Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 92 Domande

Si incrocia una Drosophila maschio con "occhio a barra" con una femmina con occhi normali. Nella F1 tutte le femmine presentano il carattere "occhi a barra" mentre tutti i maschi hanno occhi normali. Nella F2 il 50% dei maschi e il 50% delle femmine hanno "occhi a barra". Si può dedurre che il carattere "occhi a barra" è determinato da un allele:














La risposta corretta e' la '

Dominante legato al sesso

'.


2 di 92 Domande

Il potenziale di membrana corrisponde a:














La risposta corretta e' la '

- 70mV

'.


3 di 92 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


4 di 92 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

5 di 92 Domande

Gonade, ipofisi, ipotalamo e utero sono organi che nella donna, mediante una serie di ormoni, si stimolano a vicenda. Qual è la giusta catena di stimolazioni?














La risposta corretta e' la '

Ipotalamo → ipofisi → gonade → utero

'.


6 di 92 Domande

L'ormone idrosolubile adrenalina agisce se presente all'esterno della cellula, mentre non agisce se viene iniettato nel citosol. Perché?














La risposta corretta e' la '

L'ormone deve legarsi alla porzione extracellulare del suo specifico recettore

'.


7 di 92 Domande

Nell' apparato respiratorio dell' uomo, la trachea:














La risposta corretta e' la '

E' posta anteriormente all' esofago

'.


8 di 92 Domande

La cellula batterica possiede:














La risposta corretta e' la '

Ribosomi

'.


9 di 92 Domande

Chi fu il primo Presidente della Repubblica Italiana dopo la caduta del Fascismo?














La risposta corretta e' la '

Enrico De Nicola

'.


10 di 92 Domande

Quale tra le seguenti allocuzioni descrive meglio il concetto di Welfare State?














La risposta corretta e' la '

Stato sociale

'.


11 di 92 Domande

La signora F ha organizzato un ricevimento al quale ha invitato le mogli di alcuni colleghi del marito. Ella desidera che le sue ospiti siano in grado di conversare almeno con una persona, seduta immediatamente alla propria destra o alla propria sinistra. Ha dunque preparato la seguente lista:

la signora F parla solo inglese

la signora G parla inglese e francese

la signora H parla inglese e russo

la signora J parla solo russo

la signora K parla solo inglese

la signora L parla solo francese

la signora M parla francese e tedesco

la signora N parla inglese e tedesco

la signora O parla inglese e francese

la signora P parla tedesco e russo

la signora Q parla francese e tedesco

la signora R parla solo inglese.

Quale delle seguenti disposizioni soddisfa i criteri della signora F?

1. FRGJHOLMQPKN, 2. FRNLPKHJGMQO, 3. FOLMPJHKGQNR.














La risposta corretta e' la '

Soltanto la 3

'.


12 di 92 Domande

Esteriore : Estremo = Interiore : X














La risposta corretta e' la '

X = Intimo

'.


13 di 92 Domande

La pressione del sangue ha un valore medio compreso tra 80/120. La minima corrisponde alla:














La risposta corretta e' la '

Diastole ventricolare

'.


14 di 92 Domande

Gli esoni:














La risposta corretta è la C
Gli esoni: sono trascritti. Gli esoni sono segmenti genici che vengono copiati in RNA dalla RNA polimerasi II insieme agli introni, generando un pre-mRNA; successivamente lo splicing rimuove gli introni e unisce gli esoni per formare l’mRNA maturo. Poiché tutti gli esoni derivano dalla trascrizione del DNA, l’affermazione è corretta; non tutti però sono necessariamente tradotti, perché le regioni UTR 5’ e 3’ sono esoniche ma non codificano proteina. La replica riguarda la duplicazione del DNA e la traduzione la sintesi proteica, processi distinti dalla trascrizione. Negli eucarioti lo splicing alternativo può combinare esoni in modi diversi generando isoforme, ma ciascun esone presente deriva comunque da sequenze trascritte. Nei procarioti gli introni sono rari, ma il principio che le regioni che compongono l’mRNA provengono dalla trascrizione resta valido.

15 di 92 Domande

Il crossing-over:














La risposta corretta e' la '

Favorisce il riassortimento del corredo genetico

'.


16 di 92 Domande

Individuare nel seguente insieme di codoni genetici quello ERRATO:














La risposta corretta e' la '

UTT

'.


17 di 92 Domande

Gli spermatozoi sono:














La risposta corretta e' la '

Aploidi

'.


18 di 92 Domande

Le proteine si producono:














La risposta corretta e' la '

Attraverso la trascrizione e traduzione

'.


19 di 92 Domande

Che tipo di legame si instaura tra un acido carbossilico e un alcol?














La risposta corretta è la A
Che tipo di legame si instaura tra un acido carbossilico e un alcol? La risposta corretta è: Estere. Quando un acido carbossilico reagisce con un alcol, si forma un estere attraverso una reazione di condensazione chiamata esterificazione. In questa reazione, il gruppo ossidrilico (OH) dell'acido carbossilico e l'idrogeno dell'alcol si combinano per formare una molecola d'acqua, mentre l'ossigeno dell'alcol si lega al carbonio del gruppo carbossilico, formando un legame estereo. Questo processo è catalizzato da un acido, come l'acido solforico, che facilita la formazione dell'intermedio carbocationico e aumenta la velocità di reazione. Gli esteri risultanti sono composti organici caratterizzati da un gruppo funzionale -COO-, che conferisce loro proprietà chimiche e fisiche uniche, come l'aroma e la solubilità in solventi organici.

20 di 92 Domande

Gli aminoacidi:














La risposta corretta e' la '

Sono molecole con un gruppo aminico ed uno acido

'.


21 di 92 Domande

In una soluzione tampone, se aggiungo dell'acido debole:














La risposta corretta è la C
In una soluzione tampone, se aggiungo dell'acido debole, il pH non cambia. Questa affermazione è corretta perché una soluzione tampone è progettata per resistere a variazioni significative di pH quando vengono aggiunte piccole quantità di acido o base. Una soluzione tampone è composta da un acido debole e la sua base coniugata o una base debole e il suo acido coniugato. Quando si aggiunge un acido debole a una soluzione tampone, l'acido aggiunto reagisce con la base coniugata presente nella soluzione, formando più acido debole e riducendo la concentrazione di ioni H? liberi. Questo equilibrio tra l'acido debole e la sua base coniugata permette alla soluzione di mantenere un pH relativamente costante, poiché la capacità tampone è in grado di assorbire l'aggiunta di acido senza un cambiamento significativo del pH. Tuttavia, è importante notare che questa capacità ha un limite e funziona efficacemente solo entro un certo intervallo di pH e concentrazione.

22 di 92 Domande

Per salire su una pertica innalzando il proprio baricentro di 5 m. quale lavoro contro la forza di gravita' compie un ragazzo che ha una massa di 60 kg?














La risposta corretta è la A
Per salire su una pertica innalzando il proprio baricentro di 5 m, quale lavoro contro la forza di gravità compie un ragazzo che ha una massa di 60 kg? La risposta corretta è: 5 x 60 x 9,81 joule. Questa risposta è corretta perché il lavoro compiuto contro la forza di gravità è calcolato utilizzando la formula del lavoro W = mgh, dove m è la massa dell'oggetto, g è l'accelerazione di gravità, e h è l'altezza alla quale l'oggetto viene sollevato. Nel contesto di questa domanda, la massa m è 60 kg, l'accelerazione di gravità g è approssimativamente 9,81 m/s², e l'altezza h è 5 m. Moltiplicando questi valori, si ottiene il lavoro compiuto, espresso in joule, che risulta essere 5 x 60 x 9,81. Questo calcolo riflette il fatto che il lavoro è l'energia necessaria per spostare un oggetto contro la forza di gravità su una certa distanza verticale.

23 di 92 Domande

Una soluzione con pH = 9 è da considerarsi:














La risposta corretta è la A
Una soluzione con pH = 9 è da considerarsi basica. Questa affermazione è corretta perché il pH è una misura della concentrazione di ioni idrogeno (H?) in una soluzione acquosa, e la scala del pH varia da 0 a 14. Un pH di 7 è considerato neutro, come nell'acqua pura, mentre un pH inferiore a 7 indica una soluzione acida e un pH superiore a 7 indica una soluzione basica o alcalina. Nel caso specifico di un pH pari a 9, la soluzione ha una concentrazione di ioni idrossido (OH?) maggiore rispetto agli ioni idrogeno, conferendole proprietà basiche. Le soluzioni basiche sono caratterizzate dalla capacità di neutralizzare gli acidi e spesso hanno una sensazione scivolosa al tatto.

24 di 92 Domande

Quale termine può essere associato ad entrambe le seguenti definizioni?

“documento emesso con riferimenti commerciali” “atto di stregoneria”














La risposta corretta e' la '

Fattura.

'.


25 di 92 Domande

Quale dei processi elencati non porta alla sintesi di ATP?














La risposta corretta e' la '

Ciclo di Calvin.

'.


26 di 92 Domande

La colonna vertebrale presenta:














La risposta corretta e' la '

Sette vertebre cervicali.

'.


27 di 92 Domande

E' possibile osservare a fresco il vacuolo di alcune cellule di petali di fiori perchè contengono pigmenti antocianici. Se si preparano 2 vetrini, uno con una soluzione ipotonica e l’altro con una soluzione ipertonica si può notare nel primo caso un rigonfiamento del vacuolo, nel secondo caso un restringimento del vacuolo. Questo fenomeno è dovuto a














La risposta corretta e' la '

Osmosi.

'.


28 di 92 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


29 di 92 Domande

 Sono tutte ossa del cingolo e dell’arto superiore:  














La risposta corretta e' la '

Scapola, clavicola, ulna, ossa metacarpali

'.


30 di 92 Domande

Quale/i dei seguenti composti è/sono un carboidrato/i?

1. Deossiribosio
2. Glicogeno
3. Maltosio














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale/i dei seguenti composti è/sono un carboidrato/i, e la risposta corretta è "Tutti". I carboidrati sono una classe di composti organici costituiti da carbonio, idrogeno e ossigeno, solitamente con un rapporto di 1:2:1 tra questi elementi. Il deossiribosio è uno zucchero a cinque atomi di carbonio, noto anche come pentoso, che fa parte della struttura del DNA, e rientra nella categoria dei monosaccaridi. Il glicogeno è un polisaccaride di riserva energetica negli animali, formato da unità ripetute di glucosio, ed è quindi un carboidrato complesso. Il maltosio è un disaccaride composto da due molecole di glucosio unite da un legame glicosidico, prodotto dalla digestione dell'amido. Tutti e tre i composti elencati sono quindi classificati come carboidrati, sebbene appartengano a diverse sottocategorie di questa classe di biomolecole.

31 di 92 Domande

Il colore del pelo nei conigli è determinato da un solo gene che ha quattro alleli:
 aguti (C), cincillà (C°), himalayano (Ch), albino (c).
 Quanti diversi genotipi sono possibili per il colore del pelo nel coniglio? 














La risposta corretta e' la '

10

'.


32 di 92 Domande

Nella reazione: H2SO4 + H2O <=> H3O+ + HSO4-
Quale delle seguenti combinazioni di specie chimiche è una coppia acido-base coniugata? 














La risposta corretta è la D
Nella reazione H?SO? + H?O ? H?O? + HSO??, la coppia acido-base coniugata è H?O e H?O?. In questa reazione, l'acqua (H?O) agisce come base accettando un protone (H?) dall'acido solforico (H?SO?) per formare lo ione idronio (H?O?), che è la sua base coniugata. Secondo la teoria di Brønsted-Lowry, un acido è una specie che dona un protone, mentre una base è una specie che lo accetta. Quando l'acqua accetta un protone, si trasforma nello ione idronio, formando così una coppia acido-base coniugata. Questa relazione di accettazione e donazione di protoni è ciò che definisce le coppie acido-base coniugate, rendendo H?O e H?O? un esempio classico di tale concetto.

33 di 92 Domande

 Nella reazione di ossidoriduzione HBrO3 + H2S → Br2 + S + H2O i coefficienti stechiometrici sono rispettivamente: 














La risposta corretta è la B
Nella reazione di ossidoriduzione HBrO? + H?S ? Br? + S + H?O, i coefficienti stechiometrici sono rispettivamente: 2:5 = 1:5:6. Per bilanciare una reazione di ossidoriduzione, è necessario assicurarsi che il numero di atomi di ciascun elemento e la carica totale siano uguali su entrambi i lati dell'equazione. In questa reazione, l'acido bromico (HBrO?) viene ridotto a bromo (Br?), mentre l'acido solfidrico (H?S) viene ossidato a zolfo elementare (S). Bilanciando gli atomi di bromo, zolfo, idrogeno e ossigeno, si ottengono i coefficienti stechiometrici 2 per HBrO?, 5 per H?S, 1 per Br?, 5 per S e 6 per H?O. Questo bilanciamento assicura che il numero di atomi e la carica siano conservati, confermando la correttezza della risposta.

34 di 92 Domande

Due vertebrati, sani, di sesso differente, appartengono sicuramente a specie diverse se:














La risposta corretta e' la '

Non possono generare prole fertile

'.


35 di 92 Domande

Quale delle seguenti cellule coinvolte nel sistema di difesa dell’organismo è responsabile di una risposta immunitaria acquisita














La risposta corretta e' la '

Plasmacellula 

'.


36 di 92 Domande

L’analisi del cariotipo di una cellula che si trova in metafase mitotica consente di evidenziare:














La risposta corretta e' la '

Le anomalie di numero o di struttura dei cromosomi

'.


37 di 92 Domande

Nella reazione: 3 Cu + 8 HNO3 → 3 Cu(NO3)2 + 2 NO + 4 H2O














La risposta corretta è la A
Nella reazione: 3 Cu + 8 HNO? ? 3 Cu(NO?)? + 2 NO + 4 H?O, il Cu si ossida. In questa reazione, il rame (Cu) passa dallo stato di ossidazione 0 nello stato elementare a +2 nello ione Cu(NO?)?. Questo cambiamento di stato di ossidazione indica che il rame ha perso elettroni, un processo noto come ossidazione. Nel contesto della reazione, l'acido nitrico (HNO?) agisce come agente ossidante, accettando gli elettroni persi dal rame e riducendosi a monossido di azoto (NO). La reazione è un esempio di redox, dove avviene un trasferimento di elettroni tra le specie chimiche coinvolte. In sintesi, il rame si ossida perché cede elettroni e aumenta il suo stato di ossidazione, mentre l'acido nitrico si riduce accettando questi elettroni.

38 di 92 Domande

La maggior quantità di ATP si libera mediante:














La risposta corretta e' la '

La fosforilazione ossidativa

'.


39 di 92 Domande

In una reazione una specie si riduce se:














La risposta corretta è la B
In una reazione una specie si riduce se accetta elettroni da un riducente. Questa affermazione è corretta perché nel contesto delle reazioni redox (ossidoriduzione), il processo di riduzione è definito come il guadagno di elettroni da parte di una specie chimica. Quando una specie accetta elettroni, il suo stato di ossidazione diminuisce, il che è caratteristico della riduzione. Il riducente, d'altra parte, è la specie che cede elettroni e si ossida durante la reazione. Questo trasferimento di elettroni è fondamentale nelle reazioni redox, poiché permette il bilanciamento delle cariche e il mantenimento della neutralità elettrica. La capacità di accettare elettroni è ciò che distingue una specie riducente da una ossidante e la corretta identificazione di queste specie è essenziale per comprendere e prevedere il comportamento delle reazioni chimiche.

40 di 92 Domande

Che cosa afferma la legge di Lavoisier?














La risposta corretta è la C
La legge di Lavoisier afferma che la somma delle masse delle sostanze poste a reagire è uguale alla somma delle masse delle sostanze ottenute dopo la reazione. Questa legge, nota anche come legge di conservazione della massa, fu formulata da Antoine Lavoisier nel XVIII secolo e rappresenta un principio fondamentale della chimica. Essa stabilisce che in una reazione chimica chiusa, la massa totale dei reagenti è sempre uguale alla massa totale dei prodotti, poiché la materia non può essere né creata né distrutta, ma solo trasformata. Questo principio si basa sull'osservazione che gli atomi sono conservati durante le reazioni chimiche, e quindi il numero totale di atomi di ciascun elemento rimane invariato. La legge di Lavoisier è fondamentale per bilanciare le equazioni chimiche e per comprendere i processi di reazione a livello molecolare. Essa ha permesso di sviluppare il concetto di stechiometria, che è essenziale per calcolare le quantità relative di reagenti e prodotti nelle reazioni chimiche.

41 di 92 Domande

Indica quale classe di composti, tra quelle sottoelencate, apporta maggiore energia all’organismo: 














La risposta corretta e' la '

Lipidi

'.


42 di 92 Domande

Indicare l'asserzione ERRATA tra quelle elencate di seguito: 














La risposta corretta e' la '

Un ordine può comprendere più classi 

'.


43 di 92 Domande

Indicare il solo composto che sciolto in acqua la rende acida.














La risposta corretta e' la '

CO2

'.


44 di 92 Domande

Due organismi appartengono a specie diverse se:














La risposta corretta e' la '

Non possono accoppiarsi tra di loro producendo prole fertile.

'.


45 di 92 Domande

L'informazione ereditaria indica come deve essere la sequenza:














La risposta corretta e' la '

Delle proteine.

'.


46 di 92 Domande

L’anemia falciforme è una malattia genetica umana che si manifesta negli individui omozigoti per l’allele autosomico recessivo HbS. L’anemia falciforme è letale se non è trattata. Quale delle seguenti affermazioni è ERRATA?














La risposta corretta e' la '

L’allele HbS, poiché in omozigosi provoca una condizione patologica letale, ha una bassa frequenza in tutte le popolazioni umane.

'.


47 di 92 Domande

Quando l’acqua viene sottoposta all’azione di un agente ossidante forte, che cosa si forma?














La risposta corretta è la C
Quando l'acqua viene sottoposta all'azione di un agente ossidante forte, si forma O?. Questa reazione avviene perché l'acqua (H?O) può essere ossidata a ossigeno molecolare (O?) mediante la rimozione di elettroni. Gli agenti ossidanti forti, come il permanganato di potassio (KMnO?) o il dicromato di potassio (K?Cr?O?), sono in grado di accettare elettroni dall'acqua, inducendo la scissione delle molecole d'acqua e portando alla formazione di ossigeno. Questo processo è una dimostrazione del principio secondo cui gli agenti ossidanti causano l'ossidazione di altre sostanze mentre essi stessi vengono ridotti. La produzione di ossigeno molecolare è un segno dell'efficacia di un agente ossidante nel promuovere reazioni redox, che sono fondamentali in molti processi chimici e industriali.

48 di 92 Domande

I linfociti originano e/o si differenziano negli organi linfoidi primari. Quale tra i seguenti è un organo linfoide primario?














La risposta corretta e' la '

Midollo osseo.

'.


49 di 92 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale delle seguenti affermazioni sia corretta, e la risposta corretta è che il boro ha massa atomica minore di quella dell'azoto. Questo è vero perché, nella tavola periodica degli elementi, il boro (B) si trova al numero atomico 5, mentre l'azoto (N) si trova al numero atomico 7. La massa atomica di un elemento è generalmente correlata al suo numero atomico, poiché è determinata dalla somma delle masse dei protoni e dei neutroni nel nucleo. Il boro ha una massa atomica di circa 10,81 u (unità di massa atomica), mentre l'azoto ha una massa atomica di circa 14,01 u. Pertanto, il boro ha una massa atomica inferiore rispetto all'azoto, confermando la correttezza dell'affermazione.

50 di 92 Domande

La distillazione è un metodo che consente di separare due o più sostanze allo stato liquido con differente:














La risposta corretta è la B
La distillazione è un metodo che consente di separare due o più sostanze allo stato liquido con differente punto di ebollizione. La distillazione sfrutta la differenza nei punti di ebollizione delle sostanze per separarle: durante il processo, il liquido con il punto di ebollizione più basso evapora per primo, trasformandosi in vapore, mentre il liquido con il punto di ebollizione più alto rimane nello stato liquido. Il vapore viene poi raffreddato in un condensatore, dove si trasforma nuovamente in liquido, permettendo così di raccoglierlo separatamente. Questo metodo è particolarmente efficace quando le differenze nei punti di ebollizione sono significative, poiché consente una separazione più netta delle sostanze. La distillazione è ampiamente utilizzata in chimica e nell'industria per purificare liquidi, ottenere solventi puri o separare componenti di miscele complesse, come nel caso della produzione di alcolici o della raffinazione del petrolio.

51 di 92 Domande

Quale dei seguenti elementi chimici NON appartiene al gruppo dei gas nobili?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale dei seguenti elementi chimici non appartiene al gruppo dei gas nobili e la risposta corretta è l'osmio. I gas nobili sono un gruppo di elementi chimici che si trovano nel gruppo 18 della tavola periodica e includono elio, neon, argon, kripton, xenon e radon. Questi elementi sono caratterizzati dalla loro bassa reattività chimica a causa del loro guscio di valenza completo di elettroni. L'osmio, invece, è un metallo di transizione che si trova nel gruppo 8 della tavola periodica e non condivide le proprietà chimiche dei gas nobili. È un elemento denso e resistente alla corrosione, utilizzato principalmente in leghe e applicazioni industriali. La sua posizione nella tavola periodica e le sue proprietà chimiche e fisiche lo distinguono chiaramente dai gas nobili, che sono tutti gas incolori e inodori a temperatura ambiente.

52 di 92 Domande

Per ossidazione delle aldeidi si ottengono:














La risposta corretta e' la ' Acidi carbossilici '.


53 di 92 Domande

Quale di queste sostanze è poco o per nulla solubile in acqua?














La risposta corretta è la B
La sostanza poco o per nulla solubile in acqua è un solido covalente apolare. I solidi covalenti apolari sono composti in cui gli atomi sono legati tra loro tramite legami covalenti che non presentano una distribuzione asimmetrica della carica elettrica, rendendoli non polari. L'acqua, essendo una molecola polare, tende a sciogliere sostanze che hanno una certa polarità o che possono formare legami idrogeno con le molecole d'acqua stesse. Tuttavia, i solidi covalenti apolari non interagiscono efficacemente con le molecole d'acqua, poiché non possono formare legami idrogeno e non hanno dipoli permanenti che potrebbero attrarre le molecole polari dell'acqua. Questo porta a una scarsa solubilità o addirittura a una insolubilità in acqua, poiché l'interazione tra le molecole d'acqua e il solido è energeticamente sfavorevole rispetto all'interazione tra le molecole d'acqua stesse.

54 di 92 Domande

La massa atomica del calcio è 40 u, quella del cloro è 35 u.
Quanto cloruro di calcio (CaCl2) è contenuto in un litro di soluzione 0,5 M?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quanto cloruro di calcio (CaCl?) è contenuto in un litro di soluzione 0,5 M, e la risposta corretta è 55 g. Per calcolare la quantità di cloruro di calcio in grammi in una soluzione 0,5 M, è necessario conoscere la massa molare del composto. La massa atomica del calcio è 40 u e quella del cloro è 35 u, quindi la massa molare del cloruro di calcio (CaCl?) è data dalla somma della massa del calcio e due volte quella del cloro: 40 + (35 × 2) = 110 g/mol. Una soluzione 0,5 M significa che ci sono 0,5 moli di soluto per litro di soluzione. Moltiplicando la concentrazione molare (0,5 mol/L) per la massa molare (110 g/mol), si ottiene la massa di CaCl? in un litro di soluzione: 0,5 × 110 = 55 g. Pertanto, in un litro di soluzione 0,5 M di cloruro di calcio sono contenuti 55 grammi del composto.

55 di 92 Domande

Quanti grammi di H2SO4 (M.M. = 98 u) sono contenuti in 250 ml di una soluzione acquosa 2 M di H2SO4?














La risposta corretta è la E
Quanti grammi di H?SO? (M.M. = 98 u) sono contenuti in 250 ml di una soluzione acquosa 2 M di H?SO?? La risposta corretta è 49 g. Per calcolare la quantità di H?SO? in grammi, si inizia determinando il numero di moli di acido solforico nella soluzione. La molarità (M) è definita come il numero di moli di soluto per litro di soluzione, quindi una soluzione 2 M contiene 2 moli di H?SO? per litro. Dato che il volume della soluzione è 250 ml, ovvero 0,25 litri, il numero di moli di H?SO? è 2 mol/L × 0,25 L = 0,5 moli. La massa molare di H?SO? è 98 g/mol, quindi la massa di 0,5 moli è 0,5 mol × 98 g/mol = 49 g. Pertanto, in 250 ml di una soluzione 2 M di H?SO? sono contenuti 49 grammi di acido solforico.

56 di 92 Domande

Quale tra le seguenti NON è una sostanza pura?














La risposta corretta e' la ' Acciaio '.


57 di 92 Domande

La reazione di alogenazione del propilene in ambiente acquoso porta alla formazione di quale dei seguenti composti?














La risposta corretta e' la ' Un’aloidrina '.


58 di 92 Domande

La configurazione elettronica 1s2 2s2 2p6 3s2 corrisponde allo stato fondamentale dell'atomo di:














La risposta corretta è la C
La configurazione elettronica 1s² 2s² 2p? 3s² corrisponde allo stato fondamentale dell'atomo di Mg. Sommando gli elettroni si ottiene 2+2+6+2=12, quindi il numero atomico è 12, che identifica il magnesio; secondo il principio di aufbau gli orbitali si riempiono nell’ordine 1s, 2s, 2p, 3s, rispettando Pauli e Hund, e la configurazione a energia minima è [Ne]3s². Il magnesio appartiene al gruppo 2 (metalli alcalino-terrosi) e presenta due elettroni di valenza appaiati nel sottolivello 3s, coerentemente con una configurazione di stato fondamentale non eccitata. Atomi vicini come Na (Z=11) avrebbero 3s¹, mentre Al (Z=13) avrebbe 3s²3p¹, confermando che 3s² senza 3p occupato è proprio di Mg.

59 di 92 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


60 di 92 Domande

Che funzione svolge il tendine?














La risposta corretta è la C
Il tendine è una robusta struttura di tessuto connettivo che collega un muscolo a un osso e ha la funzione primaria di trasmettere la forza generata dalla contrazione muscolare allo scheletro, consentendo il movimento articolare e contribuendo alla stabilità. È composto prevalentemente da collagene di tipo I organizzato in fasci paralleli, caratteristica che gli conferisce elevata resistenza alla trazione. Le sue proprietà viscoelastiche permettono di immagazzinare e restituire energia elastica (particolarmente evidente nel tendine d’Achille durante la corsa), ottimizzando l’efficienza del gesto motorio e attenuando i picchi di carico sul muscolo. Il tendine integra recettori propriocettivi (organi tendinei del Golgi) che monitorano la tensione, contribuendo al controllo neuromuscolare. Anatomicamente interfaccia il muscolo al livello della giunzione miotendinea e l’osso al livello dell’entesi, spesso fibrocartilaginea, che distribuisce le sollecitazioni sul periostio. Si distingue dai legamenti, che connettono osso a osso, e dalle aponeurosi, che sono tendini appiattiti. Nel contesto clinico, le tendinopatie sono condizioni frequenti in atleti e lavoratori esposti a gesti ripetuti. L’eziologia include sovraccarico meccanico, squilibri di carico/recupero, ridotta vascolarizzazione tendinea e fattori sistemici (età, diabete, dislipidemia); anche fluoroquinoloni e corticosteroidi possono aumentare il rischio di degenerazione e rottura. Il quadro clinico tipico comprende dolore evocato dal carico o dalla contrazione contro resistenza, rigidità mattutina e deficit di performance; una rottura acuta si manifesta con dolore improvviso, spesso percepito come “schiocco”, tumefazione e perdita di funzione (per esempio impossibilità alla flessione plantare nell’avulsione del tendine d’Achille). La diagnosi è essenzialmente clinica e può essere supportata da ecografia (rapida, dinamica) o risonanza magnetica per confermare tendinopatia, lacerazioni parziali o complete. Il trattamento delle tendinopatie non rotte è conservativo e si basa sulla modulazione del carico, esercizi eccentrici o pesi progressivi, fisioterapia e, a breve termine, analgesici/anti-infiammatori; le infiltrazioni corticosteroidee vanno usate con cautela, soprattutto nelle tenosinoviti, per il rischio di indebolimento tendineo. Le rotture complete, specie in soggetti attivi, richiedono spesso riparazione chirurgica seguita da riabilitazione strutturata. In sintesi, la funzione del tendine di collegare il muscolo all’osso è essenziale per convertire la contrazione muscolare in movimento efficiente e controllato.

61 di 92 Domande

Per embolia si intende:














La risposta corretta e' la ' l'ostruzione di un'arteria o di una vena causata da un coagulo o da una bolla gassosa '.


62 di 92 Domande

Cosa s'intende con l'acronimo "ATP"?














La risposta corretta e' la ' Adenosina trifosfato '.


63 di 92 Domande

Gli esempi di seguito riportati sono determinati da interazioni deboli ECCETTO UNO, quale?














La risposta corretta e' la ' Struttura primaria delle proteine '.


64 di 92 Domande

Esistono alleli recessivi che hanno un effetto così nocivo da risultare letali negli omozigoti recessivi che, di conseguenza, muoiono durante lo sviluppo embrionale. Quale rapporto genotipico ci si deve aspettare tra i nati vivi dell’ incrocio Rr x Rr?














La risposta corretta e' la ' 1/3 RR; 2/3 Rr '.


65 di 92 Domande

La meiosi negli organismi diploidi ha la funzione di:














La risposta corretta e' la ' Produrre cellule aploidi '.


66 di 92 Domande

La struttura quaternaria di una proteina:














La risposta corretta e' la ' risulta dall'associazione di due o più catene polipeptidiche '.


67 di 92 Domande

I gameti sono:














La risposta corretta e' la ' le cellule sessuali sia femminili sia maschili '.


68 di 92 Domande

La mitosi è un meccanismo per mezzo del quale:














La risposta corretta e' la ' una cellula eucariote produce due cellule geneticamente uguali '.


69 di 92 Domande

Durante il movimento di adduzione, un arto:














La risposta corretta e' la ' si avvicina al corpo '.


70 di 92 Domande

Qual è il principale neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione della contrazione muscolare?














La risposta corretta è la A
Il principale neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione della contrazione muscolare è l’acetilcolina. Nella giunzione neuromuscolare dei muscoli scheletrici, il motoneurone rilascia acetilcolina che si lega ai recettori nicotinici sul sarcolemma, aprendo canali cationici e generando il potenziale di placca che supera la soglia e avvia il potenziale d’azione. L’impulso si propaga nei tubuli T, attiva i canali diidropiridinici (DHPR) e, tramite accoppiamento con i recettori rianodinici (RyR1) del reticolo sarcoplasmatico, induce il rilascio di Ca2+. Il Ca2+ si lega alla troponina C, sposta la tropomiosina ed espone i siti dell’actina, consentendo il ciclo dei ponti trasversi della miosina e la contrazione. La trasmissione è terminata rapidamente dall’acetilcolinesterasi che idrolizza l’acetilcolina, permettendo il rilassamento. Sebbene altri mediatori modulino il muscolo liscio e l’attività cardiaca, per la contrazione volontaria del muscolo scheletrico l’acetilcolina è il neurotrasmettitore chiave.

71 di 92 Domande

Cosa è un ribosoma?














La risposta corretta e' la ' Particella cellulare sede della traduzione '.


72 di 92 Domande

La reazione della piruvato deidrogenasi avviene nel:














La risposta corretta e' la ' mitocondrio '.


73 di 92 Domande

Il complesso della piruvato deidrogenasi converte il piruvato in:














La risposta corretta e' la ' Acetil-CoA '.


74 di 92 Domande

Le mutazioni genetiche sono:














La risposta corretta è la C
La risposta corretta definisce in modo essenziale il concetto: le mutazioni genetiche sono variazioni nella sequenza di basi del DNA. Si tratta di cambiamenti permanenti dell’ordine dei nucleotidi (A, T, C, G) che costituiscono il genoma. Questi cambiamenti possono consistere in sostituzioni di una base (mutazioni puntiformi), inserzioni o delezioni di poche basi con possibile scorrimento della cornice di lettura, alterazioni dei siti di splicing, oppure variazioni più ampie come duplicazioni, delezioni o riarrangiamenti che modificano il numero o l’organizzazione di segmenti di DNA. L’effetto biologico dipende dalla sede (regioni codificanti o regolatorie), dall’entità del cambiamento e dal contesto cellulare: molte mutazioni sono neutrali, alcune sono patogene (p. es., perdita di funzione in geni oncosoppressori), altre possono risultare vantaggiose in specifici ambienti. Le cause comprendono errori spontanei durante la replicazione, danni endogeni (deaminazione, specie reattive dell’ossigeno) e agenti mutageni esogeni come radiazioni ultraviolette che inducono dimeri di timina, radiazioni ionizzanti che causano rotture del DNA a doppio filamento e composti chimici alchilanti. Le cellule dispongono di sistemi di riparazione (mismatch repair, nucleotide excision repair, ricombinazione omologa) che limitano l’accumulo di mutazioni; difetti in tali vie aumentano il rischio di malattia, come dimostrano sindromi ereditarie di predisposizione ai tumori. Dal punto di vista clinico, le mutazioni germinali sono presenti in tutte le cellule e trasmissibili alla progenie, alla base di molte malattie ereditarie e di sindromi tumorali familiari. Le mutazioni somatiche insorgono in tessuti specifici e sono centrali nella carcinogenesi, guidando sia l’iniziazione sia la progressione tumorale. La diagnosi si basa su tecniche di analisi del DNA: sequenziamento Sanger per varianti mirate, tecnologie di nuova generazione per pannelli genici, esoma o genoma, e analisi di numero di copie per variazioni strutturali. Il trattamento dipende dalla condizione: include consulenza genetica, misure di prevenzione e sorveglianza personalizzate, e terapie mirate quando specifiche alterazioni predittive sono presenti (per esempio in oncologia di precisione). È utile ricordare che non tutte le varianti sono patologiche: molte costituiscono la normale variabilità genetica della popolazione e vanno interpretate con criteri standardizzati prima di trarre conclusioni cliniche.

75 di 92 Domande

La teoria cellulare afferma che:














La risposta corretta è la E
L’enunciato è corretto perché il primo pilastro della teoria cellulare afferma che tutti gli esseri viventi sono costituiti da una o più cellule. Questo vale per organismi unicellulari, come batteri, archei, protozoi e lieviti, e per organismi pluricellulari, come piante, animali e funghi, nei quali le cellule si organizzano in tessuti e organi. La teoria cellulare include inoltre che la cellula è l’unità fondamentale di struttura e funzione degli organismi e che nuove cellule originano solo da cellule preesistenti per divisione. Le cellule contengono l’informazione genetica (DNA) trasmessa alle cellule figlie e sono la sede dei principali processi metabolici. Alcune specializzazioni, come gli eritrociti umani anucleati, non contraddicono la teoria: sono comunque cellule, derivate da precursori cellulari e dotate di membrana e funzioni specifiche. Entità come i virus, prive di organizzazione cellulare e incapaci di metabolismo autonomo, non sono considerate cellule e non rientrano in questo enunciato tradizionale. La distinzione tra cellule procariotiche ed eucariotiche chiarisce perché la teoria si applica a tutta la biosfera: nelle prime l’assenza di nucleo vero e proprio convive con un’organizzazione cellulare completa, mentre nelle seconde la compartimentazione in organelli consente funzioni complesse. In clinica, questi principi hanno implicazioni dirette: molte patologie insorgono da alterazioni cellulari (mutazioni, disfunzioni mitocondriali, accumulo di proteine), e la diagnosi istopatologica si basa sull’osservazione di cellule e dei loro compartimenti. Le terapie sfruttano differenze cellulari: gli antibiotici colpiscono bersagli propri delle cellule batteriche (parete, ribosomi 70S), riducendo la tossicità per le cellule umane; i chemioterapici interferiscono con la proliferazione cellulare; le terapie geniche mirano a correggere difetti a livello della cellula. Anche l’omeostasi e la rigenerazione tissutale derivano da processi cellulari (proliferazione, differenziamento, morte programmata). Pertanto, riconoscere che ogni organismo vivente è formato da una o più cellule non è solo una definizione accademica: è il fondamento che collega biologia, fisiologia e medicina, spiegando come si sviluppano, si mantengono e si ammalano i sistemi viventi.

76 di 92 Domande

I nuovi geni possono comparire in una popolazione per:














La risposta corretta è la A
In genetica di popolazioni, la fonte primaria e ultima di nuovi geni e nuovi alleli è la mutazione. Con “mutazione” si intende qualsiasi cambiamento stabile della sequenza del DNA che può emergere da errori di replicazione o da danni al DNA non correttamente riparati. A livello molecolare, ciò comprende sostituzioni puntiformi, inserzioni e delezioni, ma anche eventi più ampi come duplicazioni geniche o segmentali. Proprio la duplicazione di un gene, seguita da divergenza accumulata per mutazioni, è uno dei meccanismi meglio documentati per l’origine di geni “nuovi” con funzioni distinte (neofunzionalizzazione) o parzialmente ripartite (subfunzionalizzazione). Ulteriori vie includono retrotrasposizione con formazione di retrogeni, ricombinazione non omologa con “exon shuffling” e, più raramente, l’emersione de novo di geni a partire da sequenze precedentemente non codificanti che acquisiscono un frame aperto di lettura e regolazione espressiva. È importante distinguere questo processo creativo da quelli che rimescolano o ridistribuiscono variazione già esistente: ricombinazione e assortimento indipendente generano nuove combinazioni alleliche ma non nuove informazioni; migrazione (gene flow) introduce alleli preesistenti da altre popolazioni; selezione naturale e deriva genetica modificano le frequenze alleliche senza crearne di nuove. Nelle popolazioni batteriche, il trasferimento genico orizzontale può far comparire rapidamente geni nuovi per quella popolazione, ma tali geni preesistono altrove: la loro origine ultima è comunque riconducibile a mutazioni avvenute in passato. Rilevanza clinica: l’insorgenza di resistenze antimicrobiche può derivare da mutazioni puntiformi nei bersagli dei farmaci (per esempio nella DNA-girasi per i fluorochinoloni) o in geni regolatori che aumentano pompe di efflusso; nelle popolazioni umane, mutazioni germinali de novo spiegano casi sporadici di malattie mendeliane e introducono nuovi alleli nella popolazione, mentre mutazioni somatiche, pur non ereditabili, generano i cloni neoplastici nei tumori. Comprendere che la mutazione è l’unico meccanismo che crea nuova informazione genetica aiuta a interpretare l’epidemiologia evolutiva di patogeni, a prevedere l’emergenza di resistenze e a inquadrare il rischio riproduttivo legato all’età e ai fattori mutageni ambientali.

77 di 92 Domande

Quale organello è responsabile della produzione di calore attraverso la respirazione cellulare?














La risposta corretta è la B
I mitocondri sono l’organello responsabile della respirazione cellulare aerobica e quindi della principale produzione di calore nell’organismo. Al loro interno avvengono il ciclo di Krebs e la catena di trasporto degli elettroni: gli equivalenti riducenti (NADH, FADH2) cedono elettroni ai complessi mitocondriali, che pompano protoni nello spazio intermembrana creando un gradiente elettrochimico. Il ritorno dei protoni attraverso l’ATP sintasi consente la sintesi di ATP; tuttavia una quota consistente dell’energia dei nutrienti non viene immagazzinata come ATP e si dissipa fisiologicamente sotto forma di calore. Questa dissipazione rende la fosforilazione ossidativa la fonte dominante del calore a riposo. Un meccanismo particolarmente efficiente di termogenesi mitocondriale è l’accoppiamento “allentato” (uncoupling). Nel tessuto adiposo bruno, la proteina disaccoppiante UCP1 permette ai protoni di rientrare nella matrice senza passare dall’ATP sintasi, dissipando il gradiente come calore anziché produrre ATP. Questo processo, detto termogenesi senza brivido, è stimolato dall’attivazione simpatica (recettori ?3-adrenergici) ed è cruciale nei neonati, che hanno riserve di grasso bruno sviluppate per mantenere la temperatura corporea. Anche negli adulti il grasso bruno e il tessuto adiposo “beige” contribuiscono alla termoregolazione, modulati da esposizione al freddo e ormoni tiroidei. Il rilievo clinico è diretto: ipotiroidismo e stati di inattivazione simpatica riducono la termogenesi mitocondriale e favoriscono intolleranza al freddo; al contrario gli uncouplers farmacologici o tossici (per esempio salicilati a dosi tossiche o 2,4-dinitrofenolo) aumentano il flusso elettronico e il consumo di ossigeno senza produrre ATP, generando ipertermia potenzialmente fatale. Le miopatie mitocondriali possono associarsi a ridotta capacità di generare ATP e calore, con affaticabilità e scarsa tolleranza al freddo. Altri organelli non svolgono questo ruolo: i perossisomi ossidano substrati producendo perossido di idrogeno ma non effettuano fosforilazione ossidativa; lisosomi, apparato di Golgi e reticolo endoplasmatico sono deputati rispettivamente a digestione, maturazione e sintesi proteica, senza essere sedi della respirazione cellulare. Pertanto, l’organo principale per la produzione di calore attraverso la respirazione cellulare è il mitocondrio.

78 di 92 Domande

Quale tipo di tessuto connettivo si trova nel cordone ombelicale?














La risposta corretta è la C
La risposta corretta è “gelatina di Wharton” perché il cordone ombelicale è costituito principalmente da questo particolare tessuto connettivo mucoide (o mucoso) di origine embrionale. La gelatina di Wharton deriva dal mesenchima extraembrionale ed è ricchissima di sostanza fondamentale amorfa con elevato contenuto di acqua, acido ialuronico e proteoglicani; contiene poche cellule (prevalentemente cellule mesenchimali/fibroblasti e miofibroblasti) e fasci sparsi di collagene, soprattutto di tipo I e III, con scarse fibre elastiche. Questa composizione conferisce proprietà viscoelastiche e turgore che proteggono e stabilizzano i vasi ombelicali. Nel cordone ombelicale tipico scorrono due arterie e una vena immerse nella gelatina di Wharton, senza vasi linfatici né terminazioni nervose funzionali nel tratto libero. La matrice mucoide agisce come un cuscinetto meccanico: ammortizza trazioni, piegamenti e compressioni, riducendo il rischio di collasso dei vasi e mantenendo la pervietà del flusso fetoplacentare anche in presenza di torsioni o nodi. La resistenza alla compressione e la capacità di “ritornare in forma” dopo deformazione sono proprietà chiave che il tessuto connettivo fibroso denso o quello lasso adulti non garantirebbero nello stesso modo in questo contesto. Dal punto di vista clinico, l’integrità della gelatina di Wharton contribuisce alla sicurezza emodinamica fetale durante la gravidanza e il travaglio, mitigando gli effetti di schiacciamenti transitori del funicolo. Alterazioni significative della sua quantità o consistenza possono essere associate a maggiore suscettibilità alla compressione del cordone. Inoltre, la gelatina di Wharton è una nota fonte di cellule mesenchimali staminali, aspetto sfruttato nella ricerca e in biobanche post-partum. In sintesi, il tessuto connettivo caratteristico del cordone ombelicale è la gelatina di Wharton, un connettivo mucoide embrionale progettato per fornire protezione meccanica e stabilità ai vasi ombelicali, funzione essenziale per la perfusione fetale fino al parto.

79 di 92 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

product image













La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


80 di 92 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

product image













La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


81 di 92 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

product image













La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


82 di 92 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

product image













La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


83 di 92 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

product image













La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


84 di 92 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

product image













La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


85 di 92 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


86 di 92 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

product image













La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


87 di 92 Domande

Il fruttosio (C6H12O6) è :














La risposta corretta è la A
Il fruttosio (C?H??O?) è un poliidrossichetone. Il fruttosio è uno zucchero semplice che appartiene alla categoria dei chetosi, zuccheri che contengono un gruppo chetonico, in questo caso sul secondo atomo di carbonio. La sua struttura chimica è caratterizzata dalla presenza di più gruppi ossidrilici (-OH), il che lo qualifica come un poliidrossichetone. A differenza degli aldosi, che contengono un gruppo aldeidico, i chetosi come il fruttosio hanno il gruppo carbonilico in posizione interna alla catena carboniosa. Questa differenza strutturale è fondamentale per la classificazione degli zuccheri e ne determina le proprietà chimiche e biologiche. Il fruttosio è comunemente presente nella frutta e nel miele ed è noto per essere uno dei monosaccaridi più dolci. La sua solubilità in acqua e la sua capacità di partecipare a reazioni di isomerizzazione lo rendono un componente chiave in molte reazioni biochimiche.

88 di 92 Domande

Indicare il valore di pH di una soluzione 1 M di HClO4 a 25 ° C :














La risposta corretta è la E
Il valore di pH di una soluzione 1 M di HClO? a 25° C è 0. L'acido perclorico (HClO?) è un acido forte, il che significa che si dissocia completamente in soluzione acquosa. In una soluzione 1 M di HClO?, la concentrazione degli ioni idrogeno [H?] sarà pari a 1 M. Il pH è definito come il logaritmo negativo in base 10 della concentrazione degli ioni idrogeno, quindi pH = -log[H?]. Sostituendo la concentrazione [H?] = 1 M nella formula, si ottiene pH = -log(1), che è uguale a 0. Questo calcolo dimostra che una soluzione 1 M di un acido forte come HClO? ha un pH di 0, riflettendo la sua elevata acidità e la completa dissociazione degli ioni idrogeno in soluzione.

89 di 92 Domande

Un protone e un neutrone possiedono una massa quasi uguale, pari all'incirca a:














La risposta corretta e' la ' 1,67 x 10-27 Kg '.


90 di 92 Domande

Quale molecola è l'accettore finale di elettroni nella catena di trasporto degli elettroni?














La risposta corretta e' la ' Ossigeno '.


91 di 92 Domande

Un alcol primario può essere ossidato a dare prima una aldeide e poi un acido carbossilico. Quale delle seguenti sequenze rappresenta l’ ordine corretto di queste reazioni?














La risposta corretta è la B
Un alcol primario può essere ossidato a dare prima una aldeide e poi un acido carbossilico; la sequenza corretta è CH?CH?CH?CH?OH ? CH?CH?CH?CHO ? CH?CH?CH?COOH. Un alcol primario come il butanolo (CH?CH?CH?CH?OH) subisce un'ossidazione iniziale per formare un'aldeide, in questo caso il butanale (CH?CH?CH?CHO), attraverso la rimozione di due atomi di idrogeno, uno dall'ossidrile e uno dal carbonio adiacente. Questa reazione è generalmente catalizzata da agenti ossidanti come il dicromato di potassio in ambiente acido. Successivamente, l'aldeide può essere ulteriormente ossidata per formare un acido carbossilico, il butanoico (CH?CH?CH?COOH), attraverso l'aggiunta di un atomo di ossigeno, che converte il gruppo aldeidico a carbossilico. Questo processo è tipico delle reazioni di ossidazione degli alcoli primari, che passano attraverso lo stadio intermedio dell'aldeide prima di diventare acidi carbossilici.

92 di 92 Domande

Qual è la formula dell'ipoclorito di sodio?














La risposta corretta e' la ' NaClO '.


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 80 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito