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1 di 62 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 62 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 62 Domande

Quali tra i seguenti tipi di pazienti si puo' giovare della terapia con sulfaniluree?














La risposta corretta è la A
La terapia con sulfaniluree è particolarmente indicata per un soggetto di oltre 40 anni con diabete di tipo 2. Le sulfaniluree sono agenti ipoglicemizzanti orali che stimolano il pancreas a produrre più insulina. Sono usate efficacemente nel trattamento del diabete di tipo 2, soprattutto in pazienti non dipendenti dall'insulina e che non hanno ottenuto una risposta adeguata dalla dieta e dall'esercizio fisico da soli. Questi farmaci non sono appropriati per il diabete di tipo 1 o per condizioni specifiche come il diabete secondario a pancreasectomia, in quanto questi ultimi richiedono un approccio terapeutico diverso orientato alla loro specifica eziologia.

4 di 62 Domande

Si definisce diabetico un soggetto che, dopo due controlli glicemici a digiuno, presenta un valore di glicemia compreso tra:














La risposta corretta è la A
Un soggetto è definito diabetico se, dopo due controlli glicemici a digiuno, presenta un valore di glicemia compreso tra 126 e 139 mg/dl. La glicemia è un importante indicatore del metabolismo del glucosio nel corpo, e questi valori indicano una condizione di alterata regolazione dell'insulina o iniziale insorgenza di diabete. Il diabete è una patologia caratterizzata dalla persistente elevazione dei livelli di glucosio nel sangue dovuta alla carenza o all'ineffettivo utilizzo dell'insulina prodotta dal pancreas.

5 di 62 Domande

Nel caso si utilizzi un deflussore che eroga 10 gocce per un millilitro, per regolare la velocita' di infusione allo scopo di somministrare un litro di soluzione in circa 8 ore, occorre regolare il deflussore in modo che si somministrino:














La risposta corretta è la A
Utilizzando un deflussore che eroga 10 gocce per un millilitro, per somministrare un litro di soluzione in circa 8 ore, nessuna delle opzioni proposte è corretta. Per determinare la corretta velocità di infusione, bisogna fare dei calcoli precisi, che includono il numero di millilitri da somministrare (1000 ml) e il tempo in minuti (8 ore equivalgono a 480 minuti). Tuttavia, le risposte fornite non corrispondono al risultato di questi calcoli, indicando così che nessuna delle opzioni è accurata per raggiungere l'obiettivo di infusione desiderato.

6 di 62 Domande

Quante gocce/minuto devono essere somministrate a un bambino di tre anni per l'infusione di 50 ml di soluzione in un'ora, utilizzando un deflussore micro goccia (1ml = 60 gocce)?














La risposta corretta è la A
Per somministrare 50 ml di soluzione in un'ora a un bambino di tre anni con un deflussore micro goccia (1ml = 60 gocce), sono necessarie 50 gocce/minuto. Questo perché per rilasciare 50 ml in 60 minuti, si calcola la quantità di soluzione per minuto dividendo il volume totale per il tempo (50ml/60min), il che corrisponde a 0,83 ml/min. Moltiplicando questo valore per il numero di gocce in un ml dato dalla specifica del deflussore (60 gocce), si ottiene un flusso di circa 50 gocce al minuto.

7 di 62 Domande

Dal punto di vista professionale, essere responsabili significa:














La risposta corretta è la A
Essere responsabili dal punto di vista professionale significa rispondere delle conseguenze delle proprie azioni. Questo comporta assumersi la piena responsabilità sia dei risultati positivi che di quelli negativi derivanti dalle azioni intraprese in ambito lavorativo. Essere responsabili implica un impegno etico e professionale verso se stessi, i colleghi e l'organizzazione per cui si lavora, enfatizzando l'importanza di agire consapevolmente e di essere pronti a gestire le ripercussioni del proprio operato. Questo coinvolgimento attivo è fondamentale per creare un ambiente lavorativo sostenibile e produttivo.

8 di 62 Domande

Il respiro di Kussmaul e' caratterizzato:














La risposta corretta è la A
Il respiro di Kussmaul è caratterizzato da nessuna delle altre risposte proposte, che suggeriscono riduzione degli atti respiratori, respiri superficiali, un ritmo del respiro totalmente irregolare o da respiri più profondi a frequenza normale. In realtà , il respiro di Kussmaul si distingue per essere un tipo di respirazione profonda e laboriosa, associata frequentemente a condizioni di acidosi metabolica, come nel caso del diabete in ketoacidosi. Questo tipo di respiro permette di compensare l'acidosi espirando più anidride carbonica.

9 di 62 Domande

L'infezione della ferita chirurgica dipende principalmente da:














La risposta corretta è la A
L'infezione della ferita chirurgica è principalmente determinata: dalla sede e dalle caratteristiche della ferita, dalle difese immunitarie del paziente, dal grado di contaminazione e dalla virulenza dei batteri. Questi fattori giocano un ruolo significativo nell'incidenza delle infezioni dopo interventi chirurgici. La sede e le caratteristiche della ferita possono influenzare direttamente l'ambiente in cui i batteri possono proliferare. Le difese immunitarie dell'individuo sono cruciali per combattere l'infezione. Il grado di contaminazione e la virulenza dei batteri, invece, determinano la facilità con cui gli agenti patogeni possono causare un'infezione.

10 di 62 Domande

Il paziente con afasia di Wernicke:














La risposta corretta è la A
Il paziente con afasia di Wernicke parla in modo fluente, ma il suo discorso è privo di contenuti e di senso. L'afasia di Wernicke è caratterizzata da una produzione verbale fluida, ma con una marcata difficoltà nella comprensione del linguaggio parlato e spesso presenta discorsi privi di significato logico, con l'uso di parole inventate (neologismi).

11 di 62 Domande

Fra gli strumenti utilizzati per valutare l'incontinenza nella persona anziana, il diariominzionale e' utile per:














La risposta corretta è la A
Il diariominzionale è utile per stabilire l'intervallo interminzionale entro il quale portare il paziente anziano in bagno. Questo strumento permette di comprendere la frequenza delle minzioni, aiutando a prevenire episodi di incontinenza monitorando quando è più opportuno accompagnare il paziente in bagno, migliorando così la gestione quotidiana dell'incontinenza.

12 di 62 Domande

Il tempo minimo d'azione della clorexidina alcoolica e':














La risposta corretta è la A
Il tempo minimo d'azione della clorexidina alcolica è di 30 secondi. Questo significa che, per la sua efficacia come antisettico, la clorexidina quando è in forma alcolica necessita di rimanere a contatto con la superficie da disinfettare per almeno trenta secondi. La clorexidina è ampiamente utilizzata in campo medico per la sua capacità di eliminare i batteri dalla pelle prima di interventi chirurgici o altre procedure, agendo così come una misura preventiva contro le infezioni.

13 di 62 Domande

Qual e' lo scopo della prevenzione primaria?














La risposta corretta è la A
Lo scopo della prevenzione primaria è di ridurre l'incidenza di una patologia. Questo tipo di prevenzione mira a evitare la comparsa di malattie intervenendo sui fattori di rischio e promuovendo uno stile di vita salutare prima che una qualsiasi patologia possa manifestarsi. L'obiettivo è quindi agire prima che il problema di salute emerga, riducendo il numero di nuovi casi. Questa forma di prevenzione si contrappone alle pratiche di prevenzione secondaria e terziaria, che cercano rispettivamente di identificare e trattare malattie in fase precoce e di ridurre gli effetti dei problemi di salute già esistenti.

14 di 62 Domande

La colonizzazione di una ferita prevede:














La risposta corretta è la A
La colonizzazione di una ferita prevede la presenza di microrganismi replicanti senza segni e sintomi della risposta dell'organismo. Questo significa che nonostante ci siano microrganismi che si stanno moltiplicando nella ferita, il corpo della persona non mostra ancora reazioni immune evidenti come rossore, dolore, gonfiore o riscaldamento della zona colpita, tipici di una risposta infiammatoria o di un'infezione attiva. La colonizzazione è una fase che può precedere l'infezione, ma non necessariamente porta allo sviluppo di questa se gestita adeguatamente.

15 di 62 Domande

Per detersione di una ferita e' necessario utilizzare:














La risposta corretta è la A
Per la detersione di una ferita è necessario utilizzare sodio cloruro al 0,9%. Questa soluzione, comunemente nota come soluzione salina isotonica, è ideale perché compatibile con i tessuti del corpo e minimizza il rischio di irritazioni o danni ai tessuti esposti. La sua composizione e concentrazione sono pensate per emulare il liquido extracellulare del corpo, rendendola sicura per la pulizia delle ferite, supportando una guarigione ottimale senza aggravare o interferire con il tessuto lesionato.

16 di 62 Domande

Tutti i seguenti farmaci possono essere utilizzati nella terapia dello scompenso cardiaco, tranne:














La risposta corretta è la A
Nella terapia dello scompenso cardiaco, l'Indometacina non è raccomandata a differenza di farmaci come la Digossina, il Captoril, il Furosemide, e il Metoprololo. Questa distinzione risiede nella natura dell'Indometacina, un antiinfiammatorio non steroideo che può peggiorare la situazione in pazienti con tale condizione, influenzando negativamente la funzione renale e la gestione della pressione arteriosa. Questo contrasta con l'azione dei farmaci suggeriti, che mirano a migliorare la funzionalità cardiaca, regolare la pressione sanguigna, ridurre il carico di lavoro del cuore e diminuire la ritenzione di fluidi.

17 di 62 Domande

Quali fra questi fattori puo' essere direttamente responsabile dell'insorgenza di un'infezione ospedaliera endogena?














La risposta corretta è la A
La compromissione del sistema immunitario può essere direttamente responsabile dell'insorgenza di un'infezione ospedaliera endogena. Questo accade perché un sistema immunitario indebolito riduce la capacità del corpo di combattere efficacemente i patogeni, rendendo il paziente più suscettibile alle infezioni. In contesti ospedalieri, dove i patogeni sono più frequenti e possono essere all'origine di infezioni più complesse, un sistema immunitario indebolito rappresenta un fattore di rischio significativo.

18 di 62 Domande

L'Italia ha ratificato l'accordo europeo di Strasburgo in tema di formazione infermieristica mediante:














La risposta corretta è la A
L'Italia ha ratificato l'accordo europeo di Strasburgo sulla formazione infermieristica con la Legge 15 novembre 1973, n.795. Questa legislazione ha segnato un importante passo per lo sviluppo e l'armonizzazione degli standard di formazione per gli infermieri all'interno dell'Italia, allineandola agli accordi e agli standard europei per garantire una formazione di qualità e riconosciuta oltre i confini nazionali.

19 di 62 Domande

I principali stili di vita che sono presi in considerazione nell'ambito di un intervento di promozione della salute sono:














La risposta corretta è la A
Gli stili di vita cruciali considerati negli interventi di promozione della salute includono: sovrappeso ed obesità , sedentarietà , fumo e alcol. Questi fattori sono noti per il loro impatto significativo sulla salute individuale e collettiva. L'obesità e il sovrappeso, legati strettamente alla sedentarietà , aumentano il rischio di sviluppare malattie croniche come diabete tipo 2 e malattie cardiovascolari. Il fumo e l'abuso di alcool, a loro volta, sono associati a una vasta gamma di problemi sanitari, inclusi quelli respiratori, cardiovascolari e oncologici, sottolineando l'importanza di indirizzare questi comportamenti negli sforzi di promozione della salute.

20 di 62 Domande

Una persona deve sottoporsi ad una procedura endoscopica; tra le indicazioni che vengono fornite sul digiuno pre-operatorio c'e' la possibilita' di assunzione di cibo leggero nelle sei ore precedenti e di liquidi chiari nelle due ore precedenti. Due ore prima della procedura la persona puo' assumere i seguenti liquidi eccetto:














La risposta corretta è la A
Due ore prima di una procedura endoscopica, tra i liquidi consentiti non c'è il latte. È importante seguire le indicazioni sul digiuno pre-operatorio per evitare complicanze. I liquidi chiari, come il succo di frutta senza polpa, l'acqua zuccherata o la camomilla, sono consentiti perché poco inclini a lasciare residui nello stomaco, cosa che non avviene con il latte che invece può rallentare la digestione e aumentare il rischio di aspirazione durante l'anestesia.

21 di 62 Domande

Nell'attribuzione del punteggio di Apgar NON viene preso in considerazione:














La risposta corretta è la A
Nell'attribuzione del punteggio di Apgar, il riflesso pupillare non viene preso in considerazione. Il punteggio di Apgar è una valutazione rapida della salute di un neonato subito dopo la nascita, che considera cinque criteri: frequenza cardiaca, respirazione, tono muscolare, reattività agli stimoli e colorito cutaneo. Ogni criterio viene valutato da 0 a 2, per un punteggio totale massimo di 10. Il riflesso pupillare non rientra in questa valutazione, in quanto i criteri scelti mirano a valutare la capacità del neonato di adattarsi efficacemente all'ambiente esterno immediatamente dopo la nascita.

22 di 62 Domande

Le derivazioni D1 e AVL dell'elettrocardiogramma indagano:














La risposta corretta è la A
Le derivazioni D1 e AVL dell'elettrocardiogramma indagano la parete laterale e parte della parete anteriore del ventricolo sinistro. Questo perché le derivazioni dell'ECG sono progettate per "guardare" diverse parti del cuore da diverse angolazioni, e D1 e AVL sono specificamente orientate per raccogliere l'attività elettrica in queste aree del ventricolo sinistro, offrendo insights preziosi sulla loro funzionalità e rilevando possibili anomalie. Questa è una valutazione cruciale per diagnosticare condizioni che influenzano la distribuzione dell'impulso elettrico nel cuore.

23 di 62 Domande

La diarrea ad acqua di riso e' un segno tipico di:














La risposta corretta è la A
La diarrea "ad acqua di riso" è un segno tipico del colera. Questa manifestazione è dovuta alla presenza di un batterio che infetta l'intestino, causando una forte disidratazione a causa di abbondanti perdite di liquidi e sali. Il colera è una patologia che necessita di intervento rapido per rimpiazzare i liquidi persi e trattare la causa dell'infezione.

24 di 62 Domande

Il meta paradigma del nursing comprende quattro concetti:














La risposta corretta è la A
Il meta paradigma del nursing è costituito dai concetti di persona, ambiente, salute e assistenza infermieristica. Questi componenti raffigurano le dimensioni centrali della pratica infermieristica. La "persona" si riferisce all'individuo che riceve le cure, evidenziando l'importanza dell'approccio olistico. L'"ambiente" comprende tutti i fattori esterni e interni che influenzano la vita e la salute dell'individuo. La "salute" è vista non solo come assenza di malattia, ma come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Infine, "l'assistenza infermieristica" rappresenta le azioni e gli interventi progettati per assistere gli individui nel mantenimento o nel raggiungimento del loro ottimale stato di salute. Questi concetti evidenziano l'unicità e la complessità della disciplina infermieristica, orientata all'assistenza della persona in rapporto al suo ambiente per promuovere la salute.

25 di 62 Domande

La lussazione e':














La risposta corretta è la A
La lussazione è la perdita completa dei normali rapporti articolari. Questo evento si verifica quando le estremità delle ossa che convergono in un'articolazione sono forzate a separarsi totalmente. Le lussazioni richiedono un intervento immediato per ricollocare le ossa nella loro posizione originale e prevenire danni ai tessuti circostanti, compresi nervi e vasi sanguigni. Questa condizione comporta frequentemente dolore intenso, deformità visibile dell'articolazione e impossibilità di muovere l'articolazione colpita.

26 di 62 Domande

Un test diagnostico e' tanto piu' sensibile quanto piu'














La risposta corretta è la A
La sensibilità di un test diagnostico si misura in base alla sua capacità di mettere in evidenza gli individui malati. Questo significa che un test è tanto più sensibile quanto più è capace di identificare correttamente coloro che hanno la malattia, riducendo al minimo il rischio di falsi negativi. La sensibilità , quindi, è fondamentale per assicurare che i pazienti ricevano una diagnosi precisa e tempestiva, permettendo un intervento adeguato.

27 di 62 Domande

In quante aree la Legge 10 agosto 2000 n.251 suddivide le professioni sanitarie:














La risposta corretta è la A
La Legge 10 agosto 2000 n.251 suddivide le professioni sanitarie in 5 aree. Questa suddivisione aiuta a organizzare le diverse professioni all'interno del sistema sanitario, raggruppandole in modo che rifletta la loro area di competenza e specializzazione, promuovendo così un'organizzazione più efficace dei servizi sanitari. Questa classificazione è fondamentale per stabilire percorsi formativi specifici e per definire chiaramente i campi di intervento dei professionisti sanitari.

28 di 62 Domande

Il metodo attualmente piu' diffuso per la valutazione del rischio nelle strutture e':














La risposta corretta è la A
Il metodo più diffuso per la valutazione del rischio nelle strutture è il metodo MAPO. Questo sistema è principalmente utilizzato per identificare, valutare e gestire il rischio legato al movimento e al trasporto dei pazienti all'interno delle strutture sanitarie. Il MAPO (Movimentazione e Assistenza Pazienti Ospedalizzati) fornisce un approccio sistematico per la riduzione degli infortuni correlati alla movimentazione dei pazienti, facendo affidamento su un'analisi quantitativa dei rischi e definendo le azioni preventive da adottare.

29 di 62 Domande

Quali sono le ipotesi in cui il legislatore richiama espressamente il segreto professionale?














La risposta corretta è la A
Il legislatore richiama il segreto professionale in tutte le situazioni citate. Il segreto professionale è una norma deontologica che obbliga i professionisti, come medici e avvocati, a mantenere confidenziali le informazioni ricevute nell'esercizio delle loro funzioni. Questo principio è fondamentale per garantire la fiducia tra il professionista e il suo cliente o paziente, permettendo così una comunicazione aperta e onesta necessaria per il servizio o il trattamento. Queste situazioni includono casi di violenza sessuale, interruzioni volontarie della gravidanza, AIDS, e tossicodipendenza, dimostrando l'importanza del segreto in contesti delicati e vulnerabili.

30 di 62 Domande

Una frattura dell'XI costola sinistra puo' determinare:














La risposta corretta è la A
La frattura dell'XI costola sinistra può determinare la rottura di milza. La milza si trova nell'addome superiore a sinistra, vicino alle costole, rendendola suscettibile a danneggiamenti in caso di trauma a questo livello. In presenza di una forza diretta o di un impatto sulla zona, una costola rotta può puntare verso l'interno, colpendo la milza e causandone la rottura. Questo è particolarmente possibile con le costole inferiori, come l'XI costola, data la loro vicinanza a organi interni come la milza.

31 di 62 Domande

Il diaframma viene utilizzato per rappresentare:














La risposta corretta è la A
Il diaframma viene utilizzato per rappresentare variabili sia quantitative sia qualitative. Questo strumento grafico consente di visualizzare in modo chiaro e intuitivo la distribuzione dei dati, indipendentemente dalla loro natura quantitativa (es. altezza, peso) o qualitativa (es. genere, nazionalità ). Sfruttando diverse modalità di rappresentazione grafica, il diaframma facilita l'interpretazione dei dati e l'individuazione di eventuali pattern o tendenze.

32 di 62 Domande

Un insieme di cellule unite a svolgere una medesima funzione costituisce:














La risposta corretta è la A
Un insieme di cellule unite per svolgere la stessa funzione costituisce un tessuto. Questo concetto è fondamentale in biologia e anatomia, dove i tessuti sono categorizzati in base alla loro funzione e tipo di cellule. Esistono principalmente quattro tipi principali di tessuti nel corpo umano: tessuti epiteliali, connettivi, muscolari e nervosi, ognuno con funzioni specifiche, che vanno dal rivestimento e protezione del corpo (epiteliale) al sostegno e alla connessione di altri tessuti (connettivo), alla contrazione e movimento (muscolare), e alla trasmissione di impulsi nervosi (nervoso).

33 di 62 Domande

Il volume plasmatico materno in gravidanza:














La risposta corretta è la A
Durante la gravidanza, il volume plasmatico materno aumenta di oltre 1000 ml. Questo incremento è un adattamento fisiologico necessario per sostenere il flusso sanguigno attraverso la placenta, garantendo così un adeguato scambio di nutrienti e ossigeno tra madre e feto. Questa espansione del volume plasmatico aiuta anche a preparare il corpo della madre per la perdita di sangue che avverrà durante il parto.

34 di 62 Domande

Indicare quale dei seguenti modelli organizzativi e' definito Primary Nursing di II livello:














La risposta corretta è la A
Il Primary Nursing di II livello è definito come Case management. Questo approccio innalza il livello di coinvolgimento e responsabilità dell'infermiere che segue il paziente in maniera personalizzata, assicurando una continuità assistenziale e una pianificazione oculata delle cure, secondo le specifiche necessità del paziente. Il case management si distingue per la capacità di integrare aspetti sanitari, organizzativi e sociali dell'assistenza, migliorando l'esito delle cure attraverso una gestione mirata e personalizzata. Questo modello organizzativo non è associato direttamente a una patologia specifica, potendo essere applicato in diversi contesti clinici per garantire cure ottimali ai pazienti.

35 di 62 Domande

Il catetere Dufour e' un catetere:














La risposta corretta è la A
Il catetere Dufour è un catetere vescicale semirigido autostatico a tre vie indicato per il lavaggio vescicale. La particolarità sta nella sua flessibilità ottimale per la funzione di lavaggio, grazie alle sue tre vie: una per l'infusione di fluido, una per il drenaggio e la terza per il gonfiaggio del palloncino che tiene il catetere in posizione. Questo lo differenzia dai cateteri vescicali rigidi a una sola via, utilizzati in condizioni specifiche come gravi ipertrofie prostatiche, che non permettono il lavaggio. Allo stesso modo, è diverso dai cateteri venosi centrali e arteriosi, che hanno funzioni completamente distinte legate alla misurazione della pressione.

36 di 62 Domande

Se la glicemia nel sangue e' bassa, le cellule pancreatiche delle isole del Langerhans:














La risposta corretta è la A
Quando la glicemia nel sangue è bassa, le cellule pancreatiche delle isole del Langerhans secernono una maggiore quantità di glucagone. Questo fenomeno è parte fondamentale della regolazione della concentrazione di glucosio nel sangue. Il glucagone agisce stimolando la conversione del glicogeno in glucosio nel fegato, contribuendo così a innalzare i livelli di glicemia. Questo meccanismo di controllo è cruciale per mantenere l'equilibrio energetico dell'organismo e garantire un adeguato apporto di glucosio, specialmente nei periodi di digiuno o quando si richiede un'energia extra.

37 di 62 Domande

Il colore dell'ogiva nella bombola di protossido d'azoto e':














La risposta corretta è la A
L'ogiva della bombola di protossido d'azoto è di colore blu. Questa colorazione è standardizzata per facilitare l'identificazione rapida del gas contenuto, prevenendo così errori nel loro utilizzo, particolarmente in ambienti critici come ospedali o laboratori dove si utilizza il gas per diverse applicazioni, incluso l'anestetico.

38 di 62 Domande

Il feedback nella comunicazione serve a:














La risposta corretta è la A
Il feedback nella comunicazione serve a chiedere conferma della corretta ricezione del messaggio. Questo meccanismo consente di assicurarsi che il destinatario abbia interpretato il messaggio nel modo in cui era inteso dal mittente, minimizzando così i rischi di fraintendimenti. Il feedback può essere visto come uno strumento fondamentale per l'efficacia della comunicazione, poiché facilita il chiarimento e l'adeguata comprensione delle informazioni scambiate.

39 di 62 Domande

Per campionamento in statistica si intende:














La risposta corretta è la A
Il campionamento in statistica si riferisce alla selezione di un gruppo di individui appartenenti alla popolazione da esaminare. Questo processo permette di analizzare dati rappresentativi della popolazione generale senza dover investigare ogni singolo componente, rendendo la raccolta di informazioni più efficiente e gestibile. Selezione mirata riduce costi e tempo mantenendo la qualità dell'analisi. Questa procedura è fondamentale in vari ambiti di ricerca per fare inferenze sulla popolazione da un campione.

40 di 62 Domande

Qual e' il fabbisogno calorico nel paziente anziano?














La risposta corretta è la A
Il fabbisogno calorico nel paziente anziano è di 40 Kcal/Kg. Questa quantità di calorie è necessaria per mantenere un adeguato equilibrio energetico nel corpo di una persona anziana, tenendo conto del suo minor livello di attività fisica rispetto agli adulti più giovani e delle variazioni metaboliche associati all'invecchiamento. La corretta assunzione calorica aiuta a prevenire sia la malnutrizione sia l'obesità , sostenendo un buon stato di salute generale.

41 di 62 Domande

Quale fra le seguenti soluzioni e' indicata nella detersione di una ferita














La risposta corretta è la A
La detersione di una ferita è indicata tramite l'utilizzo di Sodio Cloruro al 0,9%. Questa soluzione isotonica, comunemente chiamata soluzione fisiologica, è efficace per pulire le ferite poiché rimuove residui e detriti senza danneggiare il tessuto vivente né ostacolare il processo naturale di guarigione. Essa fornisce un ambiente umido ottimale per la riparazione tessutale e riduce il rischio di infezioni. Questo metodo di pulizia è ampiamente adottato per la sua sicurezza, efficacia e per essere ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti.

42 di 62 Domande

Una cellula uovo differisce da uno spermatozoo in quanto:














La risposta corretta è la A
Una cellula uovo differisce da uno spermatozoo in quanto ha molte più riserve energetiche. Questa caratteristica permette alla cellula uovo di sostenere le prime fase dello sviluppo embrionale prima che l'embrione implantato inizi a ricevere nutrienti dalla madre. La cellula uovo deve aver energia a sufficienza per iniziare i processi cellulari fondamentali fino all'impianto.

43 di 62 Domande

La lingua a fragola rossa e' caratteristica














La risposta corretta è la A
La lingua a fragola rossa è caratteristica della scarlattina. Questo segno particolare si presenta durante l'evoluzione della malattia, manifestandosi dopo l'insorgenza di febbre e faringite. La scarlattina è una malattia infettiva provocata dallo streptococco del gruppo A, che oltre alla lingua a fragola, causa un'eruzione cutanea diffusa, tipicamente fine e di colore rosso.

44 di 62 Domande

Si parla di febbre intermittente quando:














La risposta corretta è la A
La febbre intermittente si caratterizza per rialzi improvvisi della temperatura, seguiti da periodi in cui questa rimane al di sopra della norma. Questa forma di febbre evidenzia una fluttuazione termica dove non si ritorna a una condizione di temperatura corporea normalmente accettata tra un episodio febbrile e l'altro, ma si mantiene comunque su valori elevati. Questo tipo di febbre può essere indicativo di varie condizioni mediche e richiede un'attenta valutazione per identificarne la causa.

45 di 62 Domande

Il modello assistenziale caratterizzato da un'organizzazione del lavoro in serie per linee di attivita' prende il nome di:














La risposta corretta è la A
Il modello assistenziale che si caratterizza per un'organizzazione del lavoro in serie per linee di attività è noto come modello tecnico o per compiti. Questo modello si basa sulla suddivisione del lavoro tra i membri del team in base a specifici compiti da compiere, piuttosto che sulla cura globale del paziente. Tale approccio permette un'elevata specializzazione nelle singole attività , ma può ridurre la personalizzazione delle cure.

46 di 62 Domande

I centri nervosi che regolano la ventilazione si trovano a livello:














La risposta corretta è la A
I centri nervosi che regolano la ventilazione si trovano a livello del bulbo e del ponte. Queste regioni del cervello sono essenziali per controllare il ritmo e la profondità della respirazione. Il bulbo, in particolare, contiene i centri respiratori primari, mentre il ponte svolge un ruolo in alcune funzioni modulatorie della respirazione. Questo sistema garantisce che l'organismo mantenga un adeguato apporto di ossigeno e un'efficace eliminazione di anidride carbonica.

47 di 62 Domande

Indicare quale delle seguenti normative ha modificato in modo sostanziale l'assetto del Servizio Sanitario Nazionale istituito nel 1978














La risposta corretta è la A
Il D.Lgs 502/92 ha modificato in modo sostanziale l'assetto del Servizio Sanitario Nazionale istituito nel 1978. La riforma introdotta con il D.Lgs 502/92 mirava a incrementare l'efficienza del sistema attraverso l'introduzione di meccanismi di gestione manageriale delle unità sanitarie locali, promuovendo una maggiore autonomia gestionale e finanziaria. Questo decreto ha segnato un punto di svolta, orientando il sistema sanitario verso una maggiore competizione interna e un controllo di tipo aziendale.

48 di 62 Domande

IL PERIODO FETALE VA:














La risposta corretta è la A
Il periodo fetale va dalla nona alla trentottesima settimana di sviluppo. Questo è il momento in cui l'embrione diventa un feto, caratterizzato da una crescita accelerata e dallo sviluppo degli organi. Durante questo lasso di tempo, tutti i principali organi e sistemi del corpo del feto terminano la loro formazione e iniziano a funzionare, consentendo al feto di crescere e prepararsi alla vita fuori dall'utero.

49 di 62 Domande

LEI SI TROVA NELLA SALA D'ATTESA AMBULATORIALE DI UN OSPEDALE. MENTRE STA FACENDO ENTRARE UN PAZIENTE PER UNA VISITA , SI ACCORGE CHE UNA PERSONA IN ATTESA DI VISITA LAMENTA DOLORE, RECLINA IL CAPO E PERDE CONOSCENZA. AVENDO DECISO DI EFFETTUARE IL MASSAGGIO CARDIACO, QUALE DELLE SEGUENTI E' LA SEQUENZA CORRETTA?














La risposta corretta è la A
Per eseguire correttamente un massaggio cardiaco, si inizia appoggiando sul terzo inferiore dello sterno il palmo della mano. Successivamente, si appoggia sul dorso della prima il palmo dell'altra mano, mantenendo le braccia tese e portando avanti il busto. Questa sequenza è cruciale perché permette di esercitare la giusta pressione sull'area cardiaca, fondamentale per mantenere la circolazione sanguigna in assenza di battito cardiaco. La tecnica si basa sulla corretta posizione delle mani e sul mantenimento di una postura adeguata per efficacia e sicurezza nell'esecuzione del massaggio cardiaco esterno.

50 di 62 Domande

UN PAZIENTE HA SUBITO UN INTERVENTO CHIRURGICO A LIVELLO ADDOMINALE: IN QUALI CASI E' INDICATO IL CATETERISMO VESCICALE A PERMANENZA?














La risposta corretta è la A
Un paziente che ha subito un intervento chirurgico a livello addominale potrebbe necessitare di un cateterismo vescicale a permanenza in caso di necessità di controllo diuresi. Questo è importante perché permette di monitorare la quantità e la frequenza dell'urina eliminata, essenziale in situazioni post-operatorie per valutare il corretto funzionamento renale e prevenire potenziali complicanze.

51 di 62 Domande

INDICARE QUALI TRA LE SEGUENTI SITUAZIONI E' ASSOCIATA A CIANOSI PERIFERICA O FREDDA:














La risposta corretta è la A
Lo shock cardiogeno è associato a cianosi periferica o fredda. Questo avviene perché , durante uno shock cardiogeno, il cuore non è in grado di pompare sangue in modo efficace, causando una riduzione dell'ossigeno nei tessuti periferici. Di conseguenza, il sangue privo di ossigeno conferisce alla pelle una colorazione bluastra o "cianotica", segno della cianosi periferica. Questa condizione indica una grave insufficienza cardiocircolatoria e necessita di intervento immediato. La cianosi periferica arriva quando la perfusione tissutale è diminuita, un evidente segnale dell'insufficienza del cuore nel suo compito di pompa.

52 di 62 Domande

L'INTERNATIONAL CLASSIFICATION FOR NURSING PRACTICE (ICPN) E' UN PROGETTO DI CLASSIFICAZIONE:














La risposta corretta è la A
L'International Classification for Nursing Practice (ICNP) è un progetto di classificazione del linguaggio infermieristico promosso dall'International Council of Nurses. Questa iniziativa mira a standardizzare il linguaggio infermieristico a livello globale per migliorare la comunicazione all'interno della professione, supportare la pratica clinica, l'istruzione e la ricerca. Consentendo agli infermieri di condividere dati accurati e comparabili sulla loro pratica, l'ICNP facilita l'analisi e il miglioramento dei risultati della cura per i pazienti in tutto il mondo.

53 di 62 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


54 di 62 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


55 di 62 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 62 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 62 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 62 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 62 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 62 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


62 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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