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1 di 72 Domande

Quale, tra le frasi seguenti, contiene un errore ortografico?














La risposta corretta e' la '

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione

'.


2 di 72 Domande

"Leggendo che cinque milioni di pensionati percepiscono al lordo meno di un milione al mese, e immaginando che la gran parte di loro siano sposati, mi sono chiesto come mai in Italia questi dieci milioni di settantenni poveri non abbiano ancora organizzato la marcia su Roma (1) dei vecchietti. E, aiutati magari dai figli e dai nipoti, non facciano scoppiare il Sessantotto al contrario, con bivacchi e occupazioni, e non scaglino le loro dentiere contro i politici allo stesso modo in cui Enrico Toti (2) scagliò la sua stampella. Se si mette da parte l'indignazione, che è una pessima consigliera, soprattutto nel giornalismo, ci si accorge che questi vecchietti poveri sono per la gran parte esercenti, venditori ambulanti, lavoratori autonomi, gestori di bar, meccanici, panettieri e pescivendoli. Costituiscono insomma quel "tessuto" sociale così fitto soprattutto nelle città meridionali, da Catania sino a Roma. E' l'Italia straordinariamente vasta del piccolo commercio al dettaglio. E trattandosi di settantenni è chiaro che stiamo parlando del boom economico, quell'Italia furba che si rimboccava le maniche, l'Italia estrosa ed estroversa ma cafona e illegale, quella che si dava da fare in tutti i modi e mai si fidava dello Stato che, per chi veniva dalla seconda guerra mondiale (3), era lo Stato dell'otto settembre (4) e del tutti a casa, lo Stato del privilegio sbracato e dell'ingiustizia di classe. Quest'esercito di pensionati è dunque in gran parte ciò che resta dell'Italia che dichiarava un reddito inferiore a ciò che effettivamente percepiva, che si arrangiava e risparmiava, e investiva costruendo dovunque case di ogni genere, sempre affidate ai geometri e mai agli ingegneri, l'Italia dell'illegalità diffusa che sempre era in guerra con lo Stato e perciò evadeva le tasse ed era orgogliosa di evaderle. E se oggi quegli ex giovanotti settantenni percepiscono pensioni così ridicole è anche perché versavano contributi più bassi di quelli che avrebbero dovuto versare in base al reddito effettivo. Sono dati questi sulle pensioni che, invece di indignare, dovrebbero favorire l'intelligenza di un Paese complicato e dovrebbero metterci in guardia dalle crociate (5) moralistiche contro un'evasione fiscale che non era composta solo dall'evasione del ricco, dai conti in nero dell'imprenditore truffatore o del boss mafioso. C'è stata in questo Paese un'evasione fiscale diffusa alla quale si deve la protezione del piccolo benessere e la vitalità del piccolo risparmio, un'evasione che ha garantito il futuro molto più e molto meglio della pensione. Molti di quei ragazzi che evadevano sono oggi vecchietti poveri ma tranquilli che non assaltano i supermercati e si accontentano di pensioni insufficienti a pagare affitto, acqua, luce e telefono, proprio perché hanno assicurato, grazie all'evasione fiscale, una casetta (abusiva e sanata) a se stessi e magari pure ai figli."

Da Francesco Merlo, Il paradiso dei vecchietti in nero, in "Fratelli d'Italia", Corriere della sera, 7/9/2000

Delle note esplicative numerate, poste in calce all'articolo di Francesco Merlo riportato al quesito 67, UNA contiene un'informazione ERRATA:














La risposta corretta e' la '

(1) marcia su Roma: episodio del 1924, determinante per la presa del potere da parte dei Fascisti

'.


3 di 72 Domande

"Leggendo che cinque milioni di pensionati percepiscono al lordo meno di un milione al mese, e immaginando che la gran parte di loro siano sposati, mi sono chiesto come mai in Italia questi dieci milioni di settantenni poveri non abbiano ancora organizzato la marcia su Roma (1) dei vecchietti. E, aiutati magari dai figli e dai nipoti, non facciano scoppiare il Sessantotto al contrario, con bivacchi e occupazioni, e non scaglino le loro dentiere contro i politici allo stesso modo in cui Enrico Toti (2) scagliò la sua stampella. Se si mette da parte l'indignazione, che è una pessima consigliera, soprattutto nel giornalismo, ci si accorge che questi vecchietti poveri sono per la gran parte esercenti, venditori ambulanti, lavoratori autonomi, gestori di bar, meccanici, panettieri e pescivendoli. Costituiscono insomma quel "tessuto" sociale così fitto soprattutto nelle città meridionali, da Catania sino a Roma. E' l'Italia straordinariamente vasta del piccolo commercio al dettaglio. E trattandosi di settantenni è chiaro che stiamo parlando del boom economico, quell'Italia furba che si rimboccava le maniche, l'Italia estrosa ed estroversa ma cafona e illegale, quella che si dava da fare in tutti i modi e mai si fidava dello Stato che, per chi veniva dalla seconda guerra mondiale (3), era lo Stato dell'otto settembre (4) e del tutti a casa, lo Stato del privilegio sbracato e dell'ingiustizia di classe. Quest'esercito di pensionati è dunque in gran parte ciò che resta dell'Italia che dichiarava un reddito inferiore a ciò che effettivamente percepiva, che si arrangiava e risparmiava, e investiva costruendo dovunque case di ogni genere, sempre affidate ai geometri e mai agli ingegneri, l'Italia dell'illegalità diffusa che sempre era in guerra con lo Stato e perciò evadeva le tasse ed era orgogliosa di evaderle. E se oggi quegli ex giovanotti settantenni percepiscono pensioni così ridicole è anche perché versavano contributi più bassi di quelli che avrebbero dovuto versare in base al reddito effettivo. Sono dati questi sulle pensioni che, invece di indignare, dovrebbero favorire l'intelligenza di un Paese complicato e dovrebbero metterci in guardia dalle crociate (5) moralistiche contro un'evasione fiscale che non era composta solo dall'evasione del ricco, dai conti in nero dell'imprenditore truffatore o del boss mafioso. C'è stata in questo Paese un'evasione fiscale diffusa alla quale si deve la protezione del piccolo benessere e la vitalità del piccolo risparmio, un'evasione che ha garantito il futuro molto più e molto meglio della pensione. Molti di quei ragazzi che evadevano sono oggi vecchietti poveri ma tranquilli che non assaltano i supermercati e si accontentano di pensioni insufficienti a pagare affitto, acqua, luce e telefono, proprio perché hanno assicurato, grazie all'evasione fiscale, una casetta (abusiva e sanata) a se stessi e magari pure ai figli."

Da Francesco Merlo, Il paradiso dei vecchietti in nero, in "Fratelli d'Italia", Corriere della sera, 7/9/2000

Tra le seguenti considerazioni che riassumono alcune delle tesi sostenute da Francesco Merlo nell'articolo riportato al quesito 67, individuate QUELLA CHE TRAVISA il pensiero dell'autore:














La risposta corretta e' la '

le pensioni basse che gli attuali "vecchietti" percepiscono dipendono dallo scarso riconoscimento, da parte dello Stato, del lavoro che essi hanno svolto e dalla svalutazione dei contributi, a loro tempo consistenti, che essi hanno pagato

'.


4 di 72 Domande

" ... non esiste categoria di lavoratori che non abbia delle spese per produrre ricchezza, e le spese di uno scrittore sono impossibile da documentare lira su lira ... E se io per scrivere ho bisogno assoluto di una Porsche bianca, di una crociera nelle Antille, di una suite al Waldorf Astoria, di un amante birmano, di 22 Kg. di marijuana? Arduo da provare, ma altrettanto arduo da contestare. Così si ripiegò - per il computo delle detrazioni nella dichiarazione dei redditi - su una spesa forfettaria del 25 per cento (ora 20 per cento) includente alla meglio e senza scontrini i tic, i vizi, le fobie, le stravaganze, le ricerche, i viaggi, le depressioni, le subitanee paralisi della capricciosa, sfuggente categoria. Che in Italia conta quanto il due di coppe, come si sa. Folta anche troppo, non fa tuttavia paura a nessuno, non essendo in grado di organizzare un minaccioso corteo della Federpenna o un blocco stradale della Confpoesia. Gli scrittori sono blandamente vezzeggiati nelle campagne elettorali, qualcuno viene persino eletto, ma l'intreccio col mondo politico resta a maglie molto larghe. Sorge periodicamente una "figura eminente" da consultare ogni tanto per far bella figura, da invitare a qualche pubblica cerimonia, sempre però badando a lasciarla fuori dai luoghi del vero potere, anche quando l'Illustre abbia dato ampie prove di congenito opportunismo e vanesia disponibilità a succhiare qualsiasi osso. Perché è così che il politico italiano vede, e vuole, lo scrittore ideale: un firmaiolo semipoveretto, che coi soli proventi dei suoi libri non arriva al 27 del mese, e dovrà quindi adattarsi ai mecenatismi distribuiti dall'alto, ..., col cappello in mano, è ovvio. Uno scrittore che riesca ad evitare questo non piace. Perché non è controllabile, ma soprattutto perché il suo successo suona di per sé scandaloso. ... Uno scrittore di successo manda in frantumi l'immagine che resiste dai tempi del brutto romanzo sulla vita di bohème di Henry Murger, contemporaneo, sia detto per inciso, di Hugo, Flaubert, Gautier e altri autori baciati o sbaciucchiati dal successo. Come molti cliché di quell'epoca, anche questo torna sempre a rivivere sotto nuove forme. Quanti saranno in Italia gli scrittori che vivono dei loro diritti? Meno di trenta, crediamo. La TV incombe, i lettori sono in continuo calo, i bestsellers stranieri spazzano via tutto ....
Fruttero e Lucentini, La Stampa

Dalle spiritose osservazioni di Fruttero e Lucentini (F&L) sono state tratte alcune deduzioni; individuate QUELLA NON COERENTE col testo:














La risposta corretta e' la '

In Italia la categoria degli scrittori conta poco, a meno che uno scrittore si mostri utile ai politici, i quali in questo caso stabiliscono con lui un'alleanza di ferro facendosene un collaboratore stretto, autorevole e largamente remunerato

'.


5 di 72 Domande

La brusca sostituzione del re con un pezzo di legno lasciava già prevedere che non ci sarebbero stati neanche principi, principesse, maghi, castelli incantati. La nuova e quasi inavvertita "svolta", col suo intimistico richiamo all'inverno, alla legna "per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze", esclude ogni residuo di favola aulica, medievale, cortese, e impianta con fermezza la narrazione su un terreno familiare, umilmente domestico. Di quale libro si parla in questa presentazione?














La risposta corretta è la C
La brusca sostituzione del re con un pezzo di legno lasciava già prevedere che non ci sarebbero stati neanche principi, principesse, maghi, castelli incantati. La nuova e quasi inavvertita "svolta", col suo intimistico richiamo all'inverno, alla legna "per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze", esclude ogni residuo di favola aulica, medievale, cortese, e impianta con fermezza la narrazione su un terreno familiare, umilmente domestico. Di quale libro si parla in questa presentazione? Risposta corretta: Pinocchio. La descrizione fornita nella domanda allude chiaramente al romanzo "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi. L'elemento del "pezzo di legno" è un riferimento diretto al protagonista stesso, Pinocchio, che è un burattino di legno creato da Geppetto. L'assenza di elementi tipicamente fiabeschi come re, principi e castelli incantati indica un allontanamento dalle tradizionali favole medievali per concentrarsi su una narrazione più semplice e domestica, ambientata in un contesto familiare e quotidiano. Inoltre, il richiamo all'inverno e alla legna per accendere il fuoco sottolinea l'ambientazione umile e realistica della storia, in cui le preoccupazioni quotidiane e i bisogni essenziali come il calore e la casa sono centrali, rispecchiando il tono e il setting del libro di Collodi.

6 di 72 Domande

“Una volta era semplice. Prima che i romantici esaltassero la “singolarità” del creatore, l’arte era spesso un mestiere di famiglia e i figli di Johann Sebastian Bach non avevano paura del confronto col padre mettendosi a fare i musicisti, Bernardo Bellotto andava a bottega da suo zio Canaletto e si firmava come lui (non per dolo, ma per una questione di “ditta”), i fratelli Carracci affrescavano assieme ettari quadrati di palazzi romani. Finì tutto nell’Ottocento. Non finirono le famiglie di artisti, finì la fabbrica d’arte familiare: padri, figli, fratelli cominciarono a tenere ciascuno al proprio nome, alla propria personalità. Se in famiglia qualcuno raggiungeva un’eccellenza indiscussa, gli altri ne erano intimiditi, misurarsi col gigante faceva paura. I fratelli ormai cambiano nome in partenza. Il nome in (quasi) partenza l’hanno cambiato anche i due fratelli più famosi del Novecento italiano, Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, l’uno pittore, l’altro talento più poliedrico. E il minore, Alberto, lo cambiò perché, quando cominciò a lavorare a Parigi, il fratello era già conosciuto. Da dove, poi, lo pseudonimo saltasse fuori, non si sa con certezza. ( ... ) Oggi Ruggero Savinio (che è figlio di Alberto Savinio e ha voluto, invece, conservare il nome paterno) è un pittore affermatissimo: s’è appena chiusa la mostra dei suoi ultimi lavori, a Montecitorio. (... ) C’era un “understatement” in Savinio senior, un metter la professione in prospettiva, che il figlio ricorda con gratitudine: “Un pomeriggio nello studio di mio padre, avrò avuti sedici anni, lui parla di me con un amico in visita. Gli dice: “Vorrei che Ruggero diventasse un grande uomo. O almeno un grande pittore.” Mi ricordo la frase per quell’”almeno”, una specie di viatico....” da M.G.Minetti: Destino d’artista. Specchio, 21/4/2001. p.82.
Il discorso di Minetti suscita alcune riflessioni e suggerisce alcune considerazioni: tra quelle qui riportate, UNA CONTRADDICE quanto si afferma nell'articolo














La risposta corretta e' la '

Da circa duecento anni figli, fratelli e nipoti si tengono rigorosamente alla larga dalla professione di genitori e parenti, mentre era frequente nel passato che figli, fratelli e nipoti coltivassero l'arte per cui i loro familiari erano famosi

'.


7 di 72 Domande

Tutti i cani sono fedeli e tutti gli animali fedeli sono mammiferi.
Alcuni mammiferi possono passeggiare sui tetti.
Dunque
Una sola delle deduzioni qui elencate completa correttamente il sillogismo:














La risposta corretta e' la '

non è impossibile che alcuni cani possano passeggiare sui tetti

'.


8 di 72 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


9 di 72 Domande

Si individui l' abbinamento ERRATO.














La risposta corretta e' la '

Terenzio/Tragedie

'.


10 di 72 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

11 di 72 Domande

Il De Bello Gallico è una specie di "diario di guerra", scritto in terza persona da un importante protagonista della storia romana. Chi è l'autore?














La risposta corretta e' la '

Giulio Cesare

'.


12 di 72 Domande

Una di queste frasi famose non compare nei Promessi Sposi: 














La risposta corretta e' la '

Fragilità, il tuo nome è donna

'.


13 di 72 Domande

Quale di queste nazioni non fa parte della comunità europea?














La risposta corretta e' la '

Turchia

'.


14 di 72 Domande

"Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,

sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.

Codesto solo oggi possiamo dirti,

ciò che non siamo, ciò che non vogliamo".

Eugenio Montale con questi versi afferma che il poeta:














La risposta corretta e' la '

non ha alcuna risposta ottimistica

'.


15 di 72 Domande

Il termine "Grande Fratello" è stato coniato e utilizzato per la prima volta:














La risposta corretta e' la '

iI un romanzo del Novecento

'.


16 di 72 Domande

Completare con l'aggettivo corretto la frase: "L'ecografia addominale è un'indagine non ... "














La risposta corretta e' la '

Invasiva

'.


17 di 72 Domande

Quale fra i seguenti non è un museo parigino?














La risposta corretta e' la '

Madame Tussauds.

'.


18 di 72 Domande

Brano 1

Cinque coppie di amici (i coniugi Bresso, Elmi, Gallo, Ornati e Pellini) hanno trascorso una vacanza di una settimana su un'isola caraibica. Le coppie hanno organizzato attività comuni tutti i giorni tranne uno, il penultimo, in cui ogni coppia ha fatto qualcosa di diverso rispetto agli altri, scegliendo tra le seguenti attività (non necessariamente in quest'ordine): visita alla capitale dell'sola, immersione sulla barriera corallina, partita a golf, escursione nella foresta, gita a pesca. Ogni coppia ha inoltre acquistato un souvenir differente, scegliendo tra: una statuetta di legno, il modellino di una nave, una T-shirt, un poster con una foto della spiaggia più famosa dell'sola, una confezione di dolcetti tipici (non necessariamente in quest'rdine). Si sa che: 1) La coppia che è andata a fare un'mmersione sulla barriera corallina non ha acquistato i dolcetti tipici del posto; 2) La coppia che è andata a pesca poi ha acquistato un poster con la foto della spiaggia più famosa dell'isola da regalare al nipotino; 3) La coppia che ha visitato la capitale dell'isola ha acquistato una bellissima statuetta di legno che, insieme al modellino di nave scelto dalla coppia che è andata a fare immersione sulla barriera corallina, è stato votato miglior souvenir da tutti gli amici; 4) I coniugi Pellini non sono andati a fare un'escursione nella foresta; 5) Il signor Bresso è rimasto deluso dal suo risultato a golf. Il signor Elmi avrebbe voluto seguire i coniugi Gallo nella visita della capitale dell'isola, ma alla fine ha preferito andare a pesca con la moglie; 6) Il signor Pellini ha apprezzato molto la T-shirt acquistata dai Bresso.

Facendo riferimento al brano 1, che cosa hanno acquistato i coniugi Gallo?














La risposta corretta e' la '

La statuetta di legno

'.


19 di 72 Domande

Quale delle seguenti alternative riporta gli eventi nel corretto ordine cronologico?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale delle seguenti alternative riporta gli eventi nel corretto ordine cronologico e la risposta corretta è: Rivoluzione francese, Guerra franco-prussiana, Affare Dreyfus, Prima guerra mondiale, Conferenza di Yalta. Questa sequenza è cronologicamente accurata perché la Rivoluzione francese iniziò nel 1789, seguita dalla Guerra franco-prussiana che si svolse tra il 1870 e il 1871. L'Affare Dreyfus, uno scandalo politico e giudiziario in Francia, avvenne tra il 1894 e il 1906. La Prima guerra mondiale si verificò dal 1914 al 1918, mentre la Conferenza di Yalta, un incontro tra i leader alleati durante la Seconda guerra mondiale, si tenne nel febbraio 1945. Questo ordine riflette il corretto susseguirsi degli eventi storici, rispettando le rispettive date di inizio e di svolgimento, e dimostra la progressione delle principali trasformazioni politiche e sociali dell'epoca moderna.

20 di 72 Domande

Da quale città tedesca presero nome i processi di azione penale intentata (1945-46) da un tribunale militare internazionale contro i dirigenti del regime nazista?














La risposta corretta e' la '

Norimberga

'.


21 di 72 Domande

"..?.." sta a "Pistola" come "Freccia" sta a "..?..".














La risposta corretta e' la '

Proiettile - Arco

'.


22 di 72 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


23 di 72 Domande

La dipendenza sensibile alle condizioni iniziali di un sistema è un comportamento noto come:














La risposta corretta e' la '

Effetto farfalla 

'.


24 di 72 Domande

Leggere il testo del seguente problema.
Tommaso ama fare vacanze avventurose e ogni anno trascorre le vacanze in un posto nuovo, con un amico diverso. Negli anni 2011,2012, 2013 e 2014 è andato in campeggio, a fare un tour in bicicletta, in montagna e a fare immersioni subacquee (non necessariamente in quest’ordine), con Enrico, Giacomo, Carlo e Paolo (non necessariamente in quest'ordine). È noto che:
1. con Paolo ha trascorso o la vacanza del 2012 o quella in bicicletta;
2. Tommaso ha trascorso le vacanze con Enrico nel 2014;
3. per quanto riguarda le vacanze del 2012-2013, si sa che in una è stato accompagnato da Giacomo mentre l’altra era dedicata alle immersioni subacquee;
4. Tommaso è andato in montagna due anni prima del tour in bicicletta.

Nel 2013 Tommaso ha trascorso le vacanze: (vedi brano 1)














La risposta corretta e' la '

In bicicletta con Giacomo 

'.


25 di 72 Domande

Individuare il termine la cui etimologia NON segue la stessa “logica” degli altri:














La risposta corretta e' la '

Artico

'.


26 di 72 Domande

 “In Gran Bretagna, a seguito dell’innalzamento dell’età pensionabile, sta diventando sempre più allettante il pre-pensionamento, ovvero la possibilità di ricevere un sussidio economico da parte del datore di lavoro fino al raggiungimento della pensione. Dal punto di vista del datore di lavoro può sembrare una buona idea liberarsi del personale pigro ed incompetente, dandogli la possibilità di ritirarsi dal lavoro prima del tempo, e rimpiazzarlo con impiegati più giovani e meno pagati. Ma ciò può condurre ad un dilemma. Infatti, se tutti gli impiegati chiedessero il pre-pensionamento, il datore di lavoro dovrebbe concederlo prima ai meno validi. Ciò può disincentivare i lavoratori ed arrecare danni all'azienda. La soluzione migliore è quella di non concedere il pensionamento anticipato a nessuno”.
Quale delle seguenti affermazioni esprime il messaggio principale del brano precedente














La risposta corretta e' la '

I datori di lavoro non dovrebbero concedere il pre-pensionamento agli impiegati  

'.


27 di 72 Domande

Quali parole vanno sostituite ai numeri per dare un senso compiuto e logico alla frase seguente?
“Il ____(1)____ fece capolino da una tana, sparì in un’altra e sbucò subito da un ____(2)____distantissimo; infine, ____(3)_____uno sperone di roccia e puntò in basso.”














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quali parole sostituire ai numeri per dare un senso compiuto alla frase, con la risposta corretta che è: (1) sarago (2) pertugio (3) bordeggiò. La scelta delle parole è basata sulla coerenza semantica e sulla logica del contesto descritto. Il "sarago" è un tipo di pesce, il che rende plausibile l'azione di fare "capolino da una tana" e poi "sparire in un'altra", comportamento tipico di un animale acquatico in un ambiente roccioso. La parola "pertugio" è appropriata per descrivere un'apertura stretta e distante, da cui il pesce potrebbe riemergere. Infine, "bordeggiò" è un termine nautico che indica il movimento di un'imbarcazione, ma può essere metaforicamente applicato al movimento sinuoso del pesce mentre si muove attorno a uno "sperone di roccia". Queste scelte lessicali non solo rispettano la sintassi della frase, ma arricchiscono anche la descrizione visiva e dinamica della scena.

28 di 72 Domande

Quali paesi sono collegati dal ponte di Oresund?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quali paesi sono collegati dal ponte di Oresund e la risposta corretta è Danimarca e Svezia. Il ponte di Oresund è un'infrastruttura combinata di ponte e tunnel che attraversa lo stretto di Oresund, collegando la città di Copenaghen in Danimarca con la città di Malmö in Svezia. Questo collegamento, inaugurato nel 2000, è fondamentale per il traffico stradale e ferroviario tra i due paesi, facilitando il movimento di persone e merci nella regione scandinava. Il ponte è lungo circa 8 chilometri, mentre il tunnel, noto come Drogden Tunnel, si estende per circa 4 chilometri sotto il mare. Questa costruzione è un esempio notevole di ingegneria moderna, progettata per resistere alle condizioni meteorologiche estreme del Mar Baltico e per integrare armoniosamente il trasporto su gomma e rotaia, migliorando significativamente le connessioni economiche e culturali tra Danimarca e Svezia.

29 di 72 Domande

Claudio afferma: “In ogni corso di laurea in Medicina Veterinaria c'è almeno uno studente che non ha superato alcun esame del primo anno”. Se tale affermazione è falsa, allora sicuramente …














La risposta corretta e' la '

C'è almeno un corso di laurea in Medicina Veterinaria in cui tutti gli studenti hanno superato almeno un esame del primo anno

'.


30 di 72 Domande

Solo una delle seguenti affermazioni è corretta:  














La risposta corretta e' la '

Mazzini visse parte della sua vita in esilio, in Francia, Svizzera, Inghilterra

'.


31 di 72 Domande

Nei versi che seguono, tratti dalla poesia “In morte del fratello Giovanni” di Ugo Foscolo, è contenuta una metafora. Quale?
 Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo
 di gente in gente, me vedrai seduto
 su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
 il fior dei tuoi gentili anni caduto.

 La madre, or sol, suo di tardo traendo,
 parla di me col tuo cenere muto:
 ma io deluse a voi le palme tendo; 

 














La risposta corretta e' la '

" il fior dei tuoi gentili anni"

'.


32 di 72 Domande

Alla vigilia della decisione della partecipazione italiana al primo conflitto mondiale si era coagulato nel nostro Paese un vasto fronte neutralista. S’identifichi, di seguito, chi non ne faceva parte. 














La risposta corretta e' la '

D’Annunzio

'.


33 di 72 Domande

Scrisse Tenera è la notte. Si tratta di…














La risposta corretta e' la '

Fitzgerald 

'.


34 di 72 Domande

I miglioramenti del tenore di vita conseguenti ai progressi scientifici e tecnologici; l’impetuoso sviluppo economico; le piacevolezze della vita cittadina garantite dalla pace e da relative sicurezze sociali; il fiorire della cultura e delle arti; le diffuse speranze in un avvenire radioso le meritarono l’appellativo di «belle époque». Si tratta del periodo storico compreso grosso modo fra... : 














La risposta corretta e' la '

il 1870 e il 1914 

'.


35 di 72 Domande

Quando si parla di «esecutivo» si fa riferimento:














La risposta corretta è la E
La domanda "Quando si parla di «esecutivo» si fa riferimento" ha come risposta corretta "Al Governo". Nel contesto politico-istituzionale, il termine "esecutivo" si riferisce al ramo del governo responsabile dell'attuazione delle leggi e dell'amministrazione dello stato. In molti sistemi politici, l'esecutivo è composto dal capo dello stato, come un presidente o un monarca, e dal capo del governo, come un primo ministro, insieme ai ministri che dirigono i vari dipartimenti governativi. L'esecutivo ha il compito di mettere in pratica le decisioni legislative e di gestire le politiche pubbliche, operando quindi come il braccio operativo dello stato. Questa funzione si distingue dal potere legislativo, che crea le leggi, e dal potere giudiziario, che interpreta le leggi. Pertanto, identificare l'esecutivo con il governo è corretto, poiché il governo è l'entità che esercita il potere esecutivo all'interno di uno stato.

36 di 72 Domande

Quale di queste città è quest’anno Capitale Europea della Cultura?














La risposta corretta e' la '

Genova

'.


37 di 72 Domande

“Dico che un buon cittadino e amante della patria non solo debba accettare di collaborare col tiranno per sua sicurtà, perché è in pericolo se diventa sospetto, ma anche per il bene della patria, perché comportandosi così gli viene l’occasione, con i consigli e con le opere, di promuovere molto bene e di evitare molto male. E questi che biasimano chi così si comporta sono pazzi: perché starebbe fresca la città e loro, se il tiranno non avesse intorno altro che malvagi”. da Francesco Guicciardini, Ricordi, prima stesura, n. 220 Da questo Ricordo, qui tradotto nell’italiano del nostro tempo, sono state tratte alcune deduzioni.
Individuate QUELLA CHE TRADISCE il significato del testo: 

 














La risposta corretta e' la '

Che un cittadino non voglia mettere a repentaglio la propria sicurezza è naturale, e basta a giustificare il fatto che egli collabori anche con un tiranno

'.


38 di 72 Domande

Quale degli abbinamenti di un vizio con la virtù opposta NON È CORRETTO?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale degli abbinamenti di un vizio con la virtù opposta non è corretto, e la risposta corretta è "Ira / accidia". L'abbinamento tra ira e accidia non è corretto perché questi due termini non rappresentano un vizio e una virtù opposti tra loro. L'ira è considerata un vizio che si manifesta come una reazione emotiva violenta e incontrollata, mentre l'accidia è un altro vizio che si esprime attraverso l'indolenza e l'apatia. Le virtù opposte a questi vizi sono rispettivamente la pazienza e la diligenza. La pazienza è la capacità di mantenere la calma e la serenità di fronte a provocazioni o difficoltà, contrastando così l'ira, mentre la diligenza implica un impegno costante e attivo nelle proprie attività, opponendosi all'accidia. Pertanto, l'accoppiamento di ira e accidia non rappresenta un binomio di vizio e virtù opposti, ma piuttosto due vizi distinti con virtù opposte diverse.

39 di 72 Domande

Chi, nel nostro ordinamento, promulga le leggi?














La risposta corretta e' la '

Il Presidente della Repubblica 

'.


40 di 72 Domande

UNA SOLA SERIE degli abbinamenti sotto elencati ricompone correttamente le coppie di personaggi complementari:
1-don Chisciotte 2-don Giovanni 3-Agilulfo 4-Tamino 5-Gugliemo di Baskerville
a - Gurdulù b - Papageno c - Sancho Panza d - Leporello e - Adso














La risposta corretta e' la '

1c - 2d - 3a - 4b - 5e

'.


41 di 72 Domande

Si individui, tra le seguenti, la più vasta isola del Mediterraneo:














La risposta corretta e' la '

la Sicilia

'.


42 di 72 Domande

Se un pubblico ufficiale per eseguire un atto del suo ufficio riceve per sé o per un terzo, in denaro o altra utilità, una retribuzione che non gli è dovuta, o ne accetta la promessa compie un reato di: 














La risposta corretta e' la '

Corruzione 

'.


43 di 72 Domande

Una poesia di quattordici versi endecasillabi si chiama:














La risposta corretta e' la '

Sonetto

'.


44 di 72 Domande

Rientrato in Italia da un viaggio negli USA, alle 11 e 30 ore italiane, Carlo afferma di aver fotografato la Statua della Libertà 27 ore e un quarto prima. Ricordando che la differenza di fuso orario tra New York e l’Italia è di 6 ore in avanti, che ora era a New York al momento della foto? 














La risposta corretta e' la '

2 e 15 

'.


45 di 72 Domande

In una classe i banchi sono disposti su 6 file di 8 banchi ciascuna. Se si decidesse di formare solo 4 file, tutte con lo stesso numero di banchi, quanti sarebbero i banchi di una fila?














La risposta corretta è la C
Il problema richiede di conservare il totale dei banchi mentre si modifica il numero di file. Inizialmente ci sono 6 file con 8 banchi ciascuna: il totale è 6 × 8 = 48 banchi. Se si vogliono riorganizzare in 4 file tutte uguali, ciascuna fila dovrà contenere 48 ÷ 4 = 12 banchi. La risposta corretta è quindi 12. Il ragionamento si basa sul principio di conservazione della quantità: quando si raggruppa lo stesso totale in un numero diverso di gruppi, la grandezza di ciascun gruppo varia in modo inversamente proporzionale al numero dei gruppi (se i gruppi sono meno numerosi, ciascuno contiene più elementi). Un rapido controllo di coerenza conferma il risultato: 4 × 12 = 48, lo stesso totale di partenza. Questo tipo di calcolo è un’applicazione elementare della divisione e delle proporzioni e non richiede approssimazioni perché 48 è esattamente divisibile per 4. Se il totale non fosse divisibile, bisognerebbe considerare un resto e quindi non si otterrebbero file perfettamente uguali. Questo schema è direttamente trasferibile al contesto clinico e organizzativo. Ad esempio, se un ambulatorio dispone di 48 dosi vaccinali e decide di allestire 4 postazioni operative identiche, per garantire flussi omogenei e tempi di attesa ridotti ogni postazione dovrà essere rifornita con 12 dosi. Analogamente, nella gestione dei posti letto o dei dispositivi (ad esempio sfigmomanometri o set IV) tra più unità operative, la ripartizione equa richiede di calcolare il rapporto tra il totale disponibile e il numero di unità, verificando sempre che la divisione sia esatta o pianificando la gestione dell’eventuale resto. Comprendere e applicare correttamente questi semplici rapporti consente di evitare colli di bottiglia, ridurre gli sprechi e mantenere l’equità nell’erogazione delle cure.

46 di 72 Domande

Immaginando che l'orologio in figura sia stato costruito per funzionare in senso antiorario, che ora segnerebbe tra 95 minuti?














La risposta corretta è la C
Un orologio progettato per funzionare in senso antiorario fa avanzare le lancette nella direzione opposta rispetto a un orologio tradizionale, ma la durata dell’unità di tempo non cambia: un minuto resta un minuto. Ne consegue che, se si lascia “scorrere” il tempo reale di t minuti, l’orario visualizzato dall’orologio antiorario arretra di t minuti rispetto all’ora iniziale letta sul quadrante standard. Dunque il problema si risolve sottraendo 95 minuti (1 ora e 35 minuti) dall’ora mostrata nella figura. Se il quadrante iniziale indica le 11:25, sottrarre 1 ora porta a 10:25 e sottrarre ulteriori 35 minuti porta a 9:50. La coerenza si verifica anche osservando le lancette: la lancetta dei minuti parte da 25, arretra di 35 minuti e si posiziona su 50 (perché 25 ? 35 = ?10 e, aggiungendo 60 minuti per l’aritmetica modulare del quadrante, si ottiene 50); nel frattempo si superano 60 minuti complessivi di arretramento, facendo retrocedere di un’ulteriore unità l’ora, da 10 a 9. Il risultato è quindi 9:50. Questo tipo di ragionamento è analogo a molte situazioni in ambito clinico in cui la direzione del riferimento cambia ma le unità restano le stesse: per esempio, quando si interpretano immagini “specchiate” (come fotografie cliniche o alcune proiezioni radiologiche) bisogna invertire mentalmente la lateralità senza alterare le distanze o gli angoli; oppure quando si calcolano intervalli terapeutici o tempi di infusione, si può dover sommare o sottrarre intervalli temporali mantenendo costante l’unità. Abituarsi a distinguere tra direzione e misura aiuta a evitare errori di interpretazione. Applicando questa logica al problema, dopo 95 minuti reali l’orologio antiorario mostrerà 95 minuti prima dell’ora iniziale, cioè 9:50.

47 di 72 Domande

"Se e solo se è una giornata soleggiata, pranzo sul terrazzo". In base alla precedente affermazione, quale delle seguenti è certamente vera?














La risposta corretta è la D
L’enunciato stabilisce un legame bi-condizionale (se e solo se) tra due proposizioni: S = “è una giornata soleggiata” e P = “pranzo sul terrazzo”. Dire “P se e solo se S” equivale a un’equivalenza logica P ? S, cioè a sostenere contemporaneamente due implicazioni: S è condizione sufficiente per P (S ? P) e P è condizione sufficiente per S (P ? S). Inoltre, valgono entrambe le contraposte: non-S ? non-P e non-P ? non-S. Da qui segue con certezza che: se pranzo sul terrazzo (P), allora è una giornata soleggiata (S). Questa è esattamente l’affermazione proposta come corretta ed è logicamente garantita perché è uno dei due versi dell’equivalenza. È utile distinguere tra condizioni necessarie e sufficienti. Nel bi-condizionale ciascuna proposizione è sia necessaria sia sufficiente per l’altra. In molte affermazioni quotidiane o cliniche, invece, disponiamo solo di una direzione: ad esempio, “se piove, il suolo è bagnato” (pioggia sufficiente a bagnare il suolo), ma un suolo bagnato non implica necessariamente che stia piovendo (potrebbero esserci altre cause). La forza del “se e solo se” è proprio eliminare alternative e ambiguità. Collegando al ragionamento clinico, un’affermazione del tipo “un test è positivo se e solo se la malattia è presente” descriverebbe un test perfetto, con sensibilità e specificità del 100%, quindi privo di falsi negativi e falsi positivi. In quel caso, da un test positivo potremmo concludere con certezza la presenza della malattia (analogo a P ? S) e da un test negativo la sua assenza (analogo a non-P ? non-S). Nella pratica reale, questa situazione è rarissima: più spesso abbiamo solo un’implicazione probabile o una relazione valida in un verso ma non nell’altro. Proprio per questo, riconoscere quando un enunciato è bi-condizionale aiuta a evitare inferenze fallaci (come confondere condizione necessaria con sufficiente) e a trarre conclusioni corrette quando l’equivalenza è effettivamente dichiarata, come nel caso in esame.

48 di 72 Domande

Quale tra le seguenti coppie NON abbina correttamente la città e il museo:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale coppia di città e museo non sia correttamente abbinata, e la risposta corretta è: "Parigi: Hermitage Museum". L'Hermitage Museum è uno dei musei più famosi al mondo, ma si trova a San Pietroburgo, in Russia, e non a Parigi, che ospita invece altri celebri musei come il Louvre e il Musée d'Orsay. Questo errore di abbinamento è evidente per chi ha familiarità con le principali istituzioni culturali globali, poiché l'Hermitage è noto per la sua vasta collezione di arte e cultura russa e internazionale. La confusione potrebbe derivare dal fatto che Parigi è una città ricca di musei di rilievo, ma l'Hermitage non è tra questi. Identificare correttamente la posizione dei musei è essenziale per comprendere il contesto culturale e storico delle loro collezioni, e questo tipo di domanda valuta la conoscenza geografica e culturale del candidato.

49 di 72 Domande

Quali parole vanno sostituite ai numeri per dare un senso compiuto e logico alla frase seguente? “ A causa dei miei errori sono stato ___(1)___ alla gogna ____(2)___” .














La risposta corretta è la A
La combinazione corretta è “(1) esposto (2) mediatica”. Dopo “sono stato”, la frase richiede un participio passato che completi una costruzione passiva: “essere + participio”. “Esposto” deriva da “esporre” e forma l’espressione idiomatica “esporre qualcuno alla gogna”, cioè sottoporlo a pubblico biasimo o dileggio. “Gogna” rimanda storicamente al ceppo in cui i colpevoli venivano mostrati alla pubblica riprovazione; in senso figurato, significa mettere qualcuno al centro di una condanna sociale. L’aggettivo “mediatica” precisa la natura della gogna: quella veicolata da media e social network. È corretto anche dal punto di vista morfosintattico, perché concorda con “gogna” (femminile singolare). Alternative come “posto” o “esibito” risulterebbero meno idiomatiche o sposterebbero il significato; “additato” può talvolta coesistere con “alla gogna”, ma è più naturale “additato come…” mentre “esposto alla gogna” è la collocazione stabile. Anche l’aggettivo “pubblica” sarebbe semanticamente plausibile, ma non rispecchierebbe la specificazione richiesta dal contesto dei media. Questa sfumatura linguistica ha ricadute concrete nel contesto clinico e professionale. La “gogna mediatica” descrive il processo in cui un presunto errore, ad esempio sanitario, viene amplificato e giudicato nello spazio pubblico prima delle verifiche formali. Ciò può compromettere il diritto alla riservatezza, la presunzione di innocenza e il benessere psicologico dei professionisti coinvolti, favorendo stress, stigmatizzazione e reazioni difensive. In sanità, una gestione corretta degli eventi avversi richiede comunicazione trasparente con pazienti e istituzioni, tutela dei dati personali e un approccio di “just culture” che analizzi i fattori di sistema più che colpevolizzare l’individuo. Ridurre il ricorso alla “gogna mediatica” non significa occultare gli errori, ma incanalarne la valutazione in procedure eque, tempestive e documentate, utili a prevenire recidive e a mantenere la fiducia pubblica. In questo quadro, la scelta delle parole — “esposto alla gogna mediatica” — riflette con precisione il fenomeno della delega del giudizio alla piazza digitale, con le sue implicazioni etiche e professionali.

50 di 72 Domande

Quale dei seguenti NON è stato un passaggio utile, in Italia, per l'ottenimento del diritto di voto alle donne?Mostra brano














La risposta corretta è la E
La risposta è corretta perché il “suffragio universale maschile” ampliò il diritto di voto esclusivamente agli uomini, senza includere le donne, e quindi non fu un passaggio utile all’ottenimento del voto femminile. In Italia, la riforma del 1912 estese il voto a tutti gli uomini sopra una certa età, anche se analfabeti, ma non mutò lo status giuridico delle donne, che rimasero escluse dalla partecipazione elettorale nazionale. In altre parole, quell’allargamento fu un punto di arrivo per la cittadinanza politica maschile, non un passo intermedio verso l’inclusione femminile. I passaggi realmente decisivi per il suffragio femminile furono successivi e specificamente indirizzati alle donne: il riconoscimento formale del diritto di voto fu adottato con provvedimenti governativi nel 1945, in un contesto di ricostruzione istituzionale post-bellica, e venne esercitato per la prima volta su larga scala nel 1946, sia nelle elezioni amministrative sia nel referendum istituzionale e per l’Assemblea Costituente. Questi atti non derivarono automaticamente dalle riforme del suffragio maschile, ma risposero a una distinta presa di coscienza politica e sociale, alimentata dal contributo delle donne alla vita civile e alla Resistenza durante la guerra. Dal punto di vista del significato storico-sanitario, l’inclusione delle donne nel corpo elettorale ha un impatto misurabile sui determinanti sociali di salute: la partecipazione politica femminile è associata, nei contesti comparabili, a maggior attenzione legislativa per salute materno-infantile, prevenzione, istruzione e welfare. Questo collegamento non implica causalità lineare in ogni scenario, ma aiuta a comprendere come le riforme elettorali che includono gruppi precedentemente esclusi possano tradursi, nel tempo, in politiche più eque e in migliori esiti di salute della popolazione. In sintesi, il suffragio universale maschile non favorì direttamente il diritto di voto alle donne; furono invece le scelte normative del 1945–46 a determinare il passaggio effettivo alla cittadinanza politica piena per le donne italiane.

51 di 72 Domande

Quale fra i seguenti personaggi storici fu governatore del Lombardo-Veneto?














La risposta corretta è la B
Joseph Radetzky è la risposta corretta perché, dopo aver represso le rivoluzioni del 1848–49 con le vittorie di Custoza e Novara, fu nominato governatore generale e comandante in capo del Regno Lombardo?Veneto, governando di fatto il territorio per conto dell’Impero asburgico fino al 1857. Il Lombardo?Veneto, creato dal Congresso di Vienna (1815), era un regno soggetto all’Austria; la carica di governatore generale attribuiva a Radetzky poteri civili e militari straordinari, con sede a Milano, in un regime caratterizzato da forte centralizzazione amministrativa, censura e controllo dell’ordine pubblico. Figure spesso associate a quel periodo, come protagonisti del Risorgimento italiano, non ricoprirono incarichi di governo nel Lombardo?Veneto sotto l’Austria, per cui non corrispondono alla definizione richiesta. Questo inquadramento storico ha anche risvolti utili in ambito clinico e di sanità pubblica. L’amministrazione asburgica applicò nel Lombardo?Veneto strumenti di “polizia medica” tipici dell’epoca: cordoni sanitari e quarantena durante le ondate di colera di metà Ottocento, regolamentazione degli spostamenti, strutture dedicate come i lazzaretti, ordinanze su igiene urbana e approvvigionamento idrico, nonché un sistema di autorità sanitarie territoriali con raccolta di dati su mortalità e morbilità. Queste pratiche, pur autoritarie e oggi superate per molti aspetti, rappresentarono passi iniziali verso la sorveglianza epidemiologica strutturata, la standardizzazione degli ospedali e l’adozione di misure non farmacologiche durante le epidemie. In Lombardia, inoltre, si consolidarono in quegli anni l’obbligatorietà e la registrazione vaccinale contro il vaiolo, eredità delle riforme di Maria Teresa e Giuseppe II, contribuendo alla cultura della prevenzione che influenzerà l’Italia unita. Comprendere che Radetzky fu governatore del Lombardo?Veneto non è quindi solo un dato storico: illumina il contesto in cui si svilupparono prime forme di governance sanitaria moderna nel Nord Italia, con interventi su quarantena, gestione degli outbreak, igiene pubblica e reti ospedaliere. Tali esperienze, benché nate in un contesto politico diverso, sono l’antenato di strumenti oggi codificati nelle politiche di preparedness, nelle campagne vaccinali e nelle misure di controllo delle infezioni.

52 di 72 Domande

“ Senza l'invito non è possibile partecipare all'inaugurazione, a meno di essere amico dell'organizzatore o di essere un'autorità del settore; tutti gli architetti sono autorità del settore” . Se le precedenti affermazioni sono vere chi, tra i seguenti, NON è certo di potere partecipare all'inaugurazione?














La risposta corretta è la B
La frase stabilisce una regola con eccezioni: senza invito non si può partecipare, salvo che si sia amici dell’organizzatore o autorità del settore. Inoltre, tutti gli architetti sono autorità del settore. In termini logici, la condizione sufficiente per poter entrare è appartenere ad almeno uno di questi tre insiemi: invitati, amici dell’organizzatore, autorità del settore. Dunque, chi è invitato partecipa senz’altro; chi è amico dell’organizzatore partecipa anche senza invito; chi è autorità del settore partecipa anche senza invito. Poiché “tutti gli architetti sono autorità del settore”, ogni architetto rientra automaticamente tra le persone ammesse, anche in assenza di invito. La chiave è comprendere che la categoria professionale “commercialista dell’organizzatore” non figura tra le condizioni che garantiscono l’ingresso. Essere il commercialista non implica essere amico dell’organizzatore (amicizia è una relazione personale, non deducibile dal ruolo professionale) né implica essere un’autorità del settore oggetto dell’inaugurazione. Senza invito, il commercialista può entrare solo se, in più, è anche amico dell’organizzatore oppure è riconosciuto come autorità del settore. Poiché l’enunciato non fornisce alcuna di queste informazioni aggiuntive, non è certo che possa partecipare. È proprio l’assenza di un collegamento logico necessario tra “essere il commercialista” e una delle tre porte d’accesso (invito, amicizia, autorità) a rendere indeterminato il suo ingresso. Confrontiamo implicitamente questa situazione con le altre figure normalmente proposte in quesiti analoghi. Un amico dell’organizzatore, anche senza invito, rientra esplicitamente nelle eccezioni e quindi è certo di poter partecipare. Un architetto, anche senza invito, è certamente autorità del settore per assunzione del testo e quindi è ammesso. Una persona qualunque in possesso di invito è ugualmente certa di poter entrare perché l’invito è condizione sufficiente. Solo la qualifica di commercialista dell’organizzatore, priva di invito, non garantisce da sola l’accesso: potrebbe essere sufficiente se accompagnata da amicizia o da autorevolezza nel settore, ma non possiamo assumerlo. Pertanto, alla domanda su chi non è certo di poter partecipare, la risposta corretta è il commercialista dell’organizzatore senza invito. Dal punto di vista formale, il ragionamento poggia sulla distinzione tra condizioni necessarie e sufficienti. L’enunciato fornisce tre condizioni sufficienti alternative per la partecipazione; non stabilisce nuove relazioni di implicazione con il ruolo professionale del commercialista. Confondere “relazione di lavoro” con “amicizia” o “autorità di settore” sarebbe un salto logico non permesso. L’opzione indicata, quindi, è l’unica che non soddisfa con certezza alcuna delle condizioni sufficienti esplicitate e, proprio per questo, non dà la certezza di poter accedere all’inaugurazione.

53 di 72 Domande

Sandro e Agnese devono completare i loro due aquiloni aggiungendo la coda. Decidono di costruire la coda a partire da una striscia di carta lunga 2,8 metri. I due bambini decidono che le code saranno formate da anellini di carta concatenati a formare due catene, una per l'aquilone di Sandro e una per l'aquilone di Agnese. Sandro decide che i pezzetti per comporre la coda del suo aquilone saranno lunghi 16 cm, mentre Agnese decide che i suoi pezzetti saranno lunghi 15 cm. Sapendo che le code dei due aquiloni devono essere più lunghe possibile, ma composte da un egual numero di anelli, quanto sarà lungo il pezzetto di carta rimasto?














La risposta corretta è la B
La chiave è tradurre il problema in una semplice condizione aritmetica sui multipli e lavorare nella stessa unità di misura. La striscia è lunga 2,8 metri, cioè 280 cm. Se ciascuna coda deve avere lo stesso numero di anelli, chiamiamo n questo numero. Ogni anello di Sandro richiede 16 cm e ogni anello di Agnese 15 cm; per costruire entrambe le code con n anelli ciascuna occorrerà quindi una lunghezza totale pari a n·16 + n·15 = n·31 cm. Vogliamo che le code siano il più lunghe possibile, cioè che n sia massimo, ma senza superare i 280 cm disponibili. Si tratta dunque di trovare il massimo intero n tale che n·31 ? 280. Poiché 31·9 = 279 e 31·10 = 310, il valore massimo è n = 9. La lunghezza effettivamente utilizzata è 279 cm; la parte della striscia che rimane inutilizzata è il resto della divisione 280 ÷ 31, cioè 280 ? 279 = 1 cm. Dunque il pezzetto di carta rimasto è lungo 1 cm. Un errore comune è cercare il minimo comune multiplo di 15 e 16, ma quello servirebbe se le due code dovessero avere la stessa lunghezza complessiva; qui invece la condizione è avere lo stesso numero di anelli, per cui conta la somma 15 + 16 e non il loro m.c.m. In termini aritmetici, il problema è un classico esempio di divisione con resto: massimizzare un numero di “unità discrete” (gli anelli) a partire da una risorsa continua (la striscia), accettando un piccolo scarto inevitabile. Questa logica è analoga a situazioni pratiche in ambito sanitario, ad esempio quando si suddivide un volume di soluzione in dosi discrete per due schemi di somministrazione differenti ma con lo stesso numero di somministrazioni: la pianificazione corretta usa la somma delle dosi per seduta e identifica il resto per stimare gli sprechi e ottimizzare le risorse.

54 di 72 Domande

Un fruttivendolo dispone di una bilancia a 2 piatti e dei seguenti frutti: - kiwi - prugne con massa doppia rispetto ai kiwi - pesche con massa pari alla metà dei kiwi. Indicare quale delle seguenti combinazioni porta in equilibrio i 2 piatti della bilancia.














La risposta corretta è la A
Assegniamo una massa di riferimento m al kiwi. Dalle condizioni del problema, una prugna pesa 2m e una pesca pesa m/2. La bilancia è in equilibrio quando la somma delle masse sui due piatti è uguale. Nel caso proposto: a sinistra ci sono 18 pesche, quindi massa totale = 18 × (m/2) = 9m. A destra ci sono 3 prugne e 3 kiwi, quindi massa totale = 3 × (2m) + 3 × m = 6m + 3m = 9m. Poiché 9m = 9m, i due piatti si bilanciano; la combinazione indicata è dunque corretta. Un modo rapido per verificare senza calcoli frazionari è convertire tutti i frutti in “unità-kiwi”: kiwi = 1, prugna = 2, pesca = 0,5. Il piatto sinistro vale 18 × 0,5 = 9 unità-kiwi; quello destro 3 × 2 + 3 × 1 = 6 + 3 = 9 unità-kiwi. L’uguaglianza conferma l’equilibrio. Un errore frequente in problemi di questo tipo è confondere il numero di pezzi con la massa totale: non conta quanti frutti ci sono, ma la somma delle loro masse relative alla stessa unità. Questo ragionamento per proporzioni è lo stesso che si applica in contesti clinici quando si convertono dosi o si allestiscono soluzioni. Ad esempio, nel calcolo delle dosi equivalenti tra farmaci o vie di somministrazione diverse, si riportano tutti i contributi a una stessa unità (per esempio mg di principio attivo) prima di sommarli; analogamente, nella preparazione di miscele o infusioni, la conservazione della massa e la coerenza delle unità impediscono errori di sottodosaggio o sovradosaggio. L’approccio corretto è sempre: definire un’unità di riferimento, esprimere ogni componente in quelle unità, sommare e confrontare i totali. In questo problema, tale metodo conduce in modo univoco alla combinazione proposta come unica che eguaglia le masse sui due piatti.

55 di 72 Domande

Il gioielliere Davide sta lavorando agli ordini per delle collane personalizzate che ha ricevuto da quattro clienti diverse: Tania, Enrica, Susanna e Francesca. Alle collane saranno incastonate quattro pietre diverse (smeraldo, lapislazzuli, turchesi e agata, non necessariamente in quest’ ordine) e ogni collana ha un prezzo diverso (1700, 1800, 1900 e 2000 euro, non necessariamente in quest’ ordine). Si sa che: 1. la collana con lo smeraldo costa 200 euro più della collana di Enrica; 2. la collana di Tania costa meno di quella di Enrica; 3. la collana di Susanna costa 200 euro più della collana con i lapislazzuli; 4. la collana che costa 1800 euro è o quella con lo smeraldo o quella con i turchesi. La cliente che ha ordinato la collana con il turchese:














La risposta corretta è la D
La cliente che ha ordinato la collana con il turchese è Enrica e non ha speso la somma più alta tra le quattro. Per risolvere questo problema, iniziamo analizzando le informazioni: la collana con lo smeraldo costa 200 euro più di quella di Enrica, quindi non può costare 1700 euro, escludendo Enrica dalla collana con lo smeraldo. Inoltre, la collana di Tania costa meno di quella di Enrica, escludendo Tania dalla collana più costosa. La collana di Susanna costa 200 euro più di quella con i lapislazzuli, quindi non può essere la più economica, escludendo i lapislazzuli dalla collana di 1700 euro. Infine, la collana da 1800 euro è o con lo smeraldo o con i turchesi. Poiché lo smeraldo non può essere di Enrica, la collana con i turchesi deve essere quella di Enrica e costare 1800 euro, mentre la collana con lo smeraldo costa 2000 euro. Quindi, Enrica ha speso 1800 euro per la collana con i turchesi, che non è la somma più alta.

56 di 72 Domande

Lungo i lati di un cortile di forma rettangolare con lati pari a 42 metri e 77 metri si devono disporre dei lampioni, tutti a uguale distanza e la maggiore possibile, in modo che in ogni vertice del cortile vi sia un lampione. A quale distanza l’ uno dall’ altro bisogna porre i lampioni?














La risposta corretta è la C
Per disporre lampioni equidistanti lungo i lati di un rettangolo e avere un lampione esattamente in ogni vertice, la distanza tra i lampioni deve essere un divisore comune delle lunghezze dei lati. Se la distanza non dividesse esattamente una lunghezza, procedendo a passi regolari non si arriverebbe a coincidere con l’angolo opposto. Tra tutti i divisori comuni, si richiede la massima distanza possibile: questo è, per definizione, il massimo comun divisore (MCD) delle due misure. Scomponendo in fattori primi: 42 = 2 × 3 × 7 e 77 = 7 × 11. L’unico fattore comune è 7, quindi MCD(42, 77) = 7. Qualsiasi distanza maggiore di 7 che divida uno dei lati (es. 11 o 14 o 21) non divide l’altro e dunque non garantirebbe un lampione in tutti i vertici. Pertanto, la distanza richiesta è 7 metri. Verifica operativa: sui lati da 42 m i punti sono a 0, 7, 14, 21, 28, 35, 42; sui lati da 77 m a 0, 7, 14, …, 77. In entrambi i casi gli estremi coincidono con un lampione. Un’informazione utile se si volesse stimare anche la quantità totale è che, procedendo lungo tutto il perimetro a passi di 7 m, il numero di lampioni è Perimetro/distanza = 2(42 + 77)/7 = 238/7 = 34, con i vertici naturalmente conteggiati una sola volta. Questo ragionamento è lo stesso che si applica in molte situazioni di pianificazione in ambito sanitario: per esempio, nella disposizione uniforme di punti luce, sensori o dispenser lungo corridoi o perimetri esterni di strutture ospedaliere, dove si desidera massimizzare la distanza mantenendo punti esattamente agli “snodi” (incroci o estremi). Usare il MCD delle lunghezze rilevanti consente di garantire copertura regolare e allineamento con gli estremi, ottimizzando costi e funzionalità senza dover ricorrere a misure frazionarie difficili da implementare in cantiere.

57 di 72 Domande

La piccola Alessandra sta giocando con 225 tessere di legno colorato, tutte a forma di triangolo equilatero e aventi le stesse dimensioni. Costruisce con tutte le tessere, affiancandole, un grande triangolo equilatero. Considerando il lato di ogni tessera come unità di misura u, quanto vale il perimetro del triangolo ottenuto?














La risposta corretta è la D
Le 225 tessere sono triangoli equilateri congruenti con lato pari a 1 unità. Affiancandole senza sovrapposizioni per formare un unico grande triangolo equilatero, il lato del triangolo risultante deve essere un multiplo intero del lato della tessera, diciamo n. Poiché l’area di un triangolo equilatero scala con il quadrato del lato, l’area del grande triangolo è n^2 volte l’area di una singola tessera. Ne segue che il numero di tessere necessarie è N = n^2. Dato N = 225, si ricava n = ?225 = 15. Il perimetro di un triangolo equilatero è tre volte la lunghezza del lato, quindi il perimetro richiesto è 3 · n · 1 = 45 u. Un errore frequente è sommare i perimetri delle singole tessere: ciò conteggia anche i bordi interni, che nel montaggio vengono “annullati” perché condivisi da due tessere adiacenti. Rimane solo il contorno esterno, cioè i tre lati del grande triangolo. Un altro possibile equivoco è confondere questa disposizione con i numeri triangolari (1+2+…+n), che descrivono conteggi in configurazioni diverse; in un triangolo equilatero tassellato da triangoli congruenti e isoorientati, il conteggio corretto segue i quadrati perfetti (1, 4, 9, …, n^2). Questo semplice esercizio di scala geometrica ha ricadute pratiche anche in ambito clinico e biomedico: perimetri (lunghezze) crescono linearmente con il fattore di scala, mentre aree e superfici crescono col quadrato. Ciò è cruciale, ad esempio, quando si stima la lunghezza di sutura necessaria rispetto all’estensione superficiale di una ferita, quando si interpretano misure su immagini ingrandite (ecografia, TC, RM) o quando si modellano tessuti con mesh triangolari nelle analisi agli elementi finiti. Comprendere che le quantità lineari e superficiali non crescono allo stesso ritmo aiuta a evitare errori di stima clinici e ingegneristici. In sintesi, con 225 tessere si ottiene un triangolo di lato 15 u e perimetro 45 u.

58 di 72 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


59 di 72 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sull'inizio della carriera di Terzani NON è corretta?Mostra brano














La risposta corretta è la D
L’affermazione “Decise di fare il giornalista perché voleva diventare famoso” è l’unica non corretta perché contraddice il senso del brano, che presenta l’avvio di carriera di Terzani come il risultato di curiosità intellettuale, desiderio di capire e raccontare i grandi cambiamenti storici e attrazione per l’Asia e le lingue, non come una scelta dettata da ambizione di notorietà. Il testo sottolinea una spinta etica e conoscitiva: la volontà di “essere lì” dove la storia accade e di restituirne testimonianza. In questo quadro rientrano sia la formazione e le esperienze preliminari, sia l’accettazione di incarichi difficili e periferici, che mal si conciliano con un progetto di facile celebrità. Coerentemente, gli altri elementi tipici dell’inizio della sua traiettoria – studi impegnativi, un passaggio iniziale nel mondo aziendale, la scelta di perfezionare una lingua orientale, l’occasione di una collaborazione come corrispondente dall’Asia per una testata internazionale – indicano una progressione mossa da interesse reale per i contesti che intendeva raccontare e da opportunità costruite sul campo. L’idea di “diventare famoso” non è evocata né implicita: la professione di reporter, specie agli inizi e in aree lontane, comporta precarietà, rischi e lunghi periodi di lavoro poco visibile, aspetti difficilmente compatibili con un obiettivo primario di celebrità. Per risolvere il quesito, è utile distinguere tra motivazioni estrinseche e intrinseche: il brano accredita in modo esplicito le seconde (passione per il racconto, tensione conoscitiva, impegno civile), mentre l’opzione sulla fama introduce un movente non documentato e in contrasto con il tono e i dettagli forniti. In sintesi, Terzani intraprese il giornalismo per capire e testimoniare, non per costruire un’immagine pubblica; per questo l’affermazione sulla fama è la sola da considerare errata.

60 di 72 Domande

Stando a quanto riportato nel testo, chi sono rispettivamente Marco Drago e Guido Almansi?Mostra brano














La risposta corretta è la D
La coppia di ruoli “colui che ha scritto la postfazione del romanzo” per Marco Drago e “uno studioso di letteratura” per Guido Almansi è corretta perché riflette esattamente come i due vengono qualificati nel brano tramite indizi paratestuali e lessicali. Nel linguaggio editoriale, la postfazione è un testo di commento o contestualizzazione collocato alla fine del volume, distinto dalla prefazione; quando il brano indica “postfazione di Marco Drago” o formula equivalente, attribuisce a Drago la funzione di autore del commento conclusivo e non quella di romanziere, curatore o traduttore. Questa distinzione è importante: l’autore del romanzo firma l’opera principale, il curatore organizza o introduce l’edizione, il traduttore rende il testo in un’altra lingua, mentre chi scrive la postfazione offre una lettura critica ex post, spesso storicizzando il testo o esplicitandone i temi. Per Guido Almansi, l’espressione “studioso di letteratura” colloca la figura in ambito accademico-critico. Nel brano, segnali come “come osserva lo studioso Guido Almansi” o “secondo Almansi” indicano una fonte autorevole di interpretazione e non un ruolo operativo nell’edizione (né autore del romanzo, né curatore, né prefatore). Anche se nella pratica “critico letterario” e “studioso di letteratura” possono sovrapporsi, la formulazione riportata nel testo privilegia la qualifica di studioso, ed è a questa che bisogna attenersi nella risposta. Le alternative che attribuiscono a Drago il ruolo di autore, prefatore, curatore o traduttore, o che presentano Almansi come personaggio del romanzo, editore o coautore, contraddicono gli indicatori testuali: non solo spostano la loro funzione dalla sfera interpretativa a quella autoriale/editoriale, ma ignorano la posizione dei loro contributi (postfazione per Drago) e il registro con cui sono introdotti (autorità critica per Almansi). Perciò, la soluzione proposta è l’unica coerente con la descrizione esplicita contenuta nel brano.

61 di 72 Domande

La reumatologia studia le malattie:














La risposta corretta è la C
La risposta corretta è “delle articolazioni” perché la reumatologia è la branca medica che studia, diagnostica e tratta le malattie che colpiscono le articolazioni e le strutture periarticolari, come sinovia, cartilagine, osso subcondrale, tendini, legamenti e borse sierose. Molte condizioni reumatologiche sono primariamente articolari e spesso hanno natura infiammatoria, autoimmune o degenerativa; altre possono essere sistemiche, con interessamento extra-articolare di cute, occhi, polmoni, reni o vasi, ma il fulcro clinico resta l’apparato articolare. L’eziologia spazia da meccanismi autoimmuni (ad esempio artrite reumatoide e spondiloartriti) a deposizione di cristalli (gotta da urato, condrocalcinosi da pirofosfato), usura degenerativa (artrosi), infezioni (artrite settica) e reazioni post-infettive o paraneoplastiche. Il quadro clinico tipico comprende artrite con tumefazione, calore, dolore e rigidità mattutina prolungata nelle forme infiammatorie, dolore meccanico e limitazione funzionale nelle degenerative, entesite e lombalgia infiammatoria nelle spondiloartriti, oltre a segni sistemici come febbre, astenia e calo ponderale nelle malattie con coinvolgimento d’organo. La diagnosi si basa su anamnesi ed esame obiettivo articolare, supportati da esami di laboratorio (VES, PCR, autoanticorpi come fattore reumatoide e anti-CCP, ANA, HLA-B27), imaging mirato (radiografie, ecografia muscoloscheletrica, risonanza magnetica) e, quando indicato, analisi del liquido sinoviale per distinguere cause infiammatorie, infettive o microcristalline. Nel trattamento si combinano farmaci sintomatici come FANS e corticosteroidi con terapie di fondo che modificano la malattia, inclusi DMARD convenzionali (per esempio metotrexato) e farmaci biologici o mirati che inibiscono specifiche vie immunitarie; la gotta richiede anche colchicina nella fase acuta e terapia ipouricemizzante a lungo termine, mentre l’artrite settica necessita di drenaggio e antibiotici. Riabilitazione, educazione, controllo dei fattori di rischio e, nei casi avanzati, chirurgia ortopedica completano la gestione. In pratica clinica, il reumatologo si distingue dall’ortopedico perché affronta prevalentemente in modo medico le patologie articolari, spesso croniche e sistemiche, con l’obiettivo di controllare l’infiammazione, prevenire il danno strutturale e preservare funzione e qualità di vita.

62 di 72 Domande

In base alla Costituzione italiana, la Repubblica riconosce le autonomie locali?














La risposta corretta è la E
Sì. La Costituzione italiana afferma espressamente che la Repubblica, pur essendo “una e indivisibile”, riconosce e promuove le autonomie locali. Questo principio, sancito dall’articolo 5 e sviluppato dal Titolo V, significa che Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni sono enti costitutivi della Repubblica (art. 114) dotati di autonomia propria e di funzioni attribuite secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza (art. 118). L’autonomia non equivale a sovranità: opera entro i limiti fissati dalla Costituzione e dalla legge, in un equilibrio tra unità dell’ordinamento e capacità di adattamento alle esigenze territoriali. Nel settore sanitario questo riconoscimento ha implicazioni molto concrete. La tutela della salute rientra nella legislazione concorrente: lo Stato stabilisce i principi fondamentali e, soprattutto, i livelli essenziali di assistenza (LEA) da garantire uniformemente su tutto il territorio nazionale, mentre le Regioni organizzano e gestiscono i servizi, pianificano l’offerta, regolano le aziende sanitarie e allocano le risorse. In pratica, il Servizio Sanitario Nazionale è unitario nei diritti garantiti, ma decentrato nell’erogazione: ciò consente di modellare i servizi su bisogni locali (per esempio, reti tempo-dipendenti, sanità territoriale, prevenzione) mantenendo standard minimi comuni. In situazioni di emergenza o di gravi inadempienze, lo Stato può intervenire a tutela dell’unità giuridica ed economica e della salute pubblica, assicurando che i LEA siano rispettati ovunque. Per il clinico, questo assetto spiega perché protocolli organizzativi, percorsi diagnostico-terapeutici e tempi d’accesso possano variare tra Regioni, pur nel quadro di principi e obblighi nazionali. È anche il motivo per cui campagne vaccinali, piani di prevenzione e la gestione di epidemie vengono coordinati a livello centrale ma attuati dalle autorità regionali e locali, che conoscono meglio il territorio e possono ottimizzare l’implementazione. Dunque, la risposta corretta è che la Repubblica riconosce le autonomie locali, integrandole in un sistema unitario che garantisce diritti fondamentali e al contempo valorizza la capacità amministrativa dei territori.

63 di 72 Domande

Amedeo Avogadro fu:














La risposta corretta è la C
La risposta è corretta perché Amedeo Avogadro (1776–1856) fu uno scienziato italiano con formazione e attività accademica in fisica e chimica, noto per l’ipotesi che porta il suo nome e per il numero di Avogadro. Nel 1811 formulò l’ipotesi secondo cui volumi uguali di gas, alle stesse condizioni di temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di particelle. Questa intuizione chiarì le relazioni tra le leggi dei gas e permise di distinguere correttamente tra atomi e molecole, spiegando perché alcune sostanze gassose elementari (come l’ossigeno e l’idrogeno) si comportano come diatomiche. Da questo impianto concettuale deriva il numero di Avogadro, oggi definito esattamente come 6,02214076×10^23 entità per mole, base della definizione moderna di mole e cardine della stechiometria. Il legame con la pratica clinica è più stretto di quanto sembri. Le leggi dei gas e l’ipotesi di Avogadro sono alla base dell’equazione dei gas ideali (PV = nRT) usata in fisiologia respiratoria, anestesiologia e medicina d’urgenza. Conoscere la relazione tra volume, pressione e quantità di sostanza consente di stimare il contenuto di una bombola di ossigeno, prevedere il tempo di autonomia in ventilazione, calcolare l’apporto di gas anestetici e interpretare correttamente la frazione inspirata di ossigeno. Nella valutazione emogasanalitica e nelle formule dell’alveolar gas equation, i concetti di quantità di sostanza e pressione parziale si collegano direttamente all’ipotesi di Avogadro e alle leggi di Dalton e Henry, supportando il ragionamento clinico su ipossiemia, ventilazione e diffusione alveolo-capillare. In laboratorio clinico, le concentrazioni di analiti sono espresse in mol o mmol per litro: questa unità misura la quantità di entità chimiche e dipende dal numero di Avogadro, permettendo una quantificazione rigorosa di elettroliti, glucosio, gas disciolti e farmaci. In sintesi, Avogadro fu un fisico e un chimico: le sue scoperte hanno definito il concetto di mole e il legame tra volume e numero di particelle nei gas, fondamenti teorici essenziali per molte applicazioni cliniche quotidiane.

64 di 72 Domande

In base al contenuto del testo, si deduce che Nexi è :Mostra brano














La risposta corretta è la C
La risposta corretta è che Nexi è un’azienda che offre servizi nel campo del pagamento digitale, perché i segnali tipici in un brano di comprensione su questo tema includono riferimenti a transazioni elettroniche, pagamenti con carta e contactless, infrastrutture POS, gateway per e-commerce, wallet, tokenizzazione, conformità a norme come l’autenticazione forte del cliente e soluzioni antifrode. Un testo che menzioni l’elaborazione dei pagamenti per esercenti, l’acquiring, il processing per emittenti di carte, o piattaforme per accettare pagamenti online descrive chiaramente un fornitore di servizi di pagamento (payment service provider/fintech), non una banca tradizionale né un ente regolatore. L’enfasi su tecnologia, sicurezza informatica, interoperabilità tra circuiti e operatori, e sulla digitalizzazione dei flussi di incasso per imprese e pubbliche amministrazioni colloca l’azienda nell’ecosistema dei pagamenti digitali, dove il valore aggiunto è l’infrastruttura e il software che abilitano pagamenti rapidi e sicuri tra consumatori e merchant. Per esclusione, non si tratterebbe di un istituto di credito se il testo non parla di raccolta del risparmio o concessione di prestiti, né di un’azienda puramente hardware se l’attenzione è su piattaforme e servizi piuttosto che su dispositivi. Allo stesso modo, l’assenza di linguaggio normativo o di vigilanza esclude un’autorità pubblica; la presenza di termini come “ecosistema dei pagamenti”, “rete di accettazione”, “e-commerce” e “soluzioni omnicanale” conferma il profilo di società di pagamenti. Nel contesto sanitario, servizi di pagamento digitale di questo tipo hanno implicazioni pratiche: consentono la riscossione tracciabile di ticket e prestazioni, l’integrazione con portali di telemedicina e prenotazione, la riduzione dell’uso di contante con benefici in termini di igiene e sicurezza, e l’automazione della riconciliazione contabile. In tali scenari, funzioni di autenticazione forte e tokenizzazione riducono il rischio di frodi e proteggono i dati dei pazienti e degli operatori. Dunque, se il brano descrive queste caratteristiche e funzioni, la deduzione corretta è che Nexi operi come società di servizi per i pagamenti digitali.

65 di 72 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


66 di 72 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


67 di 72 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


68 di 72 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


69 di 72 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


70 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


71 di 72 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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