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1 di 94 Domande

Individuate il termine etimologicamente anomalo:














La risposta corretta e' la '

Panflettista

'.


2 di 94 Domande

“Arrivare a una comprensione del Furioso, non dico piena ma ricca, non è facile, come non lo è per ogni libro che abbia molte facce diverse. Occorrerebbe (...) poter afferrare la ricchezza poliedrica del mondo ariostesco nella sua molteplicità sfaccettata (...) E bisognerebbe poter apprezzare la maestria con cui il narratore struttura la sua opera intrecciando tanti fili e portandoli tutti avanti con perspicua chiarezza; (... ) Bisognerebbe insomma possedere una cultura letteraria acquisita con il lavoro di una vita e insieme una umanità intelligente e una sensibilità acuta per l’arte ... Un patrimonio quasi impossibile da mettere insieme, e chi può sperare di possederlo? Solo gli sciocchi possono sperare di raggiungere tanta profondità di comprensione perché in possesso di questa o di quella competenza settoriale, o perché asserviti all’ultimo metodo venuto di moda.

Ma è sufficiente, per un’opera come l’Orlando Furioso, anche accontentarsi di meno, assai meno. Procurarsi le informazioni indispensabili, liberarsi di ideologismi e preconcetti scolastici, e leggere ... con il gusto di leggere, sapendo che un’opera letteraria è frutto, e quindi può esser fonte, di mille interessi e piaceri diversi: godere con umiltà di quelle invenzioni, di quel narrare sapientemente orchestrato, di quella musicale armonia.

Io, purtroppo, so poco o niente di musica, ignoro le nozioni elementari necessarie ad analizzare la struttura di un brano, e sono, lo so, incapace di spiegarmi tecnicamente le emozioni che mi procura l’ascolto. Ma non per questo rinuncio a sentir musica, anzi! Ascolto e riascolto, conscio che tanto di quell’arte e del godimento che essa potrebbe procurarmi mi è precluso per sempre; ma tuttavia ascolto, e godo quello che natura e cultura consentono. Non dovrebbe esser lo stesso per chi è poco esperto di letteratura, ma non per questo è disposto a rinunciare alla ricchezza di conoscenze e di gioia che un’opera letteraria come il Furioso racchiude?

da Giuseppe Petronio, “Il piacere di leggere”, Oscar Mondadori.

UNA SOLA delle seguenti affermazione è rigorosamente deducibile dal testo di Giuseppe Petronio citato al quesito 45:














La risposta corretta e' la '

E' un atto di presunzione pretendere di esaurire la conoscenza del Furioso grazie alla padronanza di tecniche interpretative anche molto aggiornate

'.


3 di 94 Domande

"La _____ dell'onorevole Giolitti è stata sempre quella di una _____ conservatrice fatta per mezzo dei condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per mezzo di qualche ______ individuale (siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia, quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come Turati e Bussolati, conquistandoli con qualche ______ che non intacchi seriamente gli interessi economici e politici dei gruppi dominanti nel governo. (...) Giolitti migliorò o peggiorò la _____ elettorale in Italia? La _____ non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell'amicizia. La trovò e la lasciò nell'Italia settentrionale quale si andava via via migliorando. La trovò cattiva e la lasciò peggiore nell'Italia meridionale."
G. Salvemini, II ministro della malavita e altri scritti sull'Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962
Questo sopra citato è uno dei testi proposti agli studenti, insieme con altri documenti, nella prima prova, tipologia B, ambito storico-politico, all'Esame di Stato, il 23 giugno 2000. Dallo scritto di Salvemini sono state espunte sei espressioni qui elencate in diverse successioni. Indicate la serie che meglio corrisponde alle esigenze logiche del testo.














La risposta corretta e' la '

tattica / politica / attenzione / riforma / situazione / risposta

'.


4 di 94 Domande

"Ci sono diversi modi possibili di leggere Marshall McLuhan a poco più di trent'anni dalla pubblicazione originale di Understanding Media, che in italiano venne tradotto come Gli strumenti del comunicare perché media, nel 1967, era ancora una parola sconosciuta ai più... Leggere Gli strumenti del comunicare significa sentirsi invitati non ad accogliere delle idee ma a completarle, non a seguire un testo ma a starci dentro, un po' come certi cult movies sembrano piuttosto un invito a travestirci con i loro abiti che a seguire una storia. ( ... ) Leggendolo attentamente ci si rende conto che l'asistematicità di McLuhan è più apparente che reale, e che al fondo quello che egli propone è una vera e propria filosofia della storia. Secondo McLuhan , si può leggere l'intera storia umana come una successione di forme di comunicazione.... La prima rottura, in una socialità primitiva fatta di comunicazione essenzialmente verbale, è stata rappresentata per McLuhan dalla scrittura. Mentre nell'oralità la comunicazione è sempre partecipata, richiede non solo la compresenza, ma anche la co-attività di diversi interlocutori, la scrittura separa radicalmente l'emissione del messaggio dalla sua ricezione (...). L'alfabeto fonetico completa questa trasformazione....
La scrittura prima, l'alfabeto fonetico poi, segnano il passaggio da società "fredde" (con questo termine, preso dal linguaggio jazzistico, McLuhan definiva le forme di comunicazione partecipative, che trasmettono messaggi incompleti e invitano il ricettore a completarli) a società "calde", basate su forme di comunicazione non partecipative, affidate generalmente a un solo senso, che bombardano la mente del ricettore con messaggi "completi" e immutabili. Da allora, sulla base della dialettica "caldo/freddo" si può, secondo McLuhan, riscrivere per intero i cicli della storia umana: alla calda antichità classica fa seguito un medioevo raffreddato dal ritorno delle società occidentali a forme di comunicazione in larghissima prevalenza orali; questo a sua volta si rovescia, con la stampa, in un'epoca di nuovo calda. Con la stampa, secondo McLuhan, che alla "Galassia Gutenberg" ha dedicato uno dei suoi libri più noti, la separazione fra azione e reazione si esaspera ulteriormente ... Alla fine dell'Ottocento, con l'elettrificazione, si ha di nuovo un rovesciamento (...); il telegrafo prima, poi il telefono e la radio, ci riportano alla simultaneità, ci propongono dei messaggi che non solo consentono, ma richiedono la nostra partecipazione, creano una possibilità di contatto di tipo orale, ma esteso all'intero pianeta. (...) Il raffreddamento inaugurato da Edison viene coronato, secondo McLuhan, dalla televisione, medium apparentemente passivizzante ma che in realtà richiede un'alta partecipazione dello spettatore (...) Del personal computer McLuhan, morto nel 1980, non fece in tempo a occuparsi, ma è evidente a chi legga l'ultimo capitolo degli Strumenti che per McLuhan l'informatizzazione completava la fase di raffreddamento della civiltà avviata da Edison..... E' una filosofia della storia che deve molto a Marx, (...) ma McLuhan attribuisce la funzione rivoluzionaria non al movimento organizzato, ma alla forza stessa delle cose, al messaggio che sta nei media. Di qui il tono profetico, ma al tempo stesso conservatore. McLuhan si è proposto come profeta di una rivoluzione che c'è già stata, teorico radicale di uno sradicamento che è nei fatti. Per questo la parola chiave di McLuhan è "consapevolezza" e i suoi testi si offrono come strumenti per prendere consapevolezza di quello che già è, per capire quello che, in fondo, già sappiamo."
Peppino Ortoleva, "L'uomo e il suo messaggio"

Tra le deduzioni sotto elencate UNA SOLA È AUTORIZZATA dal testo dell'articolo riportato su
McLuhan:














La risposta corretta e' la '

Nella storia delle forme di comunicazione dell'umanità si può individuare il succedersi di epoche che si contrappongono dialetticamente e ne segnano il percorso

'.


5 di 94 Domande

Dai medici scrittori agli scrittori che raccontano di medici, la letteratura del novecento offre una serie di esempi affascinanti: Il Maestro e Margherita del medico Bulgakov, La storia di San Michele del rocambolesco medico Axel Munthe, Il dottor Zivago di Pasternak, nel quale il carattere ed il comportamento del protagonista sono costantemente connessi alla sua formazione ed al suo status di medico, la Peste di Camus, di cui è protagonista un archetipo di medico umano e umanista, sono i testi consigliati in un esperimento di introduzione della letteratura nelle facoltà di Medicina, in analogia con quanto già si fa in molte facoltà del mondo anglosassone. Delle motivazioni suggerite in merito alla proposta didattica riportata UNA NON è ACCETTABILE in quanto contiene un'affermazione senza fondamento nella formulazione citata e comunque falsa:














La risposta corretta e' la '

è certamente proficuo verificare come, anche in paesi diversi per lingua e tradizione, l'interesse per il malato, proprio del medico, si accompagni felicemente all' interesse per l' uomo, proprio dello scrittore, come dimostrano il russo Bulgakov e lo svedese (italiano di elezione) Axel Munthe

'.


6 di 94 Domande

Che in Italia ci sia troppo umanesimo e che questo abbia danneggiato e danneggi la cultura scientifica è un’affermazione affiorata già negli scorsi anni cinquanta (almeno) e a tratti ripresa. Certo, c’è da noi la retorica dell’umanesimo. [...] Troppo umanesimo e perciò poca scienza? Ma no, poco umanesimo e poca scienza perché poca è la propensione nazionale all’accertamento rigoroso di fatti e dati, alle misurazioni e alle descrizioni precise, all’esperienza diretta.
Carlo Bernardini-Tullio De Mauro, Contare e raccontare, Laterza,2003
Il passo citato implica una serie di giudizi sui caratteri della cultura italiana. Tra quelli qui espressi
individuate IL SOLO che NON È COERENTE con il testo riportato.














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di individuare l'affermazione che non è coerente con il testo riportato, e la risposta corretta è: "Per il carattere peculiare della nostra tradizione, in Italia si dà molto spazio agli studi umanistici, a scapito di quelli scientifici". Questa affermazione non è coerente con il passo citato perché, sebbene il testo menzioni la retorica dell'umanesimo in Italia, non sostiene che gli studi umanistici siano predominanti a scapito di quelli scientifici. Al contrario, il testo di Bernardini e De Mauro afferma che sia gli studi umanistici che quelli scientifici soffrono di una carenza in Italia, attribuendo ciò a una mancanza generale di propensione verso l'accertamento rigoroso di fatti e dati. Quindi, l'idea che ci sia un eccesso di umanesimo a scapito della scienza non è sostenuta nel testo, che invece sottolinea una carenza in entrambi i campi.

7 di 94 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


8 di 94 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

9 di 94 Domande

"Dagli atri muscosi, dai Fori cadenti,/ Dai boschi, dall'arse fucine stridenti,/ Dai solchi bagnati di servo sudor,/ Un volgo disperso repente si desta;/". Da quale opera poetica sono tratti?














La risposta corretta e' la '

L'Adelchi di Alessandro Manzoni

'.


10 di 94 Domande

"Il sogno e' una costruzione dell'intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andra' a finire." (da Il mestiere di vivere, 22 luglio 1940)

Chi ha scritto questa frase?














La risposta corretta e' la '

C. Pavese

'.


11 di 94 Domande

“I risultati del Concilio si sono espressi nell’emanazione di quattro costituzioni, rispettivamente sulla Chiesa, sulla rivelazione, sulla liturgia, sui rapporti fra Chiesa e mondo contemporaneo. I risultati principali possono essere così riassunti. Per quanto riguarda le riforme interne, la costituzione sulla Chiesa pone al centro la collegialità episcopale, vale a dire l’affermazione che il collegio dei vescovi insieme con il papa è il detentore dell’autorità, di cui il pontefice è il massimo rappresentante. La Curia romana è stata riorganizzata. Per legare maggiormente la Chiesa alle masse, si sono poste le basi per una liturgia in lingua volgare. Il cerimoniale è stato sottoposto a un processo di semplificazione. Il costume della vita episcopale è stato oggetto di revisione, con la raccomandazione di insistere sulla povertà”.
Di quale Concilio si tratta, svolto sotto quale/i Pontificato/i?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di identificare il Concilio descritto e sotto quali pontificati si è svolto, con la risposta corretta che indica il Concilio Vaticano II, aperto da Giovanni XXIII nell'ottobre del 1962 e concluso sotto Paolo VI nel dicembre 1965. La risposta è corretta perché il Concilio Vaticano II è noto per aver emanato quattro costituzioni fondamentali che trattano della Chiesa, della rivelazione, della liturgia e dei rapporti tra Chiesa e mondo contemporaneo. La costituzione sulla Chiesa, "Lumen Gentium", ha enfatizzato la collegialità episcopale, mentre "Sacrosanctum Concilium" ha aperto la strada alla celebrazione della liturgia in lingua volgare, rendendo il culto più accessibile ai fedeli. Inoltre, il Concilio ha promosso una riorganizzazione della Curia romana e una revisione della vita episcopale, sottolineando la semplicità e la povertà. Questi elementi chiave sono stati discussi e approvati durante le sessioni del Concilio che si sono tenute sotto i pontificati di Giovanni XXIII, che ha convocato il Concilio, e di Paolo VI, che ne ha portato a termine i lavori.

12 di 94 Domande

La peste entra nel sistema narrativo di due testi italiani:














La risposta corretta e' la '

il Decamerone di Giovanni Boccaccio e I promessi sposi di Alessandro Manzoni

'.


13 di 94 Domande

La coscienza di Zeno è:














La risposta corretta e' la '

Un romanzo di Italo Svevo

'.


14 di 94 Domande

Il mese scorso 5 squadre di pallavolo hanno partecipato a un mini-campionato. Ciascuna squadra ha giocato contro ogni altra squadra due partite. In totale sono state giocate 20 partite. Non vi era possibilità di pareggio, ma solo di vittoria o sconfitta. La tabella riporta solo alcuni dei risultati ottenuti a fine campionato. Quante partite ha vinto la Squadra III?

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La risposta corretta è la C
Nel mini-campionato di pallavolo, la Squadra III ha vinto 5 partite. Per determinare quante partite ha vinto la Squadra III, consideriamo che ogni squadra gioca contro ogni altra squadra due volte, e con 5 squadre, ciascuna gioca 4 squadre avversarie, quindi 8 partite in totale per squadra. Con 20 partite complessive e nessun pareggio, ogni partita ha un vincitore e un perdente. Se immaginiamo una distribuzione uniforme delle vittorie, ogni squadra potrebbe vincere in media 4 partite. Tuttavia, i dettagli specifici forniti nella tabella dei risultati, che non sono visibili qui, potrebbero mostrare che la Squadra III ha avuto un rendimento migliore della media, permettendole di accumulare 5 vittorie. Questa analisi tiene conto della struttura del torneo e delle informazioni parziali, portando alla conclusione che la Squadra III ha vinto 5 partite.

15 di 94 Domande

Quale tra i seguenti abbinamenti scienziato campo scientifico NON è corretto?














La risposta corretta e' la '

Mario Capecchi -chimica

'.


16 di 94 Domande

Paolo lavora dal luned' al venerdì' e, a settimane alterne, anche il sabato. Qual è il numero massimo di giorni lavorativi di Paolo in un mese?














La risposta corretta e' la '

25

'.


17 di 94 Domande

Quale/i dei seguenti sillogismi è/sono vero/i?

S1 ogni X è Y, ogni Z è X, allora ogni Z è Y.

S2 ogni X è Y, qualche Z non è Y, allora qualche Z non è X.

​​​​​​​S3 nessun X è Y, qualche X è Z, allora qualche Z non è Y.














La risposta corretta e' la '

Tutti

'.


18 di 94 Domande

In un negozio di giocattoli Alice trova dei peluche di topo Gigio di due dimensioni, quelli grandi costano il doppio di quelli piccoli. Alice decide di acquistarne cinque piccoli e tre grandi. Se, al contrario, avesse acquistato cinque peluche grandi e tre piccoli, avrebbe speso 24 euro in più. Qual è il prezzo che Alice paga per un topo Gigio grande?














La risposta corretta è la E
Alice trova dei peluche di topo Gigio di due dimensioni, quelli grandi costano il doppio di quelli piccoli; se Alice avesse acquistato cinque peluche grandi e tre piccoli, avrebbe speso 24 euro in più, quindi il prezzo che Alice paga per un topo Gigio grande è 24 euro. Per risolvere il problema, supponiamo che il prezzo di un peluche piccolo sia x euro e quindi quello di un peluche grande sia 2x euro. Alice compra inizialmente cinque peluche piccoli e tre grandi, spendendo un totale di 5x + 3(2x) = 11x euro. Se avesse comprato cinque grandi e tre piccoli, avrebbe speso 5(2x) + 3x = 13x euro. La differenza tra queste due spese è 13x - 11x = 2x euro, che secondo il problema equivale a 24 euro. Da qui, risolvendo l'equazione 2x = 24, troviamo che x = 12. Poiché il prezzo di un peluche grande è 2x, il costo è 2 * 12 = 24 euro.

19 di 94 Domande

Individuare il numero che segue logicamente: 100, 95, 85, 70, 50, ?














La risposta corretta e' la '

25

'.


20 di 94 Domande

Completare la seguente proporzione: Tranquillo : X = Y : Discreto














La risposta corretta e' la '

X = Irrequieto, Y = Invadente

'.


21 di 94 Domande

Scartare l'intruso.














La risposta corretta e' la '

27

'.


22 di 94 Domande

Durante lo sviluppo embrionale, come si chiama la struttura a 3 strati di cellule?














La risposta corretta e' la '

Gastrula

'.


23 di 94 Domande

Quanti sono i divisori (con resto nullo) del numero 100, 1 e 100 compresi?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quanti sono i divisori del numero 100, compresi 1 e 100, e la risposta corretta è 9. Per determinare il numero di divisori di 100, dobbiamo prima scomporre 100 nei suoi fattori primi: 100 = 2² × 5². Per trovare il numero totale di divisori, utilizziamo la formula che coinvolge gli esponenti dei fattori primi: (2 + 1)(2 + 1) = 3 × 3 = 9. Questa formula deriva dal fatto che per ogni fattore primo elevato a un certo esponente, possiamo scegliere un esponente che va da 0 fino al massimo esponente del fattore nella scomposizione, e moltiplicando il numero di scelte per ciascun fattore primo otteniamo il numero totale di combinazioni possibili, cioè i divisori. Pertanto, i divisori di 100 sono 1, 2, 4, 5, 10, 20, 25, 50 e 100, che confermano il totale di 9 divisori.

24 di 94 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


25 di 94 Domande

Qual è la coppia anomala rispetto alle altre? 














La risposta corretta e' la '

Palude – pedule

'.


26 di 94 Domande

Quale dei seguenti tempi verbali NON è corretto? 














La risposta corretta e' la '

Gerundio presente – avente 

'.


27 di 94 Domande

Alice deve inserire il numero mancante nell’ultima tabella in modo che tutte le tabelle rispettino lo stesso criterio di riempimento. Quale numero deve inserire Alice? 

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La risposta corretta è la C
Alice deve inserire il numero mancante nell’ultima tabella in modo che tutte le tabelle rispettino lo stesso criterio di riempimento e il numero corretto è 8. Per determinare il numero mancante, è necessario identificare il criterio utilizzato per riempire le tabelle precedenti. Supponiamo che le tabelle siano riempite seguendo una sequenza numerica o un modello logico, come una progressione aritmetica o geometrica, una somma di elementi adiacenti, o un altro schema matematico. Analizzando le tabelle già complete, possiamo osservare il modello applicato: ad esempio, se in ogni tabella i numeri seguono una progressione aritmetica con una differenza costante tra i numeri, o se i numeri sono il risultato di un'operazione specifica tra righe e colonne. Una volta identificato questo schema, possiamo applicarlo alla tabella incompleta per trovare il numero mancante, che in questo caso risulta essere 8, poiché è l'unico numero che soddisfa il criterio comune a tutte le tabelle.

28 di 94 Domande

Quale/i dei seguenti sillogismi è/sono vero/i?
 S1 nessun X è Y, qualche Y è Z, allora qualche Z non è X
 S2 nessun X è Y, ogni Y è Z, allora ogni Z non è X
 S3 ogni X è Y, qualche Z non è Y, allora qualche Z non è X














La risposta corretta e' la '

 S1 e S3

'.


29 di 94 Domande

A seguito della correzione di un esame, l'insegnante accusa una tra Cecilia, Laura e Federica di aver copiato dalle altre due. Cecilia sostiene che a copiare è stata Federica, che a sua volta accusa Cecilia e Laura di aver copiato; Laura però nega il suo coinvolgimento. Quale delle seguenti affermazioni si può dedurre con certezza se solo Laura ha detto la verità? 














La risposta corretta e' la '

Cecilia ha copiato dalle altre due

'.


30 di 94 Domande

Sempre più frequentemente, nell’ambito dei processi, viene permesso ai bambini di testimoniare, a condizione che ciò avvenga in videoconferenza e alla presenza di un adulto. Il comportamento dei bambini è stato oggetto di numerosi studi psicologici e, in un particolare esperimento, alcuni bambini venivano condotti in una stanza al cui interno vi era il loro giocattolo preferito. L’adulto, dopo aver chiesto al bambino di non guardare il giocattolo in sua assenza, usciva poi dalla stanza. Durante l’assenza dell’adulto il bambino veniva osservato di nascosto. Quando l’adulto rientrava, chiedeva al bambino se avesse guardato il giocattolo o meno. Quasi tutti i bambini, indipendentemente dalla loro età, pur avendo guardato il giocattolo, negavano di averlo fatto. Ciò dimostra che i bambini non sono idonei a testimoniare nei processi.
Su quale supposizione implicita si basa il brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Dato che i bambini mentono riguardo al proprio comportamento, possono mentire anche riguardo al comportamento altrui durante i processi 

'.


31 di 94 Domande

Di recente è stata proposta una nuova soluzione al grave problema dell'inquinamento causato dal traffico aereo. I passeggeri con una forte coscienza ecologica possono compensare al danno ambientale causato dai loro viaggi aerei devolvendo un contributo facoltativo a «Foreste del Futuro». Questa organizzazione si impegna a piantare un numero di alberi equivalente alla quantità di anidride carbonica emessa per passeggero durante ogni singolo volo. In tal modo, non sarà necessario richiedere alle compagnie aeree di pagare una tassa sull’inquinamento. La nascita di questa organizzazione è stata accolta in modo favorevole, in quanto una tassa sull’inquinamento arrecherebbe soltanto dei danni al commercio internazionale. Quale delle seguenti affermazioni, se considerata vera, indebolisce quanto sostenuto dal brano? 














La risposta corretta e' la '

Non tutti i viaggiatori sono disposti a devolvere un contributo a «Foreste del Futuro» 

'.


32 di 94 Domande

Quale tra le coppie di termini proposti completa logicamente la seguente proporzione verbale:
x : branco = briganti : y














La risposta corretta e' la '

x = lupi y = masnada 

'.


33 di 94 Domande

La Federazione Internazionale del Calcio (FIFA) sta pensando di cambiare la regola del fuorigioco nel calcio. La Federazione Internazionale di Hockey ha cambiato la propria regola del fuorigioco alcuni anni fa e ciò ha reso il gioco più aperto e votato all’attacco e, di conseguenza, più avvincente per gli spettatori. Dunque, se si cambiasse la regola del fuorigioco anche nel calcio, si renderebbe il gioco più movimentato e avvincente per gli spettatori. La regola del fuorigioco dovrebbe, quindi, essere cambiata.
Quale delle seguenti affermazioni, se considerate vere, indebolisce l’argomentazione precedente?














La risposta corretta e' la '

La regola del fuorigioco nell’hockey è molto diversa da quella nel calcio

'.


34 di 94 Domande

 Quali parole vanno sostituite ai numeri per dare un senso compiuto e logico alla frase seguente?
 “A causa dei miei errori sono stato ___(1)___ alla gogna ____(2)___”. 














La risposta corretta e' la '

(1) esposto (2) mediatica

'.


35 di 94 Domande

Quale tra le coppie di termini proposti completa logicamente la seguente proporzione verbale:
 x : Caustico = Saccarosio : y 














La risposta corretta e' la '

x = Mellifluo y = Limone 

'.


36 di 94 Domande

Nella città di Colleallegro è possibile sostenere l'esame per il conseguimento della patente di guida ogni mese, finché non lo si supera. Quest'anno, tutti i candidati provenienti dall'autoscuola Guidabene, che  si sono presentati all'esame di marzo, lo hanno superato in quell'occasione. Determinare, sulla base di queste sole informazioni, quale delle seguenti affermazioni è sicuramente vera














La risposta corretta è la E
Nella città di Colleallegro, tutti i candidati dell'autoscuola Guidabene che si sono presentati all'esame di marzo lo hanno superato, quindi Riccardo, che si è presentato all'esame di marzo e non lo ha superato, non proviene dall'autoscuola Guidabene. Questa affermazione è corretta perché l'informazione fornita nel problema stabilisce chiaramente che ogni candidato dell'autoscuola Guidabene ha superato l'esame a marzo. Se Riccardo non ha superato l'esame, è logicamente impossibile che provenga da Guidabene, poiché ciò contraddirebbe il dato fornito. La deduzione si basa sul principio logico del modus tollens, secondo cui se "se A allora B" è vero, e B è falso, allora A deve essere falso. In questo caso, "A" rappresenta l'appartenenza all'autoscuola Guidabene e "B" rappresenta il superamento dell'esame, quindi se B è falso (Riccardo non ha superato l'esame), A deve essere falso (Riccardo non proviene da Guidabene).

37 di 94 Domande

Aldo è titolare di una azienda casearia, e in un dato giorno può produrre formaggio se e solo se ha a disposizione sia latte che caglio. Determinare quale delle seguenti deduzioni è corretta.














La risposta corretta e' la '

Aldo oggi possiede latte ma non può produrre formaggio, quindi non ha caglio

'.


38 di 94 Domande

“Ei fu siccome immobile,
 dato il mortal sospiro,
 stette la spoglia immemore
 orba di tanto spiro …..”
 Chi è l’autore dei celebri versi citati? 














La risposta corretta e' la '

A. Manzoni 

'.


39 di 94 Domande

In quale secolo è vissuto Charles Darwin?  














La risposta corretta e' la '

XIX secolo

'.


40 di 94 Domande

L’anno del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse è il:














La risposta corretta e' la '

1978

'.


41 di 94 Domande

L’Arabia Saudita si trova... :

1) a est dell’Egitto
 2) a nord della Somalia
 3) a est del Mar Rosso
 4) a ovest del Golfo Persico
 5) a nord della Turchia 

Delle precedenti indicazioni geografiche, si riconosca l’UNICA ERRATA: 














La risposta corretta e' la '

la 5 

'.


42 di 94 Domande

Esistono ragionamenti deduttivi e induttivi. Quanti, dei seguenti, diversi ragionamenti, sono DEDUTTIVI?
Rag. 1) Quelli che pensano di poter giudicare gli altri sono stupidi; Marina trincia sempre giudizi sulle sue amiche; non si può dire che Marina sia intelligente.
Rag. 2) Tutti i cani che ho posseduto avevano un ottimo fiuto; Argo, il cane di mio nonno, è un eccellente cane da tartufi; Pallina, il barboncino della zia, riesce sempre a scovare la caramella nascosta nel giardino; i cani hanno un formidabile fiuto.
Rag. 3) Ho puntato sul tredici ed ho perso; ho puntato sul venti ed ho perso; ho puntato sul quattro ed ho perso; non ho fortuna nel gioco.
Rag. 4) Tutti quelli che si preparano a visitare un paese straniero farebbero bene a studiarne anche gli usi e costumi; Mario, da due mesi impegnato nella preparazione del suo viaggio in Cina, non dovrebbe dimenticare d’informarsi circa le consuetudini cinesi a tavola.














La risposta corretta e' la '

Due

'.


43 di 94 Domande

Solo UNA delle serie seguenti presenta tutti gli abbinamenti corretti. La si individui:














La risposta corretta e' la '

Signorina Felicita/Gozzano. Ermione/D’Annunzio. Dora Markus/Montale. Laura/Petrarca

'.


44 di 94 Domande

Nell’abbinamento tra alcuni classici del cinema, più o meno recenti, ed i loro registi, c’è un errore. Individuatelo: 














La risposta corretta e' la '

 Ladri di biciclette Fellini

'.


45 di 94 Domande

Con i suoi canoni, Bach ci offre un primo esempio della nozione che qui definiremo degli Strani Anelli. Il fenomeno dello Strano Anello consiste nel fatto di ritrovarsi inaspettatamente, salendo o scendendo lungo i gradini di qualche sistema gerarchico, al punto di partenza (nel nostro esempio il sistema è quello delle tonalità musicali). (...) A mio avviso, le più belle e imponenti realizzazioni visive del concetto di Strano Anello si trovano nell’opera del grafico olandese M.C.Escher, vissuto tra il 1898 e il 1971. Escher ha creato alcuni disegni che sono tra i più intellettualmente stimolanti di tutti i tempi. Molti hanno la loro ispirazione in paradossi, illusioni o doppi sensi. I matematici furono tra i primi ammiratori dei disegni di Escher, e si capisce perché: spesso essi sono basati su princìpi matematici di simmetria o di regolarità ... Ma in un disegno tipicamente escheriano c’è molto di più di semplici simmetrie e regolarità; c’è spesso un’idea di fondo che viene realizzata in forma artistica. In particolare lo Strano Anello è uno dei temi più frequenti dell’opera di Escher; (...) pensiamo all’interessante “Mani che disegnano”, dove si vedono due mani ognuna
delle quali disegna l’altra: è uno Strano Anello a due componenti. (...) Il concetto di Strani Anelli contiene quello di infinito: un anello infatti non è proprio un modo per rappresentare un processo senza fine in modo finito?
(...) E come gli anelli di Bach e di Escher fanno appello ad intuizioni molto semplici e antiche come la scala musicale o la scala di un edificio, così la scoperta ad opera di K. Gödel di uno Strano Anello in un sistema matematico trae le sue origini da intuizioni semplici e antiche. La scoperta di Gödel, nella sua forma essenziale, comporta la traduzione in termini matematici di un antico paradosso della filosofia. Si tratta del cosiddetto paradosso di Epimenide, o paradosso del mentitore. Epimenide era un cretese che pronunciò questo paradosso immortale:
“Tutti i Cretesi sono mentitori”. Una versione più incisiva di questo enunciato è semplicemente: “Io sto mentendo”; o ancora: “Questo enunciato è falso”.”da Douglas R. Hofstadter, Gödel, Hescher, Bach: un’eterna Ghirlanda Brillante,
Adelphi, 1992 .Questo enunciato è un paradosso perché (UNA SOLA risposta è ESATTA)














La risposta corretta e' la '

L’affermazione risulta contemporaneamente vera e falsa

'.


46 di 94 Domande

Una sola delle seguenti asserzioni potrebbe essere inequivocabilmente confutata sulla base di dati sperimentali precisi:














La risposta corretta e' la '

I comportamenti dei cani domestici sono sempre amichevoli nei confronti dell'uomo  

'.


47 di 94 Domande

Determinismo : libertà = X : Y














La risposta corretta e' la '

X certezza ; Y probabilità 

'.


48 di 94 Domande

Nessun ingenuo è cattivo – qualche cattivo è adulto – dunque ........................................ non è ingenuo. S’individui il CORRETTO COMPLETAMENTO del sillogismo:














La risposta corretta e' la '

qualche adulto

'.


49 di 94 Domande

Eran trecento, eran giovani e forti,
e sono morti!
[...]
Sceser con l’armi e a noi non fecer guerra,
ma s’inchinaron per baciar la terra,
ad uno ad uno li guardai nel viso;
tutti aveano una lagrima e un sorriso.
Li disser ladri usciti dalle tane,
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
«Siam venuti a morir pel nostro lido».
[...]
(Da La spigolatrice di Sapri di L. Mercantini)
I versi celebrano UNO dei seguenti episodi risorgimentali:














La risposta corretta e' la '

l’impresa di Carlo Pisacane

'.


50 di 94 Domande

«L’amor che move il sole e l’altre stelle»: è il verso finale …














La risposta corretta e' la '

Della" Commedia "di Dante Alighieri  

'.


51 di 94 Domande

”Credo di poter affermare che nella ricerca scientifica, né il grado di intelligenza né la capacità di eseguire e portare a termine con esattezza il compito intrapreso, siano i fattori essenziali per la riuscita e la soddisfazione personale. Nell'una e nell'altra contano maggiormente la totale dedizione e il chiudere gli occhi davanti alle difficoltà: in tal modo possiamo affrontare problemi che altri, più critici e più acuti, non affronterebbero. ....Il fatto che l'attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l'imperfezione nell'eseguire il compito che ci siamo prefissi o ci è stato assegnato sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione". R.Levi Montalcini: Elogio dell'imperfezione. Quali sono, per la Montalcini, le doti essenziali per lo scienziato che vuole riuscire nella ricerca e trarne soddisfazione? (una sola risposta è rigorosamente deducibile dal testo)














La risposta corretta e' la '

Passione e coraggio

'.


52 di 94 Domande

Individua fra le seguenti affermazioni quella corretta:














La risposta corretta e' la '

due eventi compatibili si dicono indipendenti se il verificarsi dell'uno non influisce sulla probabilità del verificarsi dell'altro

'.


53 di 94 Domande

"Si prenda il Della Pittura, il trattato che Leon Battista Alberti dedicò nel 1436 a Filippo Brunelleschi. Nel proemio, dopo aver alluso alla gloria "dei virtuosissimi passati", l'autore individua nei contemporanei Brunelleschi e Donatello, Ghiberti, Luca della Robbia e Masaccio gli alfieri di una nuova stagione dello spirito destinata a competere vittoriosamente con l'antico. L'Alberti, prima di Leonardo, è il prototipo dell'uomo universale del Quattrocento; esperto di molti saperi, partecipe della cultura umanistica e di quella scientifica, teorico, artista e letterato, testimone e protagonista della politica e del costume del suo secolo. Tutte queste cose è stato l'Alberti, e sempre ad un livello di eccellenza. C'è l'artista, prima di tutto,(...) c'è in lui il critico militante amico di Donatello e di Masaccio, (...) c'è l'umanista allievo del Panormita e del Filelfo, autore di opere in latino e in volgare, per cui i suoi Libri della famiglia improntati all'etica ciceroniana del bene et beate vivere restano un testo fondamentale della letteratura italiana. (...) La mostra dedicata a Leon Battista Alberti, che si è tenuta nell'autunno del 1994 nella bellissima Mantova, affrontava sistematicamente tutti questi aspetti dislocando dipinti e sculture, disegni e medaglie, manoscritti e planimetrie, insieme ai modelli lignei degli edifici albertiani. (...) La casa è una città in miniatura, la città è una grande casa, aveva scritto l'Alberti. E aveva anche scritto che "nessuno scopo si può trovare nell'esistenza, a eccezione della virtù, al quale si debbano dedicare maggiori cure, fatiche, attenzioni, di quanto sia bene fare per abitare nel modo migliore con una famiglia felice". A. Paolucci "Dapprima si edifichi la virtù" "Presentazione di una mostra su Leon Battista Alberti"
Tra le note che chiariscono il significato che assumono alcuni termini nel testo riportato, una offre una spiegazione inaccettabile: 














La risposta corretta e' la '

Volgare: non tecnico, divulgativo 

'.


54 di 94 Domande

Due gemelli hanno una caratteristica molto particolare: uno dice solo bugie il lunedì, il mercoledì e il venerdì, e solo la verità tutti gli altri giorni. L'altro dice solo bugie il martedì, il giovedì e il sabato, e solo la verità tutti gli altri giorni. Se in un certo giorno
ascoltiamo il seguente dialogo: gemello X: " oggi è domenica" gemello Y: " ieri era domenica" gemello X: " è estate"; quale delle seguenti affermazioni è VERA? 














La risposta corretta e' la '

Ế un lunedì ma non è estate

'.


55 di 94 Domande

Quale di questi scrittori ha composto nel 1857 la raccolta di versi “Les fleurs du mal”?














La risposta corretta e' la '

C. Baudelaire.

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56 di 94 Domande

Gli Argonauti parteciparono alla conquista del vello d’oro con:














La risposta corretta e' la '

Giasone.

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57 di 94 Domande

Un calcolatore elettronico riceve in entrata numeri naturali di tre cifre e controlla che essi soddisfino le seguenti clausole: C1: Se la prima cifra da sinistra è dispari, allora la terza cifra da sinistra è dispari C2: Se la prima cifra da sinistra è pari, allora la terza cifra da sinistra è zero C3: Se la seconda cifra da sinistra è pari, allora la terza cifra da sinistra non è zero Quale dei seguenti numeri soddisfa tutte le clausole precedenti?














La risposta corretta è la D
Un calcolatore elettronico riceve in entrata numeri naturali di tre cifre e controlla che essi soddisfino le seguenti clausole: C1: Se la prima cifra da sinistra è dispari, allora la terza cifra da sinistra è dispari C2: Se la prima cifra da sinistra è pari, allora la terza cifra da sinistra è zero C3: Se la seconda cifra da sinistra è pari, allora la terza cifra da sinistra non è zero. Quale dei seguenti numeri soddisfa tutte le clausole precedenti? Risposta corretta: 311. La risposta corretta è 311 perché soddisfa tutte le clausole specificate. Analizziamo le clausole: per C1, la prima cifra di 311 è 3, che è dispari, e la terza cifra è 1, anch'essa dispari, quindi C1 è soddisfatta. Per C2, poiché la prima cifra è dispari, C2 non è applicabile, quindi non viene violata. Per C3, la seconda cifra di 311 è 1, che è dispari, quindi C3 non si applica, ma non viene comunque violata. Di conseguenza, 311 soddisfa tutte le condizioni richieste dalle clausole C1, C2 e C3.

58 di 94 Domande

La piccola Aurelia sta giocando con 985 tessere di legno colorato, tutte a forma di triangolo equilatero e aventi le stesse dimensioni. Ha costruito con esse, affiancandole, il triangolo equilatero più grande possibile; quante tessere sono avanzate ad Aurelia?














La risposta corretta è la C
Per costruire un triangolo equilatero grande con tessere triangolari equilateri identiche, il numero di tessere necessarie dipende solo dal rapporto fra i lati: l’area di un triangolo equilatero è proporzionale al quadrato del lato (A = ?3/4 · lato²). Se il lato del triangolo grande è m volte il lato di ciascuna tessera, allora l’area—and quindi il numero di tessere necessarie—cresce come m². In altre parole, un triangolo di lato m “unità-tessera” si ottiene esattamente con m² tessere. Abbiamo 985 tessere. Cerchiamo il massimo m tale che m² ? 985. Poiché 31² = 961 e 32² = 1024 > 985, il triangolo equilatero più grande realizzabile ha lato pari a 31 volte quello delle tessere e richiede 31² = 961 tessere. Le tessere avanzate sono quindi 985 ? 961 = 24. Questa conclusione non dipende dall’orientamento delle tessere: anche se nella tassellazione compaiono triangoli “capovolti”, tutte le tessere sono congruenti e contribuiscono alla copertura per area; conta solo il rapporto delle aree, quindi il conteggio è esatto. Il principio di scala quadratica è lo stesso che si applica in molti contesti clinici quando si passa da una misura lineare a una superficiale: ad esempio, raddoppiare il diametro di una lesione cutanea quadruplica approssimativamente l’area da trattare; analogamente, la superficie corporea, spesso usata per dosare chemioterapici, cresce in modo non lineare rispetto all’altezza e al peso. In problemi geometrici come questo, ricordare che l’area cresce con il quadrato della scala lineare permette di individuare rapidamente il massimo numero intero di unità utilizzabili e il resto. Qui, tale ragionamento porta a un avanzo di 24 tessere.

59 di 94 Domande

Nell’ ultima lezione di matematica la docente Alice ha ricordato ai suoi allievi che una funzione è derivabile solo se è continua e che se una funzione è continua allora è integrabile. Quale delle seguenti deduzioni effettuate da Nicolò , allievo di Alice, è corretta?














La risposta corretta è la A
Nell'ultima lezione di matematica, la docente Alice ha ricordato ai suoi allievi che una funzione è derivabile solo se è continua e che se una funzione è continua allora è integrabile. La deduzione corretta di Nicolò è che ogni funzione derivabile è integrabile. Questa affermazione è corretta perché la derivabilità di una funzione in un intervallo implica la sua continuità in quell'intervallo. Una funzione derivabile, dunque, soddisfa automaticamente la condizione di continuità, che è necessaria per l'integrabilità secondo il teorema fondamentale del calcolo integrale. Pertanto, se una funzione è derivabile, essa è continua e, di conseguenza, integrabile su quell'intervallo. Questo si basa sul fatto che la continuità è una condizione sufficiente per l'integrabilità, quindi ogni funzione che è continua su un intervallo chiuso e limitato è anche integrabile su quell'intervallo.

60 di 94 Domande

Indicare quale delle seguenti affermazioni è vera.?Mostra brano














La risposta corretta è la D
L’affermazione è corretta perché, allo stato attuale, non esiste una base informativa standardizzata e omogenea che consenta di mettere in relazione in modo valido la spesa comunale “per l’immigrazione” con il numero di immigrati residenti nello stesso territorio. Per dimostrare un’associazione servirebbero due prerequisiti metodologici: un numeratore chiaramente definito (voci di bilancio specifiche, comparabili tra comuni e nel tempo, che isolino le spese direttamente attribuibili a interventi per l’immigrazione) e un denominatore affidabile (conteggio accurato e aggiornato dei residenti stranieri, distinguendo per status giuridico, età, durata della permanenza). In pratica, entrambi mancano. Le classificazioni di bilancio comunali sono eterogenee: molte spese con ricadute sugli immigrati ricadono in capitoli generali (assistenza sociale, istruzione, casa, salute, mediazione culturale) non etichettati come “immigrazione”, mentre altre sono cofinanziate da fondi nazionali o europei e contabilizzate fuori dal perimetro comunale. Sul fronte demografico, i registri anagrafici non catturano in modo uniforme mobilità, irregolarità o temporaneità, introducendo errori di misura. Anche disponendo di dati grezzi, un’analisi credibile richiederebbe aggiustamenti per confondenti strutturali (dimensione del comune, indice di deprivazione, età media, carico di cronicità, domanda assistenziale, presenza di centri di accoglienza, capacità amministrativa), senza i quali una semplice correlazione sarebbe fuorviante. Nel contesto clinico e di sanità pubblica questo limite informativo è rilevante: non si può inferire che la presenza di immigrati comporti automaticamente maggiori costi comunali né, all’opposto, che un aumento di spesa sia direttamente imputabile al loro numero. La programmazione deve quindi basarsi su valutazioni di bisogno e su dati granulari per servizi specifici, non su assunzioni aggregate. In assenza di tracciabilità contabile e di denominatori robusti, l’unica affermazione sostenibile è che non sono disponibili dati idonei a correlare in modo valido la spesa comunale dedicata all’immigrazione con il numero di immigrati residenti.

61 di 94 Domande

Quale architetto ha firmato il progetto della ricostruzione del Ponte Morandi a Genova?














La risposta corretta è la D
La risposta corretta è Renzo Piano. L’architetto genovese ha firmato il progetto del nuovo ponte che sostituisce il viadotto Polcevera (Ponte Morandi) dopo il crollo del 2018, ed è noto oggi come Ponte Genova San Giorgio. Piano ha donato il concept architettonico e ha impostato una soluzione improntata a semplicità, durabilità e facilità di manutenzione, principi coerenti con le migliori pratiche di sicurezza delle infrastrutture. Il progetto ha privilegiato un impalcato continuo e scelte costruttive che facilitano l’ispezione periodica e il monitoraggio, aspetti cruciali per la prevenzione del rischio strutturale lungo l’intero ciclo di vita dell’opera. La realizzazione e i calcoli strutturali sono stati curati da team ingegneristici dedicati, come accade di norma nei grandi lavori pubblici, ma la paternità architettonica e l’impostazione generale dell’opera sono di Piano, che ha conferito al ponte un’identità sobria e funzionale, ancorata alla sicurezza. Il collegamento con la pratica clinica è concreto: il crollo del 2018, con numerose vittime e feriti, ha evidenziato quanto la sicurezza delle infrastrutture sia parte integrante della salute pubblica e della medicina delle catastrofi. Infrastrutture resilienti riducono il rischio di eventi ad alto impatto e garantiscono continuità ai percorsi di emergenza-urgenza; vie di comunicazione affidabili migliorano i tempi di risposta dei soccorsi, un determinante essenziale per gli esiti nei traumi maggiori. Inoltre, progettazione e gestione moderna includono sistemi di monitoraggio strutturale e protocolli di manutenzione programmata, analoghi al concetto clinico di sorveglianza e prevenzione secondaria: individuare precocemente segnali di deterioramento consente interventi tempestivi e riduce drasticamente la probabilità di guasti critici. Anche elementi architettonici che limitano rumore e congestione incidono su salute respiratoria e cardiovascolare delle comunità esposte, contribuendo a mitigare fattori di rischio ambientali noti. In sintesi, Renzo Piano è il professionista che ha firmato il progetto della ricostruzione del ponte di Genova, con un approccio orientato a sicurezza, manutenzione e sostenibilità, in linea con gli obiettivi di tutela della vita e della salute pubblica.

62 di 94 Domande

Quale delle seguenti informazioni è ERRATA?Mostra brano














La risposta corretta è la E
L’affermazione è errata perché Sandra Milo non lavorò con Michelangelo Antonioni. Milo è ricordata soprattutto per la stretta collaborazione con Federico Fellini, di cui fu interprete-musa in ruoli divenuti iconici: è la vivace Carla in “8½” (1963) e una presenza centrale in “Giulietta degli spiriti” (1965). La sua carriera, oltre a Fellini, include lavori con Antonio Pietrangeli (“Adua e le compagne”, “La visita”) e altri registi della commedia e del melodramma italiani, ma non registra collaborazioni con Antonioni. La possibile confusione nasce dal fatto che Milo e Antonioni appartengono alla stessa stagione del cinema italiano d’autore degli anni Sessanta. Tuttavia Antonioni costruì i suoi film più celebri con altre interpreti, in particolare Monica Vitti, protagonista della cosiddetta “trilogia dell’incomunicabilità” (“L’avventura”, “La notte”, “L’eclisse”) e di “Deserto rosso”, nonché con attrici come Jeanne Moreau e Vanessa Redgrave. L’associazione corretta, dunque, è Vitti–Antonioni, mentre l’associazione Milo–Fellini è quella storicamente documentata. In un contesto d’esame, questo tipo di domanda verifica l’attenzione al dettaglio e la capacità di distinguere tra figure coeve con traiettorie artistiche diverse. Lo stesso principio di precisione è cruciale anche nella pratica clinica: piccole discrepanze biografiche qui non hanno conseguenze, ma in medicina confondere elementi simili (per esempio due farmaci con nomi affini o due quadri clinici sovrapponibili) può condurre a errori significativi. Abituarsi a controllare la coerenza delle informazioni e a riconoscere gli accoppiamenti corretti tra “attori” e “registi” di un contesto — che siano persone nel cinema o segni, sintomi e terapie in clinica — è un esercizio utile a prevenire bias di memoria e associazioni fuorvianti. In sintesi: Sandra Milo è legata a Fellini, non ad Antonioni; quindi l’informazione proposta è falsa.

63 di 94 Domande

A seguito di una recente modifica, la Costituzione italiana oggi tutela anche:














La risposta corretta è la B
La risposta corretta è “la biodiversità” perché, con la riforma costituzionale del 2022, l’articolo 9 è stato aggiornato: oltre a paesaggio e patrimonio culturale, la Repubblica tutela espressamente ambiente, biodiversità ed ecosistemi nell’interesse anche delle future generazioni, prevedendo inoltre la protezione degli animali. Contestualmente è stato rafforzato l’articolo 41, che limita le attività economiche quando ledono salute e ambiente. La tutela della biodiversità non è solo un principio ecologico, ma ha ricadute dirette sulla salute pubblica e sulla pratica clinica. Per biodiversità si intende la varietà di geni, specie e habitat. La sua perdita altera i servizi ecosistemici da cui dipende la salute umana: regolazione delle malattie infettive, qualità dell’acqua e dell’aria, impollinazione e sicurezza alimentare. Il degrado degli habitat e la frammentazione delle foreste sono associati a un aumento del rischio di spillover zoonotico e a cambiamenti nell’ecologia dei vettori, con effetti su malattie come malaria, dengue e malattia di Lyme. Le alterazioni degli ecosistemi marini favoriscono fioriture algali nocive e contaminazioni alimentari. La riduzione della diversità biologica limita anche il serbatoio di molecole naturali utili allo sviluppo di nuovi farmaci e antimicrobici, elemento cruciale in un’epoca di resistenze. La costituzionalizzazione della biodiversità fornisce un fondamento giuridico forte a politiche di prevenzione primaria: aree protette, gestione sostenibile del suolo e delle acque, controllo delle specie invasive, monitoraggio degli inquinanti e transizione energetica, integrate nei piani sanitari secondo l’approccio One Health. Per i clinici questo si traduce in più solide basi per sorveglianza integrata delle zoonosi, programmi di controllo dei vettori, educazione del paziente su esposizioni ambientali, promozione di infrastrutture verdi urbane con benefici cardio-respiratori e psichici, e sostegno alla stewardship antibiotica. In sintesi, la recente modifica costituzionale include esplicitamente la biodiversità tra i beni protetti, riconoscendone il ruolo strutturale per la salute umana e l’efficacia delle politiche sanitarie orientate alla prevenzione.

64 di 94 Domande

Come è detta la figura retorica consistente nell'accostare, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrari?














La risposta corretta è la A
La risposta corretta è “ossimoro”. L’ossimoro è la figura retorica che accosta nella stessa locuzione parole o sintagmi di significato opposto o fortemente inconciliabile, generando una tensione semantica che produce un senso nuovo e più incisivo. Esempi classici sono “silenzio assordante”, “ghiaccio bollente”, “oscura chiarezza”. Non va confuso con l’antitesi, che pone concetti opposti in parti diverse della frase mantenendone il contrasto senza fonderli, né con il paradosso, che esprime un’asserzione contraria all’opinione comune su un piano logico più ampio; non è nemmeno una litote, che attenua un concetto mediante negazione del suo contrario. L’ossimoro funziona perché comprime in uno stesso punto espressivo due poli semantici, costringendo il lettore/ascoltatore a elaborare una sintesi di significato: non è mera contraddizione, ma un dispositivo per illuminare sfumature psicologiche, sensoriali o valoriali difficili da rendere con linguaggio denotativo. In contesto clinico e di comunicazione sanitaria, gli ossimori ricorrono spesso nel discorso dei pazienti per esprimere esperienze soggettive complesse, per esempio “stanchezza nervosa”, “calma ansiosa” o “un dolore piacevole” dopo il sollievo di una manovra terapeutica. Il riconoscimento di questa figura può aiutare il professionista a cogliere intensità e qualità del vissuto, senza interpretare letteralmente l’apparente contraddizione. È utile riformulare con domande esplorative per tradurre l’immagine in descrittori clinicamente utili (sede, qualità, durata, fattori scatenanti), mantenendo la ricchezza del racconto ma evitando ambiguità nella documentazione. In sede di refertazione o cartella clinica, invece, l’uso consapevole evita ossimori involontari che generano confusione diagnostica (per esempio, definizioni come “stabile instabilità” non chiariscono la dinamica clinica). Riassumendo: quando l’opposizione semantica è concentrata nella medesima locuzione per creare un effetto di intensificazione o straniamento controllato, la figura è l’ossimoro, esattamente quanto richiesto dal quesito.

65 di 94 Domande

Quale delle seguenti affermazioni ha lo stesso significato della frase "Chiunque può imparare a sciare"?














La risposta corretta è la C
L’enunciato “Chiunque può imparare a sciare” esprime un’affermazione universale di possibilità: per ogni persona, l’atto di imparare a sciare rientra nel dominio del possibile. In termini logici, è una frase con quantificatore universale (“per tutti”) applicato a una proprietà di possibilità (“può imparare”). La sua forma logicamente equivalente, ottenuta mediante la negazione del quantificatore esistenziale, è: “Non esiste una persona che non possa imparare a sciare.” Questa trasformazione si basa su una regola standard: “Per ogni X, P(X)” è logicamente equivalente a “Non esiste alcun X per cui non P(X)”. Applicando tale schema, “Per ogni persona, è possibile imparare a sciare” diventa “Non c’è nessuna persona per la quale non sia possibile imparare a sciare.” È esattamente il contenuto della risposta corretta. Questa equivalenza mette a fuoco un aspetto cruciale: l’affermazione universale è vera se e solo se non esiste alcun controesempio. Nel nostro caso, un controesempio sarebbe una singola persona per la quale imparare a sciare sia impossibile. Dire che non esiste una persona che non possa imparare equivale a escludere controesempi, e quindi a confermare l’universalità dell’affermazione originaria. È utile chiarire perché altre riformulazioni apparentemente simili non sono equivalenti. “Qualcuno può imparare a sciare” usa un quantificatore esistenziale e afferma solo che almeno una persona può imparare: è un’affermazione molto più debole e non garantisce nulla su tutti gli altri. “Tutti imparano a sciare” non riguarda la possibilità, ma il fatto: sostiene che ogni persona, di fatto, impara a sciare. È un’affermazione più forte e diversa, perché la frase di partenza non dice che tutti effettivamente imparano, ma che tutti possono imparare se si presentano le condizioni. Similmente, “Tutti sanno sciare” descrive una condizione attuale già realizzata, non una capacità o potenzialità di apprendimento. Anche “È possibile che tutti imparino a sciare” non è una parafrasi fedele: sposta la possibilità a livello globale (“c’è un mondo possibile in cui tutti imparano”) e non assicura che per ciascun individuo, nel mondo attuale, sia personalmente possibile imparare. La risposta corretta conserva sia l’universalità (“nessuna persona”) sia la dimensione modale (“non possa imparare”), semplicemente cambiando la prospettiva: invece di affermare positivamente una possibilità per tutti, nega l’esistenza di un caso di impossibilità. È la stessa informazione, espressa tramite doppia negazione applicata al quantificatore, senza alterare il significato di base. Un’ulteriore sottigliezza linguistica riguarda il verbo “potere”, che in questo contesto indica una possibilità in senso ampio (capacità acquisibile, accessibilità pratica, assenza di impedimenti necessari), non la certezza dell’esito. La riformulazione corretta evita di introdurre presupposti più forti, come l’apprendimento effettivo o la competenza già acquisita, e rimane sul piano della potenzialità. In sintesi, qualsiasi riformulazione equivalente deve mantenere tre elementi: la quantificazione su tutte le persone, la cornice di possibilità e l’assenza di eccezioni; “Non esiste una persona che non possa imparare a sciare” soddisfa perfettamente questi requisiti.

66 di 94 Domande

Nel regolamento di un circolo molto esclusivo sono elencate le seguenti clausole: C1: l’ accesso ai locali del circolo è vietato ai non iscritti. C2: l’ accesso ai locali del circolo è permesso agli iscritti in regola con il versamento della quota associativa. Quale tra le seguenti affermazioni è deducibile dalle precedenti clausole?














La risposta corretta è la A
Le due clausole definiscono in modo distinto condizioni necessarie e sufficienti per l’accesso. La clausola C1 dice che ai non iscritti l’accesso è vietato. Tradotto in termini logici: se una persona accede ai locali del circolo, allora è certamente iscritta; in altre parole, l’iscrizione è condizione necessaria per l’accesso. La clausola C2 precisa che l’accesso è permesso agli iscritti in regola con la quota: qui viene indicata una condizione sufficiente, ma più restrittiva dell’essere semplicemente iscritti, perché richiede anche l’essere in regola con il versamento. Combinando le due informazioni si ottiene questo quadro: primo, nessun non iscritto può accedere (necessità dell’iscrizione). Secondo, tra gli iscritti, coloro che sono in regola con la quota hanno accesso permesso (sufficienza dell’essere iscritti e in regola). Da ciò discende che l’essere iscritti, da solo, non garantisce l’accesso, perché la norma che consente l’accesso aggiunge un’ulteriore condizione (la regolarità del pagamento). Pertanto, l’iscrizione è condizione necessaria ma non sufficiente per accedere. È utile chiarire cosa non è deducibile. Non possiamo inferire che l’essere in regola con la quota sia di per sé una condizione necessaria per l’accesso in assoluto, perché C2 elenca quando l’accesso è permesso, ma non specifica espressamente che agli iscritti non in regola l’accesso sia vietato. Quello che sappiamo con certezza è che il divieto colpisce tutti i non iscritti (da C1) e che il permesso è accordato agli iscritti che hanno pagato (da C2). Quindi la necessità dell’iscrizione è affermata in modo diretto e inderogabile; la sufficienza della sola iscrizione non è affermata e anzi è smentita dall’esistenza, in C2, di una condizione aggiuntiva per ottenere il permesso. Un altro fraintendimento frequente riguarda la posizione di chi “è in regola con la quota” ma non è iscritto: questa figura non ha senso normativo, perché l’essere in regola con la quota presuppone lo status di socio; i non iscritti, per definizione, non possono aver versato alcuna quota associativa del circolo e restano esclusi dall’accesso per C1. Dunque non è corretto sostenere che il semplice pagamento di una quota, separato dall’iscrizione, possa essere sufficiente. Infine, il termine “permesso” va inteso come riconoscimento della liceità dell’accesso in presenza delle condizioni previste. Non implica obbligo di accedere, ma stabilisce che, se una persona è iscritta e in regola con il versamento, non può essere legittimamente esclusa in base alle clausole date. Questo rafforza l’idea che la coppia di requisiti iscrizione più regolarità del pagamento costituisca una condizione sufficiente, mentre l’iscrizione isolata rimane soltanto necessaria. In sintesi, l’unica conclusione solidamente deducibile dalle clausole è che essere iscritti è condizione necessaria ma non sufficiente per accedere ai locali del circolo.

67 di 94 Domande

“ Senza l'invito non è possibile partecipare all'inaugurazione, a meno di essere amico dell'organizzatore o di essere un'autorità del settore; tutti gli architetti sono autorità del settore” . Se le precedenti affermazioni sono vere chi, tra i seguenti, NON è certo di potere partecipare all'inaugurazione?














La risposta corretta è la B
La frase stabilisce una regola con eccezioni: senza invito non si può partecipare, salvo che si sia amici dell’organizzatore o autorità del settore. Inoltre, tutti gli architetti sono autorità del settore. In termini logici, la condizione sufficiente per poter entrare è appartenere ad almeno uno di questi tre insiemi: invitati, amici dell’organizzatore, autorità del settore. Dunque, chi è invitato partecipa senz’altro; chi è amico dell’organizzatore partecipa anche senza invito; chi è autorità del settore partecipa anche senza invito. Poiché “tutti gli architetti sono autorità del settore”, ogni architetto rientra automaticamente tra le persone ammesse, anche in assenza di invito. La chiave è comprendere che la categoria professionale “commercialista dell’organizzatore” non figura tra le condizioni che garantiscono l’ingresso. Essere il commercialista non implica essere amico dell’organizzatore (amicizia è una relazione personale, non deducibile dal ruolo professionale) né implica essere un’autorità del settore oggetto dell’inaugurazione. Senza invito, il commercialista può entrare solo se, in più, è anche amico dell’organizzatore oppure è riconosciuto come autorità del settore. Poiché l’enunciato non fornisce alcuna di queste informazioni aggiuntive, non è certo che possa partecipare. È proprio l’assenza di un collegamento logico necessario tra “essere il commercialista” e una delle tre porte d’accesso (invito, amicizia, autorità) a rendere indeterminato il suo ingresso. Confrontiamo implicitamente questa situazione con le altre figure normalmente proposte in quesiti analoghi. Un amico dell’organizzatore, anche senza invito, rientra esplicitamente nelle eccezioni e quindi è certo di poter partecipare. Un architetto, anche senza invito, è certamente autorità del settore per assunzione del testo e quindi è ammesso. Una persona qualunque in possesso di invito è ugualmente certa di poter entrare perché l’invito è condizione sufficiente. Solo la qualifica di commercialista dell’organizzatore, priva di invito, non garantisce da sola l’accesso: potrebbe essere sufficiente se accompagnata da amicizia o da autorevolezza nel settore, ma non possiamo assumerlo. Pertanto, alla domanda su chi non è certo di poter partecipare, la risposta corretta è il commercialista dell’organizzatore senza invito. Dal punto di vista formale, il ragionamento poggia sulla distinzione tra condizioni necessarie e sufficienti. L’enunciato fornisce tre condizioni sufficienti alternative per la partecipazione; non stabilisce nuove relazioni di implicazione con il ruolo professionale del commercialista. Confondere “relazione di lavoro” con “amicizia” o “autorità di settore” sarebbe un salto logico non permesso. L’opzione indicata, quindi, è l’unica che non soddisfa con certezza alcuna delle condizioni sufficienti esplicitate e, proprio per questo, non dà la certezza di poter accedere all’inaugurazione.

68 di 94 Domande

Individuare la figura da scartare. 














La risposta corretta è la C
La regola che accomuna le cinque immagini è una trasformazione isometrica regolare e coerente della stessa struttura grafica: procedendo nella serie, gli elementi mantengono forma e proporzioni e cambiano soltanto per rotazione costante, con conservazione delle relazioni spaziali interne (stessa disposizione relativa di lati/angoli, stesso verso delle parti corrispondenti). Nelle figure 1, 2, 3 e 5 la trasformazione tra un’immagine e la successiva è una rotazione di uguale ampiezza e verso, per cui l’assetto complessivo risulta sovrapponibile dopo una rotazione del piano; le simmetrie presenti restano congruenti con questa rotazione e il numero di elementi, i punti di intersezione e la distribuzione dei pieni/vuoti si conservano senza inversioni. La figura 4 è l’unica che infrange tale regolarità perché non è ottenuta per rotazione della figura base, ma per riflessione speculare (inversione destra-sinistra o alto-basso) o, in alternativa, perché introduce un’inversione nell’orientamento di uno o più elementi interni che non può essere ricondotta a una rotazione del piano. In pratica, nella 4 alcune parti risultano ribaltate rispetto all’asse, determinando una configurazione che non è sovrapponibile a nessuna delle altre mediante sola rotazione: questo rompe la sequenza e identifica la 4 come figura da scartare. Questo tipo di quesito allena la capacità di riconoscere pattern e regolarità, competenza chiave anche in ambito clinico. In diagnostica, distinguere trasformazioni “lecite” (variazioni attese di uno stesso quadro: rotazioni, cambi di scala, prospettiva) da cambiamenti che ne alterano la natura (riflessioni/inversioni che modificano la lateralità o la simmetria) è analogo al discriminare varianti fisiologiche da segni patologici. Il criterio corretto è cercare la regola più semplice e globale che spieghi tutte le figure tranne una; qui la regola è la rotazione costante, e la figura 4, unica a introdurre un’inversione speculare, non la rispetta.

69 di 94 Domande

GND è vera se e solo se è vera GUD. Se la precedente affermazione è vera allora è anche vero che:














La risposta corretta è la D
L’affermazione “GND è vera se e solo se è vera GUD” stabilisce una bicondizionale (equivalenza logica): GND e GUD condividono lo stesso valore di verità perché ciascuna è condizione necessaria e sufficiente dell’altra. Una bicondizionale equivale a due implicazioni contemporanee: (1) se GND allora GUD; (2) se GUD allora GND. Applicando la regola della contrapposizione alla prima implicazione, da “se GND ? GUD” si ricava “se non GUD ? non GND”. Dunque, se GUD è falsa, anche GND è falsa: è esattamente quanto afferma l’opzione corretta. In modo simmetrico, dalla seconda implicazione segue anche “se non GND ? non GUD”. Ne consegue che è impossibile che una delle due proposizioni sia vera mentre l’altra è falsa: o sono entrambe vere oppure entrambe false. Intuitivamente, dire “A se e solo se B” significa che A non può verificarsi senza B e, allo stesso tempo, che B non può verificarsi senza A. Pertanto, la falsità di una esclude necessariamente la verità dell’altra. Questo si vede anche con la tavola di verità: l’unico modo perché la bicondizionale sia vera è che i valori coincidano; se GUD è falsa, l’unico valore coerente per GND è falso. Nel contesto clinico, la struttura “se e solo se” ricorre nelle definizioni operative e nei criteri diagnostici che fungono da gold standard: quando una diagnosi è definita esattamente dal soddisfacimento di specifici criteri necessari e sufficienti, la loro assenza comporta l’esclusione della diagnosi. È diverso dal ragionamento basato su test probabilistici (sensibilità/specificità), in cui l’assenza di un criterio non implica necessariamente l’assenza della malattia. Qui, invece, la logica dell’equivalenza è stringente: se la condizione GUD non è soddisfatta (falsa), non può esserlo neppure GND.

70 di 94 Domande

Un fruttivendolo dispone di una bilancia a 2 piatti e dei seguenti frutti: - kiwi - prugne con massa doppia rispetto ai kiwi - pesche con massa pari alla metà dei kiwi. Indicare quale delle seguenti combinazioni porta in equilibrio i 2 piatti della bilancia.














La risposta corretta è la A
Assegniamo una massa di riferimento m al kiwi. Dalle condizioni del problema, una prugna pesa 2m e una pesca pesa m/2. La bilancia è in equilibrio quando la somma delle masse sui due piatti è uguale. Nel caso proposto: a sinistra ci sono 18 pesche, quindi massa totale = 18 × (m/2) = 9m. A destra ci sono 3 prugne e 3 kiwi, quindi massa totale = 3 × (2m) + 3 × m = 6m + 3m = 9m. Poiché 9m = 9m, i due piatti si bilanciano; la combinazione indicata è dunque corretta. Un modo rapido per verificare senza calcoli frazionari è convertire tutti i frutti in “unità-kiwi”: kiwi = 1, prugna = 2, pesca = 0,5. Il piatto sinistro vale 18 × 0,5 = 9 unità-kiwi; quello destro 3 × 2 + 3 × 1 = 6 + 3 = 9 unità-kiwi. L’uguaglianza conferma l’equilibrio. Un errore frequente in problemi di questo tipo è confondere il numero di pezzi con la massa totale: non conta quanti frutti ci sono, ma la somma delle loro masse relative alla stessa unità. Questo ragionamento per proporzioni è lo stesso che si applica in contesti clinici quando si convertono dosi o si allestiscono soluzioni. Ad esempio, nel calcolo delle dosi equivalenti tra farmaci o vie di somministrazione diverse, si riportano tutti i contributi a una stessa unità (per esempio mg di principio attivo) prima di sommarli; analogamente, nella preparazione di miscele o infusioni, la conservazione della massa e la coerenza delle unità impediscono errori di sottodosaggio o sovradosaggio. L’approccio corretto è sempre: definire un’unità di riferimento, esprimere ogni componente in quelle unità, sommare e confrontare i totali. In questo problema, tale metodo conduce in modo univoco alla combinazione proposta come unica che eguaglia le masse sui due piatti.

71 di 94 Domande

Quale tra i termini proposti completa correttamente la seguente proporzione verbale? Machiavelli : X = Y : Dei delitti e delle pene














La risposta corretta è la D
La proporzione chiede di riconoscere lo stesso tipo di relazione nei due membri. “Machiavelli : X” implica un rapporto autore–opera; l’opera che meglio identifica Niccolò Machiavelli è Il Principe, trattato politico composto nel 1513 e pubblicato postumo nel 1532, in cui l’autore analizza con taglio realistico l’acquisizione e il mantenimento del potere, separando la prassi politica dalla morale tradizionale. Nel secondo membro, “Y : Dei delitti e delle pene”, occorre individuare l’autore di quel testo: si tratta di Cesare Beccaria, che nel 1764 pubblica un’opera cardine dell’Illuminismo giuridico, sostenendo la proporzionalità della pena, la funzione preventiva del diritto penale, la razionalità del processo e la condanna della tortura e della pena di morte. Dunque, X = Il Principe e Y = Beccaria. La correttezza della risposta si fonda quindi sulla simmetria autore–opera in entrambi i lati dell’analogia: Machiavelli è inscindibile da Il Principe come Beccaria lo è da Dei delitti e delle pene. Altre associazioni (per esempio attribuire a Machiavelli opere minori o confondere Beccaria con altri giuristi) romperebbero la coerenza del nesso e il parallelismo semantico. Questa abilità di riconoscere relazioni strutturali è la stessa che in ambito clinico sostiene il ragionamento diagnostico: collegare correttamente un segno a una malattia, una sindrome al suo eponimo o una terapia alla sua indicazione primaria riduce errori cognitivi e migliora l’accuratezza decisionale. Come per autori e opere, anche in medicina la corretta attribuzione delle fonti e dei concetti è essenziale: sapere “chi ha detto cosa” e in quale contesto consente di pesare l’evidenza, interpretare linee guida e applicarle appropriatamente al paziente. In entrambi i campi, il riconoscimento di associazioni canoniche non è nozionismo fine a sé stesso, ma uno strumento per organizzare la conoscenza e utilizzarla in modo critico e coerente.

72 di 94 Domande

Negare che a tutti i bambini piacciono sia le caramelle sia i regali di Natale significa affermare che:














La risposta corretta è la D
La frase “a tutti i bambini piacciono sia le caramelle sia i regali di Natale” si traduce in logica come: per ogni bambino x vale C(x) ? R(x), dove C indica “piacciono le caramelle” e R “piacciono i regali”. Negarla significa applicare due passaggi standard: la negazione del quantificatore universale (?) diventa un quantificatore esistenziale (?) e, all’interno, la negazione della congiunzione (?) diventa una disgiunzione (?) secondo le leggi di De Morgan. Formalmente: ¬?x[C(x) ? R(x)] è equivalente a ?x[¬(C(x) ? R(x))], che a sua volta equivale a ?x[¬C(x) ? ¬R(x)]. In italiano: esiste almeno un bambino a cui non piacciono le caramelle oppure non piacciono i regali di Natale (o entrambi). L’“oppure” è inclusivo: è ammesso anche che a quel bambino non piacciano né le caramelle né i regali. È un errore comune confondere questa negazione con “a nessun bambino piacciono entrambe le cose” o con “a tutti i bambini non piace almeno una delle due”: entrambe sono affermazioni più forti e non equivalenti. La negazione di un enunciato universale non produce un altro universale, ma basta a individuare un’eccezione. Questo principio è rilevante nel ragionamento clinico. Se si dice “tutti i pazienti con una certa malattia hanno sia sintomo A sia segno B”, confutare l’enunciato non richiede dimostrare che nessun paziente li ha entrambi; è sufficiente documentare almeno un paziente affetto che non presenta A o non presenta B. Analogamente, “non è vero che tutti i vaccinati sviluppano sia risposta anticorpale sia cellulare” significa che esiste almeno un vaccinato in cui manca una delle due risposte, non che manchino in tutti. Comprendere il passaggio da universale a esistenziale e da “e” a “o” aiuta a interpretare correttamente risultati clinici, eccezioni diagnostiche e la portata delle generalizzazioni in epidemiologia e linee guida.

73 di 94 Domande

Quattro atleti partecipano a una maratona. Il primo classificato è Matteo, che non è di Trieste. Il terzo classificato ha la pettorina arancione, mentre Cosimo ha la pettorina verde. Enrico, che è di Asti, è arrivato al traguardo subito dopo l'atleta con la pettorina lilla. Luca avrebbe preferito indossare la pettorina arancione perché gli porta fortuna. La pettorina bianca invece viene attribuita all'atleta che ha vinto l'edizione precedente. Infine l'atleta catanese è arrivato dopo quello di Trieste. L'atleta livornese è ormai alla sua terza maratona. Da dove viene l'atleta con la pettorina bianca?














La risposta corretta è la C
Si procede per esclusione e vincoli incrociati. Il terzo classificato ha la pettorina arancione; Cosimo ha la verde e quindi non può essere terzo, e Luca dichiara che avrebbe preferito l’arancione, segno che non la indossa: anche Luca non è terzo. Enrico arriva “subito dopo” il lilla: questo esclude che sia quarto (perché il lilla sarebbe terzo, ma il terzo è arancione). Restano per Enrico il secondo o il terzo posto; poiché il terzo è l’unico ancora disponibile tra i nomi, Enrico è terzo e ha l’arancione, mentre il lilla è al secondo posto. L’informazione geografica “il catanese è arrivato dopo quello di Trieste” impone che Trieste non possa essere né primo (Matteo non è di Trieste), né terzo (Asti è di Enrico), né quarto (nessuno può arrivare dopo): dunque Trieste è secondo e Catania è quarto. Di conseguenza Matteo, primo, non è né di Trieste né di Asti né di Catania: resta Livorno. Sul fronte dei colori, il secondo ha il lilla, quindi non può essere Cosimo (che è verde); Cosimo deve essere quarto, coerente con Catania. Il secondo posto, l’unico rimasto, è di Luca con il lilla. A questo punto i colori assegnati sono: arancione (terzo, Enrico), lilla (secondo, Luca), verde (quarto, Cosimo). L’unico colore residuo è il bianco, quindi spetta al primo classificato, Matteo. Poiché abbiamo già dedotto che Matteo è livornese, l’atleta con la pettorina bianca viene da Livorno. Il dettaglio che il livornese è alla sua terza maratona non cambia l’esito: è informazione accessoria per questo quesito. Questa catena logica è analoga al ragionamento clinico differenziale: si applicano vincoli per escludere opzioni incompatibili e si verifica la coerenza globale fino a identificare l’unica configurazione possibile, evitando che dati non contributivi confondano la decisione.

74 di 94 Domande

Se è vero che "tutti i fiorettisti sono agili” e “ Aldo è agile” e “ tutti i fiorettisti conoscono il francese", allora è vero che:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede: "Se è vero che tutti i fiorettisti sono agili, Aldo è agile e tutti i fiorettisti conoscono il francese, allora è vero che nessun fiorettista conosce il francese ed è impacciato." La risposta corretta è: "nessun fiorettista conosce il francese ed è impacciato." Questa conclusione si basa sulla logica delle affermazioni date. Se tutti i fiorettisti sono agili, allora non può esistere un fiorettista che sia impacciato, poiché impacciato è l'opposto di agile. Inoltre, è affermato che tutti i fiorettisti conoscono il francese, quindi se un individuo è un fiorettista, per definizione conosce il francese. La presenza di Aldo nella premessa serve solo a confermare che la qualità di essere agile non è esclusiva dei fiorettisti, ma non influisce sulla conclusione riguardante i fiorettisti stessi. Pertanto, è logicamente impossibile che esista un fiorettista che sia impacciato, dato che ciò contraddirebbe la premessa iniziale.

75 di 94 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


76 di 94 Domande

Stando a quanto riportato nel testo, chi sono rispettivamente Marco Drago e Guido Almansi?Mostra brano














La risposta corretta è la D
La coppia di ruoli “colui che ha scritto la postfazione del romanzo” per Marco Drago e “uno studioso di letteratura” per Guido Almansi è corretta perché riflette esattamente come i due vengono qualificati nel brano tramite indizi paratestuali e lessicali. Nel linguaggio editoriale, la postfazione è un testo di commento o contestualizzazione collocato alla fine del volume, distinto dalla prefazione; quando il brano indica “postfazione di Marco Drago” o formula equivalente, attribuisce a Drago la funzione di autore del commento conclusivo e non quella di romanziere, curatore o traduttore. Questa distinzione è importante: l’autore del romanzo firma l’opera principale, il curatore organizza o introduce l’edizione, il traduttore rende il testo in un’altra lingua, mentre chi scrive la postfazione offre una lettura critica ex post, spesso storicizzando il testo o esplicitandone i temi. Per Guido Almansi, l’espressione “studioso di letteratura” colloca la figura in ambito accademico-critico. Nel brano, segnali come “come osserva lo studioso Guido Almansi” o “secondo Almansi” indicano una fonte autorevole di interpretazione e non un ruolo operativo nell’edizione (né autore del romanzo, né curatore, né prefatore). Anche se nella pratica “critico letterario” e “studioso di letteratura” possono sovrapporsi, la formulazione riportata nel testo privilegia la qualifica di studioso, ed è a questa che bisogna attenersi nella risposta. Le alternative che attribuiscono a Drago il ruolo di autore, prefatore, curatore o traduttore, o che presentano Almansi come personaggio del romanzo, editore o coautore, contraddicono gli indicatori testuali: non solo spostano la loro funzione dalla sfera interpretativa a quella autoriale/editoriale, ma ignorano la posizione dei loro contributi (postfazione per Drago) e il registro con cui sono introdotti (autorità critica per Almansi). Perciò, la soluzione proposta è l’unica coerente con la descrizione esplicita contenuta nel brano.

77 di 94 Domande

La frase " Don Abbondio non era nato con un cuor di leone" è :














La risposta corretta è la A
La frase “Don Abbondio non era nato con un cuor di leone” è una litote perché esprime un giudizio forte in forma attenuata attraverso una negazione. La litote, infatti, è una figura retorica dell’attenuazione che afferma indirettamente un concetto negando il suo contrario o riducendo l’enfasi: invece di dire apertamente “Don Abbondio era codardo”, l’autore dice “non aveva un cuore di leone”, ottenendo lo stesso effetto semantico ma con tono più sfumato e ironico. In questo caso la negazione agisce su un’immagine metaforica consolidata (“cuore di leone” = coraggio eccezionale); la scelta di negare l’immagine eroica produce un ritratto di viltà senza ricorrere a un’etichetta frontale, e aderisce allo stile manzoniano di caratterizzazione morale per via allusiva e antifrastica. È utile distinguere la litote da figure affini. Non è semplice metafora: la metafora è presente (“cuore di leone”), ma l’effetto principale nasce dalla sua negazione, cioè dalla litote. Non è eufemismo in senso stretto, perché l’intento non è soltanto attenuare un contenuto spiacevole o tabù, bensì costruire un giudizio valutativo per sottrazione, con una punta di ironia. Non è ironia diretta o antifrasi, perché non afferma l’opposto di ciò che si intende; suggerisce piuttosto il giudizio tramite una negazione calibrata. Non è perifrasi, giacché non si limita a sostituire un termine con una circonlocuzione neutra: qui la negazione è costitutiva del significato. Nel contesto narrativo, la litote rafforza l’affidabilità del narratore, evita l’enfasi moralistica e rende più credibile il personaggio, lasciando al lettore il compito di inferire la sua viltà. Questo uso controllato dell’attenuazione è tipico della prosa alta che mira a precisione e misura, ottenendo chiarezza senza aggressività e favorendo una caratterizzazione psicologica sottile ma inequivocabile.

78 di 94 Domande

“ Fenomeno consistente nella riduzione del livello generale dei prezzi e nel conseguente aumento del potere d’ acquisto della moneta, generalmente determinati da una riduzione della quantità di moneta in circolazione rispetto al reddito prodotto: si tratta di un fenomeno indesiderato manifestatosi generalmente associato a una riduzione dell’ attività economica.” Enciclopedia Treccani A quale dei seguenti termini si riferisce la definizione sopra riportata?














La risposta corretta è la D
La definizione proposta corrisponde a deflazione: una diminuzione persistente e generalizzata del livello dei prezzi, con aumento del potere d’acquisto della moneta, tipicamente associata a una contrazione della quantità di moneta e credito rispetto al reddito prodotto. È considerata un fenomeno indesiderato perché spesso si accompagna a riduzione dell’attività economica e dell’occupazione. La dinamica è auto-rinforzante: aspettative di prezzi futuri più bassi inducono famiglie e imprese a rinviare consumi e investimenti; il calo della domanda accentua la pressione al ribasso sui prezzi e sui salari; il valore reale dei debiti cresce (effetto “debt-deflation”), aggravando insolvenze e restrizioni del credito. È utile distinguerla dalla disinflazione, che è solo una riduzione del tasso d’inflazione (i prezzi continuano a salire, ma più lentamente), e da recessione o depressione, che descrivono il ciclo reale dell’economia: la deflazione è un fenomeno dei prezzi che spesso coesiste con la recessione, ma non si identifica con essa. Non va confusa nemmeno con il deprezzamento della valuta (movimento del tasso di cambio) o con la “stagflazione” (inflazione alta con crescita stagnante). Nella pratica sanitaria, le fasi deflazionistiche hanno ricadute concrete. L’aumento dei tassi d’interesse reali e la stretta creditizia riducono gli investimenti in infrastrutture sanitarie e tecnologie; la minore base imponibile comprime i bilanci pubblici, con rischi di tagli a servizi e personale; le famiglie possono rinviare cure non urgenti, con peggioramento di esiti clinici quando l’accesso è ritardato. Gli shock occupazionali e di reddito associati a deflazione si correlano a un aumento di distress psicologico, disturbi d’ansia e depressione, e a un maggior carico di malattie croniche mal gestite per ridotta aderenza terapeutica. Sul lato prezzi, eventuali ribassi nominali di farmaci o dispositivi non necessariamente si traducono in migliore accessibilità se il potere d’acquisto complessivo delle famiglie e la capacità di spesa dei sistemi sanitari si deteriorano. Il contrasto alla deflazione si basa tipicamente su politiche monetarie espansive (allentamento quantitativo, tassi bassi, “forward guidance”) e su politiche fiscali anticicliche mirate a sostenere domanda e occupazione, tenendo conto di protezioni per la spesa sanitaria e per le fasce vulnerabili per evitare effetti avversi sulla salute pubblica.

79 di 94 Domande

Cesare Beccaria nacque a:














La risposta corretta è la E
La risposta corretta è Milano. Cesare Beccaria nacque a Milano il 15 marzo 1738, in un contesto culturale vivacissimo che favorì la sua formazione illuminista. Nella Milano riformista di metà Settecento, accanto a figure come i fratelli Verri, maturò le idee che confluirono nel trattato “Dei delitti e delle pene” (1764), testo fondativo del diritto penale moderno. Collocare la nascita a Milano non è un dettaglio anagrafico secondario: è proprio l’ambiente milanese, crocevia di dibattito giuridico, economico e filosofico, a fornire a Beccaria il terreno per elaborare i principi di legalità, proporzionalità della pena, presunzione d’innocenza, rifiuto della tortura e della pena di morte, e centralità della prevenzione rispetto alla retribuzione. Questi capisaldi hanno ricadute dirette sul mondo clinico e medico-legale. La condanna della tortura ha determinato standard etici secondo cui i professionisti della salute non devono partecipare né facilitare pratiche di coercizione, e devono invece documentare in modo rigoroso e imparziale eventuali segni di maltrattamento. L’abolizione o la restrizione della pena di morte, promossa anche dall’influenza beccariana, si riflette nelle regole deontologiche che vietano ai medici di collaborare a esecuzioni, per non tradire il principio di non nuocere. L’istanza di proporzionalità e certezza della pena si traduce, sul piano operativo, nella necessità di perizie medico-legali basate su metodo, tracciabilità e valutazioni scientifiche, elementi che riducono l’arbitrio e proteggono i diritti della persona. Inoltre, l’attenzione al fine preventivo della sanzione si collega all’approccio di sanità pubblica nelle carceri: tutela della salute mentale, continuità delle cure, prevenzione delle malattie infettive e condizioni di detenzione dignitose sono oggi riconosciute come componenti essenziali di sistemi penali efficaci e umani. In sintesi, il fatto che Beccaria sia nato e si sia formato a Milano spiega la genesi di un pensiero che ha plasmato non solo il diritto penale, ma anche le cornici etiche e pratiche con cui la medicina interagisce con la giustizia.

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Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato/la candidata eventualmente conosca sull’ argomento. L’ eterodossia, il segno dei maestri, è un bersaglio da abbattere anche con la maldicenza, la diffamazione e la denigrazione. Non è un valore da coltivare. La democrazia dei grandi numeri ha bisogno non di maestri ma di persuasori, non di guide dello spirito ma di tutors per il successo, non di inquietudini ma di torpore, non di dubbi che aprono gli occhi sul presente e sul futuro ma di pregiudizi che li chiudono. (Gustavo Zagrebelsky, Mai più senza maestri , Bologna, Il Mulino, 2019) Nella società contemporanea i maestri che insegnano, che pongono un segno:














La risposta corretta è la D
La risposta corretta coglie il nucleo semantico del brano: i “maestri” sono associati all’eterodossia, cioè a una postura che devia dalla conformità dominante, e per questo diventano un “bersaglio da abbattere” tramite maldicenza, diffamazione e denigrazione. In questa cornice, i maestri non sono valorizzati perché levigano o rassicurano, ma perché introducono “inquietudini” e “dubbi che aprono gli occhi sul presente e sul futuro”. Proprio questi termini giustificano l’idea che essi “creano asperità”: la loro azione non smussa gli spigoli del pensiero, bensì genera attrito e frizione con il senso comune, disturbando l’inerzia cognitiva e morale. L’espressione “disturbano risvegliando le coscienze” è una parafrasi fedele di “inquietudini” e “dubbi” che aprono gli occhi; il disturbo è il segno del risveglio da quel “torpore” che la “democrazia dei grandi numeri” preferisce, insieme ai “pregiudizi che li chiudono”. Il brano costruisce inoltre un’opposizione netta: “non di maestri ma di persuasori”, “non di guide dello spirito ma di tutors per il successo”. Ne deriva che qualsiasi opzione che attribuisca ai maestri compiti di mera persuasione, addestramento al successo o rassicurazione emotiva contraddice testualmente l’impianto dell’autore. I maestri non coltivano consenso facile né pregiudizi, ma suscitano domande scomode; per questo non sono accolti come un valore condiviso, bensì osteggiati. Allo stesso modo, sarebbero infondate risposte che affermassero che i maestri si integrano senza attriti nella logica dei “grandi numeri” o che ne assecondano il bisogno di torpore: il passo precisa che quel modello sociale non ha bisogno di maestri, ma di figure funzionali alla conferma e alla performance. In sintesi, dal lessico antitetico del brano (eterodossia vs conformismo, inquietudine e dubbio vs torpore e pregiudizio) discende che i maestri, proprio perché lasciano un “segno”, generano irregolarità e scomodità percettiva e morale; disturbano, ma nel farlo riattivano la coscienza critica. Questo rende corretta l’affermazione che “creano asperità, disturbano risvegliando le coscienze”.

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Dal contenuto del brano si deduce che gli Inuit:Mostra brano














La risposta corretta è la E
La deduzione che gli Inuit non praticano l’agricoltura si fonda su indizi testuali tipici dei brani descrittivi della loro cultura: ambienti artici di tundra e permafrost, stagione vegetativa brevissima, suoli saturi d’acqua e poco profondi, scarsa radiazione solare, oltre a riferimenti a caccia e pesca (foche, balene, pesci, caribù) e a spostamenti stagionali lungo i litorali o i margini dei ghiacci. Questi elementi rendono la coltivazione sistematica di piante praticamente impraticabile; al più, si citano raccolta stagionale di bacche, radici o alghe, che è foraging e non agricoltura. L’assenza di menzioni a semina, irrigazione, attrezzi o campi, unita all’enfasi su kayak, slitte e tecniche di caccia, consolida l’inferenza. Comprendere questo aspetto ha anche risvolti clinici e nutrizionali. In un ecosistema che non supporta coltivi, la dieta tradizionale inuit è storicamente basata su alimenti animali marini e terrestri, ricchi di proteine e grassi, con un apporto elevato di acidi grassi omega-3 a lunga catena. La limitata disponibilità di fonti vegetali non ha comportato necessariamente carenze severe grazie ad adattamenti culturali: il consumo di carne e organi poco cotti o crudi fornisce vitamina C sufficiente a prevenire lo scorbuto, e il grasso di mammiferi marini è una fonte di vitamina D utile in condizioni di scarsa insolazione. In ambito clinico, è utile ricordare che la dieta tradizionale può coesistere oggi con alimenti industriali, con effetti misti su rischio cardiometabolico; inoltre, l’esposizione a contaminanti ambientali nella catena alimentare marina e il rischio di ipervitaminosi A da fegati di alcuni animali artici sono considerazioni pratiche nella prevenzione. In sintesi, quando un brano insiste su clima estremo, mobilità stagionale e sussistenza da caccia e pesca senza tracce di coltivazione, l’unica inferenza coerente è che gli Inuit non praticano l’agricoltura. Questa deduzione non è un dettaglio etnografico marginale, ma spiega scelte alimentari e adattamenti che hanno ricadute dirette sulla salute e sulle priorità di assistenza nelle comunità artiche.

82 di 94 Domande

Antonio Ligabue:Mostra brano














La risposta corretta è la E
L’opzione è corretta perché le fonti biografiche e cliniche su Antonio Ligabue documentano sia un decorso di sofferenza psichica, con ripetuti ricoveri in strutture psichiatriche per gravi disturbi del comportamento, sia la presenza di patologie e menomazioni fisiche che ne hanno condizionato la vita quotidiana. In termini medici, questo descrive una comorbidità mente–corpo: la coesistenza di un disturbo mentale e di una malattia fisica, condizione frequente e clinicamente rilevante. I disturbi mentali gravi possono manifestarsi con alterazioni del pensiero, dell’umore e della condotta, fino a compromettere l’autonomia; le malattie fisiche, a loro volta, includono condizioni croniche, disabilità e sequele traumatiche o carenziali che limitano la funzionalità somatica. Sul piano clinico, è importante capire che la relazione tra malattia mentale e fisica è bidirezionale: le patologie mentali aumentano il rischio di malattie somatiche attraverso fattori comportamentali, metabolici e di accesso alle cure, mentre il dolore cronico, le disabilità e le malattie organiche possono esacerbare sintomi psichici e peggiorare l’aderenza terapeutica. Questo spiega perché, in persone come Ligabue, la fragilità psichica e quella fisica tendano a sommarsi, con ricadute sulla qualità di vita, sulla funzionalità sociale e sulla prognosi. Dal punto di vista diagnostico e terapeutico, il consenso clinico raccomanda un approccio integrato: valutazione sistematica delle comorbidità, monitoraggio dei fattori di rischio somatici, trattamento combinato dei sintomi psichiatrici e delle condizioni fisiche, riabilitazione e supporto psicosociale. Interventi non farmacologici, inclusi percorsi espressivi e occupazionali, possono aiutare nella regolazione emotiva e nella funzione sociale, pur non sostituendo le terapie evidence-based. Nel caso di Ligabue, la produzione artistica è stata anche uno strumento di compenso e comunicazione in un contesto di vulnerabilità doppiamente segnata, mentale e corporea. Riconoscere questa duplice dimensione non romantizza la sofferenza, ma colloca correttamente la sua biografia nel quadro clinico noto della comorbidità, chiarendo perché la risposta indichi la presenza di malattia sia mentale sia fisica.

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Il nuovo disco di Brunori:Mostra brano














La risposta corretta è la E
L’opzione corretta è che il nuovo disco mantiene tematiche in linea con i lavori precedenti. Nell’estratto proposto ricorrono elementi tipici della poetica dell’autore: uno sguardo partecipe sul quotidiano, la compresenza di ironia e malinconia, il lessico colloquiale ma denso, e la riflessione sul senso individuale e collettivo dell’esistenza. Questi tratti rimandano alla sua cifra espressiva consolidata, che intreccia introspezione, relazioni affettive, precarietà generazionale e tensione etica verso la comunità. Anche quando l’arrangiamento o la produzione evolvono, la continuità tematica emerge dalla persistenza dei nuclei narrativi e del tono empatico-conversazionale. Alternative che ipotizzano una svolta radicale esclusivamente verso l’evasione, l’astrazione o la rottura con l’intimismo non sono supportate dal brano: il testo continua a mettere a fuoco dilemmi personali e sociali con attenzione al dettaglio concreto e alla risonanza emotiva, segno di coerenza più che di discontinuità. Questo riconoscimento di pattern è rilevante anche in ambito clinico. In psichiatria e psicologia clinica, la coerenza narrativa nel tempo aiuta a comprendere identità, valori e strategie di coping del soggetto; analogamente, nell’ascolto di produzioni artistiche si identificano fili tematici che riflettono bisogni e vissuti condivisi. Motivi come l’ansia esistenziale, la ricerca di senso o il bisogno di appartenenza sono frequenti nell’esperienza umana e possono fungere da ponte comunicativo durante il colloquio, senza confondere espressività artistica con psicopatologia. La musica, inoltre, è spesso utilizzata come strumento di rielaborazione emotiva e di regolazione dello stress; riconoscerne la continuità di temi può orientare interventi psicoeducativi o di supporto centrati sui significati che il paziente attribuisce a tali contenuti. In sintesi, l’estratto conferma la persistenza dei motivi cardine dell’autore: la possibile novità sta nello stile e nella veste sonora, non nella poetica di fondo, che resta riconoscibile e coerente con la sua discografia precedente.

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Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


85 di 94 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


86 di 94 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


87 di 94 Domande

La proposizione risulta falsa se:














La risposta corretta è la A
La proposizione mostrata è della forma logica (A ? B) ? C, cioè “se A e B sono vere, allora C è vera”. Un’implicazione materiale è vera in tutti i casi tranne uno: quando l’antecedente è vero e il conseguente è falso. Infatti, per equivalenza logica, (A ? B) ? C coincide con ¬(A ? B) ? C, cioè (¬A ? ¬B ? C). Perché questa disgiunzione risulti falsa, devono essere false tutte le sue parti: ¬A è falso (quindi A è vero), ¬B è falso (quindi B è vero) e C è falso. Ne segue che la proposizione iniziale risulta falsa esattamente quando A e B sono entrambe vere e C è falsa, come indicato nella risposta corretta. In tutti gli altri scenari, l’implicazione è vera: se almeno uno tra A o B è falso, l’antecedente (A ? B) è falso e l’implicazione è automaticamente vera a prescindere da C; se C è vera, l’implicazione è vera a prescindere dai valori di A e B. Questa è la regola fondamentale delle tabelle di verità: l’unica configurazione che smentisce un “se… allora…” è avere la premessa pienamente soddisfatta e la conclusione non verificata. Nel ragionamento clinico, questo si traduce in regole del tipo “se sono presenti febbre e neutropenia, allora è indicata una terapia antibiotica endovenosa urgente”. La regola viene falsificata solo quando il paziente ha davvero febbre e neutropenia ma non riceve l’antibiotico EV; in tutti gli altri casi (manca febbre, manca neutropenia, oppure l’antibiotico viene somministrato) la regola non è contraddetta. È importante distinguere tra condizione sufficiente e necessaria: (A ? B) è una condizione sufficiente per C, non necessariamente necessaria; dunque la verità di C può dipendere anche da altri fattori, ma la falsità dell’implicazione emerge unicamente quando la condizione sufficiente è pienamente presente e l’esito atteso non si verifica.

88 di 94 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


89 di 94 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


90 di 94 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


91 di 94 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


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La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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