, di quale neurotrasmettitore sono ridotti i livelli cerebrali?














La risposta corretta e' la C
La malattia o morbo di Parkinson è una condizione caratterizzata da un disturbo motorio degenerativo e progressivo determinato dalla morte dei neuroni dopaminergici quindi alla successiva carenza di dopamina.
Si manifesta prevalentemente con tremore a riposo, rigidità, bradicinesia e instabilità posturale; spesso sono presenti anche depressione e demenza.

98 di 140 Domande

Quale tra i seguenti è il microrganismo più frequentemente responsabile di meningite batterica comunitaria nell'adulto?














La risposta corretta e' la B
La meningite è l’infiammazione delle meningi: si tratta di una grave condizione clinica, generalmente ad eziologia infettiva. Gli agenti eziologici più frequenti sono batterici e il primo per incidenza è lo pneumococco, seguito dal meningococco.
Oltre che con segni di interessamento sistemico, come febbre, astenia, vomito, inappetenza, sonnolenza, irritabilità, la meningite si manifesta mediante rigor nucalis e altri segni meningei, fotofobia, talvolta crisi epilettiche.
Nella diagnosi risulta fondamentale l’esecuzione della puntura lombare per l’analisi del liquor.

99 di 140 Domande

Viene accompagnata in Pronto Soccorso una paziente di 33 anni che riferisce cefalea, febbre (fino a 39 °C) e sopore da circa 36 ore. Alla prova della flessione del capo sul petto si provoca dolore nucale. Viene eseguita una TC cerebrale che esclude la presenza di una emorragia subaracnoidea e di un processo espansivo endocranico. Quale esame tra i seguenti e' piu' utile per chiarire la diagnosi in urgenza?














La risposta corretta e' la D
L’associazione di febbre e sintomi neurologici dovrebbe farci pensare ad una meningite, una volta escluse un’emorragia subaracnoidea o un processo espansivo endocranico. Quindi la rachicentesi è una delle tecniche più importanti nell’iter diagnostico poichè già l’analisi preliminare del liquido è utile a poterci fare un’idea rispetto all’agente eziologico responsabile più probabile (non solo per l’effettiva individuazione di quest’ultimo). Infatti vengono analizzati in primis l’aspetto (se limpido o torbido) e la concentrazione di proteine, cellule infiammatorie e glucosio.

100 di 140 Domande

Una bambina e' nata pretermine, a 28 settimane di eta' gestazionale, ed ha un'età corretta di due anni. Con quale strumento psicometrico si puo' meglio quantificare un eventuale ritardo di sviluppo psicomotorio?














La risposta corretta e' la C
Le scale di Bayley-III permettono di valutare lo sviluppo psicomotorio dei bambini fino al terzo anno di età; la terza edizione risale al 2006 e permette di indagare aspetti cognitivi, linguistici, motori, socioemotivi e comportamentali e sono uno strumento di valutazione impiegato per individuare un eventuale ritardo di sviluppo psicomotorio. Le scale di Bayley comprendono:
- La scala cognitiva;
- La scala del linguaggio- subtest della comunicazione recettiva;
- La scala del linguaggio- subtest della comunicazione espressiva;
- Scala motoria- subtest della fine-motricità;
- Scala motoria- subtest della grosso-motricità;
- Scala socioemozionale;
- Scala del comportamento adattivo.
Le matrici di Raven sono impiegate per la valutazione dell’intelligenza non verbale (risposta A errata); il test di Rorschach è impiegato per valutare la personalità (risposta B errata); la scala di Wechsler è un test di intelligenza applicabile dai 16 anni di età (risposta D errata); la scala ADOS è impiegata per la diagnosi di autismo (risposta E errata).

101 di 140 Domande

Una ragazza di 25 anni affetta da miopia bilaterale (-4,00sf OO) si presenta dall'oculista chiedendo di essere sottoposta a intervento corneale per eliminare la correzione ottica con occhiali. Quale trattamento è opportuno proporre alla paziente?














La risposta corretta è la A.
In una paziente affetta da miopia bilaterale, che vuole essere sottoposta ad un intervento corneale per correzione, è opportuno proporre un trattamento PRK (cheratotomia fotorefrattiva), che prevede la rimozione dell’epitelio di superficie e la modifica della curvatura della cornea. Il trattamento chirurgico dei difetti visivi come la miopia prevede l’impiego di laser ad eccimeri che vanno ad agire sulla cornea, rimuovendone porzioni microscopiche e rimodellandone la curvatura al fine di correggere il difetto (risposte B, C, D ed E errate).

102 di 140 Domande

Un uomo di 40 anni si rivolge al proprio oculista di fiducia perché ha notato negli ultimi mesi una riduzione del campo visivo sia dal lato destro sia sinistro, pur vedendo nel dettaglio ciò che sta guardando. L'esame della refrazione conferma un visus bilaterale di 10/10 e l'esame del campo visivo evidenzia un iniziale scotoma bitemporale. Quale delle seguenti patologie NON può essere causa dei disturbi riscontrati nel paziente?














La risposta corretta è la C.
La cataratta non può essere causa dei disturbi riscontrati dal paziente del caso clinico, poiché non si associa a perdita del campo visivo, ma piuttosto a calo del visus. Il sintomo più comune della cataratta è l’annebbiamento visivo progressivo; l’entità del calo della vista è proporzionale al tipo e alla sede dell’opacizzazione. Sono comuni la fotofobia, la diplopia e la necessità di cambi frequenti nella prescrizione degli occhiali. Al contrario, il glaucoma ad angolo acuto è una condizione dovuta ad un accumulo dell’umor acqueo all’interno del bulbo oculare, con il raggiungimento di una pressione intraoculare estremamente elevata e danno del nervo ottico. Tale condizione, ad insorgenza rapida, può condurre alla perdita della vista in poche ore, se non viene opportunamente diagnosticata e trattata ed è caratterizzata dalla comparsa di un importante sintomatologia dolorosa oculare e perioculare, offuscamento della vista e visione di aloni colorati attorno alle sorgenti luminose, accompagnati anche da nausea e vomito (risposta A errata).
All’opposto, i processi patologici a carico dell'ipofisi come l’adenoma ipofisario ma anche i meningiomi della sella turcica possono dare dei disturbi di tipo espansivo ed i disturbi visivi sono generalmente i primi sintomi compressivi a comparire. Il rischio di compressione non riguarda solamente il chiasma ottico, ma talvolta interessa anche i nervi ottici (che possono essere schiacciati nel punto in cui fuoriescono dal rispettivo canale ottico) oppure i tratti ottici (data la loro posizione ai lati al peduncolo ipofisario). Nel caso di compressione del chiasma ottico, si avrà una emianopsia bitemporale, mentre la visione degli emi-campi nasali è preservata (risposta B errata). Infine, la retinopatia pigmentosa è una patologia oculare di tipo ereditario caratterizzata da una progressiva degenerazione bilaterale della retina e dell’epitelio pigmentato retinico (risposta D errata).

103 di 140 Domande

Nell'ambulatorio di un oculista si presenta un bambino di 7 anni accompagnato dai genitori i quali riferiscono che il proprio figlio negli ultimi mesi si avvicina molto agli oggetti per osservarli. Il bambino, particolarmente alto per la sua età, presenta astigmatismo miopico composto -4,00sf -2,00cyl100° in un occhio ed ectopia lentis nell'altro. In base al quadro clinico descritto, è corretto sospettare:














La risposta corretta è la E.
In base al quadro clinico presentato dal paziente è possibile sospettare la sindrome di Marfan, una condizione a trasmissione autosomica dominante, con manifestazioni cliniche estremamente variabili, che coinvolgono l’apparato scheletrico, la cute, l’occhio, l’apparato cardiovascolare, la dura madre e i polmoni. Caratteristico è l’eccessivo sviluppo degli arti, che determina solitamente un alta statura con braccia e gambe molto lunghe; possono associarsi pectus carenatum o excavatum, ectopia lentis, dilatazione dell’aorta toracica ascendente a livello dei seni di Valsalva, dissecazione dell’aorta ascendente, pneumotorace spontaneo, prolasso mitralico, ectasia durale lombo-sacrale (risposte A, B, C e D errate)

104 di 140 Domande

Una donna di 35 anni viene sottoposta a intervento chirurgico di quadrantectomia della mammella destra e asportazione del linfonodo sentinella. L'esame istologico documenta un carcinoma duttale infiltrante, G2, pT1, N0, HER2 negativo, con una forte espressione dei recettori per gli estrogeni (ER: 98%) e progesterone (PgR: 98%) e l'indice di proliferazione basso (Ki67: 8%). Gli esami di stadiazione non documentano metastasi. Considerati i dati morfologici e molecolari della neoplasia, a quale gruppo immunofenotipico appartiene il tumore?














La risposta corretta e' la B
Il tumore della mammella rappresenta la prima causa di morte per tumore nelle donne.
Dal punto di vista istologico si identificano tumori epiteliali invasivi, quali il carcinoma duttale infiltrante e carcinoma lobulare infiltrante, e tumori epiteliali non invasivi tra cui il carcinoma duttale e lobulare in situ. Questi possono essere classificati anche in base alle loro caratteristiche molecolari e geniche in 4 classi che, insieme allo stadio del tumore, guideranno nella scelta della terapia più adeguata:
1) Luminal A: HER2 negativo e recettori ormonali positivi con bassa attività proliferativa;
2) Luminal B: HER2 negativo e recettori ormonali positivi con alta attività proliferativa (risposte C e E errate);
3) HER2 positivi: HER2 positivo e recettori ormonali negativi (risposta A errata);
4) Basal like: sia HER2 che i recettori ormonali sono negativi (risposta D errata).

105 di 140 Domande

Un uomo di 34 anni presenta un nodulo testicolare non dolente, di consistenza dura. Il paziente non è febbrile. Com'è opportuno procedere in prima istanza?














La risposta corretta e' la C
La presenza di una tumefazione testicolare all’esame obiettivo deve essere sempre considerata con un forte sospetto di natura neoplastica e, in assenza di elementi clinici chiaramente indicativi di forme infiammatorie, è necessario eseguire esami biochimici e strumentali.
La diagnosi del tumore viene effettuata inizialmente tramite l’ecografia scrotale; si può associare il dosaggio di alcuni marcatori come l’alfa-fetoproteina (AFP), la beta-HCG e la latticodeidrogenasi (LDH).
In caso di sospetta positività, si procede con una biopsia e, se anche questa è positiva, si asporta il testicolo interessato per esaminare il tumore nella sua estensione locale e sottoporre il paziente a ulteriori indagini per verificare la presenza di eventuali metastasi.

106 di 140 Domande

Una ragazza di 25 anni giunge al Pronto Soccorso per la comparsa di un edema a mantellina al collo e al volto. Riferisce inoltre dispnea. Viene eseguita una RX del torace che mostra uno slargamento del mediastino. Tra le seguenti, qual è l'ipotesi diagnostica più probabile?














La risposta corretta e' la B
La sindrome della vena cava superiore è un quadro clinico causato dall’ostruzione o dalla compressione della vena cava superiore; quindi si manifesta con cefalea, gonfiore, edema a mantellina, turgore delle giugulati, dispnea per edema della laringe il tutto determinato dalla stasi venosa. Può essere causata da infiammazioni del mediastino, fibrosi, aneurisma dell’aorta, neoplasie polmonari.
Per quanto riguarda la diagnosi, all’RX del torace può essere presente un ampliamento del mediastino superiore, ma è la TC a garantire una diagnosi più affidabile poiché permette di osservare una opacizzazione ridotta o assente delle vene centrali con la compresenza di un circolo venoso collaterale evidente.

107 di 140 Domande

Quando si parla di Morbo di Legg-Calvé-Perthes s'intende:














La risposta corretta e' la E
Il morbo di Legg-Calvé-Perthes è un’osteocondrosi dell’epifisi femorale prossimale tipica dell’età infantile. L’eziologia risiede molto probabilmente in un ridotto afflusso ematico alla testa del femore che va prima incontro ad osteonecrosi, poi si frattura. Questa condizione clinica si manifesta con zoppia evidente, dolore all’anca, mobilità limitata, indebolimento e ipotrofia dei muscoli dell’arto inferiore omolaterale e accorciamento dell’arto stesso. L’eventuale complicanza di questa condizione è la saldatura alterata dei capi ossei che potrebbe poi richiedere, in età adulta, l’intervento di protesi d’anca.

108 di 140 Domande

La frattura-lussazione di Monteggia è caratterizzata da:














La risposta corretta e' la B
La frattura-lussazione di Monteggia è caratterizzata dall’associazione di frattura del terzo prossimale dell’ulna e della lussazione anteriore della testa radiale.
Si differenzia dalla frattura-lussazione di Galeazzi, ovvero la frattura del radio con concomitante frattura della stiloide ulnare e lussazione radioulnare distale (risposta A errata).

109 di 140 Domande

Un uomo di 65 anni si presenta in ambulatorio lamentando progressiva e invalidante rigidità in flessione del IV e V dito della mano destra. All'esame obiettivo tale atteggiamento di flessione non è riducibile e si accompagna alla presenza di un inspessimento cordoniforme rilevato e sclerotico a livello palmare, in corrispondenza del IV e del V dito. Da questo quadro clinico si può fare diagnosi di:














La risposta corretta e' la E
La malattia di Dupuytren è un disturbo caratterizzato da fibrosi progressiva della fascia palmare. La causa della malattia di Dupuytren è sconosciuta, fattori importanti includono etnia, sesso, età insieme ai più svariati fattori ambientali ma sembra comunque avere una pronunciata predisposizione genetica.
È una malattia benigna e lentamente progressiva; l'ispessimento fasciale iniziale è solitamente visto come un nodulo nel palmo che può essere inizialmente doloroso e successivamente indolore che spesso passa inosservato e non diagnosticato. Dopo un periodo variabile di tempo, di solito decenni, si sviluppano in modo insidioso la rigidità articolare e la perdita della completa estensione.
Con l'evoluzione del processo, infatti, sulla fascia palmare i noduli possono formare bande longitudinali, denominate corde: il dito perde gradualmente l'estensione, con contratture che portano una o più dita in flessione.
Dal punto di vista istopatologico, i noduli presenti nella prima fase della malattia sono delle lesioni patognomoniche dovute alla fase proliferativa della malattia, cioè quella in cui vi è proliferazione fibroblastica e deposizione disordinata di collagene con ispessimento fasciale. I noduli sono composti da fibroblasti, collagene di tipo III, cellule muscolari lisce e miofibroblasti; i tendini flessori non sono intrinsecamente coinvolti, ma a causa dell'invasione del derma si osservano delle pieghe cutanee caratteristiche.
La diagnosi è clinica, basata sulla storia della perdita indolore dell'estensione delle dita, sulla presenza di noduli o corde fibrose sulla faccia palmare delle mani, sulla presenza di una caratteristica piega triangolare cutanea sul tendine flessorio appena prossimale alla piega flessoria del dito e l'estensione passiva delle dita interessate sull'articolazione metacarpo-falangea mostrerà un caratteristico raggrinzimento della pelle.

110 di 140 Domande

Un uomo di 45 anni, cadendo dallo scooter, riporta una frattura scomposta del terzo medio della diafisi omerale con il quadro radiografico in figura. Qual è la complicanza immediata più frequente che si potrebbe verificare con il suddetto quadro clinico-radiografico?

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La risposta corretta e' la D
Le fratture dell’omero si classificano, in base alla localizzazione, in fratture della diafisi, fratture dell’estremità prossimale e fratture dell’estremità distale.
Le fratture della diafisi conseguono generalmente a traumi ad alta energia; si manifesta con dolore, limitazione nel movimento, gonfiore e con la comparsa di un ematoma di dimensioni variabili. La complicanza più frequente è la compromissione del nervo radiale, che decorre strettamente alla diafisi omerale.

111 di 140 Domande

Una paziente di 65 anni, operata 10 anni prima di intervento di artroprotesi dell'anca destra, presenta da circa 2 mesi dolore inguino-crurale a destra che insorge prevalentemente sotto carico. L'esame radiografico mostra osteolisi periprotesica e i valori degli esami ematochimici sono nella norma. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta e' la D
La diagnosi più probabile del quadro clinico descritto è di mobilizzazione asettica della protesi: infatti il carattere cronico della sintomatologia esclude l’ipotesi che possa trattarsi di una frattura o di una lussazione (risposte B e C errate); allo stesso tempo l’assenza dei segni tipici esclude la possibilità che possa trattarsi di una trombosi (risposta A errata); infine la normalità degli esami ematochimici non depone per un evento infettivo (risposta E errata).
Per mobilizzazione asettica della protesi si intende il progressivo distacco dell’elemento protesico dall’osso accompagnato da un progressivo riassorbimento dell’osso attorno alla protesi valutabile all’RX come osteolisi periprotesica.

112 di 140 Domande

Un paziente di 58 anni riferisce otorrea ricorrente destra con ipoacusia. All'otoscopia si evidenzia perforazione timpanica con erosione parziale della catena ossiculare. Qual è il sospetto clinico?














La risposta corretta e' la C
L’otite cronica colesteatomatosa è una condizione infiammatoria dell’orecchio medio che si associa alla comparsa del colesteatoma.
Per colesteatoma si intende l’accumulo di cellule epiteliali squamose nell’orecchio medio, in prossimità del timpano e della catena degli ossicini. Appare bianco-perlaceo e le sue dimensioni possono aumentare con il tempo, tanto da poter invadere e danneggiare l’orecchio interno e la regione mastoidea del temporale erodendoli.
L’eziologia non è ancora chiara, ma si ritiene che sia determinata da un’anomalia nel ricambio cellulare dell’epitelio del canale uditivo interno. Inoltre, si distinguono:
- Colesteatoma congenito, presente sin dalla nascita
- Colesteatoma acquisito, successivo a infezioni ricorrenti e più frequente della forma congenita.
L’otite cronica colesteatomatosa di manifesta con ipoacusia ingravescente, otorrea, acufeni, cefalea, possibile perforazione del timpano e vertigini; in caso di interessamento osseo o del SNC può causare ascesso cerebrale, meningite, osteomielite.
La diagnosi è clinica e si avvale anche dell’otoscopia, dei test audiometrici e della TC. La terapia prevede la rimozione chirurgica del colesteatoma.

113 di 140 Domande

Si presenta all'attenzione medica un paziente di 5 anni con ostruzione respiratoria nasale, roncopatia e indice apnee-ipopnee >60 allo studio polisonnografico. A quale trattamento deve essere sottoposto?














La risposta corretta e' la D
Il quesito descrive un paziente pediatrico con OSAS, ovvero la sindrome delle apnee ostruttive del sonno: si tratta di una patologia determinata da ostruzione delle vie aeree superiori che si verifica durante il sonno. Può essere dovuta sia a riduzione del tono muscolare, che fisiologicamente si verifica durante il sonno, sia ad altri fattori di rischio come ipertrofia delle adenoidi e delle tonsille e obesità; più raramente si riscontrano malformazioni cranio-facciali o patologie neuromuscolari.
Si manifesta con russamento e ad ogni apnea si possono associare riduzione della pO2 e risvegli.
La diagnosi si pone generalmente con la polisonnografia notturna, associata pulsossimetria e monitoraggio elettrocardiografico.
Per quanto riguarda la terapia:
- Nelle forme lievi (AHI tra 5 e 15) è possibile effettuare una terapia medica a base di cortisonici somministrati per via nasale (risposta A errata);
- Nelle forme severe, come quella proposta nel quesito, (AHI >60) è necessario l’intervento di adenotonsillectomia.

114 di 140 Domande

Una mamma si accorge che il suo bambino di 3 mesi sembra non rispondere a stimoli acustici. L'otorinolaringoiatra rileva una grave sordità congenita bilaterale. Qual è l'iter terapeutico più appropriato da seguire?














La risposta corretta e' la E
La sordità congenita è una perdita dell’udito neurosensoriale presente sin dalla nascita, interessando uno o entrambe le orecchie.
Questa condizione può essere determinata geneticamente o derivare da infezioni intrauterine (come da citomegalovirus, rosolia e toxoplasma). Generalmente, i pazienti di età inferiore ad un anno non reagiscono agli stimoli uditivi, mentre, al di sopra dell’anno di età, presentano un mancato o alterato sviluppo del linguaggio.
Tutti i neonati vengono sottoposti ad un test di screening nei primi giorni di vita, le otoemissioni acustiche. Se positivi allo screening, la diagnosi è confermata mediante i potenziali uditivi evocati (ABR).
Per il trattamento, ai bambini con ipoacusia lieve o intermedia viene applicata una protesi acustica, che permette l’amplificazione del suono; le ipoacusie severe vengono trattate con il posizionamento di un impianto cocleare posto a livello dell’orecchio medio mediante intervento chirurgico.
Ad oggi, in bambini con ipoacusia grave bilaterale, le linee guida consigliano di protesizzare il paziente entro il sesto mese di vita, per poi posizionare un impianto cocleare entro i 18 mesi di vita così da favorire il corretto sviluppo del linguaggio.

115 di 140 Domande

Quali elementi compongono la triade di Virchow?














La risposta corretta e' la C
La triade di Virchow definisce le tre principali alterazioni che predispongono alla formazione di un trombo e che sono lesione endoteliale, stasi o turbolenza del flusso ematico e ipercoagulabilità del sangue.
La lesione endoteliale è di particolare importanza nella formazione di trombi a livello del cuore e del circolo arterioso poiché la perdita della membrana superficiale dell’endotelio espone l’ECM subendoteliale che attiva le piastrine e porta alla liberazione di fattore tissutale e alla produzione locale di PGI2 e attivatori del plasminogeno. Tuttavia, per favorire lo sviluppo della trombosi non è necessario che l’endotelio sia fisicamente danneggiato, ma è sufficiente una qualsiasi alterazione dell’equilibrio pro- e antitrombotico.
Per quanto riguarda le alterazioni del flusso ematico, la turbolenza contribuisce alla trombosi arteriosa e cardiaca, mentre la stasi costituisce il fattore più importante nello sviluppo dei trombi venosi. Stasi e turbolenza promuovono l’attivazione dell’endotelio favorendo l’attività procoagulante, interrompono il flusso laminare portando le piastrine a contatto con l’endotelio e impediscono la rimozione e la diluizione dei fattori della coagulazione.
L’ipercoagulabilità contribuisce meno frequentemente allo sviluppo di stati trombotici; è generalmente definita come un’alterazione delle vie della coagulazione che predispone alla trombosi e può essere primaria (genetica) o acquisita (secondaria).

116 di 140 Domande

L'attivazione della via estrinseca della coagulazione può essere innescata da un danno vasale, in quanto tale evento porta alla liberazione di:














La risposta corretta e' la C
La cascata della coagulazione è distinta in via intrinseca (costituita da FXII, FXI, FIX e FVIII, callicreina e chininogeno) e in via estrinseca (costituita dal FVII e da fattore tissutale); questo schema , tuttora valido per l’interpretazione dei fenomeni in vitro, non descrive tuttavia con esattezza la realtà del fenomeno biologico in vivo. Attualmente il fenomeno della coagulazione in vivo viene interpretato come il risultato della complessa interazione tra diverse proteine e cellule, in cui fini meccanismi di feedback portano all’amplificazione del segnale iniziale, che deriva dall’interazione tra il fattore tissutale e i suoi ligandi, ovvero il FVII per la via estrinseca e il FVIII per la via intrinseca. Il fattore tissutale è una proteina di membrana presente nelle cellule endoteliali e che si libera in seguito a danno tissutale.

117 di 140 Domande

Nella tetralogia di Fallot, in genere, la gravità della ipossiemia arteriosa dipende principalmente:














La risposta corretta è la C.
Nella tetralogia di Fallot, una cardiopatia congenita cianotizzante, la gravità della ipossiemia arteriosa dipende principalmente dal grado della stenosi dell’arteria polmonare: in base a quest’ultima l’ipossiemia può essere da minima a severa. Tale patologia, è caratterizzata dall’associazione di quattro elementi fondamentali:
- difetto interventricolare;
- ostruzione all’efflusso del ventricolo destro;
- ipertrofia ventricolare destra;
- aorta a cavaliere.  

118 di 140 Domande

Un bambino di 18 mesi viene condotto in Pronto Soccorso per il riscontro di sangue nel pannolino. Il bambino non ha febbre né lamenta dolori addominali né ha avuto episodi di vomito. Al momento del ricovero l'emoglobina è 9 g/dL. Qual è la causa più probabile tra le seguenti del reperto documentato nel bambino?














La risposta corretta e' la D
Il diverticolo di Meckel è un diverticolo vero e rappresenta l’anomalia congenita più frequente dell’apparato digerente; di solito si localizza entro 1 metro dalla valvola ileocecale e spesso contiene del tessuto ectopico gastrico o pancreatico: per questo i sintomi più frequenti sono il sanguinamento e l’anemia, la diverticolite e l’occlusione intestinale.
L’assenza di dolore esclude la diagnosi di invaginazione intestinale (risposta B errata), mentre l’assenza di diarrea esclude la diagnosi di colite ulcerosa e proctocolite allergica (risposte A e C errate). La diagnosi di celiachia non viene presa in considerazione poiché oltre alla presenza di sintomi gastrointestinali dovrebbe manifestarsi anche con ritardo di crescita (risposta E errata).

119 di 140 Domande

Un bambino di 18 mesi viene condotto in Pronto Soccorso per il riscontro di sangue nel pannolino. Il bambino non ha febbre né lamenta dolori addominali né ha avuto episodi di vomito. Al momento del ricovero l'emoglobina è 9 g/dL. Qual è l'esame di elezione per la diagnosi della patologia da cui è più probabilmente affetto il bambino?














La risposta corretta e' la D
Molto probabilmente il bambino presenta un diverticolo di Meckel, che secernendo acido, provoca ulcere sanguinanti, quindi rettorragie intermittenti e anemia. La tecnica diagnostica più sensibile è la scintigrafia con 99mTc-pertecnetato: infatti, le cellule secernenti acido che rivestono il diverticolo captano il pertecnetato radiomarcato e sono evidenti alla scintigrafia.

120 di 140 Domande

A un bambino di 8 anni a una visita oculistica di routine viene riscontrato un anello verde-marrone nella cornea (anello di Kayser-Fleischer). Quale trattamento è possibile instaurare per minimizzare le complicanze dell'errore congenito del metabolismo che si associa a questo segno clinico?














La risposta corretta e' la D
La malattia di Wilson è un disordine del metabolismo caratterizzato da accumulo tissutale di rame a trasmissione autosomica recessiva.
Il rame è un metallo essenziale per il funzionamento di vari enzimi con i quali agisce come cofattore. L’alterazione primitiva del metabolismo del rame nella malattia di Wilson è un deficit della capacità degli epatociti di eliminare il rame attraverso la bile, per cui questo si accumula nel fegato inibendo la conversione di apoceruloplasmina in ceruloplasmina.
Insorge tra i 6 e i 40 anni e la presentazione clinica è variabile: nel 50% dei casi, esordisce con manifestazioni epatiche come elevazione delle transaminasi fino a cirrosi o epatite acuta, ittero e epatomegalia. Nel 35% dei casi l’esordio è di tipo neurologico con tremore, bradicinesia, incoordinazione motoria, disartria. Altra tipica manifestazione è la presenza dell’anello di Kayser-Fleisher, dovuto alla deposizione di rame nella membrana di Descemet sulla superficie posteriore della cornea. Frequenti sono anche le manifestazioni psichiatriche: turbe del comportamento e della personalità, psicosi maniaco-depressiva e schizofrenia.
Il trattamento si basa sull’assunzione a vita di agenti chelanti il rame, come la penicillamina.

121 di 140 Domande

Una bambina di 2 anni viene ricoverata in terapia intensiva pediatrica per una grave disidratazione in corso di gastroenterite. Quale indice NON e' indicativo di insufficienza renale prerenale?














La risposta corretta e' la E
Convenzionalmente l’IRA viene distinta sul piano fisiopatologico in forme pre-renali, renali e post-renali.
Le forme pre-renali sono caratterizzate da un’ipoperfusione del rene per cause emodinamiche (shock cardiogeno o settico, vasocostrittori endogeni come nella sindrome epato-renale) o ipovolemiche (emorragie, disidratazione, eccessivo uso di diuretici, diuresi osmotica, ustioni, abduzione di liquidi nel “terzo spazio” come accade per esempio nel sequestro peritoneale di fluidi ancora nella sindrome epato-renalem ipertensione endo-addominale con ostacolato ritorno venoso). In entrambe le condizioni vi è tipicamente oliguria per riduzione o addirittura arresto della filtrazione glomerulare, intenso riassorbimento tubulare mediato dall’attivazione del sistema renina-angiotensina e successiva ischemia tubulo-interstiziale.
Un indicatore particolarmente sensibile della natura prerenale e quindi funzionale dell’IRA è uno sbilanciato rapporto azoto ureico/creatininemia per un aumento sproporzionato del primo parametro; un rapporto BUN/creatininemia >20 è fortemente indicativo di ipoperfusione renale (risposta D errata). Altri indicatori di insufficienza renale prerenale sono: sodio urinario < 20 mEq/L (risposta A errata), osmolalità urinaria > 500 mOsm/kg (risposta B errata) e escrezione frazionale del sodio (FENa) < 1% (risposta C errata).
L’indice non indicativo di insufficienza renale prerenale è l’escrezione frazionale del sodio (FENa) > 2%.

122 di 140 Domande

Un bambino di 8 anni con bassa statura e occhi piccoli, giunge all'osservazione clinica per un episodio sincopale. La madre riferisce che è stato operato per un pollice soprannumerario. All'emocromo viene riscontrata una grave anemia per cui viene ricoverato e trasfuso. Vengono notate diverse chiazze café-au-lait e viene eseguito il test di fragilità cromosomica (DEB test) che risulta positivo. Qual è la condizione da cui è affetto il bambino?














La risposta corretta e' la C
L’anemia di Fanconi è una forma di anemia aplastica costituzionale, ovvero una malattia congenita o familiare con predisposizione al deficit midollare. I pazienti con anemia di Fanconi mostrano alla nascita caratteristiche anomalie fisiche, con incidenza diversa a seconda dei casi, che includono: pollice soprannumeraio, assente o ipoplastico, aplasia radiale, macchie caffe-latte, anomalie renali, ritardo mentale, microftalmia e microcefalia, strabismo, sordità, deficit staturale. Le manifestazioni ematologiche compaiono di solito verso i 5-10 anni e l’eredità è autosomica recessiva. Il reperto di laboratorio più caratteristico è la rottura dei cromosomi e il loro riarrangiamento osservati in colture di cellule midollari e di linfociti periferici, espressione di un deficit nel ripristino del DNA.

123 di 140 Domande

Una bambina di 13 mesi viene ricoverata per una grave broncopolmonite in terapia intensiva pediatrica. La pediatra riferisce un ritardo di crescita staturo-ponderale e psicomotorio; i test per la fibrosi cistica e gli accertamenti per la celiachia sono risultati negativi. Vista la gravità del quadro clinico, vengono eseguiti degli esami immunologici di primo livello con riscontro di un deficit selettivo di IgA e di linfopenia. In seguito a consulenza immunologica, viene dosata anche l'alfa-fetoproteina, che risulta elevata. Di quale immunodeficienza più probabilmente si tratta?














La risposta corretta e' la A
L'atassia-telangectasia è un'immunodeficienza primitiva autosomica recessiva con deficit combinato cellulare ed umorale, causata da mutazioni del gene che codifica per la proteina ataxia-telangiectasia-mutated (ATM).
I pazienti sono spesso privi di IgA e di IgE e presentano deficit progressivo dei linfociti T.
Solitamente, l'atassia è il primo sintomo a manifestarsi quando i bambini iniziano a camminare. La progressione dei sintomi neurologici determina a lungo andare una grave invalidità.
Le teleangectasie possono non comparire fino all'età di 4-6 anni e sono più evidenti sulla congiuntiva bulbare, sulle orecchie, nelle fosse antecubitali e poplitee e ai lati del collo.
L’immunodeficienza determina l’insorgenza di infezioni ricorrenti soprattutto dell’apparato respiratorio: polmoniti ricorrenti, bronchiectasie e pneumopatia cronica restrittiva.
Si possono verificare anche anomalie endocrine (disgenesia gonadica, atrofia testicolare, diabete mellito).
Inoltre, questi pazienti presentano un aumentato rischio per l’insorgenza di leucemia, linfoma, tumori cerebrali e cancro gastrico.

124 di 140 Domande

Un bambino nato a termine, allattato al seno, presenta un colorito ancora itterico a 2 settimane di vita. All'esame obiettivo presenta una fontanella anteriore ampia e un'ernia ombelicale riducibile. I genitori inoltre riferiscono una stipsi persistente. Tra le seguenti condizioni cliniche, qual è quella da cui più probabilmente è affetto il lattante?














La risposta corretta e' la E
L’ipotiroidismo congenito è una forma di ipotiroidismo presente sin dalla nascita. La carenza di ormoni tiroidei nei primi anni di vita può causare danni al SNC la cui gravità e reversibilità dipendono dall’epoca di insorgenza dell’ipotirodismo fetale e dalla rapidità dall’inizio della terapia sostitutiva; inoltre gli ormoni tiroidei svolgono un’importante azione di regolazione dell’accrescimento scheletrico quindi l’ipotiroidismo congenito non corretto causa in difetto di accrescimento degli arti rispetto al tronco. Oltre a questi possono essere presenti ittero prolungato, difficoltà all’alimentazione, macroglossia, ipotonia muscolare, pianto rauco, ernia ombelicale e malformazioni cardiache.

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125 di 140 Domande

Un paziente affetto da schizofrenia catatonica rifiuta cibo, idratazione e cura dell'igiene personale. Come viene definito questo quadro clinico?














La risposta corretta e' la C
Il negativismo è un disturbo della volizione e si caratterizza per l’opposizione tenace ai movimenti/azioni che si vogliono far compiere (passivo), oppure anche per l'effettuazione di azioni opposte a quelle suggerite (attivo). È tipico della catatonia.
L'apatia è l'assenza di sentimenti, emozioni ed interessi nei confronti di ciò che ci circonda, ma è caratterizzata da una dimensione di passività (risposta A errata); può manifestarsi nella depressione e come sintomo negativo della schizofrenia.
La perseverazione è la ripetizione di un movimento/comportamento più volte ed è tipica di alcune forme di demenza (risposta B errata).
La stereotipia è la ripetizione di movimenti artefatti, anomali e senza finalità; si manifesta nei pazienti psicotici cronici (risposta D errata).
La cataplessia è una perdita temporanea del tono muscolare che può portare a paralisi ed è molto frequente nella narcolessia (risposta E errata).

126 di 140 Domande

Una primipara al terzo trimestre di gravidanza giunge in Pronto Soccorso accompagnata dai familiari preoccupati dal fatto che da circa 3 settimane la paziente si ipoalimenta, rimane sveglia pressoché tutta la notte, mostra profonda cupezza. Nonostante una visita di controllo effettuata due giorni prima non abbia riscontrato anomalie nella gravidanza, la paziente continua a sostenere che il feto sia morto e che non abbia alcun senso vivere. Non risultano precedenti psichiatrici. Quale tra le seguenti rappresenta nell'immediato la gestione più corretta della paziente?














La risposta corretta e' la B
Il quesito descrive un quadro di grave depressione post-partum con sintomi psicotici, poiché la donna è convinta che il feto sia morto quando in realtà non lo è, ipoalimentazione e spunti suicidi. In tal caso, quindi, l’opzione terapeutica più corretta è il ricovero ospedaliero e l’impostazione di una specifica terapia.

127 di 140 Domande

Quale tra le seguenti indagini radiologiche eroga al paziente la dose più bassa di radiazioni ionizzanti?














La risposta corretta è la D
Tra la tomografia computerizzata del torace per studio di un paziente con embolia
polmonare, la tomografia computerizzata del torace con e senza mezzo di contrasto, la tomografia computerizzata dell'addome per studio trifasico del fegato, la tomografia computerizzata dell'encefalo senza mezzo di contrasto e la tomografia computerizzata dell'addome senza mezzo di contrasto, quella che sicuramente espone il paziente alla dose minore di radiazioni è rappresentata dalla TC encefalo senza mezzo di contrasto. Infatti, rispetto a tutte le altre con mezzo di contrasto, prevede l’esecuzione di una sola scansione (quindi, il paziente è esposto alle radiazioni per meno tempo) e lo studio di una porzione limitata del corpo, rispetto al torace o soprattutto l’addome che, invece, rappresentano aree anatomiche di maggiore estensione (risposte A, B, C ed E errate).​​​​​​​

128 di 140 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è corretta in relazione all'immagine?

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La risposta corretta è la D.
La freccia della TC del caso clinico indica il corno anteriore del ventricolo laterale destro. Al contrario, l’immagine non rappresenta il risultato dell’esecuzione di una RM e la freccia non indica il corno anteriore del ventricolo laterale di sinistra (risposte A, B, C ed E errate). ​​​​​​​

129 di 140 Domande

Quale delle seguenti indagini consente di identificare precocemente le alterazioni edemigene dell'osso?














La risposta corretta è la B.
La RM è la metodica di imaging ideale in grado di identificare precocemente le alterazioni edemigene dell’osso, poiché evidenzia i fluidi presenti a causa dell’infiammazione e dell’edema stesso, nelle immagini acquisite nelle sequenze T2 e STIR.

130 di 140 Domande

In ecografia, come appaiono le calcificazioni?














La risposta corretta è la E.
In ecografia le calcificazioni appaiono iperecogene con un cono d’ombra posteriore: infatti, essendo particolarmente dense, riflettono ed allo stesso tempo bloccano il passaggio del fascio di ultrasuoni (risposte A, B, C ed D errate). ​​​​​​​

131 di 140 Domande

Un paziente giunge in Pronto Soccorso con diagnosi di sospetta occlusione intestinale. Con quale dei seguenti esami inizia l'iter diagnostico?














La risposta corretta e' la E
In caso di sospetta diagnosi di occlusione intestinale, l’esame diagnostico di primo livello è l’RX diretto dell’addome: l’RX diretta addome consente di visualizzare l’aria libera endoaddominale -segno di perforazione-, livelli idroaerei con dilatazione delle anse intestinali -segno di occlusione, o calcificazioni epatiche, renali o vascolari.
Successivamente può essere utile l’esecuzione di TAC per lo studio degli organi retro ed intraperitoneali e la valutazione degli eventuali versamenti fluidi presenti.

132 di 140 Domande

Una donna di 51 anni si reca dal proprio medico di fiducia preoccupata per quanto ha letto circa l'incidenza dell'osteoporosi post-menopausale e chiedendo come può controllare/prevenire l'insorgenza di tale malattia. Quale delle seguenti indagini viene comunemente utilizzata per valutare la densità minerale ossea nella diagnostica dell'osteoporosi?














La risposta corretta e' la C
L’osteoporosi è una patologia sistemica caratterizzata da una riduzione quantitativa generalizzata della massa ossea e da alterazioni qualitative del tessuto osseo con diminuzione della componente minerale di calcio e fosforo.
Rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di fratture tra cui, le più frequenti sono le fratture di Colles, le fratture d’anca e i crolli vertebrali: per valutare il rischio di frattura di un paziente con osteoporosi è stato sviluppato un algoritmo chiamato FRAX.
Esistono numerose varietà di osteoporosi che possono essere sinteticamente raggruppate in due classi: le forme primitive e quelle secondarie. Della prima fanno parte l’osteoporosi post menopausale e senile, l’osteoporosi giovanile, l’osteoporosi maschile, l’osteogenesi imperfetta; delle osteoporosi secondarie fanno parte quella da farmaci (corticosteroidi, eparina), da malattie endocrine (ipertiroidismo, ipercorticismo, diabete, ipogonadismo) e gastrointestinali (gastrectomia, celiachia, malattie infiammatorie dell’intestino, sindromi da malassorbimento), da immobilizzazione, da BPCO, da trapianto, secondaria ad artrite reumatoide.
Nella diagnostica e nel follow-up dell’osteoporosi un ruolo fondamentale spetta alla densitometria ossea, un esame in grado di fornire una precisa quantificazione del contenuto minerale dello scheletro, attraverso la misura della densità ossea. La densitometria ossea viene eseguita a livello del radio distale e ultradistale, delle vertebre lombari e del femore, e infine su tutto lo scheletro. La densità ossea può essere misurata come valore assoluto e come T- o Z-score, dove per T-score si intende il numero di deviazioni standard rispetto al valore medio del picco di massa ossea di soggetti giovani e sani (età media circa 30 anni), mentre lo Z-score fa riferimento al numero di deviazioni standard rispetto al valore medio del soggetto di pari sesso ed età.

133 di 140 Domande

Quali tra le seguenti cellule sono MENO radiosensibili?














La risposta corretta e' la B
Si ritiene che la radiosensibilità di un tessuto sia proporzionale al grado di turnover cellulare, per cui maggiore è il turnover cellulare maggiore è la sensibilità alle radiazioni ionizzanti. Tra le opzioni fornite l’unico tessuto con un basso grado di replicazione è il tessuto muscolare, quindi meno radiosensibile.

134 di 140 Domande

Una donna di 43 anni con una diagnosi di Lupus Eritematoso Sistemico caratterizzato principalmente da rash malare, poliartralgie e fotosensibilità, presenta importanti deformità alle mani (deformità a collo di cigno, deformità a Z del pollice, deviazione ulnare). Queste deformità sono riducibili. Alle radiografie articolari non vi sono segni di erosioni. Come si definisce tale reperto articolare?














La risposta corretta e' la D
Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia infiammatoria su base autoimmunitaria, la cui patogenesi non è del tutto nota. Si caratterizza per anomalie immunologiche, in particolare per la produzione di anticorpi antinucleari (ANA).
Le manifestazioni cliniche possono interessare ogni organo e possono variare drasticamente da paziente a paziente. Il modello più comune è caratterizzato principalmente da rash malare, poliartralgie e fotosensibilità, anche se alcuni pazienti hanno manifestazioni prevalentemente ematologiche, renali o del sistema nervoso centrale. Il decorso clinico del LES è molto variabile tra i pazienti e può essere caratterizzato da periodi di remissioni e di ricadute croniche o acute.
Tra le manifestazioni cliniche più frequenti vi è l’artropatia di Jaccoud, una forma di artrite non erosiva ma deformante dovuta a un processo cronico di infiammazione e fibrosi della capsula articolare e dei tendini di mani e piedi con deformità articolari e sublussazioni.

135 di 140 Domande

Un uomo di 73 anni si presenta all'attenzione del medico per comparsa da 3-4 giorni di dolore e rigidità alle spalle con impotenza funzionale. Agli esami si evidenziano valori di velocità di eritrosedimentazione di 73 mm/1h e di proteina C-reattiva di 37 mg/L. (v.n. < 5 mg/L) Quale delle seguenti è la diagnosi più probabile, considerata la presentazione clinica?














La risposta corretta e' la B
Le caratteristiche del caso descritto nel quesito, sia da un punto di vista epidemiologico che strettamente clinico, depongono più probabilmente per un quadro di polimialgia reumatica.
La polimialgia reumatica è una malattia infiammatoria che si associa strettamente all’arterite giganto-cellulare. Generalmente colpisce i soggetti di età superiore ai 55 anni e si manifesta con dolore e rigidità dei cingoli scapolare e pelvico: dolori e rigidità sono presenti al risveglio, quest’ultima della durata di almeno 30 minuti; il dolore è spesso aggravato dal movimento e può interferire con il sonno.
Possono manifestarsi anche febbre, sintomi infiammatori sistemici e rialzo degli indici di fase acuta.

136 di 140 Domande

Glucidi, lipidi e proteine hanno valore energetico differente. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta e' la C
1 g di glucidi e 1g di proteine forniscono entrambi 4 kcal (risposta C corretta, risposte A ed E errate), 1g di lipidi fornisce 9 kcal (risposte B e D errate).

137 di 140 Domande

Lo scopo di uno studio clinico effettuato su 20 pazienti è quello di individuare il dosaggio più sicuro di un nuovo farmaco per l'ipertensione. Di quale fase dello studio si tratta?














La risposta corretta e' la E
Uno studio clinico si articola in diverse fasi:
- Preclinico: questa fase ha lo scopo di testare il farmaco e valutarne l’efficacia; i test vengono condotti in laboratorio o sugli animali (risposta D errata);
- Fase I: questa fase è la prima di sperimentazione sugli esseri umani; generalmente vengono arruolati pazienti malati e con opzioni terapeutiche limitate. Gli scopi sono diversi:
1) Individuare il dosaggio più sicuro
2) Individuare la via di somministrazione migliore
3) Identificare gli effetti collaterali;
- Fase II: basandosi sui risultati della fase I, amplia il numero di pazienti malati arruolati per comprendere se sia un trattamento davvero efficace (risposta B errata);
- Fase III: il campione di popolazione in questa fase è molto ampio; lo scopo di questa fase è confrontare la nuova terapia con quelle già in commercio. Si tratta generalmente di uno studio randomizzato in doppio cieco (risposta C errata);
- Fase IV (lancio): consiste in studi condotti in seguito alla immissione del trattamento in commercio (risposta A errata). Si pone sostanzialmente tre obiettivi: lo studio dell’efficacia reale del farmaco, la ricerca di nuove indicazioni e la farmacovigilanza (sistema di segnalazione spontanea di possibili reazioni avverse associate al trattamento da parte del personale sanitario, al fine di rilevare reazioni avverse poco frequenti, non riscontrate nel corso degli studi clinici realizzati in precedenza a causa delle ridotte dimensioni del campione).

138 di 140 Domande

Si reca in ambulatorio un paziente di 45 anni, con anamnesi patologica remota negativa, lamentando un dolore a intensità variabile riferibile al fianco sinistro, che si irradia all'inguine, associato a malessere, nausea, vomito e astenia. Qual è l'ipotesi diagnostica più verosimile?














La risposta corretta e' la C
Il quadro clinico descritto nel quesito è compatibile con un quadro di colica renale. La colica renale, infatti, si manifesta con un dolore acuto e violento, spesso descritto come il peggior dolore di cui si è fatta esperienza nella vita, che insorge a livello del fianco per poi generalmente irradiarsi dall’alto verso il basso e dall’esterno verso l’interno fino all’inguine omolaterale. Il paziente è irrequieto e non riesce a trovare una posizione antalgica. Spesso si associano: ematuria, nausea e vomito, pallore, sudorazione, tachicardia, febbre, astenia.

139 di 140 Domande

Si reca in ambulatorio un paziente di 45 anni, con anamnesi patologica remota negativa, lamentando un dolore a intensita' variabile riferibile al fianco sinistro, che si irradia all'inguine, associato a malessere, nausea, vomito e astenia. Quale manovra semeiotica potrebbe indirizzare con buona probabilità la diagnosi?














La risposta corretta e' la A
Il quadro clinico descritto nel quesito è compatibile con un quadro di colica renale. La colica renale, infatti, si manifesta con un dolore acuto e violento, spesso descritto come il peggior dolore di cui si è fatta esperienza nella vita, che insorge a livello del fianco per poi generalmente irradiarsi dall’alto verso il basso e dall’esterno verso l’interno fino all’inguine omolaterale. Il paziente è irrequieto e non riesce a trovare una posizione antalgica. Spesso si associano: ematuria, nausea e vomito, pallore, sudorazione, tachicardia, febbre, astenia.
L’iter diagnostico prevede in primo luogo l’esecuzione di anamnesi ed esame obiettivo, durante il quale si esegue la manovra di Giordano, ovvero la percussione della regione costovertebrale del lato interessato che, in caso di nefrolitiasi, dovrebbe evocare dolore.

140 di 140 Domande

Si reca in ambulatorio un paziente di 45 anni, con anamnesi patologica remota negativa, lamentando un dolore a intensità variabile riferibile al fianco sinistro, che si irradia all'inguine, associato a malessere, nausea, vomito e astenia. Quale esame strumentale NON invasivo è opportuno eseguire, in prima istanza, per confermare la diagnosi?














La risposta corretta e' la A
Il quadro clinico descritto nel quesito è compatibile con un quadro di colica renale. La colica renale, infatti, si manifesta con un dolore acuto e violento, spesso descritto come il peggior dolore di cui si è fatta esperienza nella vita, che insorge a livello del fianco per poi generalmente irradiarsi dall’alto verso il basso e dall’esterno verso l’interno fino all’inguine omolaterale. Il paziente è irrequieto e non riesce a trovare una posizione antalgica. Spesso si associano: ematuria, nausea e vomito, pallore, sudorazione, tachicardia, febbre, astenia.
L’iter diagnostico prevede in primo luogo l’esecuzione di anamnesi ed esame obiettivo, durante il quale si esegue la manovra di Giordano, ovvero la percussione della regione costovertebrale del lato interessato che, in caso di nefrolitiasi, dovrebbe evocare dolore.
Si procede, quindi, con l’esecuzione di un’ecografia, esame diagnostico di primo livello. Infatti, l’ecografia diagnostica tutti i calcoli, indipendentemente dalla composizione, come immagini iperecogene dotate di cono d’ombra posteriore purchè situati in una porzione visibile (rene e uretere immediatamente sottogiuntale o uretere pelvico premurale); permette inoltre di visualizzare la dilatazione del sistema escretore come segno indiretto della presenza di calcolo ostruente anche nel tratto di uretere non visibile.

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