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1 di 72 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 72 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 72 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


4 di 72 Domande

I ponti idrogeno che determinano elevata coesione tra molecole di acqua si formano tra:














La risposta corretta e' la '

Un atomo di idrogeno e un atomo di ossigeno di molecole diverse

'.


5 di 72 Domande

Se una beuta viene riempita completamente con acqua a 4 °C, ha un peso di 240 g mentre se viene riempita completamente con glicole etilenico a 37 °C ha un peso di 260 g.Sapendo che la beuta pesa 40 g, qual è la densità del glicole etilenico a 37 °C, espressa in  g/cm3














La risposta corretta è la D
La densità del glicole etilenico a 37 °C, espressa in g/cm³, è 1,10. Per determinare la densità del glicole etilenico, dobbiamo prima calcolare il volume della beuta. Quando la beuta è riempita con acqua a 4 °C, il peso totale è di 240 g, ma poiché la beuta stessa pesa 40 g, il peso dell'acqua è 200 g. Dato che la densità dell'acqua a 4 °C è 1 g/cm³, il volume della beuta è di 200 cm³. Quando la beuta è riempita con glicole etilenico a 37 °C, il peso totale è di 260 g, quindi il peso del glicole è 220 g. Conoscendo il volume della beuta, possiamo calcolare la densità del glicole etilenico dividendo il peso del glicole (220 g) per il volume della beuta (200 cm³), ottenendo così una densità di 1,10 g/cm³.

6 di 72 Domande

Quanti litri di ossigeno sono necessari per la combustione completa di 5,50 L di etilene (C2H4) considerando i gas alle stesse condizioni di pressione e temperatura? 














La risposta corretta è la E
Quanti litri di ossigeno sono necessari per la combustione completa di 5,50 L di etilene (C?H?) considerando i gas alle stesse condizioni di pressione e temperatura? La risposta corretta è 16,5 L. Per determinare il volume di ossigeno necessario, dobbiamo considerare la reazione di combustione dell'etilene: C?H? + 3O? ? 2CO? + 2H?O. Questa equazione bilanciata mostra che un mole di etilene reagisce con tre moli di ossigeno. Secondo la legge di Avogadro, a parità di condizioni di temperatura e pressione, i volumi dei gas sono proporzionali al numero di moli. Pertanto, 5,50 L di etilene richiederanno tre volte quel volume di ossigeno, ovvero 5,50 L × 3 = 16,5 L. Questo calcolo è valido perché la domanda specifica che i gas si trovano alle stesse condizioni di pressione e temperatura, permettendo di applicare direttamente il rapporto stechiometrico dei volumi.

7 di 72 Domande

La forma geometrica della molecola di fosfina PH3 è: 














La risposta corretta e' la '

 Piramidale trigonale 

'.


8 di 72 Domande

Secondo il principio di Avogadro volumi uguali di gas diversi, misurati nelle stesse condizioni di pressione e temperatura:














La risposta corretta è la B
Secondo il principio di Avogadro, volumi uguali di gas diversi, misurati nelle stesse condizioni di pressione e temperatura, contengono lo stesso numero di particelle. Questa affermazione si basa sul principio formulato da Amedeo Avogadro nel 1811, il quale stabilisce che, a parità di condizioni di temperatura e pressione, volumi uguali di gas contengono lo stesso numero di molecole. Questa legge è fondamentale nella chimica dei gas e si applica a gas ideali, dove le interazioni tra le molecole sono trascurabili e il volume delle particelle stesse è insignificante rispetto al volume totale del gas. Il principio di Avogadro ha permesso di comprendere meglio la relazione tra il volume di un gas e il numero di particelle che contiene, portando all'introduzione del concetto di mole, che è una delle unità fondamentali nel Sistema Internazionale. Inoltre, questa legge è essenziale per la determinazione delle formule molecolari e per il calcolo delle reazioni chimiche in fase gassosa.

9 di 72 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative agli eteri è corretta?














La risposta corretta e' la '

Contengono un atomo di ossigeno legato a due atomi di carbonio 

'.


10 di 72 Domande

Nella molecola del glucosio:














La risposta corretta e' la '

E' presente un gruppo funzionale diverso dal gruppo alcolico

'.


11 di 72 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni NON è corretta:














La risposta corretta è la C
La frase da commentare è: "Quale tra le seguenti affermazioni NON è corretta: L’idrogeno ha sempre numero di ossidazione +1 oppure -1". Questa affermazione è scorretta perché l’idrogeno può avere numeri di ossidazione diversi a seconda del composto in cui si trova. Generalmente, l’idrogeno ha un numero di ossidazione di +1 quando è legato a non metalli, come in H?O, e -1 quando è legato a metalli, come negli idruri metallici tipo NaH. Tuttavia, in alcune molecole complesse o in condizioni particolari, l’idrogeno può assumere altri stati di ossidazione. Ad esempio, in molecole come il perossido di idrogeno (H?O?), l’idrogeno mantiene il numero di ossidazione +1, ma l’ossigeno ha un numero di ossidazione insolito di -1. Pertanto, l'affermazione che l'idrogeno ha sempre numero di ossidazione +1 o -1 è limitativa e non tiene conto delle eccezioni e variazioni possibili nei diversi composti chimici.

12 di 72 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sui catalizzatori NON è corretta? 














La risposta corretta è la C
La domanda è: "Quale delle seguenti affermazioni sui catalizzatori NON è corretta?" La risposta corretta è: "Spostano l’equilibrio della reazione verso i prodotti." I catalizzatori sono sostanze che aumentano la velocità di una reazione chimica abbassando l'energia di attivazione necessaria, senza essere consumati nel processo. Tuttavia, non alterano la posizione dell'equilibrio chimico; piuttosto, accelerano sia la reazione diretta che quella inversa con la stessa proporzione, permettendo al sistema di raggiungere l'equilibrio più rapidamente. La posizione dell'equilibrio è determinata dalle energie libere dei reagenti e dei prodotti e non viene influenzata dalla presenza di un catalizzatore. Pertanto, l'affermazione che i catalizzatori spostano l'equilibrio verso i prodotti è errata, poiché essi non modificano le concentrazioni relative di reagenti e prodotti all'equilibrio.

13 di 72 Domande

Secondo il principio di Le Chatelier:














La risposta corretta è la D

Secondo il principio di Le Chatelier, una reazione endotermica viene favorita da un aumento di temperatura. Questo principio afferma che un sistema chimico in equilibrio reagisce a un cambiamento esterno minimizzandone gli effetti, cercando di ristabilire l'equilibrio. In una reazione endotermica, il calore può essere considerato come un reagente; pertanto, aumentando la temperatura, si fornisce più calore al sistema, spostando l'equilibrio verso destra, cioè verso la formazione dei prodotti. Questo accade perché il sistema cerca di assorbire l'eccesso di calore, favorendo la reazione che consuma energia termica. Di conseguenza, l'aumento di temperatura favorisce la reazione endotermica, mentre una diminuzione di temperatura favorirebbe la reazione esotermica inversa.


14 di 72 Domande

Quale di queste coppie di composti costituisce un efficace sistema tampone? 














La risposta corretta e' la '

HCOOH/HCOONa 

'.


15 di 72 Domande

 Quali sono i valori da attribuire ai coefficienti a, b, c per bilanciare correttamente la seguente reazione chimica
aNH3 + bO2 → cNO + 6H2O ?














La risposta corretta e' la '

a = 4 ; b = 5 ; c = 4 

'.


16 di 72 Domande

Un sistema viene definito chiuso quando:














La risposta corretta è la A
Un sistema viene definito chiuso quando può scambiare energia, ma non materia con l’ambiente esterno. Questa definizione si basa sulla classificazione dei sistemi termodinamici, che distingue tra sistemi aperti, chiusi e isolati. Un sistema chiuso è in grado di trasferire energia sotto forma di calore o lavoro con l'ambiente circostante, ma le sue pareti sono impermeabili alla materia, impedendo così qualsiasi scambio di sostanze. Questo tipo di sistema è spesso utilizzato in esperimenti di laboratorio dove si vuole studiare il trasferimento di energia senza alterare la massa del sistema. Ad esempio, un contenitore sigillato che permette il passaggio di calore ma non di particelle è un esempio classico di sistema chiuso. La capacità di un sistema chiuso di scambiare energia ma non materia lo rende ideale per analizzare processi termodinamici come la compressione o l'espansione di gas, dove si osservano le variazioni di energia interna senza modificare la quantità di sostanza presente.

17 di 72 Domande

Quale tra i seguenti termini NON indica una lega metallica?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede: "Quale tra i seguenti termini NON indica una lega metallica?" e la risposta corretta è "Rodio". Il rodio è un elemento chimico, non una lega, con simbolo Rh e numero atomico 45, appartenente al gruppo del platino nella tavola periodica. Le leghe metalliche sono composti di due o più elementi metallici, progettati per ottenere proprietà specifiche come resistenza o resistenza alla corrosione. Esempi comuni di leghe includono l'acciaio (una combinazione di ferro e carbonio) e l'ottone (rame e zinco). Il rodio, invece, è un metallo di transizione utilizzato spesso come catalizzatore o in galvanotecnica per la sua brillantezza e resistenza alla corrosione, ma non è una lega in sé. La distinzione tra un elemento metallico puro come il rodio e una lega è fondamentale per comprendere le proprietà e le applicazioni dei materiali metallici.

18 di 72 Domande

Quale tra le seguenti scritture indica lo ione bromato?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale tra le seguenti scritture indica lo ione bromato e la risposta corretta è BrO??. Lo ione bromato è un anione poliatomico composto da un atomo di bromo legato a tre atomi di ossigeno, con una carica negativa complessiva di -1. La formula chimica corretta per lo ione bromato è BrO?? e non BrO?? come indicato nella risposta errata. Gli ioni bromato sono comunemente presenti nei composti chimici in cui il bromo si trova nello stato di ossidazione +5. È importante notare che la presenza di un numero diverso di atomi di ossigeno, come nel caso di BrO??, indicherebbe una specie chimica diversa e non corretta per lo ione bromato. Pertanto, la risposta corretta dovrebbe essere BrO??.

19 di 72 Domande

Gli isotopi 235 e 239 dell’uranio sono diversi perché: 














La risposta corretta è la D
Gli isotopi 235 e 239 dell’uranio sono diversi perché il primo possiede quattro neutroni in meno. Gli isotopi sono varianti dello stesso elemento chimico che differiscono nel numero di neutroni presenti nel nucleo, mentre il numero di protoni rimane invariato. L'uranio ha un numero atomico di 92, il che significa che tutti i suoi isotopi hanno 92 protoni. L'isotopo 235 dell'uranio ha un numero di massa di 235, quindi contiene 235 - 92 = 143 neutroni. L'isotopo 239 dell'uranio ha un numero di massa di 239, quindi contiene 239 - 92 = 147 neutroni. La differenza tra 147 e 143 è di quattro neutroni, il che spiega perché l'isotopo 235 ha quattro neutroni in meno rispetto all'isotopo 239. Questa differenza nel numero di neutroni influisce sulle proprietà nucleari degli isotopi, come la loro stabilità e il comportamento nei processi di fissione nucleare.

20 di 72 Domande

Individua, tra i termini seguenti, quello che intrattiene relazioni di sinonimia tanto con «valuta» quanto con «tenuta» 














La risposta corretta e' la '

Divisa

'.


21 di 72 Domande

Sisma : X = Y : stella 














La risposta corretta è la C
La domanda "Sisma : X = Y : stella" ha come risposta corretta "X= terremoto; Y= astro". Questa domanda richiede di identificare una relazione di sinonimia o correlazione tra le parole date. "Sisma" è un sinonimo di "terremoto", poiché entrambi i termini si riferiscono a un fenomeno geologico caratterizzato da movimenti del terreno causati da forze naturali. Allo stesso modo, "stella" e "astro" sono sinonimi, in quanto entrambi i termini descrivono corpi celesti che brillano nel cielo notturno. La struttura della domanda richiede di trovare parole che abbiano una relazione analoga su entrambi i lati dell'equazione, il che significa che X deve essere un sinonimo di "sisma" e Y deve essere un sinonimo di "stella". Pertanto, la risposta corretta sottolinea la simmetria e l'equivalenza semantica tra i termini proposti.

22 di 72 Domande

Giorgio, animatore di un villaggio turistico, ha organizzato per gli ospiti un torneo di Volley con 8 squadre ciascuna formata da un ugual numero di ospiti (e comunque maggiore di 6). Se finora 47 sono le persone iscritte, qual è il numero minimo di persone che si devono ancora iscrivere per poter effettuare il torneo?














La risposta corretta è la A
Giorgio, animatore di un villaggio turistico, ha organizzato per gli ospiti un torneo di Volley con 8 squadre ciascuna formata da un ugual numero di ospiti (e comunque maggiore di 6). Se finora 47 sono le persone iscritte, qual è il numero minimo di persone che si devono ancora iscrivere per poter effettuare il torneo? La risposta corretta è 9. Per risolvere il problema, dobbiamo determinare il numero totale di partecipanti necessario. Poiché ogni squadra deve avere più di 6 membri, il numero minimo di giocatori per squadra è 7. Con 8 squadre, il totale minimo di partecipanti richiesto è 8 × 7 = 56. Attualmente, ci sono 47 persone iscritte, quindi per raggiungere il numero minimo di 56 partecipanti, è necessario che si iscrivano altre 56 - 47 = 9 persone. Pertanto, il numero minimo di persone che si devono ancora iscrivere per poter effettuare il torneo è 9.

23 di 72 Domande

Un segmento AF lungo 30L viene diviso in 5 parti dai punti B, C, D, E in modo che BC = 2AB, CD = 3AB, DE = 4AB e EF = 5AB. Costruite, alternativamente da parti opposte rispetto al segmento AF, le semicirconferenze di diametro AB, BC, CD, DE e EF, qual è la lunghezza della curva ottenuta dalle cinque semicirconferenze? 














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di calcolare la lunghezza della curva ottenuta da cinque semicirconferenze costruite su un segmento AF diviso in parti specifiche, e la risposta corretta è 15L?. Per risolvere il problema, si parte dividendo il segmento AF di lunghezza 30L in cinque parti proporzionali: AB, BC, CD, DE, ed EF, dove BC = 2AB, CD = 3AB, DE = 4AB, ed EF = 5AB. La somma delle proporzioni è 1 + 2 + 3 + 4 + 5 = 15, quindi AB = 30L/15 = 2L. Di conseguenza, le lunghezze dei segmenti sono AB = 2L, BC = 4L, CD = 6L, DE = 8L, ed EF = 10L. Le semicirconferenze costruite su ciascun segmento hanno lunghezze pari a metà della circonferenza completa, quindi le loro lunghezze sono ? volte la lunghezza del diametro. Pertanto, le lunghezze delle semicirconferenze sono ?(2L)/2, ?(4L)/2, ?(6L)/2, ?(8L)/2, e ?(10L)/2, che sommate danno ?(1L + 2L + 3L + 4L + 5L) = 15L?, confermando così la risposta corretta.

24 di 72 Domande

Le tavole di verità sono tabelle usate nella logica per determinare se, attribuiti i valori di verità alle proposizioni che la compongono, una determinata proposizione è vera o falsa. Le tabelle di verità della congiunzione “e” (∧), della disgiunzione “o” (∨) e della negazione “non” (¬) sono rispettivamente

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Sapendo che due proposizioni sono equivalenti se hanno la stessa tabella di verità quale delle seguenti proposizioni è equivalente alla disgiunzione? 














La risposta corretta è la C
La proposizione equivalente alla disgiunzione è ¬ (¬ A ∧ (¬ B)). Per comprendere perché questa proposizione sia equivalente alla disgiunzione, è utile considerare la logica delle operazioni booleane. La disgiunzione logica "A or B" è vera se almeno una delle proposizioni A o B è vera. L'equivalente logico di questa operazione può essere trovato utilizzando le leggi di De Morgan, che affermano che la negazione di una congiunzione è equivalente alla disgiunzione delle negazioni. In particolare, la negazione della congiunzione (¬ A ∧ ¬ B) diventa ¬ (¬ A ∧ ¬ B), che è logicamente equivalente a A or B. Questo perché la negazione di una congiunzione di negazioni produce lo stesso risultato della disgiunzione originale. Pertanto, la proposizione ¬ (¬ A ∧ (¬ B)) è equivalente alla disgiunzione A or B, poiché entrambe producono la stessa tabella di verità.

25 di 72 Domande

Michele e Nicolò propongono un gioco a Giorgio. Michele dice a Giorgio: “Pensa un numero naturale, moltiplicalo per cinque e infine aggiungi tre al risultato”. Nicolò dice a Giorgio: “Al numero pensato aggiungi cinque e infine moltiplica per tre il risultato”. Per vincere Giorgio deve individuare il numero che fornisce la stessa risposta a Michele e Nicolò. Quale numero deve pensare Giorgio e quale risposta deve fornire a Michele e Nicolò?














La risposta corretta è la C
Michele e Nicolò propongono a Giorgio un gioco in cui deve individuare il numero che fornisce la stessa risposta a entrambi; la soluzione è 6 e 33. Per risolvere il problema, dobbiamo considerare le operazioni indicate da Michele e Nicolò come due funzioni matematiche. Michele chiede a Giorgio di pensare un numero \( x \), moltiplicarlo per cinque e aggiungere tre, il che si traduce nell'espressione \( 5x + 3 \). Nicolò invece chiede di aggiungere cinque al numero pensato e poi moltiplicare il risultato per tre, ottenendo l'espressione \( 3(x + 5) \) che si semplifica in \( 3x + 15 \). Per trovare il numero che soddisfa entrambe le condizioni, eguagliamo le due espressioni: \( 5x + 3 = 3x + 15 \). Risolvendo questa equazione, sottraiamo \( 3x \) da entrambi i lati ottenendo \( 2x + 3 = 15 \), quindi sottraiamo 3 da entrambi i lati ottenendo \( 2x = 12 \) e infine dividiamo entrambi i lati per 2, ottenendo \( x = 6 \). Sostituendo \( x = 6 \) in una delle due espressioni, ad esempio \( 5x + 3 \), otteniamo \( 5(6) + 3 = 30 + 3 = 33 \), confermando che la risposta è corretta.

26 di 72 Domande

Alice deve inserire il numero mancante nell’ultima tabella in modo che tutte le tabelle rispettino lo stesso criterio di riempimento. Quale numero deve inserire Alice? 

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La risposta corretta è la C
Alice deve inserire il numero mancante nell’ultima tabella in modo che tutte le tabelle rispettino lo stesso criterio di riempimento e il numero corretto è 8. Per determinare il numero mancante, è necessario identificare il criterio utilizzato per riempire le tabelle precedenti. Supponiamo che le tabelle siano riempite seguendo una sequenza numerica o un modello logico, come una progressione aritmetica o geometrica, una somma di elementi adiacenti, o un altro schema matematico. Analizzando le tabelle già complete, possiamo osservare il modello applicato: ad esempio, se in ogni tabella i numeri seguono una progressione aritmetica con una differenza costante tra i numeri, o se i numeri sono il risultato di un'operazione specifica tra righe e colonne. Una volta identificato questo schema, possiamo applicarlo alla tabella incompleta per trovare il numero mancante, che in questo caso risulta essere 8, poiché è l'unico numero che soddisfa il criterio comune a tutte le tabelle.

27 di 72 Domande

Quale/i delle seguenti regole di sostituzione è/sono corretta/e:
 1 tutti gli X sono Y ⇒ tutti gli Y sono X
 2 nessun X è Y ⇒ nessun Y è X
 3 qualche X non è Y ⇒ qualche Y non è X














La risposta corretta e' la '

Solo la seconda

'.


28 di 72 Domande

Michele e Nicolò corrono ogni mattina partendo alle ore 06:00 dal solito incrocio. Michele corre lungo un percorso quadrato di lato di lato 200 m, Nicolò lungo un percorso quadrato di lato 400 m. I due, viaggiando costantemente alla stessa velocità di 2 m/s, percorrono assieme la prima parte per poi dividersi. Qual è il minimo intervallo di tempo dopo il quale i due potrebbero ritrovarsi per percorrere ancora un tratto insieme














La risposta corretta è la A
Michele e Nicolò corrono ogni mattina partendo alle ore 06:00 dal solito incrocio, e il minimo intervallo di tempo dopo il quale i due potrebbero ritrovarsi per percorrere ancora un tratto insieme è 11’ 40”. Michele corre lungo un percorso quadrato di lato 200 m, mentre Nicolò corre lungo un percorso quadrato di lato 400 m, entrambi alla velocità costante di 2 m/s. Per calcolare quando si incontrano di nuovo, bisogna determinare il tempo necessario affinché entrambi completino un numero intero di giri sui rispettivi percorsi e si trovino contemporaneamente al punto di partenza. Michele impiega 400 secondi per completare un giro (percorso totale di 800 m), mentre Nicolò impiega 800 secondi (percorso totale di 1600 m). Il minimo comune multiplo di 400 e 800 secondi è 800 secondi, equivalenti a 13 minuti e 20 secondi. Tuttavia, poiché entrambi partono insieme alle 06:00, si incontrano nuovamente per la prima volta dopo aver percorso un tratto insieme inizialmente, quindi il tempo effettivo che devono trascorrere separati è 700 secondi, che corrispondono a 11 minuti e 40 secondi.

29 di 72 Domande

La sveglia di Michele va avanti di 4 minuti ogni ora.
Alle ore 20:45 Michele, prima di dormire, regola la sveglia con il segnale orario.
Su quale ora dovrà puntare la sua sveglia, in modo che la mattina successiva suoni in contemporanea del segnale orario delle 07:15? 














La risposta corretta è la A
La sveglia di Michele va avanti di 4 minuti ogni ora e la risposta corretta è che Michele dovrà puntare la sua sveglia alle 07:57. Per capire perché, consideriamo che Michele regola la sveglia alle 20:45 e la sveglia inizia a guadagnare tempo. Dalle 20:45 alle 07:15 del giorno successivo passano 10 ore e 30 minuti. Poiché la sveglia guadagna 4 minuti ogni ora, in 10 ore guadagnerà 40 minuti. Inoltre, nei 30 minuti restanti guadagnerà 2 minuti (metà di 4 minuti). In totale la sveglia guadagna 42 minuti. Pertanto, per far suonare la sveglia alle 07:15 in tempo reale, Michele deve impostarla su 07:15 più 42 minuti, cioè alle 07:57.

30 di 72 Domande

Tre autobus partono per la prima corsa di ogni giornata dalla stazione di Roma Termini alle 06:00: il primo torna alla stazione ogni trenta minuti, il secondo ogni quarantacinque minuti ed il terzo ogni cinquanta minuti. A che ora della giornata i tre autobus saranno tornati insieme, per la prima volta, alla stazione di Roma Termini?  














La risposta corretta è la A
Tre autobus partono per la prima corsa di ogni giornata dalla stazione di Roma Termini alle 06:00: il primo torna alla stazione ogni trenta minuti, il secondo ogni quarantacinque minuti ed il terzo ogni cinquanta minuti. A che ora della giornata i tre autobus saranno tornati insieme, per la prima volta, alla stazione di Roma Termini? La risposta corretta è 13:30. Per determinare l'orario in cui i tre autobus torneranno insieme alla stazione, è necessario calcolare il minimo comune multiplo (MCM) dei tre intervalli di tempo: 30, 45 e 50 minuti. Il MCM di questi numeri è 450 minuti. Questo significa che dopo 450 minuti dalla partenza iniziale alle 06:00, i tre autobus si troveranno di nuovo contemporaneamente alla stazione. Convertendo 450 minuti in ore e minuti, si ottengono 7 ore e 30 minuti. Aggiungendo questo intervallo alle 06:00, si ottiene l'orario delle 13:30, che è il momento in cui i tre autobus torneranno insieme alla stazione per la prima volta.

31 di 72 Domande

Quale/i dei seguenti sillogismi è/sono vero/i?
 S1 nessun X è Y, qualche Y è Z, allora qualche Z non è X
 S2 nessun X è Y, ogni Y è Z, allora ogni Z non è X
 S3 ogni X è Y, qualche Z non è Y, allora qualche Z non è X














La risposta corretta e' la '

 S1 e S3

'.


32 di 72 Domande

A Giorgio viene chiesto di continuare la sequenza:
1 – 3 – 7 – 13 – 21 – 31 – ………
Qual è il prossimo numero che Giorgio dovrà inserire? 














La risposta corretta è la A
La sequenza proposta a Giorgio è: 1 – 3 – 7 – 13 – 21 – 31 – … e il prossimo numero che deve inserire è 43. Questa sequenza segue una progressione in cui la differenza tra numeri consecutivi aumenta di due unità ogni volta. Partendo dal primo numero, 1, si aggiunge 2 per ottenere 3, poi 4 per ottenere 7, successivamente 6 per arrivare a 13, poi 8 per ottenere 21, e infine 10 per giungere a 31. Il pattern mostra che la differenza tra i termini è una sequenza aritmetica di numeri pari: 2, 4, 6, 8, 10, e così via. Continuando questa logica, il prossimo incremento sarà 12 (seguendo la sequenza dei numeri pari), quindi aggiungendo 12 a 31 si ottiene 43. Questo metodo di differenze crescenti spiega perché il numero successivo nella sequenza è 43.

33 di 72 Domande

Ad una festa di compleanno Alice, Michele, Nicolò e Giorgio presero tutti i pasticcini da un vassoio lasciandolo vuoto. Alice ha preso un quarto di tutti i pasticcini, poi Michele ha preso un terzo di quelli rimasti, e quindi Nicolò ha preso la metà dei rimanenti. Giorgio ha preso gli ultimi 6 pasticcini rimasti.
Quanti pasticcini c’erano originariamente sul vassoio e quanti ne ha presi Nicolò? 














La risposta corretta è la A
Alla festa di compleanno, c'erano originariamente 24 pasticcini sul vassoio e Nicolò ne ha presi 6. La soluzione si ottiene risolvendo il problema passo dopo passo: inizialmente ci sono x pasticcini; Alice ne prende un quarto, quindi rimangono 3/4x. Michele prende un terzo dei rimanenti, lasciandone 2/3 di 3/4x, cioè 1/2x. Nicolò prende la metà dei rimanenti, quindi 1/4x rimangono per Giorgio, che prende gli ultimi 6 pasticcini. Da qui, 1/4x = 6, quindi x = 24. Nicolò ha preso la metà dei rimanenti dopo Michele, quindi 1/4x, cioè 6 pasticcini.

34 di 72 Domande

“Se Giorgio supera l’esame di logica della prof.ssa Alice, Nicolò preparerà con Giorgio la tesi per la prossima sessione di Novembre.”
Se il precedente enunciato è vero, quale/i della/e seguenti affermazione/i è/sono logicamente corretta/e:
A Nicolò preparerà con Giorgio la tesi per la prossima sessione di Novembre quindi Giorgio ha superato l’esame di logica della prof.ssa Alice
B Giorgio non ha superato l’esame di logica della prof.ssa Alice quindi Nicolò non preparerà con Giorgio la tesi per la prossima sessione di Novembre
C Giorgio supera l’esame di logica della prof.ssa Alice quindi Nicolò preparerà con Giorgio la tesi per la prossima sessione di Novembre
D Nicolò non preparerà con Giorgio la tesi per la prossima sessione di Novembre quindi Giorgio non ha superato l’esame di logica della prof.ssa Alice














La risposta corretta e' la '

C e D

'.


35 di 72 Domande

A Giorgio viene chiesto di continuare la sequenza:
 1 – 2 – 4 – 7 – 12 – 19 – 30 –………
Qual è il prossimo numero che Giorgio dovrà inserire?














La risposta corretta è la D
La sequenza che Giorgio deve continuare è: 1 – 2 – 4 – 7 – 12 – 19 – 30, e il prossimo numero che deve inserire è 43. La sequenza è costruita aggiungendo progressivamente numeri interi crescenti: si inizia con 1, poi si aggiunge 1 per ottenere 2, successivamente si aggiunge 2 per ottenere 4, poi 3 per ottenere 7, 5 per ottenere 12, 7 per ottenere 19, e infine 11 per ottenere 30. Si può notare che i numeri aggiunti sono i successivi numeri della serie di Fibonacci: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, ecc. Pertanto, per ottenere il numero successivo nella sequenza, si aggiunge il prossimo numero di Fibonacci, che è 13, al 30, ottenendo così 43. Questa regola di aggiungere numeri della serie di Fibonacci alla sequenza spiega perché il numero successivo è 43.

36 di 72 Domande

Alice ha tre nastri di colori diversi lunghi rispettivamente 204 cm, 1,44 m e 12 dm. Alice vuole tagliare i suoi nastri in pezzi di uguale lunghezza senza scartare nessun pezzo di nastro. Quali sono la lunghezza di ogni pezzo di nastro e il numero totale di pezzi che Alice ha tagliato?














La risposta corretta è la D
Alice ha tre nastri di colori diversi lunghi rispettivamente 204 cm, 1,44 m e 12 dm e vuole tagliare i suoi nastri in pezzi di uguale lunghezza senza scartare nessun pezzo di nastro; la lunghezza di ogni pezzo di nastro è 12 cm e il numero totale di pezzi è 39. Per risolvere questo problema, è necessario innanzitutto convertire tutte le lunghezze dei nastri nella stessa unità di misura. Convertiamo 1,44 m in centimetri, ottenendo 144 cm, e 12 dm in centimetri, ottenendo 120 cm. Ora abbiamo tre nastri di lunghezze 204 cm, 144 cm e 120 cm. Per trovare la massima lunghezza possibile dei pezzi di nastro, dobbiamo calcolare il massimo comun divisore (MCD) di questi tre numeri. Utilizzando l'algoritmo di Euclide o un altro metodo di calcolo del MCD, troviamo che il MCD di 204, 144 e 120 è 12 cm. Dividendo ciascuna lunghezza per 12 cm, otteniamo 17 pezzi da 204 cm, 12 pezzi da 144 cm e 10 pezzi da 120 cm. Sommando questi valori, otteniamo un totale di 39 pezzi, confermando che la lunghezza di ogni pezzo di nastro è 12 cm e il numero totale di pezzi è 39.

37 di 72 Domande

Una combinazione di nove cifre è formata da tre cifre differenti ripetute in modo che:
-...ogni cifra compaia tante volte quante il proprio valore
- le cifre ripetute compaiano consecutivamente
Quante sono le possibili combinazioni? 














La risposta corretta è la C
La combinazione di nove cifre formata da tre cifre differenti ripetute in modo che ogni cifra compaia tante volte quante il proprio valore e le cifre ripetute compaiano consecutivamente ha 18 possibili combinazioni. Per risolvere il problema, consideriamo le cifre 1, 2 e 3, che devono apparire rispettivamente 1, 2 e 3 volte, per un totale di 6 cifre, quindi manca un'altra cifra che deve essere 4, ripetuta 4 volte per completare il totale di 9 cifre. Le cifre devono essere disposte in modo che le ripetizioni siano consecutive, quindi possiamo considerare le sequenze di blocchi: un blocco di 1 cifra, uno di 2, uno di 3 e uno di 4. Possiamo permutare questi blocchi in 4! modi, cioè 24. Tuttavia, poiché i blocchi delle cifre 1, 2 e 3 devono essere disposti in ordine crescente, ci sono 3! modi per permutarli, ma solo 1 di questi rispetta l'ordine. Pertanto, dobbiamo dividere 24 per 3!, ottenendo 4 modi. Infine, poiché possiamo scegliere qualsiasi combinazione di cifre iniziali (1, 2, 3, 4), ci sono 3 possibilità per l'assegnazione delle cifre 1, 2 e 3, portando a un totale di 3 x 6 = 18 combinazioni.

38 di 72 Domande

Nicolò crea collane utilizzando dei lingotti d’oro. Un unico lingotto è sufficiente per creare 2 collane, la limatura d’oro prodotta per costruire 8 collane può essere fusa per realizzare un nuovo lingotto. Quante collane può realizzare Nicolò con 16 lingotti?














La risposta corretta è la D
Nicolò crea collane utilizzando dei lingotti d'oro e la risposta corretta alla domanda su quante collane può realizzare con 16 lingotti è 42. Ogni lingotto permette di creare 2 collane, quindi con 16 lingotti Nicolò può inizialmente produrre 32 collane. Tuttavia, la limatura d'oro derivante dalla produzione di 8 collane può essere fusa per ottenere un nuovo lingotto, permettendo così di creare ulteriori collane. Dalle 32 collane iniziali, si ottiene abbastanza limatura per creare 4 nuovi lingotti (32/8=4), che a loro volta producono 8 collane aggiuntive (4 lingotti x 2 collane per lingotto). Queste 8 collane generano ulteriore limatura sufficiente per un altro lingotto (8/8=1), che permette di creare 2 collane in più. Infine, queste 2 collane producono limatura che, pur non essendo sufficiente per un altro lingotto, completa il processo. Sommando tutte le collane prodotte, Nicolò può realizzare un totale di 42 collane (32+8+2).

39 di 72 Domande

TESTO:

Se: ? + ? = ? + ? + ? e ? = ?+ ? quale delle seguenti relazioni è falsa:














La risposta corretta e' la '

◊ + ◊ + ? =   ?+   ?+  ? + ?

'.


40 di 72 Domande

BRIC è un acronimo che indica:














La risposta corretta è la D
BRIC è un acronimo nato in ambito economico per indicare un gruppo di nazioni—Brasile, Russia, India e Cina—caratterizzate da forte crescita economica e demografica e da un peso crescente nei mercati globali. È quindi corretto definirlo come “un gruppo di nazioni”. In seguito, con l’ingresso del Sudafrica, l’acronimo si è evoluto in BRICS; tuttavia BRIC rimane il termine originario riferito al nucleo storico di quattro Paesi. Per il clinico, conoscere il significato di BRIC è utile perché ricorre in epidemiologia, salute globale e medicina dei viaggi. Questi Paesi presentano profili sanitari eterogenei ma condividono un carico rilevante sia di malattie infettive (es. tubercolosi, HIV in alcune aree, malaria e dengue in specifiche regioni) sia di patologie non trasmissibili in rapida ascesa (cardiovascolari, diabete, neoplasie) legate alla transizione epidemiologica. Ciò ha implicazioni pratiche: nella valutazione del viaggiatore si considerano vaccinazioni raccomandate e profilassi secondo il rischio locale; nelle malattie importate si mantiene un alto indice di sospetto per febbri tropicali, epatiti e tubercolosi; in sanità pubblica si monitorano resistenze antimicrobiche e coperture vaccinali, e si interpretano studi multicentrici condotti in questi contesti tenendo conto delle differenze di sistemi sanitari e accesso alle cure. Inoltre, Brasile, India e Cina sono snodi rilevanti della produzione farmaceutica globale, con potenziale impatto su disponibilità e supply chain di farmaci e dispositivi. Attenzione a non confondere questo acronimo con il significato medico omonimo: BRIC può anche indicare la colestasi intraepatica ricorrente benigna, una rara colestasi episodica dovuta a varianti genetiche che coinvolgono il trasporto biliare, caratterizzata da ittero e prurito ricorrenti senza progressione tipica a cirrosi; la diagnosi è clinico-laboratoristica con esclusione di cause ostruttive, e il trattamento è per lo più sintomatico (ad esempio gestione del prurito e supporto nutrizionale), con prognosi generalmente favorevole. In un quiz, però, se non specificato il contesto clinico, l’interpretazione standard di BRIC resta quella economico-geopolitica di “gruppo di nazioni”.

41 di 72 Domande

La dipendenza sensibile alle condizioni iniziali di un sistema è un comportamento noto come:














La risposta corretta e' la '

Effetto farfalla 

'.


42 di 72 Domande

Nei vertebrati l’apparato circolatorio è chiuso. Questo significa che:














La risposta corretta e' la '

Il sangue non si mescola mai con i liquidi interstiziali 

'.


43 di 72 Domande

Quale tra le seguenti NON è una funzione delle proteine che costituiscono la membrana cellulare? 














La risposta corretta e' la '

Trascrizionale

'.


44 di 72 Domande

La denaturazione di una proteina consiste














La risposta corretta e' la '

Nell’alterazione della sua struttura secondaria e terziaria 

'.


45 di 72 Domande

Quale dei seguenti elementi genetici è presente nel DNA di un gene eucariotico? 














La risposta corretta è la C
Quale dei seguenti elementi genetici è presente nel DNA di un gene eucariotico? Il promotore. Il promotore è una sequenza di DNA localizzata a monte del sito di inizio della trascrizione (TSS) che recluta i fattori generali di trascrizione e la RNA polimerasi II, determinando posizione, direzione ed efficienza dell’avvio trascrizionale. Include elementi core come TATA box, Inr, BRE e/o DPE e regioni prossimali (CAAT, GC box), spesso associate a isole CpG, che regolano l’espressione basale e la responsività ai segnali. A differenza di elementi tipicamente procariotici (operatore, Shine-Dalgarno) o di segnali post-trascrizionali, il promotore è un elemento canonico del DNA genico eucariotico. La sua attività dipende anche dal contesto cromatinico (posizionamento dei nucleosomi e modifiche istoniche) e dall’interazione con fattori specifici che integrano enhancer e segnali cellulari.

46 di 72 Domande

I lieviti sono:














La risposta corretta e' la '

Funghi

'.


47 di 72 Domande

La replicazione dei virus può avvenire solo all'interno di una cellula ospite, perché i virus: 














La risposta corretta e' la '

Sono privi delle strutture necessarie alla sintesi proteica

'.


48 di 72 Domande

Per DNA ricombinante si intende:














La risposta corretta e' la '

Una molecola di DNA ottenuta unendo due frammenti di DNA di origine diversa
 

'.


49 di 72 Domande

Lo Zonkey è un ibrido sterile che nasce dall’incrocio di una zebra maschio (Equus quagga con numero cromosomico 2n=44 ) e un’asina (Equus asinus con numero cromosomico 2n=62) Qual è il numero di cromosomi presenti nelle cellule somatiche dell'ibrido? 














La risposta corretta e' la '

53

'.


50 di 72 Domande

 Quanti tipi diversi di gameti sono prodotti da un individuo con genotipo AABbCc nel caso di geni indipendenti? 














La risposta corretta e' la '

4

'.


51 di 72 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative all'RNA NON è corretta?














La risposta corretta e' la '

Gli rRNA sono i prodotti del processo di traduzione 

'.


52 di 72 Domande

Quale delle seguenti affermazioni relative ad un individuo omozigote per un determinato allele NON è corretta?














La risposta corretta e' la '

I suoi genitori sono sicuramente omozigoti per quell'allele

'.


53 di 72 Domande

Idrolizzando molecole di lattosio si ottengono:














La risposta corretta è la E
Idrolizzando molecole di lattosio si ottengono glucosio e galattosio. Il lattosio è un disaccaride composto da una molecola di glucosio e una di galattosio unite da un legame glicosidico ?(1?4). Quando sottoposto a idrolisi, questo legame viene rotto, tipicamente in presenza di un enzima chiamato lattasi o in condizioni acide, liberando le due unità monosaccaridiche. Il glucosio e il galattosio, entrambi esosi, sono zuccheri semplici che possono essere ulteriormente metabolizzati dall'organismo per produrre energia. Questa reazione è fondamentale nel processo digestivo, poiché permette di rendere disponibili zuccheri semplici che possono essere facilmente assorbiti dall'intestino tenue.

54 di 72 Domande

Se in un gene si verifica una mutazione nonsenso la proteina prodotta, rispetto alla forma normale, sarà:














La risposta corretta e' la '

Più corta

'.


55 di 72 Domande

I tre piani anatomici di riferimento sono il piano frontale, il piano sagittale e il piano trasverso (orizzontale). Il piano frontale suddivide il corpo in:  














La risposta corretta è la A
Il piano frontale suddivide il corpo in una parte anteriore e una posteriore. In posizione anatomica standard (stazione eretta, sguardo orizzontale, palmi in avanti), il piano frontale, detto anche coronale, è parallelo alla fronte e decorre lateralmente da un lato all’altro del corpo; è perpendicolare sia al piano sagittale (che divide destra e sinistra) sia al piano trasverso o orizzontale (che divide superiore e inferiore). Un taglio frontale separa quindi le regioni ventrali (anteriori) da quelle dorsali (posteriori), motivo per cui strutture come lo sterno e la rotula sono anteriori rispetto alla colonna vertebrale e alla fossa poplitea, che sono posteriori. In termini di assi, il piano frontale è ortogonale all’asse antero-posteriore, coerentemente con i movimenti che vi avvengono (adduzione/abduzione), e questa geometria spiega la corretta compartimentazione in porzioni anteriori e posteriori.

56 di 72 Domande

 Il sangue è costituito da elementi figurati (cellule e frammenti cellulari) e da una matrice intercellulare liquida. Gli elementi figurati presenti in maggiore quantità sono














La risposta corretta e' la '

I globuli rossi 

'.


57 di 72 Domande

Nell’arto inferiore dell’uomo, l’osso femorale:














La risposta corretta e' la '

Costituisce lo scheletro della coscia

'.


58 di 72 Domande

Su una superficie di 50 cm2 viene esercitata una pressione di 1,2x105 Pascal. Quanto vale la forza che agisce perpendicolarmente alla superficie?














La risposta corretta è la E
Su una superficie di 50 cm² viene esercitata una pressione di 1,2x10? Pascal, la forza che agisce perpendicolarmente alla superficie è 600 N. La pressione è definita come la forza esercitata per unità di area, espressa dalla formula P = F/A, dove P è la pressione, F è la forza e A è l'area. In questo caso, la pressione è data come 1,2x10? Pascal e l'area è 50 cm², che deve essere convertita in metri quadrati per coerenza con le unità di misura del Sistema Internazionale, risultando in 0,005 m². Sostituendo questi valori nella formula si ottiene F = P x A = 1,2x10? Pa x 0,005 m², che calcolando dà F = 600 N. Pertanto, la forza che agisce perpendicolarmente alla superficie è correttamente calcolata come 600 Newton.

59 di 72 Domande

Un oggetto, inizialmente in quiete, scivola su un piano inclinato da una altezza di 10 cm, percorre un tratto orizzontale e risale su un piano inclinato con pendenza di 30°. Quanti centimetri percorre sul secondo piano prima di fermarsi se l’oggetto durante tutto il suo moto non incontra alcun attrito?














La risposta corretta e' la '

20

'.


60 di 72 Domande

Due sferette metalliche A e B poste a distanza d, hanno carica q e –2q. Se F è la forza che la sferetta A esercita sulla sferetta B qual è la forza che la sferetta B esercita sulla sferetta A?














La risposta corretta e' la '

– F

'.


61 di 72 Domande

Trovare il valore di https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/58XXXasighasdg43Immagine.jpg














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di trovare il valore di un'espressione rappresentata da un'immagine, con la risposta corretta che è 2. Senza l'immagine specifica, possiamo ipotizzare che l'espressione matematica coinvolga operazioni che si semplificano o risolvono per ottenere il valore 2. In genere, tali problemi implicano passaggi come la semplificazione di frazioni, l'applicazione di identità algebriche o trigonometriche, o la risoluzione di equazioni. Se l'immagine rappresenta una frazione complessa, ad esempio, potrebbe essere che numeratore e denominatore abbiano fattori comuni che si annullano, lasciando un valore netto di 2. Se invece si tratta di un'espressione algebrica o trigonometrica, potrebbe essere che le variabili si annullino o che le funzioni trigonometriche si risolvano a valori noti che portano al risultato finale di 2. In ogni caso, l'importante è seguire i passaggi di semplificazione o risoluzione con attenzione per arrivare alla risposta corretta.

62 di 72 Domande

Siano x un numero reale, m = |x|, p =√x2, q = 3√x3 quale fra le seguenti relazioni è vera per ogni x?














La risposta corretta è la A
Siano x un numero reale, m = |x|, p = ?x², q = ³?x³, quale fra le seguenti relazioni è vera per ogni x? La risposta corretta è: m = p. Questa affermazione è vera perché sia m che p rappresentano il valore assoluto di x. Infatti, m = |x| è per definizione il valore assoluto di x, mentre p = ?x² è ugualmente il valore assoluto di x poiché la radice quadrata di x² restituisce sempre un valore non negativo, indipendentemente dal segno di x. D'altra parte, q = ³?x³ è semplicemente x, poiché l'operazione di elevare al cubo e poi estrarre la radice cubica restituisce il valore originale di x, mantenendo il segno. Pertanto, mentre m e p sono sempre uguali tra loro per ogni x, q è uguale a x e non necessariamente uguale a m o p.

63 di 72 Domande

Qual è la soluzione dell’equazione: 2x+1 +4x-1  ?














La risposta corretta è la D
La soluzione dell’equazione 2^(x+1) + 4^(x-1) è che l’equazione non ha soluzione. Per comprendere perché l’equazione non ha soluzione, è utile riscriverla in termini di basi comuni. Notiamo che 4^(x-1) può essere riscritto come (2^2)^(x-1), ovvero 2^(2x-2). L'equazione diventa quindi 2^(x+1) + 2^(2x-2). Possiamo osservare che 2^(x+1) = 2 * 2^x e 2^(2x-2) = 2^(2x) / 4. Per trovare una soluzione, dobbiamo verificare se esiste un valore di x che soddisfa questa equazione. Tuttavia, la crescita esponenziale delle potenze di 2 implica che non ci sono valori di x che rendono uguali le due espressioni, poiché una cresce molto più rapidamente dell'altra. Pertanto, l'equazione non ha soluzione reale.

64 di 72 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


65 di 72 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


66 di 72 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


67 di 72 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


68 di 72 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


69 di 72 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


70 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


71 di 72 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


72 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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