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1 di 92 Domande

Un oggetto di massa m = 0,5kg, legato ad una fune, viene fatto ruotare su una traettoria circolare ad una frequenza di 2Hz. Qual è la sua velocità angolare in radianti al secondo?














La risposta corretta è la E
Un oggetto di massa m = 0,5kg, legato ad una fune, viene fatto ruotare su una traettoria circolare ad una frequenza di 2Hz; la sua velocità angolare in radianti al secondo è 4. La velocità angolare, ?, di un oggetto che ruota su una traiettoria circolare è direttamente correlata alla frequenza di rotazione f tramite la relazione ? = 2?f. Dato che la frequenza f è 2Hz, possiamo calcolare la velocità angolare come ? = 2? × 2 = 4? rad/s. Tuttavia, sembra esserci un errore nella risposta fornita, poiché la risposta corretta dovrebbe essere 4? e non semplicemente 4. La frequenza di 2Hz indica che l'oggetto compie due giri completi al secondo, e poiché un giro completo corrisponde a 2? radianti, la velocità angolare deve essere calcolata moltiplicando 2? per il numero di giri al secondo, risultando in 4? radianti al secondo.

2 di 92 Domande

Un corpo ha una massa di 30g e un volume di 50cm3. Ponendolo in acqua, cosa succede?














La risposta corretta è la D
Un corpo ha una massa di 30g e un volume di 50cm³. Ponendolo in acqua, galleggia sulla superficie. Questo accade perché la densità del corpo è inferiore a quella dell'acqua. La densità è calcolata come massa divisa per volume, quindi per il corpo in questione la densità è 30g/50cm³, che equivale a 0,6g/cm³. Poiché la densità dell'acqua è di circa 1g/cm³, il corpo ha una densità minore e quindi galleggia. Secondo il principio di Archimede, un oggetto immerso in un fluido è soggetto a una forza di galleggiamento pari al peso del fluido spostato. In questo caso, il corpo sposta una quantità d'acqua il cui peso è maggiore del peso del corpo stesso, permettendogli di galleggiare. In generale, un oggetto galleggia se la sua densità è inferiore a quella del fluido in cui è immerso, il che è esattamente il caso di questo corpo rispetto all'acqua.

3 di 92 Domande

Nel moto di un liquido in un condotto, che cosa è la portata?














La risposta corretta e' la '

Il rapporto fra la quantità di liquido che passa attraverso una sezione del condotto e l'intervallo di tempo in cui tale passaggio avviene

'.


4 di 92 Domande

La propagazione di calore per conduzione è legata :














La risposta corretta è la C
La propagazione di calore per conduzione è legata ad una differenza di temperatura. La conduzione è un processo di trasferimento di calore che avviene attraverso il contatto diretto tra le particelle di un materiale e dipende dalla differenza di temperatura tra le aree adiacenti. Quando esiste una differenza di temperatura, le particelle più calde, che hanno una maggiore energia cinetica, trasferiscono energia a quelle più fredde attraverso urti e vibrazioni. Questa trasmissione di energia continua fino a quando non viene raggiunto un equilibrio termico, ovvero quando la temperatura è uniforme in tutto il materiale. La capacità di un materiale di condurre calore è descritta dalla sua conducibilità termica, e materiali diversi hanno diverse capacità di trasferire calore per conduzione. In sintesi, senza una differenza di temperatura, non ci sarebbe un flusso di calore, rendendo la differenza di temperatura un requisito fondamentale per la conduzione.

5 di 92 Domande

Quale di queste grandezze non è misurabile in joule nel Sistema Internazionale SI?














La risposta corretta e' la '

Temperatura assoluta

'.


6 di 92 Domande

In un condotto orizzontale a pareti rigide, a sezione circolare costante, scorre con moto stazionario un liquido perfetto (o ideale), assoggettato alle sole forze di gravità e di pressione. Dette P1 la pressione in una sezione a monte, e P2 in una sezione a valle (il liquido cioè scorre dalla sezione 1 verso la sezione 2), quale delle seguenti relazione è CORRETTA?

product image













La risposta corretta è la A
In un condotto orizzontale a pareti rigide, a sezione circolare costante, scorre con moto stazionario un liquido perfetto assoggettato alle sole forze di gravità e di pressione, la relazione corretta è P? = P?. Questa situazione si descrive con il principio di Bernoulli per un fluido ideale, che afferma che lungo una linea di flusso la somma dell'energia cinetica, dell'energia potenziale gravitazionale e dell'energia di pressione è costante. In un condotto orizzontale e a sezione costante, l'energia potenziale gravitazionale non varia e, poiché il fluido è ideale e non vi sono perdite di carico dovute a viscosità, neppure l'energia cinetica varia. Pertanto, la pressione deve rimanere costante lungo il condotto, rendendo P? uguale a P?.

7 di 92 Domande

Come si definisce la resistività elettrica di un materiale?














La risposta corretta e' la '

Come la resistenza elettrica di un filo di tale materiale avente lunghezza unitaria e sezione (costante) unitaria

'.


8 di 92 Domande

L'equazione https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/54kafhasgfaImmagine.jpg














La risposta corretta è la C
La domanda chiede se l'equazione mostrata nell'immagine è possibile, e la risposta corretta è che "è impossibile". La spiegazione di questa affermazione dipende dal contesto matematico o fisico dell'equazione. Se l'equazione è algebrica, potrebbe essere impossibile perché non esistono soluzioni reali o complesse che soddisfano l'equazione, ad esempio, un'equazione quadratica con un discriminante negativo non ha soluzioni reali. Se l'equazione è di tipo fisico, potrebbe violare leggi fondamentali come la conservazione dell'energia o della massa, rendendola impossibile nel contesto delle leggi della fisica. Inoltre, se l'equazione contiene variabili o parametri che non possono assumere valori reali o fisicamente significativi, ciò potrebbe contribuire alla sua impossibilità. Senza ulteriori dettagli sull'equazione specifica, queste sono le considerazioni generali che possono giustificare perché un'equazione sia considerata impossibile.

9 di 92 Domande

Due eventi sono incompatibili quando














La risposta corretta e' la '

non possono verificarsi contemporaneamente

'.


10 di 92 Domande

La soluzione dell'equazione https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/75ahagaImmagine.png è:














La risposta corretta è la A
La soluzione dell'equazione è 140. Senza vedere l'equazione specifica, possiamo comunque discutere un approccio generale alla risoluzione di equazioni matematiche. Supponiamo che l'equazione in questione sia un'equazione algebrica lineare o quadratica. Per risolvere un'equazione lineare, si isolano le variabili su un lato dell'equazione e si semplifica per trovare il valore della variabile. Se l'equazione fosse quadratica, si potrebbe utilizzare la formula quadratica, il completamento del quadrato o il fattorizzazione per trovare le soluzioni. È fondamentale verificare che la soluzione trovata soddisfi l'equazione originale, poiché alcune tecniche, come il quadrato di entrambi i membri, possono introdurre soluzioni estranee. La risposta 140 suggerisce che, dopo aver eseguito i passaggi necessari, si è giunti a un valore numerico specifico che risolve l'equazione data.

11 di 92 Domande

Con riferimento alla radiazione X, individui il candidato quale tra le seguenti affermazioni è giusta (si ricordi il valore dell’Angstrom: 1Å = 10−10m).














La risposta corretta è la E
La corretta affermazione riguardo alla radiazione X è che un'onda elettromagnetica di lunghezza d'onda uguale a 0.1 Å può essere una radiazione X. Le radiazioni X sono una forma di radiazione elettromagnetica con lunghezze d'onda tipicamente comprese tra 0.01 e 10 nanometri, equivalenti a 0.1 e 100 Å. Queste onde si trovano nella parte dello spettro elettromagnetico tra la luce ultravioletta e i raggi gamma. La lunghezza d'onda di 0.1 Å rientra perfettamente nell'intervallo delle lunghezze d'onda delle radiazioni X, che sono note per la loro capacità di penetrare materiali solidi e sono comunemente utilizzate in applicazioni mediche e industriali per l'imaging e la radiografia. La capacità delle radiazioni X di penetrare la materia è dovuta alla loro alta energia, che è inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda secondo la relazione di Planck-Einstein. Pertanto, un'onda elettromagnetica con lunghezza d'onda di 0.1 Å possiede un'energia sufficiente per essere classificata come radiazione X.

12 di 92 Domande

Quale fra i seguenti rappresenta il grafico della funzione 2x − 3y = 2/3 ?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale fra i seguenti rappresenta il grafico della funzione 2x − 3y = 2/3 e la risposta corretta è un'immagine disponibile al link fornito. Per determinare il grafico corretto, bisogna riconoscere che l'equazione data è quella di una retta in forma implicita. Per convertirla nella forma esplicita y = mx + q, si risolve per y: 3y = 2x - 2/3, quindi y = (2/3)x - 2/9. Questo indica che la retta ha una pendenza (m) di 2/3 e un'intercetta sull'asse y (q) di -2/9. La pendenza di 2/3 significa che per ogni incremento di 3 unità lungo l'asse x, la retta sale di 2 unità lungo l'asse y. L'intercetta y di -2/9 indica il punto in cui la retta attraversa l'asse y. Pertanto, il grafico corretto sarà quello che mostra una retta con queste caratteristiche di pendenza e intercetta.

13 di 92 Domande

Siano date due macchine A e B. La macchina A assorbe una potenza da 70 kW ed è accesa per 2 ore, la macchina B impegna 140 kW e resta accesa 1 ora. Possiamo dire dell’energia spesa che:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale macchina tra A e B consuma più energia e la risposta corretta è che l'energia spesa è uguale per le due macchine. L'energia consumata da una macchina elettrica si calcola moltiplicando la potenza assorbita per il tempo di funzionamento, espressa in kilowattora (kWh). La macchina A assorbe 70 kW per 2 ore, quindi consuma 70 kW × 2 h = 140 kWh. La macchina B assorbe 140 kW per 1 ora, quindi consuma 140 kW × 1 h = 140 kWh. Entrambe le macchine consumano la stessa quantità di energia, 140 kWh, nonostante abbiano potenze e tempi di funzionamento diversi. Pertanto, l'energia spesa è uguale per le due macchine.

14 di 92 Domande

Il polinomio ax4 - 3x2 +1 con a numero reale :














La risposta corretta è la B
Il polinomio ax? - 3x² + 1 con a numero reale ha come zero x = 1 in corrispondenza di un valore di a positivo. Per determinare il valore di a per cui x = 1 è uno zero del polinomio, sostituiamo x = 1 nell'equazione: a(1)? - 3(1)² + 1 = 0, che semplifica a a - 3 + 1 = 0. Risolvendo questa equazione otteniamo a - 2 = 0, quindi a = 2. Poiché a è positivo, la condizione è soddisfatta. Pertanto, con a = 2, il polinomio diventa 2x? - 3x² + 1 e x = 1 è effettivamente uno zero del polinomio, confermando che la risposta è corretta.

15 di 92 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


16 di 92 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

17 di 92 Domande

L' espressione algebrica ((4)/(a-1)) + ((a)/(1-a)) è uguale a:














La risposta corretta è la A
L'espressione algebrica ((4)/(a-1)) + ((a)/(1-a)) è uguale a (4-a)/(a-1). La risposta è corretta perché quando si sommano frazioni algebriche, è necessario trovare un denominatore comune. In questo caso, i denominatori (a-1) e (1-a) sono opposti, poiché (1-a) è equivalente a -(a-1). Pertanto, possiamo riscrivere la seconda frazione come -(a)/(a-1) per avere un denominatore comune di (a-1). Una volta che le frazioni hanno lo stesso denominatore, possiamo sommare i numeratori: 4 - a. Il risultato è quindi (4-a)/(a-1), che è la forma semplificata corretta dell'espressione originale.

18 di 92 Domande

Quanti sono i numeri di due cifre in cui la somma delle cifre è 12?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quanti sono i numeri di due cifre in cui la somma delle cifre è 12 e la risposta corretta è 7. Per determinare quanti numeri di due cifre soddisfano questa condizione, consideriamo le cifre delle decine e delle unità che sommate danno 12. La cifra delle decine può variare da 1 a 9, ma per ogni valore specifico della cifra delle decine, la cifra delle unità deve essere tale che la loro somma sia 12. Se la cifra delle decine è 3, la cifra delle unità deve essere 9, formando il numero 39; se è 4, la cifra delle unità è 8, formando il numero 48; e così via fino a 9, dove la cifra delle unità è 3, formando il numero 93. I numeri che soddisfano questa condizione sono quindi 39, 48, 57, 66, 75, 84 e 93, per un totale di 7 numeri.

19 di 92 Domande

In una successione ereditaria nella quale gli eredi sono 4 fratelli, al maggiore di essi la defunta madre ha riservato la quota disponibile, cioè 1/3 dell'eredità. Supponendo che i quattro fratelli divideranno fra loro in parti uguali la rimanente quota dei 2/3, quale frazione dell'eredità spetterà al fratello maggiore?














La risposta corretta e' la '

1/2

'.


20 di 92 Domande

Un ciclista procede alla velocità costante di 9 km/h. Determinare quanto tempo impiega a percorrere un chilometro.














La risposta corretta è la A
Un ciclista procede alla velocità costante di 9 km/h. Determinare quanto tempo impiega a percorrere un chilometro. La risposta corretta è: 6 minuti e 40 secondi. Per calcolare il tempo impiegato a percorrere un chilometro alla velocità costante di 9 km/h, bisogna utilizzare la formula del tempo che è data dalla distanza divisa per la velocità. In questo caso, la distanza è di 1 km e la velocità è di 9 km/h. Dividendo 1 km per 9 km/h si ottiene un tempo di 1/9 di ora. Convertendo 1/9 di ora in minuti, si moltiplica per 60, ottenendo 60/9 minuti, che semplificato dà 6,666... minuti. Poiché 0,666... minuti corrispondono a 40 secondi (essendo 0,666... di un minuto pari a 40 secondi), il tempo totale è di 6 minuti e 40 secondi.

21 di 92 Domande

Atleti terrestri che gareggiassero alle olimpiadi su un pianeta alieno avente una forza di gravità pari a metà di quella terrestre avrebbero, in alcune discipline, prestazioni significativamente diverse da quelle sulla Terra. Quale delle seguenti affermazioni, relativa alle prestazioni sul pianeta alieno, NON è corretta?














La risposta corretta è la D
Atleti terrestri che gareggiassero alle olimpiadi su un pianeta alieno con gravità pari a metà di quella terrestre avrebbero prestazioni diverse, e nei 200 metri dorso il tempo segnato sarebbe significativamente maggiore. La ridotta forza di gravità sul pianeta alieno influenzerebbe principalmente le discipline in cui il peso corporeo e la spinta verso il basso giocano un ruolo cruciale. Negli sport acquatici come il nuoto, la gravità minore comporterebbe una riduzione della spinta idrostatica necessaria per mantenere il corpo a galla, ma non influenzerebbe significativamente la resistenza dell'acqua, che dipende dalla densità del fluido e dalla velocità del nuotatore. Pertanto, il tempo per completare i 200 metri dorso non sarebbe significativamente maggiore, poiché il nuotatore non trarrebbe vantaggio dalla ridotta gravità come avverrebbe invece in altre discipline terrestri, come il salto in alto o il salto in lungo, dove la spinta verso l'alto è direttamente influenzata dalla forza gravitazionale.

22 di 92 Domande

Alan lancia contemporaneamente due dadi non truccati con le facce numerate da 1 a 6. Qual è la probabilità' che esca lo stesso numero su entrambi i dadi?














La risposta corretta è la C
Alan lancia contemporaneamente due dadi non truccati con le facce numerate da 1 a 6. Qual è la probabilità che esca lo stesso numero su entrambi i dadi? La risposta corretta è 1/6. Quando si lanciano due dadi, ci sono 6 x 6 = 36 possibili combinazioni di risultati. Per ottenere lo stesso numero su entrambi i dadi, i numeri sulle facce devono essere uguali, quindi le combinazioni favorevoli sono quelle in cui il primo dado mostra un numero e il secondo dado mostra lo stesso numero. Ci sono esattamente 6 combinazioni favorevoli: (1,1), (2,2), (3,3), (4,4), (5,5), e (6,6). Pertanto, la probabilità di ottenere lo stesso numero su entrambi i dadi è il numero di combinazioni favorevoli diviso per il numero totale di combinazioni possibili, ovvero 6/36, che si semplifica a 1/6.

23 di 92 Domande

Calcolare il valore della seguente frazione:

(1272 - 73)/2














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di calcolare il valore della frazione (127² - 73²)/2 e la risposta corretta è 5400. Per risolvere questo problema si può applicare la differenza di quadrati, una formula algebrica che afferma che a² - b² = (a - b)(a + b). Applicando questa formula, la differenza 127² - 73² può essere riscritta come (127 - 73)(127 + 73). Calcolando i valori tra parentesi, otteniamo (127 - 73) = 54 e (127 + 73) = 200. Moltiplicando questi due risultati, 54 × 200, otteniamo 10800. Infine, dividendo 10800 per 2, otteniamo il risultato finale di 5400, confermando che la risposta fornita è corretta.

24 di 92 Domande

Quale/i dei seguenti prodotti tra grandezze ha/hanno le stesse unità di misura di un lavoro? 1. Pressione per volume 2. Massa per variazione di altezza 3. Carica per differenza di potenziale














La risposta corretta e' la '

Solo 1 e 3

'.


25 di 92 Domande

Un gruppo di 10 ciclisti è composto da 6 uomini e 4 donne. I 10 ciclisti pesano in media 74 kg. Il peso medio dei 6 uomini è 82 kg. Quanto pesano in media le 4 donne?














La risposta corretta è la C
Un gruppo di 10 ciclisti è composto da 6 uomini e 4 donne, i ciclisti pesano in media 74 kg e il peso medio degli uomini è 82 kg, quindi le donne pesano in media 62 kg. Per trovare il peso medio delle donne, dobbiamo prima calcolare il peso totale di tutti i ciclisti, che è dato dalla media di 74 kg moltiplicata per 10 ciclisti, ottenendo 740 kg. Successivamente, calcoliamo il peso totale degli uomini moltiplicando la loro media di 82 kg per 6, ottenendo 492 kg. Sottraendo il peso totale degli uomini dal peso totale del gruppo, otteniamo il peso totale delle donne: 740 kg - 492 kg = 248 kg. Infine, dividiamo il peso totale delle donne per il numero di donne, 4, per ottenere il peso medio: 248 kg / 4 = 62 kg. Pertanto, il peso medio delle donne è 62 kg.

26 di 92 Domande

La dose di ''Nutridrixol'' che deve essere prescritta ad un paziente dipende dal suo peso espresso in kg (m) e può essere calcolata considerando D =(2m+20)/3 . La dose, in mg, è data dal valore di D approssimato al multiplo di 10 più vicino. Qual è il peso minimo (in kg) dei pazienti a cui viene prescritta una dose di 60 mg di ''Nutridrixol''?














La risposta corretta è la E
La dose di ''Nutridrixol'' che deve essere prescritta ad un paziente dipende dal suo peso espresso in kg (m) e può essere calcolata considerando D =(2m+20)/3. La dose, in mg, è data dal valore di D approssimato al multiplo di 10 più vicino. Qual è il peso minimo (in kg) dei pazienti a cui viene prescritta una dose di 60 mg di ''Nutridrixol''? La risposta corretta è 72,5. Per determinare il peso minimo per cui la dose approssimata è 60 mg, si inizia impostando l'equazione (2m+20)/3 = 60, poiché 60 è il multiplo di 10 più vicino a cui D deve essere approssimato. Risolvendo l'equazione, si ottiene 2m+20 = 180, quindi 2m = 160, da cui m = 80. Tuttavia, poiché la dose deve essere approssimata al multiplo di 10 più vicino, si considera l'intervallo di D che approssima a 60, cioè da 55 a meno di 65. Risolvendo per D = 55, si ha (2m+20)/3 = 55, che dà m = 72,5. Pertanto, il peso minimo per cui la dose è approssimata a 60 mg è 72,5 kg.

27 di 92 Domande

Le potenze utilizzate dai seguenti elettrodomestici sono: P(ferro da stiro) = 1 kW P(televisore) = 150 W P(lavatrice) = 2,5 kW P(forno elettrico) = 1.500 W. Se vengono collegati alla rete domestica (220 V), quale degli elettrodomestici è attraversato da una corrente di intensità maggiore?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale degli elettrodomestici, tra ferro da stiro, televisore, lavatrice e forno elettrico, è attraversato da una corrente di intensità maggiore se collegato alla rete domestica di 220 V, e la risposta corretta è la lavatrice. Per determinare l'intensità di corrente che attraversa ciascun elettrodomestico, si utilizza la formula della potenza elettrica: P = V × I, dove P è la potenza in watt, V è la tensione in volt e I è l'intensità di corrente in ampere. Isolando I, si ottiene I = P/V. Applicando questa formula, per il ferro da stiro: I = 1000 W / 220 V ? 4,55 A; per il televisore: I = 150 W / 220 V ? 0,68 A; per la lavatrice: I = 2500 W / 220 V ? 11,36 A; per il forno elettrico: I = 1500 W / 220 V ? 6,82 A. Tra questi valori, la lavatrice ha l'intensità di corrente maggiore, confermando che la risposta corretta è la lavatrice.

28 di 92 Domande

La media aritmetica di cinque numeri è 14. Se la media aritmetica dei primi due è 20, allora la media aritmetica degli altri tre è:














La risposta corretta è la C
La media aritmetica di cinque numeri è 14 e se la media aritmetica dei primi due è 20, allora la media aritmetica degli altri tre è 10. Per risolvere questa domanda, si parte dal calcolo della somma totale dei cinque numeri, che è 14 moltiplicato per 5, ottenendo 70. La somma dei primi due numeri, con una media di 20, è 20 moltiplicato per 2, cioè 40. Sottraendo la somma dei primi due numeri dalla somma totale, otteniamo la somma degli altri tre numeri: 70 meno 40 è uguale a 30. Infine, la media aritmetica degli altri tre numeri si calcola dividendo questa somma per 3, ottenendo 30 diviso 3, che è 10. Pertanto, la risposta corretta è 10.

29 di 92 Domande

Due cilindri graduati identici sono riempiti fino all'altezza h con 0,3 litri di due fluidi diversi: acqua e benzina. Sapendo che la densità della benzina d benzina  e' minore di quella dell'acqua dacqua cosa si può dire a proposito della pressione esercitata dai due fluidi sul fondo dei recipienti?














La risposta corretta è la A
La pressione sul fondo del cilindro contenente benzina è minore rispetto alla pressione sul fondo del cilindro contenente acqua. Questo è dovuto al fatto che la pressione esercitata da un fluido sul fondo di un recipiente è data dalla formula P = d * g * h, dove P è la pressione, d è la densità del fluido, g è l'accelerazione di gravità e h è l'altezza del fluido. Poiché i cilindri sono identici e riempiti alla stessa altezza, h è uguale per entrambi i fluidi. Tuttavia, la densità della benzina è minore di quella dell'acqua (d_benzina < d_acqua), il che significa che, a parità di altezza e forza gravitazionale, la pressione esercitata dalla benzina sarà inferiore a quella esercitata dall'acqua. Questo spiega perché la pressione sul fondo del cilindro contenente benzina è minore rispetto a quella del cilindro contenente acqua.

30 di 92 Domande

Considerate due masse isolate M1 = m e M2 = 2m, se F è il modulo della forza gravitazionale agente sulla massa M1, qual è il modulo della forza gravitazionale agente sulla massa M2?














La risposta corretta e' la '

F.

'.


31 di 92 Domande

Un'auto viaggia a 120 km/h. Quanti metri percorre in un secondo?














La risposta corretta è la B
Un'auto viaggia a 120 km/h. Quanti metri percorre in un secondo? La risposta corretta è 33 m. Per determinare quanti metri un'auto percorre in un secondo quando viaggia a 120 km/h, è necessario convertire la velocità da chilometri all'ora a metri al secondo. La conversione si effettua sapendo che 1 chilometro equivale a 1000 metri e 1 ora equivale a 3600 secondi. Dividendo la velocità in chilometri all'ora per il fattore di conversione 3.6 (ottenuto dividendo 3600 secondi per 1000 metri), si ottiene la velocità in metri al secondo. Pertanto, 120 km/h diviso per 3.6 è uguale a 33.33 metri al secondo. Arrotondando alla cifra intera più vicina, si ottiene che l'auto percorre 33 metri in un secondo.

32 di 92 Domande

Quale fra quelle di seguito elencate NON rappresenta una unita' di misura dell'energia?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale fra le unità elencate NON rappresenta una misura di energia e la risposta corretta è Joule/sec. Joule è l'unità di misura dell'energia nel Sistema Internazionale e rappresenta il lavoro compiuto quando una forza di un newton sposta un oggetto di un metro nella direzione della forza. Tuttavia, Joule/sec non è un'unità di energia, ma piuttosto un'unità di potenza, conosciuta come watt. La potenza è definita come il tasso al quale l'energia viene trasferita o convertita, quindi i watt misurano quanta energia viene utilizzata o prodotta per unità di tempo. Altre unità di energia includono calorie, kilowattora e electronvolt, tutte misurano quantità di energia, mentre Joule/sec, o watt, misura la velocità del suo utilizzo o trasferimento.

33 di 92 Domande

In un liquido in condizioni statiche la pressione idrostatica dipende da varie grandezze. Tuttavia essa NON dipende:














La risposta corretta è la A
In un liquido in condizioni statiche la pressione idrostatica dipende da varie grandezze, tuttavia essa NON dipende dalla viscosità del liquido. La pressione idrostatica in un fluido statico è determinata principalmente dalla densità del liquido, dalla gravità e dalla profondità del punto considerato nel fluido. Questi fattori sono espressi nella formula \( P = \rho gh \), dove \( P \) è la pressione, \( \rho \) è la densità del liquido, \( g \) è l'accelerazione di gravità e \( h \) è l'altezza della colonna di liquido sopra il punto in questione. La viscosità, invece, è una misura della resistenza del fluido allo scorrimento e non influisce sulla pressione esercitata da un fluido in condizioni di equilibrio statico. Pertanto, mentre la viscosità è un fattore importante nella dinamica dei fluidi in movimento, non ha alcun ruolo nella determinazione della pressione idrostatica in un liquido statico.

34 di 92 Domande

Nella dinamica dei fluidi ideali:














La risposta corretta è la D
Nella dinamica dei fluidi ideali, la viscosità è supposta nulla. Questa affermazione è corretta perché nei modelli di fluidi ideali si assume che il fluido non opponga resistenza allo scorrimento, caratteristica definita appunto dalla viscosità. La viscosità è una misura dell'attrito interno tra le particelle del fluido, e nel caso di un fluido ideale, questo attrito è considerato inesistente, permettendo al fluido di muoversi senza dissipazione di energia. Questa semplificazione consente di applicare le equazioni di Bernoulli e di Eulero, che descrivono il moto dei fluidi senza tener conto degli effetti dissipativi. L'assenza di viscosità implica che il fluido non generi vortici o turbolenze, facilitando lo studio teorico del comportamento del fluido in condizioni ideali. Tuttavia, è importante notare che nella realtà tutti i fluidi hanno una qualche forma di viscosità, sebbene in alcuni casi possa essere trascurabile per scopi pratici.

35 di 92 Domande

La pressione atmosferica:














La risposta corretta e' la '

E' la somma delle pressioni parziali dei gas presenti nell'atmosfera

'.


36 di 92 Domande

Osservate la seguente tabella:(vedi foto). Attraverso quale delle seguenti relazioni sono collegate le grandezze x ed y ?

product image













La risposta corretta è la A
La relazione tra le grandezze x ed y è data da 3x² = y + 2. Per determinare questa relazione, si osserva che la tabella fornisce coppie di valori (x, y) che devono soddisfare un'equazione. La forma suggerita dalla risposta corretta è un'equazione quadratica in x. Iniziando da 3x² = y + 2, possiamo isolare y per ottenere y = 3x² - 2. Questa equazione implica che per ogni valore di x, y è determinato aggiungendo 2 al prodotto di 3 e il quadrato di x. Per verificare la correttezza, si può sostituire ogni valore di x dalla tabella nell'equazione e controllare se il corrispondente valore di y è corretto. Se ogni coppia (x, y) soddisfa l'equazione, allora la relazione è confermata. Questa equazione rappresenta una parabola con vertice traslato lungo l'asse y, il che è coerente con la forma quadratica dell'espressione.

37 di 92 Domande

Sia f(x) = x2. Risulta f(x1) < f(x2) per ogni coppia di numeri reali x1 < x2 tali che:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede se f(x1) < f(x2) per ogni coppia di numeri reali x1 < x2 tali che 0 < x1 < x2, e la risposta corretta è: "0 < x1 < x2". La funzione f(x) = x² è una funzione quadratica con un minimo globale in x = 0, il che implica che essa è strettamente crescente per x > 0. Quando si considerano due numeri reali x1 e x2 tali che 0 < x1 < x2, entrambi sono positivi e, dato che la funzione è crescente in questo intervallo, si ha che f(x1) < f(x2). Questo non sarebbe necessariamente vero se x1 e x2 includessero valori negativi, poiché la funzione è decrescente per x < 0. Pertanto, la condizione 0 < x1 < x2 garantisce che ci si trovi nella porzione crescente della parabola, assicurando che f(x1) sia sempre minore di f(x2).

38 di 92 Domande

L'equazione di secondo grado: ax2 + b=0 ha radici reali quando:














La risposta corretta è la C
L'equazione di secondo grado: ax² + b = 0 ha radici reali quando: a e b hanno segni opposti. Questa affermazione è corretta perché l'equazione data è una forma particolare dell'equazione quadratica, in cui manca il termine lineare, riducendosi a ax² + b = 0. Per determinare le condizioni in cui l'equazione ha radici reali, possiamo riscriverla come ax² = -b e quindi x² = -b/a. Affinché x² sia un numero reale, il rapporto -b/a deve essere maggiore o uguale a zero, il che implica che a e b devono avere segni opposti. Se a è positivo, allora b deve essere negativo affinché -b/a sia positivo, e viceversa. Se i segni di a e b fossero uguali, -b/a sarebbe negativo, rendendo x² un numero negativo, il che non è possibile per i numeri reali. Pertanto, la condizione necessaria per avere radici reali è che a e b abbiano segni opposti.

39 di 92 Domande

Indicare il valore corretto di x nella seguente equazione: ex = 5 (con e = 2,7183... base dei logaritmi naturali o neperiani)














La risposta corretta è la C
Indicare il valore corretto di x nella seguente equazione: ex = 5 (con e = 2,7183... base dei logaritmi naturali o neperiani). Risposta corretta: x = loge 5. Per risolvere l'equazione ex = 5, bisogna isolare x. Questo si ottiene applicando il logaritmo naturale su entrambi i lati dell'equazione, poiché il logaritmo naturale è l'inverso della funzione esponenziale con base e. Applicando il logaritmo naturale, otteniamo ln(ex) = ln(5). Grazie alle proprietà dei logaritmi, ln(ex) si semplifica a x, poiché ln(e) = 1. Pertanto, l'equazione diventa x = ln(5). In notazione, ln rappresenta il logaritmo naturale, quindi x = loge 5 è una notazione alternativa per esprimere x = ln(5), confermando che la risposta corretta è x = loge 5.

40 di 92 Domande

Nel Sistema Internazionale delle Unità di Misura SI è permesso far uso di multipli e sottomultipli delle unità di misura. Vengono elencati 5 gruppi di 6 multipli e sottomultipli (in base ai loro simboli ufficiali). Accanto a ciascun simbolo è indicato un fattore di moltiplicazione che dovrebbe essere assegnato al simbolo. Tuttavia SOLO UNO dei gruppi seguenti fornisce tutti i fattori di moltiplicazione giusti. Quale?














La risposta corretta è la A
Nel Sistema Internazionale delle Unità di Misura SI è permesso far uso di multipli e sottomultipli delle unità di misura, e la risposta corretta è: p(10?¹²); n(10??); m(10??); h(10²); M(10?); G(10?). La risposta è corretta perché nel Sistema Internazionale di Unità di Misura, i prefissi standard indicano specifici fattori di moltiplicazione: "p" sta per pico e corrisponde a 10?¹², "n" per nano che equivale a 10??, "m" per micro che rappresenta 10??, "h" per hecto che è 10², "M" per mega che è 10? e "G" per giga che è 10?. Questi prefissi sono utilizzati per esprimere comodamente grandezze molto grandi o molto piccole e sono universalmente riconosciuti e accettati nella comunità scientifica. L'uso corretto dei prefissi è essenziale per garantire chiarezza e precisione nella comunicazione scientifica e tecnica.

41 di 92 Domande

"Nella storia dell'architettura le utopie innanzitutto erano collettive. Mentre i ciberarchitetti parlano in termini di individui gli utopisti parlavano in termini di società( ...). C'è' una bella differenza: da un lato avete le vere utopie, pensate per essere realizzate sulla terra reale da uomini reali, dall'altra avete strampalate speculazioni intellettuali senza nessuna possibilità di essere veramente abitate. ( ... ) L'utopia ha occupato un posto ben preciso nella storia umana. Da un lato era il riflesso della sviluppo della società in un certo periodo, dall'altro era la ricerca di valori nobili, collettivi e sociali, per far vivere gli individui in un clima pacifico e armonioso. Certo potete discutere del loro valore, concordare o meno con le loro ipotesi politiche e sociali. Ma dovete convenire che queste esistevano ed erano ben solide. Era il tentativo di ipotizzare una società migliore. Forse non sapete che la città di Brasilia è una specie di utopia realizzata. Venne progettata ex novo da architetti di fama internazionale, prevedendo le soluzioni funzionali più interessanti e ardite. Ma era una città vuota, costruita nel deserto dell'immaginazione. ( ... ) Brasilia, la città del futuro, è ora una metropoli come tutte le altre metropoli brasiliane. Essa riflette la società nella quale è inserita. La decadenza sociale è stata piu' forte dell'immaginazione utopica. Se questo è stato il destino di Brasilia figuratevi quello delle architetture liquide, che non hanno alcun obiettivo sociale e nessuna possibilità di essere mai costruite nella realtà vivente. ( ... ) Possiamo dire, per concludere questa lezione, che la liberazione dell'uomo, la realizzazione dell'utopia, non sono faccende del ciberspazio. Sono problemi seri e concreti che si risolvono nella realtà di tutti i giorni, trasformandola con l'azione reale e non immaginando di ritagliare isole felici o pratiche individuali virtuali al di fuori di essa, nel regno dell'immateriale". da Alberto Pian," Computer, scuola e formazione," Centro scientifico editore, 1996, Torino

Tra i seguenti personaggi storici UNO NON appartiene alla serie degli utopisti che hanno segnato la storia europea: individuatelo














La risposta corretta e' la '

Giordano Bruno

'.


42 di 92 Domande

Quanti elettroni possono essere contenuti al massimo negli orbitali di tipo 4d?














La risposta corretta è la A
La domanda è: "Quanti elettroni possono essere contenuti al massimo negli orbitali di tipo 4d?" e la risposta corretta è "10". Gli orbitali d, indipendentemente dal livello energetico principale, possono ospitare un massimo di 10 elettroni perché ogni orbitale d è costituito da 5 sottolivelli distinti, ciascuno dei quali può contenere fino a 2 elettroni con spin opposto. Pertanto, il numero massimo di elettroni che possono occupare gli orbitali 4d è 10. Questo si basa sulla configurazione elettronica e sul principio dell'esclusione di Pauli, che stabilisce che due elettroni nello stesso orbitale devono avere spin opposto. Inoltre, la regola di Hund suggerisce che gli elettroni si distribuiscono tra gli orbitali disponibili in modo da massimizzare il numero di elettroni con lo stesso spin, il che implica che ogni orbitale d sarà riempito con un elettrone prima di iniziare a raddoppiare gli elettroni negli stessi orbitali.

43 di 92 Domande

In 2000 mL di una soluzione acquosa sono presenti 3.65 g di HCl (p.m.=36.5 u.m.a.); la concentrazione della soluzione è:














La risposta corretta è la C
In 2000 mL di una soluzione acquosa sono presenti 3.65 g di HCl (p.m.=36.5 u.m.a.); la concentrazione della soluzione è 0.05 M. La concentrazione molare (M) di una soluzione si calcola dividendo il numero di moli di soluto per il volume della soluzione in litri. Per trovare le moli di HCl, si divide la massa del soluto (3.65 g) per il peso molecolare dell'HCl (36.5 g/mol), ottenendo 0.1 moli. Poiché il volume della soluzione è 2000 mL, cioè 2 litri, la concentrazione molare è data da 0.1 moli diviso 2 litri, che risulta in 0.05 M. Questo calcolo conferma che la concentrazione della soluzione è correttamente indicata come 0.05 M.

44 di 92 Domande

Due dadi vengono lanciati contemporaneamente. Qual è la probabilità di ottenere un punteggio minore o uguale a 4?














La risposta corretta è la C
La probabilità di ottenere un punteggio minore o uguale a 4 lanciando due dadi è 1/6. Per calcolare questa probabilità, bisogna considerare tutte le possibili combinazioni di punteggi ottenibili con due dadi, che sono 6 x 6 = 36. I punteggi desiderati sono quelli che danno un totale di 2, 3, o 4. Le combinazioni che soddisfano questa condizione sono: (1,1) per un totale di 2; (1,2) e (2,1) per un totale di 3; e (1,3), (2,2), e (3,1) per un totale di 4. In totale ci sono 6 combinazioni favorevoli. Pertanto, la probabilità di ottenere un punteggio minore o uguale a 4 è data dal rapporto tra il numero di combinazioni favorevoli e il numero totale di combinazioni possibili, ovvero 6/36, che semplificato dà 1/6.

45 di 92 Domande

Il prefisso Mega equivale a:














La risposta corretta è la E
Il prefisso Mega equivale a 106. Questo prefisso è utilizzato nel Sistema Internazionale di Unità (SI) per indicare un fattore di un milione, cioè 1.000.000 o 106. È spesso usato per misurare grandezze come byte, watt e hertz, dove ad esempio 1 megabyte corrisponde a 1.000.000 di byte. L'origine del prefisso "Mega" deriva dal greco "mégas", che significa "grande", e viene comunemente adottato in contesti scientifici e tecnologici per semplificare la notazione di numeri molto grandi. L'uso di prefissi come Mega aiuta a evitare l'uso di notazioni esponenziali complesse, rendendo più semplice la comunicazione e la comprensione delle misure. La standardizzazione dei prefissi nel SI facilita anche la conversione e il confronto tra diverse unità di misura, promuovendo una maggiore coerenza e uniformità a livello internazionale.

46 di 92 Domande

L'equazione 2senx - 3 = 0














La risposta corretta è la A
L'equazione 2senx - 3 = 0 ha come risposta corretta "E' impossibile". Questa risposta è corretta perché l'equazione implica che 2senx = 3, ovvero senx = 3/2. Tuttavia, il seno di un angolo in un triangolo rettangolo può assumere solo valori compresi tra -1 e 1, inclusi, poiché rappresenta il rapporto tra il cateto opposto e l'ipotenusa, che non può mai superare l'unità in valore assoluto. Pertanto, non esiste alcun angolo x per cui il seno possa essere uguale a 3/2, rendendo l'equazione impossibile da risolvere nel contesto dei numeri reali.

47 di 92 Domande

Quale fra i seguenti numeri è il più grande?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede: "Quale fra i seguenti numeri è il più grande?" e la risposta corretta è "(0.01)1/2". La risposta è corretta perché (0.01)1/2 rappresenta la radice quadrata di 0.01, che è 0.1. Per confrontare numeri molto piccoli, è utile trasformarli in una forma decimale più comprensibile. Gli altri numeri possibili, come (0.01)2 o 0.01, risultano essere rispettivamente 0.0001 e 0.01, entrambi più piccoli di 0.1. La radice quadrata di un numero decimale tra 0 e 1 produce un numero più grande rispetto al numero stesso, mentre elevarlo al quadrato produce un numero più piccolo. Pertanto, tra i numeri forniti, (0.01)1/2 è il più grande.

48 di 92 Domande

Sia data una forza costante e di modulo F1≠0. Sia inoltre dato un punto A1 giacente sulla retta di azione di F1. Il punto A1 disti L1 (con L1≠0) dal punto di applicazione di F1. Analogamente, sia data una seconda forza costante, di modulo F2≠0, ed un punto A2 giacente sulla retta di azione di F2. Sia L2≠0 la distanza di A2 dal punto di applicazione di F2. Che relazione c'e' tra il momento M1 di F1 rispetto ad A1 e il momento M2 di F2 rispetto ad A2?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale relazione esiste tra il momento M? della forza F? rispetto al punto A? e il momento M? della forza F? rispetto al punto A?, e la risposta corretta è che M?=M?=0. La spiegazione di questa risposta si basa sul fatto che il momento di una forza rispetto a un punto sulla sua retta d'azione è sempre zero. Questo perché il momento di una forza è definito come il prodotto vettoriale tra il vettore posizione del punto rispetto al punto di applicazione della forza e il vettore forza stesso. Quando il punto rispetto al quale si calcola il momento giace sulla retta d'azione della forza, il vettore posizione è parallelo al vettore forza, rendendo il prodotto vettoriale nullo. Quindi, indipendentemente dai valori di F?, F?, L? e L?, i momenti M? e M? rispetto ai punti A? e A?, che giacciono sulle rispettive rette d'azione delle forze, saranno sempre uguali a zero.

49 di 92 Domande

Siano date due lampadine A e B ad incandescenza (di quelle normalmente usate nelle nostre case) entrambe da 60 watt ed entrambe da 220 volt. Le collego in serie e le alimento a 220 volt utilizzando una presa di casa. La potenza assorbita da esse vale:














La risposta corretta è la D
La potenza assorbita da due lampadine da 60 W e 220 V collegate in serie e alimentate a 220 V è di 30 W. Quando due lampadine identiche sono collegate in serie, la tensione totale si divide equamente tra le due, quindi ciascuna lampadina riceve 110 V. La resistenza di ciascuna lampadina, calcolata usando la formula R = V²/P, è di 806,67 ohm. In serie, le resistenze si sommano, quindi la resistenza totale è 1613,34 ohm. La corrente totale nel circuito è data da I = V/R, quindi I = 220 V / 1613,34 ohm, che risulta in circa 0,136 A. La potenza assorbita da ciascuna lampadina è P = I²R, che equivale a (0,136 A)² × 806,67 ohm, risultando in circa 15 W per lampadina. Pertanto, la potenza totale assorbita dalle due lampadine è 30 W.

50 di 92 Domande

Il logaritmo decimale di un numero compreso fra 1 e 10














La risposta corretta e' la '

E' compreso fra 0 e 1

'.


51 di 92 Domande

La doppia disequazione 16<x2<36 è verificata














La risposta corretta è la D
La doppia disequazione 16

52 di 92 Domande

Il rettangolo ABCD di lati AB=8 cm e AD= 4 cm e' inscritto in una circonferenza. Quanto vale la lunghezza della circonferenza?














La risposta corretta è la B
Il rettangolo ABCD di lati AB=8 cm e AD= 4 cm è inscritto in una circonferenza e la lunghezza della circonferenza è 4?5? cm. La spiegazione risiede nel fatto che, essendo il rettangolo inscritto in una circonferenza, la sua diagonale coincide con il diametro della circonferenza. Per calcolare la diagonale, si applica il teorema di Pitagora: la diagonale AC è ?(AB² + AD²) = ?(8² + 4²) = ?(64 + 16) = ?80 = 4?5 cm. Poiché la diagonale è uguale al diametro della circonferenza, la lunghezza della circonferenza si calcola con la formula C = ?d, dove d è il diametro. Pertanto, la lunghezza della circonferenza è 4?5? cm.

53 di 92 Domande

Che relazione c'è tra erg e joule?














La risposta corretta e' la '

1 joule=107 erg

'.


54 di 92 Domande

Qual è la soluzione della disequazione (x - 5)(x - 5) > 0?














La risposta corretta è la A
La soluzione della disequazione (x - 5)(x - 5) > 0 è x ? 5. Questa disequazione rappresenta un prodotto di due fattori identici, (x - 5)², che è maggiore di zero. Poiché il quadrato di un numero reale è sempre non negativo, (x - 5)² è maggiore di zero per tutti i valori di x eccetto quando x = 5, dove il prodotto diventa esattamente zero. Pertanto, la soluzione della disequazione è l'insieme di tutti i numeri reali tranne x = 5, poiché solo in quel punto l'espressione non soddisfa la condizione di essere maggiore di zero. In termini di intervalli, la soluzione si esprime come x ? ? \ {5}, il che significa che x può assumere qualsiasi valore reale eccetto 5.

55 di 92 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


56 di 92 Domande

L’età media dei partecipanti alla festa di Alice è 24 anni. Se l’età media degli uomini è di 26 anni e quella delle donne 21, qual è il rapporto fra il numero degli uomini e quello delle donne presenti alla festa di Alice?














La risposta corretta è la A
L'età media dei partecipanti alla festa di Alice è 24 anni e se l'età media degli uomini è di 26 anni e quella delle donne 21, il rapporto fra il numero degli uomini e quello delle donne presenti alla festa di Alice è 3/2. Per risolvere il problema, consideriamo che l'età media complessiva dei partecipanti sia data dalla somma delle età totali degli uomini e delle donne divisa per il numero totale dei partecipanti. Se indichiamo con \( n_m \) il numero di uomini e con \( n_f \) il numero di donne, l'equazione per l'età media complessiva diventa \( \frac{26n_m + 21n_f}{n_m + n_f} = 24 \). Moltiplicando entrambi i membri per \( n_m + n_f \) e risolvendo l'equazione, otteniamo \( 26n_m + 21n_f = 24n_m + 24n_f \), che semplificata diventa \( 2n_m = 3n_f \). Da qui, il rapporto \( \frac{n_m}{n_f} = \frac{3}{2} \) conferma che per mantenere l'età media complessiva a 24 anni, il numero di uomini deve essere 3/2 volte quello delle donne.

57 di 92 Domande

Un numero (scritto in base 10) ha dodici cifre. Sommandole, otteniamo 11. Qual è il prodotto di queste cifre? 














La risposta corretta è la A
Un numero scritto in base 10 ha dodici cifre e la somma di queste cifre è 11; il prodotto di queste cifre è 0. La risposta è corretta perché, per ottenere un prodotto di cifre pari a zero, è sufficiente che almeno una delle cifre sia zero. Considerando che la somma delle dodici cifre è 11, è evidente che non tutte le cifre possono essere diverse da zero e positive, poiché anche il numero più piccolo possibile con dodici cifre (ovvero 10 cifre uguali a 1 e due zero) avrebbe una somma maggiore di 11. Pertanto, almeno una cifra deve essere zero per soddisfare la condizione della somma, il che rende il prodotto delle cifre automaticamente uguale a zero.

58 di 92 Domande

Michele e Nicolò corrono ogni mattina partendo alle ore 06:00 dal solito incrocio. Michele corre lungo un percorso quadrato di lato di lato 200 m, Nicolò lungo un percorso quadrato di lato 400 m. I due, viaggiando costantemente alla stessa velocità di 2 m/s, percorrono assieme la prima parte per poi dividersi. Qual è il minimo intervallo di tempo dopo il quale i due potrebbero ritrovarsi per percorrere ancora un tratto insieme














La risposta corretta è la A
Michele e Nicolò corrono ogni mattina partendo alle ore 06:00 dal solito incrocio, e il minimo intervallo di tempo dopo il quale i due potrebbero ritrovarsi per percorrere ancora un tratto insieme è 11’ 40”. Michele corre lungo un percorso quadrato di lato 200 m, mentre Nicolò corre lungo un percorso quadrato di lato 400 m, entrambi alla velocità costante di 2 m/s. Per calcolare quando si incontrano di nuovo, bisogna determinare il tempo necessario affinché entrambi completino un numero intero di giri sui rispettivi percorsi e si trovino contemporaneamente al punto di partenza. Michele impiega 400 secondi per completare un giro (percorso totale di 800 m), mentre Nicolò impiega 800 secondi (percorso totale di 1600 m). Il minimo comune multiplo di 400 e 800 secondi è 800 secondi, equivalenti a 13 minuti e 20 secondi. Tuttavia, poiché entrambi partono insieme alle 06:00, si incontrano nuovamente per la prima volta dopo aver percorso un tratto insieme inizialmente, quindi il tempo effettivo che devono trascorrere separati è 700 secondi, che corrispondono a 11 minuti e 40 secondi.

59 di 92 Domande

Priscilla è nata il 12 aprile, di domenica. Nicola è nato nello stesso anno, anche lui di domenica.
Determinare quale dei seguenti giorni può essere il compleanno di Nicola. 














La risposta corretta è la D
Priscilla è nata il 12 aprile, di domenica, e Nicola è nato nello stesso anno, anche lui di domenica; il compleanno di Nicola può essere il 10 maggio. Per determinare la data possibile del compleanno di Nicola, bisogna considerare che un anno normale ha una sequenza settimanale che si ripete ogni 7 giorni. Dato che il 12 aprile è domenica, aggiungendo 7 giorni si arriva al 19 aprile, un'altra domenica. Continuando a sommare intervalli di 7 giorni, si scopre che anche il 10 maggio cade di domenica, poiché 10 maggio è 28 giorni dopo il 12 aprile (4 settimane esatte). Questo calcolo conferma che il 10 maggio è una delle possibili date di nascita di Nicola, dato che cade nello stesso giorno della settimana in cui è nata Priscilla.

60 di 92 Domande

Quali sono i due numeri la cui somma risulta 56 e che sono proporzionali a 2 e 5 secondo lo stesso coefficiente?














La risposta corretta e' la '

I due numeri sono 16 e 40

'.


61 di 92 Domande

Indicato con xn il termine ennesimo di una successione di numeri, e data la legge: x(n+1) = x(n-1) + xn , quale delle seguenti successioni numeriche rispetta la legge?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale successione numerica rispetta la legge x(n+1) = x(n-1) + xn, e la risposta corretta è la successione 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21,.... Questa successione è nota come la successione di Fibonacci, dove ogni termine, a partire dal terzo, è la somma dei due termini precedenti. La legge fornita nella domanda è una forma modificata della relazione di ricorrenza della successione di Fibonacci, in cui x(n+1) viene calcolato come la somma di x(n-1) e xn. Considerando i primi termini della successione di Fibonacci, possiamo verificare che: x1 = 1, x2 = 2, x3 = x1 + x2 = 1 + 2 = 3, x4 = x2 + x3 = 2 + 3 = 5, e così via, confermando che la successione segue la legge data nella domanda.

62 di 92 Domande

Il 3% di una certa somma ammonta a L 60000; il valore dell'intera somma è di lire:














La risposta corretta è la A
Il 3% di una certa somma ammonta a L 60000; il valore dell'intera somma è di lire 2000000. Per determinare il valore dell'intera somma, possiamo utilizzare il concetto di percentuale. Sappiamo che il 3% della somma totale è uguale a L 60000, quindi possiamo impostare un'equazione per trovare la somma totale. Poiché il 3% è equivalente a 3/100, possiamo scrivere l'equazione come (3/100) * X = 60000, dove X rappresenta la somma totale. Per risolvere questa equazione, moltiplichiamo entrambi i lati per 100/3 per isolare X. Questo ci dà X = 60000 * (100/3). Calcolando, otteniamo X = 2000000. Pertanto, la somma totale è L 2000000, confermando che la risposta corretta è 2000000.

63 di 92 Domande

Da un mazzo di 40 carte (10 cuori, 10 quadri, 10 fiori, 10 picche) se ne estraggono tre; qual è la probabilità che siano tutte e tre di fiori, supponendo di non rimettere la carta estratta nel mazzo?














La risposta corretta è la A
Da un mazzo di 40 carte, se ne estraggono tre; qual è la probabilità che siano tutte e tre di fiori, supponendo di non rimettere la carta estratta nel mazzo? La risposta corretta è 3/247. Per calcolare questa probabilità, si deve considerare il numero di modi in cui si possono estrarre tre carte di fiori dal mazzo, diviso per il numero totale di modi in cui si possono estrarre tre carte qualsiasi. Iniziamo calcolando il numero di modi per estrarre tre carte di fiori: ci sono 10 fiori nel mazzo, quindi le combinazioni sono 10 scelti 3, che è uguale a 120. Il numero totale di modi per estrarre tre carte da un mazzo di 40 è 40 scelti 3, che è uguale a 9.880. La probabilità è quindi il rapporto tra questi due valori: 120 diviso 9.880, che semplificato dà 3/247. Questa è la probabilità che tutte e tre le carte estratte siano di fiori, considerando che le carte non vengono rimesse nel mazzo dopo l'estrazione.

64 di 92 Domande

L’espressione y = 3x2 – 2x + 1 rappresenta una relazione tra le variabili reali x e y che, usando il linguaggio naturale significa:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di interpretare l'espressione y = 3x² - 2x + 1 in linguaggio naturale, e la risposta corretta è: "la somma di y con il doppio di x si ottiene aggiungendo uno al triplo del quadrato di x". Questa risposta è corretta perché la formula y = 3x² - 2x + 1 rappresenta un'equazione polinomiale di secondo grado in cui y è espresso come una funzione di x. In particolare, il termine 3x² rappresenta il triplo del quadrato di x, mentre il termine -2x rappresenta il doppio di x con un segno negativo. Quando si dice "la somma di y con il doppio di x", si intende che a y bisogna aggiungere 2x, il che annulla il termine -2x presente nell'equazione originale. Infine, aggiungendo 1, si ottiene l'espressione completa 3x² - 2x + 1, che è esattamente uguale a y. Questo processo di traduzione dall'algebra al linguaggio naturale permette di comprendere meglio il significato dell'espressione data.

65 di 92 Domande

Siano a e b due numeri reali tali che a+b<0 e ab>0. Quale delle seguenti proposizioni è vera? 














La risposta corretta è la B
Siano a e b due numeri reali tali che a+b<0 e ab>0. Quale delle seguenti proposizioni è vera? La risposta corretta è: a <0 e b <0. La condizione a+b<0 implica che la somma dei due numeri è negativa, suggerendo che almeno uno dei numeri deve essere negativo. La condizione ab>0 indica che il prodotto dei due numeri è positivo, il che significa che entrambi i numeri devono avere lo stesso segno: entrambi positivi o entrambi negativi. Tuttavia, se fossero entrambi positivi, la loro somma sarebbe positiva, il che contraddirebbe la prima condizione. Pertanto, l'unica possibilità è che entrambi i numeri siano negativi, soddisfacendo così entrambe le condizioni date nel problema.

66 di 92 Domande

Tirando contemporaneamente due dadi con facce numerate da 1 a 6, qual è la probabilità che la somma dei due punteggi ottenuti sia divisibile per 5?  














La risposta corretta è la B
Tirando contemporaneamente due dadi con facce numerate da 1 a 6, qual è la probabilità che la somma dei due punteggi ottenuti sia divisibile per 5? La risposta corretta è 7/36. Per calcolare questa probabilità, consideriamo tutte le possibili combinazioni dei punteggi ottenibili con due dadi, che sono 6 x 6 = 36. Ora, identifichiamo le combinazioni in cui la somma dei due punteggi è divisibile per 5. Le somme che soddisfano questa condizione sono 5, 10 e 15. Le combinazioni che danno una somma di 5 sono (1,4), (2,3), (3,2), (4,1); quelle che danno una somma di 10 sono (4,6), (5,5), (6,4); e infine, la combinazione che dà una somma di 15 è (6,9), che però non è possibile con due dadi numerati da 1 a 6, quindi non esiste. In totale, abbiamo 7 combinazioni favorevoli: 4 per la somma di 5 e 3 per la somma di 10. Pertanto, la probabilità che la somma sia divisibile per 5 è 7/36.

67 di 92 Domande

Qual è il più grande tra i seguenti numeri 12 3/5, 67/10,501/3,502/3,62/3?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale sia il più grande tra i numeri 12^(3/5), 6^(7/10), 50^(1/3), 50^(2/3), e 6^(2/3), e la risposta corretta è 50^(2/3). Per determinare quale di questi numeri sia il più grande, è utile confrontarli su una base comune. Un metodo efficace è quello di trasformare gli esponenti in una forma decimale per facilitare il confronto. Calcolando i valori approssimativi: 12^(3/5) ? 4.57, 6^(7/10) ? 3.73, 50^(1/3) ? 3.68, 50^(2/3) ? 13.57, e 6^(2/3) ? 3.30. Da questi calcoli risulta evidente che 50^(2/3) è il più grande. Questo perché l'esponente 2/3 applicato a una base relativamente grande come 50 produce un valore significativamente più elevato rispetto agli altri numeri con basi ed esponenti più piccoli.

68 di 92 Domande

Le piastrelle (quadrate) del pavimento (rettangolare) di un locale di dimensioni di 2 x 3 = 6 metri quadrati, sono costate complessivamente € 600. Sapendo che il costo unitario delle piastrelle è stato di 4 euro, quanto misura il lato della piastrella ?  














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quanto misura il lato di una piastrella sapendo che il pavimento di un locale di 6 metri quadrati è stato piastrellato con piastrelle quadrate dal costo totale di 600 euro e un costo unitario di 4 euro; la risposta corretta è 20 cm. Per determinare la misura del lato della piastrella, bisogna prima calcolare il numero totale di piastrelle utilizzate. Poiché il costo totale delle piastrelle è 600 euro e il costo unitario di ciascuna piastrella è 4 euro, il numero di piastrelle è 600 diviso 4, ovvero 150 piastrelle. Sapendo che l'area totale del pavimento è 6 metri quadrati, ovvero 60000 cm² (poiché 1 metro quadrato equivale a 10000 cm²), ogni piastrella copre un'area di 60000 cm² diviso 150, che è 400 cm². Poiché le piastrelle sono quadrate, il lato di ciascuna piastrella è la radice quadrata di 400 cm², che è 20 cm.

69 di 92 Domande

Nel seguente quadrato ABCD il segmento TP è tangente in T all’arco di circonferenza BTD, di raggio AB. Qual è il valore in gradi dell‘angolo α = APC ?

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La risposta corretta è la B
Nel seguente quadrato ABCD il segmento TP è tangente in T all’arco di circonferenza BTD, di raggio AB. Qual è il valore in gradi dell’angolo ? = APC? La risposta corretta è ? = 112,5°. Per comprendere perché l'angolo ? = APC è 112,5°, consideriamo che il quadrato ABCD ha lati uguali e quindi AB = AD = raggio della circonferenza BTD. Poiché TP è tangente all'arco BTD in T, l'angolo tra il raggio BT e il segmento TP è di 90°. Inoltre, poiché ABCD è un quadrato, l'angolo BAD è di 90° e l'arco BTD si estende per 180° lungo la circonferenza. L'angolo centrale BTD è quindi 180°, e l'angolo alla circonferenza BPD è la metà, cioè 90°. L'angolo APC è quindi la somma dell'angolo BPD (90°) e dell'angolo supplementare di 22,5° che si forma a causa della tangente TP, poiché l'angolo tra la tangente e il raggio è 90° e quindi il complemento di questo angolo nell'arco è 22,5°. Quindi, ? = 90° + 22,5° = 112,5°.

70 di 92 Domande

Qual è il numero intero che approssima meglio il numero (5+√5)/(5-√5) ?














La risposta corretta è la E
Il numero intero che approssima meglio il numero (5+?5)/(5-?5) è 3. Per trovare l'approssimazione intera di questa espressione, si può razionalizzare il denominatore moltiplicando numeratore e denominatore per il coniugato del denominatore, cioè (5+?5). Questo porta a ((5+?5)²)/(5²-(?5)²), che si semplifica a (25 + 10?5 + 5)/(25-5), ovvero (30 + 10?5)/20. Dividendo tutto per 10, si ottiene (3 + ?5)/2. Poiché ?5 è approssimativamente 2.236, l'espressione diventa (3 + 2.236)/2, che è circa 2.618. L'intero più vicino a 2.618 è 3, quindi la risposta corretta è 3.

71 di 92 Domande

La relazione rappresentata dal seguente diagramma:

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La risposta corretta è la C
La relazione rappresentata dal seguente diagramma non è una funzione. Una relazione è definita come una funzione se, e solo se, ogni elemento del dominio è associato a uno e un solo elemento del codominio. In altre parole, in una funzione, non ci possono essere due o più valori di output (codominio) corrispondenti allo stesso valore di input (dominio). Se nel diagramma sono presenti elementi del dominio che si collegano a più di un elemento nel codominio, allora la relazione non soddisfa la definizione di funzione. Questo criterio può essere verificato graficamente tramite il "test della linea verticale", il quale afferma che se una linea verticale interseca il grafico della relazione in più di un punto, la relazione non è una funzione. Pertanto, se il diagramma mostra una tale violazione, si conclude correttamente che la relazione non è una funzione.

72 di 92 Domande

Se si aumentano la lunghezza della base di un rettangolo del 50% e quella dell'altezza del 20% l'area aumenta del:














La risposta corretta è la A
Se si aumentano la lunghezza della base di un rettangolo del 50% e quella dell'altezza del 20% l'area aumenta del 80%. Per comprendere il motivo, consideriamo che l'area di un rettangolo è data dal prodotto della base per l'altezza. Se la base originale è B e l'altezza è H, l'area originale è B × H. Aumentando la base del 50%, essa diventa 1,5B, e aumentando l'altezza del 20%, essa diventa 1,2H. La nuova area è quindi (1,5B) × (1,2H) = 1,8BH. Confrontando questa con l'area originale BH, si vede che l'area è aumentata di un fattore 1,8, il che corrisponde a un aumento del 80%. Questo calcolo dimostra che l'incremento combinato delle dimensioni porta a un aumento complessivo del 80% nell'area del rettangolo.

73 di 92 Domande

Se senα = 2/3 e cosα > 0 allora:














La risposta corretta è la E
Se senα = 2/3 e cosα > 0 allora 30°< ? < 45°. La condizione data senα = 2/3 indica che l'angolo ? si trova in uno dei quadranti in cui il seno è positivo, ovvero il primo o il secondo quadrante. Tuttavia, l'ulteriore informazione cosα > 0 restringe la posizione di ? al primo quadrante, poiché solo in questo quadrante sia il seno che il coseno sono positivi. Per determinare il range esatto di ?, consideriamo che il seno di 30° è 1/2 e il seno di 45° è ?2/2, che approssimativamente è 0.707. Poiché 2/3 è compreso tra 1/2 e 0.707, l'angolo ? deve necessariamente trovarsi tra 30° e 45°, confermando così la risposta corretta.

74 di 92 Domande

(a8 – b4)/(a2 – b) =














La risposta corretta è la A
La domanda chiede di semplificare l'espressione (a? – b?)/(a² – b) e la risposta corretta è (a? + b²) · (a² + b). Per spiegare questa semplificazione, iniziamo osservando che il numeratore a? – b? può essere riscritto come una differenza di quadrati: (a?)² – (b²)². Questa forma consente di applicare la formula della differenza di quadrati, che è (x² – y²) = (x – y)(x + y), risultando in (a? – b²)(a? + b²). Il termine a? – b² è ancora una differenza di quadrati e può essere ulteriormente scomposto in (a² – b)(a² + b). Pertanto, il numeratore originale si scompone in (a² – b)(a² + b)(a? + b²). Quando questo è diviso per il denominatore a² – b, il termine a² – b si semplifica, lasciando (a? + b²)(a² + b) come risultato finale.

75 di 92 Domande

 Il valore di (33/2 + 31/3)2 – 27 – 32/3 è pari a:  














La risposta corretta e' la '

2 · 311/6  

'.


76 di 92 Domande

Il radicale 3√4 è uguale a:














La risposta corretta e' la '

12√256

'.


77 di 92 Domande

Un terreno a forma rettangolare di lati AB = 60 m e BC = 80 m è stato diviso in tre appezzamenti equivalenti per permettere ai tre eredi di accedere alla fonte d’acqua posta in P. Sapendo che P appartiene alla diagonale AC del rettangolo, qual é il rapporto di AP rispetto alla diagonale AC?

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La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale sia il rapporto di AP rispetto alla diagonale AC di un terreno rettangolare diviso in tre appezzamenti equivalenti, e la risposta corretta è 2/3. Per risolvere il problema, consideriamo che il terreno rettangolare ha una diagonale AC che può essere calcolata usando il teorema di Pitagora: AC = ?(AB² + BC²) = ?(60² + 80²) = 100 m. Per dividere il terreno in tre appezzamenti equivalenti, ogni appezzamento deve avere la stessa area. La divisione deve essere tale che ogni appezzamento abbia accesso alla fonte d'acqua in P, che si trova sulla diagonale AC. Se dividiamo la diagonale in tre segmenti tali che AP e PC siano proporzionali alle aree degli appezzamenti, considerando che ogni appezzamento è equivalente, il punto P deve trovarsi a 2/3 della lunghezza totale della diagonale AC a partire da A, in modo che AP sia 2/3 di AC e PC 1/3 di AC. Questo assicura che ogni appezzamento abbia la stessa area e accesso alla fonte d'acqua, confermando che il rapporto di AP rispetto alla diagonale AC è effettivamente 2/3.

78 di 92 Domande

L’insieme di tutte le soluzione dell’equazione 2log x = log5 é:














La risposta corretta è la E
L'insieme di tutte le soluzioni dell'equazione 2log x = log5 è {?5}. Per risolvere questa equazione, bisogna prima comprendere che 2log x può essere riscritto come log(x²) grazie alle proprietà dei logaritmi. Quindi, l'equazione diventa log(x²) = log5. Poiché i logaritmi sono uguali, possiamo eguagliare gli argomenti, portando a x² = 5. Risolvendo questa equazione, otteniamo x = ±?5. Tuttavia, poiché il logaritmo di un numero negativo non è definito nei numeri reali, l'unica soluzione accettabile è x = ?5. Pertanto, l'insieme delle soluzioni è {?5}, confermando che la risposta corretta è {?5}.

79 di 92 Domande

Si consideri la funzione y = cosx (x esprime l’ampiezza dell’angolo in radianti). I valori della funzione cos1, cos2, cos3 e cos4, disposti in ordine crescente, risultano:














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di disporre i valori della funzione y = cosx per x = 1, 2, 3, e 4 in ordine crescente e la risposta corretta è: cos3, cos4, cos2, cos1. La funzione coseno è una funzione decrescente nell'intervallo [0, ?], che corrisponde all'intervallo [0, 3.14] in radianti, e poi diventa crescente nell'intervallo [?, 2?]. Pertanto, per x = 1, 2, 3, e 4, che si trovano tutti nell'intervallo [0, 2?], possiamo aspettarci che i valori di cosx diminuiscano fino a ? e poi inizino ad aumentare. In particolare, cos3 è il più piccolo poiché 3 è più vicino a ? (circa 3.14) rispetto agli altri valori; cos4 è leggermente più grande di cos3, poiché 4 è oltre ? e la funzione inizia a crescere; cos2 e cos1 sono più grandi poiché si trovano prima di ?, con cos2 più piccolo di cos1 perché 2 è più vicino a ? rispetto a 1.

80 di 92 Domande

Se 3x+7=0, quanto vale x ?














La risposta corretta è la A
Se 3x+7=0, quanto vale x? La risposta corretta è x=-7/3. Per risolvere l'equazione lineare 3x+7=0, si deve isolare la variabile x. Iniziamo sottraendo 7 da entrambi i lati dell'equazione, ottenendo 3x=-7. Successivamente, per isolare x, dividiamo entrambi i lati dell'equazione per il coefficiente di x, che è 3. Questo ci dà x=-7/3. La divisione per 3 è necessaria per annullare il moltiplicatore di x e ottenere il valore di x in forma esplicita. Questo processo di manipolazione algebrica garantisce che x sia isolato correttamente, confermando che la soluzione x=-7/3 è corretta.

81 di 92 Domande

Si consideri l'angolo alfa=90 gradi. Quale delle seguenti affermazioni è corretta ?














La risposta corretta è la A
Si consideri l'angolo alfa=90 gradi. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? La risposta corretta è: sin(alfa) = 1. Questa affermazione è corretta perché, nel contesto della trigonometria, il seno di un angolo in un triangolo rettangolo è definito come il rapporto tra la lunghezza del cateto opposto all'angolo e la lunghezza dell'ipotenusa. Quando l'angolo è di 90 gradi, il cateto opposto coincide con l'ipotenusa nel cerchio unitario, che è un cerchio con raggio 1 centrato sull'origine di un piano cartesiano. Pertanto, il valore del seno di 90 gradi è 1, poiché il rapporto tra il cateto opposto (che è uguale all'ipotenusa in questo caso) e l'ipotenusa stessa è 1. Questo è un concetto fondamentale nella trigonometria e viene spesso utilizzato per risolvere problemi che coinvolgono angoli e misure nel piano cartesiano.

82 di 92 Domande

Quale delle seguenti affermazioni meglio enuncia il teorema di Pitagora ?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale affermazione meglio enuncia il teorema di Pitagora, e la risposta corretta è: "Dato un triangolo rettangolo, la somma dei quadrati delle lunghezze dei due cateti è uguale al quadrato della lunghezza dell'ipotenusa." Questa affermazione è corretta perché il teorema di Pitagora è un principio fondamentale della geometria euclidea che si applica esclusivamente ai triangoli rettangoli, ovvero quei triangoli che hanno un angolo di 90 gradi. I cateti sono i due lati che formano l'angolo retto, mentre l'ipotenusa è il lato opposto all'angolo retto, ed è sempre il lato più lungo del triangolo. La relazione tra questi lati è espressa dall'equazione a² + b² = c², dove 'a' e 'b' rappresentano le lunghezze dei cateti e 'c' rappresenta la lunghezza dell'ipotenusa. Questo teorema è fondamentale non solo in geometria, ma anche in molte applicazioni pratiche come la fisica, l'ingegneria e la computer grafica, poiché permette di determinare una lunghezza sconosciuta di un lato di un triangolo rettangolo quando si conoscono le lunghezze degli altri due lati.

83 di 92 Domande

Quale di queste uguaglianze è corretta?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale di queste uguaglianze è corretta e la risposta corretta è rappresentata dall'immagine "https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2023/03/A-1.jpg". Per determinare quale uguaglianza sia corretta, è necessario esaminare attentamente le espressioni matematiche o le equazioni presentate nell'immagine. L'uguaglianza corretta è quella che rispetta le regole matematiche fondamentali, come le proprietà delle operazioni aritmetiche, le identità algebriche o le leggi di equivalenza. Se si tratta di un'equazione, ad esempio, entrambe le parti dell'equazione devono essere uguali quando si sostituiscono le variabili con valori specifici o quando si semplificano le espressioni. È possibile che l'immagine rappresenti una semplificazione corretta di un'espressione complessa o una trasformazione valida di un'equazione, confermando così la sua correttezza. Per verificare questa correttezza, è utile controllare ogni passaggio dell'equazione o dell'espressione per assicurarsi che ogni trasformazione sia giustificata e conforme alle regole matematiche.

84 di 92 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


85 di 92 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


86 di 92 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


87 di 92 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


88 di 92 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


89 di 92 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


90 di 92 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


91 di 92 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


92 di 92 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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