Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 101 Domande

Il colon fa parte di:














La risposta corretta è la E
Il colon fa parte di: intestino crasso. Il colon è il segmento principale dell’intestino crasso, compreso tra cieco e retto, e si suddivide in colon ascendente, trasverso, discendente e sigmoideo; si distingue dall’intestino tenue per la presenza di tenie coli, haustra e appendici epiploiche. La sua funzione principale è il riassorbimento di acqua ed elettroliti, la fermentazione batterica dei residui non digeriti e la formazione/propulsione del contenuto fecale verso il retto. Istologicamente presenta mucosa con abbondanti cripte di Lieberkühn ricche di cellule caliciformi e priva di villi, a supporto della funzione di assorbimento e lubrificazione. La vascolarizzazione deriva dalle arterie mesenteriche superiore e inferiore e l’innervazione dai plessi enterici modulati da simpatico e parasimpatico, coerenti con la motilità segmentaria e propulsiva del colon.

2 di 101 Domande

Un microscopio ottico consente ingrandimenti di oltre 1000 volte. Al massimo ingrandimento è possibile osservare:














La risposta corretta e' la '

Batteri

'.


3 di 101 Domande

I legamenti servono a:














La risposta corretta e' la '

Connettere le ossa tra loro, mantenendole in posizione appropriata

'.


4 di 101 Domande

Le calorie che si ottengono dalla demolizione di una mole di glucosio sono:














La risposta corretta e' la '

Le stesse, indipendentemente dal sito di demolizione

'.


5 di 101 Domande

Quale struttura svolge una funzione diversa nelle cellule animali e vegetali?














La risposta corretta e' la '

Vacuoli

'.


6 di 101 Domande

Le membrane biologiche sono semimpermeabili. Ciò significa che il passaggio di sostanze attraverso di esse:














La risposta corretta e' la '

Non è completamente libero

'.


7 di 101 Domande

Nella respirazione aerobica si ha ossidazione delle molecole di:














La risposta corretta e' la '

Glucosio

'.


8 di 101 Domande

Nelle cellule muscolari dell'uomo si forma acido lattico quando:














La risposta corretta e' la '

Il rifornimento di ossigeno diventa insufficiente

'.


9 di 101 Domande

L'approccio più corretto alfine di scoprire le relazioni esistenti tra organismi all'inizio dell'evoluzione consiste:














La risposta corretta e' la '

Nell'esame dei primi organismi fossili

'.


10 di 101 Domande

Se una cellula di un mammifero osservata al microscopio risulta contenere uno o più nuclei, mitocondri, ribosomi e vari sistemi di membrane si può escludere che sia:














La risposta corretta e' la '

Un eritrocita

'.


11 di 101 Domande

A quale tratto dell'elettrocardiogramma rappresentato nella figura corrisponde una pressione del sangue pari a 120 mm Hg?

product image













La risposta corretta è la B
La pressione del sangue pari a 120 mm Hg nell’ECG corrisponde al tratto QRS. Il valore di 120 mm Hg identifica la pressione arteriosa sistolica, raggiunta durante la contrazione ventricolare. Il complesso QRS rappresenta la depolarizzazione dei ventricoli che innesca la sistole: dopo un breve ritardo elettromeccanico si aprono le valvole semilunari e la pressione aortica sale rapidamente fino al picco sistolico intorno a 120 mm Hg. L’onda P riguarda la depolarizzazione atriale e non genera la pressione arteriosa sistemica, mentre durante l’onda T (ripolarizzazione ventricolare) inizia il rilasciamento e la pressione decresce verso il valore diastolico. Pertanto l’evento elettrico più strettamente associato al raggiungimento del picco pressorio è il QRS.

12 di 101 Domande

Il fatto che l'ossigeno si leghi o si separi dall'emoglobina dipende dalla pressione parziale dell'ossigeno nel plasma. pertanto nei capillari alveolari:














La risposta corretta e' la '

L' ossigeno si lega all'emoglobina

'.


13 di 101 Domande

Il grafico riportato nella figura rappresenta in ascissa i diversi tratti (A-B-C-D-E) dell'apparato digerente: bocca, esofago, stomaco, intestino tenue, intestino crasso. In ordinata la concentrazione dei cibi dopo il pasto. La linea disegnata rappresenta pertanto:

product image













La risposta corretta è la A
Il grafico dell’andamento della concentrazione dei cibi nei tratti A–E dell’apparato digerente rappresenta: l’andamento della digestione delle proteine. La proteolisi inizia in modo significativo nello stomaco grazie alla pepsina attiva a pH acido, per cui la concentrazione di proteine integre cala già in questo tratto, a differenza dei carboidrati (che non subiscono idrolisi nello stomaco) e dei lipidi (che richiedono bile e lipasi intestinali). Nel cavo orale ed esofago non esiste una rilevante attività proteasica, quindi il calo non è marcato all’inizio. Nel tenue gli enzimi pancreatici (trip­sina, chimotripsina, elastasi, carbossipeptidasi) e le peptidasi del bordo a spazzola completano l’idrolisi in di/tri­peptidi e amminoacidi, che vengono rapidamente assorbiti, determinando una forte riduzione della concentrazione luminale. Nel colon restano minime quote proteiche, spesso metabolizzate dalla flora batterica, consolidando l’andamento decrescente tipico delle proteine rispetto agli altri macronutrienti.

14 di 101 Domande

Il grafico riportato nella figura rappresenta le variazioni del potenziale di membrana di un neurone all'arrivo di uno stimolo. Il periodo refrattario è rappresentato dal segmento:

product image













La risposta corretta è la C
Il grafico riportato nella figura rappresenta le variazioni del potenziale di membrana di un neurone all'arrivo di uno stimolo; il periodo refrattario è rappresentato dal segmento D. Il periodo refrattario comprende una fase assoluta, in cui i canali del Na+ voltaggio-dipendenti sono inattivati e nessun nuovo potenziale d’azione può essere generato, e una fase relativa, in cui l’aumentata permeabilità al K+ mantiene la membrana iperpolarizzata richiedendo uno stimolo più forte per raggiungere la soglia; sul tracciato questo intervallo segue il picco del potenziale d’azione, abbraccia la fine della ripolarizzazione e l’after-hyperpolarization fino al ritorno al potenziale di riposo, tipicamente indicato come segmento D.

15 di 101 Domande

Riferendosi allo schema della figura, il processo B nella donna normalmente avviene:

product image













La risposta corretta è la B
Riferendosi allo schema della figura, il processo B nella donna normalmente avviene nell’ovidutto. Nella fisiologia umana la fecondazione avviene di norma nell’ampolla della tuba uterina (ovidotto o tuba di Falloppio), dove l’ovocita II, appena ovulato e captato dalle fimbrie, incontra spermatozoi già capacitati; il microambiente tubarico favorisce capacitazione e reazione acrosomiale, permette l’attraversamento della zona pellucida e la fusione dei gameti, e supporta le prime divisioni dello zigote durante il suo passaggio verso l’utero per l’impianto; vagina, cervice o cavità uterina non offrono condizioni ottimali per l’incontro e la fusione dei gameti, mentre sedi diverse dalla tuba rappresentano eventi patologici (gravidanza ectopica).

16 di 101 Domande

Il diagramma A della figura esprime la produzione dell'enzima b galattosidasi da parte di Escherichia coli, in un terreno che viene arricchito di lattosio; il diagramma B,quando dal terreno si toglie il lattosio. Tale variazione è conseguenza di:

product image













La risposta corretta è la A
Il diagramma A mostra la produzione di ?-galattosidasi di Escherichia coli con lattosio e il diagramma B senza lattosio: la variazione è conseguenza di regolazione genica. In E. coli l’espressione dell’enzima ?-galattosidasi (gene lacZ) è controllata dall’operone lac, un sistema inducibile: in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce alla RNA polimerasi di trascrivere i geni lac, riducendo la produzione enzimatica; quando il lattosio è presente, una sua forma isomerizzata (allolattosio) si lega a LacI, ne cambia la conformazione e ne impedisce il legame all’operatore, consentendo la trascrizione di lacZYA e l’aumento della ?-galattosidasi. Questa modulazione trascrizionale, che adatta l’espressione genica alle condizioni ambientali, è l’essenza della regolazione genica.

17 di 101 Domande

Si incrocia una Drosophila maschio con "occhio a barra" con una femmina con occhi normali. Nella F1 tutte le femmine presentano il carattere "occhi a barra" mentre tutti i maschi hanno occhi normali. Nella F2 il 50% dei maschi e il 50% delle femmine hanno "occhi a barra". Si può dedurre che il carattere "occhi a barra" è determinato da un allele:














La risposta corretta e' la '

Dominante legato al sesso

'.


18 di 101 Domande

La figura rappresenta l'albero genealogico di una famiglia, seguita per 3 generazioni. I quadrati e i cerchi pieni indicano rispettivamente maschi e femmine affetti da una malattia ereditaria. Di quale tipo di ereditarietà si tratta?

product image













La risposta corretta è la D
Di quale tipo di ereditarietà si tratta? Ereditarietà di un carattere autosomico dominante. La trasmissione è verticale, con individui affetti in ogni generazione e ciascun affetto ha almeno un genitore affetto. Maschi e femmine sono colpiti in proporzione simile, indicando un gene su autosoma. La presenza di trasmissione padre-figlio maschio esclude l’X-linked dominante. Circa il 50% dei figli di un genitore eterozigote affetto risultano affetti, coerente con segregazione 1:1. L’assenza di salti generazionali e il fatto che partner sani di affetti generino figli sani contraddicono un modello autosomico recessivo. Non si osserva prevalenza maschile né aggregazione tra fratelli tipica del legame X recessivo. Eventuali eccezioni isolate si spiegano con penetranza incompleta o espressività variabile, senza modificare il quadro complessivo di dominanza autosomica.

19 di 101 Domande

L'artrite reumatoide è:














La risposta corretta e' la '

Una malattia autoimmune

'.


20 di 101 Domande

Quale, tra le seguenti caratteristiche, è propria delle cellule epiteliali?














La risposta corretta e' la '

Alcune svolgono un ruolo secretorio

'.


21 di 101 Domande

Una soluzione acquosa non satura di glucosio rappresenta un esempio di:














La risposta corretta è la A
Una soluzione acquosa non satura di glucosio rappresenta un esempio di sistema omogeneo. Una soluzione è definita omogenea quando i suoi componenti sono miscelati in modo uniforme a livello molecolare e non è possibile distinguere le singole sostanze che la compongono. Nel caso di una soluzione acquosa di glucosio, il glucosio è il soluto e l'acqua è il solvente; quando il glucosio si dissolve nell'acqua, le molecole di glucosio si distribuiscono uniformemente tra le molecole d'acqua, creando una miscela uniforme in cui non si possono distinguere le singole particelle. Una soluzione non satura indica che la quantità di soluto presente è inferiore alla massima capacità di solubilità del solvente a una data temperatura, permettendo quindi di aggiungere ancora del soluto senza che si formi un precipitato. Pertanto, una soluzione acquosa non satura di glucosio è un sistema omogeneo perché mantiene una composizione uniforme in tutta la sua estensione.

22 di 101 Domande

"L'acqua è un liquido dotato di ottime proprietà solventi; molti sali, come ad esempio il cloruro di sodio, si sciolgono rapidamente in acqua, mentre sono praticamente insolubili in solventi apolari come il cloroformio e il benzene. Questa proprietà è una conseguenza del carattere dipolare della molecola dell'acqua; il reticolo cristallino di un sale è tenuto unito da attrazioni elettrostatiche molto forti tra gli ioni positivi e quelli negativi; quando il cloruro di sodio cristallino è posto in acqua, le molecole polari di quest'ultima sono fortemente attratte dagli ioni Na+ e Cl-, e strappano questi ioni al reticolo". Quale delle seguenti affermazioni PUO' essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Le molecole d'acqua interagiscono con Na+ e Cl-

'.


23 di 101 Domande

Negli ossiacidi inorganici:














La risposta corretta è la E
Negli ossiacidi inorganici, gli atomi di idrogeno acidi sono legati in modo covalente agli atomi di ossigeno. Questa caratteristica è fondamentale per la definizione stessa di ossiacido, in cui l'idrogeno acido è quello che può essere rilasciato in soluzione acquosa sotto forma di ioni H?, contribuendo all'acidità della soluzione. In un ossiacido, la struttura generale prevede un atomo centrale, solitamente un non metallo, legato a uno o più gruppi ossidrilici (-OH). L'atomo di ossigeno agisce come un ponte che lega l'idrogeno all'atomo centrale, e la polarità del legame O-H è ciò che facilita la ionizzazione dell'idrogeno. La presenza dell'ossigeno, un elemento altamente elettronegativo, rende il legame O-H polarizzato, con l'ossigeno che attira a sé gli elettroni, indebolendo il legame e permettendo all'idrogeno di dissociarsi facilmente. Questa configurazione è essenziale per la funzione acida degli ossiacidi, in quanto determina la capacità dell'acido di donare protoni, una proprietà che è alla base del comportamento acido.

24 di 101 Domande

Quanti grammi pesano 11,2 litri di CH4 a condizioni standard?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quanti grammi pesano 11,2 litri di CH? a condizioni standard, e la risposta corretta è 8. Per capire perché, dobbiamo considerare che a condizioni standard di temperatura e pressione (STP), un gas ideale occupa un volume di 22,4 litri per mole. Il metano (CH?) ha una massa molare di 16 g/mol, calcolata sommando la massa atomica del carbonio (circa 12 g/mol) e quella dell'idrogeno (circa 1 g/mol per ciascuno dei quattro atomi di idrogeno). Dato che 22,4 litri di CH? corrispondono a una mole, 11,2 litri corrispondono a metà mole. Pertanto, la massa di 11,2 litri di CH? è la metà della massa molare, ovvero 16 g/mol diviso 2, che risulta in 8 grammi.

25 di 101 Domande

Due atomi di carbonio asimmetrici sono entrambi:














La risposta corretta e' la '

Ibridati sp3

'.


26 di 101 Domande

Nella molecola di un amminoacido sono contenute almeno le seguenti specie atomiche:














La risposta corretta e' la '

Carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno

'.


27 di 101 Domande

"Gli effetti della corrosione sono massimi nelle città e nelle zone industriali, dove nell'aria si trovano tracce sensibili di gas (come CO2, H2S, SO2, NH3, NO2, ecc.) che favoriscono l'attacco chimico dei metalli, e dove abbondano nel terreno correnti elettriche vaganti (dovute ad esempio alle linee di ritorno della trazione elettrica) che danno luogo a vere elettrolisi, nelle quali le strutture metalliche interrate fungono da elettrodi, e i sali contenuti nel terreno da elettroliti". Quale delle seguenti affermazioni PUO' essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Nel terreno sono contenute sostanze capaci di dissociarsi in ioni

'.


28 di 101 Domande

La reazione del propano C3 H8 con ossigeno O2 (combustione) avviene con formazione di CO2 e H2O; per bruciare una mole di propano, le moli di ossigeno necessarie sono:














La risposta corretta è la A
La reazione del propano C?H? con ossigeno O? (combustione) avviene con formazione di CO? e H?O; per bruciare una mole di propano, le moli di ossigeno necessarie sono 5. La combustione completa del propano può essere rappresentata dall'equazione bilanciata: C?H? + 5O? ? 3CO? + 4H?O. Per bilanciare l'equazione, si deve garantire che il numero di atomi di ciascun elemento sia lo stesso su entrambi i lati. Iniziamo con il carbonio: ci sono 3 atomi di carbonio nel propano, quindi si formano 3 molecole di CO?. Per l'idrogeno, ci sono 8 atomi nel propano, quindi si formano 4 molecole di H?O. Infine, contiamo gli atomi di ossigeno: ci sono 6 atomi di ossigeno nelle 3 molecole di CO? e 4 atomi nelle 4 molecole di H?O, per un totale di 10 atomi di ossigeno. Poiché ogni molecola di O? contiene 2 atomi di ossigeno, sono necessarie 5 molecole di O? per fornire i 10 atomi di ossigeno richiesti.

29 di 101 Domande

Quale delle seguenti sostanze si scioglie meglio in acqua?














La risposta corretta è la E
La sostanza che si scioglie meglio in acqua è il solfato di potassio. Il solfato di potassio (K?SO?) è un sale ionico composto da cationi di potassio (K?) e anioni di solfato (SO?²?). Le sostanze ioniche tendono a dissolversi bene in acqua perché le molecole d'acqua, essendo polari, possono circondare e stabilizzare gli ioni separati. In particolare, l'ossigeno parzialmente negativo delle molecole d'acqua si lega ai cationi di potassio, mentre l'idrogeno parzialmente positivo interagisce con gli anioni di solfato. Questa interazione riduce le forze attrattive tra gli ioni nel solido, facilitandone la separazione e la dispersione in soluzione. Rispetto ad altre sostanze che potrebbero essere meno polari o non ioniche, il solfato di potassio si dissocia più facilmente, rendendolo solubile in acqua.

30 di 101 Domande

Un catalizzatore ha sempre l'effetto di:














La risposta corretta è la D
Un catalizzatore ha sempre l'effetto di aumentare la velocità di reazione. Un catalizzatore è una sostanza che aumenta la velocità di una reazione chimica senza essere consumata nel processo. Agisce abbassando l'energia di attivazione necessaria affinché i reagenti raggiungano lo stato di transizione, facilitando così la formazione dei prodotti. Questo avviene perché il catalizzatore fornisce un percorso alternativo per la reazione, che richiede meno energia. Non altera l'equilibrio della reazione, ma permette di raggiungerlo più rapidamente. È importante notare che un catalizzatore non modifica la quantità totale di prodotti formati, ma solo la velocità con cui vengono prodotti, rendendolo uno strumento fondamentale in molti processi industriali e biologici.

31 di 101 Domande

A quale volume bisogna diluire 10 mL di HCl 8 M per ottenere HCl 0,4 M ?














La risposta corretta e' la '

200 mL

'.


32 di 101 Domande

Se il metano viene trattato con cloro sotto luce ultravioletta, si formano, uno dopo l'altro,i prodotti: monoclorometano, diclorometano, triclorometano (o cloroformio), tetraclorometano (o tetracloruro di carbonio); ad ogni passaggio successivo della reazione,l'infiammabilità del prodotto diminuisce, e la sua tossicità aumenta. Pertanto si può affermare che:














La risposta corretta è la E
Se il metano viene trattato con cloro sotto luce ultravioletta, si formano, uno dopo l'altro, i prodotti: monoclorometano, diclorometano, triclorometano (o cloroformio), tetraclorometano (o tetracloruro di carbonio); ad ogni passaggio successivo della reazione, l'infiammabilità del prodotto diminuisce, e la sua tossicità aumenta. Pertanto si può affermare che il diclorometano si infiamma più facilmente del cloroformio. Questa affermazione è corretta perché durante la clorurazione del metano, ogni sostituzione di un atomo di idrogeno con un atomo di cloro porta a una diminuzione dell'infiammabilità del composto risultante. Questo avviene perché l'aggiunta di atomi di cloro aumenta la stabilità del composto e riduce la sua capacità di reagire con l'ossigeno per formare una fiamma. Il diclorometano, avendo meno atomi di cloro rispetto al cloroformio, mantiene una maggiore infiammabilità. Inoltre, l'aumento degli atomi di cloro incrementa la tossicità del composto, rendendo il cloroformio più tossico del diclorometano. Questo comportamento è tipico dei composti organoclorurati, dove l'aumento del numero di atomi di cloro è associato a una riduzione dell'infiammabilità e a un aumento della tossicità.

33 di 101 Domande

"L'aumento della solubilità dei gas nei liquidi all'aumentare della pressione è responsabile delle embolie. L'azoto è inspirato nei polmoni durante la respirazione, ma solo una piccolissima quantità va a finire nel sangue, in cui l'azoto non è molto solubile a temperatura ambiente. Chi però, come i sommozzatori, respira aria sotto pressione, ha una quantità apprezzabile di azoto disciolto nel sangue; se il sommozzatore riemerge troppo rapidamente,la pressione del gas disciolto diventa superiore alla pressione atmosferica; l'azoto viene allora fuori dalla soluzione, e si possono formare bollicine di gas nel sangue e nei tessuti."
Quale delle seguenti affermazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

La solubilità dell'azoto nel sangue cresce al crescere della temperatura

'.


34 di 101 Domande

"Intorno al 1930 l'esistenza del neutrone era già stata prevista teoricamente, sulla base dell'osservazione che non tutti gli atomi di un dato elemento hanno la stessa massa; a quell'epoca era peraltro già noto che l'identità di un elemento è determinata esclusivamente dal numero dei protoni nel nucleo, e si ipotizzava che le differenze di massa tra i vari isotopi dello stesso elemento fossero dovute alla presenza nel nucleo di numeri variabili di particelle neutre. Questa ipotesi risultò corretta quando, nel 1932, Chadwick dimostrò sperimentalmente che nei nuclei erano contenute particelle neutre aventi massa assai simile a quella dei protoni." Quale delle seguenti affermazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano di cui sopra?














La risposta corretta e' la '

La scoperta di Chadwick dimostrò che l'identità chimica di un elemento è determinata sia dal numero dei protoni che da quello dei neutroni

'.


35 di 101 Domande

Se un litro di soluzione acquosa contiene 360 g di HCl (p.M.= 36 u.m.a.) e 360 g di NaOH (p.M.=40 u.m.a.), il suo pH è:














La risposta corretta e' la '

Minore di 7

'.


36 di 101 Domande

Ossigeno e zolfo:














La risposta corretta è la C
Ossigeno e zolfo appartengono entrambi al sesto gruppo del sistema periodico. Questa affermazione è corretta perché ossigeno e zolfo sono elementi chimici che fanno parte del gruppo 16, noto anche come gruppo dei calcogeni, nel sistema periodico degli elementi. Gli elementi di questo gruppo condividono alcune proprietà chimiche comuni, come la capacità di formare composti con l'idrogeno e di acquisire due elettroni per raggiungere una configurazione elettronica stabile simile a quella dei gas nobili. L'ossigeno, con numero atomico 8, e lo zolfo, con numero atomico 16, hanno configurazioni elettroniche che li rendono particolarmente reattivi e inclini alla formazione di legami covalenti. La loro posizione nel sistema periodico riflette la loro tendenza a formare anioni con una carica di -2, caratteristica comune agli elementi di questo gruppo.

37 di 101 Domande

Lo ione ammonio (NH4+) e il metano (CH4) hanno in comune:














La risposta corretta è la A
Lo ione ammonio (NH??) e il metano (CH?) hanno in comune l'ibridazione sp3. Questa affermazione è corretta perché sia lo ione ammonio che il metano presentano una struttura tetraedrica dovuta all'ibridazione degli orbitali atomici del carbonio nel metano e dell'azoto nello ione ammonio. Nel caso del metano, il carbonio centrale forma quattro legami sigma con gli atomi di idrogeno, utilizzando orbitali ibridi sp3, che sono il risultato della combinazione di un orbitale s e tre orbitali p. Analogamente, nello ione ammonio, l'azoto centrale forma quattro legami sigma con gli atomi di idrogeno, anche in questo caso utilizzando orbitali ibridi sp3. In entrambe le specie, la geometria tetraedrica e l'ibridazione sp3 permettono la massima separazione angolare tra i legami, minimizzando la repulsione tra le coppie di elettroni di legame e conferendo stabilità alla struttura molecolare.

38 di 101 Domande

"Le immine sono sostanze in cui è presente un doppio legame carbonio-azoto. Esse sono meno stabili delle aldeidi e dei chetoni, reagiscono con numerosi reattivi, e solo una esigua minoranza di immine è dotata di stabilità sufficiente per essere isolata". Quale delle seguenti affermazioni PUO' essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Le immine instabili sono in numero superiore rispetto a quelle stabili

'.


39 di 101 Domande

Il grafico rappresenta l'allungamento in funzione del tempo di una catena polipeptidica sintetizzata in vitro con un sistema acellulare.L'allungamento della catena (velocità) è misurato in nanometri/sec. L'intervallo di tempo in cui l'allungamento della catena avviene con la massima velocità è:

product image













La risposta corretta e' la '

Tra il terzo e il quarto sec

'.


40 di 101 Domande

Il numero di ossidazione del Manganese nel composto HMnO4 è:














La risposta corretta è la E
Il numero di ossidazione del Manganese nel composto HMnO? è +7. Per determinare il numero di ossidazione del Manganese in HMnO?, si considerano i numeri di ossidazione degli altri elementi nel composto: l'idrogeno ha un numero di ossidazione di +1 e l'ossigeno ha un numero di ossidazione di -2. Poiché la somma dei numeri di ossidazione in un composto neutro deve essere zero, si imposta l'equazione: +1 (per H) + x (per Mn) + 4(-2) (per O) = 0. Risolvendo per x, si ottiene +1 + x - 8 = 0, quindi x = +7. Pertanto, il numero di ossidazione del Manganese in HMnO? è +7, confermando che il Manganese in questo composto è nello stato di ossidazione più alto possibile, dato che può assumere numeri di ossidazione che variano da +2 a +7.

41 di 101 Domande

Cos’è l’intuizione, dopotutto? E un fatto facilmente osservabile che talvolta le persone raggiungono improvvisamente, d’emblé, la soluzione del problema che li assilla ed esse hanno allora un’esperienza “aha!” variamente graduata per intensità. Non vi è alcun dubbio sulla genuinità del fenomeno e, d’altronde, le soluzioni che le persone raggiungono quando hanno di queste esperienze, quando cioè emettono giudizi ___________, sono molto spesso corrette.

Dati affidabili sono ____________ a questo proposito per i campioni di scacchi. Mostrate una figura di scacchi, relativa ad una situazione intermedia nel corso della partita, ad un campione o ad un grande campione: dopo averla osservata per soli cinque, dieci secondi, sarà generalmente in grado di proporre una mossa risolutiva, molto spesso proprio la mossa che è oggettivamente la migliore ipotizzabile in quella situazione. Se invece la stessa configurazione gli si presenta nel corso di una partita contro un forte avversario, non vorrà fare quella stessa mossa immediatamente e potrà indugiare alcuni minuti e magari anche mezz’ora per decidere se la sua prima intuizione sia o non sia effettivamente corretta; comunque nell’ottanta o novanta per cento dei casi il suo primo impulso gli avrà indicato la mossa più opportuna.

La spiegazione della profonda intuizione del campione di scacchi è ben nota agli psicologi e non é veramente sorprendente, ne è più complicata di quanto non sia la spiegazione della nostra abilità, in termini di secondi, nel riconoscere uno dei nostri amici incontrandolo per strada mentre ci rechiamo al lavoro. Ora, in qualsiasi campo si sia raggiunta una considerevole esperienza, abbiamo acquisito un gran numero di “amici”, un gran numero di stimoli immediatamente ____________. (...)

Quasi ogni persona di istruzione superiore può distinguere, ricordandone il significato, da cinquantamila a centomila parole. Nel corso degli anni abbiamo “fatto amicizia” con cinquanta o centomila di esse. Qualsiasi entomologo professionista ha una paragonabile capacità di riconoscere gli insetti che incontra, e lo stesso dicasi di un botanico per le piante. In ogni settore di specializzazione, la padronanza di un’elaborata rete di criteri di distinzione è uno degli strumenti _____________ dell’esperto e la principale fonte delle sue intuizioni. (...)

Per quale motivo dovremmo credere che il meccanismo di riconoscimento ci dia la spiegazione della maggioranza delle esperienze “aha!” di cui è testimonianza la storia della creatività? Un motivo importante è che le valide esperienze “aha!” accadono solo alle persone in possesso delle appropriate cognizioni: Raymond Poincaré giustamente osservava che l’ispirazione viene solo alle menti preparate. Al giorno d’oggi disponiamo anche di alcuni dati che indicano quanto tempo sia necessario per preparare una mente umana ad un’attività creativa di livello mondiale. (...)

I dati ____________ raccolti da John P. Hayes per i campioni di scacchi ed i compositori e, in modo leggermente meno sistematico, per i pittori e i matematici indicano che dieci anni è il numero magico: quasi nessuno, nelle discipline citate, ha raggiunto una prestazione a livello mondiale senza avere prima trascorso almeno dieci anni di studio intensivo e di strenua applicazione.

Che dire allora degli enfants prodige? Mozart compose capolavori forse a partire dai suoi diciassette anni, certo non prima. (...) Certamente bisogna dire che Mozart aveva già iniziato a comporre all’età di quattro anni ... Mozart resta comunque il tipico esempio di questi enfants prodige le cui biografie sono state studiate da Hayes e il suo esempio conferma che condicio sine qua non per ottenere un’opera rilevante è la diligente applicazione alla propria disciplina per almeno una decina d’anni o più.

da Herbert A. Simon: La ragione nelle vicende umane, Il Mulino, 1988


Dal testo di Herbert A. Simon sono state espunte sei parole elencate qui sotto in diverse successioni. INDICARE la serie che corrisponde alle esigenze logiche del testo.














La risposta corretta e' la '

Intuitivi, disponibili, riconoscibili, fondamentali, empirici

'.


42 di 101 Domande

Cos’è l’intuizione, dopotutto? E un fatto facilmente osservabile che talvolta le persone raggiungono improvvisamente, d’emblé, la soluzione del problema che li assilla ed esse hanno allora un’esperienza “aha!” variamente graduata per intensità. Non vi è alcun dubbio sulla genuinità del fenomeno e, d’altronde, le soluzioni che le persone raggiungono quando hanno di queste esperienze, quando cioè emettono giudizi ___________, sono molto spesso corrette.

Dati affidabili sono ____________ a questo proposito per i campioni di scacchi. Mostrate una figura di scacchi, relativa ad una situazione intermedia nel corso della partita, ad un campione o ad un grande campione: dopo averla osservata per soli cinque, dieci secondi, sarà generalmente in grado di proporre una mossa risolutiva, molto spesso proprio la mossa che è oggettivamente la migliore ipotizzabile in quella situazione. Se invece la stessa configurazione gli si presenta nel corso di una partita contro un forte avversario, non vorrà fare quella stessa mossa immediatamente e potrà indugiare alcuni minuti e magari anche mezz’ora per decidere se la sua prima intuizione sia o non sia effettivamente corretta; comunque nell’ottanta o novanta per cento dei casi il suo primo impulso gli avrà indicato la mossa più opportuna.

La spiegazione della profonda intuizione del campione di scacchi è ben nota agli psicologi e non é veramente sorprendente, ne è più complicata di quanto non sia la spiegazione della nostra abilità, in termini di secondi, nel riconoscere uno dei nostri amici incontrandolo per strada mentre ci rechiamo al lavoro. Ora, in qualsiasi campo si sia raggiunta una considerevole esperienza, abbiamo acquisito un gran numero di “amici”, un gran numero di stimoli immediatamente ____________. (...)

Quasi ogni persona di istruzione superiore può distinguere, ricordandone il significato, da cinquantamila a centomila parole. Nel corso degli anni abbiamo “fatto amicizia” con cinquanta o centomila di esse. Qualsiasi entomologo professionista ha una paragonabile capacità di riconoscere gli insetti che incontra, e lo stesso dicasi di un botanico per le piante. In ogni settore di specializzazione, la padronanza di un’elaborata rete di criteri di distinzione è uno degli strumenti _____________ dell’esperto e la principale fonte delle sue intuizioni. (...)

Per quale motivo dovremmo credere che il meccanismo di riconoscimento ci dia la spiegazione della maggioranza delle esperienze “aha!” di cui è testimonianza la storia della creatività? Un motivo importante è che le valide esperienze “aha!” accadono solo alle persone in possesso delle appropriate cognizioni: Raymond Poincaré giustamente osservava che l’ispirazione viene solo alle menti preparate. Al giorno d’oggi disponiamo anche di alcuni dati che indicano quanto tempo sia necessario per preparare una mente umana ad un’attività creativa di livello mondiale. (...)

I dati ____________ raccolti da John P. Hayes per i campioni di scacchi ed i compositori e, in modo leggermente meno sistematico, per i pittori e i matematici indicano che dieci anni è il numero magico: quasi nessuno, nelle discipline citate, ha raggiunto una prestazione a livello mondiale senza avere prima trascorso almeno dieci anni di studio intensivo e di strenua applicazione.

Che dire allora degli enfants prodige? Mozart compose capolavori forse a partire dai suoi diciassette anni, certo non prima. (...) Certamente bisogna dire che Mozart aveva già iniziato a comporre all’età di quattro anni ... Mozart resta comunque il tipico esempio di questi enfants prodige le cui biografie sono state studiate da Hayes e il suo esempio conferma che condicio sine qua non per ottenere un’opera rilevante è la diligente applicazione alla propria disciplina per almeno una decina d’anni o più.

da Herbert A. Simon: La ragione nelle vicende umane, Il Mulino, 1988

UNA SOLA delle seguenti affermazione è rigorosamente deducibile dal testo di Herbert A. Simon:














La risposta corretta e' la '

Le biografie di molti degli enfants prodige confermano che la creatività non può esplicarsi senza un lungo e approfondito studio

'.


43 di 101 Domande

Cos’è l’intuizione, dopotutto? E un fatto facilmente osservabile che talvolta le persone raggiungono improvvisamente, d’emblé, la soluzione del problema che li assilla ed esse hanno allora un’esperienza “aha!” variamente graduata per intensità. Non vi è alcun dubbio sulla genuinità del fenomeno e, d’altronde, le soluzioni che le persone raggiungono quando hanno di queste esperienze, quando cioè emettono giudizi ___________, sono molto spesso corrette.

Dati affidabili sono ____________ a questo proposito per i campioni di scacchi. Mostrate una figura di scacchi, relativa ad una situazione intermedia nel corso della partita, ad un campione o ad un grande campione: dopo averla osservata per soli cinque, dieci secondi, sarà generalmente in grado di proporre una mossa risolutiva, molto spesso proprio la mossa che è oggettivamente la migliore ipotizzabile in quella situazione. Se invece la stessa configurazione gli si presenta nel corso di una partita contro un forte avversario, non vorrà fare quella stessa mossa immediatamente e potrà indugiare alcuni minuti e magari anche mezz’ora per decidere se la sua prima intuizione sia o non sia effettivamente corretta; comunque nell’ottanta o novanta per cento dei casi il suo primo impulso gli avrà indicato la mossa più opportuna.

La spiegazione della profonda intuizione del campione di scacchi è ben nota agli psicologi e non é veramente sorprendente, ne è più complicata di quanto non sia la spiegazione della nostra abilità, in termini di secondi, nel riconoscere uno dei nostri amici incontrandolo per strada mentre ci rechiamo al lavoro. Ora, in qualsiasi campo si sia raggiunta una considerevole esperienza, abbiamo acquisito un gran numero di “amici”, un gran numero di stimoli immediatamente ____________. (...)

Quasi ogni persona di istruzione superiore può distinguere, ricordandone il significato, da cinquantamila a centomila parole. Nel corso degli anni abbiamo “fatto amicizia” con cinquanta o centomila di esse. Qualsiasi entomologo professionista ha una paragonabile capacità di riconoscere gli insetti che incontra, e lo stesso dicasi di un botanico per le piante. In ogni settore di specializzazione, la padronanza di un’elaborata rete di criteri di distinzione è uno degli strumenti _____________ dell’esperto e la principale fonte delle sue intuizioni. (...)

Per quale motivo dovremmo credere che il meccanismo di riconoscimento ci dia la spiegazione della maggioranza delle esperienze “aha!” di cui è testimonianza la storia della creatività? Un motivo importante è che le valide esperienze “aha!” accadono solo alle persone in possesso delle appropriate cognizioni: Raymond Poincaré giustamente osservava che l’ispirazione viene solo alle menti preparate. Al giorno d’oggi disponiamo anche di alcuni dati che indicano quanto tempo sia necessario per preparare una mente umana ad un’attività creativa di livello mondiale. (...)

I dati ____________ raccolti da John P. Hayes per i campioni di scacchi ed i compositori e, in modo leggermente meno sistematico, per i pittori e i matematici indicano che dieci anni è il numero magico: quasi nessuno, nelle discipline citate, ha raggiunto una prestazione a livello mondiale senza avere prima trascorso almeno dieci anni di studio intensivo e di strenua applicazione.

Che dire allora degli enfants prodige? Mozart compose capolavori forse a partire dai suoi diciassette anni, certo non prima. (...) Certamente bisogna dire che Mozart aveva già iniziato a comporre all’età di quattro anni ... Mozart resta comunque il tipico esempio di questi enfants prodige le cui biografie sono state studiate da Hayes e il suo esempio conferma che condicio sine qua non per ottenere un’opera rilevante è la diligente applicazione alla propria disciplina per almeno una decina d’anni o più.

da Herbert A. Simon: La ragione nelle vicende umane, Il Mulino, 1988

UNA delle seguenti affermazioni NON è coerente con le informazioni che si possono ricavare dal testo:














La risposta corretta è la A
Una delle seguenti affermazioni NON è coerente con le informazioni che si possono ricavare dal testo: "Il caso degli enfants prodige studiati da Hayes attesta il carattere innato delle intuizioni che caratterizzano alcuni individui geniali". Questa affermazione è incoerente con il testo perché il passaggio sottolinea che anche gli individui considerati prodigi, come Mozart, hanno richiesto anni di studio e applicazione per raggiungere livelli di eccellenza. Il testo argomenta che le esperienze "aha!" e le intuizioni non sono semplicemente innate, ma derivano da un lungo processo di preparazione e acquisizione di conoscenze. Herbert A. Simon enfatizza che le intuizioni valide sono il risultato di una mente preparata e che il talento deve essere coltivato attraverso almeno dieci anni di studio intensivo, come dimostrato dai dati raccolti da Hayes sui campioni di scacchi e altri campi creativi. Pertanto, l'affermazione sulla natura innata delle intuizioni non è supportata dal testo, che invece attribuisce le intuizioni a un lungo periodo di apprendimento e pratica.

44 di 101 Domande

Individuate il rapporto anomalo:














La risposta corretta e' la '

- psicologo - intuizione

'.


45 di 101 Domande

“Arrivare a una comprensione del Furioso, non dico piena ma ricca, non è facile, come non lo è per ogni libro che abbia molte facce diverse. Occorrerebbe (...) poter afferrare la ricchezza poliedrica del mondo ariostesco nella sua molteplicità sfaccettata (...) E bisognerebbe poter apprezzare la maestria con cui il narratore struttura la sua opera intrecciando tanti fili e portandoli tutti avanti con perspicua chiarezza; (... ) Bisognerebbe insomma possedere una cultura letteraria acquisita con il lavoro di una vita e insieme una umanità intelligente e una sensibilità acuta per l’arte ... Un patrimonio quasi impossibile da mettere insieme, e chi può sperare di possederlo? Solo gli sciocchi possono sperare di raggiungere tanta profondità di comprensione perché in possesso di questa o di quella competenza settoriale, o perché asserviti all’ultimo metodo venuto di moda.

Ma è sufficiente, per un’opera come l’Orlando Furioso, anche accontentarsi di meno, assai meno. Procurarsi le informazioni indispensabili, liberarsi di ideologismi e preconcetti scolastici, e leggere ... con il gusto di leggere, sapendo che un’opera letteraria è frutto, e quindi può esser fonte, di mille interessi e piaceri diversi: godere con umiltà di quelle invenzioni, di quel narrare sapientemente orchestrato, di quella musicale armonia.

Io, purtroppo, so poco o niente di musica, ignoro le nozioni elementari necessarie ad analizzare la struttura di un brano, e sono, lo so, incapace di spiegarmi tecnicamente le emozioni che mi procura l’ascolto. Ma non per questo rinuncio a sentir musica, anzi! Ascolto e riascolto, conscio che tanto di quell’arte e del godimento che essa potrebbe procurarmi mi è precluso per sempre; ma tuttavia ascolto, e godo quello che natura e cultura consentono. Non dovrebbe esser lo stesso per chi è poco esperto di letteratura, ma non per questo è disposto a rinunciare alla ricchezza di conoscenze e di gioia che un’opera letteraria come il Furioso racchiude?

da Giuseppe Petronio, “Il piacere di leggere”, Oscar Mondadori.

Tra le definizioni sotto elencate di cinque parole che compaiono, sottolineate, nello scritto di Giuseppe Petronio, una è imprecisa:














La risposta corretta e' la '

Perspicua: pronta, perspicace

'.


46 di 101 Domande

“Arrivare a una comprensione del Furioso, non dico piena ma ricca, non è facile, come non lo è per ogni libro che abbia molte facce diverse. Occorrerebbe (...) poter afferrare la ricchezza poliedrica del mondo ariostesco nella sua molteplicità sfaccettata (...) E bisognerebbe poter apprezzare la maestria con cui il narratore struttura la sua opera intrecciando tanti fili e portandoli tutti avanti con perspicua chiarezza; (... ) Bisognerebbe insomma possedere una cultura letteraria acquisita con il lavoro di una vita e insieme una umanità intelligente e una sensibilità acuta per l’arte ... Un patrimonio quasi impossibile da mettere insieme, e chi può sperare di possederlo? Solo gli sciocchi possono sperare di raggiungere tanta profondità di comprensione perché in possesso di questa o di quella competenza settoriale, o perché asserviti all’ultimo metodo venuto di moda.

Ma è sufficiente, per un’opera come l’Orlando Furioso, anche accontentarsi di meno, assai meno. Procurarsi le informazioni indispensabili, liberarsi di ideologismi e preconcetti scolastici, e leggere ... con il gusto di leggere, sapendo che un’opera letteraria è frutto, e quindi può esser fonte, di mille interessi e piaceri diversi: godere con umiltà di quelle invenzioni, di quel narrare sapientemente orchestrato, di quella musicale armonia.

Io, purtroppo, so poco o niente di musica, ignoro le nozioni elementari necessarie ad analizzare la struttura di un brano, e sono, lo so, incapace di spiegarmi tecnicamente le emozioni che mi procura l’ascolto. Ma non per questo rinuncio a sentir musica, anzi! Ascolto e riascolto, conscio che tanto di quell’arte e del godimento che essa potrebbe procurarmi mi è precluso per sempre; ma tuttavia ascolto, e godo quello che natura e cultura consentono. Non dovrebbe esser lo stesso per chi è poco esperto di letteratura, ma non per questo è disposto a rinunciare alla ricchezza di conoscenze e di gioia che un’opera letteraria come il Furioso racchiude?

da Giuseppe Petronio, “Il piacere di leggere”, Oscar Mondadori.

UNA SOLA delle seguenti affermazione è rigorosamente deducibile dal testo di Giuseppe Petronio citato al quesito 45:














La risposta corretta e' la '

E' un atto di presunzione pretendere di esaurire la conoscenza del Furioso grazie alla padronanza di tecniche interpretative anche molto aggiornate

'.


47 di 101 Domande

Marco:” Giorgio suona il sassofono meglio di tutti, è lui il campione del nostro gruppo”
Giorgio: ”Alessandro suona il sassofono meglio di tutti, è lui il campione del nostro gruppo”
Alessandro: ”Io non suono il sassofono meglio di tutti, non sono io il campione del gruppo”
Matteo: ”Io non suono il sassofono meglio di tutti, non sono io il campione del gruppo”
SE solo UNA di queste affermazioni è VERA, chi è il campione nel suonare il sassofono?














La risposta corretta è la D
Nel problema logico proposto, la risposta corretta è che Matteo è il campione nel suonare il sassofono. Per determinare chi sia il campione, dobbiamo considerare che solo una delle affermazioni è vera. Se l'affermazione di Marco fosse vera, allora Giorgio sarebbe il campione, ma ciò renderebbe falsa l'affermazione di Giorgio, che a sua volta indicherebbe Alessandro come campione, creando una contraddizione perché due affermazioni risulterebbero vere. Se l'affermazione di Giorgio fosse vera, allora Alessandro sarebbe il campione, ma Alessandro stesso nega di esserlo, quindi anche in questo caso ci sarebbero due affermazioni vere. Se l'affermazione di Alessandro fosse vera, significherebbe che lui non è il campione, ma non ci dà informazioni su chi lo sia, rendendo impossibile determinare il campione con una sola verità. Infine, se l'affermazione di Matteo è vera, significa che lui non è il campione, ma poiché tutte le altre affermazioni risultano false, la sola possibilità rimasta è che Matteo sia effettivamente il campione, rendendo la sua affermazione l'unica falsa e quindi confermando la sua posizione di campione nel gruppo.

48 di 101 Domande

“Alla fine di questo secolo può essere interessante riflettere sul futuro della scienza e discutere la concezione della natura quale è emersa negli ultimi decenni. La questione è in realtà un po’ più controversa di quanto si sia soliti immaginare: a parere di alcuni siamo vicini alla “fine della scienza” , prossimi alla teoria del “tutto”; il mio invece è un punto di vista opposto. Credo, infatti, che ci troviamo all’inizio di una nuova epoca. La scienza classica poneva l’accento sulla stabilità, sull’equilibrio; ora, a tutti i livelli di osservazione, ci imbattiamo in fluttuazioni, biforcazioni, processi evolutivi. L’ideale classico consisteva in una visione geometrica della natura; ora vediamo che in essa giocano un ruolo essenziale elementi che possiamo definire “narrativi”. (...)

Tradizionalmente, la probabilità era considerata come una conseguenza della nostra ignoranza, veniva associata alle limitazioni della nostra mente. Ora possiamo sostenere che la probabilità è una conseguenza della nostra maniera di descrivere la natura. In prossimità delle biforcazioni, alcune molecole possono decidere il destino di miliardi di altre molecole. É per esprimere questo concetto che il termine “autoorganizzazione” è diventato piuttosto comune.

Si tratta di una nuova prospettiva che non investe soltanto la scienza pura (...)

“In natura, il mantenimento dell’organizzazione non è, e non può essere, conseguito attraverso una gestione centralizzata: l’ordine è mantenuto solo attraverso l’autoorganizzazione. I sistemi auto-organizzati prevedono l’adattamento all’ambiente dominante, cioè reagiscono alle modifiche dell’ambiente con una risposta termodinamica che rende i sistemi estremamente flessibili e resistenti alle perturbazioni indotte dall’esterno. Dovrà essere sviluppata una tecnologia completamente nuova per sfruttare, nell’ambito dei processi tecnici, l’alta capacità di guida e regolazione dei sistemi auto-organizzati. La superiorità dei sistemi auto-organizzati è illustrata dai sistemi biologici, capaci di creare prodotti complessi con un’accuratezza, un’efficienza e una velocità ineguagliabili”

da Ilya Prigogine, Nell’universo delle probabilità un solo punto fermo: l’incertezza, in“Telèma”,14, 1998

UNA delle seguenti affermazioni NON consegue alle informazioni riportate nell’articolo di Ilya Prigogine:














La risposta corretta è la A
UNA delle seguenti affermazioni NON consegue alle informazioni riportate nell’articolo di Ilya Prigogine: "La scienza classica con la sua pretesa di dimostrare con precisione geometrica la meccanica dei fenomeni non ha più nulla da dirci." Questa affermazione è corretta perché il testo di Prigogine sottolinea come la scienza classica, con il suo focus sulla stabilità e sull'equilibrio, si contrapponga alla nuova visione scientifica che enfatizza fluttuazioni, biforcazioni e processi evolutivi. Prigogine discute l'emergere di una prospettiva che vede la probabilità come una caratteristica intrinseca della descrizione della natura, piuttosto che una mera conseguenza della nostra ignoranza. Inoltre, il concetto di autoorganizzazione e l'importanza di una gestione decentralizzata dei sistemi complessi suggeriscono che la visione classica non riesce a spiegare adeguatamente i fenomeni moderni. Pertanto, l'affermazione che la scienza classica non ha più nulla da dirci è una generalizzazione non supportata dalle informazioni fornite nel testo, che suggerisce invece una transizione verso un nuovo paradigma scientifico piuttosto che un totale abbandono delle idee classiche.

49 di 101 Domande

“Alla fine di questo secolo può essere interessante riflettere sul futuro della scienza e discutere la concezione della natura quale è emersa negli ultimi decenni. La questione è in realtà un po’ più controversa di quanto si sia soliti immaginare: a parere di alcuni siamo vicini alla “fine della scienza” , prossimi alla teoria del “tutto”; il mio invece è un punto di vista opposto. Credo, infatti, che ci troviamo all’inizio di una nuova epoca. La scienza classica poneva l’accento sulla stabilità, sull’equilibrio; ora, a tutti i livelli di osservazione, ci imbattiamo in fluttuazioni, biforcazioni, processi evolutivi. L’ideale classico consisteva in una visione geometrica della natura; ora vediamo che in essa giocano un ruolo essenziale elementi che possiamo definire “narrativi”. (...)

Tradizionalmente, la probabilità era considerata come una conseguenza della nostra ignoranza, veniva associata alle limitazioni della nostra mente. Ora possiamo sostenere che la probabilità è una conseguenza della nostra maniera di descrivere la natura. In prossimità delle biforcazioni, alcune molecole possono decidere il destino di miliardi di altre molecole. É per esprimere questo concetto che il termine “autoorganizzazione” è diventato piuttosto comune.

Si tratta di una nuova prospettiva che non investe soltanto la scienza pura (...)

“In natura, il mantenimento dell’organizzazione non è, e non può essere, conseguito attraverso una gestione centralizzata: l’ordine è mantenuto solo attraverso l’autoorganizzazione. I sistemi auto-organizzati prevedono l’adattamento all’ambiente dominante, cioè reagiscono alle modifiche dell’ambiente con una risposta termodinamica che rende i sistemi estremamente flessibili e resistenti alle perturbazioni indotte dall’esterno. Dovrà essere sviluppata una tecnologia completamente nuova per sfruttare, nell’ambito dei processi tecnici, l’alta capacità di guida e regolazione dei sistemi auto-organizzati. La superiorità dei sistemi auto-organizzati è illustrata dai sistemi biologici, capaci di creare prodotti complessi con un’accuratezza, un’efficienza e una velocità ineguagliabili”

da Ilya Prigogine, Nell’universo delle probabilità un solo punto fermo: l’incertezza, in“Telèma”,14, 1998

Delle frasi sotto riportate quattro sono state stralciate dal testo di Prigogine da cui è tratta la citazione del quesito 48; INDIVIDUATE LA FRASE che, indebitamente inserita tra queste, contrasta logicamente con la concezione di fondo a cui è ispirato il testo stesso:














La risposta corretta è la E
La frase che contrasta con la concezione di fondo del testo di Prigogine è: "Con la rivoluzione tecnologica si potrà ottenere una conoscenza della natura diversa ma non meno certa nelle predizioni e universalmente necessaria di quella classica." Il testo di Prigogine sottolinea un cambiamento di paradigma nella scienza, passando da una visione deterministica e stabile a una che abbraccia l'incertezza, la probabilità e l'auto-organizzazione. La frase incriminata, invece, suggerisce che la conoscenza futura della natura sarà altrettanto certa e universalmente necessaria come quella del passato, il che contraddice l'idea centrale del testo che pone l'accento sull'incertezza e sulla flessibilità dei sistemi auto-organizzati. La concezione di Prigogine implica che la nostra comprensione della natura non sarà mai completamente certa o predittiva come suggerito dalla visione classica, ma piuttosto caratterizzata da una continua evoluzione e adattamento.

50 di 101 Domande

Il signor Candido constata che
a) Giovanna ha fatto una rapidissima carriera come economista

il signor Candido ne deduce che

b) Giovanna non è una persona onesta

La ragione necessaria e sufficiente del passaggio logico che opera il signor Candido dalla constatazione del fatto a) al giudizio b) è la sottintesa convinzione che (UNA SOLA IPOTESi è CORRETTA):














La risposta corretta e' la '

Nessuna economista onesta faccia rapida carriera nel suo campo

'.


51 di 101 Domande

Quale, tra le frasi seguenti, contiene un errore ortografico?














La risposta corretta e' la '

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione

'.


52 di 101 Domande

Quale, tra le frasi seguenti, contiene un errore di punteggiatura?














La risposta corretta è la B
La frase "La crisi, scoppiò nell’ottobre del 1929 con il crollo della borsa di New York e fu il prodotto inevitabile di una serie di squilibri" contiene un errore di punteggiatura. In questa frase, l'errore di punteggiatura risiede nell'uso improprio della virgola dopo "La crisi". In italiano, la virgola non deve essere utilizzata per separare il soggetto dal predicato, a meno che non vi siano incisi o altre strutture particolari che lo richiedano. La virgola in questa posizione interrompe inutilmente il flusso della frase, creando una pausa non necessaria e rendendo la struttura sintattica errata. La frase corretta dovrebbe essere: "La crisi scoppiò nell’ottobre del 1929 con il crollo della borsa di New York e fu il prodotto inevitabile di una serie di squilibri", senza la virgola tra "crisi" e "scoppiò". Questo errore è un esempio comune di uso scorretto della punteggiatura che può alterare la chiarezza e la fluidità di una frase.

53 di 101 Domande

Quale, tra le frasi seguenti, contiene un errore lessicale?














La risposta corretta e' la '

Nel Neolitico si diffuse la cultura dei cereali mediorientali

'.


54 di 101 Domande

Tra i seguenti periodi, UNO SOLO può essere introdotto dalla congiunzione purchè. Quale?














La risposta corretta e' la '

... si moltiplichi la quantità di beni finali per i loro prezzi, si ottiene il PIL, cioè il valore di tutto ciò che è stato prodotto in un anno all’interno di una nazione.

'.


55 di 101 Domande

Con la riforma elettorale del 1912, che introduceva in Italia il suffragio universale, a quale percentuale dell’intera popolazione venne concesso il diritto di voto?














La risposta corretta e' la '

24%

'.


56 di 101 Domande

Nel 1945 a Yalta si riunirono i capi delle maggiori potenze tra quelle che avevano vinto la guerra. Quali erano?














La risposta corretta e' la '

Roosevelt, Stalin e Churchill

'.


57 di 101 Domande

L'8 settembre 1943 fu firmato un armistizio fra:














La risposta corretta è la A
L’8 settembre 1943 fu reso pubblico l’armistizio fra il Regno d’Italia e le forze anglo?americane (Regno Unito e Stati Uniti), noto come Armistizio di Cassibile. L’accordo, firmato in Sicilia il 3 settembre e annunciato dal maresciallo Badoglio l’8 settembre, sanciva la fine delle ostilità tra Italia e Alleati occidentali. Non fu dunque un accordo con la Germania; al contrario, la reazione tedesca fu immediata con l’occupazione militare di ampie aree della penisola, lo scioglimento di reparti italiani e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, mentre il Regno d’Italia nel Sud divenne cobelligerante a fianco degli Alleati. Questo chiarisce perché la risposta “Italiani e Anglo-Americani” è corretta: l’armistizio si collocava nel teatro mediterraneo sotto comando alleato prevalentemente britannico e statunitense. Il nesso con la pratica clinica e la sanità pubblica è significativo. L’improvvisa disgregazione delle strutture statali e la mobilità forzata di truppe e civili determinarono interruzioni nell’assistenza, carenze di farmaci e materiale, peggioramento della nutrizione e del controllo igienico-sanitario. In tali contesti aumentano prevedibilmente traumi e ferite da arma, infezioni delle ferite e complicanze chirurgiche, oltre al rischio di diffusione di malattie trasmissibili legate a sovraffollamento e condizioni precarie, come malattie respiratorie, tubercolosi e patologie a trasmissione vettoriale. La protezione dei più vulnerabili (bambini, anziani, donne in gravidanza) diventa critica, così come la continuità delle terapie croniche. Dal punto di vista organizzativo, eventi bellici e spartiacque storici come l’armistizio evidenziano i pilastri della medicina delle catastrofi: triage strutturato, capacità di chirurgia d’urgenza in assetto austero, gestione delle vie di evacuazione, approvvigionamento e catena del freddo, sorveglianza epidemiologica e misure di prevenzione (igiene, acqua potabile, controllo dei vettori, vaccinazioni quando disponibili). In sintesi, l’armistizio dell’8 settembre 1943 fu tra italiani e anglo?americani e, oltre all’effetto politico-militare, ebbe ricadute immediate e profonde sulla salute pubblica e sull’organizzazione sanitaria, con lezioni ancora oggi rilevanti per la preparazione e la risposta alle emergenze.

58 di 101 Domande

Quale limite è fissato per la libertà di religione, riconosciuta e garantita dalla Costituzione?














La risposta corretta e' la '

Il limite del buon costume

'.


59 di 101 Domande

Chi detiene, nel nostro ordinamento, il potere legislativo?














La risposta corretta è la D
Chi detiene, nel nostro ordinamento, il potere legislativo? Il Parlamento. Nel sistema giuridico italiano, il potere legislativo è affidato al Parlamento, che è un organo bicamerale composto dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica. Questa attribuzione è sancita dalla Costituzione della Repubblica Italiana, in particolare dagli articoli 70 e seguenti, che definiscono le competenze legislative delle due camere. Il Parlamento ha la funzione di discutere e approvare le leggi, che possono essere proposte dai membri del Parlamento stesso, dal Governo o tramite iniziativa popolare. Il procedimento legislativo prevede diverse fasi, tra cui la presentazione, la discussione, l'approvazione e la promulgazione delle leggi. Questo sistema è progettato per garantire un equilibrio di poteri e una rappresentanza democratica, permettendo al Parlamento di riflettere la volontà popolare attraverso il processo legislativo.

60 di 101 Domande

Tra le seguenti funzioni, UNA SOLA NON appartiene al Presidente della Repubblica. Quale?














La risposta corretta è la E
Tra le seguenti funzioni, UNA SOLA NON appartiene al Presidente della Repubblica. Quale? Presiede la Corte Costituzionale. La funzione di presiedere la Corte Costituzionale non rientra tra i compiti del Presidente della Repubblica italiana, poiché tale ruolo è riservato al Presidente della Corte Costituzionale stessa. Il Presidente della Repubblica ha invece il compito di nominare cinque giudici costituzionali, ma non ha alcun potere di presiedere la Corte. Tra le altre funzioni del Presidente della Repubblica vi sono la promulgazione delle leggi, l'autorizzazione alla presentazione dei disegni di legge governativi e la nomina del Presidente del Consiglio dei Ministri. Queste funzioni sono espressamente previste dalla Costituzione Italiana, che definisce il ruolo del Presidente della Repubblica come garante della Costituzione e rappresentante dell'unità nazionale, ma non gli conferisce alcun ruolo diretto nell'amministrazione o nella presidenza della Corte Costituzionale.

61 di 101 Domande

Quand’è che volumi uguali di gas perfetti diversi possono contenere lo stesso numero di molecole?














La risposta corretta è la C
Volumi uguali di gas perfetti diversi possono contenere lo stesso numero di molecole quando hanno uguale pressione e uguale temperatura. Questa affermazione è supportata dalla legge di Avogadro, che stabilisce che volumi uguali di gas, alle stesse condizioni di temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di molecole. Ciò è dovuto al fatto che i gas perfetti si comportano idealmente, seguendo l'equazione di stato dei gas ideali PV = nRT, dove P è la pressione, V è il volume, n è il numero di moli, R è la costante universale dei gas e T è la temperatura assoluta. Quando due gas diversi sono alla stessa temperatura e pressione, il rapporto tra volume e numero di moli è costante, il che implica che il numero di molecole è lo stesso. Questo principio è fondamentale nella chimica dei gas e trova applicazione in vari contesti scientifici e industriali.

62 di 101 Domande

La propagazione di calore per conduzione è legata :














La risposta corretta è la C
La propagazione di calore per conduzione è legata ad una differenza di temperatura. La conduzione è un processo di trasferimento di calore che avviene attraverso il contatto diretto tra le particelle di un materiale e dipende dalla differenza di temperatura tra le aree adiacenti. Quando esiste una differenza di temperatura, le particelle più calde, che hanno una maggiore energia cinetica, trasferiscono energia a quelle più fredde attraverso urti e vibrazioni. Questa trasmissione di energia continua fino a quando non viene raggiunto un equilibrio termico, ovvero quando la temperatura è uniforme in tutto il materiale. La capacità di un materiale di condurre calore è descritta dalla sua conducibilità termica, e materiali diversi hanno diverse capacità di trasferire calore per conduzione. In sintesi, senza una differenza di temperatura, non ci sarebbe un flusso di calore, rendendo la differenza di temperatura un requisito fondamentale per la conduzione.

63 di 101 Domande

Nel Sistema Internazionale SI, l'unità di misura del calore latente di fusione è














La risposta corretta è la E
L'unità di misura del calore latente di fusione nel Sistema Internazionale SI è J / kg. Questa unità di misura è corretta perché il calore latente di fusione rappresenta la quantità di energia necessaria per cambiare la fase di una sostanza da solida a liquida senza variazione di temperatura, e si esprime come energia per unità di massa. Il joule (J) è l'unità di misura dell'energia nel SI, mentre il chilogrammo (kg) è l'unità di misura della massa. Il rapporto J/kg quindi indica quanta energia è necessaria per fondere un chilogrammo di sostanza. Questo concetto è fondamentale in termodinamica e fisica per comprendere le transizioni di fase e i bilanci energetici nei sistemi materiali.

64 di 101 Domande

(Premessa: calore e lavoro sono misurati utilizzando la stessa unità di misura). Il rendimento di una macchina termica è definito come:














La risposta corretta e' la '

(lavoro ottenuto) / (calore speso)

'.


65 di 101 Domande

Quale di queste grandezze non è misurabile in joule nel Sistema Internazionale SI?














La risposta corretta e' la '

Temperatura assoluta

'.


66 di 101 Domande

La forza di Coulomb che si esercita tra due cariche elettriche puntiformi poste ad una distanza R:














La risposta corretta è la D
La forza di Coulomb che si esercita tra due cariche elettriche puntiformi poste ad una distanza R è inversamente proporzionale al quadrato di R. La legge di Coulomb descrive la forza elettrica tra due cariche puntiformi e afferma che la forza è direttamente proporzionale al prodotto delle quantità di carica e inversamente proporzionale al quadrato della distanza che le separa. Matematicamente, la forza F è espressa come F = k * (|q1 * q2| / R²), dove k è la costante di Coulomb, q1 e q2 sono le quantità di carica e R è la distanza tra le cariche. Questo significa che se la distanza tra le cariche raddoppia, la forza si riduce a un quarto del suo valore originale, dimostrando l'inverso quadrato della dipendenza dalla distanza. Tale relazione è analoga alla legge di gravitazione universale di Newton, che descrive una simile dipendenza inversa al quadrato della distanza per la forza gravitazionale. La natura della dipendenza inversa al quadrato è una conseguenza del fatto che le linee di forza si distribuiscono radialmente nello spazio tridimensionale, diluendosi con il quadrato della distanza.

67 di 101 Domande

Come unità di misura del potenziale elettrico possono essere utilizzate alternativamente tutte quelle elencate, salvo una che è ERRATA. Quale?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale tra le unità di misura elencate non possa essere utilizzata come unità di misura del potenziale elettrico, e la risposta corretta è "Newton / coulomb". Il potenziale elettrico è misurato in volt, che si definisce come joule per coulomb (J/C). Le altre unità che si possono alternativamente utilizzare per calcolare il potenziale elettrico devono essere equivalenti a questa definizione. Il newton per coulomb (N/C) è, invece, l'unità di misura del campo elettrico, non del potenziale elettrico. Il campo elettrico rappresenta la forza esercitata per unità di carica, mentre il potenziale elettrico rappresenta l'energia potenziale per unità di carica. Pertanto, mentre il newton per coulomb è una misura della forza per carica, non può essere utilizzato per misurare il potenziale elettrico, che richiede l'unità di energia per carica.

68 di 101 Domande

Se la risultante delle forze applicate ad un corpo risulta diversa da zero e costante (nel tempo e nello spazio) in modulo, direzione e verso, il corpo stesso risulta:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede cosa succede a un corpo se la risultante delle forze applicate è diversa da zero e costante, e la risposta corretta è che il corpo si muove in moto rettilineo uniformemente accelerato. Questo perché, secondo la seconda legge di Newton, una forza risultante costante su un corpo provoca un'accelerazione costante nella direzione della forza stessa. L'accelerazione costante implica che il corpo aumenterà la sua velocità in modo lineare nel tempo, mantenendo una traiettoria rettilinea. In assenza di altre forze che agiscano perpendicolarmente alla direzione della forza risultante, il corpo non devierà dalla sua traiettoria rettilinea. Pertanto, il moto risultante è rettilineo e uniformemente accelerato, poiché l'accelerazione non cambia in modulo, direzione o verso nel tempo e nello spazio.

69 di 101 Domande

Un corpo puntiforme di massa M è dotato di un moto con componente tangenziale dell’accelerazione uguale a zero, e con componente radiale (o centripeta) dell’accelerazione costante e diversa da zero. Il modulo della velocità è V. Quale delle seguenti affermazioni è ERRATA?














La risposta corretta e' la '

Il corpo puntiforme esegue un moto con traiettoria elicoidale

'.


70 di 101 Domande

Una pallina è soggetta a moto circolare uniforme, su un piano orizzontale, senza attriti, trattenuta da un filo (Fig. O). Quando passa per P viene liberata. Si può dire che:

product image













La risposta corretta è la B
Una pallina è soggetta a moto circolare uniforme, su un piano orizzontale, senza attriti, trattenuta da un filo; quando passa per P viene liberata, si può dire che colpirà B. Quando la pallina viene liberata mentre è in moto circolare uniforme, essa continua a muoversi in linea retta lungo la tangente al punto di rilascio a causa dell'inerzia, secondo il principio di inerzia di Newton. Nel punto di rilascio, la forza centripeta che la manteneva in traiettoria circolare cessa di agire, e la pallina continua a muoversi nella direzione della velocità tangenziale che aveva in quel momento. Se il punto B si trova lungo questa direzione tangente, la pallina lo colpirà inevitabilmente. Questo comportamento è una conseguenza diretta della prima legge del moto di Newton, che afferma che un corpo in movimento rettilineo uniforme continuerà in tale moto a meno che non agisca su di esso una forza esterna.

71 di 101 Domande

Sono dati due recipienti di forma e volume diversi e riempiti con uno stesso tipo di liquido. Sulla superficie libera dei due recipienti si esercita la stessa pressione atmosferica. Se nei due recipienti si raggiunge la stessa altezza di liquido rispetto alle rispettive superficie di fondo (piane e orizzontali), in quale di essi la pressione sul fondo sarà maggiore?

product image













La risposta corretta è la D
Nei due recipienti con forme e volumi diversi ma con lo stesso tipo di liquido e altezza di liquido, la pressione sul fondo sarà uguale. Questo perché la pressione esercitata sul fondo di un recipiente contenente un liquido dipende unicamente dall'altezza della colonna di liquido e dalla densità del liquido stesso, secondo la formula \( P = \rho \cdot g \cdot h \), dove \( P \) è la pressione, \( \rho \) è la densità del liquido, \( g \) è l'accelerazione di gravità e \( h \) è l'altezza del liquido. Poiché la densità del liquido e l'accelerazione di gravità sono costanti e l'altezza del liquido è la stessa in entrambi i recipienti, la pressione sul fondo sarà identica, indipendentemente dalla forma o dal volume dei recipienti. La pressione atmosferica esercitata sulla superficie libera del liquido non altera questa conclusione poiché agisce uniformemente su entrambi i recipienti.

72 di 101 Domande

In un condotto orizzontale a pareti rigide, a sezione circolare costante, scorre con moto stazionario un liquido perfetto (o ideale), assoggettato alle sole forze di gravità e di pressione. Dette P1 la pressione in una sezione a monte, e P2 in una sezione a valle (il liquido cioè scorre dalla sezione 1 verso la sezione 2), quale delle seguenti relazione è CORRETTA?

product image













La risposta corretta è la A
In un condotto orizzontale a pareti rigide, a sezione circolare costante, scorre con moto stazionario un liquido perfetto assoggettato alle sole forze di gravità e di pressione, la relazione corretta è P? = P?. Questa situazione si descrive con il principio di Bernoulli per un fluido ideale, che afferma che lungo una linea di flusso la somma dell'energia cinetica, dell'energia potenziale gravitazionale e dell'energia di pressione è costante. In un condotto orizzontale e a sezione costante, l'energia potenziale gravitazionale non varia e, poiché il fluido è ideale e non vi sono perdite di carico dovute a viscosità, neppure l'energia cinetica varia. Pertanto, la pressione deve rimanere costante lungo il condotto, rendendo P? uguale a P?.

73 di 101 Domande

Quali dei seguenti gruppi di unità contiene SOLO unità di misura della grandezza "pressione"?














La risposta corretta e' la '

Pascal, newton/(metro quadro), bar, ettopascal

'.


74 di 101 Domande

Se, in acqua di mare, il prodotto d*g (densità * accelerazione di gravità) ha un valore numerico vicino a 104, le adatte unità di misura saranno:














La risposta corretta è la A
Il prodotto d*g (densità * accelerazione di gravità) in acqua di mare ha un valore numerico vicino a 104, e le adatte unità di misura sono N/m³. Questa risposta è corretta perché il prodotto della densità (d), misurata in kg/m³, e l'accelerazione di gravità (g), misurata in m/s², risulta in un'unità di misura di forza per unità di volume. Infatti, moltiplicando la densità per l'accelerazione di gravità si ottiene una forza per unità di volume, espressa in newton per metro cubo (N/m³). Questo concetto è spesso utilizzato nella fisica dei fluidi per calcolare la pressione idrostatica, dove il prodotto d*g rappresenta il gradiente di pressione per unità di altezza in un fluido in equilibrio sotto l'influenza della gravità. La scelta di N/m³ come unità di misura è quindi appropriata per descrivere il prodotto d*g in questo contesto, poiché esprime la forza per unità di volume esercitata dal fluido.

75 di 101 Domande

In un condensatore piano con d.d.p. = 100 volt e dielettrico il vuoto, un elettrone si stacca dall'armatura negativa con velocità nulla. Quale è la sua energia cinetica a metà della traiettoria?














La risposta corretta è la A
In un condensatore piano con d.d.p. = 100 volt e dielettrico il vuoto, un elettrone si stacca dall'armatura negativa con velocità nulla; la sua energia cinetica a metà della traiettoria è 50 eV. Questa risposta è corretta perché l'energia potenziale elettrica iniziale dell'elettrone, quando si trova sull'armatura negativa, è completamente convertita in energia cinetica quando l'elettrone raggiunge metà della distanza tra le armature del condensatore. Poiché la differenza di potenziale tra le armature è di 100 volt, l'energia potenziale iniziale dell'elettrone è di 100 eV (considerando la carica dell'elettrone pari a -1 e, dove e è la carica elementare). A metà della traiettoria, l'elettrone ha attraversato metà del potenziale, quindi ha perso metà della sua energia potenziale iniziale, che è stata convertita in energia cinetica. Pertanto, l'energia cinetica dell'elettrone a metà della traiettoria è di 50 eV, che è esattamente metà dell'energia potenziale iniziale.

76 di 101 Domande

A cosa è uguale: a-b ?














La risposta corretta e' la '

a-b = 1/(ab)

'.


77 di 101 Domande

Il rapporto tra valore dell'area del cerchio e lunghezza della circonferenza è:














La risposta corretta è la A
Il rapporto tra valore dell'area del cerchio e lunghezza della circonferenza è direttamente proporzionale al raggio. Questo perché l'area del cerchio è data dalla formula A = ?r², mentre la lunghezza della circonferenza è C = 2?r. Se calcoliamo il rapporto tra l'area e la circonferenza, otteniamo A/C = (?r²)/(2?r) = r/2. Da questa espressione si vede chiaramente che il rapporto è direttamente proporzionale al raggio, poiché il termine r/2 implica che se il raggio r aumenta, anche il rapporto A/C aumenta in proporzione. Questa relazione diretta evidenzia come il raggio del cerchio influenzi entrambi i valori dell'area e della circonferenza, mantenendo il rapporto costante a metà del valore del raggio.

78 di 101 Domande

In una progressione geometrica il primo elemento è 2 e il sesto è 0,0625. Il quinto valore della progressione è:














La risposta corretta è la D
In una progressione geometrica il primo elemento è 2 e il sesto è 0,0625, il quinto valore della progressione è 0.125. Per risolvere questa domanda, dobbiamo utilizzare la formula generale per il termine n-esimo di una progressione geometrica, che è \( a_n = a_1 \cdot r^{n-1} \), dove \( a_1 \) è il primo termine e \( r \) è la ragione della progressione. Sappiamo che \( a_1 = 2 \) e \( a_6 = 0,0625 \). Possiamo quindi scrivere l'equazione \( 0,0625 = 2 \cdot r^5 \) e risolverla per \( r \). Dividendo entrambi i membri per 2, otteniamo \( r^5 = 0,03125 \). Calcolando la radice quinta di 0,03125, troviamo che \( r = 0,5 \). Ora, per trovare il quinto termine \( a_5 \), usiamo la formula \( a_5 = 2 \cdot (0,5)^4 = 2 \cdot 0,0625 = 0,125 \), confermando così che la risposta corretta è 0.125.

79 di 101 Domande

La potenza ((X2) 4 ) 5 è uguale a:














La risposta corretta è la C
La potenza ((X2)4)5 è uguale a X40. Per risolvere questa espressione, è necessario applicare la proprietà delle potenze che afferma che (am)n = am*n. In questo caso, si inizia calcolando la potenza interna (X2)4, che diventa X2*4 = X8. Successivamente, si eleva il risultato a un'ulteriore potenza di 5, quindi (X8)5 diventa X8*5 = X40. Questa semplificazione mostra chiaramente come il prodotto degli esponenti attraverso le potenze successive conduca all'esponente finale di 40, confermando che la risposta corretta è X40.

80 di 101 Domande

Un triangolo rettangolo ruotando attorno a un cateto genera una figura solida. Quale?














La risposta corretta è la C
Un triangolo rettangolo ruotando attorno a un cateto genera una figura solida: un cono. Quando un triangolo rettangolo viene fatto ruotare attorno a uno dei suoi cateti, il cateto attorno al quale avviene la rotazione funge da asse di rotazione. Durante questo processo, l'ipotenusa del triangolo descrive una superficie curva, mentre l'altro cateto rimane parallelo all'asse di rotazione. La rotazione completa del triangolo crea un solido tridimensionale chiamato cono, dove il vertice del triangolo diventa il vertice del cono, l'ipotenusa genera la superficie laterale curva del cono e la base del triangolo forma la base circolare del cono. Questo principio si basa sulla geometria solida e sul concetto di generazione di solidi di rotazione.

81 di 101 Domande

Quale è il risultato corretto della seguente operazione aritmetica? X = 23,45 * 0,0123














La risposta corretta è la C
L'operazione aritmetica 23,45 * 0,0123 dà come risultato X = 0,288435. La risposta è corretta poiché la moltiplicazione di due numeri decimali si effettua moltiplicando i numeri come se fossero interi, ignorando temporaneamente le virgole, e successivamente posizionando la virgola nel risultato finale. In questo caso, 2345 moltiplicato per 123 dà 288435. Poiché ci sono quattro cifre decimali totali nei due fattori originali (due in 23,45 e due in 0,0123), la virgola nel prodotto finale va posizionata quattro cifre da destra verso sinistra, ottenendo così 0,288435. Questo processo garantisce che la precisione dei decimali sia mantenuta correttamente nel risultato finale.

82 di 101 Domande

In un triangolo gli angoli “alfa”, “beta” e “gamma” valgono:
alfa = X
beta = alfa + 30°
gamma = beta + 60°.
Quanto vale l’angolo “alfa” (cioè X)?














La risposta corretta è la E
In un triangolo gli angoli "alfa", "beta" e "gamma" valgono: alfa = X, beta = alfa + 30°, gamma = beta + 60°. Quanto vale l'angolo "alfa" (cioè X)? La risposta corretta è: X = 20°. In un triangolo la somma degli angoli interni è sempre 180°. Pertanto, possiamo scrivere l'equazione: X + (X + 30°) + (X + 30° + 60°) = 180°. Semplificando l'equazione otteniamo: 3X + 120° = 180°. Sottraendo 120° da entrambi i lati, si ha 3X = 60°. Dividendo entrambi i lati per 3, troviamo che X = 20°. Questo calcolo dimostra che l'angolo alfa, indicato come X, è effettivamente pari a 20°, confermando la correttezza della risposta fornita.

83 di 101 Domande

La rappresentazione grafica della funzione: Y = (−2X +10)2 è:

product image













La risposta corretta è la C
La rappresentazione grafica della funzione: Y = (?2X +10)² è una parabola con la concavità rivolta verso l’alto e che è tangente all’asse delle X. La funzione Y = (?2X +10)² è una parabola poiché si tratta di un'equazione quadratica nella forma Y = (AX + B)², dove A = ?2 e B = 10. La concavità della parabola è rivolta verso l'alto perché il coefficiente del termine quadratico, che è implicito in (?2X +10)², è positivo. Per determinare il punto di tangenza con l'asse delle X, si imposta Y = 0, risolvendo l'equazione (?2X +10)² = 0, ottenendo X = 5. Ciò significa che il vertice della parabola si trova nel punto (5,0), rendendola tangente all'asse delle X in quel punto. La parabola non interseca l'asse X in nessun altro punto perché il vertice è l'unico punto in cui la parabola tocca l'asse, confermando che non ci sono soluzioni reali aggiuntive per Y = 0.

84 di 101 Domande

Se sul prezzo di un oggetto si pratica uno sconto del 30%, e quindi sul nuovo prezzo così ottenuto si applica un nuovo sconto del 20%, quanto vale in % lo sconto (cioè la riduzione percentuale) totale sul prezzo iniziale?














La risposta corretta è la B
Se sul prezzo di un oggetto si pratica uno sconto del 30%, e quindi sul nuovo prezzo così ottenuto si applica un nuovo sconto del 20%, quanto vale in % lo sconto totale sul prezzo iniziale? La risposta corretta è 44%. Quando si applica uno sconto del 30% su un prezzo iniziale, si paga il 70% del prezzo originale. Se si applica un ulteriore sconto del 20% su questo nuovo prezzo ridotto, si paga l'80% del 70% del prezzo originale, ovvero il 56% del prezzo iniziale. La riduzione totale quindi è del 44%, dato che si paga il 56% del prezzo originale. Questo risultato è diverso dalla semplice somma dei due sconti (30% + 20% = 50%) perché gli sconti successivi si applicano su prezzi già scontati, non sul prezzo iniziale, il che implica che la riduzione totale è inferiore alla somma degli sconti individuali.

85 di 101 Domande

In un triangolo isoscele, che abbia due lati uguali a 2 cm e l'area uguale a 2 cm2 :














La risposta corretta è la A
In un triangolo isoscele, che abbia due lati uguali a 2 cm e l'area uguale a 2 cm², è un rettangolo. Questa affermazione è corretta perché un triangolo isoscele con due lati uguali e un'area specifica può formare un triangolo rettangolo. Considerando il triangolo isoscele con i lati uguali come cateti, l'area del triangolo può essere calcolata come (base * altezza) / 2. Se assumiamo che la base sia la stessa lunghezza dei lati uguali, cioè 2 cm, l'altezza deve essere tale da soddisfare l'equazione 2 = (2 * altezza) / 2, da cui l'altezza risulta essere 2 cm. Questo implica che il triangolo è un triangolo rettangolo isoscele, con l'angolo retto tra i due lati uguali, confermando che è possibile avere un triangolo isoscele con le caratteristiche date che è anche un triangolo rettangolo.

86 di 101 Domande

Due variabili X e Y sono tra loro inversamente proporzionali se è costante:














La risposta corretta è la E
Due variabili X e Y sono tra loro inversamente proporzionali se è costante il loro prodotto. Quando due variabili sono inversamente proporzionali, significa che all'aumentare di una, l'altra diminuisce in modo tale che il prodotto delle due rimanga costante. Matematicamente, questo si esprime come X * Y = k, dove k è una costante. Ciò implica che se X raddoppia, Y deve dimezzarsi per mantenere il prodotto uguale a k. Questo tipo di relazione è tipica di molte situazioni fisiche e matematiche, dove un aumento di una quantità comporta una diminuzione compensativa di un'altra per mantenere un equilibrio costante. Un esempio classico di questo tipo di proporzionalità si trova nella legge dei gas ideali, dove la pressione e il volume di un gas sono inversamente proporzionali a temperatura costante. In sintesi, la caratteristica distintiva delle variabili inversamente proporzionali è che il loro prodotto rimane invariato, rendendo la risposta corretta al quesito presentato.

87 di 101 Domande

Tra i primi 100 numeri naturali, sono contemporaneamente divisibili per: 2, 3, 4, 5:














La risposta corretta è la C
Tra i primi 100 numeri naturali, sono contemporaneamente divisibili per 2, 3, 4 e 5: 1 numero. Per determinare quanti numeri tra 1 e 100 sono divisibili contemporaneamente per 2, 3, 4 e 5, bisogna trovare il minimo comune multiplo (mcm) di questi numeri. Il minimo comune multiplo di 2, 3, 4 e 5 è 60, poiché 60 è il più piccolo numero che è divisibile per ciascuno di essi. Ora, si deve calcolare quanti multipli di 60 esistono tra 1 e 100. Dividendo 100 per 60, si ottiene 1 con un resto, il che indica che solo un numero, cioè 60 stesso, rientra in questo intervallo e soddisfa la condizione di essere divisibile per tutti e quattro i numeri. Pertanto, c'è solo un numero tra i primi 100 numeri naturali che è divisibile per 2, 3, 4 e 5, confermando che la risposta corretta è 1 numero.

88 di 101 Domande

Nel Sistema Internazionale delle Unità di Misura SI è permesso far uso di multipli e sottomultipli delle unità di misura. Vengono elencati 5 gruppi di 6 multipli e sottomultipli (in base ai loro simboli ufficiali). Accanto a ciascun simbolo è indicata la scrittura per esteso (o prefisso) che dovrebbe essere assegnato al simbolo. Tuttavia SOLO UNO dei gruppi seguenti fornisce tutti i prefissi scritti in modo corretto. Quale?














La risposta corretta è la B
Nel Sistema Internazionale delle Unità di Misura SI è permesso far uso di multipli e sottomultipli delle unità di misura. Vengono elencati 5 gruppi di 6 multipli e sottomultipli (in base ai loro simboli ufficiali). Accanto a ciascun simbolo è indicata la scrittura per esteso (o prefisso) che dovrebbe essere assegnato al simbolo. Tuttavia SOLO UNO dei gruppi seguenti fornisce tutti i prefissi scritti in modo corretto. Quale? Risposta corretta: p(pico); n(nano); m(micro); k(kilo); M(mega); G(giga); La risposta corretta è: p(pico); n(nano); m(micro); k(kilo); M(mega); G(giga). Questa risposta è corretta perché i prefissi del Sistema Internazionale delle Unità di Misura (SI) sono standardizzati e ogni simbolo corrisponde a un fattore di dieci specifico. Il prefisso "pico" rappresenta 10^-12, "nano" 10^-9, "micro" 10^-6, "kilo" 10^3, "mega" 10^6 e "giga" 10^9. Questi prefissi sono comunemente utilizzati per esprimere multipli e sottomultipli di unità di misura al fine di facilitare la comunicazione scientifica e tecnica. Il corretto abbinamento tra simboli e prefissi è essenziale per evitare errori di interpretazione nei calcoli e nelle misurazioni, poiché un errore nell'uso di un prefisso può portare a risultati significativamente errati.

89 di 101 Domande

In base alla definizione generale di logaritmo di un numero in una certa base, quanto vale il logaritmo del numero 0,0001 in base 100 (cento) ?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quanto vale il logaritmo del numero 0,0001 in base 100 e la risposta corretta è -2. Per capire perché questa è la risposta corretta, dobbiamo ricordare che il logaritmo di un numero y in base b è l'esponente x al quale la base b deve essere elevata per ottenere y, ossia b^x = y. Nel caso specifico, abbiamo b = 100 e y = 0,0001. Possiamo riscrivere 0,0001 come 10^-4. Poiché 100 è uguale a 10^2, possiamo riscrivere l'equazione come (10^2)^x = 10^-4. Applicando la proprietà delle potenze, otteniamo 10^(2x) = 10^-4. Per uguagliare le basi, possiamo eguagliare gli esponenti: 2x = -4. Risolvendo per x, otteniamo x = -4/2, che è uguale a -2. Pertanto, il logaritmo di 0,0001 in base 100 è -2, confermando che la risposta fornita è corretta.

90 di 101 Domande

Quale dei valori sotto riportati costituisce la migliore approssimazione della radice quadrata di 814.420 ?














La risposta corretta è la C
La migliore approssimazione della radice quadrata di 814.420 è 900. Per capire perché 900 sia la migliore approssimazione, consideriamo che la radice quadrata di un numero è un valore che, moltiplicato per se stesso, restituisce il numero originale. Calcolando la radice quadrata approssimativa di 814.420, notiamo che 900 al quadrato è 810.000, che è molto vicino a 814.420. Inoltre, confrontando con 920 al quadrato, che è 846.400, vediamo che 900 è più vicino a 814.420 rispetto a 920. Pertanto, tra i valori comunemente utilizzati per approssimazioni rapide, 900 risulta essere la scelta più adeguata per rappresentare la radice quadrata di 814.420, data la sua vicinanza al valore esatto.

91 di 101 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


92 di 101 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

93 di 101 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


94 di 101 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

product image













La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


95 di 101 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

product image













La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


96 di 101 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

product image













La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


97 di 101 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

product image













La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


98 di 101 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

product image













La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


99 di 101 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

product image













La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


100 di 101 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


101 di 101 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

product image













La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 90 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito