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1 di 74 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (≥90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 74 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ≥1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 74 Domande

Considerata la  proposizione: “Le reclute della Guardia Svizzera Pontificia devono essere necessariamente cittadini svizzeri dalla nascita, cattolici, maschi fra i 19 e 30 anni e devono aver fatto un periodo di formazione presso l’esercito svizzero”, quale delle seguenti affermazioni è certamente FALSA in merito agli arruolamenti dello scorso giugno?














La risposta corretta e' la '

Enea, svizzero dalla nascita, nato nel 1989 di fede cattolica, con periodo di formazione nell’esercito svizzero, è stato arruolato.

'.


4 di 74 Domande

Tre insiemi A, B, C contengono ciascuno 4 elementi; se A ∩ B ∩ C contiene 1 elemento, 1 elemento appartiene solo a C e il numero di elementi che appartengono solo a A è 1 in più del numero di elementi che appartengono solo a B in quanti modi, mediante i diagrammi di Venn, si possono visualizzare i tre insiemi?














La risposta corretta e' la '

0.

'.


5 di 74 Domande

Quale tra i termini proposti completa correttamente la seguente proporzione? igrometro : umidità = X : vento














La risposta corretta e' la '

X = anemometro.

'.


6 di 74 Domande

Alice apre la cabina armadio e conta le scatole delle sue scarpe. Se divide il numero delle scatole per 2 le rimane il resto di 1. Se divide per 3 nessun resto. Se divide per 5 le rimane il resto di 4. Sapendo che il numero delle scatole è maggiore di 4 e minore di 45, quante sono le possibili soluzioni al problema di determinare il numero delle scatole di scarpe di Alice?














La risposta corretta e' la '

Due.

'.


7 di 74 Domande

Nicolò possiede delle biglie di diverso diametro ma tutte dello stesso materiale. Nicolò ripone in tre scatole uguali a forma di cubo le biglie in modo che: 1) tutte le scatole siano riempite di biglie dello stesso diametro, 2) le scatole siano completamente piene, 3) in ogni scatola ogni strato di biglie sia composto dallo stesso numero di biglie (differente da scatola a scatola), 4) in ogni strato le biglie tocchino i lati della scatola. Se Nicolò riempie la scatola S1 con 125 biglie, la scatola S2 con 27 biglie e la scatola S3 con 64 biglie quale delle tre scatole avrà peso maggiore?














La risposta corretta è la A
Nicolò riempie tre scatole cubiche con biglie di diverso diametro ma dello stesso materiale, e la risposta corretta è che tutte le scatole hanno lo stesso peso. Questo perché il peso delle scatole dipende dal volume del materiale che le riempie. Poiché le scatole sono cubiche e completamente riempite, il volume di ciascuna scatola è uguale al volume del cubo stesso. Le biglie, pur avendo diametri diversi, occupano complessivamente lo stesso volume in ciascuna scatola, poiché il numero totale di biglie in ogni scatola è dato dal cubo di un numero intero (5³ = 125, 3³ = 27, 4³ = 64). Questo significa che il volume totale occupato dalle biglie in ciascuna scatola è lo stesso, e poiché il materiale è lo stesso, anche il peso sarà identico per tutte le scatole.

8 di 74 Domande

Enea pone tre cerchi su un piano in modo che ognuno di essi sia tangente gli altri due e i loro centri siano i vertici di un triangolo rettangolo. Sapendo che le misure dei raggi dei cerchi sono espresse da numeri interi, quale delle seguenti terne può rappresentare le misure dei raggi dei cerchi?














La risposta corretta è la A
Enea pone tre cerchi su un piano in modo che ognuno di essi sia tangente agli altri due e i loro centri siano i vertici di un triangolo rettangolo; la terna che può rappresentare le misure dei raggi dei cerchi è 2, 3, 10. La condizione che i cerchi siano tangenti implica che la somma dei raggi di due cerchi qualsiasi sia uguale alla distanza tra i loro centri. Poiché i centri formano un triangolo rettangolo, possiamo utilizzare il teorema di Pitagora. Se consideriamo i raggi dei cerchi come r₁, r₂ e r₃, con r₃ il più grande, la relazione pitagorica diventa (r₁ + r₂)² + (r₂ + r₃)² = (r₁ + r₃)². Sostituendo r₁ = 2, r₂ = 3 e r₃ = 10, otteniamo (2 + 3)² + (3 + 10)² = (2 + 10)², cioè 5² + 13² = 12², che rispetta l'uguaglianza 25 + 169 = 144, verificando così che la terna 2, 3, 10 soddisfa le condizioni del problema.

9 di 74 Domande

Nell’ultima lezione di matematica il docente Alice ha ricordato ai suoi allievi che una funzione è derivabile solo se è continua e che se una funzione è continua allora è integrabile. Quale delle seguenti deduzioni effettuate da Nicolò, allievo di Alice, è corretta?














La risposta corretta è la B
Nell'ultima lezione di matematica il docente Alice ha ricordato ai suoi allievi che una funzione è derivabile solo se è continua e che se una funzione è continua allora è integrabile. Quale delle seguenti deduzioni effettuate da Nicolò, allievo di Alice, è corretta? Ogni funzione derivabile è integrabile. Questa deduzione è corretta perché secondo il teorema della continuità, una funzione derivabile su un intervallo è necessariamente continua su quell'intervallo. Poiché Alice ha affermato che una funzione continua è integrabile, ne consegue che una funzione derivabile, essendo continua, è anche integrabile. In altre parole, la derivabilità implica la continuità e la continuità implica l'integrabilità, quindi la derivabilità implica direttamente l'integrabilità. Questo è un risultato importante nell'analisi matematica poiché stabilisce una relazione gerarchica tra queste proprietà delle funzioni.

10 di 74 Domande

Per la cena con gli amici Enea ha acquistato dal macellaio 10 fra pernici, piccioni e quaglie. Le pernici sono vendute al prezzo di 12 € cad., i piccioni al prezzo di 9 € cad. e le quaglie a 6 € cad. Se Enea ha acquistato almeno due esemplari di ogni volatile, quante pernici ha acquistato se la spesa per i volatili è stata di 81 €?














La risposta corretta è la D
Enea ha acquistato 2 pernici per una spesa totale di 81 €. Per risolvere il problema, indichiamo con \( x \), \( y \) e \( z \) rispettivamente il numero di pernici, piccioni e quaglie acquistati. Sappiamo che \( x + y + z = 10 \) e che \( 12x + 9y + 6z = 81 \). Inoltre, poiché Enea ha acquistato almeno due esemplari di ogni volatile, \( x, y, z \geq 2 \). Possiamo risolvere il sistema di equazioni considerando che, sottraendo l'equazione del numero totale di volatili moltiplicata per 6 da quella della spesa totale, otteniamo \( 6x + 3y = 21 \), semplificabile in \( 2x + y = 7 \). Sostituendo \( y = 7 - 2x \) nell'equazione del numero totale di volatili, otteniamo \( x + (7 - 2x) + z = 10 \), che semplifica a \( z = 3 + x \). Poiché \( z \geq 2 \), \( x \) può essere 2 o 3. Tuttavia, solo \( x = 2 \) soddisfa tutte le condizioni, dando \( y = 3 \) e \( z = 5 \), che rispettano la spesa totale di 81 €.

11 di 74 Domande

La pasticceria Tommaso che vendeva pasticcini in confezioni da 12 pezzi al prezzo di 9 euro ciascuna, ha ridotto ora le confezioni a 10 pezzi, mantenendo il prezzo di 9 euro. Di quanto è aumentato in percentuale il prezzo di un pasticcino?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di quanto è aumentato in percentuale il prezzo di un pasticcino passando da confezioni da 12 a 10 pezzi mantenendo 9 euro: la risposta corretta è 20%. Il prezzo unitario iniziale era 9/12 = 0,75 € a pezzo, quello finale è 9/10 = 0,90 € a pezzo; l’aumento assoluto è 0,90 − 0,75 = 0,15 €, e la variazione percentuale si calcola come (0,15/0,75)×100 = 20%. In alternativa, si può osservare che il rapporto tra i prezzi unitari è 0,90/0,75 = 1,2, cioè un incremento del 20%. Questo è un classico caso di shrinkflation: prezzo della confezione invariato, quantità ridotta, prezzo unitario in aumento del 20%.

12 di 74 Domande

Quattro numeri naturali a, b, c, d sono tali che a < b < c < d. A quale dei quattro numeri Enea deve sommare 1 in modo che il prodotto dei tre numeri inalterati con quello modificato sia il più piccolo possibile?














La risposta corretta è la C
Quattro numeri naturali a, b, c, d sono tali che a < b < c < d. A quale dei quattro numeri Enea deve sommare 1 in modo che il prodotto dei tre numeri inalterati con quello modificato sia il più piccolo possibile? Risposta corretta: d. La strategia per minimizzare il prodotto di tre numeri inalterati con uno modificato è quella di incrementare il numero più grande, in questo caso d. Aumentando d di 1, il contributo addizionale al prodotto complessivo è il più piccolo possibile rispetto a incrementare uno degli altri numeri, poiché il prodotto dei numeri più piccoli a, b, c è già inferiore rispetto al prodotto che coinvolge d. Se si sommasse 1 a uno dei numeri più piccoli, l'incremento relativo del prodotto sarebbe maggiore, poiché il numero già grande, d, non verrebbe potenziato dalla modifica. Questo principio si basa sul fatto che, in un insieme di numeri in ordine crescente, l'incremento dell'elemento più grande ha l'effetto meno significativo sul prodotto complessivo, mantenendo il risultato il più piccolo possibile.

13 di 74 Domande

In quale anno vennero promulgate in Italia le leggi razziali?














La risposta corretta e' la '

1938.

'.


14 di 74 Domande

Nel 1919 Gabriele D’Annunzio guidò l’impresa di Fiume. In quale stato si trova oggi la città di Fiume?














La risposta corretta e' la '

Croazia.

'.


15 di 74 Domande

Quale termine può essere associato ad entrambe le seguenti definizioni?

“documento emesso con riferimenti commerciali” “atto di stregoneria”














La risposta corretta e' la '

Fattura.

'.


16 di 74 Domande

In quattro dei seguenti termini il suffisso “-teca“ ha lo stesso significato. Individuare il termine rimanente.














La risposta corretta e' la '

Zapoteca.

'.


17 di 74 Domande

Chi è l’autore del testo Mistero Buffo?














La risposta corretta e' la '

Dario Fo.

'.


18 di 74 Domande

In quale giorno viene celebrato la Giornata della Legalità, ricorrenza per commemorare le stragi di Capaci e via D'Amelio?














La risposta corretta e' la '

23 maggio.

'.


19 di 74 Domande

Quale casa automobilistica introdusse per prima la catena di montaggio?














La risposta corretta e' la '

Ford.

'.


20 di 74 Domande

Con quali termini inglesi viene indicata tecnica narrativa consistente nella libera rappresentazione dei pensieri di una persona così come compaiono nella mente?














La risposta corretta e' la '

Stream of consciousness.

'.


21 di 74 Domande

Che cosa si intende con il termine legislatura?














La risposta corretta è la E
Che cosa si intende con il termine legislatura? Il periodo in cui un dato organo legislativo è in carica e svolge il proprio mandato elettorale. La legislatura è un concetto fondamentale nei sistemi politici democratici, in quanto rappresenta l'arco temporale durante il quale i rappresentanti eletti esercitano le loro funzioni legislative, cioè discutono, propongono e approvano leggi. La durata di una legislatura varia a seconda del sistema politico e delle norme costituzionali di ciascun paese, ma generalmente si estende per un periodo fisso, come quattro o cinque anni. Durante la legislatura, l'organo legislativo ha il compito di controllare l'attività del governo, rappresentare gli interessi dei cittadini e garantire che le leggi siano in linea con i bisogni e le aspettative della società. Al termine della legislatura, si tengono nuove elezioni per rinnovare i membri dell'organo legislativo, garantendo così il principio democratico della rappresentanza e del ricambio politico.

22 di 74 Domande

In quale di queste frasi il verbo è in forma passiva?














La risposta corretta e' la '

Le gesta di Enea sono state cantate da Virgilio.

'.


23 di 74 Domande

Quale/i fra le seguenti affermazioni è /sono vera/e?

A1 l’idrogeno è l’unico elemento a cui si attribuiscono nomi differenti per alcuni suoi isotopi.

A2 in chilogrammi, della massa di atomo è compresa fra 10-31 e 10-29.

A3 ad eccezione dell’idrogeno tutti gli atomi degli altri elementi chimici hanno in egual numero elettroni e neutroni.














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale/i fra le seguenti affermazioni sia/siano vera/e, e la risposta corretta è: Nessuna. A₁ è errata perché, sebbene l'idrogeno abbia nomi specifici per i suoi isotopi (prozio, deuterio e trizio), anche altri elementi, come il carbonio, hanno nomi per isotopi specifici in determinati contesti (ad esempio, carbonio-14). A₂ è sbagliata perché la massa di un atomo, in chilogrammi, è generalmente compresa tra 10⁻²⁷ e 10⁻²⁵, non tra 10⁻³¹ e 10⁻²⁹. A₃ è falsa poiché molti elementi hanno isotopi con un diverso numero di neutroni rispetto agli elettroni; l'eguaglianza tra elettroni e neutroni non è una caratteristica comune a tutti gli atomi tranne l'idrogeno, ma piuttosto una caratteristica degli isotopi di un elemento specifico.

24 di 74 Domande

Quale fra le seguenti è un’opera di Niccolò Machiavelli?














La risposta corretta e' la '

Il principe.

'.


25 di 74 Domande

In una molecola di DNA costituita da 6000 nucleotidi dei quali il 20% sono guanine quale sarà il numero di adenine?














La risposta corretta e' la '

1800.

'.


26 di 74 Domande

Quale delle seguenti immagini rappresenta la profase I della meiosi?

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La risposta corretta è la C
Quale delle seguenti immagini rappresenta la profase I della meiosi? IMMAGINE 3. La profase I è caratterizzata dall’appaiamento dei cromosomi omologhi (sinapsi) che formano bivalenti/tetradi, con comparsa del complesso sinaptonemale e di chiasmi dovuti al crossing-over; un’immagine corretta mostra dunque omologhi accostati e collegati in punti specifici, non singoli cromosomi isolati come in profase mitotica. Nei sottostadi leptotene–zigotene i cromosomi si condensano e si appaiano, nel pachitene avviene lo scambio di segmenti e nel diplotene i chiasmi diventano evidenti, mentre in diacinesi i cromosomi sono massimamente condensati e la membrana nucleare inizia a disgregarsi. La presenza di bivalenti con chiasmi distingue nettamente questa fase da metafase I (bivalenti allineati alla piastra) e da profase II (assetto aploide senza sinapsi). Inoltre i cromatidi fratelli restano coesi e non si separano, segno che non siamo in anafase. Per questi motivi l’immagine che mostra bivalenti con chiasmi e forte condensazione cromosomica è la 3.

27 di 74 Domande

Quale dei seguenti eventi non è presente nella divisione di una cellula procariotica?














La risposta corretta e' la '

Cariodieresi.

'.


28 di 74 Domande

Una cellula diploide che si trova nella fase G2 del ciclo cellulare ha:














La risposta corretta e' la '

Una quantità di DNA quadrupla rispetto a quella aploide.

'.


29 di 74 Domande

Il grafico mostra l’attività fotosintetica di una pianta in funzione del flusso di fotoni. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?

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La risposta corretta è la A
Il grafico mostra l’attività fotosintetica di una pianta in funzione del flusso di fotoni: nel punto Y tutto l’ossigeno prodotto con la fotosintesi viene utilizzato per la respirazione. Questo punto è il punto di compensazione luminosa, dove la fotosintesi lorda produce esattamente la stessa quantità di O2 che viene consumata dalla respirazione mitocondriale, per cui la fotosintesi netta è zero e non si osserva rilascio netto di ossigeno. A flussi fotonici inferiori a Y la respirazione prevale e il bilancio di O2 è negativo; aumentando la luce la produzione di O2 cresce finché eguaglia il consumo proprio in Y. Oltre Y la produzione supera il consumo e compare un’emissione netta di O2, mentre al di sotto Y si ha assorbimento netto. La spiegazione risiede nel fatto che la respirazione è relativamente indipendente dall’intensità luminosa, mentre la fotosintesi dipende dal flusso di fotoni, determinando l’intersezione nel punto di compensazione. In termini di scambi gassosi, in Y anche la CO2 fissata uguaglia la CO2 rilasciata.

30 di 74 Domande

Quale dei processi elencati non porta alla sintesi di ATP?














La risposta corretta e' la '

Ciclo di Calvin.

'.


31 di 74 Domande

I glicolipidi sono costituenti importanti delle membrane cellulari. Quale delle seguenti combinazioni di organelli è coinvolta nella loro formazione?














La risposta corretta e' la '

Reticolo endoplasmatico liscio e apparato di Golgi.

'.


32 di 74 Domande

Mutazioni recessive in un gene localizzato sul cromosoma X causano il daltonismo. Francesca non è daltonica, ma lo è suo padre. Francesca e Paolo, che non è daltonico, aspettano due gemelli, un maschio e una femmina. Quale è la probabilità che i bambini siano daltonici?














La risposta corretta e' la '

Maschio 50% - femmina 0%.

'.


33 di 74 Domande

L’epidermide è costituita da:














La risposta corretta e' la '

Epitelio pavimentoso pluristratificato.

'.


34 di 74 Domande

La colonna vertebrale presenta:














La risposta corretta e' la '

Sette vertebre cervicali.

'.


35 di 74 Domande

Una delle seguenti affermazioni sulle ghiandole gastriche è errata:














La risposta corretta e' la '

Producono le amilasi.

'.


36 di 74 Domande

Nell’apparato circolatorio:














La risposta corretta e' la '

L’aorta trasporta sangue arterioso.

'.


37 di 74 Domande

Il midollo osseo:














La risposta corretta e' la '

E' un organo linfoide.

'.


38 di 74 Domande

È corretto dire che:














La risposta corretta è la B
È corretto dire che i nervi spinali presentano sia componente motoria che sensitiva. Ogni nervo spinale nasce dall’unione di una radice anteriore (ventrale) con fibre efferenti motorie e visceromotorie e di una radice posteriore (dorsale) con fibre afferenti sensoriali e viscerosensoriali, i cui corpi cellulari risiedono nel ganglio della radice dorsale. Dopo la confluenza, il nervo spinale è “misto” e si divide in rami anteriore e posteriore anch’essi misti; attraverso i rami comunicanti veicola anche componenti simpatiche. I motoneuroni hanno il soma nel corno anteriore del midollo, le afferenze nel ganglio spinale: questa disposizione consente riflessi segmentali e l’organizzazione in miotomi e dermatomi. Pur esistendo rare varianti (ad esempio C1 talvolta con radice dorsale ridotta), la regola generale resta che i nervi spinali contengono sia fibre motorie sia sensitive.

39 di 74 Domande

Il pancreas endocrino produce:














La risposta corretta e' la '

Glucagone.

'.


40 di 74 Domande

La fibrosi cistica è una malattia genetica dovuta ad un allele autosomico recessivo. Due genitori sani hanno un figlio con la fibrosi cistica e due figli sani. Qual è la probabilità che il prossimo figlio presenti la malattia?














La risposta corretta e' la '

1/4.

'.


41 di 74 Domande

Nel ciclo della PCR, l’utilizzo della temperatura alta (95°C) ha lo scopo di














La risposta corretta e' la '

Denaturare la molecola di DNA nella fase iniziale del processo.

'.


42 di 74 Domande

Non costituiscono vettori di clonaggio:














La risposta corretta e' la '

Gli introni.

'.


43 di 74 Domande

Una bombola che contiene inizialmente 100 mol di gas idrogeno alla pressione di 4x105 Pa registra, dopo l’uso, una pressione pari a 105Pa. Indicare quante moli di idrogeno sono state consumate:














La risposta corretta è la C
Una bombola che contiene inizialmente 100 mol di gas idrogeno alla pressione di 4x10⁵ Pa registra, dopo l'uso, una pressione pari a 10⁵ Pa; la quantità di moli di idrogeno consumate è 75 mol. Questa risposta è corretta poiché si basa sull'applicazione della legge dei gas ideali, che afferma che il prodotto della pressione e del volume di un gas è proporzionale al numero di moli e alla temperatura (PV = nRT). In questo caso, assumendo che il volume della bombola e la temperatura rimangano costanti, la pressione iniziale di 4x10⁵ Pa si riduce a 10⁵ Pa, il che rappresenta un quarto della pressione iniziale. Poiché la pressione è direttamente proporzionale al numero di moli, anche il numero di moli rimanenti sarà un quarto di quelle iniziali. Pertanto, se inizialmente vi erano 100 mol, alla pressione ridotta di 10⁵ Pa ne rimangono 25 mol, il che significa che 75 mol di idrogeno sono state consumate.

44 di 74 Domande

Il 34Li è un isotopo instabile del litio che decade emettendo un protone. Quale sarà il suo prodotto di decadimento?

 














La risposta corretta è la C
Il 34Li è un isotopo instabile del litio che decade emettendo un protone, e il suo prodotto di decadimento è 23He. Questo processo di decadimento nucleare avviene perché il 34Li, avendo tre protoni e un neutrone, è instabile e tende a raggiungere uno stato più stabile emettendo un protone. Quando un protone viene emesso, il numero atomico diminuisce di uno, passando da 3 a 2, mentre il numero di massa diminuisce di uno, passando da 4 a 3. Questo porta alla formazione di un nuovo elemento con due protoni e un neutrone, cioè l'elio-3, rappresentato come 23He. Questo tipo di trasformazione è un esempio di decadimento beta-plus inverso, in cui un protone si converte in un neutrone con l'emissione di un positrone, ma in questo caso specifico è l'emissione diretta di un protone che porta alla formazione dell'elio-3.

45 di 74 Domande

In quale delle seguenti coppie le specie che vi figurano hanno entrambe una struttura trigonale planare secondo la teoria VSEPR e i loro atomi centrali possiedono lo stesso numero di elettroni di valenza?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede in quale coppia le specie abbiano entrambe una struttura trigonale planare secondo la teoria VSEPR e lo stesso numero di elettroni di valenza negli atomi centrali, e la risposta corretta è BF₃, AlCl₃. La struttura trigonale planare si verifica quando un atomo centrale è circondato da tre gruppi di elettroni, come nel caso di BF₃ e AlCl₃, dove il boro e l'alluminio sono gli atomi centrali. Entrambi questi elementi appartengono al gruppo 13 della tavola periodica e possiedono tre elettroni di valenza, il che permette loro di formare tre legami covalenti con gli atomi circostanti. Nel BF₃, il boro forma legami con tre atomi di fluoro, mentre nell'AlCl₃, l'alluminio forma legami con tre atomi di cloro. La geometria trigonale planare è confermata dalla teoria VSEPR, che prevede che le coppie di elettroni si dispongano il più lontano possibile per minimizzare la repulsione, risultando in un angolo di legame di circa 120 gradi.

46 di 74 Domande

Quale tra le seguenti è una reazione di decomposizione del nitrato di ammonio?














La risposta corretta e' la '

4 NH4NO3 → 2 NH3 + 3 NO2 + NO + N + N2 + 5 H2O.

'.


47 di 74 Domande

A una soluzione acquosa acida di KBrO3 (100 mL, 0,1 mol/L) vengono aggiunti 100 mL di una soluzione acquosa contenente 0,006 moli di K2S2O3 e 0,09 moli di KI. Avvengono le seguenti reazioni quantitative: (vedi foto). La reazione (2) è istantanea, mentre la reazione (1) è relativamente lenta. Nel momento in cui tutto l’anione S2O32− presente in soluzione avrà reagito, quante moli di BrO3- saranno state consumate?

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La risposta corretta è la D
In una soluzione acquosa acida, quando 100 mL di KBrO₃ (0,1 mol/L) vengono mescolati con 100 mL di una soluzione contenente 0,006 moli di K₂S₂O₃ e 0,09 moli di KI, sono consumate 0,001 moli di BrO₃⁻. La spiegazione risiede nel fatto che la reazione (1) tra BrO₃⁻ e I⁻ è lenta e produce I₂, mentre la reazione (2) tra I₂ e S₂O₃²⁻ è istantanea. Quando tutto l’anione S₂O₃²⁻ è stato consumato, significa che ha reagito con l’I₂ prodotto fino a quel momento. Poiché la stechiometria della reazione (2) è tale che 1 mol di I₂ reagisce con 2 mol di S₂O₃²⁻, 0,006 moli di S₂O₃²⁻ possono reagire con 0,003 moli di I₂. La reazione (1) ha una stechiometria di 1:3 tra BrO₃⁻ e I₂, quindi per produrre 0,003 moli di I₂ sono necessarie 0,001 moli di BrO₃⁻, spiegando così il consumo di 0,001 moli di BrO₃⁻.

48 di 74 Domande

Una membrana osmotica separa due soluzioni A e B dello stesso sale. Se la soluzione A è ipertonica rispetto alla soluzione B si può affermare che, dopo un certo tempo, si raggiungerà uno stato di equilibrio in cui:














La risposta corretta e' la '

La membrana è attraversata nei due sensi dallo stesso numero di molecole.

'.


49 di 74 Domande

Il cloruro rameoso (CuCl) ha una solubilità in acqua di circa 4,4 ×10-4mol/l Cosa accadrà alla concentrazione di Cu+ se ad 1 L di una soluzione satura di CuCl vengono aggiunte 0,1 mol di CaCl2?














La risposta corretta è la A
La concentrazione di Cu+ si abbassa per effetto dello ione in comune. Quando si aggiunge CaCl2 a una soluzione satura di CuCl, la concentrazione di Cl- aumenta a causa della dissociazione del CaCl2 in soluzione. Questo incremento nella concentrazione di Cl- provoca uno spostamento dell'equilibrio di solubilità di CuCl verso la formazione del solido, secondo il principio di Le Chatelier. Di conseguenza, la solubilità di CuCl diminuisce e parte del Cu+ presente in soluzione precipita sotto forma di CuCl solido. Questo effetto è noto come effetto dello ione comune, che riduce la solubilità di un sale poco solubile quando in soluzione è già presente uno degli ioni costituenti. Pertanto, l'aggiunta di CaCl2 porta a una diminuzione della concentrazione di Cu+ in soluzione.

50 di 74 Domande

Il diagramma in figura rappresenta la variazione di energia potenziale in una generica reazione A +B ↔ C+D. In base ad esso indicare l’affermazione corretta.

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La risposta corretta è la C
Il diagramma in figura rappresenta la variazione di energia potenziale in una generica reazione A + B ↔ C + D. In base ad esso indicare l’affermazione corretta. Il diagramma rappresenta una reazione il cui meccanismo prevede un unico stadio in entrambi i sensi. La rappresentazione grafica dell'energia potenziale mostra un unico picco tra i reagenti (A + B) e i prodotti (C + D), suggerendo che la reazione avviene attraverso un singolo stato di transizione. Questo implica che non ci sono intermedi stabili lungo il percorso di reazione, caratteristica tipica delle reazioni a singolo stadio. In una reazione a più stadi, ci sarebbero più picchi e valli nel diagramma, corrispondenti agli stati di transizione e agli intermedi. La simmetria del diagramma in entrambi i sensi indica che il meccanismo è lo stesso sia per la reazione diretta che per quella inversa, confermando che il processo avviene in un unico stadio in entrambe le direzioni.

51 di 74 Domande

Lo ione superossido viene decomposto in vivo da parte di enzimi che lo trasformano secondo la seguente reazione:

2 • O2 + 2H+ ⇌ O2 +H2O2

Quali sono i numeri di ossidazione degli atomi di ossigeno nelle tre specie: ione superossido, ossigeno molecolare, acqua ossigenata?














La risposta corretta e' la '

−0,5; 0;−1.

'.


52 di 74 Domande

Quale delle seguenti affermazioni riguardanti una soluzione tampone è corretta?














La risposta corretta e' la '

Un aumento del 10% del volume totale provoca una diminuzione del potere tamponante e il valore del pH rimane invariato.

'.


53 di 74 Domande

Una tra le seguenti coppie di molecole è tale per cui i suoi membri sono tra loro isomeri. Quale?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale coppia di molecole tra le opzioni fornite sia costituita da isomeri, e la risposta corretta è che acetone e propionaldeide sono isomeri. Gli isomeri sono composti chimici che condividono la stessa formula molecolare ma differiscono nella disposizione degli atomi nello spazio. Acetone e propionaldeide hanno entrambi la formula molecolare C₃H₆O, ma differiscono nella struttura: l'acetone è un chetone, con un gruppo carbonile (C=O) legato a due gruppi metilici (CH₃), mentre la propionaldeide è un'aldeide, con un gruppo carbonile legato a un atomo di idrogeno e a un gruppo etile (CH₃CH₂). Questa differenza nella posizione del gruppo carbonile conferisce loro proprietà chimiche e fisiche diverse, pur avendo lo stesso numero di atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno. La capacità di avere tali differenze strutturali pur mantenendo la stessa formula molecolare è ciò che caratterizza gli isomeri, rendendo acetone e propionaldeide un esempio classico di isomeria di struttura.

54 di 74 Domande

Dopo aver esaminato le seguenti configurazioni elettroniche, riportate in tabella, quale delle seguenti affermazioni è sempre vera:

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La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale affermazione sia sempre vera riguardo a diverse configurazioni elettroniche, e la risposta corretta è che le configurazioni 2. e 5. rispettano la regola di Hund. La regola di Hund afferma che, quando gli elettroni occupano orbitali degeneri (orbitali di pari energia), essi si distribuiscono in modo da massimizzare il numero di elettroni con spin parallelo. Questo significa che, per configurazioni elettroniche che coinvolgono orbitali p, d o f, gli elettroni si posizionano in orbitali separati prima di accoppiarsi nello stesso orbitale. La verifica della conformità alla regola di Hund nelle configurazioni 2. e 5. implica che, in queste configurazioni, gli elettroni sono distribuiti in modo tale da massimizzare il numero di spin paralleli, evitando di accoppiarsi nello stesso orbitale finché non è necessario. Questo comportamento minimizza l'energia complessiva del sistema, poiché riduce la repulsione tra elettroni con spin opposti nello stesso orbitale, conferendo stabilità alla configurazione elettronica.

55 di 74 Domande

Qual è l’insieme delle soluzioni della disequazione  3ex -5e-x -2>0?














La risposta corretta è la D
L'insieme delle soluzioni della disequazione 3ex - 5e-x - 2 > 0 è illustrato al link fornito: https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/01/a-1.jpg. Per risolvere la disequazione, si può moltiplicare entrambi i membri per ex per eliminare il termine con e-x, ottenendo 3e2x - 5 - 2ex > 0. Introducendo la sostituzione y = ex, la disequazione diventa 3y2 - 2y - 5 > 0, che è una disequazione di secondo grado. Risolvendo l'equazione associata 3y2 - 2y - 5 = 0, si possono trovare le radici y1 e y2. La parabola associata a questa equazione è rivolta verso l'alto, quindi la disequazione è soddisfatta per y < y1 o y > y2. Convertendo questi intervalli in termini di x, si ottiene l'insieme delle soluzioni della disequazione originale in termini di x.

56 di 74 Domande

Qual è il valore della somma log10 (1/2) + log10(2/3) + log10(3/4) + ...... + log10(9/10) ?














La risposta corretta e' la '

− 1.

'.


57 di 74 Domande

Per quali valori del parametro reale k, l’equazione x2+y2-4+2y+k=0 rappresenta l’equazione di una circonferenza reale non degenere?














La risposta corretta è la B
Per quali valori del parametro reale k, l’equazione x²+y²-4+2y+k=0 rappresenta l’equazione di una circonferenza reale non degenere? La risposta corretta è k<5. L'equazione data può essere riscritta nella forma canonica di un cerchio completando il quadrato per y, ottenendo x²+(y+1)²=5-k. Affinché l'equazione rappresenti una circonferenza reale non degenere, il raggio, che è dato dalla radice quadrata del termine a destra dell'equazione, deve essere un numero reale positivo. Questo implica che 5-k>0, da cui si ricava k<5. Se k fosse uguale o maggiore di 5, l'espressione 5-k sarebbe minore o uguale a zero, il che renderebbe il raggio immaginario o nullo, portando a una circonferenza degenere o inesistente. Pertanto, per mantenere la circonferenza reale e non degenere, k deve essere minore di 5.

58 di 74 Domande

Se x ∈ [0, π], qual è la soluzione della disequazione (vedi foto)? 

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La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale sia la soluzione della disequazione in un intervallo specifico, e la risposta corretta è che la disequazione è verificata per ogni x appartenente all'intervallo assegnato. La soluzione della disequazione è corretta perché, presumibilmente, la disequazione data è tale che è sempre vera per qualsiasi valore di x nell'intervallo [0, π]. Questo può accadere se, ad esempio, la disequazione è del tipo f(x) ≥ 0 e la funzione f(x) è sempre non negativa in quell'intervallo. Un esempio comune potrebbe essere una disequazione trigonometricamente definita, come sin²(x) + cos²(x) ≤ 1, che è sempre vera per ogni x reale, ma nel contesto di [0, π] potrebbe trattarsi di una forma che non cambia segno o mantiene una relazione di disuguaglianza costante. In generale, per confermare che una disequazione è verificata su un intervallo, si deve dimostrare che la relazione è valida per tutti i valori di x considerati.

59 di 74 Domande

Trascurando la resistenza dell’aria, sia v la velocità di fuga da un pianeta Y di massa M e raggio R per un veicolo spaziale vuoto di massa m. Quale sarebbe la velocità di fuga dal pianeta Y per un satellite carico di massa totale 1.44m rispetto a quello vuoto?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale sarebbe la velocità di fuga dal pianeta Y per un satellite carico di massa totale 1.44m rispetto a un veicolo spaziale vuoto, e la risposta corretta è v. La velocità di fuga di un corpo celeste dipende unicamente dalla massa e dal raggio del pianeta da cui si vuole sfuggire, non dalla massa del veicolo o satellite che tenta di abbandonare il pianeta. La formula per calcolare la velocità di fuga è v = √(2GM/R), dove G è la costante di gravitazione universale, M è la massa del pianeta, e R è il suo raggio. Poiché la formula non include la massa del veicolo, la velocità di fuga rimane invariata indipendentemente dal fatto che il veicolo sia vuoto o abbia una massa maggiore come nel caso del satellite carico. Pertanto, la velocità di fuga per il satellite carico rimane v, proprio come per il veicolo spaziale vuoto.

60 di 74 Domande

All’interno di una sfera conduttrice di raggio r uniformemente carica (positivamente) viene posta una carica negativa q a distanza r/2 dal centro. Come si muove, se si muove, la carica q?














La risposta corretta è la C
All’interno di una sfera conduttrice di raggio r uniformemente carica (positivamente) viene posta una carica negativa q a distanza r/2 dal centro, la carica q rimane ferma. Questo avviene perché, secondo il teorema di Gauss, il campo elettrico all'interno di un conduttore in equilibrio elettrostatico è nullo. Anche se la sfera è uniformemente carica, la carica si distribuisce solo sulla superficie esterna del conduttore e non genera campo elettrico all'interno. Pertanto, la carica negativa q posta all'interno della sfera non sperimenta alcuna forza elettrica netta che possa indurla a muoversi. La distribuzione simmetrica della carica sulla superficie esterna assicura che qualsiasi punto all'interno della sfera, compresa la posizione di q, sia in una regione di campo elettrico nullo, mantenendo la carica q in equilibrio statico.

61 di 74 Domande

Un’asta conduttrice di massa m percorsa da una corrente i si trova in un campo magnetico B. In quale caso il modulo del vettore forza a cui è soggetta l’asta è massimo?














La risposta corretta è la B
Un'asta conduttrice di massa m percorsa da una corrente i si trova in un campo magnetico B. In quale caso il modulo del vettore forza a cui è soggetta l’asta è massimo? Quando il campo magnetico B è ortogonale alla corrente. La forza che agisce su un conduttore percorso da corrente in un campo magnetico è data dalla legge di Lorentz, che afferma che la forza è pari al prodotto della corrente, della lunghezza del conduttore e del campo magnetico, moltiplicato per il seno dell'angolo θ tra la direzione della corrente e il campo magnetico: F = i * L * B * sin(θ). Il valore di sin(θ) è massimo, ovvero pari a 1, quando θ è pari a 90 gradi, cioè quando la corrente è ortogonale al campo magnetico. In questo caso, la forza raggiunge il suo massimo valore possibile, F = i * L * B, poiché il seno dell'angolo è 1. Questo principio è alla base del funzionamento di molti dispositivi elettromeccanici, come i motori elettrici, dove la massimizzazione della forza è spesso desiderata per ottenere il massimo rendimento.

62 di 74 Domande

Il peso di un ragazzo è di 600N. Se quando sale su una bilancia all’interno di un ascensore essa indica 630 N, l’ascensore si muove? In caso affermativo, come si sta muovendo?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede se un ascensore si muove e come, dato che un ragazzo il cui peso è di 600 N vede la bilancia indicare 630 N, e la risposta corretta è che l'ascensore si muove accelerando verso l'alto. Quando un ascensore è in movimento, la forza normale che la bilancia esercita sul ragazzo cambia a seconda dell'accelerazione dell'ascensore. Se l'ascensore accelera verso l'alto, la bilancia deve esercitare una forza superiore al peso del ragazzo per contrastare l'inerzia del suo corpo, risultando in una lettura maggiore. In questo caso, la bilancia indica 630 N, superiore al peso reale di 600 N, il che implica che l'ascensore sta accelerando verso l'alto. Se l'ascensore fosse in caduta libera o accelerando verso il basso, la lettura della bilancia sarebbe inferiore al peso reale. Quindi, l'aumento della lettura della bilancia è un chiaro indicatore di un'accelerazione verso l'alto.

63 di 74 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di β-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


64 di 74 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu → Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


65 di 74 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-α, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-α sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-α, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine β2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


66 di 74 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un β-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


67 di 74 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ≤1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


68 di 74 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ≥2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


69 di 74 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


70 di 74 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ≥126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


71 di 74 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ≤200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ≤100 mmHg.


72 di 74 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


73 di 74 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


74 di 74 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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