Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 64 Domande

I fattori associabili al rischio di caduta sono distinti in intrinseci ed estrinseci. Quale tra quelli riportati non e' un fattore intrinseco














La risposta corretta è la A
I fattori associabili al rischio di caduta includono sia elementi intrinseci che estrinseci; tra le opzioni fornite, l'affermazione corretta è che sono tutti fattori intrinseci. I fattori intrinseci si riferiscono a condizioni o caratteristiche interne all'individuo, come l'incontinenza, il deterioramento dello stato mentale, una storia di precedenti cadute e l'età superiore ai 65 anni. Questi aspetti possono incidere direttamente sulla stabilità e sul controllo motorio della persona, aumentando il rischio di inciampi o cadute.

4 di 64 Domande

Quale tra questi non e' un parametro incluso nella Glasgow Coma Scale pediatrica














La risposta corretta è la A
Il parametro "Pianto" non è incluso nella Glasgow Coma Scale pediatrica. La Glasgow Coma Scale (GCS) pediatrica è un sistema di valutazione neurologica utilizzato per valutare il livello di coscienza in bambini, comprendendo risposta verbale, apertura degli occhi e risposta motoria. La presenza del "pianto" come criterio non è contemplata in questo strumento, essendo esse più orientate verso le reazioni oggettive che possono essere valutate sistematicamente.

5 di 64 Domande

Il processo di nursing e il metodo clinico costituiscono














La risposta corretta è la A
Il processo di nursing e il metodo clinico rappresentano la stessa metodologia. Entrambi sono il procedimento mentale che gli infermieri adottano per diagnosticare e gestire i problemi dei pazienti. Questo conferma l'importanza dell'approccio sistematico e critico che gli infermieri utilizzano nel prendersi cura dei pazienti, mirando all'identificazione delle necessità del paziente e alla pianificazione delle cure appropriate per ciascuna situazione. Questo processo è cruciale per una pratica infermieristica efficace e si basa sulla valutazione, pianificazione, intervento e valutazione dei risultati delle cure prestate.

6 di 64 Domande

Qual e' la corretta sequenza per effettuare una medicazione di una ferita chirurgica addominale














La risposta corretta è la A
La corretta sequenza per effettuare una medicazione di una ferita chirurgica addominale è procedere con movimenti circolari dal centro della ferita verso l'esterno. Questo metodo aiuta a evitare la contaminazione della ferita trasportando potenziali agenti contaminanti dall'esterno al centro della ferita, dove possono causare infezioni. È una pratica standard nell'assistenza delle ferite chirurgiche per ridurre il rischio di infezioni postoperatorie.

7 di 64 Domande

Osserva la figura riportata nell'Allegato n. 4, viene utilizzata per














La risposta corretta è la A
La figura in Allegato n.4 è utilizata per valutare il rischio cardiovascolare. Questo metodo è impiegato dagli specialisti per identificare il livello di rischio che un individuo ha di sviluppare problemi cardiovascolari. La valutazione si basa sulla presenza di fattori di rischio quali ipertensione, colesterolo alto, fumo, età e altri fattori rilevanti. Identificare correttamente il rischio cardiovascolare è essenziale per prevenire malattie come infarti e ictus, attuando interventi preventivi mirati.

8 di 64 Domande

Rispetto alla diagnosi infermieristica indicata di seguito "rischio di incontinenza d'urgenza correlata a difficolta' nella deambulazione secondaria ad ictus" indica la parte che ritieni mancante














La risposta corretta è la A
La diagnosi infermieristica "rischio di incontinenza d'urgenza correlata a difficoltà nella deambulazione secondaria ad ictus" è completa così come riportata. Questa completa inclusione facilita la comprensione della condizione di rischio specifica del paziente, associando il rischio di incontinenza all'ictus che comporta difficoltà nel camminare. La diagnosi ben articola la condizione, il fattore correlato, e la sua origine, permettendo un chiaro orientamento verso interventi mirati.

9 di 64 Domande

Una delle seguenti formule esprime il modo corretto di calcolare l'incidenza delle Lesioni da Decubito (LdD).














La risposta corretta è la A
La corretta formula per calcolare l'incidenza delle Lesioni da Decubito (LdD) è data dal numero di nuove LdD diviso il totale delle giornate di degenza, moltiplicato per 1000. Questo metodo consente di ottenere un tasso di incidenza che riflette in maniera più accurata l'effettiva frequenza delle nuove lesioni in base al tempo di esposizione al rischio, ovvero il periodo di degenza. Invece di concentrarsi sul numero di pazienti affetti, questo calcolo tiene conto della durata della permanenza in ospedale, offrendo uno sguardo più preciso sull'incidenza delle LdD.

10 di 64 Domande

La tecnica di apertura delle vie aeree prevede 3 manovre:














La risposta corretta è la A
La tecnica di apertura delle vie aeree involve l'iperestensione del capo, il sollevamento del mento e il controllo della cavità orale. Queste manovre mirano a garantire una pervietà delle vie aeree, essenziale in situazioni di emergenza per prevenire l'ostruzione e permettere una adeguata ventilazione. L'iperestensione del capo e il sollevamento del mento servono a allineare le vie aeree in modo che non vi sia ostruzione fisica nelle vie aeree superiori. Il controllo della cavità orale è importante per assicurarsi che non ci siano corpi estranei o altri ostacoli che possono impedire il passaggio dell'aria. Questa procedura è vitale in casi di soccorso e primo soccorso, prima di procedere a manovre più invasive.

11 di 64 Domande

Indica quale delle seguenti descrizioni e' la piu' completa e corretta nel definire le caratteristiche della Lesione da Decubito (LdD) di 2° stadio.














La risposta corretta è la A
La domanda chiede di individuare la descrizione più completa e corretta delle caratteristiche di una Lesione da Decubito (LdD) di 2 ° stadio. La risposta corretta descrive la lesione situata nella sede sacrale, dimensioni di 20 mm x 35 mm, con fondo in granulazione e essudato scarso. Il bordo è arrossato, con cute circostante macerata, senza fistole, segni di infezione, né cattivo odore. Importante è la precisazione che si tratta di una ferita a spessore parziale che tocca l'epidermide e/o il derma, presentandosi superficiale, come una abrasione, vescicola o cratere poco profondo. Questa definizione specifica e dettagliata corrisponde perfettamente alle caratteristiche di una LdD di 2 ° stadio, descrivendo accuratamente lo stadio di evoluzione della lesione senza coinvolgimento dei tessuti più profondi.

12 di 64 Domande

Ti trovi in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) e l'operatore socio sanitario collabora all'attuazione del piano assistenziale di un paziente che ha superato la fase acuta e sta recuperando l'autonomia nella deambulazione. Quale tra le seguenti indicazioni fornisci all'operatore che assiste il paziente














La risposta corretta è la A
Il piano assistenziale per un paziente in RSA, che sta recuperando l'autonomia nella deambulazione, prevede che l'operatore socio sanitario debba supportare il paziente lasciandogli fare l'andatura. Questo approccio promuove l'autonomia e contribuisce a rinforzare la fiducia nelle proprie capacità motorie, essenziale per il recupero della piena autonomia del paziente. Questo tipo di sostegno fa parte di un percorso di riabilitazione in cui il paziente è gradualmente guidato a ritrovare la propria indipendenza motoria, migliorando nel contempo la sicurezza e riducendo il rischio di cadute.

13 di 64 Domande

Nella valutazione della persona anziana, l'area psico-emozionale puo' essere indagata attraverso il seguente strumento














La risposta corretta è la A
Nella valutazione della persona anziana, l'area psico-emozionale può essere indagata attraverso la Geriatric Depression Scale (GDS). La GDS è specificamente progettata per rilevare la depressione negli anziani, tramite domande mirate ad esplorare aspetti dell'umore e delle funzioni emotive. Questo strumento è molto utilizzato nelle valutazioni geriatriche grazie alla sua affidabilità e semplicità di somministrazione, consentendo di identificare soggetti a rischio di depressione o che necessitano di ulteriori approfondimenti clinici. La Geriatric Depression Scale quindi si rivela particolarmente adatta per indagare la sfera psico-emozionale anziché altri aspetti cognitivi o fisici, come invece farebbero gli altri strumenti elencati tra le risposte errate.

14 di 64 Domande

Nel tracciato elettrocardiografico riportato nell'Allegato n. 3, il complesso QRS rappresenta:














La risposta corretta è la A
Nel tracciato elettrocardiografico riportato nell'Allegato n. 3, il complesso QRS rappresenta la depolarizzazione del miocardio ventricolare. Il complesso QRS è un elemento fondamentale dell'ECG che indica il momento in cui i ventricoli del cuore si depolarizzano, preparandosi a contrarsi per pompare il sangue nell'organismo. Questo processo è essenziale per il corretto funzionamento cardiaco, riflettendo l'attività elettrica che precede la contrazione dei ventricoli.

15 di 64 Domande

Il protocollo per la somministrazione di eparina prevede l'infusione di una soluzione con concentrazione pari a 50.000 Unita' / 50 ml. Se la velocita' di infusione della soluzione e' di 2 ml/ora, quante unita' di eparina sono state somministrate dopo 20 ore.














La risposta corretta è la A
La somministrazione di eparina secondo il protocollo, con una soluzione di concentrazione 50.000 Unità / 50 ml a una velocità di 2 ml/ora, porta alla somministrazione di 40.000 U. dopo 20 ore. Questo perché ogni ora vengono somministrate 2 ml della soluzione, che equivale a 2.000 U. di eparina (dato che 50 ml corrispondono a 50.000 U., quindi 1 ml = 1.000 U.). Moltiplicando le 2.000 U. per le 20 ore, si ottiene un totale di 40.000 Unità di eparina somministrate.

16 di 64 Domande

E' una caratteristica dell'accreditamento istituzionale














La risposta corretta è la A
L'accreditamento istituzionale è caratterizzato dal fatto che sia normato, essenziale, obbligatorio, e autorizzativo. Ciò significa che segue norme ben stabilite, è considerato un elemento fondamentale per il riconoscimento dell'istituzione, è obbligatorio per ottenere tale riconoscimento, e funge da autorizzazione ufficiale del soddisfacimento di determinati standard. Questo processo garantisce che l'istituzione rispetti criteri di qualità stabiliti.

17 di 64 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni e' piu' rappresentativa dell'attuale concetto di caring nell'infermieristica secondo J. Watson














La risposta corretta è la A
Il concetto di caring nell'infermieristica secondo J. Watson è identificato come un processo interpersonale caratterizzato da un nursing esperto, sensibilità personale e una relazione profonda. Questa visione enfatizza l'importanza del rapporto tra infermiere e paziente, oltre alla mera competenza tecnica. J. Watson vede il caring come un core fondamentale dell'infermieristica, dove aspetti come empatia, rispetto e considerazione per la persona assistita sono essenziali per una cura efficace.

18 di 64 Domande

Quale delle seguenti preparazioni farmacologiche appartiene alla categoria delle soluzioni di elettroliti concentrati.














La risposta corretta è la A
Il cloruro di sodio (NaCl) a 2 mEq/ml appartiene alla categoria delle soluzioni di elettroliti concentrati, in quanto presenta una concentrazione maggiore in termini di mEq per millilitro rispetto alle altre opzioni elencate. Questa concentrazione più elevata lo rende particolarmente utile in situazioni cliniche dove è necessaria una rapida correzione degli squilibri elettrolitici. Queste soluzioni sono impiegate in medicina per trattare o prevenire gravi casi di iponatremia o altre condizioni che richiedono un riequilibrio degli elettroliti.

19 di 64 Domande

Stai assistendo il Signor Rossi in terapia con anticoagulante orale (warfarin compresse). Considerata la sua condizione di instabilita', prima di somministrare il farmaco controlleresti i valori di














La risposta corretta è la A
Assistendo il Signor Rossi, in terapia con anticoagulante orale (warfarin compresse), i valori da controllare prima della somministrazione sono INR e PT. L'INR (International Normalized Ratio) e il PT (Prothrombin Time) sono test di laboratorio utilizzati per valutare la coagulazione del sangue. Il warfarin agisce rallentando il processo di coagulazione, quindi è essenziale monitorare questi valori per assicurarsi che il paziente sia entro un range terapeutico sicuro e per prevenire rischi di emorragia o trombosi.

20 di 64 Domande

Una paziente seguita a domicilio ha in corso una terapia continuativa con dei farmaci beta 2 agonisti. Qual e' un possibile effetto collaterale della terapia assunta














La risposta corretta è la A
Una paziente in trattamento continuativo con farmaci beta 2 agonisti può sperimentare come effetto collaterale un'aritmia. I beta 2 agonisti agiscono principalmente stimolando i recettori beta 2-adrenergici, conducendo a rilassamento del muscolo liscio bronchiale. Tuttavia, a dosi elevate o in soggetti particolarmente sensibili, possono influenzare il cuore causando aritmie, dato che alcuni recettori cardiaci possono essere attivati incidentalmente. Questa reazione è legata alla loro azione sui recettori adrenergici che, oltre a dilatare i bronchi, possono accelerare il ritmo cardiaco.

21 di 64 Domande

Identifica le caratteristiche della guarigione per prima intenzione delle ferite.














La risposta corretta è la A
La guarigione per prima intenzione caratterizza le ferite chirurgiche, dove lo spazio tra i lembi della cute è minimo e viene presto occupato da tessuto cicatriziale. Questo processo è tipico delle incisioni chirurgiche nette, dove i lembi della ferita possono essere facilmente avvicinati e suturati, promuovendo una rapida e ordinata ricolonizzazione cellulare e un'integrazione della matrice extracellulare, risultando in una cicatrice minima. La guarigione per prima intenzione riduce la probabilità di infezioni e complicaizoni post-operatorie, portando a un recupero più veloce e meno doloroso per il paziente.

22 di 64 Domande

Tra i numerosi modelli organizzativi esiste il modello del Case Manager e del Primary Nurse. La differenza sostanziale tra i due e' riportata in solo una delle affermazioni di seguito indicate: quale?














La risposta corretta è la A
Il case manager si occupa del percorso assistenziale del paziente, mentre il primary nurse si concentra sulla cura diretta del paziente attraversando la creazione e lo sviluppo del piano assistenziale personalizzato. La differenza cruciale sta nel ruolo del case manager che coordina tutti gli aspetti del percorso assistenziale, garantendo che ogni fase sia adeguatamente gestita, mentre il primary nurse implementa e segue il piano di assistenza, lavorando a stretto contatto con il paziente. Questa distinzione enfatizza come l'approccio alla cura sia multidimensionale e richieda una collaborazione tra professionisti con focus e competenze complementari.

23 di 64 Domande

Viene ricoverato dal pronto soccorso un paziente con questo inquadramento clinico: paziente femmina di 50 anni, presente sudorazione, tremore, palpitazioni, debolezza generale, glicemia 220 mg/dl, riferisce nelle ultime due settimane polidipsia e poliuria, aumento dell'appetito e sovrappeso. Quale potrebbe essere il sospetto diagnostico














La risposta corretta è la A
Il paziente, una femmina di 50 anni con sintomi di sudorazione, tremore, palpitazioni, debolezza generale, glicemia a 220 mg/dl e recente storia di polidipsia, poliuria, aumento dell'appetito e sovrappeso, potrebbe essere diagnosticato con diabete tipo II. Questa condizione è caratterizzata da insulino-resistenza e un'inadeguata produzione di insulina, che porta ad un aumento della glicemia. I sintomi riportati, insieme all'età e sovrappeso del paziente, sono tipici del diabete tipo II, il quale tende a svilupparsi più comunemente in età adulta e spesso è correlato a uno stile di vita non salutare.

24 di 64 Domande

Nella farmacia e nelle strutture autorizzate, le soluzioni elettrolitiche concentrate per uso endovenoso devono essere conservate separate da altri farmaci, in armadi ove possibile chiusi ed in contenitori separati. Quale dei seguenti contenitori per le fiale deve essere dotato del contrassegno: "diluire prima della somministrazione, mortale se infuso non diluito".














La risposta corretta è la A
Le fiale di Potassio cloruro (KCl) 2 mEq /ml da 10 ml devono avere il contrassegno: "diluire prima della somministrazione, mortale se infuso non diluito". Questo perché il potassio cloruro in alte concentrazioni può causare iperkaliemia, una condizione pericolosa che porta a disturbi cardiaci e rischi per la salute del paziente. La corretta diluizione garantisce una somministrazione sicura e riduce il rischio di effetti collaterali severi. La prescrizione corretta e l'etichettatura cautelativa sono cruciali per prevenire incidenti.

25 di 64 Domande

Con l'obiettivo di verificare l'efficacia della visita pre-operatoria da parte della nurse di anestesia, un team infermieristico ha realizzato uno studio in due centri diversi esponendo il primo gruppo di pazienti alla visita preoperatoria (infermiere di sala operatoria che incontra la sera prima il paziente candidato all'intervento per accertare lo stato emotivo e informarlo su quello che accadra'); nell'altra chirurgia, molto simile per tipologia di pazienti, e' stata invece garantita l'assistenza infermieristica di routine. Dai dati che ti sono stati forniti si tratta:














La risposta corretta è la A
Lo studio proposto mira a valutare l'efficacia della visita pre-operatoria da parte delle infermiere di anestesia, confrontando due gruppi di pazienti in centri differenti dove uno riceve la visita e l'altro l'assistenza routinaria. La risposta corretta è che si tratta di uno studio quasi sperimentale. Questo tipo di studio non seleziona casualmente i partecipanti né assegna in modo randomizzato i gruppi di trattamento, ma osserva l'effetto di un intervento in condizioni controllate. In questo caso, l'intervento è la visita pre-operatoria. La natura dello studio si deduce dall'intento di osservare gli effetti dell'intervento (la visita) su un esito specifico (lo stato emotivo e l'informazione del paziente), pur senza arrivare alla randomizzazione dei gruppi, elemento distintivo degli studi sperimentali puri.

26 di 64 Domande

Per precauzioni standard si intende














La risposta corretta è la A
Le precauzioni standard comprendono sistemi barriera e misure comportamentali da adottare sempre. Questo per proteggere sia i pazienti che gli operatori sanitari dalle infezioni trasmissibili. La loro applicazione è universale, indipendentemente dalla diagnosi, e abbraccia pratiche come l'uso di guanti, mascherine, occhiali protettivi, e l'igiene delle mani, per prevenire la diffusione di patogeni.

27 di 64 Domande

Per una appropriata gestione del rischio clinico e' importante














La risposta corretta è la A
Per una appropriata gestione del rischio clinico è importante attivare una visione sistemica della gestione del rischio, sia a livello aziendale che di struttura. Questo approccio permette di identificare, valutare e gestire in maniera efficace i rischi attraverso un processo integrato e coordinato che coinvolge tutte le componenti di un'organizzazione, promuovendo una cultura della sicurezza e migliorando continuamente la qualità dei servizi sanitari. Una gestione sistemica del rischio prevede una visione olistica che supera gli interventi focalizzati su singole unità operative, garantendo risposte più coese e comprehensive alle problematiche della sicurezza del paziente.

28 di 64 Domande

Ti trovi in una Casa di Riposo durante il turno notturno. Durante la sorveglianza riscontri la caduta di un paziente, quali sono le fasi cronologicamente piu' corrette per la gestione dell'evento.














La risposta corretta è la A
In caso di caduta di un paziente in una Casa di Riposo durante il turno notturno, le azioni da compiere, in ordine, sono: soccorrere il paziente, allertare il medico, avvisare i familiari, documentare l'evento in cartella clinica e infine documentare con scheda incident reporting. La priorità è sempre quella di assicurare immediatamente l'assistenza al paziente per valutare eventuali lesioni o complicazioni derivanti dalla caduta, per poi procedere con gli altri step che riguardano la comunicazione e la documentazione dell'accaduto, essenziali per la gestione interna dell'evento e per informare i familiari dello stato di salute del paziente. Questa sequenza garantisce un approccio sistematico e professionale all'evento.

29 di 64 Domande

Al cambio turno ti appresti a trasferire le informazioni alla collega montante. Per quanto riguarda le raccomandazioni da trasferire, quale dei seguenti gruppi risulta piu' esaustivo nel garantire la sicurezza del paziente.














La risposta corretta è la A
Al cambio turno, è fondamentale trasferire le informazioni che includono la frequenza del monitoraggio cardiovascolare, la presenza di infezioni, il livello di rischio di lesioni, il livello di rischio di caduta e il rischio di malnutrizione. Queste informazioni sono essenziali per garantire la sicurezza del paziente poiché offrono una panoramica completa delle condizioni attuali del paziente e dei rischi potenziali, consentendo così al personale di turno di prendere le misure appropriate per prevenire eventuali complicazioni. Queste raccomandazioni sono cruciali per una gestione efficace dei pazienti, contribuendo ad un ambiente clinico sicuro e riducendo il rischio di eventi avversi.

30 di 64 Domande

La determinazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) spetta:














La risposta corretta è la A
La determinazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) spetta allo Stato. Questo perché i LEA definiscono i servizi e le prestazioni sanitarie che il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) è tenuto a garantire a tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito, dal luogo di residenza o da altre condizioni. Lo Stato stabilisce quindi cosa rientra nei LEA con il fine di assicurare un'equità di accesso alle cure e un'uniformità nelle prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale. Questo meccanismo garantisce che tutti i cittadini possano beneficiare di un livello base di assistenza sanitaria.

31 di 64 Domande

In presenza di un paziente con iperglicemia grave con perdita di conoscenza, quale dei seguenti farmaci prepari perché con ogni probabilita' verra' prescritto.














La risposta corretta è la A
In presenza di un paziente con iperglicemia grave accompagnata da perdita di conoscenza, il farmaco che con più probabilità verrà prescritto è l'insulina per via endovenosa. Questa modalità di somministrazione è preferita in situazioni critiche poiché permette un controllo rapido e preciso dei livelli di glucosio nel sangue. La somministrazione endovenosa di insulina agisce velocemente, riducendo i livelli di glucosio e contrastando gli effetti dell'iperglicemia grave, che, se non trattata tempestivamente, può portare a complicazioni potenzialmente letali come il coma diabetico.

32 di 64 Domande

Sei un infermiere di una medicina dedicato all'educazione di pazienti e famigliari alla dimissione. Ascoltando le loro esigenze, ti accorgi che durante il periodo estivo per i famigliari e' molto complesso assicurare l'adeguato introito di liquidi agli anziani dimessi. Per aiutarli, vuoi preparare una brochure informativa sulle strategie piu' efficaci di prevenzione della disidratazione documentate in letteratura. Quale tra i seguenti quesiti riflette correttamente la metodologia PICO/PIO per ricercare la letteratura su MedLine?














La risposta corretta è la A
La domanda corretta per la metodologia PICO/PIO è : "Nella popolazione anziana gestita a domicilio, quali sono le strategie più efficaci per prevenire la disidratazione?". Questa domanda segue correttamente la struttura PICO/PIO poiché identifica una specifica popolazione (anziani gestiti a domicilio), un problema di interesse (prevenire la disidratazione), e indica una ricerca di soluzioni o interventi senza specificare un confronto o un esito preciso, rendendola adatta a ricercare le strategie più efficaci in letteratura.

33 di 64 Domande

Una delle seguenti formule esprime il modo corretto di calcolare la prevalenza delle Lesioni da Decubito (LdD).














La risposta corretta è la A
La formula corretta per calcolare la prevalenza delle Lesioni da Decubito (LdD) è il numero di pazienti con LdD nella giornata indice diviso per il totale dei pazienti presenti, moltiplicato per 100. Questo indica la percentuale di pazienti che, in un dato giorno, presentano una lesione da decubito rispetto al totale dei pazienti ospitati nella stessa giornata in una struttura, fornendo un'istantanea della situazione a un preciso momento. Le Lesioni da Decubito sono danni alla pelle e/o ai tessuti sottostanti causati da pressione prolungata o sfregamento, particolarmente in persone con mobilità ridotta.

34 di 64 Domande

Durante la preparazione all'intervento per urostomia, la sera precedente, l'infermiere osserva che la paziente e' tesa e il suo viso e' contratto: quindi, le si avvicina e, con il desiderio di attivare una relazione di aiuto, pone una domanda. Quale, tra le seguenti domande, sara' posta se l'infermiere desidera attivare una relazione di aiuto?














La risposta corretta è la A
La domanda corretamente formulata per attivare una relazione di aiuto, come osservato dall'infermiere preparando una paziente per un intervento di urostomia, è : "La vedo in ansia, Signora Carli, posso essere di aiuto?". Questa formulazione dimostra empatia e apertura all'ascolto, caratteristiche fondamentali per instaurare una relazione di aiuto efficace. Riconoscere le emozioni del paziente e offrirsi per l'assistenza contribuisce a creare un ambiente di supporto, indispensabile per il benessere del paziente prima dell'intervento.

35 di 64 Domande

Ti stai inserendo nel nuovo reparto chirurgico. Nel primo giorno di lavoro, prendi in mano la documentazione infermieristica che si presenta come nella Tabella riportata nell'Allegato n. 1. Identifica quale strumento di pianificazione stanno adottando nel reparto in cui sei appena stato inserito.














La risposta corretta è la A
Stanno adottando il Clinical Pathway nel nuovo reparto chirurgico. Questo è un approccio multidisciplinare alla cura, organizzando per ogni fase del percorso assistenziale le pratiche da seguire, gli obiettivi da raggiungere e i tempi. Il Clinical Pathway mira a standardizzare le cure per i pazienti con condizioni mediche simili, migliorando la qualità e l'efficienza delle cure.

36 di 64 Domande

Ti appresti a segnalare un evento avverso accaduto durante il turno di servizio su apposita scheda (Incident Reporting). La scheda prevede l'indicazione dei fattori che possono aver contribuito all'evento. Quale gruppo di fattori e' il piu' corretto.














La risposta corretta è la A
Quando si segnala un evento avverso su apposita scheda, i fattori che possono aver contribuito sono la mancata adesione del paziente al progetto terapeutico, le inadeguate conoscenze del personale e l'inadeguato funzionamento delle attrezzature. Questi fattori evidenziano come la combinazione tra interazione paziente-personale e l'uso delle attrezzature sia cruciale nella gestione della sicurezza del paziente. L'adesione del paziente evidenzia l'importanza della comunicazione, mentre le conoscenze del personale e l'efficienza delle attrezzature sono fondamentali per garantire l'appropriatezza degli interventi.

37 di 64 Domande

Se utilizzo l'operatore booleano AND nel seguente modo "lesione AND ferita" ottengo:














La risposta corretta è la A
Utilizzando l'operatore booleano AND in "lesione AND ferita", si ottiene una lista di pagine web che contengono entrambe le parole "lesione" e "ferita". Questo perchè l'operatore AND in una ricerca impone che solo i documenti o le pagine che includono tutte le parole chiave specificate vengano restituiti dai motori di ricerca, garantendo così risultati più mirati e rilevanti per la specifica combinazione di termini.

38 di 64 Domande

Ti trovi in una RSA. Identifica quale dei seguenti gruppi di interventi descrive la corretta sequenza degli interventi assistenziali da garantire ad un paziente con i sintomi di angina pectoris. Il paziente e' un maschio di 60 anni, viene visitato per accertamenti a causa di un episodio lipotimico. Il dolore retro sternale e' insorto da circa 5 minuti dopo il pranzo. I sintomi sono: nausea, sudorazione, dispnea, ansia/paura, variazione parametri vitali (tachicardia 110, ipertensione 160/110).














La risposta corretta è la A
In una RSA, per un paziente maschio di 60 anni con sintomi di angina pectoris, la sequenza corretta degli interventi assistenziali comprende tenere il paziente a riposo in posizione semiseduta, informare e tranquillizzare il paziente, garantire un accesso venoso sicuro, eseguire un ECG a 12 derivazioni immediato e farlo esaminare subito dal medico/cardiologo, monitorare i parametri vitali, somministrare la terapia d'urgenza prescritta, valutare e documentare il dolore, sorvegliare il paziente e informare e tranquillizzare i familiari. Questa sequenza garantisce un'assistenza immediata e completa, orientata non solo alla stabilizzazione fisica del paziente ma anche al suo benessere psicologico, oltre a facilitare una rapida valutazione e intervento clinico.

39 di 64 Domande

In una ricerca, mediante il campionamento di convenienza vengono selezionati i soggetti:














La risposta corretta è la A
Nella ricerca, mediante il campionamento di convenienza, i soggetti selezionati sono quelli più facilmente accessibili. Questo approccio si utilizza spesso per la praticità e velocità di realizzazione dello studio, optando per la disponibilità immediata dei soggetti anziché per una rappresentatività statistica della popolazione generale. Questo tipo di campionamento non mira all'accuratezza dell'inclusione secondo specifici criteri, ma alla convenienza logistica.

40 di 64 Domande

Ti trovi in una casa di riposo e devi infondere una fleboclisi di 500 ml alla velocita' di 60 ml/ora. Non hai una pompa infusionale ma possiedi un deflussore con tali caratteristiche: 1 ml = 20 gocce. Quante gocce/minuto regoli il deflussore:














La risposta corretta è la A
Per infondere una fleboclisi di 500 ml alla velocità di 60 ml/ora senza una pompa infusionale, avendo un deflussore che eroga 20 gocce per ml, si deve regolare il deflussore a 20 gocce al minuto. Questo si deduce calcolando prima il flusso orario in ml, che è già dato (60 ml/ora), poi trasformandolo in gocce al minuto (gpm) sapendo che 1 ml equivale a 20 gocce: dunque 60 ml diventano 1200 gocce all'ora, che, divise per 60 minuti, risultano in 20 gocce al minuto.

41 di 64 Domande

Identifica i segni e sintomi piu' corretti da valutare nella fase di accertamento in un paziente affetto da Infarto Miocardico Acuto.














La risposta corretta è la A
I segni e sintomi più corretti da valutare in un paziente affetto da Infarto Miocardico Acuto sono il dolore (di tipo gravativo, costrittivo, oppressivo), astenia, sudorazione, pallore, estremità fredde, nausea, vomito, tremori e ansia. Questi sintomi sono indicativi della gravità della condizione e richiedono una valutazione medica immediata. L'Infarto Miocardico Acuto, comunemente noto come attacco di cuore, si verifica quando il flusso di sangue verso una parte del cuore viene bloccato per un tempo prolungato, causando danni al tessuto cardiaco a causa della mancanza di ossigeno. Questi segni e sintomi riflettono la risposta del corpo all'ischemia cardiaca e alla sofferenza del tessuto miocardico. La rapidità nell'identificare e trattare questi sintomi è cruciale per minimizzare il danno al cuore.

42 di 64 Domande

Nella documentazione di un paziente degente da 14 giorni in un reparto di medicina trovi questa informazione: "valore Norton all'ingresso 13". Qual e' l'azione prioritaria tra le seguenti:














La risposta corretta è la A
Il valore Norton all'ingresso del paziente era 13, il che indica che la priorità è "Rivaluto il paziente con il medesimo strumento". Questo serve a monitorare l'evoluzione della condizione del paziente e valutare la necessità di intervenire per prevenire ulteriori rischi. Il punteggio Norton è uno strumento per valutare il rischio di ulcere da decubito, sfruttando parametri relativi alla condizione fisica e mentale del paziente. Una rievaluazione consente di adeguare tempestivamente le misure preventive.

43 di 64 Domande

Uno dei pazienti di cui sei responsabile per l'assistenza e' valutato come potenzialmente disfagico e devi applicare lo screening della deglutizione. Per la valutazione della deglutizione il protocollo prevede si somministrino piccole quantita' di acqua gel. In seguito, si riscontra nel paziente l'alterazione della qualita' della voce e la comparsa di tosse. Quale dei seguenti interventi risulta piu' adeguato.














La risposta corretta è la A
Dopo aver somministrato piccole quantità di acqua gel per la valutazione della deglutizione in un paziente potenzialmente disfagico, l'alterazione della qualità della voce e la comparsa di tosse indicano rischio di aspirazione. Pertanto, l'intervento più adeguato è non somministrare nulla per bocca e richiedere il consulto del medico, valutando il supporto nutrizionale artificiale. Questa azione previene ulteriori rischi di aspirazione che potrebbero compromettere le vie respiratorie del paziente, garantendo la sicurezza e predisponendo le misure appropriate per la gestione della disfagia.

44 di 64 Domande

Quando si pianifica una sessione di educazione ad un paziente vi sono diversi fattori da considerare. La paziente ha 75 anni e verra' dimessa con protesi all'anca, il decorso post-intervento e' nella norma. Quale delle seguenti situazioni giudichi maggiormente appropriata.














La risposta corretta è la A
La situazione più appropriata per pianificare una sessione di educazione a una paziente di 75 anni, dimessa con protesi all'anca e decorso post-operatorio nella norma, è quella dove l'assistita è sveglia da 2 ore, sono le 17.00, è in poltrona da 10 minuti, la durata della sessione è di 20 minuti, la dimissione è programmata tra 2 giorni, ed è presente il marito. Questa configurazione garantisce che la paziente sia sufficientemente riposata e pronta a recepire le informazioni, avendo soggiornato in poltrona per un breve periodo che non l'ha affaticata. Inoltre, la presenza di un familiare aiuta a rafforzare il processo di apprendimento e fornisce supporto emotivo. La durata della sessione è adeguata per mantenere l'attenzione senza stancare la paziente, e il periodo ante-dimissione è abbastanza ampio da permettere la metabolizzazione delle informazioni ricevute.

45 di 64 Domande

Lavori in una casa di riposo dove sono utilizzati frequentemente materassi antidecubito. Leggendo l'ultima revisione sistematica della letteratura rilevi che i pazienti a rischio di lesioni trattati con i materassi "A" creati con particolari materiali e sistemi di pressione alternata, hanno un Odds Ratio di 1,25 (IC95% 1.15-1.30) di prevenire le lesioni da decubito rispetto ai materassi "B". Cio' significa che:














La risposta corretta è la A
Nell'ultima revisione sistematica della letteratura, i pazienti a rischio di lesioni da decubito trattati con materassi "A", che utilizzano particolari materiali e sistemi di pressione alternata, hanno un Odds Ratio di 1,25 (IC 95% 1.15-1.30) per prevenire le lesioni da decubito rispetto ai materassi "B". Ciò indica che il presidio "A" è più efficace di quello "B" nel prevenire le lesioni da decubito. Le lesioni da decubito, conosciute anche come ulcere da pressure o piaghe da letto, sono aree di danneggiamento della pelle e del tessuto sottostante causate da una pressione prolungata. Una gestione efficace e l'utilizzo di materassi adatti sono fondamentali per prevenire queste lesioni, soprattutto in ambienti di cura come le case di riposo, dove i pazienti possono essere a rischio elevato.

46 di 64 Domande

Un infermiere di chirurgia e' in dubbio se il prelievo capillare per stick glicemico puo' essere affidato ad un infermiere generico da poco trasferito in reparto. Quali, tra quelle riportate di seguito, sono le possibili fonti dove si puo' trovare un utile riferimento:














La risposta corretta è la A
Un infermiere di chirurgia si chiede se può affidare il prelievo capillare a un infermiere generico. La risposta corretta è che può trovare riferimento nel DPR 225/74 Titolo V. Questo decreto regolamenta le attività che possono essere svolte dall'infermiere, stabilendo che il prelievo capillare per stick glicemico rientra nelle sue competenze. Questo chiarisce il dubbio sull'affidabilità e corretta assegnazione delle mansioni nel reparto.

47 di 64 Domande

Stai assistendo un paziente anziano post-operato per chirurgia addominale in seconda giornata. Il trattamento fa riferimento ad un protocollo di somministrazione interno. Il paziente ti riferisce un'intensita' di dolore 7 nella scala 0-10. Tra quelle proposte, quale riflessione e decisione e' corretta.














La risposta corretta è la A
Somministro il farmaco al paziente anziano post-operato per chirurgia addominale che riferisce un'intensità di dolore di 7 sulla scala da 0 a 10, nonostane sia preferibile somministrare gli analgesici a intervalli regolari piuttosto che al bisogno. Questa decisione si basa sulla necessità di gestire efficacemente il dolore del paziente, riconoscendo l'importanza della valutazione soggettiva del dolore fornita dal paziente stesso. Sarà importante, per future somministrazioni, considerare un regime di somministrazione a intervalli fissi per controllare meglio il dolore e ridurre la necessità di somministrazioni al bisogno.

48 di 64 Domande

Negli ultimi anni e' diventato importante il ruolo dell'infermiere nell'educazione terapeutica. La sua principale finalita' e' quella di














La risposta corretta è la A
L'infermiere ha un ruolo cruciale nell'educazione terapeutica mirata a rallentare l'evoluzione della malattia, garantire qualità di vita alla persona, prevenire le complicanze evitabili e gestire in modo sicuro la terapia farmacologica prescritta. Questo approccio integrato si concentra non solo sul trattamento attuale, ma anche sulla prevenzione dei peggioramenti e sul sostegno al paziente nel gestire la propria condizione a lungo termine, migliorandone così significantemente la qualità di vita e l'autonomia nelle cure quotidiane.

49 di 64 Domande

Su quali elementi si basa, secondo la Legge 42 del 26 febbraio 1999, il campo proprio di attivita' dell' infermiere














La risposta corretta è la A
La Legge 42 del 26 febbraio 1999 fonda il campo proprio di attività dell'infermiere sul profilo professionale, gli ordinamenti didattici e il codice deontologico. Questi elementi sono essenziali per delineare la professione infermieristica, fornendo un quadro completo delle competenze, della formazione e dei principi etici che governano la pratica quotidiana in campo sanitario.

50 di 64 Domande

Sei un infermiere neoassunto e all'interno di una linea guida che stai visionando trovi la seguente indicazione "I set infusivi sono sostituiti entro 72 ore insieme al Catetere Venoso Periferico (CVP)" . Ti trovi di fronte a:














La risposta corretta è la A
La linea guida indica che "I set infusivi sono sostituiti entro 72 ore insieme al Catetere Venoso Periferico (CVP)", presentando quindi una raccomandazione. Le linee guida includono raccomandazioni basate su evidenze e migliori pratiche per assistere i professionisti della salute nelle loro decisioni cliniche, con l'obiettivo di migliorare l'assistenza al paziente garantendo interventi sicuri ed efficaci. Questa indicazione specifica cerca di minimizzare i rischi associati all'uso prolungato di materiali infusivi e cateteri, riducendo quindi la possibilità di infezioni.

51 di 64 Domande

Nella persona anziana la disidratazione si manifesta in modo caratteristico con:














La risposta corretta è la A
Nella persona anziana, la disidratazione si manifesta in modo caratteristico con confusione mentale acuta. Questo sintomo si presenta perché il cervello è uno degli organi più sensibili alla mancanza di liquidi. Quando si verifica la disidratazione, la riduzione del volume ematico può causare un'alterazione nella fornitura di ossigeno e nutrienti al cervello, portando a confusione. Questo rende la confusione mentale un campanello d'allarme importante da non sottovalutare nelle persone anziane.

52 di 64 Domande

Sei l'infermiere responsabile dell'assistenza in una casa di riposo per anziani e durante il turno notturno una paziente di 75 anni, con nota cardiopatica ischemica, lamenta dolore toracico. Indica l'intervento che ritieni prioritario














La risposta corretta è la A
L'intervento prioritario in caso di dolore toracico in una paziente di 75 anni con nota cardiopatia ischemica è somministrare alla paziente della nitroglicerina per via sub-linguale. Questa risposta è corretta perché in situazioni di sospetto attacco cardiaco, la nitroglicerina aiuta a ridurre il dolore toracico aumentando l'apporto di ossigeno al cuore. La somministrazione per via sub-linguale offre anche il vantaggio di un'azione rapida, essenziale in condizioni critiche come un dolore toracico dovuto a ischemia cardiaca.

53 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


54 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


55 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

product image













La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


56 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

product image













La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


57 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

product image













La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


58 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

product image













La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


59 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

product image













La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


60 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

product image













La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


61 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


62 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

product image













La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

product image













La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

product image













La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 50 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito