La risposta corretta è la B.
L’ eritema polimorfo o multiforme è una patologia dermatologica caratterizzata da una o più lesioni a coccarda sulla cute con aspetto simili a un bersaglio e si tratta di una reazione infiammatoria autolimitante, caratterizzata dalla presenza di tali lesioni cutanee.
L’ eritema polimorfo si verifica a causa di un’ iper-reattività della cute o delle mucose, nei confronti di svariati agenti scatenanti, come ad un’ infezione da herpes simplex (probabilmente, questa patologia è causata da una reazione citotossica da cellule T, contro i frammenti di DNA presenti nei cheratinociti). Si ipotizza una predisposizione genetica (HLA). Altre cause meno frequenti, potrebbero essere farmaci, vaccini e malattie virali.
Si chiama polimorfo o multiforme, perché l’ area centrale delle singole lesioni a coccarda, può avere caratteristiche diverse (es. papula, erosione, vescicola, bolla, etc) in base allo stato evolutivo.
Tali manifestano si sviluppano soprattutto a livello delle estremità distali (ed interessano gli arti a livello distale). Queste lesioni si caratterizzano per essere simmetriche e per una distribuzione centripeta: la diffusione al tronco è frequente.
Possiamo distinguere a seconda del tipo di gravità , manifestazione ed estensione una forma di eritema multiforme minore caratterizzato da un’eruzione cutanea localizzata ad una forma maggiore multisistemica, che si manifesta con estese lesioni vesciculo-bollose associate ad erosione delle mucose, nota come sindrome di Stevens-Johnson (SJS).
La sindrome di Stevens-Johnson è una grave reazione cutanea da ipersensibilità .
La sindrome di Stevens-Johnson, colpisce meno del <10% della superficie corporea; la necrosi epidermica tossica colpisce più del 30% della superficie corporea.
Dal punto di vista eziologico, più del 50% dei casi di sindrome di Stevens-Johnson sono scatenate da farmaci: sulfamidici (sulfasalazina, cotrimossazolo), antiepilettici (fenitoina, fenobarbitale ed altri), antibiotici (aminopenicilline, fluorochinoloni), altri farmaci.
Oltre cause scatenanti (oltre ai farmaci) possono essere infezioni (ad esempio Mycoplasma pneumoniae ed Herpes), vaccinazione, GVHD e tumori maligni. Alcune volte non è possibile riscontrare la causa scatenante.
Dal punto di vista clinico entro 4-28 giorni dall’ inizio dell’ assunzione del farmaco incriminato, i pazienti affetti manifestano solitamente malessere generale, cefalea, tosse, febbre.
I sintomi sistemici sono frequenti, possono includere ipotensione, tachicardia, alterazioni della coscienza, convulsioni e coma.
Questa patologia si caratterizza per la presenza di macule, bolle, desquamazioni cutanee (vi può essere anche la perdita di sopraccigli e unghie) e mucosite.
Avvolte, è possibile ritrovare: erosioni del cavo orale, cheratocongiuntivite e disturbi genitali.
Per quanto riguarda la diagnosi, è molto importante la valutazione clinica (ad esempio valutando le tipiche lesioni muco-cutanee), l’ anamnesi (che rivela l’ esposizione ad un farmaco verosimilmente scatenante), valutando i segni sistemici e avvolte la biopsia cutanea.
La terapia consiste nella somministrazione di fluidi per via endovenosa, prednisone orale, analgesici, antistaminici, collutori e medicazioni della cute. A causa dell’elevata morbilità e mortalità , i pazienti con SJS con malattia estesa, tossicità sistemica o coinvolgimento delle mucose richiedono un ricovero ospedaliero, spesso in un’unità di terapia intensiva.
Nei casi di eritema multiforme minore e pertanto localizzati la terapia non richiede il ricovero e si basa sulla somministrazione di steroidi topici.