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1 di 104 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 104 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 104 Domande

Un microscopio ottico consente ingrandimenti di oltre 1000 volte. Al massimo ingrandimento e' possibile osservare:














La risposta corretta e' la '

batteri

'.


4 di 104 Domande

Nel DNA di una cellula, qual e' in percentuale la quantita' di timina se la citosina e' il 35%?














La risposta corretta e' la '

15%

'.


5 di 104 Domande

Immagina di costruire un cromosoma artificiale. Quali elementi ritieni indispensabili per il suo funzionamento in mitosi?














La risposta corretta e' la '

DNA, centromeri, istoni

'.


6 di 104 Domande

Nel brano seguente, articolato in frasi, una sola frase esprime un concetto NON coerente nel suo contesto. Individuarla:














La risposta corretta e' la '

negli organismi pluricellulari, morte naturale ed invecchiamento sono sempre correlati: per esempio le cellule sessuali possono ritenersi potenzialmente immortali

'.


7 di 104 Domande

L'approccio piu' corretto alfine di scoprire le relazioni esistenti tra organismi all'inizio dell'evoluzione consiste:














La risposta corretta e' la '

nell'esame dei primi organismi fossili

'.


8 di 104 Domande

Il numero dei cromosomi presenti in una cellula somatica di una donna e':














La risposta corretta e' la '

44 + XX

'.


9 di 104 Domande

Perche' la sostituzione di una base in un gene puo' NON alterare la sequenza aminoacida corrispondente?














La risposta corretta e' la '

Il codice genetico è degenerato

'.


10 di 104 Domande

Se una cellula di mammifero osservata al microscopio risulta contenere uno o piu' nuclei, mitocondri, ribosomi e vari sistemi di membrane si puo' escludere che sia:














La risposta corretta e' la '

un eritrocita

'.


11 di 104 Domande

Nell'uomo le cellule epiteliali dello strato corneo non hanno nucleo e quindi:














La risposta corretta e' la '

non si possono piu' dividere

'.


12 di 104 Domande

Il codice genetico si dice "ridondante" o "degenerato" perchè:














La risposta corretta e' la '

ad 1 amminoacido corrispondono più triplette di nucleotidi

'.


13 di 104 Domande

Il codice genetico dell'RNA messaggero di tutti gli organismi viventi e' formato da un numero fisso di codoni o triplette di basi azotate; questo numero corrisponde a:














La risposta corretta e' la '

64

'.


14 di 104 Domande

Se una mutazione provoca la delezione di una base nella regione di un gene che specifica una proteina, quale sarà l'effetto sulla sintesi di quella proteina?














La risposta corretta e' la '

La proteina sarà modificata dal punto della delezione in poi

'.


15 di 104 Domande

Quali delle seguenti affermazioni NON è corretta:














La risposta corretta e' la '

i virus contengono solo DNA

'.


16 di 104 Domande

La valvola mitrale si trova tra:














La risposta corretta e' la '

atrio sinistro e ventricolo sinistro

'.


17 di 104 Domande

La glicolisi e' un processo:














La risposta corretta e' la '

Proprio di tutti gli organismi

'.


18 di 104 Domande

Una cellula uovo differisce da uno spermatozoo in quanto la cellula uovo:














La risposta corretta e' la '

ha molte più riserve energetiche

'.


19 di 104 Domande

Durante la segmentazione, fino allo stadio di blastula, cosa avviene dopo ciascuna divisione?














La risposta corretta e' la '

Diminuisce la massa media delle singole cellule

'.


20 di 104 Domande

A scopo profilattico, le societa' moderne attuano vaccinazioni di massa contro varie malattie. Tali vaccini sono molto spesso:














La risposta corretta e' la '

antigeni attenuati

'.


21 di 104 Domande

Due gemelli identici originano da:














La risposta corretta e' la '

una cellula uovo fecondata da uno spermatozoo

'.


22 di 104 Domande

Due individui possono considerarsi appartenenti a specie diverse se:














La risposta corretta e' la '

sono isolati dal punto di vista riproduttivo

'.


23 di 104 Domande

Quale di queste cellule puo' essere priva di nucleo?














La risposta corretta e' la '

Eritrocita

'.


24 di 104 Domande

Il primo amminoacido di una proteina presenta sempre:














La risposta corretta e' la '

Il gruppo NH2 non impegnato nel legame peptidico

'.


25 di 104 Domande

L'esofago mette in comunicazione:














La risposta corretta e' la '

Faringe e stomaco

'.


26 di 104 Domande

Una molecola di lipide semplice è composta da glicerolo e acidi grassi in rapporto:














La risposta corretta e' la '

Uno/tre

'.


27 di 104 Domande

Il valore calorico dei seguenti componenti, espresso in Kcal/100 mg, e': (vedi foto). Un campione del formaggio A contiene 14,50 g di proteine, 11,12 g di lipidi e 5,50 g di glicidi. Il numero totale di Kcal del campione e':

product image













La risposta corretta è la A
Il valore calorico dei seguenti componenti, espresso in Kcal/100 mg, e': (vedi foto). Un campione del formaggio A contiene 14,50 g di proteine, 11,12 g di lipidi e 5,50 g di glicidi. Il numero totale di Kcal del campione e': 180. Per calcolare il numero totale di Kcal nel campione di formaggio, è necessario conoscere il valore calorico per grammo di ciascun macronutriente: le proteine e i glicidi forniscono circa 4 Kcal/g, mentre i lipidi forniscono circa 9 Kcal/g. Applicando questi valori, il calcolo è il seguente: le proteine forniscono 14,50 g x 4 Kcal/g = 58 Kcal, i lipidi forniscono 11,12 g x 9 Kcal/g = 100,08 Kcal e i glicidi forniscono 5,50 g x 4 Kcal/g = 22 Kcal. Sommando questi contributi calorici, si ottiene un totale di 180,08 Kcal, che arrotondato al numero intero più vicino è 180 Kcal, confermando così che la risposta corretta è 180.

28 di 104 Domande

Qual è il pH di una soluzione acquosa di NaCl 0,2 Molare?














La risposta corretta e' la '

7,0

'.


29 di 104 Domande

Quante moli di CO2 si formano nella combustione completa di tre moli di CH4?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quante moli di CO? si formano nella combustione completa di tre moli di CH? e la risposta corretta è 3. Nella combustione completa del metano (CH?), l'equazione chimica bilanciata è CH? + 2O? ? CO? + 2H?O. Da questa equazione si vede che una mole di CH? produce una mole di CO?. Pertanto, se si hanno tre moli di CH?, si produrranno tre moli di CO?, poiché il rapporto stechiometrico tra il metano e l'anidride carbonica è di 1:1. Questo significa che per ogni mole di metano completamente combusto, si ottiene una mole di anidride carbonica. Di conseguenza, con tre moli di metano, la combustione completa produrrà esattamente tre moli di CO?, confermando che la risposta corretta è 3.

30 di 104 Domande

A 25 gradi C, l'equazione di Nernst e':

E'= E+60 log [OX]/[R]

E'= potenziale di riduzione; E = potenziale di riduzione standard; [OX] = concentrazione dell'ossidante; [R] = concentrazione del riducente. L'equazione di Nernst consente di calcolare il potenziale di riduzione E' di una coppia redox in funzione del rapporto tra le concentrazioni dell'ossidante OX e del riducente R, essendo noto E.

Calcolare il potenziale di riduzione della coppia redox tampachinone/ tampachinolo per un quoziente tampachinone [OX]/tampachinolo [R] (E= -552 mVolt) = 10.000.














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di calcolare il potenziale di riduzione della coppia redox tampachinone/tampachinolo utilizzando l'equazione di Nernst, con una risposta corretta di -312 mVolt. Per risolvere il problema, si applica l'equazione di Nernst a 25 gradi C, che è E' = E + 60 log [OX]/[R]. Con il potenziale di riduzione standard E dato come -552 mVolt e il rapporto [OX]/[R] pari a 10.000, si sostituiscono questi valori nell'equazione: E' = -552 mVolt + 60 log(10.000). Il logaritmo di 10.000 è 4, quindi l'equazione diventa E' = -552 + 60*4. Calcolando, si ottiene E' = -552 + 240 = -312 mVolt. Questo risultato conferma che il potenziale di riduzione calcolato per la coppia redox è correttamente -312 mVolt, come indicato nella risposta.

31 di 104 Domande

Valutare le seguenti affermazioni: la struttura primaria di una proteina e' determinata da: (A)legami a idrogeno; (B)legami covalenti; (C)interazioni idrofobiche; (D)legami disolfuro; (E)forze di Van der Waals. UNA SOLA delle seguenti opzioni e' giusta: quale? La struttura primaria di una proteina e' determinata da legami:














La risposta corretta e' la '

di tipo B

'.


32 di 104 Domande

Quale dei seguenti termini NON si riferisce alla medesima classe di composti?














La risposta corretta è la E
La domanda è: "Quale dei seguenti termini NON si riferisce alla medesima classe di composti?" e la risposta corretta è "Gliceridi". I gliceridi, o acilgliceroli, sono esteri formati da glicerolo e acidi grassi e appartengono alla classe dei lipidi. Al contrario, gli altri termini proposti nella domanda si riferiscono probabilmente a una classe diversa di composti, come carboidrati, proteine o acidi nucleici. I gliceridi sono distinti per la loro struttura chimica caratteristica, che include una spina dorsale di glicerolo esterificata con uno, due o tre acidi grassi, formando rispettivamente monogliceridi, digliceridi e trigliceridi. Questi composti sono principalmente coinvolti nell'immagazzinamento di energia e nella formazione delle membrane cellulari, mentre altre classi di composti chimici come carboidrati e proteine svolgono ruoli diversi come fornire energia pronta all'uso e catalizzare reazioni biochimiche.

33 di 104 Domande

Che cosa e' l'acqua pesante?














La risposta corretta è la E
L'acqua pesante è l'acqua con due atomi di deuterio. Questa forma di acqua, conosciuta anche come ossido di deuterio (D?O), è simile all'acqua normale (H?O) ma differisce per la presenza di deuterio, un isotopo dell'idrogeno che contiene un protone e un neutrone nel suo nucleo, anziché il solo protone presente nell'idrogeno ordinario. Questa differenza nella composizione nucleare conferisce all'acqua pesante una massa molecolare maggiore rispetto all'acqua normale, rendendola più densa. L'acqua pesante è utilizzata principalmente come moderatore nei reattori nucleari, dove rallenta i neutroni senza assorbirli, facilitando così le reazioni di fissione nucleare. Inoltre, le sue proprietà fisiche uniche la rendono uno strumento utile in vari campi della ricerca scientifica, inclusi gli studi di spettroscopia e biologia molecolare. Tuttavia, non è adatta al consumo umano, poiché in grandi quantità può interferire con i processi biologici normali a causa della sua alterazione delle reazioni chimiche nelle cellule.

34 di 104 Domande

Nella reazione As2O3 + 4 HNO3 + H2O---> 2 H3AsO4 + 4 NO2 gli elementi che subiscono una variazione del numero di ossidazione sono:














La risposta corretta è la E
Nella reazione As?O? + 4 HNO? + H?O ? 2 H?AsO? + 4 NO?, gli elementi che subiscono una variazione del numero di ossidazione sono As e N. In questa reazione, l'arsenico (As) passa da un numero di ossidazione di +3 nell'As?O? a +5 nell'H?AsO?, indicando un processo di ossidazione. Contemporaneamente, l'azoto (N) nel nitrato di HNO? si riduce da un numero di ossidazione di +5 a +4 nel biossido di azoto NO?, indicando un processo di riduzione. Questo tipo di reazione è un esempio di redox, dove una sostanza si ossida e un'altra si riduce. La variazione dei numeri di ossidazione degli elementi coinvolti conferma che As e N sono i responsabili delle variazioni ossidative e riduttive in questa reazione.

35 di 104 Domande

A quale elemento neutro, non eccitato, appartiene la seguente struttura elettronica esterna: 2s2 2p2?














La risposta corretta e' la '

C

'.


36 di 104 Domande

La somma algebrica dei numeri di ossidazione di tutti gli atomi contenuti in un anione bivalente è:














La risposta corretta è la C
La somma algebrica dei numeri di ossidazione di tutti gli atomi contenuti in un anione bivalente è -2. Questo perché un anione bivalente è una specie chimica con una carica complessiva di -2, il che implica che la somma dei numeri di ossidazione di tutti gli atomi presenti deve corrispondere a tale carica per rispettare il principio di conservazione della carica elettrica. Nei composti ionici, la carica totale del composto deve essere neutra, quindi per un anione con carica -2, la somma dei numeri di ossidazione deve essere esattamente -2 per bilanciare la carica complessiva dell'anione. Questa regola è fondamentale per determinare la struttura e la reattività dei composti chimici, poiché i numeri di ossidazione forniscono informazioni cruciali sui trasferimenti di elettroni tra gli atomi.

37 di 104 Domande

Un elemento la cui formula elettronica sia 1s2 2s2 2p6 3s1 si comporta come:














La risposta corretta è la D
Un elemento la cui formula elettronica sia 1s² 2s² 2p? 3s¹ si comporta come un forte riducente. Questo elemento è il sodio, che ha un solo elettrone nel suo livello energetico più esterno (3s¹), il che lo rende altamente reattivo e incline a perdere facilmente questo elettrone per raggiungere una configurazione elettronica più stabile, simile a quella del gas nobile precedente, il neon. La tendenza a perdere un elettrone e formare uno ione positivo (Na?) conferisce al sodio proprietà riducenti, poiché è in grado di donare elettroni ad altre specie chimiche durante le reazioni redox. Questo comportamento è tipico dei metalli alcalini, che sono noti per essere forti riducenti a causa della loro bassa energia di ionizzazione e della loro predisposizione a formare cationi monovalenti.

38 di 104 Domande

In una soluzione satura di un sale poco solubile come BaSO4 si ha che:














La risposta corretta è la D
In una soluzione satura di un sale poco solubile come BaSO? si ha che il sale disciolto è tutto dissociato in ioni. In una soluzione satura, il sale poco solubile come il solfato di bario (BaSO?) raggiunge un equilibrio dinamico tra la fase solida del sale e gli ioni disciolti in soluzione. Anche se la solubilità del BaSO? è molto bassa, la quantità di sale che si dissolve è completamente dissociata in ioni bario (Ba²?) e ioni solfato (SO?²?). Questo avviene perché, nella soluzione, tutte le unità di sale che si sono disciolte si separano nei loro ioni costituenti. L'equilibrio di solubilità è descritto dal prodotto di solubilità (Ksp), che per BaSO? è molto basso, indicando che solo una piccola quantità di sale si dissolve, ma quella piccola quantità è completamente dissociata. Questo fenomeno è comune per i sali poco solubili, dove la dissociazione è completa per la porzione che effettivamente si scioglie, mantenendo l'equilibrio tra il solido non disciolto e gli ioni in soluzione.

39 di 104 Domande

Sapendo che il numero atomico di un dato elemento è 16, indicare quale dei seguenti valori è quello corrispondente al suo numero di ossidazione massimo:














La risposta corretta e' la '

+6

'.


40 di 104 Domande

L'aggiunta di glucosio ad una soluzione di cloruro di sodio ha l'effetto di:














La risposta corretta è la D
L'aggiunta di glucosio ad una soluzione di cloruro di sodio ha l'effetto di aumentare la pressione osmotica. Quando il glucosio viene aggiunto a una soluzione di cloruro di sodio, il numero totale di particelle solute nella soluzione aumenta. La pressione osmotica è direttamente proporzionale alla concentrazione totale delle particelle solute nella soluzione, secondo la legge di Van't Hoff. Poiché il glucosio è un soluto non volatile e non dissociabile, la sua presenza aumenta la concentrazione di particelle senza contribuire alla conduttività ionica, a differenza del cloruro di sodio che si dissocia in ioni. Questa maggiore concentrazione di particelle solute aumenta la pressione osmotica, poiché l'osmosi è il movimento del solvente attraverso una membrana semipermeabile verso la regione con una maggiore concentrazione di soluto. Pertanto, l'aggiunta di glucosio intensifica questo effetto, aumentando ulteriormente la pressione osmotica della soluzione.

41 di 104 Domande

Una sola delle seguenti affermazioni concernenti lo ione potassio (Z = 19, P.A. = 39) e' ERRATA. Quale?














La risposta corretta è la D
Una sola delle seguenti affermazioni concernenti lo ione potassio (Z = 19, P.A. = 39) è ERRATA: nel nucleo sono presenti 39 neutroni. Questa affermazione è errata perché il numero di massa (P.A.) di un elemento è dato dalla somma di protoni e neutroni nel nucleo. Per il potassio, con numero atomico (Z) pari a 19, ci sono 19 protoni. Pertanto, per calcolare il numero di neutroni, si sottrae il numero atomico dal numero di massa: 39 (P.A.) - 19 (protoni) = 20 neutroni. La presenza di 39 neutroni nel nucleo indicherebbe un numero di massa pari a 58, il che non corrisponde al potassio. Quindi, l'affermazione che nel nucleo siano presenti 39 neutroni è errata, poiché il corretto numero di neutroni per l'isotopo più comune del potassio è 20.

42 di 104 Domande

Si abbia una soluzione di cloruro di sodio in acqua: come varia il punto di congelamento della soluzione se viene raddoppiato il volume della soluzione per aggiunta di acqua pura?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede come varia il punto di congelamento di una soluzione di cloruro di sodio in acqua se il volume della soluzione viene raddoppiato aggiungendo acqua pura, e la risposta corretta è che il punto di congelamento aumenta. Quando si aggiunge acqua pura a una soluzione di cloruro di sodio, la concentrazione di soluto diminuisce poiché il numero di moli di soluto rimane costante mentre il volume della soluzione aumenta. Questo fenomeno è descritto dalla proprietà colligativa dell'abbassamento del punto di congelamento, che dipende dalla concentrazione delle particelle di soluto nella soluzione. In altre parole, più bassa è la concentrazione di soluto, minore sarà l'abbassamento del punto di congelamento rispetto al punto di congelamento dell'acqua pura. Pertanto, raddoppiando il volume della soluzione con acqua pura, la soluzione diventa più diluita e il punto di congelamento si avvicina a quello dell'acqua pura, risultando in un aumento del punto di congelamento della soluzione rispetto alla sua condizione originale.

43 di 104 Domande

Per ottenere un metallo allo stato di elemento da un minerale che lo contiene sotto forma di ossido, quale tra le seguenti trasformazioni chimiche si deve effettuare?














La risposta corretta è la A
Per ottenere un metallo allo stato di elemento da un minerale che lo contiene sotto forma di ossido, è necessaria una riduzione. La riduzione è un processo chimico in cui un composto perde ossigeno o acquista elettroni, trasformandosi in una forma più elementare. Nel caso dei minerali metallici ossidati, il metallo è legato all'ossigeno, e per ottenere il metallo puro è necessario rimuovere l'ossigeno attraverso una reazione di riduzione. Questo processo può essere effettuato utilizzando agenti riducenti come il carbonio o l'idrogeno, che sottraggono l'ossigeno dal minerale, oppure mediante elettrolisi, che impiega corrente elettrica per separare il metallo dall'ossigeno. La riduzione è fondamentale nella metallurgia estrattiva, poiché consente di ottenere metalli puri da minerali naturali, rendendoli utilizzabili per varie applicazioni industriali.

44 di 104 Domande

Ciro ha mangiato un'arancia. Sapendo che gli acidi presenti nell'arancia sono deboli, e che l'acido cloridrico contenuto nel succo gastrico e' forte, il pH (normalmente tra 2 e 3) nel succo gastrico di Ciro, dopo aver mangiato l'arancia, verosimilmente:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede: "Ciro ha mangiato un'arancia. Sapendo che gli acidi presenti nell'arancia sono deboli, e che l'acido cloridrico contenuto nel succo gastrico è forte, il pH (normalmente tra 2 e 3) nel succo gastrico di Ciro, dopo aver mangiato l'arancia, verosimilmente: non si modifica." La risposta corretta è che il pH non si modifica. Questo accade perché il succo gastrico umano è una soluzione altamente acida, contenente acido cloridrico con un pH che varia tra 1 e 3. Gli acidi presenti nelle arance, come l'acido citrico, sono acidi deboli e la loro capacità di alterare il pH del succo gastrico è trascurabile rispetto all'acido cloridrico. Inoltre, il sistema digestivo umano è dotato di meccanismi tampone che regolano e mantengono il pH gastrico in un intervallo ottimale per la digestione. Pertanto, l'ingestione di un'arancia, nonostante il suo contenuto acido, non è sufficiente a modificare significativamente il pH del succo gastrico di Ciro.

45 di 104 Domande

Una sola delle seguenti affermazioni e' ERRATA. Quale? Gli elementi F, Cl, Br e I:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale delle seguenti affermazioni sugli elementi F, Cl, Br e I è errata, e la risposta corretta è che "Costituiscono un periodo nel sistema periodico degli elementi". Questa affermazione è errata perché F (fluoro), Cl (cloro), Br (bromo) e I (iodio) non appartengono allo stesso periodo, bensì allo stesso gruppo nel sistema periodico. Gli elementi sono tutti alogeni e si trovano nel gruppo 17 (o VIIA secondo la vecchia nomenclatura) della tavola periodica. Gli elementi appartenenti a uno stesso gruppo condividono proprietà chimiche simili e hanno lo stesso numero di elettroni nel livello energetico più esterno, il che conferisce loro caratteristiche chimiche affini. Al contrario, un periodo nella tavola periodica è una riga orizzontale e gli elementi in un periodo hanno lo stesso numero di livelli energetici principali, ma non necessariamente proprietà chimiche simili.

46 di 104 Domande

Una sola delle seguenti associazioni e' CORRETTA. Quale?














La risposta corretta e' la '

Cs = metallo alcalino

'.


47 di 104 Domande

La reazione C + O2 = CO2 e' una reazione:














La risposta corretta è la E
La reazione C + O? = CO? è una reazione di ossidoriduzione. Questa reazione è classificata come ossidoriduzione perché coinvolge il trasferimento di elettroni tra gli atomi coinvolti. In questo processo, il carbonio (C) viene ossidato poiché aumenta il suo numero di ossidazione passando da 0 a +4 nel diossido di carbonio (CO?), mentre l'ossigeno (O?) viene ridotto poiché diminuisce il suo numero di ossidazione da 0 a -2. L'ossidazione del carbonio e la riduzione dell'ossigeno sono caratteristiche tipiche delle reazioni di ossidoriduzione, dove avviene una variazione dei numeri di ossidazione degli elementi coinvolti. Questa tipologia di reazione è fondamentale nei processi chimici e industriali, come la combustione, dove il carbonio viene frequentemente ossidato per produrre energia.

48 di 104 Domande

Per ossidazione dell'etanolo si può ottenere:














La risposta corretta è la C
Per ossidazione dell'etanolo si può ottenere acido acetico. L'etanolo, un alcol primario, subisce un processo di ossidazione attraverso il quale viene dapprima convertito in acetaldeide, un'aldeide. Questa reazione iniziale avviene in presenza di un ossidante come il dicromato di potassio (K?Cr?O?) in ambiente acido. Successivamente, l'acetaldeide può essere ulteriormente ossidata per formare l'acido acetico. Questa seconda fase di ossidazione richiede condizioni simili, in cui l'ossidante continua a reagire con l'acetaldeide per produrre l'acido carbossilico. La capacità dell'etanolo di trasformarsi in acido acetico attraverso questi passaggi è un esempio classico di reazioni di ossidazione degli alcoli primari, dove l'alcol viene completamente ossidato a un acido carbossilico.

49 di 104 Domande

Una batteria ideale fornisce una differenza di potenziale di 6 V. Se tra i terminali viene collegata una resistenza di 24 ohm, quale sara' la potenza dissipata per effetto Joule?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale sarà la potenza dissipata per effetto Joule quando una batteria ideale fornisce una differenza di potenziale di 6 V a una resistenza di 24 ohm, con la risposta corretta che è 1,5 W. La potenza dissipata per effetto Joule in un circuito elettrico può essere calcolata utilizzando la formula P = V²/R, dove P è la potenza, V è la tensione e R è la resistenza. In questo caso, la tensione V è 6 V e la resistenza R è 24 ohm. Sostituendo questi valori nella formula, otteniamo P = (6 V)² / 24 ohm = 36 V² / 24 ohm = 1,5 W. Pertanto, la potenza dissipata è correttamente calcolata come 1,5 watt, confermando la risposta fornita nella domanda.

50 di 104 Domande

Un sasso viene lasciato cadere con velocita' nulla in un pozzo. Il rumore del sasso che tocca il fondo giunge dopo 6 secondi dall'istante iniziale. La profondita' del pozzo e' di circa:














La risposta corretta è la D
Un sasso viene lasciato cadere con velocità nulla in un pozzo e il rumore del sasso che tocca il fondo giunge dopo 6 secondi dall'istante iniziale; la profondità del pozzo è di circa 180 m. Per calcolare la profondità del pozzo, consideriamo due fasi del movimento: la caduta del sasso e la propagazione del suono. Supponendo che l'accelerazione di gravità sia 9,8 m/s², possiamo calcolare il tempo di caduta del sasso utilizzando la formula \( h = \frac{1}{2} g t_1^2 \), dove \( h \) è la profondità del pozzo e \( t_1 \) è il tempo di caduta. Il suono impiega un tempo \( t_2 \) per risalire, e la somma dei due tempi è 6 secondi, quindi \( t_1 + t_2 = 6 \). La velocità del suono nell'aria è circa 340 m/s, quindi il tempo di risalita è \( t_2 = \frac{h}{340} \). Risolvendo il sistema di equazioni \( h = \frac{1}{2} g t_1^2 \) e \( t_1 + \frac{h}{340} = 6 \), otteniamo una profondità approssimativa di 180 metri.

51 di 104 Domande

Un'auto viaggia a 120 km/h. Quanti metri percorre in un secondo?














La risposta corretta è la B
Un'auto viaggia a 120 km/h. Quanti metri percorre in un secondo? La risposta corretta è 33 m. Per determinare quanti metri un'auto percorre in un secondo quando viaggia a 120 km/h, è necessario convertire la velocità da chilometri all'ora a metri al secondo. La conversione si effettua sapendo che 1 chilometro equivale a 1000 metri e 1 ora equivale a 3600 secondi. Dividendo la velocità in chilometri all'ora per il fattore di conversione 3.6 (ottenuto dividendo 3600 secondi per 1000 metri), si ottiene la velocità in metri al secondo. Pertanto, 120 km/h diviso per 3.6 è uguale a 33.33 metri al secondo. Arrotondando alla cifra intera più vicina, si ottiene che l'auto percorre 33 metri in un secondo.

52 di 104 Domande

Un pilota di aviogetto di massa m descrive una circonferenza di raggio r con velocita' v. Il seggiolino dovra' sopportare una forza centrifuga pari a:














La risposta corretta e' la '

mv2/r

'.


53 di 104 Domande

Calcolare il lavoro che bisogna compiere per far variare la velocita' di un corpo di massa m = 2kg da 4m/s a 6m/s.














La risposta corretta è la A
Calcolare il lavoro che bisogna compiere per far variare la velocità di un corpo di massa m = 2kg da 4m/s a 6m/s, con risposta corretta: 20 J. Per determinare il lavoro necessario a cambiare la velocità di un corpo, si utilizza il teorema dell'energia cinetica, che afferma che il lavoro compiuto su un corpo è uguale alla variazione della sua energia cinetica. L'energia cinetica iniziale del corpo è data dalla formula \( E_{c_i} = \frac{1}{2} m v_i^2 \), dove \( m = 2 \, \text{kg} \) e \( v_i = 4 \, \text{m/s} \), risultando in \( E_{c_i} = \frac{1}{2} \times 2 \times 4^2 = 16 \, \text{J} \). L'energia cinetica finale è \( E_{c_f} = \frac{1}{2} m v_f^2 \), con \( v_f = 6 \, \text{m/s} \), quindi \( E_{c_f} = \frac{1}{2} \times 2 \times 6^2 = 36 \, \text{J} \). La variazione di energia cinetica è \( \Delta E_c = E_{c_f} - E_{c_i} = 36 \, \text{J} - 16 \, \text{J} = 20 \, \text{J} \), che rappresenta il lavoro necessario per aumentare la velocità del corpo da 4 m/s a 6 m/s.

54 di 104 Domande

L'attivita' di un radionuclide inizialmente e' 64 milliCurie, dopo 7 periodi di dimezzamento sarà, nella stessa unità di misura:














La risposta corretta e' la '

1/2

'.


55 di 104 Domande

In un circuito elettrico vi sono una pila da 10 Volt e due resistenze in serie R1 e R2. Se la potenza totale è 50 watt e R2 = 3*R1, quanto vale R1 in ohm?














La risposta corretta è la E
In un circuito elettrico vi sono una pila da 10 Volt e due resistenze in serie R1 e R2, se la potenza totale è 50 watt e R2 = 3*R1, quanto vale R1 in ohm? La risposta corretta è 1/2. Per risolvere questo problema, si parte dalla formula della potenza elettrica P = V² / R_totale, dove R_totale è la somma delle resistenze in serie, cioè R1 + R2. Dato che R2 = 3*R1, possiamo esprimere R_totale come R1 + 3*R1 = 4*R1. Sapendo che la potenza totale è 50 watt e la tensione è 10 Volt, possiamo sostituire nella formula: 50 = 10² / (4*R1). Risolvendo per R1, otteniamo 50 = 100 / (4*R1), che semplificato diventa 4*R1 = 2, quindi R1 = 1/2 ohm. Questa soluzione dimostra che la risposta corretta è 1/2 ohm per R1, confermando l'accuratezza del calcolo.

56 di 104 Domande

Se, in acqua di mare, il prodotto d*g (densità * accelerazione di gravità) ha un valore numerico vicino a 104, le adatte unita' di misura saranno:














La risposta corretta è la D
In acqua di mare, se il prodotto d*g (densità * accelerazione di gravità) ha un valore numerico vicino a 10?, le adatte unità di misura saranno N/m³. Questa affermazione è corretta perché il prodotto della densità di un fluido (espressa in kg/m³) e l'accelerazione di gravità (espressa in m/s²) dà luogo a una pressione specifica, che è una forza per unità di volume. La pressione specifica è una misura della forza esercitata per unità di volume del fluido, e le unità di misura di tale grandezza sono Newton per metro cubo (N/m³). Questo valore rappresenta il peso specifico del fluido, che è una misura della forza di gravità che agisce su un volume unitario di fluido. Nell'acqua di mare, dove la densità è tipicamente intorno a 1025 kg/m³ e l'accelerazione di gravità è circa 9.81 m/s², il prodotto d*g risulta essere circa 10072.5 N/m³, che è prossimo a 10? N/m³, confermando così la correttezza delle unità di misura proposte.

57 di 104 Domande

Quale fra quelle di seguito elencate NON rappresenta una unita' di misura dell'energia?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale fra le unità elencate NON rappresenta una misura di energia e la risposta corretta è Joule/sec. Joule è l'unità di misura dell'energia nel Sistema Internazionale e rappresenta il lavoro compiuto quando una forza di un newton sposta un oggetto di un metro nella direzione della forza. Tuttavia, Joule/sec non è un'unità di energia, ma piuttosto un'unità di potenza, conosciuta come watt. La potenza è definita come il tasso al quale l'energia viene trasferita o convertita, quindi i watt misurano quanta energia viene utilizzata o prodotta per unità di tempo. Altre unità di energia includono calorie, kilowattora e electronvolt, tutte misurano quantità di energia, mentre Joule/sec, o watt, misura la velocità del suo utilizzo o trasferimento.

58 di 104 Domande

La pressione alla base di un cilindro contenente un liquido è:














La risposta corretta è la A
La pressione alla base di un cilindro contenente un liquido è indipendente dalla sezione del cilindro. Questo principio si basa sul fatto che la pressione idrostatica in un fluido in equilibrio dipende unicamente dall'altezza del fluido e dalla sua densità, oltre che dall'accelerazione di gravità. La formula per calcolare la pressione idrostatica è P = ?gh, dove P è la pressione, ? è la densità del liquido, g è l'accelerazione di gravità e h è l'altezza del liquido. Poiché questa formula non include la sezione trasversale del cilindro, la pressione alla base non varia con la dimensione o la forma della sezione del contenitore, ma solo con l'altezza del liquido. Questo concetto è una conseguenza diretta del principio di Pascal, che afferma che un cambiamento di pressione applicato a un fluido confinato si trasmette uniformemente in tutte le direzioni.

59 di 104 Domande

Si lasciano cadere a terra dalla medesima altezza un foglio e una pallina, entrambi di carta e di massa 15 grammi:














La risposta corretta è la E
Si lasciano cadere a terra dalla medesima altezza un foglio e una pallina, entrambi di carta e di massa 15 grammi, e arriva prima la pallina, perché c'è l'aria. La risposta è corretta perché, sebbene il foglio e la pallina abbiano la stessa massa, la loro forma e la resistenza dell'aria influenzano il tempo di caduta. La pallina, essendo più compatta e aerodinamica, sperimenta una minore resistenza dell'aria rispetto al foglio, che ha una superficie più ampia e piatta. Questa resistenza maggiore rallenta la caduta del foglio, mentre la pallina può accelerare più rapidamente verso il suolo. In assenza di aria, come nel vuoto, entrambi gli oggetti cadrebbero alla stessa velocità e raggiungerebbero il suolo simultaneamente, poiché la gravità agisce su di essi in modo uguale indipendentemente dalla loro forma. Tuttavia, poiché l'esperimento avviene in presenza di aria, la differenza nella resistenza aerodinamica determina che la pallina arrivi prima al suolo.

60 di 104 Domande

Si puo' trasferire del calore da un corpo che si trova ad una temperatura di 350 K ad uno che si trova ad una temperatura di 87°C?














La risposta corretta è la B
Si può trasferire del calore da un corpo che si trova ad una temperatura di 350 K ad uno che si trova ad una temperatura di 87°C? Sì, ma solo compiendo un lavoro. Questa affermazione è coerente con il secondo principio della termodinamica, che stabilisce che il calore non può spontaneamente fluire da un corpo a temperatura inferiore a uno a temperatura superiore senza l'intervento di un lavoro esterno. La temperatura di 87°C corrisponde a 360 K, che è superiore a 350 K, quindi il calore non fluirà naturalmente dal corpo a 350 K a quello a 360 K. Tuttavia, attraverso l'uso di un dispositivo come una pompa di calore o un frigorifero, è possibile trasferire calore dal corpo più freddo a quello più caldo, ma questo processo richiede l'esecuzione di lavoro esterno per superare la naturale tendenza del calore a fluire da regioni di temperatura più alta a quelle di temperatura più bassa.

61 di 104 Domande

Quale delle seguenti unita' di misura NON si riferisce all'energia?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale delle seguenti unità di misura non si riferisce all'energia, e la risposta corretta è Newton. Il Newton è un'unità di misura della forza nel Sistema Internazionale, definita come la quantità di forza necessaria per imprimere un'accelerazione di un metro al secondo quadrato a un corpo con una massa di un chilogrammo. Le unità di misura dell'energia, invece, includono il joule, l'elettronvolt, e il kilowattora, tutte quantificano la capacità di compiere lavoro o trasferire calore. L'energia è una grandezza scalare e viene spesso espressa in joule nel Sistema Internazionale, mentre il Newton, essendo un'unità di forza, è una grandezza vettoriale. Questa distinzione tra forza ed energia è fondamentale nella fisica, poiché la forza è un'interazione che può causare il movimento di un oggetto, mentre l'energia è una misura della capacità di un sistema di svolgere lavoro.

62 di 104 Domande

Nel Sistema Internazionale delle Unita' di Misura SI, una pressione P si misura in pascal e un volume V in metri cubi. In quali unità di misura dello stesso sistema viene quindi misurato il prodotto (P * V) ?














La risposta corretta è la B
Nel Sistema Internazionale delle Unità di Misura SI, una pressione P si misura in pascal e un volume V in metri cubi. In quali unità di misura dello stesso sistema viene quindi misurato il prodotto (P * V)? La risposta corretta è: Joule. Questa risposta è corretta perché il joule è l'unità di misura dell'energia nel Sistema Internazionale e si può esprimere come il prodotto di una forza per uno spostamento. La pressione è definita come forza per unità di superficie, quindi un pascal è equivalente a un newton per metro quadrato. Quando si moltiplica la pressione (in pascal) per il volume (in metri cubi), si ottiene un newton metro, che è la definizione di un joule. Pertanto, il prodotto di pressione e volume (P * V) risulta in joule, il che rappresenta il lavoro o l'energia associata a un sistema fisico in cui la pressione agisce su un volume.

63 di 104 Domande

La pressione che si esercita su di una superficie immersa in un liquido di densità costante in condizioni statiche, ad una data profondità':














La risposta corretta e' la '

Dipende linearmente dalla profondita'

'.


64 di 104 Domande

In un liquido in condizioni statiche la pressione idrostatica dipende da varie grandezze. Tuttavia essa NON dipende:














La risposta corretta è la A
In un liquido in condizioni statiche la pressione idrostatica dipende da varie grandezze, tuttavia essa NON dipende dalla viscosità del liquido. La pressione idrostatica in un fluido statico è determinata principalmente dalla densità del liquido, dalla gravità e dalla profondità del punto considerato nel fluido. Questi fattori sono espressi nella formula \( P = \rho gh \), dove \( P \) è la pressione, \( \rho \) è la densità del liquido, \( g \) è l'accelerazione di gravità e \( h \) è l'altezza della colonna di liquido sopra il punto in questione. La viscosità, invece, è una misura della resistenza del fluido allo scorrimento e non influisce sulla pressione esercitata da un fluido in condizioni di equilibrio statico. Pertanto, mentre la viscosità è un fattore importante nella dinamica dei fluidi in movimento, non ha alcun ruolo nella determinazione della pressione idrostatica in un liquido statico.

65 di 104 Domande

Nella dinamica dei fluidi ideali:














La risposta corretta è la D
Nella dinamica dei fluidi ideali, la viscosità è supposta nulla. Questa affermazione è corretta perché nei modelli di fluidi ideali si assume che il fluido non opponga resistenza allo scorrimento, caratteristica definita appunto dalla viscosità. La viscosità è una misura dell'attrito interno tra le particelle del fluido, e nel caso di un fluido ideale, questo attrito è considerato inesistente, permettendo al fluido di muoversi senza dissipazione di energia. Questa semplificazione consente di applicare le equazioni di Bernoulli e di Eulero, che descrivono il moto dei fluidi senza tener conto degli effetti dissipativi. L'assenza di viscosità implica che il fluido non generi vortici o turbolenze, facilitando lo studio teorico del comportamento del fluido in condizioni ideali. Tuttavia, è importante notare che nella realtà tutti i fluidi hanno una qualche forma di viscosità, sebbene in alcuni casi possa essere trascurabile per scopi pratici.

66 di 104 Domande

La pressione atmosferica:














La risposta corretta e' la '

E' la somma delle pressioni parziali dei gas presenti nell'atmosfera

'.


67 di 104 Domande

La forza di attrito è NON conservativa, perchè:














La risposta corretta è la A
La forza di attrito è NON conservativa, perché il lavoro fatto dalla forza di attrito dipende dal percorso. La forza di attrito è classificata come una forza non conservativa perché il lavoro che compie su un oggetto dipende dal tragitto seguito dall'oggetto stesso e non solo dalla posizione iniziale e finale. In termini di fisica, una forza conservativa è quella per cui il lavoro compiuto è indipendente dal percorso e dipende solo dagli stati iniziale e finale, come nel caso della forza gravitazionale. Al contrario, per la forza di attrito, il lavoro è maggiore se il percorso è più lungo, poiché l'attrito si oppone al movimento lungo tutto il tragitto. Questo comporta una dissipazione di energia meccanica in forma di calore, rendendo impossibile il recupero dell'energia persa semplicemente ripercorrendo il tragitto in senso inverso. Pertanto, la forza di attrito non conserva l'energia meccanica totale del sistema, caratteristica fondamentale delle forze non conservative.

68 di 104 Domande

Un mezzo X viene detto otticamente più denso di un mezzo Y quando:














La risposta corretta è la E
Un mezzo X viene detto otticamente più denso di un mezzo Y quando l'indice di rifrazione di X è maggiore di quello di Y. Questa affermazione è corretta perché l'indice di rifrazione di un mezzo misura quanto la velocità della luce viene ridotta rispetto al vuoto quando attraversa quel mezzo. Un indice di rifrazione maggiore indica che la luce viaggia più lentamente nel mezzo X rispetto al mezzo Y, il che implica che X ha una maggiore densità ottica. La densità ottica non si riferisce alla densità di massa, ma piuttosto alla capacità del mezzo di rallentare la luce. Questo comportamento deriva dalla maggiore interazione tra la luce e le particelle del mezzo, che causa la deviazione del percorso della luce, fenomeno osservabile come rifrazione. Pertanto, un mezzo con un indice di rifrazione più elevato è considerato otticamente più denso perché altera maggiormente il percorso della luce rispetto a un mezzo con un indice inferiore.

69 di 104 Domande

L'immagine formata da una lente convergente:














La risposta corretta è la B
L'immagine formata da una lente convergente è reale o virtuale a seconda della distanza tra l'oggetto e la lente. Questa affermazione è corretta perché una lente convergente può formare immagini diverse a seconda della posizione relativa dell'oggetto rispetto al fuoco della lente. Se l'oggetto è posizionato oltre il doppio della lunghezza focale, l'immagine formata è reale, capovolta e ridotta, situata tra il fuoco e il doppio della lunghezza focale dalla parte opposta della lente. Se l'oggetto si trova tra una e due lunghezze focali, l'immagine è ancora reale, capovolta, ma ingrandita e situata oltre il doppio della lunghezza focale. Quando l'oggetto è posizionato esattamente sulla lunghezza focale, la lente non riesce a formare un'immagine definita. Infine, se l'oggetto si trova tra la lente e il fuoco, l'immagine formata è virtuale, diritta e ingrandita, apparendo sullo stesso lato dell'oggetto rispetto alla lente.

70 di 104 Domande

La differenza tra gas e vapore consiste nel fatto che il vapore:














La risposta corretta è la D
La differenza tra gas e vapore consiste nel fatto che il vapore può essere liquefatto per compressione. La distinzione tra gas e vapore si basa sul comportamento termodinamico delle sostanze: un gas è uno stato della materia che non può essere facilmente liquefatto solo tramite compressione a temperatura ambiente, mentre un vapore è una fase gassosa di una sostanza che si trova al di sotto della sua temperatura critica, il che significa che può essere trasformato in un liquido semplicemente mediante compressione senza dover abbassare la temperatura. Questo accade perché il vapore esiste in un equilibrio con la sua fase liquida o solida, e la compressione aumenta la pressione del vapore fino a raggiungere il punto in cui diventa termodinamicamente favorevole la transizione alla fase liquida. Ad esempio, il vapore acqueo può essere facilmente condensato in acqua liquida aumentando la pressione, mentre l'ossigeno gassoso richiede sia un aumento di pressione che una riduzione di temperatura per passare allo stato liquido.

71 di 104 Domande

L'espressione (4 + 2x * 12y) / 2 si può ridurre a:














La risposta corretta è la E
L'espressione (4 + 2x * 12y) / 2 si può ridurre a 2 + x + 6y. Per comprendere perché questa riduzione è corretta, iniziamo con l'espressione originale: (4 + 2x * 12y) / 2. Prima di tutto, applichiamo la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all'addizione, risolvendo il prodotto 2x * 12y che risulta in 24xy. L'espressione diventa quindi (4 + 24xy) / 2. A questo punto, possiamo dividere ciascun termine del numeratore per il denominatore, ovvero 2. Dividendo 4 per 2 otteniamo 2, e dividendo 24xy per 2 otteniamo 12xy. L'espressione si semplifica così in 2 + 12xy. Tuttavia, notando che c'è un errore nel calcolo, correggiamo il passaggio: il termine 24xy dovrebbe essere diviso correttamente per 2, risultando in 12xy e non 6y come indicato. La risposta corretta, quindi, è effettivamente 2 + 12xy, ma per allinearsi con la risposta fornita, si dovrebbe considerare un errore nella risposta stessa o un'interpretazione differente del problema.

72 di 104 Domande

Osservate la seguente tabella:(vedi foto). Attraverso quale delle seguenti relazioni sono collegate le grandezze x ed y ?

product image













La risposta corretta è la A
La relazione tra le grandezze x ed y è data da 3x² = y + 2. Per determinare questa relazione, si osserva che la tabella fornisce coppie di valori (x, y) che devono soddisfare un'equazione. La forma suggerita dalla risposta corretta è un'equazione quadratica in x. Iniziando da 3x² = y + 2, possiamo isolare y per ottenere y = 3x² - 2. Questa equazione implica che per ogni valore di x, y è determinato aggiungendo 2 al prodotto di 3 e il quadrato di x. Per verificare la correttezza, si può sostituire ogni valore di x dalla tabella nell'equazione e controllare se il corrispondente valore di y è corretto. Se ogni coppia (x, y) soddisfa l'equazione, allora la relazione è confermata. Questa equazione rappresenta una parabola con vertice traslato lungo l'asse y, il che è coerente con la forma quadratica dell'espressione.

73 di 104 Domande

Se l'equazione x2 + ax + b = 0 ha soluzioni 5 e 1, il discriminante vale:














La risposta corretta è la D
L'equazione x² + ax + b = 0 ha soluzioni 5 e 1, e il discriminante vale 16. Per determinare il discriminante, dobbiamo prima utilizzare le soluzioni date per trovare i coefficienti dell'equazione. Poiché 5 e 1 sono le radici, possiamo esprimere l'equazione come (x - 5)(x - 1) = 0, che si espande in x² - 6x + 5 = 0. Qui, possiamo identificare che a = -6 e b = 5. Il discriminante di un'equazione quadratica ax² + bx + c = 0 è dato dalla formula ? = b² - 4ac. Applicando questa formula con i valori trovati, otteniamo ? = (-6)² - 4(1)(5) = 36 - 20 = 16, confermando che il discriminante è effettivamente 16. Questo calcolo mostra che le soluzioni sono reali e distinte, coerentemente con le soluzioni fornite inizialmente.

74 di 104 Domande

Data l'equazione 2x2 + bx + c = 0, qual è la coppia di valori di b e c che produce le soluzioni 11 e 3?














La risposta corretta è la D
Data l'equazione 2x² + bx + c = 0, qual è la coppia di valori di b e c che produce le soluzioni 11 e 3? La risposta corretta è: b = -28 c = 66. Per trovare i valori di b e c, possiamo utilizzare il fatto che le soluzioni di un'equazione quadratica ax² + bx + c = 0 sono date dalla formula x = (-b ± ?(b² - 4ac)) / 2a. Tuttavia, un metodo più diretto è usare le proprietà delle radici di un'equazione quadratica. La somma delle radici è uguale a -b/a e il prodotto delle radici è uguale a c/a. Dato che le radici sono 11 e 3, la somma delle radici è 11 + 3 = 14, che ci dà l'equazione -b/2 = 14, quindi b = -28. Il prodotto delle radici è 11 * 3 = 33, che ci dà l'equazione c/2 = 33, quindi c = 66. Pertanto, i valori b = -28 e c = 66 soddisfano le condizioni richieste.

75 di 104 Domande

Sia f(x) = x2. Risulta f(x1) < f(x2) per ogni coppia di numeri reali x1 < x2 tali che:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede se f(x1) < f(x2) per ogni coppia di numeri reali x1 < x2 tali che 0 < x1 < x2, e la risposta corretta è: "0 < x1 < x2". La funzione f(x) = x² è una funzione quadratica con un minimo globale in x = 0, il che implica che essa è strettamente crescente per x > 0. Quando si considerano due numeri reali x1 e x2 tali che 0 < x1 < x2, entrambi sono positivi e, dato che la funzione è crescente in questo intervallo, si ha che f(x1) < f(x2). Questo non sarebbe necessariamente vero se x1 e x2 includessero valori negativi, poiché la funzione è decrescente per x < 0. Pertanto, la condizione 0 < x1 < x2 garantisce che ci si trovi nella porzione crescente della parabola, assicurando che f(x1) sia sempre minore di f(x2).

76 di 104 Domande

La derivata prima della funzione f(x)= x(3x-2) è:














La risposta corretta è la B
La derivata prima della funzione f(x)= x(3x-2) è 6x-2. Per calcolare la derivata prima della funzione f(x)= x(3x-2), dobbiamo prima espandere l'espressione: f(x) = 3x² - 2x. A questo punto, possiamo applicare la regola della derivazione per ciascun termine separatamente. La derivata di 3x² rispetto a x è 6x, poiché si moltiplica il coefficiente 3 per l'esponente 2 e si sottrae 1 all'esponente, mentre la derivata di -2x rispetto a x è -2, poiché l'esponente di x è 1 e si riduce a zero, lasciando solo il coefficiente. Sommando i risultati delle derivate dei singoli termini, otteniamo la derivata complessiva della funzione f(x), che è 6x - 2, confermando che la risposta fornita è corretta.

77 di 104 Domande

E' possibile suddividere la popolazione umana in quattro gruppi sulla base di due specificità antigeniche (A e B). Alcuni individui presentano la specificità A (gruppo A), altri la specificità B (gruppo B), altri entrambe (gruppo AB), ed infine vi sono individui in cui non è espressa ne' l'una ne' l'altra specificità (gruppo 0). In uno studio sui gruppi sanguigni ABO condotto su 6000 cinesi, 2527 avevano l'antigene A e 2234 l'antigene B, 1846 nessun antigene. Quanti individui avevano entrambi gli antigeni?














La risposta corretta e' la '

607

'.


78 di 104 Domande

In una progressione geometrica il primo elemento è 2 e il sesto è 0,0625. Il quinto valore della progressione è:














La risposta corretta è la B
In una progressione geometrica il primo elemento è 2 e il sesto è 0,0625, il quinto valore della progressione è 0.125. Per determinare il quinto valore, si utilizza la formula generale di una progressione geometrica: \( a_n = a_1 \times r^{(n-1)} \), dove \( a_n \) è l'elemento n-esimo, \( a_1 \) è il primo elemento e \( r \) è la ragione della progressione. Dato che il primo elemento \( a_1 \) è 2 e il sesto elemento \( a_6 \) è 0,0625, possiamo scrivere l'equazione \( 0,0625 = 2 \times r^5 \). Risolvendo per \( r \), otteniamo \( r^5 = \frac{0,0625}{2} = 0,03125 \), quindi \( r = 0,5 \). Ora, per trovare il quinto elemento \( a_5 \), usiamo la stessa formula: \( a_5 = 2 \times (0,5)^4 = 2 \times 0,0625 = 0,125 \). Pertanto, il quinto valore della progressione è 0.125.

79 di 104 Domande

Dato un cilindro retto a base circolare di raggio R e altezza h = 2R, qual è il rapporto fra il suo volume e quello della sfera massima contenibile?














La risposta corretta è la C
Dato un cilindro retto a base circolare di raggio R e altezza h = 2R, il rapporto fra il suo volume e quello della sfera massima contenibile è 3/2. Per calcolare il volume del cilindro, utilizziamo la formula V_cilindro = ?R²h, dove h = 2R, quindi V_cilindro = 2?R³. La sfera massima contenibile all'interno del cilindro avrà un diametro pari all'altezza del cilindro, ovvero 2R, quindi il suo raggio sarà R. Il volume della sfera è dato dalla formula V_sfera = (4/3)?R³. Pertanto, il rapporto tra il volume del cilindro e quello della sfera è V_cilindro / V_sfera = (2?R³) / ((4/3)?R³) = 3/2. Questo risultato mostra che il volume del cilindro è una volta e mezzo quello della sfera massima contenibile.

80 di 104 Domande

Dato un cubo di volume Vc ed una sfera di volume Vs (diametro sfera = lato del cubo), calcolare il rapporto (Vc-Vs)/Vc:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di calcolare il rapporto (Vc-Vs)/Vc, dove Vc è il volume di un cubo e Vs il volume di una sfera con diametro uguale al lato del cubo, e la risposta corretta è 1-?/6. Per risolvere il problema, dobbiamo prima calcolare il volume del cubo, che è dato da Vc = l³, dove l è il lato del cubo. Poiché il diametro della sfera è uguale al lato del cubo, il raggio della sfera sarà r = l/2. Il volume della sfera è quindi Vs = (4/3)?(r³) = (4/3)?(l/2)³ = (?l³)/6. Ora possiamo calcolare il rapporto richiesto: (Vc-Vs)/Vc = (l³ - (?l³)/6)/l³ = 1 - (?/6). Questo risultato mostra che la differenza tra il volume del cubo e quello della sfera, divisa per il volume del cubo, è esattamente 1 - ?/6, confermando l'accuratezza della risposta fornita.

81 di 104 Domande

L'area sottesa dalla curva y = 2x + 3 nell'intervallo compreso tra 0 e 5 è data da:














La risposta corretta è la C
L'area sottesa dalla curva y = 2x + 3 nell'intervallo compreso tra 0 e 5 è data da 40. Per calcolare l'area sottesa dalla retta y = 2x + 3 tra x = 0 e x = 5, dobbiamo determinare l'integrale definito della funzione tra questi limiti. L'integrale di y = 2x + 3 rispetto a x è F(x) = x² + 3x. Calcolando F(x) nell'intervallo dato, otteniamo F(5) - F(0). Sostituendo, F(5) = 5² + 3(5) = 25 + 15 = 40 e F(0) = 0² + 3(0) = 0. Pertanto, l'area sottesa è 40 - 0 = 40, confermando che la risposta corretta è 40.

82 di 104 Domande

Un triangolo isoscele, che abbia due lati uguali a 2 cm e l'area uguale a 2 cm2 :














La risposta corretta è la A
Un triangolo isoscele, che abbia due lati uguali a 2 cm e l'area uguale a 2 cm², è anche rettangolo. Per dimostrare che un triangolo isoscele con queste caratteristiche è rettangolo, consideriamo che i due lati uguali sono di lunghezza 2 cm. L'area di un triangolo è data dalla formula (base * altezza) / 2. Se consideriamo la base come il lato diverso, e l'altezza come la perpendicolare dalla base al vertice opposto, possiamo impostare l'equazione (base * altezza) / 2 = 2 cm², quindi base * altezza = 4 cm². Poiché il triangolo è isoscele e l'area è massimizzata, l'altezza corrisponde alla metà della base, formando un triangolo rettangolo. Usando il teorema di Pitagora, possiamo verificare che con base = 2?2 cm e altezza = 2 cm, i lati soddisfano l'equazione 2² + 2² = (2?2)², confermando che il triangolo è rettangolo.

83 di 104 Domande

Disponendo di 7 lettere dell'alfabeto, tutte diverse, il numero di parole con 4 lettere che si possono formare potendo ripetere 2 o 3 o 4 volte la stessa lettera è:














La risposta corretta è la B
Disponendo di 7 lettere dell'alfabeto, tutte diverse, il numero di parole con 4 lettere che si possono formare potendo ripetere 2 o 3 o 4 volte la stessa lettera è 7?. La risposta è corretta perché si tratta di un problema di combinazioni con ripetizione. In questo caso, ogni posizione della parola di 4 lettere può essere occupata da una delle 7 lettere disponibili, e non ci sono restrizioni sul numero di volte che ciascuna lettera può essere ripetuta. Pertanto, per ogni lettera della parola, ci sono 7 possibilità, e poiché ci sono 4 lettere da scegliere, il numero totale di combinazioni è dato da 7 elevato alla quarta potenza, ovvero 7?. Questo calcolo include tutte le possibili combinazioni di ripetizione delle lettere, che siano 2, 3 o 4 volte, così come le combinazioni in cui tutte le lettere sono diverse.

84 di 104 Domande

La radice quadrata positiva di un numero x maggiore di 0 e minore di 1 è:














La risposta corretta è la B
La radice quadrata positiva di un numero x maggiore di 0 e minore di 1 è un numero maggiore di x. Questa affermazione è corretta perché per qualsiasi numero x compreso tra 0 e 1, la sua radice quadrata porta a un risultato che è più grande dello stesso numero di partenza. Questo accade perché i numeri frazionari tra 0 e 1, quando elevati al quadrato, diventano ancora più piccoli; quindi, per tornare al valore originale o più grande, la radice quadrata deve essere un numero maggiore di x. Ad esempio, se consideriamo x = 0,25, la sua radice quadrata è 0,5, che è chiaramente maggiore di 0,25. In generale, il grafico della funzione radice quadrata per x tra 0 e 1 si trova al di sopra della linea y = x, confermando che la radice quadrata è sempre maggiore del numero stesso in questo intervallo.

85 di 104 Domande

Due rette che giacciono nello stesso piano:














La risposta corretta è la E
Due rette che giacciono nello stesso piano possono essere parallele. In geometria euclidea, due rette sono considerate parallele se si trovano nello stesso piano e non si intersecano mai, indipendentemente dalla loro estensione. Questa definizione si basa sul postulato delle parallele di Euclide, che afferma che per un punto esterno a una retta, esiste una sola retta parallela a quella data. Quando due rette sono parallele, mantengono una distanza costante tra loro lungo tutto il loro percorso e non convergono né divergono. Questa proprietà è fondamentale in molti ambiti della matematica e delle scienze applicate, poiché garantisce la coerenza e la prevedibilità delle misurazioni e delle costruzioni geometriche. Le rette parallele sono spesso utilizzate per definire piani, angoli e altre figure geometriche, e la loro comprensione è cruciale per risolvere problemi complessi che coinvolgono la geometria piana.

86 di 104 Domande

Un triangolo rettangolo, ruotando intorno all'ipotenusa, genera:














La risposta corretta è la A
Un triangolo rettangolo, ruotando intorno all'ipotenusa, genera due coni uniti per la base. Quando un triangolo rettangolo viene ruotato attorno alla sua ipotenusa, la figura tridimensionale risultante è formata da due superfici coniche che condividono una base comune. Questo accade perché l'ipotenusa funge da asse di rotazione e i due cateti del triangolo tracciano due superfici coniche simmetriche rispetto all'asse. Ogni cateto genera un cono, con le loro basi coincidenti lungo l'asse di rotazione. La simmetria del triangolo rispetto all'ipotenusa assicura che i due coni siano identici e che le loro basi siano perfettamente allineate, formando così una struttura unica composta da due coni uniti per la base.

87 di 104 Domande

Un litro di liquido equivale a:














La risposta corretta è la B
Un litro di liquido equivale a un millesimo di metro cubo. Questa equivalenza deriva dalla definizione del litro, che è un'unità di misura del volume nel sistema metrico decimale. Un metro cubo, che è l'unità di misura standard per il volume nel Sistema Internazionale, è definito come il volume di un cubo con lati di un metro di lunghezza. Poiché un litro è definito come il volume di un cubo con lati di 10 centimetri (0,1 metri), il volume di questo cubo è 0,1 m x 0,1 m x 0,1 m = 0,001 metri cubi, ovvero un millesimo di metro cubo. Questa relazione è fondamentale per convertire tra litri e metri cubi e viene comunemente utilizzata in contesti scientifici e ingegneristici per garantire la coerenza delle unità di misura.

88 di 104 Domande

Se i tre angoli di un triangolo sono eguali ai tre angoli di un secondo triangolo, i due triangoli sono:














La risposta corretta è la D
La domanda è: "Se i tre angoli di un triangolo sono eguali ai tre angoli di un secondo triangolo, i due triangoli sono: Sempre simili." I triangoli sono considerati simili quando hanno gli stessi angoli, indipendentemente dalla lunghezza dei lati. Questo principio si basa sul criterio di similitudine per i triangoli, noto come criterio AA (Angolo-Angolo), che afferma che se due angoli di un triangolo sono congruenti a due angoli di un altro triangolo, allora i triangoli sono simili. La similitudine implica che i lati corrispondenti dei triangoli sono proporzionali, ma non necessariamente della stessa lunghezza. Questo significa che, pur avendo forme identiche, i triangoli possono differire in scala. La proprietà di avere angoli congruenti garantisce che i triangoli abbiano la stessa forma geometrica, confermando che sono sempre simili.

89 di 104 Domande

Una coppia vuole avere due figli dello stesso sesso: quanti figli deve avere per essere sicura che almeno due siano dello stesso sesso?














La risposta corretta e' la '

3

'.


90 di 104 Domande

L'insieme dei valori assunti, per x reale, dalla funzione f(x) = cos2x:














La risposta corretta è la C
L'insieme dei valori assunti, per x reale, dalla funzione f(x) = cos²x è l'intervallo (0,1) estremi inclusi. La funzione f(x) = cos²x rappresenta il quadrato del coseno di x, dove x è un numero reale. Poiché il coseno di un angolo, espresso in radianti, varia tra -1 e 1, il quadrato del coseno, cioè cos²x, varia tra 0 e 1. Questo perché il quadrato di un numero reale compreso tra -1 e 1 risulta sempre un numero compreso tra 0 e 1, inclusi gli estremi. Pertanto, l'intervallo dei valori assunti dalla funzione è [0,1]. La risposta corretta indica correttamente che l'intervallo è chiuso, poiché sia 0 che 1 sono valori raggiungibili dalla funzione: 0 si ottiene quando cosx è 0 (ad esempio, per x = ?/2 + k?, con k intero), mentre 1 si ottiene quando cosx è ±1 (ad esempio, per x = k?, con k intero).

91 di 104 Domande

Un numero è sempre divisibile per 4 se:














La risposta corretta è la E
Un numero è sempre divisibile per 4 se il numero formato dalle sue due ultime cifre è divisibile per 4. Questa regola deriva dal fatto che 100 è divisibile per 4, quindi qualsiasi numero può essere scomposto in multipli di 100 e una parte rimanente inferiore a 100, cioè le sue ultime due cifre. Poiché i multipli di 100 sono sempre divisibili per 4, la divisibilità dell'intero numero per 4 dipende solo dalle ultime due cifre. Se queste due cifre formano un numero che è divisibile per 4, allora l'intero numero sarà divisibile per 4. Ad esempio, nel numero 1328, le ultime due cifre sono 28, e poiché 28 è divisibile per 4, anche 1328 lo è. Questo criterio di divisibilità semplifica il processo di verifica senza dover dividere l'intero numero per 4, concentrandosi solo su una piccola parte di esso.

92 di 104 Domande

Per un triangolo rettangolo, quali delle seguenti affermazioni è FALSA?














La risposta corretta è la B
Per un triangolo rettangolo, quali delle seguenti affermazioni è FALSA? Può essere equilatero. Un triangolo rettangolo è un triangolo in cui uno degli angoli è di 90 gradi. Per definizione, un triangolo equilatero ha tutti e tre i lati della stessa lunghezza e tutti e tre gli angoli uguali a 60 gradi. Pertanto, è impossibile che un triangolo rettangolo sia anche equilatero, poiché un angolo di 90 gradi non può coesistere con l'angolo di 60 gradi richiesto in un triangolo equilatero. Inoltre, la presenza di un angolo retto implica che gli altri due angoli devono essere complementari, cioè la loro somma deve essere di 90 gradi, il che esclude ulteriormente la possibilità che tutti gli angoli siano uguali. Di conseguenza, un triangolo rettangolo non può mai avere tutti i lati uguali, confermando che l'affermazione "può essere equilatero" è falsa.

93 di 104 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


94 di 104 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


95 di 104 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


96 di 104 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


97 di 104 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


98 di 104 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


99 di 104 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


100 di 104 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


101 di 104 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


102 di 104 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


103 di 104 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


104 di 104 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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