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1 di 91 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 91 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 91 Domande

“Per la modernità è fondamentale che i rischi si possano valutare in linea di principio nei termini di una conoscenza generalizzabile dei pericoli che comportano: una visione in cui l’idea di fortuna sopravvive per lo più entro forme marginali di superstizione. Quando si sa che il rischio è un rischio, lo si vive in maniera diversa rispetto alle circostanze in cui prevalgono le nozioni di fortuna. Il fatto di riconoscere l’esistenza di un rischio o di una serie di rischi significa accettare non solo la possibilità che le cose possano andare storte, ma che questa possibilità non si può eliminare. La fenomenologia di una tale situazione fa parte dell’esperienza culturale della modernità in genere ( ... ) Eppure ( ... ) le concezioni fatalistiche non scompaiono del tutto. La fortuna tende a ricomparire proprio là dove i rischi sono maggiori, sia sotto forma di cosciente probabilità che si verifichi un evento indesiderato sia in termini di conseguenze nefande che derivano nel caso in cui un dato evento non vada per il verso giusto.”
Anthony Giddens, Le conseguenze della modernità, Il Mulino, 1994

Tra le seguenti deduzioni UNA NON È autorizzata dal passo citato:














La risposta corretta e' la '

La possibilità che una situazione volga al male è un rischio ineliminabile la cui consapevolezza induce a comportamenti fatalistici

'.


4 di 91 Domande

“Per la modernità è fondamentale che i rischi si possano valutare in linea di principio nei termini di una conoscenza generalizzabile dei pericoli che comportano: una visione in cui l’idea di fortuna sopravvive per lo più entro forme marginali di superstizione. Quando si sa che il rischio è un rischio, lo si vive in maniera diversa rispetto alle circostanze in cui prevalgono le nozioni di fortuna. Il fatto di riconoscere l’esistenza di un rischio o di una serie di rischi significa accettare non solo la possibilità che le cose possano andare storte, ma che questa possibilità non si può eliminare. La fenomenologia di una tale situazione fa parte dell’esperienza culturale della modernità in genere ( ... ) Eppure ( ... ) le concezioni fatalistiche non scompaiono del tutto. La fortuna tende a ricomparire proprio là dove i rischi sono maggiori, sia sotto forma di cosciente probabilità che si verifichi un evento indesiderato sia in termini di conseguenze nefande che derivano nel caso in cui un dato evento non vada per il verso giusto.”
Anthony Giddens, Le conseguenze della modernità, Il Mulino, 1994

UNA SOLA della seguenti affermazioni NON È IN CONTRADDIZIONE con quanto sostiene A.Giddens nel passo riportato nel quesito 1














La risposta corretta e' la '

Il calcolo dei rischi non paralizza, ma induce a fare i conti con la possibilità di fallimento che è insita negli eventi

'.


5 di 91 Domande

Sono qui elencate alcune DEFINIZIONI contrassegnate con numeri progressivi:
1- entusiasmo acritico per la scienza come depositaria della verità 2- passione volta ad esaltare ciò in cui fermamente si crede 3- situazione in cui si prospettano spiegazioni e ipotesi da verificare 4-riflessione sistematica sulla natura della scienza 5- credito riconosciuto nel campo della conoscenza
certa 6- capacità di derivare i giudizi da premesse accertate 7- modello di procedimento logico condotto su elementi di per sé non probanti 8- convinzione incrollabile che sui dati di fatto, e solo su di essi, si fonda la conoscenza Sono qui elencate alcune ESPRESSIONI contrassegnate ciascuna con una lettera dell’alfabeto:
a) infatuazione scientista b) filosofia della scienza c) arte della deduzione d) rozzezza positivista e) fervore apologeta f) momento congetturale g) paradigma indiziario h) prestigio epistemologico
Scegliete la serie in cui A OGNI ESPRESSIONE (lettera minuscola) corrisponde LA DEFINIZIONE (numero) adeguata














La risposta corretta e' la '

a+1 b+4 c+6 d+8 e+2 f+3 g+7 h+5

'.


6 di 91 Domande

"Che cos'è un mito?" E' "un lungo discorso": questa la distratta - forse solo apparentemente distratta - definizione di Alexandre Dumas, che di miti se ne intendeva, tanto da averne creato più di uno. Credo che allo stesso modo risponderebbero i tre coautori del dizionario Miti e personaggi della modernità. Abelardo ed Eloisa, Cola di Rienzo, Giovanna d'Arco, Paracelso, Cromwell, Robespierre, Napoleone, Byron, Don Giovanni, Casanova, Amleto, Don Chisciotte, Faust ...; sono - scelte a caso - alcune delle figure storiche o immaginarie a cui gli autori del dizionario hanno deciso di dedicare una voce. Quale criterio consente di far convivere o rientrare nella stessa famiglia personaggi così dissimili, alcuni dei quali veramente esistiti e altri invece frutto di immaginazione? Per quel che posso capire, un criterio molto semplice e molto empirico: ognuno di loro è all'origine di un "lungo discorso", a cui hanno contribuito, di secolo in secolo, poeti, drammaturghi, romanzieri, pittori, scultori, autori di opere liriche, registi.( ... ) ogni epoca pretende di avere una sua produzione mitica. Ci sentiremmo diminuiti il giorno in cui dovessimo ammettere che la nostra non ne è capace. Ma niente ci fa credere prossimo quest'isterilimento. Basta che guardiamo indietro, al secolo che sta per finire, per incontrare personaggi reali o fittizi ognuno dei quali sembra destinato, negli anni e nei secoli a venire, ad alimentare un "lungo discorso", tessuto di nuove interpretazioni storiche o filosofiche, di invenzioni romanzesche, di film,eccetera. Recentemente, via via che il film di Benigni La vita è bella veniva presentato all'estero, sono apparsi sui giornali dei diversi Paesi articoli che lo approvano o che lo disapprovano. C'è chi ritiene che dello sterminio degli ebrei si possa parlare solo in termini storici e documentari, e dunque giudica il film un faux pas (un passo falso); chi invece ammette altri approcci, e dunque lo ritiene un'operazione legittima. Io non so a chi dare ragione; mi rendo conto dell'enormità di quel massacro e della relativa vicinanza nel tempo (moltissimi testimoni diretti sono ancora tra noi); forse il film di Benigni può essere stato prematuro; ma non penso che la memoria di avvenimenti così sconvolgenti possa mantenersi in un ambito rigorosamente storico. Fatalmente diventerà anche variazione e racconto, cioé "mito", nel senso già detto.Torniamo al nostro dizionario. Scorrendo i lemmi, si è colpiti dalla facilità con cui li associamo a un carattere, a un episodio, a un attributo ... Abelardo ed Eloisa, Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca sono coppie di amanti appassionati, Alboino è un tiranno crudele che versa da bere alla moglie Rosamunda nel cranio del padre, Don Giovanni e Casanova sono donnaioli, Faust e Peter Schlemil stringono un patto col diavolo, all'Ebreo Errante e all'Olandese Volante tocca sperimentare i notevoli disagi dell'immortalità (o di un'esistenza eccessivamente protratta), i sovrapponibili e spesso sovrapposti Barbablù e Gilles de Rais sono serial killer, Cagliostro è un imbroglione, Zarathustra un guru, Munchausen un cacciaballe, Werther un suicida, Robin Hood un ladro che prende ai ricchi per dare ai poveri, e così via. Si direbbero personaggi semplici, primari, eppure una piccola riflessione alimenta il sospetto che non sia così: se hanno ispirato tanti drammi, tanti romanzi, tanti film, vorrà dire che erano portatori di un nucleo di ambiguità tale da impedire, ogni volta, l'approdo a un'interpretazione - a una versione - definitiva. Un mito è un pensiero al quale si ritorna di continuo, e che non ci si stanca mai di riprendere e variare. da MITI Il catalogo della modernità, di Giovanni Mariotti. Corriere della Sera, 18/11/98

UNA SOLA delle seguenti affermazioni È  rigorosamente deducibile dal testo di Giovanni Mariotti sopra citato:














La risposta corretta e' la '

Werther e Barbablù, Faust e Robin Hood non sono personaggi chiusi e fissati nel loro carattere, ma aperti, cioè soggetti a un numero indefinito di varia

'.


7 di 91 Domande

"Che cos'è un mito?" E' "un lungo discorso": questa la distratta - forse solo apparentemente distratta - definizione di Alexandre Dumas, che di miti se ne intendeva, tanto da averne creato più di uno. Credo che allo stesso modo risponderebbero i tre coautori del dizionario Miti e personaggi della modernità. Abelardo ed Eloisa, Cola di Rienzo, Giovanna d'Arco, Paracelso, Cromwell, Robespierre, Napoleone, Byron, Don Giovanni, Casanova, Amleto, Don Chisciotte, Faust ...; sono - scelte a caso - alcune delle figure storiche o immaginarie a cui gli autori del dizionario hanno deciso di dedicare una voce. Quale criterio consente di far convivere o rientrare nella stessa famiglia personaggi così dissimili, alcuni dei quali veramente esistiti e altri invece frutto di immaginazione? Per quel che posso capire, un criterio molto semplice e molto empirico: ognuno di loro è all'origine di un "lungo discorso", a cui hanno contribuito, di secolo in secolo, poeti, drammaturghi, romanzieri, pittori, scultori, autori di opere liriche, registi.( ... ) ogni epoca pretende di avere una sua produzione mitica. Ci sentiremmo diminuiti il giorno in cui dovessimo ammettere che la nostra non ne è capace. Ma niente ci fa credere prossimo quest'isterilimento. Basta che guardiamo indietro, al secolo che sta per finire, per incontrare personaggi reali o fittizi ognuno dei quali sembra destinato, negli anni e nei secoli a venire, ad alimentare un "lungo discorso", tessuto di nuove interpretazioni storiche o filosofiche, di invenzioni romanzesche, di film,eccetera. Recentemente, via via che il film di Benigni La vita è bella veniva presentato all'estero, sono apparsi sui giornali dei diversi Paesi articoli che lo approvano o che lo disapprovano. C'è chi ritiene che dello sterminio degli ebrei si possa parlare solo in termini storici e documentari, e dunque giudica il film un faux pas (un passo falso); chi invece ammette altri approcci, e dunque lo ritiene un'operazione legittima. Io non so a chi dare ragione; mi rendo conto dell'enormità di quel massacro e della relativa vicinanza nel tempo (moltissimi testimoni diretti sono ancora tra noi); forse il film di Benigni può essere stato prematuro; ma non penso che la memoria di avvenimenti così sconvolgenti possa mantenersi in un ambito rigorosamente storico. Fatalmente diventerà anche variazione e racconto, cioé "mito", nel senso già detto.Torniamo al nostro dizionario. Scorrendo i lemmi, si è colpiti dalla facilità con cui li associamo a un carattere, a un episodio, a un attributo ... Abelardo ed Eloisa, Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca sono coppie di amanti appassionati, Alboino è un tiranno crudele che versa da bere alla moglie Rosamunda nel cranio del padre, Don Giovanni e Casanova sono donnaioli, Faust e Peter Schlemil stringono un patto col diavolo, all'Ebreo Errante e all'Olandese Volante tocca sperimentare i notevoli disagi dell'immortalità (o di un'esistenza eccessivamente protratta), i sovrapponibili e spesso sovrapposti Barbablù e Gilles de Rais sono serial killer, Cagliostro è un imbroglione, Zarathustra un guru, Munchausen un cacciaballe, Werther un suicida, Robin Hood un ladro che prende ai ricchi per dare ai poveri, e così via. Si direbbero personaggi semplici, primari, eppure una piccola riflessione alimenta il sospetto che non sia così: se hanno ispirato tanti drammi, tanti romanzi, tanti film, vorrà dire che erano portatori di un nucleo di ambiguità tale da impedire, ogni volta, l'approdo a un'interpretazione - a una versione - definitiva. Un mito è un pensiero al quale si ritorna di continuo, e che non ci si stanca mai di riprendere e variare. da MITI Il catalogo della modernità, di Giovanni Mariotti. Corriere della Sera, 18/11/98

UNA SOLA delle seguenti affermazioni NON È COERENTE con il testo di Mariotti (quesito 4):














La risposta corretta e' la '

 Mariotti afferma che molti segni ci danno la certezza che anche il secolo venturo avrà i suoi miti

'.


8 di 91 Domande

"Che cos'è un mito?" E' "un lungo discorso": questa la distratta - forse solo apparentemente distratta - definizione di Alexandre Dumas, che di miti se ne intendeva, tanto da averne creato più di uno. Credo che allo stesso modo risponderebbero i tre coautori del dizionario Miti e personaggi della modernità. Abelardo ed Eloisa, Cola di Rienzo, Giovanna d'Arco, Paracelso, Cromwell, Robespierre, Napoleone, Byron, Don Giovanni, Casanova, Amleto, Don Chisciotte, Faust ...; sono - scelte a caso - alcune delle figure storiche o immaginarie a cui gli autori del dizionario hanno deciso di dedicare una voce. Quale criterio consente di far convivere o rientrare nella stessa famiglia personaggi così dissimili, alcuni dei quali veramente esistiti e altri invece frutto di immaginazione? Per quel che posso capire, un criterio molto semplice e molto empirico: ognuno di loro è all'origine di un "lungo discorso", a cui hanno contribuito, di secolo in secolo, poeti, drammaturghi, romanzieri, pittori, scultori, autori di opere liriche, registi.( ... ) ogni epoca pretende di avere una sua produzione mitica. Ci sentiremmo diminuiti il giorno in cui dovessimo ammettere che la nostra non ne è capace. Ma niente ci fa credere prossimo quest'isterilimento. Basta che guardiamo indietro, al secolo che sta per finire, per incontrare personaggi reali o fittizi ognuno dei quali sembra destinato, negli anni e nei secoli a venire, ad alimentare un "lungo discorso", tessuto di nuove interpretazioni storiche o filosofiche, di invenzioni romanzesche, di film,eccetera. Recentemente, via via che il film di Benigni La vita è bella veniva presentato all'estero, sono apparsi sui giornali dei diversi Paesi articoli che lo approvano o che lo disapprovano. C'è chi ritiene che dello sterminio degli ebrei si possa parlare solo in termini storici e documentari, e dunque giudica il film un faux pas (un passo falso); chi invece ammette altri approcci, e dunque lo ritiene un'operazione legittima. Io non so a chi dare ragione; mi rendo conto dell'enormità di quel massacro e della relativa vicinanza nel tempo (moltissimi testimoni diretti sono ancora tra noi); forse il film di Benigni può essere stato prematuro; ma non penso che la memoria di avvenimenti così sconvolgenti possa mantenersi in un ambito rigorosamente storico. Fatalmente diventerà anche variazione e racconto, cioé "mito", nel senso già detto.Torniamo al nostro dizionario. Scorrendo i lemmi, si è colpiti dalla facilità con cui li associamo a un carattere, a un episodio, a un attributo ... Abelardo ed Eloisa, Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca sono coppie di amanti appassionati, Alboino è un tiranno crudele che versa da bere alla moglie Rosamunda nel cranio del padre, Don Giovanni e Casanova sono donnaioli, Faust e Peter Schlemil stringono un patto col diavolo, all'Ebreo Errante e all'Olandese Volante tocca sperimentare i notevoli disagi dell'immortalità (o di un'esistenza eccessivamente protratta), i sovrapponibili e spesso sovrapposti Barbablù e Gilles de Rais sono serial killer, Cagliostro è un imbroglione, Zarathustra un guru, Munchausen un cacciaballe, Werther un suicida, Robin Hood un ladro che prende ai ricchi per dare ai poveri, e così via. Si direbbero personaggi semplici, primari, eppure una piccola riflessione alimenta il sospetto che non sia così: se hanno ispirato tanti drammi, tanti romanzi, tanti film, vorrà dire che erano portatori di un nucleo di ambiguità tale da impedire, ogni volta, l'approdo a un'interpretazione - a una versione - definitiva. Un mito è un pensiero al quale si ritorna di continuo, e che non ci si stanca mai di riprendere e variare. da MITI Il catalogo della modernità, di Giovanni Mariotti. Corriere della Sera, 18/11/98

Delle cinque affermazioni elencate UNA NON È PIENAMENTE SUFFRAGATA dal testo citato(quesito 4): 














La risposta corretta e' la '

Peter Schlemil ha venduto anima e corpo al diavolo

'.


9 di 91 Domande

"Naturalmente li omini boni desiderano sapere; so che molti diranno questa essere opra inutile,....omini i quali hanno solamente desiderio di corporal ricchezze, diletto, e interamente privati di quello della sapienza, cibo e veramente sicura ricchezza dell'anima; perché quant'è più degna l'anima che 'l corpo, tanto più degne fien le ricchezze de l'anima che del corpo. E spesso quando vedo alcun di questi pigliare essa opra in mano, dubito non sì come la scimia sel mettano al naso, o che mi domandino se è cosa mangiativa."
Leonardo da Vinci
Questo pensiero di Leonardo contiene una esplicita (UNA interpretazione è SBAGLIATA):














La risposta corretta è la D
Il passo di Leonardo oppone in modo netto le “ricchezze corporali” e il “diletto” alla “sapienza”, definita “cibo e veramente sicura ricchezza dell’anima”. L’argomentazione è esplicita: poiché l’anima è più degna del corpo, le ricchezze dell’anima superano quelle del corpo. L’immagine ironica di chi “se la mette al naso” o chiede se l’opera “è cosa mangiativa” denuncia l’atteggiamento di chi riduce ogni bene al consumo materiale, incapace di cogliere il nutrimento intellettuale e spirituale offerto dal sapere. Non c’è disprezzo della scienza né ascetismo sterile: Leonardo afferma che gli “omini boni” naturalmente desiderano sapere, e invita energicamente a riconoscere e coltivare questa inclinazione. Per questo l’interpretazione corretta è un’esortazione accorata a coltivare lo spirito, cioè a cercare la sapienza come nutrimento sostanziale e duraturo. In chiave clinica, il messaggio è sorprendentemente attuale. L’idea che l’essere umano non si esaurisca nel corpo è coerente con i modelli di salute oggi condivisi, che includono dimensioni fisiche, mentali e sociali. Promuovere “ricchezze dell’anima” significa sostenere alfabetizzazione sanitaria, capacità riflessiva, senso di scopo e competenze emotive: fattori che migliorano l’aderenza alle cure, la capacità di coping e, in generale, gli esiti di salute. Per i professionisti, è un richiamo al valore della formazione continua e della cura di sé sul piano cognitivo ed etico: la ricerca di significato e la coltivazione della saggezza clinica proteggono dal riduzionismo e contribuiscono a prevenire il burnout, favorendo decisioni più equilibrate e relazioni di cura più efficaci. Interpretazioni alternative — ad esempio un elogio del piacere sensoriale, un invito al pragmatismo utilitaristico o una svalutazione del pubblico “ignorante” — non reggono al testo: Leonardo non celebra il godimento materiale né liquida l’opera come futile; al contrario, difende la sua utilità più alta, quella di nutrire l’anima attraverso la conoscenza. In sintesi, il brano è un invito limpido e pressante a dare priorità alla crescita interiore e al sapere, riconoscendoli come beni più sicuri e fecondi delle ricchezze corporali.

10 di 91 Domande

____________ non si propone di guidare la coscienza degli individui verso il bene morale. Indica piuttosto i comportamenti che è opportuno tenere nell’ambito della professione, o quelli da evitare per impedire che l’immagine sociale della professione stessa venga offuscata.
Quale parola funge da soggetto a questo periodo? 














La risposta corretta e' la '

 La deontologia

'.


11 di 91 Domande

ANDREA - Noi ripetevamo all’uomo della strada: ”Morirà ma non abiurerà”.(1) E voi siete tornato dicendoci: ”Ho abiurato ma vivrò”. Noi allora: ”Vi siete sporcato le mani”. E voi: ”Meglio sporche che vuote”(2). ... Volevate guadagnar tempo per scrivere il libro che solo voi potevate scrivere. Se foste salito al rogo, se foste morto in un’aureola di fuoco (3), avrebbero vinto gli altri. ... La scienza non ha che un imperativo: contribuire alla scienza. ...
GALILEO - Non credo che la pratica della scienza possa andar disgiunta dal _______. Essa tratta del ______, che è un prodotto del ______; e col procacciare ______ a tutti su ogni cosa, tende a destare il ______ in tutti. ... Se gli uomini di scienza non reagiscono all’intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumular sapere per sapere, la scienza può rimaner fiaccata per sempre (4), ed ogni nuova macchina non sarà fonte che di nuovi triboli per l’uomo. ... Così stando le cose, il ______ in cui si può sperare è una progenie di gnomi inventivi (5), pronti a farsi assoldare per qualsiasi scopo.
Bertold Brecht, Vita di Galileo, Einaudi, Torino, 1963

Dal dialogo tra Galileo e Andrea sono state espunte sei parole qui elencate in diverse successioni.
Indicare la serie che corrisponde alle esigenze logiche del testo:














La risposta corretta e' la '

Coraggio - sapere - dubbio - sapere - dubbio - massimo

'.


12 di 91 Domande

ANDREA - Noi ripetevamo all’uomo della strada: ”Morirà ma non abiurerà”.(1) E voi siete tornato dicendoci: ”Ho abiurato ma vivrò”. Noi allora: ”Vi siete sporcato le mani”. E voi: ”Meglio sporche che vuote”(2). ... Volevate guadagnar tempo per scrivere il libro che solo voi potevate scrivere. Se foste salito al rogo, se foste morto in un’aureola di fuoco (3), avrebbero vinto gli altri. ... La scienza non ha che un imperativo: contribuire alla scienza. ...
GALILEO - Non credo che la pratica della scienza possa andar disgiunta dal _______. Essa tratta del ______, che è un prodotto del ______; e col procacciare ______ a tutti su ogni cosa, tende a destare il ______ in tutti. ... Se gli uomini di scienza non reagiscono all’intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumular sapere per sapere, la scienza può rimaner fiaccata per sempre (4), ed ogni nuova macchina non sarà fonte che di nuovi triboli per l’uomo. ... Così stando le cose, il ______ in cui si può sperare è una progenie di gnomi inventivi (5), pronti a farsi assoldare per qualsiasi scopo.
Bertold Brecht, Vita di Galileo, Einaudi, Torino, 1963

Nella scena sopra riportata della Vita di Galileo, la penultima, si contrappongono due diverse concezioni del compito dello scienziato, una espressa da Galileo stesso e l’altra dal suo antico allievo Andrea. UNA delle notazioni esplicative qui riportate TRADISCE IL SENSO del testo di Brecht (Quesito 9).














La risposta corretta è la B
Nella scena sopra riportata della "Vita di Galileo" di Bertolt Brecht, la notazione esplicativa che tradisce il senso del testo è: "Lo scienziato, se non resiste alle intimidazioni dei potenti, non potrà procedere a nuove scoperte e invenzioni". Questa interpretazione è errata perché nel dialogo di Brecht, Galileo sottolinea che la scienza non deve essere disgiunta dal contesto sociale e morale, e che la conoscenza scientifica dovrebbe servire a destare la curiosità e la consapevolezza in tutti. Galileo non afferma che la mancanza di resistenza alle intimidazioni blocchi le scoperte scientifiche, ma piuttosto che, se gli scienziati non rispondono all'oppressione, la scienza potrebbe diventare uno strumento al servizio di interessi egoistici, perdendo il suo potenziale emancipatorio e umanistico. L'accento è posto sul ruolo etico dello scienziato e sulla necessità di utilizzare la scienza per il bene comune, piuttosto che su un semplice blocco delle innovazioni tecniche in caso di sottomissione ai potenti.

13 di 91 Domande

1)Troilo e 2) Narciso e 3) Gargantua e 4) Paolo e 5) Bouvard e
a)Virginia b)Cressida c)Boccadoro d)Pécuchet e)Pantagruel

Alcune celebri coppie sono state divise: ricostituitele scegliendo la combinazione giusta tra quelle proposte:














La risposta corretta e' la '

 1+b; 2+c; 3+e; 4+a; 5+d

'.


14 di 91 Domande

"Federico il Grande, re di Prussia, salì al trono nel 1740. La storia lo ricorda soprattutto per la sua abilità militare, ma egli partecipava anche intensamente alle attività culturali e artistiche del suo tempo. La sua corte di Potsdam era uno dei grandi centri della vita intellettuale europea del Settecento. Il famoso matematico Leonhard Eulero vi trascorse venticinque anni; vi soggiornarono molti altri matematici e scienziati, nonché filosofi tra i quali Voltaire e La Mettrie, che scrissero lì alcune delle loro opere più importanti. Ma la vera passione di Federico era la musica. Egli fu un instancabile flautista e compositore. Alcune delle sue composizioni vengono talvolta eseguite ancora oggi. Federico fu uno dei primi mecenati ad intuire le potenzialità del "piano-forte" che aveva appena fatto la sua comparsa. Il pianoforte era il  risultato, ottenuto nella prima metà del Settecento, di una modificazione del clavicembalo. L'aspetto insoddisfacente del clavicembalo era che esso produceva suoni di intensità praticamente uniforme: non c'era modo di battere una nota più forte delle altre. Il "piano-forte", come dice il nome, offriva un rimedio a questa deficienza. Dall'Italia, dove Bartolomeo Cristofori aveva costruito il primo esemplare, l'idea di suonare il piano-forte si era largamente diffusa. Gottfried Silbermann, il miglior costruttore di organi tedesco dell'epoca, coltivava l'ambizione di costruire un pianoforte "perfetto". Non c'è dubbio che Federico fosse il più grande sostenitore dei suoi sforzi: si dice che il re possedesse ben quindici pianoforti Silbermann! Federico ammirava non soltanto i pianoforti, ma anche un organista e compositore di nome J.S.Bach.Le composizioni di questo Bach erano abbastanza conosciute. Mentre qualcuno le trovava "enfatiche e confuse", alcuni le consideravano capolavori incomparabili. Ma nessuno metteva in dubbio la grande abilità di Bach nell' improvvisare all'organo. A quei tempi essere un organista significava non soltanto saper suonare l'organo, ma anche saper improvvisare, e Bach era noto dappertutto per le sue improvvisazioni....
Nel 1747 Bach aveva sessantadue anni e la sua fama, come anche uno dei suoi figli, era giunta a Potsdam; Carl Philipp Emanuel Bach era infatti Capellmeister alla corte di Federico. Per anni il re aveva fatto sapere, attraverso accenni discreti rivolti a Philipp Emanuel, che una visita del vecchio Bach gli avrebbe fatto molto piacere; ma questo desiderio non si era mai realizzato. ... Federico aveva l'abitudine di tenere concerti serali di musica da camera alla sua corte. Spesso egli stesso era il solista in concerti per flauto. .... A una serata del maggio 1747 intervenne un ospite inatteso. Johann Nikolaus Forkel, uno dei primi biografi di Bach, così racconta l'episodio: Una sera, proprio nel momento in cui il re aveva finito di preparare il suo flauto e i musicisti erano pronti, un domestico gli porse l'elenco degli ospiti che erano arrivati. Con il flauto in mano diede un'occhiata all'elenco, ma immediatamente si rivolse verso i musicisti riuniti e disse, con una certa emozione: "Signori, è venuto il vecchio Bach". Il flauto venne messo da parte, e il vecchio Bach, che alloggiava in casa del figlio, venne immediatamente convocato a palazzo. Wilhelm Friedemann, che era presente, mi ha raccontato questo episodio, e devo dire che ricordo ancora con piacere il modo in cui ne parlava. La prima apparizione di J.S.Bach davanti ad un re così grande, che non gli aveva nemmeno lasciato il tempo di togliersi  gli abiti da viaggio per mettersi l'abito nero di cantore, fu accompagnata da molte scuse, in un tono sottomesso che alle nostre orecchie suona quasi comicamente adulatorio. ... Per quella sera il re rinunciò al suo concerto e invitò Bach, già allora detto il Vecchio Bach, a provare i suoi fortepiano costruiti da Silbermann, che si trovavano in varie stanze del palazzo. ...
Dopo un certo tempo Bach chiese al re di dargli un tema per una fuga che egli intendeva eseguire subito, senza alcuna preparazione. Il re ammirò la raffinatezza con cui il suo tema venne usato nella fuga improvvisata e, probabilmente per vedere fino a dove potesse giungere una simile arte, espresse il desiderio di sentire una fuga a sei voci obbligate. Ma poiché non ogni tema si presta a sostenere un'armonia così ricca, Bach scelse un altro tema e, con grande meraviglia dei presenti, lo eseguì immediatamente nello stesso modo sublime e raffinato con cui aveva eseguito il tema del re. ... Dopo il ritorno a Lipsia Bach compose il tema ricevuto dal re a tre e sei voci, aggiunse vari passaggi, lo fece stampare con il titolo Musikalisches Opfer (Offerta musicale), e lo dedicò al suo inventore." da Douglas R. Hofstadter: "Godel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante, ed Adelphi, 1992
Delle osservazioni sul testo di Hofstadter sopra riportato UNA È ERRATA. Individuatela:














La risposta corretta e' la '

 B.Cristofori e G.Silbermann, come il mecenate-musicista Federico di Prussia, erano appassionatamente interessati alle prestazioni del nuovo strumento, il "piano-forte", inventato
e costruito esclusivamente in Italia 

'.


15 di 91 Domande

"Federico il Grande, re di Prussia, salì al trono nel 1740. La storia lo ricorda soprattutto per la sua abilità militare, ma egli partecipava anche intensamente alle attività culturali e artistiche del suo tempo. La sua corte di Potsdam era uno dei grandi centri della vita intellettuale europea del Settecento. Il famoso matematico Leonhard Eulero vi trascorse venticinque anni; vi soggiornarono molti altri matematici e scienziati, nonché filosofi tra i quali Voltaire e La Mettrie, che scrissero lì alcune delle loro opere più importanti. Ma la vera passione di Federico era la musica. Egli fu un instancabile flautista e compositore. Alcune delle sue composizioni vengono talvolta eseguite ancora oggi. Federico fu uno dei primi mecenati ad intuire le potenzialità del "piano-forte" che aveva appena fatto la sua comparsa. Il pianoforte era il  risultato, ottenuto nella prima metà del Settecento, di una modificazione del clavicembalo. L'aspetto insoddisfacente del clavicembalo era che esso produceva suoni di intensità praticamente uniforme: non c'era modo di battere una nota più forte delle altre. Il "piano-forte", come dice il nome, offriva un rimedio a questa deficienza. Dall'Italia, dove Bartolomeo Cristofori aveva costruito il primo esemplare, l'idea di suonare il piano-forte si era largamente diffusa. Gottfried Silbermann, il miglior costruttore di organi tedesco dell'epoca, coltivava l'ambizione di costruire un pianoforte "perfetto". Non c'è dubbio che Federico fosse il più grande sostenitore dei suoi sforzi: si dice che il re possedesse ben quindici pianoforti Silbermann! Federico ammirava non soltanto i pianoforti, ma anche un organista e compositore di nome J.S.Bach.Le composizioni di questo Bach erano abbastanza conosciute. Mentre qualcuno le trovava "enfatiche e confuse", alcuni le consideravano capolavori incomparabili. Ma nessuno metteva in dubbio la grande abilità di Bach nell' improvvisare all'organo. A quei tempi essere un organista significava non soltanto saper suonare l'organo, ma anche saper improvvisare, e Bach era noto dappertutto per le sue improvvisazioni....
Nel 1747 Bach aveva sessantadue anni e la sua fama, come anche uno dei suoi figli, era giunta a Potsdam; Carl Philipp Emanuel Bach era infatti Capellmeister alla corte di Federico. Per anni il re aveva fatto sapere, attraverso accenni discreti rivolti a Philipp Emanuel, che una visita del vecchio Bach gli avrebbe fatto molto piacere; ma questo desiderio non si era mai realizzato. ... Federico aveva l'abitudine di tenere concerti serali di musica da camera alla sua corte. Spesso egli stesso era il solista in concerti per flauto. .... A una serata del maggio 1747 intervenne un ospite inatteso. Johann Nikolaus Forkel, uno dei primi biografi di Bach, così racconta l'episodio: Una sera, proprio nel momento in cui il re aveva finito di preparare il suo flauto e i musicisti erano pronti, un domestico gli porse l'elenco degli ospiti che erano arrivati. Con il flauto in mano diede un'occhiata all'elenco, ma immediatamente si rivolse verso i musicisti riuniti e disse, con una certa emozione: "Signori, è venuto il vecchio Bach". Il flauto venne messo da parte, e il vecchio Bach, che alloggiava in casa del figlio, venne immediatamente convocato a palazzo. Wilhelm Friedemann, che era presente, mi ha raccontato questo episodio, e devo dire che ricordo ancora con piacere il modo in cui ne parlava. La prima apparizione di J.S.Bach davanti ad un re così grande, che non gli aveva nemmeno lasciato il tempo di togliersi  gli abiti da viaggio per mettersi l'abito nero di cantore, fu accompagnata da molte scuse, in un tono sottomesso che alle nostre orecchie suona quasi comicamente adulatorio. ... Per quella sera il re rinunciò al suo concerto e invitò Bach, già allora detto il Vecchio Bach, a provare i suoi fortepiano costruiti da Silbermann, che si trovavano in varie stanze del palazzo. ...
Dopo un certo tempo Bach chiese al re di dargli un tema per una fuga che egli intendeva eseguire subito, senza alcuna preparazione. Il re ammirò la raffinatezza con cui il suo tema venne usato nella fuga improvvisata e, probabilmente per vedere fino a dove potesse giungere una simile arte, espresse il desiderio di sentire una fuga a sei voci obbligate. Ma poiché non ogni tema si presta a sostenere un'armonia così ricca, Bach scelse un altro tema e, con grande meraviglia dei presenti, lo eseguì immediatamente nello stesso modo sublime e raffinato con cui aveva eseguito il tema del re. ... Dopo il ritorno a Lipsia Bach compose il tema ricevuto dal re a tre e sei voci, aggiunse vari passaggi, lo fece stampare con il titolo Musikalisches Opfer (Offerta musicale), e lo dedicò al suo inventore." da Douglas R. Hofstadter: "Godel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante, ed Adelphi, 1992

Individuate LA SOLA AFFERMAZIONE rigorosamente DEDOTTA dal testo di Hofstadter (quesito 12).














La risposta corretta e' la '

Wilhelm Friedemann ha raccontato a voce l'episodio qui narrato a J.Nikolaus Forkel, il quale ne ha lasciato la testimonianza scritta riferita da Douglas R.Hofstadter

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16 di 91 Domande

"Federico il Grande, re di Prussia, salì al trono nel 1740. La storia lo ricorda soprattutto per la sua abilità militare, ma egli partecipava anche intensamente alle attività culturali e artistiche del suo tempo. La sua corte di Potsdam era uno dei grandi centri della vita intellettuale europea del Settecento. Il famoso matematico Leonhard Eulero vi trascorse venticinque anni; vi soggiornarono molti altri matematici e scienziati, nonché filosofi tra i quali Voltaire e La Mettrie, che scrissero lì alcune delle loro opere più importanti. Ma la vera passione di Federico era la musica. Egli fu un instancabile flautista e compositore. Alcune delle sue composizioni vengono talvolta eseguite ancora oggi. Federico fu uno dei primi mecenati ad intuire le potenzialità del "piano-forte" che aveva appena fatto la sua comparsa. Il pianoforte era il  risultato, ottenuto nella prima metà del Settecento, di una modificazione del clavicembalo. L'aspetto insoddisfacente del clavicembalo era che esso produceva suoni di intensità praticamente uniforme: non c'era modo di battere una nota più forte delle altre. Il "piano-forte", come dice il nome, offriva un rimedio a questa deficienza. Dall'Italia, dove Bartolomeo Cristofori aveva costruito il primo esemplare, l'idea di suonare il piano-forte si era largamente diffusa. Gottfried Silbermann, il miglior costruttore di organi tedesco dell'epoca, coltivava l'ambizione di costruire un pianoforte "perfetto". Non c'è dubbio che Federico fosse il più grande sostenitore dei suoi sforzi: si dice che il re possedesse ben quindici pianoforti Silbermann! Federico ammirava non soltanto i pianoforti, ma anche un organista e compositore di nome J.S.Bach.Le composizioni di questo Bach erano abbastanza conosciute. Mentre qualcuno le trovava "enfatiche e confuse", alcuni le consideravano capolavori incomparabili. Ma nessuno metteva in dubbio la grande abilità di Bach nell' improvvisare all'organo. A quei tempi essere un organista significava non soltanto saper suonare l'organo, ma anche saper improvvisare, e Bach era noto dappertutto per le sue improvvisazioni....
Nel 1747 Bach aveva sessantadue anni e la sua fama, come anche uno dei suoi figli, era giunta a Potsdam; Carl Philipp Emanuel Bach era infatti Capellmeister alla corte di Federico. Per anni il re aveva fatto sapere, attraverso accenni discreti rivolti a Philipp Emanuel, che una visita del vecchio Bach gli avrebbe fatto molto piacere; ma questo desiderio non si era mai realizzato. ... Federico aveva l'abitudine di tenere concerti serali di musica da camera alla sua corte. Spesso egli stesso era il solista in concerti per flauto. .... A una serata del maggio 1747 intervenne un ospite inatteso. Johann Nikolaus Forkel, uno dei primi biografi di Bach, così racconta l'episodio: Una sera, proprio nel momento in cui il re aveva finito di preparare il suo flauto e i musicisti erano pronti, un domestico gli porse l'elenco degli ospiti che erano arrivati. Con il flauto in mano diede un'occhiata all'elenco, ma immediatamente si rivolse verso i musicisti riuniti e disse, con una certa emozione: "Signori, è venuto il vecchio Bach". Il flauto venne messo da parte, e il vecchio Bach, che alloggiava in casa del figlio, venne immediatamente convocato a palazzo. Wilhelm Friedemann, che era presente, mi ha raccontato questo episodio, e devo dire che ricordo ancora con piacere il modo in cui ne parlava. La prima apparizione di J.S.Bach davanti ad un re così grande, che non gli aveva nemmeno lasciato il tempo di togliersi  gli abiti da viaggio per mettersi l'abito nero di cantore, fu accompagnata da molte scuse, in un tono sottomesso che alle nostre orecchie suona quasi comicamente adulatorio. ... Per quella sera il re rinunciò al suo concerto e invitò Bach, già allora detto il Vecchio Bach, a provare i suoi fortepiano costruiti da Silbermann, che si trovavano in varie stanze del palazzo. ...
Dopo un certo tempo Bach chiese al re di dargli un tema per una fuga che egli intendeva eseguire subito, senza alcuna preparazione. Il re ammirò la raffinatezza con cui il suo tema venne usato nella fuga improvvisata e, probabilmente per vedere fino a dove potesse giungere una simile arte, espresse il desiderio di sentire una fuga a sei voci obbligate. Ma poiché non ogni tema si presta a sostenere un'armonia così ricca, Bach scelse un altro tema e, con grande meraviglia dei presenti, lo eseguì immediatamente nello stesso modo sublime e raffinato con cui aveva eseguito il tema del re. ... Dopo il ritorno a Lipsia Bach compose il tema ricevuto dal re a tre e sei voci, aggiunse vari passaggi, lo fece stampare con il titolo Musikalisches Opfer (Offerta musicale), e lo dedicò al suo inventore." da Douglas R. Hofstadter: "Godel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante, ed Adelphi, 1992

Quale dei seguenti personaggi godette della stima e dell’amicizia di Federico il Grande (quesito 12)?














La risposta corretta è la E
Quale dei seguenti personaggi godette della stima e dell'amicizia di Federico il Grande? La risposta corretta è Voltaire. La spiegazione di questa risposta risiede nel fatto che il testo menziona esplicitamente la presenza di Voltaire alla corte di Federico il Grande a Potsdam, sottolineando che il filosofo scrisse alcune delle sue opere più importanti durante il suo soggiorno lì. Questo indica una relazione stretta tra Voltaire e Federico, suggerendo che il re non solo stimava il filosofo ma lo considerava anche un amico e un intellettuale di riferimento. Inoltre, Federico il Grande era noto per il suo interesse per le arti e la cultura, e la sua amicizia con Voltaire è ben documentata storicamente, evidenziando il rispetto reciproco tra i due.

17 di 91 Domande

 "Lina Presotto, la mia formosa e alacre domestica che pochi giorni or sono lasciò il mio servizio per esordire nel varietà, parlando con me e con mia moglie o con i miei figli usava il verbo aspettare, ma al telefono usava il verbo attendere ... (pensa che attendere sia più elegante che aspettare) ... Nella terza edizione del Furioso, Ariosto cambia tutti gli attendere in altrettanti aspettare. Resta a vedere se è meglio prendere esempio dal nostro Ludovico o da Lina Presotto, la mia domestica alacre e formosa, passata or non è molto ai fasti del varietà". da Alberto Savinio, Nuova Enciclopedia 

Individuare LA SPIEGAZIONE IN CONTRADDIZIONE con il contenuto dell'aneddoto di Savinio:














La risposta corretta e' la '

La domestica di Savinio è piuttosto trascurata nel lavoro e infatti si dà al teatro di varietà        

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18 di 91 Domande

 "Lina Presotto, la mia formosa e alacre domestica che pochi giorni or sono lasciò il mio servizio per esordire nel varietà, parlando con me e con mia moglie o con i miei figli usava il verbo aspettare, ma al telefono usava il verbo attendere ... (pensa che attendere sia più elegante che aspettare) ... Nella terza edizione del Furioso, Ariosto cambia tutti gli attendere in altrettanti aspettare. Resta a vedere se è meglio prendere esempio dal nostro Ludovico o da Lina Presotto, la mia domestica alacre e formosa, passata or non è molto ai fasti del varietà". da Alberto Savinio, Nuova Enciclopedia 

Tra le seguenti note UNA È SCORRETTA, in quanto fraintende il senso che la parola assume nel testo:














La risposta corretta e' la '

Alacre : veloce, come fornita di ali

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19 di 91 Domande

Nel grafico è riportata la sopravvivenza ottenuta con due diversi tipi di terapia, in una malattia sempre mortale in pochi mesi se non trattata, in due gruppi di pazienti confrontabili come numerosità e caratteristiche cliniche. La terapia A è meno costosa e di più facile attuazione. Si può dedurre che (UNA sola risposta è CORRETTA):

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La risposta corretta è la A
La domanda: nel grafico è riportata la sopravvivenza con due terapie (A meno costosa e più semplice) in gruppi comparabili; si chiede cosa si può dedurre, e la risposta corretta è: se le due terapie possono essere usate in successione senza influenze negative reciproche, A è preferibile come trattamento iniziale. Il ragionamento poggia sul fatto che, a parità di efficacia in sopravvivenza (curve sovrapponibili o differenze non clinicamente rilevanti), la scelta iniziale può basarsi su costo, semplicità e tempestività; avviare A massimizza l’accesso e riduce ritardi in una malattia rapidamente fatale, senza precludere il ricorso a B in seconda linea. La clausola “senza influenzarsi negativamente” è cruciale: evita scenari di cross?resistenza, tossicità cumulative o perdita di opportunità terapeutiche che potrebbero ridurre l’efficacia di B dopo A. In questa cornice, la sequenza A?B ottimizza costo?efficacia e preserva le opzioni, mentre partire con B non conferirebbe un vantaggio di sopravvivenza proporzionato al maggiore costo/complessità. Se il grafico mostrasse un chiaro vantaggio di B (p.es. HR significativamente <1), l’argomento economico cederebbe; ma in assenza di tale evidenza, A per prima è la scelta razionale.

20 di 91 Domande

Nel suo capolavoro, di cui dà notizia il “Corriere Milanese ossia il Cittadino Libero” del 9 giugno 1796, Andrea Appiani ha saputo rendere efficacemente la bellezza languida della futura imperatrice, che aveva incantato lui e tutti i milanesi con il fascino esotico dei suoi nerissimi occhi vellutati.
CHI PUÒ ESSERE il soggetto di questo celebre ritratto?














La risposta corretta e' la '

 Giuseppina Beaurharnais 

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21 di 91 Domande

Individuate quale, tra i filosofi sotto elencati, NON si dedicò anche a studi scientifici:














La risposta corretta e' la '

Rousseau

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22 di 91 Domande

Tutti gli storici del romanzo poliziesco si trovano concordi nel sostenere che questo filone letterario è un figlio minore del positivismo, di quella corrente filosofica che dominò la scena culturale intorno  alla metà dell'Ottocento. Poe, Gaboriau e Conan Doyle sono, secondo il giudizio di molti autori, figli dell'infatuazione scientista ottocentesca. Di fatto, nelle opere di Conan Doyle ci si imbatte in termini presi a prestito da manuali di logica e filosofia della scienza ... Secondo Scherlock Holmes (il famoso protagonista dei libri di Conan Doyle) il detective ideale deve eccellere nell'arte dell'osservazione e in quella della deduzione. Tuttavia, se si scava un po' dietro questa dichiarazione di principio, ci si accorge subito che le cose sono un po' più complicate. Infatti ci si imbatte in passi in cui Sherlok Holmes si presenta come un rozzo positivista che celebra la priorità dei fatti sulle ipotesi, ma anche in altri nei quali egli si dichiara un fervente apologeta del primato del teorico o, se si preferisce, del momento ipotetico e congetturale. .... Se si scorrono le pagine di una qualsivoglia storia della letteratura poliziesca non si può fare a meno di notare l'alto numero di medici in cui ci si imbatte. Si incontrano medici che indagano in prima persona, o che affiancano i detective professionisti in veste di consiglieri ed esperti, medici assassini e vittime, anatomo-fisiologi e dentisti, illustri spocchiosi e umili "strizzacervelli"  accomunati dalla più assoluta mancanza di scrupoli. ... Si potrebbe banalmente osservare che il soggetto (o meglio l'oggetto) che non può mai mancare in un giallo è il morto e che, pertanto, ci vuole un medico che lo dichiari tale ... Ma al di là di ciò c'è un oscuro rapporto che lega la letteratura "gialla" alla medicina: è appunto alla medicina che si deve l'affermarsi del più classico paradigma indiziario, quello imperniato sulla semeiotica medica, la disciplina che, affermatasi con la nascita della clinica nell'Ottocento, consente di diagnosticare le malattie inaccessibili all'osservazione diretta sulla base dei sintomi superficiali che, irrilevanti agli occhi del profano, possono essere decifrati soltanto dallo scienziato "iniziato" ai misteri della  conoscenza. Conan Doyle era laureato in medicina e il numero di medici protagonisti dei polizieschi classici suoi e di altri autori è preponderante. E perché dei medici? Perché non dei poliziotti? Perché i medici sono i professionisti dell'osservazione scientifica. Inoltre, per la loro professione, sviluppano in genere una grande prudenza. L'Ottocento è il secolo in cui si afferma il prestigio epistemologico e sociale della medicina .... da Massimo Baldini, "Da Sherlock Holmes a Karl Popper"
Delle affermazioni qui elencate UNA NON È COERENTE con l'analisi citata di Massimo Baldini:














La risposta corretta e' la '

 Sherlock Holmes è figlio del Positivismo, il suo metodo è quello dello scientismo positivista ed egli è sempre sorretto dalla fiducia che i fatti si spieghino coi fatti, e non con le ipotesi e le congetture

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23 di 91 Domande

“I totalitarismi moderni, basati sul consenso di masse politicizzate, sono stati accesi nel loro furore ideologico dai tossicomani dell’Idea, dai profeti delle idee che uccidono. ( ... ) Robert Conquest,storico degli orrori staliniani, racconta e interpreta ne Il secolo delle idee assassine il delirio ideologico del Novecento, le aberrazioni mentali che hanno animato e condizionato uomini, partiti e Stati. ( ... )siamo usciti indenni dal Novecento “assassino” solo per un soffio; le ideologie, con la loro attitudine all’utopia, sono state sconfitte sul piano intellettuale e politico. Gli anticorpi sono stati la _____ della storia, la libertà, la democrazia e il pluralismo politico. Il crollo del Muro è stato un tornante e una grande emozione. Ma i valori positivi devono restare _____ e non diventare _____. Perché la _____ di essere nel _____ è sempre traditrice e la _____ a misura dell’uomo è quella del _____: quel rimettere in _____ tutto e tutti che è l’antitesi dell’utopia e il motore dell’immaginazione politica.”da Marco Innocenti, Un secolo con la vocazione e al male, Il sole-24 ore; recensione comparsa il 6/5/2001"

Dal testo citato sono state espunte otto parole qui elencate in ordine diverso e non declinate: scegliete la sequenza che meglio risponde alla esigenze logiche del testo














La risposta corretta e' la '

Conoscenza - sentimento - idea - presunzione - vero - cultura - dubbio - discussione

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24 di 91 Domande

“I totalitarismi moderni, basati sul consenso di masse politicizzate, sono stati accesi nel loro furore ideologico dai tossicomani dell’Idea, dai profeti delle idee che uccidono. ( ... ) Robert Conquest,storico degli orrori staliniani, racconta e interpreta ne Il secolo delle idee assassine il delirio ideologico del Novecento, le aberrazioni mentali che hanno animato e condizionato uomini, partiti e Stati. ( ... )siamo usciti indenni dal Novecento “assassino” solo per un soffio; le ideologie, con la loro attitudine all’utopia, sono state sconfitte sul piano intellettuale e politico. Gli anticorpi sono stati la _____ della storia, la libertà, la democrazia e il pluralismo politico. Il crollo del Muro è stato un tornante e una grande emozione. Ma i valori positivi devono restare _____ e non diventare _____. Perché la _____ di essere nel _____ è sempre traditrice e la _____ a misura dell’uomo è quella del _____: quel rimettere in _____ tutto e tutti che è l’antitesi dell’utopia e il motore dell’immaginazione politica.”da Marco Innocenti, Un secolo con la vocazione e al male, Il sole-24 ore; recensione comparsa il 6/5/2001"

Delle note esplicative delle parole sottolineate nel testo di M. Innocenti (quesito 21) UNA È IMPRECISA:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale delle note esplicative delle parole sottolineate è imprecisa, e la risposta corretta è che "Totalitarismi" è spiegato come "tirannidi". La spiegazione è che il termine "totalitarismi" si riferisce a un sistema politico in cui lo Stato detiene il controllo totale su ogni aspetto della vita pubblica e privata, spesso attraverso la propaganda, la repressione e l'assenza di pluralismo politico. Mentre "tirannidi" può indicare un governo oppressivo e autoritario, non cattura pienamente la complessità e la struttura organizzativa del totalitarismo moderno, che si basa sull'ideologia e sul consenso di masse politicizzate. Il totalitarismo implica un controllo pervasivo e una mobilitazione ideologica che va oltre la semplice oppressione tirannica, includendo elementi come il culto della personalità e la manipolazione delle informazioni. Pertanto, la definizione di "totalitarismi" come "tirannidi" è riduttiva e non coglie l'essenza distintiva dei regimi totalitari del ventesimo secolo.

25 di 91 Domande

“I totalitarismi moderni, basati sul consenso di masse politicizzate, sono stati accesi nel loro furore ideologico dai tossicomani dell’Idea, dai profeti delle idee che uccidono. ( ... ) Robert Conquest,storico degli orrori staliniani, racconta e interpreta ne Il secolo delle idee assassine il delirio ideologico del Novecento, le aberrazioni mentali che hanno animato e condizionato uomini, partiti e Stati. ( ... )siamo usciti indenni dal Novecento “assassino” solo per un soffio; le ideologie, con la loro attitudine all’utopia, sono state sconfitte sul piano intellettuale e politico. Gli anticorpi sono stati la _____ della storia, la libertà, la democrazia e il pluralismo politico. Il crollo del Muro è stato un tornante e una grande emozione. Ma i valori positivi devono restare _____ e non diventare _____. Perché la _____ di essere nel _____ è sempre traditrice e la _____ a misura dell’uomo è quella del _____: quel rimettere in _____ tutto e tutti che è l’antitesi dell’utopia e il motore dell’immaginazione politica.”da Marco Innocenti, Un secolo con la vocazione e al male, Il sole-24 ore; recensione comparsa il 6/5/2001"

Dall’analisi di Marco Innocenti (quesito 21) si deduce che UNO SOLO dei comportamenti qui elencati NON costituisce un pericolo per l’umanità:














La risposta corretta e' la '

L’amore vivo e profondo per la giustizia

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26 di 91 Domande

Leonardo da Vinci fu (UNA affermazione È SBAGLIATA):














La risposta corretta e' la '

Filologo e architetto

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27 di 91 Domande

Nel grafico è riportata la sopravvivenza ottenuta con due diversi tipi di terapia in una malattia sempre mortale in pochi mesi se non trattata, in due gruppi di pazienti confrontabili come numerosità e caratteristiche cliniche. La terapia A è meno costosa e di più facile attuazione; le due terapie possono essere utilizzate in successione senza influenzarsi reciprocamente in senso negativo. Si può dedurre che (UNA sola risposta è CORRETTA:

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La risposta corretta è la D
Domanda: nel grafico è riportata la sopravvivenza con due terapie in una malattia rapidamente fatale; si chiede cosa si può dedurre. Risposta corretta: la terapia A è comunque di grande importanza nel trattamento della malattia X, se non la si considera come rigidamente alternativa a quella B. La comparabilità dei gruppi consente di attribuire le differenze alla terapia, e il grafico suggerisce benefici complementari: A fornisce un vantaggio precoce grazie a facilità d’impiego e costi minori, cruciale in una patologia a rapida evoluzione, mentre B può ampliare o prolungare il guadagno di sopravvivenza. Poiché le due terapie sono sequenziabili senza interferenze negative, la strategia ottimale non è “A o B” ma “A quindi B” (o viceversa secondo indicazione clinica), capitalizzando i punti di forza di entrambe. L’avvio tempestivo con A riduce il time-to-treatment e migliora l’outcome iniziale, e l’introduzione di B consolida il beneficio nel medio periodo. Pertanto A mantiene un ruolo chiave nel percorso terapeutico integrato, più che come alternativa rigida a B.

28 di 91 Domande

Nella tradizione ebraica è stata particolarmente coltivata la musica Y - nel numero dei grandi musicisti - compositori, direttori d’orchestra, solisti - gli ebrei sono oggi nel mondo particolarmente numerosi. X e Y sono le premesse di un sillogismo al quale consegue logicamente e necessariamente UNA SOLA DELLE CONCLUSIONI sotto elencate:














La risposta corretta e' la '

 Il numero particolarmente alto dei musicisti ebrei nel mondo può essere spiegato in riferimento alla tradizione del popolo ebraico

'.


29 di 91 Domande

Il diagramma rappresenta l’incidenza della sindrome di Down secondo l’età della madre. Il rischio di avere un figlio con tale fenotipo per una donna di 45 anni è:

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La risposta corretta è la E
Il rischio di avere un figlio con sindrome di Down per una donna di 45 anni è 3%. La curva età-specifica dell’incidenza della trisomia 21 cresce marcatamente con l’età materna per l’aumento delle non-disgiunzioni meiotiche, soprattutto in meiosi I degli ovociti arrestati per decenni; l’invecchiamento ovocitario comporta degradazione del complesso della coesina, maggiore instabilità del fuso e un checkpoint meno efficiente, con più errori di segregazione cromosomica. I dati epidemiologici indicano che a 45 anni il rischio alla nascita viva è circa 1/30 (~3,3%), valore coerente con il 3% indicato. Tipicamente il diagramma mostra un incremento da ~1/1000 a 30 anni, a ~1/100 a 40 anni, fino a ~1/30 a 45 anni, evidenziando l’andamento esponenziale. Va ricordato che una quota di embrioni trisomici va incontro ad aborto spontaneo, per cui questi rischi sono riferiti alle nascite vive. In sintesi, il 3% è una stima standard di consulenza genetica basata sull’età materna e concorda con quanto illustrato dal grafico.

30 di 91 Domande

Effettuando un test-cross (o back-cross) si può determinare: 














La risposta corretta e' la '

Il genotipo di un genitore osservando le frequenze fenotipiche della prole

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31 di 91 Domande

Per processo di traduzione si intende che:














La risposta corretta e' la '

Avviene la conversione del linguaggio da acidi nucleici a polipeptidi

'.


32 di 91 Domande

Il nanometro corrisponde a: 














La risposta corretta è la E
Il nanometro (nm) è un’unità del Sistema Internazionale che misura lunghezze estremamente piccole. Per definizione, 1 nm = 10^-9 metri, mentre 1 micrometro (µm) = 10^-6 metri. Per convertire i nanometri in micrometri si confrontano gli esponenti: 1 nm = (10^-9 m) / (10^-6 m/µm) = 10^-3 µm. In altre parole, un nanometro è un millesimo di micrometro, e, inversamente, 1 µm corrisponde a 1000 nm. La risposta 10^-3 µm è quindi corretta, perché esprime il rapporto tra due prefissi SI: “nano-” (10^-9) e “micro-” (10^-6), che differiscono di tre ordini di grandezza. Questo ordine di grandezza è cruciale in ambito biomedico. Molte strutture e processi rilevanti si collocano proprio nella scala nanometrica: lo spessore della membrana fosfolipidica è di circa 7–10 nm, il diametro della doppia elica del DNA è di circa 2 nm e numerosi virus hanno dimensioni dell’ordine di decine-svariate centinaia di nanometri. Al contrario, batteri e cellule eucariotiche sono tipicamente micrometrici; per esempio, 1 µm equivale a 1000 nm, utile quando si confrontano dimensioni riportate in unità diverse. Anche in diagnostica e controllo delle infezioni, questa conversione aiuta a interpretare la risoluzione della microscopia a luce (circa 200 nm), l’ambito della microscopia elettronica (sub-nanometrico) e le specifiche di filtrazione: un filtro che trattiene particelle di 0,3 µm agisce su particelle di circa 300 nm. Un errore frequente è confondere i segni degli esponenti: poiché il nanometro è più piccolo del micrometro, il fattore di conversione da nm a µm deve essere inferiore a 1 (10^-3), non superiore (10^3). Mantenere chiara la relazione tra prefissi SI evita fraintendimenti nelle letture di referti, nella progettazione di protocolli di laboratorio e nell’interpretazione delle dimensioni di patogeni, biomolecole e nanovettori terapeutici.

33 di 91 Domande

Si può affermare che nell’ereditarietà Mendeliana su due cromosomi omologhi














La risposta corretta e' la '

Il gene per un certo carattere occupa loci corrispondenti

'.


34 di 91 Domande

L’articolazione tra le vertebre è detta:














La risposta corretta e' la '

Semimobile

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35 di 91 Domande

Il sistema escretore regola:














La risposta corretta e' la '

La concentrazione di acqua nei tessuti corporei

'.


36 di 91 Domande

Un vaccino agisce in quanto:














La risposta corretta e' la '

Stimola il sistema immunitario ad attivare le sue difese

'.


37 di 91 Domande

La figura si riferisce ad uno dei meccanismi di trasporto attraverso la membrana cellulare. Si può affemare che: 

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La risposta corretta è la A
La domanda è: «La figura si riferisce ad uno dei meccanismi di trasporto attraverso la membrana cellulare. Si può affermare che:», e la risposta corretta è: «M è una molecola che si muove contro gradiente». Il movimento contro gradiente (di concentrazione o elettrochimico) non può avvenire per diffusione semplice o facilitata, ma richiede trasporto attivo. In tal caso l’energia è fornita direttamente dall’idrolisi di ATP (trasporto attivo primario, es. pompe ATPasiche) oppure indirettamente sfruttando il gradiente di un altro soluto (trasporto attivo secondario, simporto/antiporto). Il processo è mediato da proteine carrier integrali, è specifico e saturabile, e consente l’accumulo di M anche quando la sua concentrazione è maggiore nel compartimento di arrivo. Un’eventuale indicazione in figura di frecce da bassa ad alta concentrazione, di un potenziale di membrana sfavorevole o di consumo di ATP/co-trasporto confermerebbe il moto contro gradiente. Pertanto M non segue un flusso spontaneo ma viene pompata a spese di energia, in accordo con la risposta.

38 di 91 Domande

 Sia il seguente filamento di DNA: TGG ACT AGC Gli anticodoni del tRNA corrispondenti sono:














La risposta corretta e' la '

 UGG ACU AGC

'.


39 di 91 Domande

La maggior parte dei geni legati al sesso:














La risposta corretta e' la '

Risiede sul cromosoma X, i cui alleli recessivi si manifestano nei maschi o nelle femmine omozigoti

'.


40 di 91 Domande

La mitosi è importante per gli organismi pluricellulari in quanto permette:














La risposta corretta e' la '

La sostituzione delle cellule invecchiate

'.


41 di 91 Domande

La fecondazione artificiale in campo zootecnico è utile perché consente una:














La risposta corretta e' la '

Trasmissione rapida e sicura del patrimonio genetico migliore

'.


42 di 91 Domande

Applicando le leggi della probabilità è possibile prevedere che dall’incrocio tra due eterozigoti venga prodotto un eterozigote, secondo la formula:














La risposta corretta e' la '

¼ + ¼ = ½

'.


43 di 91 Domande

 La denominazione “Felis cattus” (= gatto domestico) indica:














La risposta corretta e' la '

La specie

'.


44 di 91 Domande

 Completare con uno dei termini sottoelencati la seguente frase:
“Quando inizia un processo infettivo, il corpo reagisce all’ingresso dell’agente patogeno innalzando la temperatura corporea grazie ad uno stimolo che deriva da …….” Il termine è:














La risposta corretta e' la '

L'ipotalamo

'.


45 di 91 Domande

Il meccanismo rappresentato in figura si riferisce all’entrata di molecole dall’esterno all’interno di una cellula. Può essere considerato un fenomeno di:

product image













La risposta corretta è la C
La domanda chiede: “Il meccanismo rappresentato in figura si riferisce all’entrata di molecole dall’esterno all’interno di una cellula. Può essere considerato un fenomeno di:” e la risposta corretta è “Trasporto attivo”. Il trasporto attivo implica il movimento di soluti contro il gradiente di concentrazione o elettrochimico attraverso proteine di membrana specifiche, richiedendo energia metabolica (direttamente dall’idrolisi di ATP nelle pompe, come la Na+/K+-ATPasi, o indirettamente sfruttando un gradiente ionico preesistente nei simporti/antiporti, come SGLT). È un processo selettivo e saturabile, dipendente dalla presenza di carrier e caratterizzato da cambi conformazionali della proteina trasportatrice. Si distingue dalla diffusione semplice e dalla diffusione facilitata, che non consumano energia e seguono il gradiente. L’inibizione da veleni metabolici e la dipendenza dalla temperatura sono ulteriori indizi sperimentali che confermano la natura attiva del meccanismo.

46 di 91 Domande

I cheloni sono una categoria sistematica che comprende: 














La risposta corretta e' la '


Le tartarughe

'.


47 di 91 Domande

In quale delle seguenti molecole è contenuto meno ossigeno?














La risposta corretta è la C
In quale delle seguenti molecole è contenuto meno ossigeno? La risposta corretta è: Etere propil-esilico. L'etere propil-esilico, noto anche come etere propilico-esilico, è un composto organico costituito da un gruppo propilico (C?H?) e un gruppo esilico (C?H??) legati a un atomo di ossigeno. La struttura chimica di un etere è di tipo R-O-R', dove R e R' sono gruppi alchilici. In questo caso, il composto contiene un solo atomo di ossigeno nella sua struttura, poiché gli eteri sono caratterizzati dalla presenza di un singolo atomo di ossigeno che collega due catene alchiliche. Rispetto ad altri composti organici che possono contenere più atomi di ossigeno, come gli acidi carbossilici o gli esteri che possono avere più gruppi funzionali contenenti ossigeno, l'etere propil-esilico risulta essere la molecola con meno ossigeno.

48 di 91 Domande

 Il cicloesene:














La risposta corretta è la E
Il cicloesene dà facilmente reazioni di addizione. Questa affermazione è corretta perché il cicloesene è un alchene ciclico, caratterizzato dalla presenza di un doppio legame carbonio-carbonio all'interno della sua struttura. I doppi legami sono noti per essere siti reattivi, in quanto gli elettroni ? sono più debolmente legati rispetto agli elettroni ?, rendendoli suscettibili all'attacco di elettrofili. Nelle reazioni di addizione, il doppio legame del cicloesene si rompe per formare due nuovi legami singoli, permettendo l'attacco di molecole come alogeni, acidi alogenidrici o acqua, in presenza di un opportuno catalizzatore. Questo tipo di reazione è favorito anche dalla tensione angolare presente nel cicloesene, che rende il rilascio di energia durante la formazione dei nuovi legami particolarmente vantaggioso. Pertanto, il cicloesene è incline a partecipare a reazioni di addizione, proprio a causa della reattività del suo doppio legame.

49 di 91 Domande

Il benzene, in presenza di opportuni catalizzatori, reagisce con l’acido nitrico, con il cloro e con il clorometano; si tratta, in tutti e tre i casi, di reazioni di:














La risposta corretta e' la '

Sostituzione elettrofila

'.


50 di 91 Domande

La molecola dei chetoni è caratterizzata dal gruppo:














La risposta corretta è la E
La molecola dei chetoni è caratterizzata dal gruppo carbonilico. Nei chetoni, il gruppo funzionale carbonilico, rappresentato dalla formula chimica C=O, è legato a due atomi di carbonio, che possono essere parte di catene alifatiche o anelli aromatici. Questo distingue i chetoni dagli aldeidi, in cui il gruppo carbonilico è legato ad almeno un atomo di idrogeno. La presenza del gruppo carbonilico conferisce ai chetoni proprietà chimiche specifiche, come la capacità di partecipare a reazioni di addizione nucleofila. La posizione del gruppo carbonilico all'interno della molecola influenza anche il punto di ebollizione e la solubilità dei chetoni, rendendoli composti versatili in chimica organica e nell'industria.

51 di 91 Domande

“Esiste una netta differenza tra il fluoro e gli altri alogeni per quanto concerne i composti ossigenati.Infatti, mentre il F, che presenta struttura elettronica 1s2
2s2 2p5 , può combinarsi con l’ossigeno solo per dare ossido di difluoro, in cui l’alogeno presenta numero di ossidazione -1, gli altri elementi del
settimo gruppo possono formare vari composti ossigenati, nei quali presentano numeri di ossidazione positivi (tutti i valori dispari da + 1 a + 7). Questo comportamento va messo in relazione con la presenza di orbitali d vuoti negli alogeni a numero atomico superiore; in tali orbitali vuoti si possono sistemare elettroni degli orbitali s oppure p; si determina così la formazione di strutture con elettroni  
spaiati, ciascuno dei quali può dare origine ad un legame covalente”.
Quale delle seguenti informazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la E
La formula di un composto di bromo e ossigeno è Br?O?. Il brano discute la differenza tra il fluoro e gli altri alogeni in termini di formazione di composti ossigenati. Il fluoro, con struttura elettronica 1s² 2s² 2p?, può formare solo l'ossido di difluoro, dove il fluoro ha un numero di ossidazione di -1, a causa della sua elevata elettronegatività e assenza di orbitali d vuoti. Gli altri alogeni, come il bromo, hanno orbitali d vuoti disponibili che permettono la formazione di legami covalenti con l'ossigeno, consentendo numeri di ossidazione positivi. Questo spiega come il bromo possa formare composti come Br?O?, dove il bromo assume numeri di ossidazione positivi, sfruttando i suoi orbitali d per ospitare elettroni e formare legami con l'ossigeno.

52 di 91 Domande

Nella molecola di una ammide sono contenute almeno le seguenti specie atomiche:














La risposta corretta e' la '

Carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno

'.


53 di 91 Domande

Due atomi di carbonio asimmetrici sono entrambi:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede se due atomi di carbonio asimmetrici sono entrambi ibridati sp³, e la risposta corretta è che lo sono. Un atomo di carbonio asimmetrico, noto anche come centro chirale, è un atomo di carbonio legato a quattro gruppi o atomi differenti. Questa configurazione richiede un'ibridazione sp³, poiché un atomo di carbonio ibridato sp³ forma quattro legami sigma, ognuno dei quali è orientato verso i vertici di un tetraedro, permettendo così la massima separazione angolare tra i legami e minimizzando la repulsione elettronica. Questa geometria tetraedrica è essenziale per la formazione di centri chirali, poiché consente la disposizione spaziale necessaria affinché il carbonio possa essere legato a quattro sostituenti diversi, creando così una struttura non sovrapponibile alla sua immagine speculare. Pertanto, la presenza di due atomi di carbonio asimmetrici implica che entrambi devono avere una struttura tetraedrica con ibridazione sp³.

54 di 91 Domande

Una delle due vie metaboliche che partono dall’acetil - CoA nel fegato normale consiste nell’ossidazione a biossido di carbonio ed acqua attraverso le reazioni del ciclo dell’acido citrico; l’altra via metabolica conduce ad acetoacetato e β - idrossibutirrato; queste due sostanze, oltre all’acetone, vengono chiamate corpi chetonici, e si accumulano nel sangue e nell’urina dei diabetici”.
Quale delle seguenti informazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Nel fegato normale, una parte dell’acetil - CoA viene ossidato a biossido di carbonio ed acqua, e un’altra parte viene trasformata in corpi chetonici

'.


55 di 91 Domande

Lungo un gruppo della tavola periodica (dall’alto in basso) il potenziale di ionizzazione:














La risposta corretta e' la '

Diminuisce progressivamente

'.


56 di 91 Domande

Si è osservato che spesso gli elementi presentano nei loro composti, oltre al numero di ossidazione massimo, corrispondente al numero d'ordine del gruppo a cui appartengono, anche un valore del numero di ossidazione inferiore di due unità a quello massimo. Pertanto i numeri di ossidazione del fosforo (che si comporta in conformità dell'osservazione sovraesposta) sono: 














La risposta corretta e' la '

 5 e 3

'.


57 di 91 Domande

“Gli urti, che nei gas ideali vengono supposti come perfettamente elastici, determinano un continuo trasferimento di energia cinetica da una molecola all’altra; ne consegue che, in un determinato istante, le molecole non posseggono tutte lo stesso valore di energia cinetica. Mediante calcoli statistici è
possibile dimostrare che i valori dell’energia cinetica in un sistema contenente un gran numero di molecole sono distribuiti intorno ad un valore medio Em, dipendente esclusivamente dalla temperatura assoluta, a cui è direttamente proporzionale; la statistica dimostra che, se il numero di molecole del sistema è sufficientemente elevato, è del tutto lecito sostituire alla popolazione reale delle molecole
con valori individuali dell’energia cinetica, una popolazione ideale in cui tutte le molecole posseggono il valore Em”.
Quale delle seguenti informazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Il valore dell’energia cinetica media dipende dal numero delle molecole del sistema

'.


58 di 91 Domande

Una soluzione acquosa non satura di glucosio rappresenta un esempio di:














La risposta corretta è la E
Una soluzione acquosa non satura di glucosio rappresenta un esempio di sistema omogeneo. Una soluzione è definita omogenea quando i suoi componenti sono distribuiti uniformemente a livello microscopico, risultando in una singola fase visibile. Nel caso di una soluzione acquosa di glucosio non satura, il glucosio è il soluto e l'acqua è il solvente; il glucosio si dissolve completamente nell'acqua, formando una miscela uniforme in cui le molecole di glucosio sono disperse in modo uniforme tra le molecole d'acqua. Non ci sono particelle visibili o separazioni di fase, il che caratterizza il sistema come omogeneo. Poiché la soluzione è non satura, significa che è possibile aggiungere altro glucosio fino a raggiungere il punto di saturazione, senza che si formino precipitati. Questo ulteriore supporto alla natura omogenea della soluzione è dato dal fatto che, fino al raggiungimento della saturazione, il soluto continua a dissolversi completamente nel solvente.

59 di 91 Domande

“La struttura dello ione ammonio può essere compresa mediante due schematizzazioni; nella prima un idrogenione si lega al doppietto elettronico non condiviso presente nell’ibrido sp3 dell’atomo di azoto dell’ammoniaca (legame dativo); nella seconda schematizzazione la formazione dello ione può essere supposta come risultato della combinazione di un ipotetico ione N+ , isoelettonico con il carbonio, con quattro atomi di idrogeno; in entrambi i casi, comunque, l’atomo di azoto si trova nello stato di ibridazione sp3 , e la struttura dello ione è perfettamente tetraedrica”.
Quale delle seguenti informazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

L’atomo di carbonio e l’atomo di azoto hanno ugual numero di elettroni nell’ultimo livello

'.


60 di 91 Domande

Quale dei seguenti elementi appartiene agli elementi di transizione?

D) 
E) 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale dei seguenti elementi appartiene agli elementi di transizione e la risposta corretta è Mn. Gli elementi di transizione sono definiti come quegli elementi che hanno un orbitale d parzialmente riempito, sia allo stato atomico che in uno dei loro stati di ossidazione comuni. Il manganese, con simbolo chimico Mn, è situato nel blocco d della tavola periodica, precisamente nel gruppo 7. Questo elemento ha la configurazione elettronica [Ar] 3d^5 4s^2, il che significa che possiede cinque elettroni nel sottoguscio 3d, caratteristica tipica degli elementi di transizione. Inoltre, il manganese mostra una varietà di stati di ossidazione, che vanno da -3 a +7, con +2, +4 e +7 tra i più comuni, dimostrando la sua capacità di formare complessi diversi e di partecipare a reazioni redox, proprietà distintive degli elementi di transizione.

61 di 91 Domande

 Il numero quantico di spin:














La risposta corretta è la B
Il numero quantico di spin fornisce indicazioni sul verso della rotazione dell'elettrone intorno al proprio asse. Questa affermazione è corretta poiché il numero quantico di spin, indicato con s o ms, descrive una proprietà intrinseca degli elettroni, che non deriva da un moto fisico nello spazio ma piuttosto da una caratteristica quantistica fondamentale. Gli elettroni possono assumere due valori di spin, +1/2 o -1/2, spesso rappresentati con le frecce su e giù, che indicano i due possibili orientamenti del momento angolare di spin. Questo numero quantico è cruciale nella determinazione della configurazione elettronica degli atomi e nel rispetto del principio di esclusione di Pauli, che stabilisce che due elettroni nello stesso orbitale non possono avere lo stesso set di numeri quantici. L'orientamento dello spin influenza anche le proprietà magnetiche degli atomi e delle molecole, giocando un ruolo fondamentale nel fenomeno del magnetismo e nelle interazioni di scambio tra elettroni.

62 di 91 Domande

 “Molte reazioni che avvengono per via fotochimica non potrebbero svolgersi senza la luce, perché richiedono un notevole apporto di energia. In altri casi, l’azione della luce è simile a quella di un catalizzatore; l’assorbimento della luce provoca cioè nelle molecole del reagente una modificazione, per cui la molecola stessa reagisce assai rapidamente, ma allo stesso modo in cui potrebbe reagire, molto più lentamente, in assenza di luce”, Quale delle seguenti informazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale informazione può essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è che le modalità dell'azione della luce non sono le stesse in tutte le reazioni fotochimiche. Questa risposta è corretta perché il brano descrive due modi distinti in cui la luce può influenzare le reazioni chimiche: in alcuni casi, la luce fornisce l'energia necessaria per avviare reazioni che altrimenti non avverrebbero, mentre in altri casi agisce come un catalizzatore, accelerando reazioni che potrebbero comunque avvenire senza luce, ma a una velocità molto inferiore. Questa differenziazione implica che l'azione della luce varia a seconda del tipo di reazione fotochimica, confermando che non esiste un unico meccanismo d'azione per tutte le reazioni fotochimiche. Pertanto, la risposta corretta riflette la comprensione che la luce può avere ruoli diversi in contesti chimici diversi, a seconda delle specifiche esigenze energetiche delle reazioni coinvolte.

63 di 91 Domande

Il valore minimo del numero di ossidazione del cloro è:














La risposta corretta e' la '

-1

'.


64 di 91 Domande

Il deuterio e il tritio sono:














La risposta corretta è la E
Il deuterio e il tritio sono più pesanti dell’idrogeno ordinario. Il deuterio e il tritio sono isotopi dell'idrogeno, il che significa che hanno lo stesso numero di protoni ma differiscono nel numero di neutroni presenti nel loro nucleo. L'idrogeno ordinario, o prozio, ha un solo protone e nessun neutrone, mentre il deuterio ha un protone e un neutrone, e il tritio ha un protone e due neutroni. Questa differenza nel numero di neutroni aumenta la massa atomica del deuterio e del tritio rispetto all'idrogeno ordinario. La presenza di neutroni aggiuntivi rende il deuterio circa il doppio più pesante dell'idrogeno ordinario e il tritio circa il triplo più pesante. Tale differenza di massa è fondamentale in vari campi scientifici, come la chimica e la fisica nucleare, dove le proprietà isotopiche influenzano le reazioni e le applicazioni pratiche, come nella fusione nucleare.

65 di 91 Domande

Qual è il numero intero che approssima meglio il numero (5+√5)/(5-√5) ?














La risposta corretta è la E
Il numero intero che approssima meglio il numero (5+?5)/(5-?5) è 3. Per trovare l'approssimazione intera di questa espressione, si può razionalizzare il denominatore moltiplicando numeratore e denominatore per il coniugato del denominatore, cioè (5+?5). Questo porta a ((5+?5)²)/(5²-(?5)²), che si semplifica a (25 + 10?5 + 5)/(25-5), ovvero (30 + 10?5)/20. Dividendo tutto per 10, si ottiene (3 + ?5)/2. Poiché ?5 è approssimativamente 2.236, l'espressione diventa (3 + 2.236)/2, che è circa 2.618. L'intero più vicino a 2.618 è 3, quindi la risposta corretta è 3.

66 di 91 Domande

Quale fra le seguenti espressioni rappresenta il triplo del quadrato del successivo di un numero naturale n?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale espressione rappresenta il triplo del quadrato del successivo di un numero naturale n, e la risposta corretta è 3(n+1)². Per comprendere perché questa risposta è corretta, consideriamo il problema passo per passo: il "successivo di un numero naturale n" è rappresentato da n+1. Il "quadrato del successivo" si traduce matematicamente in (n+1)². Infine, "il triplo del quadrato" implica che dobbiamo moltiplicare il risultato del quadrato per 3, il che ci porta all'espressione finale 3(n+1)². Questa sequenza di passaggi riflette esattamente la costruzione richiesta dalla domanda, giustificando così la correttezza della risposta proposta.

67 di 91 Domande

La relazione rappresentata dal seguente diagramma:

product image













La risposta corretta è la C
La relazione rappresentata dal seguente diagramma non è una funzione. Una relazione è definita come una funzione se, e solo se, ogni elemento del dominio è associato a uno e un solo elemento del codominio. In altre parole, in una funzione, non ci possono essere due o più valori di output (codominio) corrispondenti allo stesso valore di input (dominio). Se nel diagramma sono presenti elementi del dominio che si collegano a più di un elemento nel codominio, allora la relazione non soddisfa la definizione di funzione. Questo criterio può essere verificato graficamente tramite il "test della linea verticale", il quale afferma che se una linea verticale interseca il grafico della relazione in più di un punto, la relazione non è una funzione. Pertanto, se il diagramma mostra una tale violazione, si conclude correttamente che la relazione non è una funzione.

68 di 91 Domande

Attacco gli estremi di un lunghissimo e sottilissimo filo di rame (tanto lungo da avere un’elevata resistenza ohmica) ai poli di una pila (generatore di differenza di potenziale, d.d.p.). Fino a quando la pila non si è esaurita, nel filo passa una corrente elettrica che:














La risposta corretta è la E
La corrente elettrica che passa nel filo di rame collegato ai poli di una pila dipende dalla capacità della pila. La capacità della pila, espressa in ampere-ora (Ah), indica la quantità di carica elettrica che la pila può fornire prima di esaurirsi. Tuttavia, la corrente che fluisce attraverso il filo in un dato momento è determinata dalla legge di Ohm, che afferma che la corrente è uguale alla differenza di potenziale (fornita dalla pila) divisa per la resistenza del circuito (che in questo caso è principalmente la resistenza del filo di rame). La capacità della pila non influisce direttamente sull'ammontare istantaneo della corrente, ma determina quanto tempo la pila può mantenere una certa corrente prima di esaurirsi. In un circuito ideale con una resistenza costante, la corrente rimarrà costante fino a quando la pila avrà la capacità di fornire energia, e quindi la durata della corrente nel circuito è legata alla capacità della pila.

69 di 91 Domande

In una serie ordinata di 41 dati la mediana è:














La risposta corretta è la D
In una serie ordinata di 41 dati la mediana è il 21° dato. La mediana di una serie di dati è il valore che si trova al centro quando i dati sono ordinati in ordine crescente o decrescente. Per una serie con un numero dispari di dati, come 41, la mediana è semplicemente il dato che occupa la posizione centrale. Per calcolare la posizione della mediana, si utilizza la formula (n + 1) / 2, dove n è il numero totale di dati. Applicando questa formula, otteniamo (41 + 1) / 2 = 21, indicando che il 21° dato è la mediana. Questo valore divide i dati in due metà uguali, con 20 dati al di sotto e 20 dati al di sopra, confermando che la risposta corretta è il 21° dato.

70 di 91 Domande

Il ‘prodotto’ di due vettori non nulli:














La risposta corretta è la E
Il 'prodotto' di due vettori non nulli può essere sia un vettore sia uno scalare, a seconda del tipo di prodotto. Questa risposta è corretta perché in algebra vettoriale esistono due principali tipi di prodotto tra vettori: il prodotto scalare e il prodotto vettoriale. Il prodotto scalare, noto anche come prodotto interno o dot product, tra due vettori A e B è uno scalare calcolato come il prodotto delle loro magnitudini e il coseno dell'angolo tra di essi. Al contrario, il prodotto vettoriale, noto anche come cross product, tra due vettori tridimensionali A e B genera un nuovo vettore che è perpendicolare al piano contenente A e B e la cui direzione è determinata dalla regola della mano destra. La magnitudine del prodotto vettoriale è data dal prodotto delle magnitudini dei due vettori e il seno dell'angolo tra di essi. Pertanto, a seconda del contesto e del tipo di operazione eseguita, il risultato del prodotto di due vettori può essere sia uno scalare sia un vettore.

71 di 91 Domande

Siano date 2 resistenze elettriche (ohmiche) RA e RB, con RB > RA ≠ 0. Quando poste in serie la resistenza equivalente valga RS; quando poste in parallelo la resistenza equivalente valga RP. Quale tra le seguenti relazioni è possibile ?














La risposta corretta e' la '

RS > RP

'.


72 di 91 Domande

Se un angolo α misura 2,01π radianti:














La risposta corretta è la E
Se un angolo α misura 2,01π radianti, allora il punto di coordinate (cosα,senα) appartiene al 1° quadrante. Un angolo di 2,01π radianti è leggermente superiore a 2π, che corrisponde a un angolo di 360 gradi, ovvero un giro completo. Questo significa che l'angolo si trova poco oltre il punto di partenza di un nuovo giro, che è l'asse positivo delle ascisse. Nel sistema di coordinate polari, un angolo che si trova appena oltre 2π radianti si colloca nel primo quadrante, dove sia il coseno che il seno sono positivi. Pertanto, le coordinate (cosα, senα) risulteranno entrambe positive, confermando che il punto appartiene al primo quadrante del piano cartesiano.

73 di 91 Domande

La differenza fra un decimillesimo e 10-4














La risposta corretta è la B
La differenza fra un decimillesimo e 10?? vale 0. Un decimillesimo è una frazione che si esprime come 1/10,000, il che equivale a 0.0001 in forma decimale. Allo stesso modo, 10?? è una notazione esponenziale che rappresenta il numero 0.0001. Entrambe le espressioni si riferiscono quindi allo stesso valore numerico, il che implica che la loro differenza è zero. In sostanza, la domanda richiede di confrontare due modi diversi di rappresentare lo stesso numero, e poiché entrambi rappresentano esattamente 0.0001, la differenza tra i due è nulla. Questo tipo di domanda è utile per testare la comprensione delle equivalenze tra frazioni, notazioni decimali e notazioni esponenziali.

74 di 91 Domande

Quante calorie (cal) occorrono per portare 80 litri di acqua da 20 °C a 80 °C ?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quante calorie occorrono per portare 80 litri di acqua da 20 °C a 80 °C e la risposta corretta è 4800 kcal. Per calcolare l'energia necessaria per riscaldare l'acqua, si utilizza la formula Q = mc?T, dove Q è il calore in calorie, m è la massa dell'acqua in grammi, c è il calore specifico dell'acqua (1 cal/g°C) e ?T è la variazione di temperatura. Poiché 1 litro d'acqua pesa circa 1000 grammi, 80 litri corrispondono a 80000 grammi. La variazione di temperatura ?T è 60 °C (da 20 °C a 80 °C). Sostituendo i valori nella formula, otteniamo Q = 80000 g × 1 cal/g°C × 60 °C, che risulta in 4800000 cal. Convertendo da calorie a chilocalorie, dividiamo per 1000, ottenendo 4800 kcal. Pertanto, la risposta è corretta.

75 di 91 Domande

Sia indicata con M la massa, con L la lunghezza e con T il tempo. Sia inoltre dato un condotto in cui scorre un liquido. Quali sono le dimensioni della velocità con cui si muove il liquido, nel S.I.?














La risposta corretta è la D
Le dimensioni della velocità con cui si muove un liquido nel S.I. sono [ L T −1 ]. La velocità è definita come il rapporto tra lo spostamento e il tempo impiegato per compierlo. Nel Sistema Internazionale, la lunghezza è espressa in metri (L) e il tempo in secondi (T). Pertanto, la velocità ha le dimensioni di lunghezza divisa per tempo, ovvero [L]/[T], che si semplifica in [L T−1]. Questa notazione indica che la velocità è una grandezza derivata, ottenuta combinando le grandezze fondamentali di lunghezza e tempo, e non dipende dalla massa (M), che non compare nelle sue dimensioni.

76 di 91 Domande

Nel Sistema Internazionale la temperatura si misura in:














La risposta corretta è la C
Nel Sistema Internazionale la temperatura si misura in gradi Kelvin. La risposta corretta è che la temperatura nel Sistema Internazionale (SI) si misura in Kelvin, non in "gradi Kelvin". Il Kelvin è l'unità di misura della temperatura termodinamica e si indica con il simbolo K. A differenza delle altre scale di temperatura come Celsius o Fahrenheit, il Kelvin non utilizza il termine "gradi" perché è basato su un punto di riferimento assoluto, lo zero assoluto, che è la temperatura alla quale le particelle di un gas ideale avrebbero energia cinetica nulla. La scala Kelvin è fondamentale per la scienza e l'ingegneria poiché fornisce una misura diretta della temperatura rispetto a un punto di riferimento fisico universale, facilitando il confronto e il calcolo nei processi termodinamici.

77 di 91 Domande

Se si aumentano la lunghezza della base di un rettangolo del 50% e quella dell'altezza del 20% l'area aumenta del:














La risposta corretta è la A
Se si aumentano la lunghezza della base di un rettangolo del 50% e quella dell'altezza del 20% l'area aumenta del 80%. Per comprendere il motivo, consideriamo che l'area di un rettangolo è data dal prodotto della base per l'altezza. Se la base originale è B e l'altezza è H, l'area originale è B × H. Aumentando la base del 50%, essa diventa 1,5B, e aumentando l'altezza del 20%, essa diventa 1,2H. La nuova area è quindi (1,5B) × (1,2H) = 1,8BH. Confrontando questa con l'area originale BH, si vede che l'area è aumentata di un fattore 1,8, il che corrisponde a un aumento del 80%. Questo calcolo dimostra che l'incremento combinato delle dimensioni porta a un aumento complessivo del 80% nell'area del rettangolo.

78 di 91 Domande

L'equazione (x −1)2 + (y − 3)2 = k rappresenta una:














La risposta corretta è la C
L'equazione (x −1)2 + (y − 3)2 = k rappresenta una circonferenza per k>0. Questa equazione è la forma canonica di una circonferenza nel piano cartesiano, dove (x − h)2 + (y − k)2 = r2 con centro (h, k) e raggio r. Nel caso specifico, il centro della circonferenza è il punto (1, 3) e il raggio è la radice quadrata di k, cioè ?k. Affinché l'equazione rappresenti una circonferenza reale nel piano, il termine k, che corrisponde al quadrato del raggio, deve essere maggiore di zero. Se k fosse uguale a zero, l'equazione descriverebbe un punto, e se k fosse negativo, non avrebbe alcun significato geometrico reale nel contesto delle circonferenze. Pertanto, la condizione k>0 è necessaria per garantire che l'equazione rappresenti effettivamente una circonferenza con un raggio positivo e ben definito.

79 di 91 Domande

Il minimo comune multiplo dei polinomi x+y e x2-y2 è:














La risposta corretta è la A
Il minimo comune multiplo dei polinomi x+y e x²-y² è (x+y)(x-y). Per determinare il minimo comune multiplo (mcm) di due polinomi, è necessario considerare i loro fattori comuni e non comuni. Il polinomio x²-y² è una differenza di quadrati e si può scomporre in (x+y)(x-y). Il polinomio x+y è già scomposto al massimo. Pertanto, i fattori del primo polinomio sono (x+y) e i fattori del secondo polinomio sono (x+y) e (x-y). Il mcm deve includere ciascun fattore il numero massimo di volte che appare in ciascuna scomposizione. Poiché x+y appare una volta in entrambi i polinomi e x-y appare una volta nel secondo polinomio, il mcm è il prodotto di (x+y) e (x-y), ovvero (x+y)(x-y).

80 di 91 Domande

Dica il candidato quale tra le seguenti lunghezze d’onda appartiene al campo della radiazione X.














La risposta corretta è la B
La lunghezza d'onda della radiazione X è 10?11 m. La radiazione X, nota anche come raggi X, è una forma di radiazione elettromagnetica con lunghezze d'onda che variano approssimativamente tra 0,01 e 10 nanometri, ovvero tra 10?8 e 10?11 metri. Queste lunghezze d'onda sono più corte rispetto a quelle della luce visibile e si trovano tra i raggi ultravioletti e i raggi gamma nello spettro elettromagnetico. La capacità dei raggi X di penetrare materiali solidi li rende estremamente utili in campo medico per immagini diagnostiche e in altri settori come la cristallografia a raggi X. La scelta di 10?11 m come lunghezza d'onda rappresentativa è corretta in quanto rientra perfettamente nel range tipico delle lunghezze d'onda dei raggi X, confermando la loro natura ad alta energia e corta lunghezza d'onda.

81 di 91 Domande

Sott’acqua, al mare, ad una profondità di 20 m sotto la superficie, la pressione idrostatica a cui è soggetto un subacqueo che sta nuotando orizzontalmente:














La risposta corretta è la E
Sott'acqua, al mare, ad una profondità di 20 m sotto la superficie, la pressione idrostatica a cui è soggetto un subacqueo che sta nuotando orizzontalmente aumenta di circa 2 Atm rispetto alla pressione atmosferica che si esercita sulla superficie del mare. Questo avviene perché la pressione idrostatica in un fluido è data dalla formula P = ?gh, dove ? è la densità del fluido, g è l'accelerazione di gravità e h è la profondità. Considerando che la densità dell'acqua di mare è circa 1025 kg/m³ e g è approssimativamente 9.81 m/s², la pressione aggiuntiva a 20 metri di profondità è calcolata come ?gh = 1025 kg/m³ * 9.81 m/s² * 20 m, che risulta in circa 201,530 Pa o 2.015 Atm, dato che 1 Atm equivale a 101,325 Pa. Pertanto, oltre alla pressione atmosferica di 1 Atm presente in superficie, la pressione totale a 20 metri di profondità diventa circa 3 Atm.

82 di 91 Domande

Ho un lampadario in cui è montata una lampadina da 100 W. Questo numero è il valore:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale sia il significato del numero 100 W riportato su una lampadina e la risposta corretta è che si tratta della potenza assorbita dalla lampadina. La potenza di 100 watt indica quanta energia elettrica viene consumata dalla lampadina in un'unità di tempo, precisamente un secondo. Questo valore è una misura della capacità della lampadina di convertire l'energia elettrica in luce e calore. Quando una lampadina è etichettata con un certo wattaggio, significa che, quando è collegata a una tensione standard (come 230 V in Europa o 120 V negli Stati Uniti), assorbe quella quantità di potenza. La potenza assorbita è un parametro importante per determinare l'efficienza energetica della lampadina e il suo impatto sul consumo totale di energia elettrica. Un wattaggio più alto generalmente implica una maggiore luminosità, ma anche un maggiore consumo di energia, il che può influire sulla bolletta elettrica e sull'impatto ambientale.

83 di 91 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


84 di 91 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


85 di 91 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


86 di 91 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


87 di 91 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


88 di 91 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


89 di 91 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


90 di 91 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


91 di 91 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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