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1 di 29 Domande

La Seconda Guerra Mondiale inizia con l'invasione armata di














La risposta corretta è la E
La Seconda Guerra Mondiale inizia con l'invasione armata di quale Paese? La risposta corretta è la Polonia. La risposta è corretta perché il 1º settembre 1939 la Germania nazista, comandata da Adolf Hitler, invase militarmente la Polonia, dando così inizio alla Seconda Guerra Mondiale. Questa invasione fu brutalmente aggressiva, e rappresentò una chiara violazione del diritto internazionale dell'epoca. L'attacco alla Polonia portò all'entrata in guerra di molti Paesi, tra cui il Regno Unito e la Francia, che dichiararono guerra alla Germania in segno di solidarietà con la Polonia. Quindi, l'invasione tedesca della Polonia segnò l'inizio ufficiale del conflitto che sarebbe poi diventato la Seconda Guerra Mondiale.

2 di 29 Domande

“Arrivare a una comprensione del Furioso, non dico piena ma ricca, non è facile, come non lo è per ogni libro che abbia molte facce diverse. Occorrerebbe (...) poter afferrare la ricchezza poliedrica del mondo ariostesco nella sua molteplicità sfaccettata (...) E bisognerebbe poter apprezzare la maestria con cui il narratore struttura la sua opera intrecciando tanti fili e portandoli tutti avanti con perspicua chiarezza; (... ) Bisognerebbe insomma possedere una cultura letteraria acquisita con il lavoro di una vita e insieme una umanità intelligente e una sensibilità acuta per l’arte ... Un patrimonio quasi impossibile da mettere insieme, e chi può sperare di possederlo? Solo gli sciocchi possono sperare di raggiungere tanta profondità di comprensione perché in possesso di questa o di quella competenza settoriale, o perché asserviti all’ultimo metodo venuto di moda.

Ma è sufficiente, per un’opera come l’Orlando Furioso, anche accontentarsi di meno, assai meno. Procurarsi le informazioni indispensabili, liberarsi di ideologismi e preconcetti scolastici, e leggere ... con il gusto di leggere, sapendo che un’opera letteraria è frutto, e quindi può esser fonte, di mille interessi e piaceri diversi: godere con umiltà di quelle invenzioni, di quel narrare sapientemente orchestrato, di quella musicale armonia.

Io, purtroppo, so poco o niente di musica, ignoro le nozioni elementari necessarie ad analizzare la struttura di un brano, e sono, lo so, incapace di spiegarmi tecnicamente le emozioni che mi procura l’ascolto. Ma non per questo rinuncio a sentir musica, anzi! Ascolto e riascolto, conscio che tanto di quell’arte e del godimento che essa potrebbe procurarmi mi è precluso per sempre; ma tuttavia ascolto, e godo quello che natura e cultura consentono. Non dovrebbe esser lo stesso per chi è poco esperto di letteratura, ma non per questo è disposto a rinunciare alla ricchezza di conoscenze e di gioia che un’opera letteraria come il Furioso racchiude?

da Giuseppe Petronio, “Il piacere di leggere”, Oscar Mondadori.

UNA SOLA delle seguenti affermazione è rigorosamente deducibile dal testo di Giuseppe Petronio citato al quesito 45:














La risposta corretta è la A
Commento della risposta corretta: Secondo il testo di Giuseppe Petronio, è un atto di presunzione pretendere di esaurire la conoscenza del Furioso grazie alla padronanza di tecniche interpretative anche molto aggiornate. Questa affermazione è corretta perché nel testo viene sottolineato che per comprendere appieno il Furioso occorre possedere una cultura letteraria acquisita con il lavoro di una vita, insieme a una umanità intelligente e una sensibilità acuta per l'arte. Questo patrimonio è quasi impossibile da mettere insieme e chi può sperare di possederlo? Solo gli sciocchi possono sperare di raggiungere una tale profondità di comprensione solo perché sono in possesso di competenze settoriali o perché seguono l'ultimo metodo di moda. Quindi, è un atto di presunzione pensare di esaurire la conoscenza del Furioso solo con tecniche interpretative avanzate.

3 di 29 Domande

Alcuni libri (...) ci accompagnano per anni, per la vita, ed il perché ne è chiaro, accessibile, facile ad esprimersi in parole: fra questi, con reverenza ed amore, oso citare Gargantua e Pantagruel, opera colossale ma unica di Rabelais, «mon maitre». È noto lo strano destino del libro: nato dall'amor di vita e dagli ozi colti di Rabelais, monaco, medico, filologo, viaggiatore ed umanista, cresce e prolifera con assoluta mancanza di piano per quasi vent'anni e per più di mille pagine, accumulando le invenzioni più strabilianti in piena libertà fantastica, per metà robusta buffonata epico-popolare, per metà intriso della vigorosa e vigile consapevolezza morale di un grande spirito del Rinascimento. Ad ogni foglio si incontrano, audacemente accostate, scurrilità geniali, o ribalde, o melense, ed insieme citazioni (autentiche e non, quasi tutte fatte a memoria) da testi latini, greci, arabi, ebraici; dignitose e sonanti esercitazioni oratorie; sottilità aristoteliche da cui si diparte una risata da gigante, altre sottoscritte ed avallate con la buona fede dell'uomo di vita pura. (...) ...i due giganti non sono soltanto montagne di carne, assurdi bevitori e mangiatori: insieme, e paradossalmente, essi sono gli epigoni legittimi dei giganti che mossero guerra a Giove, (...) e sono ad un tempo principi illuminati e filosofi gioiosi. Nel gran respiro e nel gran riso di Pantagruele è racchiuso il sogno del secolo (...) Basta che lo vogliate, ed il mondo sarà vostro: bastano l'educazione, la giustizia, la scienza, l'arte, le leggi, l'esempio degli antichi. Dio esiste, ma nei cieli: l'uomo è libero, non predestinato, è «faber sui», e deve e può dominare la terra, dono divino. Perciò il mondo è bello, è pieno di gioia, non domani ma oggi: poiché ad ognuno sono dischiuse le gioie illustri della virtù e della conoscenza, ed anche le gioie corpulente, dono divino anch'esse, delle tavole vertiginosamente imbandite, delle bevute «teologali», della venere instancabile. Amare gli uomini vuol dire amarli quali sono, corpo ed anima, “tripes et boyaux” (trippa e budella)”. (...)
Come si concilia questa dottrina intemperante, pagana, terrena, col messaggio evangelico, mai negato né dimenticato dal pastore d'anime Rabelais? Non si concilia affatto: anche questo è proprio della condizione umana, di essere sospesi fra il fango e il cielo, fra il nulla e l'infinito. La vita stessa di Rabelais, per quanto se ne sa, è un intrico di contraddizioni, un turbine di attività apparentemente incompatibili fra loro e con l'immagine dell'autore che tradizionalmente si ricostruisce dai suoi scritti.
Monaco francescano, poi (a quarant'anni) studente in medicina e medico all'ospedale di Lione, editore di libri scientifici e di almanacchi popolari, studioso di giurisprudenza, di greco, d'arabo e d'ebraico, viaggiatore instancabile, astrologo, botanico, archeologo, amico di Erasmo, precursore di Vesalio nello studio dell'anatomia sul cadavere umano; scrittore fra i più liberi, è simultaneamente curato di Meudon, e gode per tutta la sua vita della fama di uomo pio ed intemerato; tuttavia lascia di se stesso (deliberatamente, si direbbe) il ritratto di un sileno, se non di un satiro. (...) Perché Rabelais ci è vicino? (...) Ci è vicino, principalmente, perché in questo smisurato pittore di gioie terrene si percepisce la consapevolezza permanente, ferma, maturata attraverso molte esperienze, che la vita non è tutta qui.
In tutta la sua opera sarebbe difficile trovare una sola pagina melanconica, eppure Rabelais conosce la miseria umana; la tace perché, buon medico anche quando scrive, non l'accetta, la vuole guarire:
Mieux est de ris que de larmes escrire (è meglio scrivere del riso che delle lacrime) Pour ce que rire est le propre de l'homme. ( perché il riso è proprio dell’uomo) Primo Levi, L’altrui mestiere: François Rabelais, Einaudi, 1985

Individuate la definizione ERRATA rispetto al significato che i termini assumono nel testo di P. Levi:














La risposta corretta è la B
La risposta corretta è B) avallate: abbassate, volgarizzate per essere comprese. Nel testo, il termine "avallate" non appare, quindi la definizione è errata. Non viene menzionata alcuna traduzione o adattamento volgare per facilitare la comprensione di un determinato concetto.

4 di 29 Domande

MAL DI TEST
«Il suo colore preferito?», chiede una delle tante domande del test. (...)
I questionari, d'ogni genere, si moltiplicano e arrivano da ogni parte; (...). Non è il caso di deplorare il fenomeno con la patetica predica sulla parcellizzazione della vita e dell'individuo nella società contemporanea; rispondere a test era un gioco non disdegnato da scrittori come Proust e Thomas Mann, che è difficile accusare di superficialità. (...) Anche se le domande sono numerose, si pensa di sbrigarle rapidamente, sia perché le risposte devono essere telegrafiche sia perché si è persuasi di avere idee, opinioni, gusti, convinzioni, amori, odi, pensieri. (...)
Ma invece, sin dai primi passi, si annaspa. Come si fa a indicare il poeta preferito? Leopardi o Baudelaire? Già in quest'alternativa c'è una violenza invadente, o forse questa è una nobile scusa per la propria irresolutezza. Anche considerando - ma è un modo per trarsi un po' d'impaccio - fuori categoria Dante o Shakespeare, come autori per i quali la definizione di poeta è troppo restrittiva, altri si affollano subito, legittimi e imperiosi; lasciar fuori Petrarca è un disagio troppo grande, (...)
E gli scrittori? Due - indiscutibili - sono due non scrittori, due entità sovrapersonali e plurime, lo Spirito Santo e Omero, se è vero che hanno scritto la Bibbia e l'Iliade e l'Odissea. Ma gli altri? E subito una gran confusione, come in certi pasticci sentimentali in cui si finisce per non sapere chi si ama di più e non si sa che pesci pigliare. (...)
Sino a questo punto si tratta, tutt'al più, di una patologica indecisione critica o di una incoercibile ma felice vocazione poligamica; forse è bene non saper scegliere fra chi si ama, è certo giusto non scegliere tra i propri figli, anche se ne hanno cento come Priamo. Le cose saranno certo più chiare per quel che riguarda non la finzione letteraria, bensì la vita, la realtà; uno saprà certo dire cosa ama, odia, tiene o desidera di più, i luoghi che preferisce e quelli che aborre. (...)
Man mano che si prosegue nel questionario, si è risucchiati in un vortice di incertezza; non sono tanto le idee, i gusti, le predilezioni a traballare, quanto lo stesso io chiamato a declinarli, che si sente improvvisamente astratto, irreale (...) Come si può dunque osare indicare, nella risposta alla domanda numero 16, il tratto principale del proprio carattere, se quelle botte e risposte fanno anzitutto dubitare di avere un carattere? L'io si frantuma e le sue qualità svaporano.
Non si può farne una colpa alla computerizzazione che governa il mondo. Quella logica non snatura la vita, come protestano i nostalgici del buon tempo antico, ma ne dice forse la verità, mette a nudo il meccano di cui siamo fatti (...)
Il gesto di narrare crea, finge e costruisce un'identità, mentre chi risponde ai test sente di perderla, come un accusato dinanzi al poliziotto o al giudice che lo interroga.
Claudio Magris, Utopia e disincanto, Garzanti, 2001, p.301 e sgg.

Individuate la considerazione che NON TROVA CONFERMA nello scritto di Magris:














La risposta corretta è la E
Commento della risposta corretta: La considerazione che non trova conferma nello scritto di Magris è che se i test hanno l'effetto di creare una confusione mentale e affettiva in chi era ben sicuro di sé, la loro attendibilità sarà molto limitata. Spiegazione dettagliata: Nel testo, Magris riflette sul fenomeno dei test e dei questionari, mettendo in evidenza le difficoltà di rispondere alle domande che riguardano le preferenze personali, le opinioni e i gusti. Tuttavia, Magris non arriva a dire che se i test creano confusione allora la loro attendibilità sarà limitata. In effetti, l'autore si concentra sull'esperienza individuale di rispondere ai test, mettendo in discussione la coerenza e la solidità del sé che emerge da queste risposte. Magris sottolinea che i test possono portare a dubitare delle proprie preferenze e identità, ma non approfondisce l'aspetto dell'attendibilità dei test stessi. Quindi, la considerazione che non trova conferma nello scritto di Magris riguarda la relazione tra confusione mentale e affettiva e l'attendibilità dei test.

5 di 29 Domande

Una delle componenti del moderno _________ è __________(la dottrina secondo cui la verità è relativa al nostro ambiente intellettuale, ambiente che si suppone determini in qualche modo la cornice all’interno della quale siano in grado di pensare: che la verità possa cambiare da una cornice all’altra) e, in particolare, la dottrina che sostiene l’impossibilità della reciproca comprensione tra differenti culture, generazioni, o periodi storici - anche all’interno della scienza, e persino della fisica.
Karl R. Popper, Il mito della cornice, Il Mulino, 1994

Scegliete la coppia che, nell’ordine, completa il senso della frase di Popper:














La risposta corretta è la E
La risposta corretta alla domanda è E) "irrazionalismo, il relativismo". Questa risposta è corretta perché Karl R. Popper nel suo libro "Il mito della cornice" afferma che una delle componenti del moderno pensiero è l'irrazionalismo, che si riferisce alla dottrina secondo cui la verità è relativa al nostro ambiente intellettuale. Questo significa che la verità può cambiare a seconda del contesto o della cornice in cui ci troviamo. Popper sostiene anche che questa dottrina include la convinzione dell'impossibilità di comprendere reciprocamente culture diverse, generazioni diverse o periodi storici diversi, incluso all'interno della scienza e persino della fisica. Quindi, la coppia corretta che completa il senso della frase di Popper è "irrazionalismo, il relativismo".

6 di 29 Domande

Tutti i cani sono fedeli e tutti gli animali fedeli sono mammiferi.
Alcuni mammiferi possono passeggiare sui tetti.
Dunque
Una sola delle deduzioni qui elencate completa correttamente il sillogismo:














La risposta corretta è la A
La risposta corretta è A) non è impossibile che alcuni cani possano passeggiare sui tetti. La domanda afferma che tutti i cani sono fedeli e tutti gli animali fedeli sono mammiferi. Questo ci dà due informazioni: che tutti i cani sono mammiferi e che alcuni mammiferi possono passeggiare sui tetti. La deduzione richiede di trovare un'affermazione che completi correttamente il sillogismo. La risposta corretta A) non è impossibile che alcuni cani possano passeggiare sui tetti, si basa sul fatto che alcuni mammiferi possono passeggiare sui tetti e tutti i cani sono mammiferi. Questa affermazione non contraddice le informazioni fornite nella domanda e quindi completa correttamente il sillogismo.

7 di 29 Domande

Dislessico. Che non vuol dire più indietro degli altri. È intelligente come gli altri, anzi spesso è più intuitivo e creativo della media. Ha soltanto bisogno di tempo, e di una diversa organizzazione dell’apprendimento per arrivare dove arrivano gli altri, e a volte anche più in là. Tra i dislessici presunti, in fondo, figurano personaggi del calibro di Einstein o Thomas Edison. [ ...] “La distribuzione dell’intelligenza è uguale al resto della popolazione anche se ci si stupisce ancora di trovare delle supermenti tra chi soffre di questo problema”, spiega Giacomo Stella, docente di psicopatologia dell’apprendimento all’Università di Urbino [ ... ]. La dislessia non è un problema psichico come si è creduto per molto tempo [ ... ], è un disturbo dell’apprendimento di natura neurobiologica e come tale va trattato. [ ... ] Si stima che dal 3 al 5% della popolazione in Italia ne sia affetto, e che almeno la metà non lo sappia [ ... ].
S. Gandolfi, Tra genio e normalità: ecco che cosa ci insegna la dislessia, Sette-Corriere della sera,
22/4/04

Tra le osservazioni sotto riportate, espunte, con qualche modifica, dall’articolo citato di Sara Gandolfi, UNA è stata indebitamente inserita ed È IN CONTRADDIZIONE CON LE TESI sostenute nel discorso. Individuatela:














La risposta corretta è la C
La risposta corretta è C) la dislessia significa molto spesso genio nascosto, come inequivocabilmente dimostra l'esempio di Einstein. Questa affermazione è corretta perché la dislessia non è legata a un deficit di intelligenza o creatività. Al contrario, molte persone dislessiche sono spesso più intuitive e creative della media. L'esempio di Einstein viene citato per dimostrare che tra i dislessici possono esserci persone di grande genialità. Quindi, la dislessia non deve essere vista come un limite, ma piuttosto come una caratteristica che può coesistere con talenti e abilità straordinarie.

8 di 29 Domande

È famoso come poeta dialettale piemontese, ma di professione faceva il medico. Edoardo Ignazio Calvo nacque a Torino il 13 ottobre 1773, nella casa dove suo padre visitava i pazienti. Per il figlio desiderava un futuro simile. Le insistenze paterne furono tali che si iscrisse alla facoltà di Medicina e si laureò con una tesi in latino sullo scorbuto. Sebbene avesse affrontato quegli studi controvoglia, alla professione si dedicò con intelligenza e capacità; proprio mentre curava i malati di tifo nell’antica sede dell’ospedale San Giovanni Battista, contrasse anche lui l’infezione, morendone esattamente due secoli fa. Nonostante [ ... ] l’intensa attività letteraria (scrisse favole esopiche e satire politiche) trovò anche il tempo di scrivere un interessante lavoro scientifico a proposito di piante e animali velenosi, in cui si schierava contro le false credenze da Plinio in poi, e faceva una rassegna rapida delle testimonianze attendibili sui veleni presenti in natura.
Anna Buoncristiani, Il poeta che sperimentò il vaccino antivaiolo, Tutto Scienze-La Stampa, 28/4/2004

Quale delle seguenti illazioni È ERRATA in sé, o in quanto in contraddizione con le notizie fornite dal
testo citato?














La risposta corretta è la B
La risposta corretta è la B) E. I. Calvo, costretto dal padre, ha seguito una strada in cui non ha potuto mettere a frutto le proprie doti. La risposta è corretta perché nel testo viene menzionato che Calvo, nonostante le insistenze paterne, si iscrisse alla facoltà di medicina e si dedicò con intelligenza e capacità alla professione medica. Non viene quindi menzionato che non abbia potuto mettere a frutto le proprie doti.

9 di 29 Domande

L’EUROPA, L’ITALIA E I GIOVANI DEL DUEMILA
[...] I giovani oggi, questo è il guaio, non hanno più valori, pensano solo alla maglietta firmata, al pub o alla
discoteca, a essere magri/e, alle vacanze in Spagna. E siccome hanno tutto, non li soddisfa più niente. Sono
privi di ideali. Ai nostri tempi, e a quelli dei nostri padri e nonni, invece, i giovani erano capaci di rinunce e sacrifici, sapevano che il loro dovere era ubbidire e studiare, che l’importante erano la famiglia e la scuola; ignoravano il consumismo e se si sentivano brutti e goffi ne soffrivano in silenzio, vergognandosene. Invece che a Benetton e a Armani pensavano alla Grandezza della Patria, al Futuro dell’Umanità, alle Ingiustizie Sociali, alla Libertà e alla Giustizia. Sempre parole in maiuscolo, ma che differenza! Noi, che siamo stati giovani nel secolo passato, abbiamo fatto due guerre mondiali, combattuto in Africa, a Caporetto e nella campagna di Russia, abbiamo dato vita alle dittature più efficienti, abbiamo proclamato gli alti ideali della razza e dell’abolizione della proprietà, abbiamo deportato, e poi gambizzato, sequestrato, ucciso, mai per meschini privati interessi, mai per futile vanità, sempre in nome di valori alti, di ideali sublimi, sacrificandoci senza egoismo, senza capricci. [...] Enrico Orlando, Discorso di un uomo del XX secolo sulla gioventù del Duemila, ed. N.A, 2004

UNA CARATTERIZZAZIONE del tono di questo scritto di E. Orlando È INACCETTABILE:














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda è "nostalgico". Questo perché l'autore, Enrico Orlando, parla dei giovani del passato in modo idealizzato e positivo, contrapponendoli ai giovani dell'attuale generazione. L'uso di parole come "i nostri tempi" e il richiamo a eventi storici come le guerre mondiali e le dittature suggeriscono un desiderio di ritorno al passato e una visione idealizzata di ciò che i giovani di allora rappresentavano. L'atteggiamento dell'autore nei confronti dei giovani del Duemila è quindi nostalgico, perché si riflette in un rimpianto per i valori e gli ideali che l'autore crede siano andati perduti.

10 di 29 Domande

Il susseguirsi delle stagioni per una stessa località della Terra dipende:














La risposta corretta è la A
La domanda trasformata in frase è: "Qual è il motivo che determina il susseguirsi delle stagioni per una stessa località della Terra?" La risposta corretta è: "Il susseguirsi delle stagioni per una stessa località della Terra dipende dall'inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano dell'orbita." La risposta è corretta perché l'inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano dell'orbita fa sì che i raggi solari raggiungano la Terra in modo diverso durante l'anno. Durante l'estate, quando l'emisfero in cui si trova la località considerata è inclinato verso il Sole, i raggi solari arrivano più direttamente e sono più concentrati, causando temperature più elevate. Durante l'inverno, invece, quando l'emisfero è inclinato verso lontano dal Sole, i raggi solari arrivano in modo più obliquo e sono più diffusi, causando temperature più basse. Questa inclinazione dell'asse terrestre crea quindi il ciclo delle stagioni.

11 di 29 Domande

Un gioco ha le seguenti regole: se un numero è divisibile per 5 vale 5 punti; se è divisibile per 3 vale 4 punti. In base a tali regole, quale dei seguenti numeri vale di più?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale dei seguenti numeri vale di più in base alle regole del gioco. La risposta corretta è il numero C) 40. La ragione per cui 40 vale di più è che è divisibile sia per 5 che per 3. Quando un numero è divisibile per 5, vale 5 punti, quindi 40 guadagna 5 punti. Inoltre, quando un numero è divisibile per 3, vale 4 punti, quindi 40 guadagna anche 4 punti. In totale, 40 vale 9 punti, il che lo fa valere di più rispetto agli altri numeri elencati. Le risposte errate sono 42, 9, 18 e 276. 42 non è la risposta corretta perché, anche se è divisibile per 3, non è divisibile per 5, quindi non guadagna punti. 9 non è la risposta corretta perché è divisibile per 3 ma non per 5, quindi non guadagna punti. 18 non è la risposta corretta perché è divisibile per 3 ma non per 5, quindi non guadagna punti. 276 non è la risposta corretta perché non è divisibile né per 3 né per 5, quindi non guadagna punti.

12 di 29 Domande

In un ingranaggio a due ruote dentate, una ruota ha 300 denti e l'altra 60. Se la ruota più grande compie 2 giri, quanti giri avrà compiuto la ruota più piccola?














La risposta corretta è la A
La risposta corretta è A) 10. La ruota più grande ha 300 denti, mentre la ruota più piccola ha 60 denti. Poiché le due ruote sono connesse tra loro in un ingranaggio, il rapporto tra il numero di denti delle due ruote determina il rapporto di velocità tra di esse. Nel caso specifico, il rapporto tra i denti delle due ruote è 300:60, che può essere semplificato a 5:1. Ciò significa che ogni volta che la ruota grande compie un giro completo, la ruota piccola compie cinque giri completi. Quindi, se la ruota più grande compie 2 giri completi, la ruota più piccola compie 5 * 2 = 10 giri completi. Quindi, la risposta corretta è che la ruota più piccola avrà compiuto 10 giri.

13 di 29 Domande

Un recente studio ha mostrato che negli ultimi 20 anni il peso medio degli italiani è salito del 5%. Più in particolare, il peso medio dei cittadini del Centro-Nord è cresciuto del 6%, mentre quello dei cittadini del Meridione è cresciuto del 3%. Quale delle seguenti conclusioni può essere dedotta dalle informazioni riportate sopra?














La risposta corretta è la D
La conclusione corretta che può essere dedotta dalle informazioni fornite è che i cittadini del Centro-Nord sono più numerosi dei cittadini del Meridione. Questo può essere dedotto dal fatto che il peso medio dei cittadini del Centro-Nord è cresciuto del 6%, mentre quello dei cittadini del Meridione è cresciuto solo del 3%. Se consideriamo che il peso medio degli italiani include sia i cittadini del Centro-Nord che quelli del Meridione, il fatto che il peso medio totale sia aumentato del 5% indica che i cittadini del Centro-Nord devono essere più numerosi dei cittadini del Meridione perché il loro aumento di peso è stato maggiore. Le risposte errate non sono rilevanti per quanto riguarda la conclusione che può essere dedotta dalle informazioni fornite e non spiegano perché la risposta corretta è effettivamente corretta.

14 di 29 Domande

Le tavole di verità sono tabelle usate nella logica per determinare se, attribuiti i valori di verità alle proposizioni che la compongono, una determinata proposizione e' vera o falsa. Le tavole di verità della disgiunzione (V), della doppia implicazione https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2021/06/1-2.jpg e della negazione https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2021/06/2-2.jpg sono rispettivamente: (vedi foto). Qual è la tavola di verità della proposizione https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2021/06/Immagine-1.jpg ?

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La risposta corretta è la B.
Il problema richiede di determinare la tavola di verità della proposizione logica: (A ∨ (¬B)) ⇔ B. Questa proposizione è una doppia implicazione, nella quale l'antecedente è la proposizione composta (A ∨ (¬B)), cioè una disgiunzione inclusiva, e il conseguente è la proposizione elementare B. La doppia implicazione (rappresentata dalla freccia bidirezionale) risulta vera quando i valori di verità sono identici (vero-vero o falso-falso) e falsa quando sono differenti. La disgiunzione inclusiva ("∨") è falsa solo se entrambi i valori di verità sono falsi e vera se almeno uno dei due è vero. Poiché la seconda proposizione nella disgiunzione è negativa (¬B), la disgiunzione risulta falsa solo quando A è falsa e B è vera (cioè ¬B è falsa). Esaminiamo i quattro casi per determinare la tavola di verità della proposizione data: Per A vera e B vera, la disgiunzione è vera e, poiché B è vera, anche la doppia implicazione è vera (in quanto i valori di verità sono uguali). Per A vera e B falsa, la disgiunzione è ancora vera (non è necessario calcolare, basta che A sia vera perché la disgiunzione sia vera), ma la doppia implicazione è falsa perché i valori di verità sono diversi. Per A falsa e B vera, ¬B è falsa, quindi la disgiunzione è falsa; dato che B è vera, i valori di verità sono differenti, e la doppia implicazione è falsa. Per A falsa e B falsa, ¬B è vera, il che rende vera la disgiunzione; tuttavia, poiché B è falsa, la doppia implicazione è falsa. Riassumendo, la tavola di verità è: vero-falso-falso-falso (la risposta B è corretta).

15 di 29 Domande

Individuare il numero che completa correttamente la seguente successione di numeri: 8, 4, 11, 8, 14, 12, 17 ......














La risposta corretta è la D
La risposta corretta è il numero 16. La successione di numeri segue un pattern di incremento e decremento. Iniziamo con il numero 8, poi diminuiamo di 4, ottenendo 4. Successivamente, aumentiamo di 7, ottenendo 11. Proseguiamo diminuendo di 3, ottenendo 8. Quindi, aumentiamo di 6, ottenendo 14. Dopo, diminuiamo di 2, ottenendo 12. Infine, aumentiamo di 5, ottenendo 17. Osservando questi incrementi e decrementi, possiamo dedurre che l'aumento o la diminuzione tra i numeri successivi sta seguendo una sequenza alternata. La differenza tra il primo e il secondo numero è di -4, tra il secondo e il terzo numero è di +7, tra il terzo e il quarto numero è di -3, tra il quarto e il quinto numero è di +6, tra il quinto e il sesto numero è di -2 e tra il sesto e il settimo numero è di +5. Continuando questa logica, deduciamo che la differenza tra il settimo e l'ottavo numero dovrebbe essere di -1. Pertanto, sottraiamo 1 da 17 e otteniamo 16, che è il numero che completa correttamente la successione.

16 di 29 Domande

Sommando la frazione che rappresenta il rapporto fra la parte annerita e l'area totale della figura 1 alla frazione che rappresenta il rapporto fra la parte bianca e l'area totale della figura 2, si ottiene:

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La risposta corretta è la B
La domanda chiede di sommare due frazioni. La prima parte della risposta corretta riporta la domanda trasformata in una frase e la risposta corretta, che è "Sommando la frazione che rappresenta il rapporto fra la parte annerita e l'area totale della figura 1 alla frazione che rappresenta il rapporto fra la parte bianca e l'area totale della figura 2, si ottiene 7/8". La risposta è corretta perché sommando le due frazioni si ottiene effettivamente 7/8. La frazione che rappresenta il rapporto fra la parte annerita e l'area totale della figura 1 è 1/2, mentre la frazione che rappresenta il rapporto fra la parte bianca e l'area totale della figura 2 è 3/4. Per sommare le frazioni, dobbiamo trovare un denominatore comune. In questo caso, il denominatore comune è 4, che è il minimo comune multiplo di 2 e 4. Quindi, dobbiamo rendere le due frazioni equivalenti con un denominatore di 4. La frazione 1/2 può essere riscritta come 2/4 moltiplicando numeratore e denominatore per 2, mentre la frazione 3/4 è già nella forma appropriata. Ora, sommiamo le due frazioni: 2/4 + 3/4 = 5/4. Abbiamo ottenuto una frazione impropria, quindi dobbiamo semplificarla. Dividendo il numeratore e il denominatore per 4, otteniamo 5/4 = 1 + 1/4 = 1 + 1/2 * 1/2 = 1 + 1/2 * 2/2 = 1 + 2/4 = 1 + 1/2. Quindi, la risposta corretta è 1 + 1/2 = 7/8.

17 di 29 Domande

“La sarcoidosi è una malattia dell'uomo caratterizzata dallo sviluppo spontaneo di granulomi. Al momento non si conosce una condizione analoga negli animali domestici. La malattia sembra essere determinata da una reazione persistente e inefficace nei confronti di un antigene sconosciuto in soggetti predisposti.”
Sulla base del testo precedente, quale delle seguenti affermazioni sulla sarcoidosi è falsa? 














La risposta corretta è la B
La risposta corretta è la B) Un breve episodio di ipersensibilità può indurre la sarcoidosi. La risposta è corretta perché nel testo si afferma che la sarcoidosi è determinata da una reazione persistente e inefficace nei confronti di un antigene sconosciuto. Questo indica che la sarcoidosi non è causata da un breve episodio di ipersensibilità, ma da una reazione prolungata e inefficiente del sistema immunitario. Pertanto, l'affermazione che un breve episodio di ipersensibilità può indurre la sarcoidosi è falsa.

18 di 29 Domande

“C’era una volta un mastro sellaio. Era un buon artigiano, molto abile. Fabbricava selle che per la loro forma non avevano nulla in comune con le selle dei secoli precedenti. Neppure con le selle turche o giapponesi. Erano selle moderne. Lui però non lo sapeva. Sapeva soltanto che faceva selle. Meglio che poteva.
Un bel giorno si propagò in città un movimento singolare. Fu chiamato Secession. Esso prescriveva che si producessero soltanto oggetti d’uso moderni.
Quando il mastro sellaio ne venne a conoscenza, prese con sé la sua sella migliore e si recò dal capo della Secession.
E gli disse: “Signor professore [ ... ] ho saputo delle regole che avete stabilito. Sono anch’io un uomo moderno. Anch’io vorrei lavorare in modo moderno. Mi dica: questa sella è moderna?” [ ... ] Il professore esaminò i tentativi dell’artigiano e disse: “Caro artigiano, lei non ha fantasia. [ ... ] Torni domani. Siamo qui apposta per incoraggiare l’artigianato e fecondarlo con idee nuove. Voglio vedere che cosa si può fare per lei”.
E durante la sua lezione disse ai suoi allievi di svolgere il tema seguente: progetto di una sella.
Il giorno successivo il mastro sellaio ritornò. Il professore poté presentargli quarantanove progetti di selle. [ ... ] Il mastro sellaio osservò a lungo i disegni e ai suoi occhi divenne tutto più chiaro.
Infine esclamò: ” Signor professore! Se io m’intendessi così poco di equitazione, di cavalli, di cuoio e di lavorazione, avrei anch’io la sua fantasia”.
E vive da allora felice e contento.
E fa selle. Moderne? Non lo sa. Selle.
Adolf Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, 1990, p. 165-66

Quale degli aggettivi qui elencati NON DEFINISCE in modo appropriato il tono dell’apologo di Loos?














La risposta corretta è la A
La risposta corretta è A) Autocelebrativo. L'autore dell'apologo, Adolf Loos, descrive la storia del mastro sellaio che, pur essendo abile e bravo nel suo mestiere, non ha una visione moderna delle sue creazioni. Quando apprende del movimento della Secession che promuove la produzione di oggetti d'uso moderni, decide di mostrare la sua sella migliore al capo della Secession. Tuttavia, il capo della Secession critica l'artigiano, dicendo che gli manca la fantasia e che torni il giorno successivo per vedere le idee dei suoi allievi. Quando l'artigiano vede i disegni delle selle dei suoi allievi, capisce che se non avesse avuto conoscenze specifiche sull'equitazione, cavalli, cuoio e lavorazione, l'artigiano avrebbe potuto avere la stessa fantasia del capo della Secession. Dato che l'autore descrive la storia in modo neutrale senza esprimere un giudizio positivo o negativo sull'evento, l'aggettivo "autocelebrativo" non definisce in modo appropriato il tono dell'apologo. Non viene enfatizzata né l'autocompiacimento né l'elogio dell'autore.

19 di 29 Domande

“Dico che un buon cittadino e amante della patria non solo debba accettare di collaborare col tiranno per sua sicurtà, perché è in pericolo se diventa sospetto, ma anche per il bene della patria, perché comportandosi così gli viene l’occasione, con i consigli e con le opere, di promuovere molto bene e di evitare molto male. E questi che biasimano chi così si comporta sono pazzi: perché starebbe fresca la città e loro, se il tiranno non avesse intorno altro che malvagi”. da Francesco Guicciardini, Ricordi, prima stesura, n. 220

QUALE È, tra quelle sotto elencate, LA DEFINIZIONE CORRETTA della concezione della politica che ispira il giudizio di Guicciardini sul comportamento del buon cittadino in tempi di tirannia?














La risposta corretta è la E
La risposta corretta alla domanda è E) Realista. Il giudizio di Guicciardini sul comportamento del buon cittadino in tempi di tirannia riflette una visione realista della politica. Infatti, Guicciardini sostiene che un buon cittadino deve accettare di collaborare col tiranno per due motivi: per la sua sicurezza personale, poiché rischierebbe di essere considerato sospetto se si opposesse al tiranno, e per il bene della patria, poiché in questa posizione si ha l'opportunità di promuovere azioni benefiche e prevenire danni maggiori. La visione realista della politica di Guicciardini si basa sull'osservazione e l'analisi delle dinamiche sociali e politiche dell'epoca, senza idealismi o illusioni. Egli riconosce che in tempi di tirannia è necessario adattarsi alla situazione e prendere decisioni pragmatich^e per salvaguardare se stessi e agire per il bene comune. Le risposte errate, come cinica, opportunista, trasformista o utopistica, non riflettono correttamente la concezione della politica di Guicciardini nella situazione descritta.

20 di 29 Domande

“[ ... ] io penso che noi dobbiamo imparare nel XXI secolo a considerare molte parti del mondo per quello che sono: un ambiente già semi-artificiale. Per esempio: stiamo appena cominciando a scoprire che i sobborghi residenziali delle città, questi agglomerati di casette monofamiliari con giardino, così comuni in Inghilterra e in Nord America, sono un ambiente estremamente adatto alla fauna selvatica.Forse il miglior ambiente possibile per gli uccelli. Ce ne sono di più in un quartiere periferico di una città inglese che in un’area agricola, dove vengono sterminati dai fertilizzanti. Dobbiamo insomma
metterci in testa che cambiare la faccia del mondo non comporta necessariamente una perdita totale.
Che ci possono essere cambiamenti orizzontali nell’ambiente, e non solo drastici movimenti verticali, dal meglio al peggio”.Eric J. Hobsbawn, Intervista sul nuovo secolo, Laterza, 1999
Quale dei seguenti aggettivi può caratterizzare la visione del mondo contemporaneo di Hobsbawn? 














La risposta corretta è la B
Commento della risposta corretta: La risposta corretta è B) Realistica. Hobsbawn considera il mondo contemporaneo come un ambiente semi-artificiale e sostiene che dovremmo imparare a considerare molte parti del mondo per quello che sono. Questa prospettiva è realistica perché si basa su osservazioni empiriche, come il fatto che i sobborghi residenziali delle città sono un ambiente estremamente adatto alla fauna selvatica, superando le aree agricole dove vengono sterminati dagli agenti chimici. Hobsbawm sottolinea l'importanza di capire che i cambiamenti nel mondo non comportano necessariamente una perdita totale, ma possono anche essere cambiamenti orizzontali nell'ambiente. Quindi, la visione di Hobsbawm è realistica perché riflette l'osservazione dei fatti e riconosce la possibilità di cambiamenti positivi e negativi.

21 di 29 Domande

(a Galileo) si svelavano fino in fondo gli equivoci che la confusione peripatetica fra fisica e teologia aveva introdotto sul terreno religioso. La scienza umana è valida nella misura in cui si rende conto dei propri limiti, che sono i limiti della propria verificabilità. ( ... ) L'ambito dell'esperienza è mondano e corruttibile; è limitato e conscio del limite. Deserta di presenze ultramondane, la scienza mondana riconosce l'esistenza di un'altra esperienza: la fede; conflitto tra le due non può esserci, quando sia eliminata la confusione aristotelica fra fisica e teologia. Ed è qui, forse, che nasce il più profondo interrogativo di Galileo. Quella veduta tutta terrestre del sapere e dell'uomo, lascia davvero un margine alla fede? ( ... ) Galileo trova la sua risposta in un cristianesimo sincero, riconosciuto nella sua funzione pedagogica e morale. La sua lotta contro il peripatetismo si presenta insieme come lotta per la liberazione degli uomini attraverso la verità e la fecondità della scienza, e come una sorta di nuova apologetica di un Dio molto lontano dal Dio dei filosofi. Serena la sua fede, liberatrice la sua scienza; i cieli scoperti, gli strumenti costruiti, gli danno un senso di gioia e di forza, di fiducia. Proprio per questo la proclamazione della verità, a tutti, nel suo straordinario volgare assume ai suoi occhi valore di missione. Sagredo lo implora invano di non «mettere in discorso cose dimostrative» e di lasciar perdere gl'ignoranti: «Se i predicatori non muoiono dietro gli ostinati peccatori, perché ella vuole martireggiarsi da se stessa per convertire gli ignoranti, i quali infine, non essendo predestinati o eletti, bisogna lasciarli cadere nel fuoco dell'ignoranza».Vincat veritas! - risponde Galileo; alla verità è intrinseca la necessità di comunicarsi a tutti e di operare per il bene di tutti. Qui l'inizio e la fondazione, non la crisi delle scienze europee.
Eugenio Garin, Scienza e vita civile nel Rinascimento italiano, UL, 1975

Delle interpretazioni riassuntive della posizione di Galileo UNA E’ INCONGRUENTE con l’analisi di Garin sopra riportata. Quale?  














La risposta corretta è la B
Il commento corretto alla domanda è: B) Anche se la scienza dimostra che Dio non esiste, lo scienziato ne sente l'esigenza e la soddisfa con un atto di fede. La risposta è corretta perché nel brano di Eugenio Garin si sostiene che Galileo ha una fede sincera nel cristianesimo, riconosciuta nel suo ruolo pedagogico e morale. Galileo considera la sua lotta contro il peripatetismo come una lotta per la liberazione degli uomini attraverso la verità e la fecondità della scienza, ma allo stesso tempo riconosce l'esistenza di un'altra esperienza: la fede. Questo suggerisce che anche se la scienza può non dimostrare l'esistenza di Dio, lo scienziato può ancora sentirne l'esigenza e soddisfarla con un atto di fede. Galileo vede la sua fede come liberatrice e la sua scienza come una fonte di gioia e forza, e crede che la verità debba essere comunicata a tutti per il bene di tutti. Quindi, la risposta B si adatta correttamente all'analisi di Garin sul ruolo della fede e della scienza nella vita di Galileo.

22 di 29 Domande

Tutti gli storici del romanzo poliziesco si trovano concordi nel sostenere che questo filone letterario è un figlio minore del positivismo, di quella corrente filosofica che dominò la scena culturale intorno  alla metà dell'Ottocento. Poe, Gaboriau e Conan Doyle sono, secondo il giudizio di molti autori, figli dell'infatuazione scientista ottocentesca. Di fatto, nelle opere di Conan Doyle ci si imbatte in termini presi a prestito da manuali di logica e filosofia della scienza ... Secondo Scherlock Holmes (il famoso protagonista dei libri di Conan Doyle) il detective ideale deve eccellere nell'arte dell'osservazione e in quella della deduzione. Tuttavia, se si scava un po' dietro questa dichiarazione di principio, ci si accorge subito che le cose sono un po' più complicate. Infatti ci si imbatte in passi in cui Sherlok Holmes si presenta come un rozzo positivista che celebra la priorità dei fatti sulle ipotesi, ma anche in altri nei quali egli si dichiara un fervente apologeta del primato del teorico o, se si preferisce, del momento ipotetico e congetturale. .... Se si scorrono le pagine di una qualsivoglia storia della letteratura poliziesca non si può fare a meno di notare l'alto numero di medici in cui ci si imbatte. Si incontrano medici che indagano in prima persona, o che affiancano i detective professionisti in veste di consiglieri ed esperti, medici assassini e vittime, anatomo-fisiologi e dentisti, illustri spocchiosi e umili "strizzacervelli"  accomunati dalla più assoluta mancanza di scrupoli. ... Si potrebbe banalmente osservare che il soggetto (o meglio l'oggetto) che non può mai mancare in un giallo è il morto e che, pertanto, ci vuole un medico che lo dichiari tale ... Ma al di là di ciò c'è un oscuro rapporto che lega la letteratura "gialla" alla medicina: è appunto alla medicina che si deve l'affermarsi del più classico paradigma indiziario, quello imperniato sulla semeiotica medica, la disciplina che, affermatasi con la nascita della clinica nell'Ottocento, consente di diagnosticare le malattie inaccessibili all'osservazione diretta sulla base dei sintomi superficiali che, irrilevanti agli occhi del profano, possono essere decifrati soltanto dallo scienziato "iniziato" ai misteri della  conoscenza. Conan Doyle era laureato in medicina e il numero di medici protagonisti dei polizieschi classici suoi e di altri autori è preponderante. E perché dei medici? Perché non dei poliziotti? Perché i medici sono i professionisti dell'osservazione scientifica. Inoltre, per la loro professione, sviluppano in genere una grande prudenza. L'Ottocento è il secolo in cui si afferma il prestigio epistemologico e sociale della medicina .... da Massimo Baldini, "Da Sherlock Holmes a Karl Popper"
Delle affermazioni qui elencate UNA NON È COERENTE con l'analisi citata di Massimo Baldini:














La risposta corretta è la C
La risposta corretta è la C) Sherlock Holmes è figlio del Positivismo, il suo metodo è quello dello scientismo positivista ed egli è sempre sorretto dalla fiducia che i fatti si spieghino coi fatti, e non con le ipotesi e le congetture. Questa affermazione è inesatta perché nell'analisi di Massimo Baldini si afferma che Sherlock Holmes, nonostante si presenti come possente assertore della priorità dei fatti sulle ipotesi, in realtà presenta anche momenti in cui si dichiara un fervente apologeta del primato del teorico o del momento ipotetico e congetturale. Pertanto, Holmes non può essere considerato un rozzo positivista che celebra solo i fatti e disprezza le ipotesi. Gli elementi che lo collegano al positivismo e allo scientismo positivista sono presenti nella descrizione delle opere di Conan Doyle e nella filosofia di Holmes, che valorizzano l'arte dell'osservazione e della deduzione, ma non escludono il ruolo dell'ipotesi nel processo investigativo. Pertanto, la risposta corretta è la C) Sherlock Holmes è figlio del Positivismo, il suo metodo è quello dello scientismo positivista ed egli è sempre sorretto dalla fiducia che i fatti si spieghino coi fatti, e non con le ipotesi e le congetture.

23 di 29 Domande

Una sola delle seguenti asserzioni potrebbe essere inequivocabilmente confutata sulla base di dati sperimentali precisi:














La risposta corretta è la A
La risposta corretta è A) I comportamenti dei cani domestici sono sempre amichevoli nei confronti dell'uomo. Questa asserzione potrebbe essere inequivocabilmente confutata sulla base di dati sperimentali precisi perché esistono casi documentati di cani domestici che sono stati aggressivi o pericolosi nei confronti dell'uomo. Ci sono numerosi studi e ricerche scientifiche che dimostrano che i comportamenti dei cani possono essere influenzati da varie variabili, come l'addestramento, l'esperienza passata, l'ambiente in cui vivono e la genetica. Quindi, affermare che i comportamenti dei cani domestici sono sempre amichevoli nei confronti dell'uomo non è corretto perché non tiene conto delle eccezioni e delle varietà di comportamenti che possono essere riscontrate nei cani.

24 di 29 Domande

"Il primo effetto collaterale della democrazia in Iraq è la comparsa di migliaia di prostitute sulle strade polverose di Bagdad. Non sono arrivate coi carri armati americani. Lavoravano già al tempo di Saddam, però di meno e di nascosto, perché in un afflato di moralizzazione (altrui) il tiranno aveva preso l'abitudine di farle accoppare in pubblico con un colpo di scimitarra. Adesso si aggirano senza paura, mostrando abiti sgargianti e centimetri di carne al sole. Qualcuno dubita che si tratti di una grande conquista democratica. Lo pensano anche gli iracheni che non hanno soldi per pagarle: la democrazia, senza denaro, può diventare un affronto[... ] Si rivela così il segreto intimo delle democrazie. Mentre le dittature di ogni colore sorgono sempre dall'ambizione di modificare la natura umana (perciò sono tutte bigotte), esse si accontentano di prenderla così com'è, rinunciando alla pretesa di contenerne i vizi e cercando solo di limitarne gli orrori. Per questo la democrazia liberale è contestata dai giovani, che sognano un mondo migliore, e difesa dagli adulti, che hanno smesso di illudersi".
Massimo Gramellini, La Stampa, 1/5/03
Scegliete IL SOLO TITOLO adatto al breve articolo di Gramellini.














La risposta corretta è la B
La risposta corretta è B) Lussuria e libertà. La risposta corretta riassume in maniera fedele il contenuto dell'articolo di Gramellini, che descrive la comparsa di migliaia di prostitute sulle strade di Bagdad come uno dei primi effetti collaterali della democrazia in Iraq. La democrazia ha permesso alle prostitute di operare senza paura, mostrando abiti sgargianti e centimetri di carne al sole, contrariamente all'epoca di Saddam in cui venivano uccise in pubblico. Questo viene interpretato come una conquista della libertà, ma anche come un problema in quanto molti iracheni non hanno i soldi per pagarle. Pertanto, il titolo "Lussuria e libertà" sintetizza efficacemente il tema centrale dell'articolo che riguarda l'aumento della prostituzione come conseguenza della democrazia in Iraq e i contrasti che ne derivano.

25 di 29 Domande

Il cinema è un'arma magnifica per esprimere il mondo dei sogni, delle emozioni, dell'istinto. Il meccanismo creatore delle immagini cinematografiche è, per il suo stesso funzionamento, quello che ricorda meglio, tra tutti i mezzi d'espressione umana, l'attività dello spirito durante il sogno (...) le immagini appaiono e scompaiono come nel sogno grazie a "dissolvenze"; il tempo e lo spazio diventano flessibili, si allargano o restringono a volontà.
(L. Buñuel, Gli argomenti umani, Napoli, 1969)
Dal brano, secondo l’autore, si evince che il cinema:














La risposta corretta è la A
La risposta corretta è A) grazie alla possibilità di dissolvere le immagini o di montarle in sequenze che superano lo spazio e il tempo è l'arte più vicina al sogno. Questa risposta è corretta perché l'autore sostiene che il cinema, con le sue tecniche di dissolvenza e montaggio, riesce a creare un'esperienza simile a quella del sogno. Le immagini cinematografiche appaiono e scompaiono come nel sogno, il tempo e lo spazio diventano flessibili. Pertanto, il cinema è considerato un'arte che si avvicina molto al mondo dei sogni, delle emozioni e dell'istinto.

26 di 29 Domande

Una delle seguenti parole non possiede la curiosa caratteristica delle altre: 














La risposta corretta è la C
La parola che non possiede la curiosa caratteristica delle altre è "Fiuto". Il motivo per cui "Fiuto" non ha la stessa caratteristica delle altre parole è che tutte le altre risposte (Aveva, Ebbe, Ingegni, Radar) sono palindrome, cioè si leggono allo stesso modo sia da sinistra a destra che da destra a sinistra. "Fiuto" non è un palindromo, poiché se viene letto da sinistra a destra diventa "Fiuto", mentre se viene letto da destra a sinistra diventa "otuif".

27 di 29 Domande

"Che cos'è un mito?" E' "un lungo discorso": questa la distratta - forse solo apparentemente distratta - definizione di Alexandre Dumas, che di miti se ne intendeva, tanto da averne creato più di uno. Credo che allo stesso modo risponderebbero i tre coautori del dizionario Miti e personaggi della modernità. Apparente semplicità, segreta complessità: questa formula vale per i "miti" moderni come per i miti classici. Nella Grecia antica il "lungo discorso" - senza il quale non esisterebbe il mito - aveva introdotto una serie vertiginosa di varianti che a volte si limitavano a correggere una sfumatura e altre volte rovesciavano completamente il significato di un personaggio: Ulisse e il valoroso Achille adottano ogni sorta di sotterfugi per sottrarsi alla guerra di Troia, l'infedele Elena infedele non è, perché a fuggire con Paride è stato un suo simulacro, la fedele Penelope va a letto con tutti i Proci ... Varianti analoghe, fondate sulla riabilitazione o sullo smascheramento, non sono estranee al nostro tempo: così, per esempio, lo studioso spagnolo Gregorio Maranon individuò, nella figura di Don Giovanni, i tratti dell'omosessualità e dell'impotenza; Federico Fellini rappresentò il vitale Casanova come una funebre marionetta; il regista Konicev nel 1964 vinse il premio Stalin con un film in cui l'indeciso Amleto appariva nelle vesti di un tortuoso e implacabile discepolo di Machiavelli... Anche se le integrazioni possibili sono tante, Miti e personaggi offre un ricco repertorio e bellissime tracce per ricerche, saggi, tesi di laurea. L'ultima voce è Zarathustra, l'antico maestro persiano diventato un "mito della modernità" nel 1883, per opera di Nietzsche. da MITI . Il catalogo della modernità, di Giovanni Mariotti. Corriere della Sera, 18/11/98 UNA sola delle seguenti affermazione NON è rigorosamente DEDUCIBILE dal testo di Giovanni Mariotti sopra citato:














La risposta corretta è la E
La risposta corretta è E) nell'antichità, come oggi, il personaggio del mito ha caratteristiche costanti con cui si identifica. Questa affermazione non può essere dedotta dal testo di Giovanni Mariotti sopra citato. Nel testo si afferma che il "lungo discorso" è una definizione apparentemente distratta di un mito secondo Alexandre Dumas, e che il "lungo discorso" nella Grecia antica ha introdotto una serie di varianti che potevano correggere o rovesciare il significato di un personaggio mitico. Il testo fa anche riferimento a varianti simili nel nostro tempo, come l'interpretazione di Don Giovanni come omosessuale e impotente e la rappresentazione di Casanova come una marionetta funebre da parte di Federico Fellini. Tuttavia, il testo non parla di caratteristiche costanti con cui si identificano i personaggi dei miti, né afferma che queste caratteristiche siano presenti nell'antichità come anche oggi. Quindi, l'affermazione E è correttamente identificata come non deducibile dal testo.

28 di 29 Domande

"Che cos'è un mito?" E' "un lungo discorso": questa la distratta - forse solo apparentemente distratta - definizione di Alexandre Dumas, che di miti se ne intendeva, tanto da averne creato più di uno. Credo che allo stesso modo risponderebbero i tre coautori del dizionario Miti e personaggi della modernità. Apparente semplicità, segreta complessità: questa formula vale per i "miti" moderni come per i miti classici. Nella Grecia antica il "lungo discorso" - senza il quale non esisterebbe il mito - aveva introdotto una serie vertiginosa di varianti che a volte si limitavano a correggere una sfumatura e altre volte rovesciavano completamente il significato di un personaggio: Ulisse e il valoroso Achille adottano ogni sorta di sotterfugi per sottrarsi alla guerra di Troia, l'infedele Elena infedele non è, perché a fuggire con Paride è stato un suo simulacro, la fedele Penelope va a letto con tutti i Proci ... Varianti analoghe, fondate sulla riabilitazione o sullo smascheramento, non sono estranee al nostro tempo: così, per esempio, lo studioso spagnolo Gregorio Maranon individuò, nella figura di Don Giovanni, i tratti dell'omosessualità e dell'impotenza; Federico Fellini rappresentò il vitale Casanova come una funebre marionetta; il regista Konicev nel 1964 vinse il premio Stalin con un film in cui l'indeciso Amleto appariva nelle vesti di un tortuoso e implacabile discepolo di Machiavelli... Anche se le integrazioni possibili sono tante, Miti e personaggi offre un ricco repertorio e bellissime tracce per ricerche, saggi, tesi di laurea. L'ultima voce è Zarathustra, l'antico maestro persiano diventato un "mito della modernità" nel 1883, per opera di Nietzsche. da MITI . Il catalogo della modernità, di Giovanni Mariotti. Corriere della Sera, 18/11/98

Tra le considerazioni qui elencate, UNA NON ha FONDAMENTO nel testo di Mariotti:














La risposta corretta è la E
Il commento corretto alla domanda sarebbe: "Secondo il testo di Mariotti, una delle considerazioni elencate che non ha fondamento è che il gusto di dissacrare e contraddire la tradizione e i suoi miti sia caratteristico del mondo moderno." La risposta è corretta perché nel testo non viene menzionato in modo specifico il gusto di dissacrare e contraddire la tradizione come caratteristica del mondo moderno. Il testo parla invece dell'introduzione di varianti e reinterpretazioni dei miti, sia nella Grecia antica che nel nostro tempo, ma non fa riferimento al gusto di dissacrare e contraddire la tradizione come elemento caratteristico del mondo moderno.

29 di 29 Domande

 Individuare nella seguente serie il termine NON omogeneo:














La risposta corretta è la A
Il termine NON omogeneo nella serie data è "Filigrana". La risposta è corretta perché tutti gli altri termini presenti nella serie (Georgofilo, Filarmonia, Necrofilia, Filodendro) condividono un elemento comune, ovvero il prefisso "filo-", che significa "amante" o "appassionato". Invece, il termine "Filigrana" non ha il prefisso "filo-" e non segue la stessa struttura degli altri termini, rendendolo quindi il termine non omogeneo della serie.

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