Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 102 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 102 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 102 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


4 di 102 Domande

Qual è la probabilità che una coppia, dopo quattro figlie femmine, abbia un maschio?  














La risposta corretta e' la '

 50% 

'.


5 di 102 Domande

La replicazione del DNA nucleare in una cellula eucariote si verifica:  














La risposta corretta e' la '

Prima di ciascuna mitosi o meiosi  

'.


6 di 102 Domande

Se una cellula uovo normale è fecondata da uno spermatozoo che porta il cromosoma X qual è la probabilità che l'individuo generato sia di sesso maschile o femminile? 














La risposta corretta e' la '

100% femminile  

'.


7 di 102 Domande

I batteri crescerebbero all'infinito secondo una progressione geometrica, se non intervenissero alcuni fattori che ne riducono o limitano la continua espansione. Questi fattori sono tali per cui una curva di crescita in una quantità determinata di terreno di
coltura può essere divisa in tre fasi: una prima fase che esprime una crescita esponenziale dei batteri (i batteri crescono in modo esponenziale al passare del tempo); una seconda fase nella quale il numero di batteri della coltura è costante nel tempo; una fase finale in cui il numero di batteri in coltura (per unità di volume) diminuisce nel tempo.
Quale tra i seguenti fenomeni spiega l'esistenza della terza fase?














La risposta corretta e' la '

Il terreno di coltura limitato è il fattore determinante

'.


8 di 102 Domande

Analizzando il DNA di un organismo, qual è in percentuale la quantità di adenina se la citosina è il 31%? 














La risposta corretta e' la '

 19%

'.


9 di 102 Domande

L'aorta nasce:














La risposta corretta e' la '

Dal ventricolo sinistro del cuore

'.


10 di 102 Domande

Quale destino subiscono i due alleli di un gene nel corso della meiosi? 














La risposta corretta e' la '

Segregano in gameti diversi  

'.


11 di 102 Domande

Per quale dei seguenti eventi è importante la riproduzione sessuata? 














La risposta corretta e' la '

Ricombinazione genica 

'.


12 di 102 Domande

La divisione dei batteri avviene per: 














La risposta corretta e' la '

 Scissione binaria 

'.


13 di 102 Domande

Nella specie umana, il padre trasmette il cromosoma Y:














La risposta corretta e' la '

Solo ai figli di sesso maschile

'.


14 di 102 Domande

 Dovendo attuare un'alimentazione ad alto contenuto proteico, quale dei seguenti alimenti risponde meglio allo scopo, a parità di peso?














La risposta corretta e' la '

Carne magra  

'.


15 di 102 Domande

 In ambito ecologico per "popolazione" si intende: 














La risposta corretta e' la '

Un gruppo di organismi viventi della stessa specie che occupano una data zona

'.


16 di 102 Domande

 Quali scoperte scientifiche da Darwin in poi hanno confermato la teoria dell'evoluzione? Indicare la RISPOSTA ERRATA:














La risposta corretta e' la '

La scoperta che animali, piante, batteri e virus sono tutti costituiti da cellule nucleate 

'.


17 di 102 Domande

l fatto che ogni carattere ereditario sia controllato da uno o più geni e che ciascuno di questi consista di un tratto di cromosoma implica che i caratteri passano da una generazione all'altra nello stesso modo in cui si distribuiscono i cromosomi. Occorre avere chiaro che per ogni carattere controllato da un singolo gene (carattere mendeliano semplice o monofattoriale) esiste, nella medesima posizione sui due cromosomi omologhi, un punto preciso, chiamato locus, in corrispondenza del quale si trova la sequenza di nucleotidi specifica di quel gene. Per ogni gene esistono, quindi, in ogni individuo due coppie che possono essere identiche o diverse a seguito di mutazioni. Queste coppie si chiamano alleli o allelomorfi in quanto sono forme alternative di un determinato gene. Quando gli alleli sono identici, ad esempio AA, la costituzione genetica o genotipo per il carattere da essi controllato si definisce omozigote; eterozigote quando gli alleli sono diversi. Gli alleli sono:














La risposta corretta e' la '

Forme alternative dello stesso gene e sono localizzati in loci corrispondenti 

'.


18 di 102 Domande

L'abate Gregorio Mendel studiò per anni le piante di pisello: i risultati delle sue esperienze e la loro interpretazione sono stati veramente straordinari se si pensa che egli non aveva idea dell'organizzazione del materiale ereditario. Le sue scoperte furono comprese solo più tardi. Mendel osservò che dall'incrocio di piante di pisello a semi gialli con altre a semi verdi si ottenevano solo piante a semi gialli. Inoltre, ad un successivo incrocio di piante a semi gialli tra loro, ottenne piante a semi gialli e piante a semi verdi in una determinata percentuale. Da queste osservazioni si deduce che:  














La risposta corretta è la A
La domanda: Mendel incrociò piselli a semi gialli con verdi ottenendo F1 tutta gialla e, incrociando i gialli tra loro, F2 con gialli e verdi in percentuale definita; la risposta corretta è: “Fra due caratteri che si incontrano uno solo prevale”. Ciò descrive la dominanza completa: l’allele per il giallo (Y) è dominante sul verde (y), per cui tutti gli eterozigoti Yy della F1 mostrano fenotipo giallo. Incrociando tra loro gli eterozigoti di F1 (Yy × Yy) si ottiene in F2 una segregazione genotipica 1:2:1 (YY:Yy:yy) che si traduce in un rapporto fenotipico 3:1 tra giallo e verde. Questo pattern è spiegato dalla prima legge di Mendel (segregazione degli alleli) e dalla presenza di dominanza, per cui un carattere maschera l’altro quando entrambi sono presenti. L’osservazione che il verde ricompare in F2, ma non in F1, conferma che il verde è recessivo e che i fattori ereditari sono discreti e si separano nella formazione dei gameti.

19 di 102 Domande

I disturbi ereditari della visione dei colori sono più frequenti nell'uomo che nella donna. Perchè? 














La risposta corretta e' la '

Si tratta di un carattere recessivo legato al cromosoma X 

'.


20 di 102 Domande

Una gravidanza è a rischio per il fattore Rh quando:














La risposta corretta e' la '

Il nascituro è Rh positivo e la madre Rh negativa

'.


21 di 102 Domande

L'anticodone del tRNA riconosce:














La risposta corretta e' la '

Le basi complementari sull'RNA messaggero 

'.


22 di 102 Domande

Se nella sequenza codificante di un gene viene aggiunta una base, quale cambiamento si verificherà di solito nella proteina corrispondente? 














La risposta corretta e' la '

 Cambierà la sequenza da quel punto in poi

'.


23 di 102 Domande

Indicare l'asserzione ERRATA tra quelle elencate di seguito: 














La risposta corretta e' la '

Un ordine può comprendere più classi 

'.


24 di 102 Domande

Sapendo che gli elementi Na, Mg, P, S e Cl occupano rispettivamente il I, II, V, VI e VII gruppo e appartengono tutti allo stesso periodo, quale di essi avrà la più bassa energia di ionizzazione? 














La risposta corretta è la C
Sapendo che gli elementi Na, Mg, P, S e Cl occupano rispettivamente il I, II, V, VI e VII gruppo e appartengono tutti allo stesso periodo, quale di essi avrà la più bassa energia di ionizzazione? Na. L'energia di ionizzazione è l'energia necessaria per rimuovere un elettrone da un atomo neutro in fase gassosa e tende a diminuire lungo un periodo man mano che ci si sposta da destra a sinistra nella tavola periodica. Questo perché gli elementi a sinistra hanno un raggio atomico maggiore e una minore attrazione nucleare sugli elettroni esterni, rendendo più facile la loro rimozione. Tra gli elementi considerati, il sodio (Na) si trova nel primo gruppo e quindi all'estrema sinistra del periodo, il che implica che ha il raggio atomico più grande e l'energia di ionizzazione più bassa rispetto agli altri elementi del periodo. Gli altri elementi, essendo più a destra, hanno un'attrazione nucleare più forte sugli elettroni e quindi energie di ionizzazione più elevate.

25 di 102 Domande

Una soluzione acquosa contiene 4,2 g di HCl (P.M. 36,4) in 100 mL di soluzione. La molarità è:














La risposta corretta e' la '

1,15 

'.


26 di 102 Domande

Quanti grammi pesano 11,2 litri di CH4 a condizioni standard? 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quanti grammi pesano 11,2 litri di CH? a condizioni standard, e la risposta corretta è 8. A condizioni standard di temperatura e pressione (STP), un gas ideale occupa un volume di 22,4 litri per mole. Il metano (CH?) ha una massa molare di 16 grammi per mole. Dato che 11,2 litri è esattamente la metà di 22,4 litri, ciò significa che stiamo considerando mezza mole di CH?. Pertanto, la massa di mezza mole di metano è metà della sua massa molare, ovvero 16 grammi diviso 2, che risulta in 8 grammi. Questo calcolo conferma che 11,2 litri di CH? a condizioni standard pesano 8 grammi.

27 di 102 Domande

. A 25 gradi C, l'equazione di Nernst è:
E' = E + 60 log [OX] / [R]
E' = potenziale di riduzione; E = potenziale di riduzione standard;
[OX] = concentrazione dell'ossidante; [R] = concentrazione del riducente.
L'equazione di Nernst consente di calcolare il potenziale di riduzione E' di una coppia redox in funzione del rapporto tra le concentrazioni dell'ossidante OX e del riducente R, essendo noto E. Calcolare il potenziale di riduzione della coppia redox
tampachinone [0X] / tampachinolo [R] (E = – 552 mVolt), per un quoziente tampachinone / tampachinolo = 1000.  














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di calcolare il potenziale di riduzione di una coppia redox tampachinone/tampachinolo usando l'equazione di Nernst, e la risposta corretta è -372 mVolt. Per calcolare il potenziale di riduzione E' usando l'equazione di Nernst a 25 gradi C, si utilizza la formula E' = E + 60 log [OX]/[R]. In questo caso, E è dato come -552 mVolt e il rapporto [OX]/[R] è 1000. Inserendo questi valori nell'equazione, otteniamo E' = -552 + 60 log(1000). Poiché log(1000) è uguale a 3, l'equazione diventa E' = -552 + 60 * 3. Questo calcolo porta a E' = -552 + 180, che risulta in un potenziale di riduzione E' di -372 mVolt. La risposta di -372 mVolt è quindi corretta perché il calcolo segue esattamente i passaggi matematici richiesti dall'equazione di Nernst per determinare il potenziale di riduzione in base al rapporto di concentrazione dato e al potenziale standard fornito.

28 di 102 Domande

Sapendo che il peso molecolare dell'acido acetico è 60 e quello dell'acido cloridrico è 36, per preparare due soluzioni dello stesso volume e di uguale molarità si debbono sciogliere rispettivamente:  














La risposta corretta è la A
Per preparare due soluzioni dello stesso volume e di uguale molarità, si devono sciogliere rispettivamente 60·10?² g di acido acetico e 36·10?² g di acido cloridrico. La risposta è corretta perché la molarità di una soluzione è definita come il numero di moli di soluto per litro di soluzione. Poiché il peso molecolare dell'acido acetico è 60 g/mol e quello dell'acido cloridrico è 36 g/mol, per ottenere una soluzione con la stessa molarità, è necessario sciogliere quantità di soluto che corrispondano al loro peso molecolare, in modo che il numero di moli sia lo stesso. In questo caso, per ottenere una soluzione 1 M di entrambi gli acidi, si devono sciogliere 60 g di acido acetico e 36 g di acido cloridrico in un litro di soluzione. Tuttavia, poiché si parla di quantità in grammi e non di molarità, per una soluzione di 0.01 M, si devono sciogliere rispettivamente 60·10?² g di acido acetico e 36·10?² g di acido cloridrico, mantenendo così la stessa molarità per lo stesso volume di soluzione.

29 di 102 Domande

Se la soluzione acquosa 0,1 M di una sostanza ha un pH uguale 4,5 la sostanza in soluzione è: 














La risposta corretta è la C
La soluzione acquosa 0,1 M di una sostanza con un pH uguale a 4,5 è un acido debole. Questa affermazione si basa sulla definizione di pH e sulla natura degli acidi deboli. Un pH di 4,5 indica una concentrazione di ioni idrogeno [H?] di circa 3,16 x 10?? M, che è inferiore alla concentrazione iniziale della soluzione di 0,1 M. Questo suggerisce che la sostanza non si dissocia completamente in soluzione, caratteristica tipica degli acidi deboli. Gli acidi forti, al contrario, si dissociano completamente, e una soluzione 0,1 M di un acido forte avrebbe un pH molto più vicino a 1. Inoltre, l'equilibrio di dissociazione parziale degli acidi deboli è descritto da una costante di dissociazione acida (Ka) che è generalmente inferiore a 1, riflettendo una dissociazione incompleta. Di conseguenza, il pH di 4,5 supporta l'idea che la sostanza in questione sia un acido debole.

30 di 102 Domande

Qual è il valore del pH di una soluzione contenente 1·10–1 M di H3O+














La risposta corretta è la C
Il valore del pH di una soluzione contenente 1·10?¹ M di H?O? è 1. Il pH è una misura della concentrazione di ioni idronio (H?O?) in una soluzione acquosa, definita come il logaritmo negativo in base 10 della concentrazione molare di questi ioni. Matematicamente, si esprime come pH = -log??[H?O?]. Nel caso specifico, la concentrazione di ioni idronio è 1·10?¹ M. Calcolando il logaritmo negativo di 1·10?¹, otteniamo -(-1) = 1. Questo calcolo mostra che la concentrazione di ioni idronio è tale da determinare un pH pari a 1, caratteristico di una soluzione molto acida. La correlazione diretta tra la concentrazione di H?O? e il valore del pH è un principio fondamentale nella chimica delle soluzioni acquose, utilizzato per descrivere l'acidità o la basicità di una soluzione.

31 di 102 Domande

Nell'equazione di ossido riduzione: 4Fe3+ + N2H4 = 4Fe2+ + N2 + 4H+














La risposta corretta è la B
Nell'equazione di ossido riduzione: 4Fe³? + N?H? = 4Fe²? + N? + 4H?, l'azoto si ossida. In questa reazione, l'ossidazione e la riduzione avvengono simultaneamente. L'azoto presente in N?H? ha un numero di ossidazione di -2 per ciascun atomo, mentre nell'azoto molecolare N?, il numero di ossidazione è 0. Questo aumento del numero di ossidazione da -2 a 0 indica che l'azoto ha perso elettroni, un processo noto come ossidazione. Al contrario, il ferro passa da un numero di ossidazione di +3 a +2, guadagnando elettroni, il che rappresenta una riduzione. Quindi, nel contesto di questa reazione redox, l'azoto si ossida mentre il ferro si riduce. Questo tipo di analisi è fondamentale per comprendere le reazioni di ossido-riduzione, dove uno o più elementi cambiano il loro stato di ossidazione trasferendo elettroni tra i reagenti.

32 di 102 Domande

 Se in una reazione chimica un elemento subisce una riduzione, significa che il suo numero di ossidazione è diventato:  














La risposta corretta è la A
"Se in una reazione chimica un elemento subisce una riduzione, significa che il suo numero di ossidazione è diventato più negativo o meno positivo." Questo accade perché la riduzione è il processo in cui un atomo guadagna elettroni. Gli elettroni hanno carica negativa, quindi quando un atomo li acquisisce, il suo numero di ossidazione diminuisce, diventando più negativo. Al contrario, l'ossidazione comporta la perdita di elettroni e un aumento del numero di ossidazione. In una reazione redox, la riduzione è sempre accompagnata dall'ossidazione di un altro elemento, poiché gli elettroni persi da un atomo vengono guadagnati da un altro. Pertanto, l'elemento che si riduce diventa più negativo o meno positivo in termini di numero di ossidazione, riflettendo l'acquisizione di elettroni e il conseguente calo del suo stato ossidativo.

33 di 102 Domande

 La perdita di un neutrone da parte di un nucleo di un atomo comporta:














La risposta corretta e' la '

Una diminuzione di un'unità di A per quel elemento  

'.


34 di 102 Domande

In una soluzione di glucosio in acqua, la frazione molare del glucosio è 0,04.
Pertanto, la frazione molare dell'acqua è:  














La risposta corretta è la D
In una soluzione di glucosio in acqua, la frazione molare del glucosio è 0,04, pertanto, la frazione molare dell'acqua è 0,96. La frazione molare è definita come il rapporto tra il numero di moli di un componente e il numero totale di moli di tutti i componenti presenti nella soluzione. In questo caso, se la frazione molare del glucosio è 0,04, significa che il 4% delle moli totali nella soluzione è costituito da glucosio. Poiché la somma delle frazioni molari di tutti i componenti deve essere uguale a 1, la frazione molare dell'acqua sarà pari a 1 meno la frazione molare del glucosio, ovvero 1 - 0,04 = 0,96. Questo calcolo è basato sul principio che la somma delle frazioni molari di tutti i componenti in una soluzione deve sempre risultare unitaria, assicurando che la quantità totale di sostanza sia correttamente rappresentata.

35 di 102 Domande

Nella seguente reazione: 2NaCl + Br2 → Cl2 + 2NaBr: 














La risposta corretta e' la '

Il cloro si ossida e il bromo si riduce

'.


36 di 102 Domande

Nelle prime fasi della ricerca scientifica l'impegno principale risiede nel descrivere i fenomeni osservati e nel classificarli a seconda delle loro caratteristiche.
Successivamente le misure (quantificazioni) sostituiscono le descrizioni qualitative. In una fase ancora successiva, i dati quantitativi possono essere descritti da alcune concise affermazioni (o equazioni matematiche) chiamate leggi. Ế possibile, talvolta, costruire una teoria che spiega più leggi tra loro differenti mediante pochi principi generali. Esempi di teorie o principi generali unificanti sono, in biologia, la teoria dell'evoluzione, ed in chimica la teoria atomica e molecolare della materia. Teorie e leggi sono spesso soggette a modifiche più o meno rilevanti man mano che vengono
eseguiti nuovi esperimenti e fatte nuove osservazioni. Ad esempio, la teoria della gravitazione di Newton fu modificata dalle teorie di Einstein, che, a loro volta, possono essere oggetto di perfezionamenti e modifiche". 
Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano di cui sopra: 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale affermazione può essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è: "È possibile enunciare una legge mediante un'equazione matematica." La spiegazione del perché questa risposta sia corretta risiede nel fatto che il testo descrive il processo di sviluppo della ricerca scientifica, che inizia con l'osservazione e classificazione dei fenomeni, progredisce attraverso la quantificazione delle osservazioni e culmina nella formulazione di leggi che possono essere espresse in modo conciso attraverso equazioni matematiche. Questo processo di astrazione e sintesi è fondamentale nella scienza per descrivere i fenomeni naturali in modo preciso e predittivo. Le equazioni matematiche permettono di rappresentare le leggi fisiche in una forma che è sia universale sia facilmente manipolabile per ulteriori analisi e previsioni. L'esempio della modifica della teoria della gravitazione di Newton da parte di Einstein, menzionato nel testo, illustra come le leggi scientifiche siano soggette a revisione e perfezionamento, ma sempre attraverso l'uso di un linguaggio matematico che ne consente l'applicazione e la verifica.

37 di 102 Domande

A quale pH si ha la maggior concentrazione in idrogenioni?  














La risposta corretta è la A
La domanda chiede: "A quale pH si ha la maggior concentrazione in idrogenioni?" e la risposta corretta è "5". Il pH è una misura della concentrazione di ioni idrogeno (H?) in una soluzione, definita come il logaritmo negativo della concentrazione molare degli ioni idrogeno. Pertanto, un pH più basso indica una maggiore concentrazione di ioni idrogeno. Il pH viene misurato su una scala logaritmica da 0 a 14, con 7 come neutro. Un pH di 5 è più acido rispetto a valori più alti come 6 o 7, il che significa che ci sono più ioni idrogeno presenti nella soluzione. Ogni unità di pH rappresenta una variazione di dieci volte nella concentrazione di ioni idrogeno, quindi una soluzione con pH 5 ha una concentrazione di ioni idrogeno dieci volte superiore rispetto a una soluzione con pH 6.

38 di 102 Domande

Un composto ionico si dissocia se sciolto in un solvente: 














La risposta corretta è la D
Un composto ionico si dissocia se sciolto in un solvente con alta costante dielettrica. La costante dielettrica di un solvente è una misura della sua capacità di ridurre le forze di attrazione tra le cariche elettriche. Nei composti ionici, le particelle cariche, come cationi e anioni, sono tenute insieme da forze elettrostatiche. Un solvente con un'alta costante dielettrica è in grado di schermare queste forze, riducendo l'energia necessaria per separare gli ioni e favorendo la loro dissoluzione. L'acqua, con una costante dielettrica elevata, è un esempio di solvente che promuove la dissociazione ionica. Questo fenomeno è cruciale nei processi chimici e biologici, poiché permette agli ioni di muoversi liberamente in soluzione e partecipare a reazioni chimiche.

39 di 102 Domande

 Nella reazione: 3Cu + 8HNO3 → 3 Cu(NO3)2 + 2NO + 4H2














La risposta corretta e' la '

Il Cu si ossida

'.


40 di 102 Domande

 I composti costituiti da due elementi vengono in genere denominati utilizzando la radice del nome del secondo elemento nella formula, seguita da "di" e dal nome del
primo elemento; il numero di atomi di ciascun elemento nella formula è indicato da un prefisso (mono, di, tri, tetra, penta, etc,; il prefisso mono viene in genere omesso).
Così, ad esempio, il composto Al2O3 viene chiamato triossido di alluminio, e il composto ICl prende il nome di cloruro di iodio. Sulla base delle regole indicate nel testo, quali sono le formule del tetrossido di azoto e del pentacloruro di fosforo? 














La risposta corretta è la C
Le formule del tetrossido di azoto e del pentacloruro di fosforo sono rispettivamente N?O? e PCl?. Questa nomenclatura segue le regole per i composti binari, che utilizzano prefissi per indicare il numero di atomi di ciascun elemento. "Tetrossido" indica la presenza di quattro atomi di ossigeno, mentre "di azoto" suggerisce due atomi di azoto, portando alla formula N?O?. Allo stesso modo, "pentacloruro" indica cinque atomi di cloro, e "di fosforo" indica un atomo di fosforo, risultando nella formula PCl?. Il prefisso "mono" è generalmente omesso per il primo elemento, ma non è necessario in questi esempi poiché il numero di atomi è maggiore di uno. Queste regole di nomenclatura sono fondamentali per identificare correttamente la composizione chimica dei composti binari.

41 di 102 Domande

La formula del nitrato di ammonio è: 














La risposta corretta è la A
La formula del nitrato di ammonio è NH?NO?. Questa formula rappresenta un composto ionico costituito da due ioni principali: l'ammonio (NH??) e il nitrato (NO??). L'ammonio è un catione poliatomico formato da un atomo di azoto legato a quattro atomi di idrogeno, con una carica positiva complessiva. Il nitrato è un anione poliatomico composto da un atomo di azoto legato a tre atomi di ossigeno, con una carica negativa complessiva. La combinazione di questi ioni con cariche opposte permette la formazione di un composto neutro, in cui la somma delle cariche positive e negative è zero. Questa struttura è tipica dei sali, dove gli ioni sono tenuti insieme da legami ionici, e il nitrato di ammonio è comunemente utilizzato come fertilizzante grazie all'alto contenuto di azoto, essenziale per la crescita delle piante.

42 di 102 Domande

Un alcool si dice terziario quando:














La risposta corretta e' la '

L'ossidrile è legato ad un carbonio terziario 

'.


43 di 102 Domande

Il DNA è un polimero costituito da:  














La risposta corretta e' la '

Nucleotidi 

'.


44 di 102 Domande

In uno stagno c'è una bellissima pianta acquatica: una ninfea. Questa ninfea si riproduce raddoppiando ogni giorno la propria estensione; in 30 giorni arriva a coprire tutto lo stagno. Quanto tempo impiega per coprirne la metà?  














La risposta corretta e' la '

29 giorni 

'.


45 di 102 Domande

I sostenitori del vitalismo 'scientistico' sono stati numerosi ed annoverano nelle loro file scienziati di grande valore. Ma, mentre una cinquantina d'anni or sono i vitalisti si reclutavano fra i biologi (il più noto dei quali, H. Driesch, abbandonò l'embriologia per dedicarsi alla filosofia), oggi essi provengono soprattutto dalle scienze fisiche, come Elsasser e Polanyi. Ed è comprensibile che la stranezza degli esseri viventi abbia colpito i fisici in misura ancor maggiore dei biologi. Per quanto riguarda, ad esempio, Elsasser, il suo atteggiamento è in sintesi il seguente: le proprietà strane degli esseri viventi, l'invarianza e la teleonomia, non violano probabilmente la fisica, ma esse non sono spiegabili appieno in termini di forze fisiche e di interazioni chimiche, rilevate dallo studio dei sistemi non viventi. Ế dunque indispensabile ammettere che alcuni principi i quali si sommerebbero a quelli della fisica, operano nella materia vivente e non nei sistemi non viventi, dove di conseguenza essi, come principii elettivamente vitali, non possono essere reperiti. Sono questi principi (o leggi biotoniche, per usare la terminologia di Elsasser) che è necessario chiarire.
Sulla base della lettura del testo sopra riportato, quale delle seguenti affermazioni è FALSA: 














La risposta corretta è la C
L’opzione indicata è falsa perché nel brano a Elsasser viene attribuita la tesi opposta: egli non riteneva che i fenomeni viventi fossero completamente spiegabili in termini di sole forze fisiche e interazioni chimiche rilevate nei sistemi non viventi. Secondo il testo, Elsasser ammette che l’invarianza e la teleonomia degli organismi non violano le leggi della fisica, ma sostiene che queste proprietà peculiari della materia vivente non si comprendono appieno con gli strumenti concettuali e le regolarità osservate nella fisica e chimica dei sistemi inanimati. Per questo propone l’esistenza di principi aggiuntivi, definiti “leggi biotoniche”, che operano specificamente nei sistemi viventi. Il riferimento a “invarianza” e “teleonomia” è chiave: l’invarianza allude alla straordinaria stabilità e fedeltà informazionale/strutturale dei viventi (per esempio, la continuità delle istruzioni ereditarie e dell’assetto organizzativo), mentre la teleonomia indica l’apparente finalizzazione dei processi biologici verso obiettivi funzionali (sviluppo, omeostasi, riproduzione). Questi tratti, per Elsasser, manifestano modalità organizzative che eccedono la pura somma delle interazioni fisico?chimiche così come osservate nei sistemi non viventi. È altresì coerente con il brano la nota storica secondo cui, mentre in passato i vitalisti provenivano soprattutto dalla biologia (il caso esemplare di Driesch), nella fase successiva molti sostenitori di un “vitalismo scientista” arrivano dalle scienze fisiche, colpiti dalla “stranezza” dei fenomeni viventi. In prospettiva clinica, questo dibattito invita a riconoscere che la spiegazione dei processi biologici richiede spesso più livelli descrittivi: quello molecolare e fisico?chimico è necessario, ma non sempre sufficiente a esaurire il piano funzionale e organizzativo dell’organismo. Nella pratica medica ciò si traduce nell’integrare meccanismi biochimici con concetti di regolazione di sistemi, reti di controllo e omeostasi. Indipendentemente dalla posizione filosofica, nel testo è chiaro che attribuire a Elsasser un riduzionismo completo è contrario al suo punto di vista, e dunque l’affermazione proposta è falsa.

46 di 102 Domande

Negli ultimi cento anni l'acidità della pioggia e della neve nella zona Est degli Stati Uniti e nel Nord dell'Europa è aumentata di più di 30 volte, con il risultato che il pH dei laghi e dei fiumi in queste zone è diminuito da 5,6 a circa 5,0. La pioggia acida si
forma nell'atmosfera per reazione dell'acqua con gli ossidi di zolfo e azoto derivanti dalla combustione del carbone e del petrolio, che contengono appunto piccole quantità di zolfo e di azoto. Così la pioggia diventa in realtà una soluzione diluita di acidi fosforico e nitrico.
Quale delle seguenti affermazioni non può essere dedotta dalla lettura del brano precedente? 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale affermazione non può essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è che "Il pH dei laghi e dei fiumi è diminuito di 30 volte nelle zone interessate dalle piogge acide". La spiegazione tecnica è che il brano afferma che il pH è diminuito da 5,6 a circa 5,0, il che rappresenta una diminuzione di 0,6 unità di pH. Il pH è una scala logaritmica, quindi una variazione di 0,6 unità non corrisponde a una diminuzione di 30 volte nella concentrazione di ioni idrogeno. In effetti, una diminuzione di 30 volte nel pH sarebbe una variazione di circa 1,5 unità di pH, non 0,6. Pertanto, l'affermazione che il pH è diminuito di 30 volte non è supportata dai dati forniti nel brano, rendendola la risposta corretta alla domanda.

47 di 102 Domande

La densità della popolazione (numero di abitanti per kmq) dipende sia da cause di ordine geografico (orografia, idrografia, caratteristiche climatiche ecc.), sia da cause di ordine economico (sviluppo dell'agricoltura, dell'industria, della viabilità ecc.). La densità della popolazione dei cacciatori-raccoglitori nelle regioni delle foreste tropicali è valutabile a una persona per ogni tre kmq. Nelle zone aride e desertiche è considerevolmente più bassa (Boscimani: una persona ogni 55 kmq; Australiani: una ogni 110 kmq). Popoli con sistemi primitivi di agricoltura e di allevamento del bestiame raggiungono densità fino a 10 persone per kmq; in regioni la cui base economica è costituita da sistemi intensivi di agricoltura, la densità è notevolmente superiore (Cina 60, India 116, Corea 127), ma sempre ben lontana dai valori raggiunti in paesi a economia industriale (Belgio 291, Gran Bretagna 210, Repubblica Federale Tedesca 204, Italia 167).
Quale delle seguenti affermazioni NON è deducibile dal testo?
La densità della popolazione:














La risposta corretta e' la '

E' legata prevalentemente a fattori geografici  

'.


48 di 102 Domande

Una stima fatta nel 1960 aveva dato la cifra di 110 miliardi di persone vissute fino al 1950. Ma l'ipotesi era basata su una presenza di 125 mila persone nel mondo di un milione di anni fa, includendo specie "anteriori" come l'"Homo erectus" e l'"Homo abilis". Si sono stabilite otto date-chiave basandosi sulla progressione geometrica, piuttosto che su quella aritmetica e stabilendo una vita media di vent'anni nei tempi
primitivi e di cinquanta per quelli successivi. Si è preso poi l'anno 298.000 avanti Cristo
come punto di partenza per l'"Homo sapiens". Così da due esemplari di Homo sapiens nel 298.000 avanti Cristo sono discesi 2 miliardi e 700 milioni di persone nel corso dei
258 mila anni dell'Età Paleolitica. Si sono stabiliti anche i vari momenti in cui la popolazione sembra avere raggiunto la più alta crescita. Nel passaggio dall'Età Paleolitica a quella  Mesolitica, 40.000 a.C. per esempio, la popolazione era di circa tre milioni. Nell'8.000 a.C. all'alba della diffusione dell'agricoltura, era di circa cinque milioni. Alla nascita di Cristo, era di 200 milioni. Un altro dei punti chiave per il calcolo  è l'anno 1650, quando si pensa che la popolazione del mondo fosse sui 500 milioni. Nel 1850, transizione all'era industriale, c'erano un miliardo di uomini. Qual è la differenza fra il numero degli abitanti della terra all'inizio del neolitico ed il numero degli abitanti all'inizio dell'era cristiana? 














La risposta corretta e' la '

 195.000.000

'.


49 di 102 Domande

In questa sequenza, UNO dei cinque brani NON è coerente con gli altri. Quale?














La risposta corretta è la B
La domanda è: "In questa sequenza, UNO dei cinque brani NON è coerente con gli altri. Quale?" La risposta corretta è: il brano sul trasferimento di DNA nei batteri che cita trasformazione, trasposizione e coniugazione. È incoerente perché confonde i meccanismi di trasferimento genico orizzontale: i tre processi canonici sono trasformazione, coniugazione e trasduzione, mentre la trasposizione è mobilità genetica intragenomica mediata da trasposoni, non un trasferimento tra batteri. Inoltre attribuisce al batteriofago un ruolo nella “coniugazione”, ma i fagi mediano la trasduzione, non la coniugazione, che avviene tramite contatto cellula?cellula (pilus) e spesso plasmidi coniugativi. La trasformazione è correttamente l’assorbimento di DNA libero, ma l’accostamento “trasposizione/trasferimento tramite fago” è improprio. Queste imprecisioni terminologiche e concettuali rendono il brano scientificamente disallineato rispetto a testi corretti sul tema, spiegando perché risulti non coerente con gli altri.

50 di 102 Domande

Ecco qualche dato recente sullo stato del nucleare nel mondo. Nel corso dell'anno 1989 la quota nucleare dell'energia elettrica prodotta è cresciuta in 15 paesi. In tutto il mondo, nel 1989, circa 1855 terawattora sono stati erogati per via nucleare. Per
produrre lo stesso quantitativo di energia elettrica sarebbero stati necessari 57000 milioni di tonnellate di carbone oppure 3350 milioni di tonnellate di petrolio. Alla fine dell'anno il totale di elettricità generata ammontava a 14538 terawattora. Quale delle seguenti frazioni di elettricità è stata approssimativamente prodotta nel 1989 per via nucleare? 














La risposta corretta è la B
La frazione di elettricità prodotta nel 1989 per via nucleare è approssimativamente 1 su 7. Questa conclusione si ottiene confrontando l'energia elettrica totale generata nel mondo nel 1989, che ammontava a 14538 terawattora, con l'energia prodotta specificamente tramite il nucleare, che era di circa 1855 terawattora. Per determinare la frazione, si divide la quantità di energia nucleare per l'energia totale: 1855 terawattora diviso 14538 terawattora. Questo calcolo fornisce un valore approssimativo di 0,1276, che corrisponde a circa 1/8. Tuttavia, quando si approssima ulteriormente per ottenere una frazione più semplice e comunemente usata, si ottiene 1/7, poiché è un'approssimazione più vicina e accettabile nel contesto richiesto dalla domanda.

51 di 102 Domande

In molti casi l'altruismo che si riscontra tra gli animali ha una componente egoistica.Ciò avviene tutte le volte in cui tra i membri di una società esiste un rapporto di parentela.L'usignolo selvatico maschio canta a squarciagola lontano dal nido per attrarre su di sé l'attenzione dei predatori e deviarla dalla famiglia in formazione. Le caste sterili degli insetti sociali in generale hanno scelto la sterilità per allevare le uova e le larve loro sorelle. Un simile comportamento è in contrasto con la finalità del successo riproduttivo che ciascun individuo si propone, ma in realtà quello che conta,più che la sopravvivenza dell'individuo, è la sopravvivenza del gruppo familiare. Si è osservato che anche nei mammiferi un genitore trasmette i suoi geni alla generazione successiva non solo direttamente generando dei figli, ma anche favorendo la riproduzione di suoi parenti che hanno una parte di geni in comune con lui, proprio a causa della parentela (comportamento altruistico). Su quali dei seguenti argomenti non sono fornite informazioni dal testo ? 














La risposta corretta e' la '

Sulla trasmissione genetica degli insetti sociali 

'.


52 di 102 Domande

Tra le novelle di Verga "La chiave d'oro" è una delle più belle e delle meno conosciute.Ecco il racconto di Verga riassunto da Sciascia: un povero ladro di olive viene ammazzato da un campiere, nella proprietà di un canonico; il campiere, una specie di mafioso, scappa: e il canonico resta a far fronte alla "giustizia", cioè a un giudice che arriva minaccioso accompagnato da medico, cancelliere e sbirri. Fatto il sopralluogo, il Giudice accetta "un boccone": vale a dire un pranzo abbondante e accurato, che finisce col caffè "fatto con la macchina" e "un moscadello vecchio " che avrebbe resuscitato un morto" (ma non quel povero morto rimasto sotto l'olivo). Il giorno dopo, un messo viene a dire al canonico che il Sig. Giudice aveva perso nel frutteto la chiave dell'orologio: "e che la cercassero bene che doveva esserci di certo". Il canonico capisce, compra una bella chiave d'oro da due onze, la manda al Giudice: "e il processo andò liscio per la sua strada", il canonico indenne, il campiere indultato poi da Garibaldi. E il canonico usava poi dire al Giudice: "Fu un galantuomo! Perché invece di perdere la sola chiave, avrebbe potuto farmi cercare anche l'orologio e la catena". ...... E alla non fatta giustizia del Giudice borbonico, succede l'indulto di Garibaldi. La parabola si compie spietatamente, tremendamente, con questa frase:"nel frutteto sotto l'albero vecchio dove è sepolto il ladro delle ulive, vengono cavoli grossi come teste di bambini".
(da L. Sciascia "Cruciverba").
UNA sola delle seguenti affermazioni è deducibile dal testo:














La risposta corretta e' la '

L'indulto è un atto contrario alla giustizia

'.


53 di 102 Domande

In una data popolazione, il numero annuo di nuovi casi registrati di una certa malattia, definito come incidenza, ed in genere riferito ad un milione di abitanti, indica il numero delle nuove diagnosi. Questo numero non coincide necessariamente con il numero reale dei soggetti che si ammalano della malattia in questione; infatti, se la malattia è difficile da diagnosticare, la sua "incidenza annua" registrata potrà risultare in seguito inferiore a quella reale. Per questo e molti altri motivi, quali la presenza di controindicazioni di vario tipo, un trattamento specifico di un processo morboso può non venire utilizzato in tutti i soggetti che ne sono realmente affetti: ne risulta che il numero dei nuovi casi che ogni anno vengono sottoposti ad un trattamento di questo genere non coincide necessariamente con l'incidenza reale della malattia per la quale il trattamento è indicato e neppure sempre con il numero delle nuove diagnosi.Analizzare l'incidenza nel tempo di alcune malattie può essere utile, ad esempio, per valutare l'efficacia della loro prevenzione. Si tratta di analisi interessanti, ma non facili, soprattutto per la necessità di disporre di rilevazioni complete ed attendibili nonsoltanto sulla malattia in esame, ma anche sulla composizione della popolazione generale. In effetti, se la malattia è più comune in una o più decadi di età che in altre, variazioni della composizione anagrafica della popolazione generale potranno determinare modificazioni dell'incidenza della malattia in esame. Il numero dei nuovi casi trattati per anno per milione di abitanti maschi della malattia D è raddoppiato nel 1989/90 rispetto al 1981/82; l'aumento si è verificato esclusivamente per i soggetti con oltre 70 anni.
Una sola tra le conclusioni elencate appresso NON è deducibile dalle informazioni fornite nei paragrafi precedenti:














La risposta corretta e' la '

Le indicazioni alla terapia per la malattia D negli anziani sono sicuramente cambiate  

'.


54 di 102 Domande

"I criminali che hanno polverizzato parte della chiesa di San Giorgio al Velabro aggiungono un nuovo, sinistro capitolo alla storia di Roma antica, che pure si identifica nei secoli con la sua progressiva distruzione. I molteplici Sacchi, Alarico nel 410, i Vandali nel 455, i Goti nel 538, i Saraceni nell'846, i Normanni nel 1084, fino ai lanzichenecchi nel 1527, rientrano per così dire nell'ordinaria atrocità delle guerre. Lo smontaggio dei monumenti pagani ad opera del Cristianesimo trionfante, a partire dal IV secolo, serve alla Chiesa per costruire chiese e basiliche e quindi edificare una Roma cristiana emula della Roma Imperiale. Le maggiori distruzioni, paradosso della storia, sono state perpetrate nel corso del Rinascimento: i suoi uomini, scriveva un secolo fa il grande archeologo Rodolfo Lanciani, sono stati i veri "carnefici" di Roma Antica. Ma allora i monumenti antichi valevano come canone, come modello, e poco importava la loro conservazione fisica. Roma antica fu utilizzata come una miniera, marmi e travertini ridotti in calce e usati come materiali da costruzione. Del Circo Massimo, che poteva ospitare 100.000 spettatori, non è rimasta una sola pietra. Il vandalismo moderno inizia dopo l'Unità, con gli sterri selvaggi per le costruzioni dei nuovi quartieri e la cementificazione spietata dei parchi e delle ville (.....). Col fascismo si afferma un'idea stravolta di romanità: si pretende di risuscitare, con un'operazione negromantica, la Roma Imperiale isolando i monumenti, raschiandoli per riportarli al loro presunto "prisco aspetto", facendo tabula rasa di interi quartieri storici (...). Oggi l'eterno Sacco di Roma si colora di sangue a scopo di intimidazione e di eversione politica, si trasforma in terrorismo culturale (....). Né si potrà più dire, con l'antico umanista, che "el bello di Roma sono le cose disfatte", quando la loro contemplazione suscitava grandi sentimenti circa la caducità delle cose umane, l'invidia del tempo e la varietà della fortuna. Oggi quelle cose vengono disfatte dalla criminalità politica che, al Velabro come al Laterano, a Firenze come a Milano, infierisce sui simboli della nostra stessa identità culturale, sulle più preziose espressioni della nostra memoria storica. "Gli antichi lavoravano per l'eternità: tutto essi hanno preveduto tranne la demenza dei devastatori", scriveva Goethe l'11 novembre 1786 (...)".  (da "I carnefici di Roma" di Antonio Cederna, Repubblica, 30 luglio 1993)

UNA sola delle seguenti affermazioni NON è coerente con l'analisi condotta da Antonio Cederna:














La risposta corretta e' la '

Gli uomini del Rinascimento non consideravano affatto esemplari, come si crede generalmente, l'arte e l'architettura antica

'.


55 di 102 Domande

"Possiamo dire che due vocazioni opposte si contendono il campo della letteratura attraverso i secoli: l'una tende a fare del linguaggio un elemento senza peso, che aleggia sopra le cose come una nube, o meglio un pulviscolo sottile, o meglio ancora come un campo d'impulsi magnetici; l'altra tende a comunicare al linguaggio il peso, lo spessore, la concretezza delle cose, dei corpi, delle sensazioni. Alle origini della letteratura italiana - e europea - queste due vie sono aperte da Cavalcanti e da Dante. L'opposizione vale naturalmente nelle sue linee generali, ma richiederebbe innumerevoli specificazioni, data l'enorme ricchezza di risorse di Dante e la sua straordinaria versatilità (...). Nella Vita Nova, Dante tratta la stessa materia del suo maestro e amico, e vi sono parole, motivi, concetti che si trovano in entrambi i poeti: quando Dante vuole esprimere leggerezza, anche nella Divina Commedia, nessuno sa farlo meglio di lui; ma la sua genialità si manifesta nel senso opposto, nell'estrarre dalla lingua tutte le possibilità sonore ed emozionali e d'evocazione di sensazioni, nel catturare nel verso il mondo in tutta la varietà dei suoi livelli e delle sue forme e dei suoi attributi, nel trasmettere il senso che il mondo è organizzato in un sistema, in un ordine, in una gerarchia dove tutto trova il suo posto. Forzando un pò la contrapposizione potrei dire che Dante dà solidità corporea anche alla più astratta speculazione intellettuale, mentre Cavalcanti dissolve la concretezza dell'esperienza tangibile in versi (...). L'essermi soffermato su Cavalcanti m'è servito a chiarire meglio (almeno a me stesso) cosa intendo per "leggerezza". La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, con la vaghezza e l'abbandono al caso (...). La gravità senza peso di cui ho parlato a proposito di Cavalcanti riaffiora nell'epoca di Cervantes e di Shakespeare: è quella speciale connessione tra melanconia e umorismo, che è stata studiata in Saturn and Melancholy....Come la melanconia è la tristezza diventa leggera, così lo humour è il comico che ha perso la pesantezza corporea, quella dimensione di carnalità umana che pur fa grandi Boccaccio e Rabelais (....).Melanconia e humour mescolati e inseparabili caratterizzano l'accento del Principe di Danimarca che abbiamo imparato a riconoscere in tutti o quasi i drammi shakespeariani sulle labbra dei tanti avatars (cioè incarnazioni) del personaggio Amleto. (...) Non è una melanconia compatta e opaca, ma un velo di particelle minutissime d'umori e sensazioni, un pulviscolo d'atomi come tutto ciò che costituisce l'ultima sostanza della molteplicità delle cose. Confesso che la tentazione di costruirmi uno Shekespeare seguace dell'atomismo lucreziano è per me molto forte, ma so che sarebbe arbitrario. Il primo scrittore del mondo moderno che fa esplicita professione d'una concezione atomistica dell'universo nella sua trasfigurazione fantastica, lo troviamo solo alcuni anni dopo, in Francia: Cyrano de Bergerac".
(da Italo Calvino, Lezioni Americane. Lezione I: Leggerezza)

(A) Don Chisciotte, l'eroe di Cervantes, è malinconico e insieme comico
(B) Tristezza e umorismo caratterizzano il linguaggio di Amleto
(C) Ế suggestivo, ma sarebbe una forzatura illecita, leggere Shakespeare come un seguace dell'atomismo classico.
(D) Amleto, principe maliniconico ma dotato di humour, è unico e inconfondibile nel teatro shakespeariano
(E) Sulla via aperta da Cavalcanti ci sono Cervantes e Shakespeare. Altra è la via aperta da Dante
UNA sola delle seguenti possibilità può essere RIGOROSAMENTE dedotta dal testo di Calvino: 














La risposta corretta e' la '

Sia C sia E

'.


56 di 102 Domande

(A) Una delle caratteristiche dello Stato di Natura era rappresentata dall'eguaglianza tra gli uomini.
(B) Allontanandosi con la civiltà dallo Stato di Natura gli uomini sono diventati più infelici UNA sola delle conclusioni sotto elencate è autorizzata esplicitamente dalle sole premesse A e B: 














La risposta corretta e' la '

Lo stato di natura è più felice di quello della civiltà  

'.


57 di 102 Domande

"Si prenda il Della Pittura, il trattato che Leon Battista Alberti dedicò nel 1436 a Filippo Brunelleschi. Nel proemio, dopo aver alluso alla gloria "dei virtuosissimi passati", l'autore individua nei contemporanei Brunelleschi e Donatello, Ghiberti, Luca della Robbia e Masaccio gli alfieri di una nuova stagione dello spirito destinata a competere vittoriosamente con l'antico. L'Alberti, prima di Leonardo, è il prototipo dell'uomo universale del Quattrocento; esperto di molti saperi, partecipe della cultura umanistica e di quella scientifica, teorico, artista e letterato, testimone e protagonista della politica e del costume del suo secolo. Tutte queste cose è stato l'Alberti, e sempre ad un livello di eccellenza. C'è l'artista, prima di tutto,(...) c'è in lui il critico militante amico di Donatello e di Masaccio, (...) c'è l'umanista allievo del Panormita e del Filelfo, autore di opere in latino e in volgare, per cui i suoi Libri della famiglia improntati all'etica ciceroniana del bene et beate vivere restano un testo fondamentale della letteratura italiana. (...) La mostra dedicata a Leon Battista Alberti, che si è tenuta nell'autunno del 1994 nella bellissima Mantova, affrontava sistematicamente tutti questi aspetti dislocando dipinti e sculture, disegni e medaglie, manoscritti e planimetrie, insieme ai modelli lignei degli edifici albertiani. (...) La casa è una città in miniatura, la città è una grande casa, aveva scritto l'Alberti. E aveva anche scritto che "nessuno scopo si può trovare nell'esistenza, a eccezione della virtù, al quale si debbano dedicare maggiori cure, fatiche, attenzioni, di quanto sia bene fare per abitare nel modo migliore con una famiglia felice". A. Paolucci "Dapprima si edifichi la virtù" "Presentazione di una mostra su Leon Battista Alberti"
Tra le note che chiariscono il significato che assumono alcuni termini nel testo riportato, una offre una spiegazione inaccettabile: 














La risposta corretta e' la '

Volgare: non tecnico, divulgativo 

'.


58 di 102 Domande

"Il contrasto tra Rousseau e Nietzsche può essere illustrato proprio dal diverso atteggiamento che l'uno e l'altro esprimono rispetto alla naturalità e artificialità dell'uguaglianza e della diseguaglianza. Nel discorso sull'origine della diseguaglianza, Rousseau parte dalla considerazione che gli uomini sono nati uguali, ma la società civile, vale a dire la società che si sovrappone lentamente allo stato di natura attraverso lo sviluppo delle arti, li abbia resi diseguali. Nietzsche, al contrario, parte dal presupposto che gli uomini siano per natura diseguali (ed è un bene che lo siano, perché fra l'altro una società fondata sulla schiavitù come quella greca era, proprio in ragione dell'esistenza degli schiavi, una società evoluta) e soltanto la società, con la sua morale del gregge, con la sua religione della compassione e della rassegnazione, li ha resi tutti eguali. Quella stessa corruzione, che per Rousseau ha generato la  diseguaglianza, ha generato, per Nietzsche, l'uguaglianza. Là dove Rousseau vede diseguaglianze artificiali, e quindi da condannare e da abolire perché in contrasto con la fondamentale eguaglianza della natura, Nietzsche vede un'eguaglianza artificiale, e quindi da esecrare in quanto riduttiva della benefica diseguaglianza che la natura ha voluto regnasse tra gli uomini. L'antitesi non potrebbe essere più radicale: in nome dell'eguaglianza naturale, l'egualitario condanna la diseguaglianza sociale; in nome della diseguaglianza naturale, l'inegualitario condanna l'uguaglianza sociale. (...) L'idea qui formulata, secondo cui la distinzione tra sinistra e destra corrisponde alla differenza tra egualitarismo e inegualitarismo (...) si pone ad un tale livello di astrazione che può servire tutt'al più a distinguere due tipi ideali. (...) Ripeto ancora una volta che non sto dicendo che una maggiore  eguaglianza è un bene e una maggiore diseguaglianza un male. Come ho detto sin dall'inizio, sospendo ogni giudizio di valore (...). Del resto, se l'eguaglianza può essere interpretata negativamente come livellamento, la diseguaglianza può essere interpretata positivamente come riconoscimento della irriducibile singolarità di ogni individuo. Non c'è ideale che non sia acceso da grande passione. La ragione o meglio il ragionamento che adduce argomenti pro e contro per giustificare le scelte di ciascuno di fronte agli altri, e prima di tutto di fronte a se stessi, viene dopo. Per questo i grandi ideali resistono il tempo e al mutar delle circostanze e sono, l'uno all'altro, irriducibili. La spinta verso una sempre maggiore eguaglianza tra gli uomini è, come aveva osservato nel secolo scorso Tocqueville, irresistibile. (...) Mai come nella nostra epoca sono state messe in discussione le tre fonti principali di diseguaglianza, la classe, la razza, il sesso. La graduale parificazione delle donne agli uomini, prima nella piccola società famigliare, poi nella più grande società civile e politica, è uno dei segni più certi dell'inarrestabile cammino del genere umano verso l'eguaglianza ".
(Da Norberto Bobbio, Destra e Sinistra, 1994)
Tra le seguenti affermazioni UNA è in contrasto con l'analisi condotta da Bobbio:














La risposta corretta e' la '

La diseguaglianza, e non l'educazione alla compassione, è per Nietzsche il solo frutto positivo del progresso civile 

'.


59 di 102 Domande

 Individuare nella seguente serie il termine NON omogeneo:














La risposta corretta e' la '

Filigrana 

'.


60 di 102 Domande

"Il cantante Tizio è un cane; i cani hanno la coda; il cantante Tizio ha la coda".
Il sillogismo non funziona perché?














La risposta corretta e' la '

l significato dei termini varia nel corso del ragionamento

'.


61 di 102 Domande

Due gemelli hanno una caratteristica molto particolare: uno dice solo bugie il lunedì, il mercoledì e il venerdì, e solo la verità tutti gli altri giorni. L'altro dice solo bugie il martedì, il giovedì e il sabato, e solo la verità tutti gli altri giorni. Se in un certo giorno
ascoltiamo il seguente dialogo: gemello X: " oggi è domenica" gemello Y: " ieri era domenica" gemello X: " è estate"; quale delle seguenti affermazioni è VERA? 














La risposta corretta e' la '

Ế un lunedì ma non è estate

'.


62 di 102 Domande

Thomas Malthus scrisse nel " Saggio sui principi della Popolazione" che la crescita di popolazioni di piante o animali, ivi compreso l'uomo, segue una progressione geometrica, mentre la capacità di aumentare le fonti di cibo segue una progressione aritmetica. Quale delle seguenti risposte è logicamente collegata all'affermazione di Malthus?














La risposta corretta e' la '

Le fonti di cibo limitano automaticamente l'espandersi di una popolazione

'.


63 di 102 Domande

Sbadiglio : sonnolenza = X : Y
Individuare la coppia di termini che completa la proporzione data.














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di completare la proporzione "Sbadiglio : sonnolenza = X : Y" e la risposta corretta è "X = risata Y = buonumore". Questa proporzione si basa su una relazione di causa-effetto o associazione tra i termini: lo sbadiglio è spesso un indicatore di sonnolenza, così come la risata è spesso un indicatore di buonumore. Entrambe le coppie di termini mostrano come un'azione o un comportamento (sbadiglio, risata) possa essere associato a uno stato emotivo o fisico (sonnolenza, buonumore). La chiave per risolvere questo tipo di proporzione è identificare la natura della relazione tra i primi due termini e trovare un'altra coppia di parole che condivida una relazione simile. In questo caso, sia lo sbadiglio che la risata fungono da segnali o manifestazioni visibili di uno stato interiore, rispettivamente sonnolenza e buonumore, rendendo la risposta corretta e coerente con la logica della domanda.

64 di 102 Domande

 Due campi elettrici, rispettivamente di 3 V/m e 4 V/m, sono diretti ortogonalmente l'uno all'altro. Calcolarne il modulo del vettore risultante:














La risposta corretta è la A
Due campi elettrici, rispettivamente di 3 V/m e 4 V/m, sono diretti ortogonalmente l'uno all'altro. Calcolarne il modulo del vettore risultante: 5 V/m. La risposta è corretta perché quando due vettori sono ortogonali, il loro modulo risultante può essere calcolato utilizzando il teorema di Pitagora. In questo caso, i due vettori formano un triangolo rettangolo con i campi elettrici che fungono da cateti. Pertanto, il modulo del vettore risultante è dato dalla radice quadrata della somma dei quadrati dei moduli dei due vettori: ?(3² + 4²) = ?(9 + 16) = ?25 = 5 V/m. Questo calcolo mostra come i vettori ortogonali si combinano in uno spazio bidimensionale per determinare il vettore risultante, confermando che la risposta di 5 V/m è corretta.

65 di 102 Domande

Un corpo pesante di massa M si muove (senza attriti) nel campo di forze conservativo della gravità (g = cost) con energia cinetica T, energia potenziale U ed energia totale E.
Indicare l'equazione ERRATA:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di identificare l'equazione errata tra le relazioni che coinvolgono l'energia cinetica T, l'energia potenziale U e l'energia totale E di un corpo in un campo gravitazionale conservativo, e la risposta corretta è che l'equazione errata è E = T – U. La spiegazione risiede nel fatto che in un sistema conservativo, l'energia totale E è la somma dell'energia cinetica T e dell'energia potenziale U, ovvero E = T + U. Questa relazione implica che l'energia totale di un sistema isolato rimane costante nel tempo, a meno che non vi siano forze esterne che compiono lavoro sul sistema. L'equazione E = T – U sarebbe corretta solo se si considerasse una situazione non fisica in cui l'energia potenziale fosse sottratta dall'energia cinetica per ottenere l'energia totale, il che contraddice il principio di conservazione dell'energia. Pertanto, l'equazione E = T – U è errata nel contesto di un campo di forze conservativo come quello gravitazionale.

66 di 102 Domande

La frequenza di un'onda luminosa è dell'ordine di 1015 Hz.
Il valore della lunghezza d'onda è: 














La risposta corretta è la C
La frequenza di un'onda luminosa è dell'ordine di 10¹? Hz e il valore della lunghezza d'onda è 0,3 µm. Per determinare la lunghezza d'onda della luce, si utilizza la relazione fondamentale della fisica delle onde: c = ??, dove c è la velocità della luce nel vuoto (circa 3 x 10? m/s), ? è la lunghezza d'onda e ? è la frequenza. Dato che la frequenza è dell'ordine di 10¹? Hz, possiamo calcolare la lunghezza d'onda risolvendo l'equazione per ?: ? = c/?. Inserendo i valori, otteniamo ? = (3 x 10? m/s) / (10¹? Hz), che risulta in 3 x 10?? m, ovvero 0,3 micrometri (µm). Questa lunghezza d'onda rientra nello spettro visibile della luce, giustificando la risposta corretta.

67 di 102 Domande

Una resistenza è alimentata da una tensione di 220 volt e una corrente di 3000 mA.
Quanta potenza dissipa?  














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quanta potenza dissipa una resistenza alimentata da una tensione di 220 volt e una corrente di 3000 mA, e la risposta corretta è 1200 J. La potenza dissipata da una resistenza può essere calcolata utilizzando la formula della potenza elettrica P = V × I, dove P è la potenza in watt, V è la tensione in volt e I è la corrente in ampere. In questo caso, la tensione V è 220 volt e la corrente I è 3000 mA, che corrisponde a 3 ampere. Moltiplicando la tensione per la corrente, si ottiene P = 220 V × 3 A = 660 watt. Tuttavia, è importante notare che la potenza è espressa in watt, non in joule. La risposta corretta dovrebbe essere 660 watt, non 1200 J, poiché il joule è un'unità di energia, non di potenza. Pertanto, la risposta fornita nella domanda è errata in termini di unità di misura.

68 di 102 Domande

Mescolando 1 kg d'acqua avente una temperatura di 80°C con una eguale massa d'acqua a 20°C, quale temperatura assumerà la miscela (supponendo che il calore specifico non dipenda dalla temperatura stessa)? 














La risposta corretta è la C
Mescolando 1 kg d'acqua avente una temperatura di 80°C con una eguale massa d'acqua a 20°C, quale temperatura assumerà la miscela (supponendo che il calore specifico non dipenda dalla temperatura stessa)? Risposta corretta: (80+20) / 2 = 50°C. La risposta è corretta perché quando due masse uguali di acqua a temperature diverse vengono mescolate, la temperatura finale della miscela è la media aritmetica delle due temperature iniziali. Questo avviene perché l'acqua ha una capacità termica specifica costante, e quindi il calore perso dall'acqua più calda è uguale al calore guadagnato dall'acqua più fredda. Poiché le masse sono uguali e il calore specifico è costante, l'equilibrio termico si raggiunge a metà strada tra le due temperature iniziali, risultando in 50°C.

69 di 102 Domande

Se le intensità di due cariche vengono raddoppiate e contemporaneamente si  raddoppia anche la loro distanza, la forza di attrazione delle cariche: 














La risposta corretta è la A
La forza di attrazione tra due cariche raddoppia se le intensità delle cariche vengono raddoppiate e la loro distanza viene anch'essa raddoppiata. La forza di attrazione tra due cariche elettriche è descritta dalla legge di Coulomb, che afferma che la forza è direttamente proporzionale al prodotto delle intensità delle cariche e inversamente proporzionale al quadrato della distanza che le separa. Se le intensità delle cariche vengono raddoppiate, il prodotto delle cariche diventa quattro volte maggiore. Tuttavia, se la distanza tra le cariche viene raddoppiata, il quadrato della distanza diventa quattro volte maggiore. Quindi, l'aumento del prodotto delle cariche è esattamente compensato dall'aumento del quadrato della distanza, mantenendo la forza di attrazione invariata.

70 di 102 Domande

Tra due cariche elettriche puntiformi si esercita una forza (di attrazione o di repulsione) espressa dalla legge di Coulomb.
Quale delle seguenti affermazioni è CORRETTA?  














La risposta corretta e' la '

Se la distanza tra le cariche raddoppia la forza è 4 volte minore

'.


71 di 102 Domande

Un corpo ha una certa massa M. Se viene portato sulla Luna, la sua massa:














La risposta corretta è la E
Un corpo ha una certa massa M. Se viene portato sulla Luna, la sua massa non varia. La massa di un corpo è una misura della quantità di materia che esso contiene ed è una proprietà intrinseca che non dipende dalla posizione del corpo nello spazio. Pertanto, indipendentemente dal luogo in cui si trova, sia esso la Terra, la Luna o qualsiasi altro corpo celeste, la massa rimane costante. Ciò che cambia quando un corpo viene portato sulla Luna è il suo peso, non la sua massa. Il peso è la forza con cui un corpo viene attratto verso il centro di un pianeta o satellite ed è calcolato come il prodotto della massa del corpo per l'accelerazione di gravità del luogo in cui si trova. Poiché la gravità lunare è circa un sesto di quella terrestre, un corpo peserà meno sulla Luna, ma la sua massa resterà invariata.

72 di 102 Domande

In un condensatore piano con d.d.p. = 100 volt e dielettrico il vuoto, un elettrone si stacca dall'armatura negativa con velocità nulla.
Qual è la sua energia cinetica a metà della traiettoria? 














La risposta corretta è la D
In un condensatore piano con d.d.p. = 100 volt e dielettrico il vuoto, un elettrone si stacca dall'armatura negativa con velocità nulla; qual è la sua energia cinetica a metà della traiettoria? La risposta corretta è 50 eV. Quando un elettrone si muove in un campo elettrico generato da un condensatore piano, la differenza di potenziale (d.d.p.) tra le armature determina il lavoro compiuto sullo stesso. Poiché l'elettrone parte con velocità nulla, tutta l'energia potenziale elettrica viene convertita in energia cinetica. A metà della traiettoria, l'elettrone ha attraversato metà della differenza di potenziale totale, ovvero 50 volt. L'energia cinetica acquisita dall'elettrone è quindi pari al prodotto della carica dell'elettrone (e) per la differenza di potenziale attraversata (50 V), risultando in 50 eV. Questo calcolo è coerente con il principio di conservazione dell'energia, dove l'energia potenziale persa dall'elettrone si trasforma in energia cinetica.

73 di 102 Domande

Due sfere S1 ed S2 hanno lo stesso diametro e densità rispettivamente di 8 g/cm3  e 16 g/cm3 .Cadendo simultaneamente nel vuoto:














La risposta corretta e' la '

Le due sfere arrivano al suolo simultaneamente

'.


74 di 102 Domande

Quando l'acqua pura bolle a pressione costante, con il passare del tempo la sua temperatura: 














La risposta corretta è la C
Quando l'acqua pura bolle a pressione costante, con il passare del tempo la sua temperatura si mantiene costante. Questo fenomeno si verifica perché durante l'ebollizione l'energia termica fornita al sistema viene utilizzata per superare le forze intermolecolari e trasformare l'acqua da liquida a gassosa, anziché aumentare la temperatura. Il punto di ebollizione dell'acqua a pressione atmosferica normale è di 100°C, e durante l'intero processo di ebollizione la temperatura rimane a questo valore costante fino a quando tutta l'acqua non è evaporata. Questo comportamento è una manifestazione del principio di equilibrio termodinamico, dove l'energia termica aggiunta serve esclusivamente per il cambiamento di stato. Pertanto, la temperatura dell'acqua non aumenta durante l'ebollizione, poiché l'energia viene continuamente utilizzata per il passaggio di fase.

75 di 102 Domande

Una mole di He4  a temperatura 0 C° e pressione 1 atm (N = num. di Avogadro): 














La risposta corretta è la A
La risposta è corretta perché la definizione stessa di mole stabilisce che una mole di qualunque sostanza contiene esattamente N entità elementari, dove N è il numero di Avogadro (circa 6,022×10^23). L’entità elementare è l’unità considerata: atomo per i gas monoatomici, molecola per le specie molecolari. L’elio-4 (He) è un gas nobile monoatomico: in condizioni ordinarie non forma molecole biatomiche, quindi l’entità elementare è l’atomo. Ne consegue che una mole di He contiene N atomi di elio. La specifica 0 °C e 1 atm serve solo a indicare che l’elio è in fase gassosa e a richiamare le condizioni standard storiche (STP), in cui una mole di gas ideale occupa circa 22,4 L; ma il conteggio delle particelle (N) non dipende da temperatura o pressione. È utile confrontare con gas biatomici come O2 o N2: una mole di O2 contiene N molecole ma 2N atomi di ossigeno. Per l’elio, essendo monoatomico, una mole contiene sia N “particelle” (atomi) sia N “unità chimiche”. L’apice “4” in He^4 indica la massa atomica relativa (in u), non il numero di atomi né la carica; il numero di massa distingue l’isotopo (He?4 è il più abbondante) e fissa la massa molare a circa 4 g/mol. Pertanto 4 g di He corrispondono a una mole, cioè N atomi. Nel contesto clinico, questi concetti sono alla base della fisiologia dei gas e dell’uso di miscele respiratorie come l’heliox (He/O2), in cui le quantità erogate, le pressioni parziali e i flussi si calcolano in moli e frazioni molari. Ad esempio, una bombola che contiene una mole di He fornisce N atomi, e, a 0 °C e 1 atm, occuperebbe circa 22,4 L se si comportasse idealmente. Comprendere la distinzione tra atomi e molecole è cruciale per evitare errori nelle conversioni tra massa, moli, volume e numero di particelle, con implicazioni pratiche in anestesia, terapia intensiva respiratoria e calibrazione degli spirometri.

76 di 102 Domande

In ogni frigorifero una certa quantità di calore viene sottratta ogni secondo alla cella fredda e ceduta all'ambiente esterno a temperatura più alta, ossia del calore passa da un corpo più freddo ad uno più caldo.
Scegli quale tra le seguenti risposte è CORRETTA:














La risposta corretta è la A
In ogni frigorifero una certa quantità di calore viene sottratta ogni secondo alla cella fredda e ceduta all'ambiente esterno a temperatura più alta; la risposta corretta è: anche una macchina frigorifera deve funzionare rispettando il secondo principio della termodinamica; la spiegazione del suo funzionamento sta nel fatto che il passaggio di calore da un corpo più freddo a uno più caldo non è l'unico risultato che si ottiene durante ogni ciclo. Il secondo principio della termodinamica afferma che il calore non può spontaneamente fluire da un corpo più freddo a uno più caldo; tuttavia, una macchina frigorifera utilizza un lavoro esterno per trasferire calore in questa direzione opposta. Durante il funzionamento, il frigorifero sottrae calore dall'interno, che è più freddo, e lo rilascia all'esterno, che è più caldo, ma ciò avviene grazie all'energia fornita da un compressore che compie lavoro sul sistema. Questo lavoro aggiunto consente al frigorifero di aggirare le limitazioni del secondo principio, permettendo il trasferimento di calore contro il gradiente naturale di temperatura. In sintesi, il funzionamento del frigorifero è un esempio di come il secondo principio della termodinamica non sia violato, ma piuttosto rispettato attraverso l'apporto di energia esterna.

77 di 102 Domande

Il passaggio della corrente elettrica attraverso una soluzione acquosa è legato al moto di: 














La risposta corretta è la D
Il passaggio della corrente elettrica attraverso una soluzione acquosa è legato al moto di ioni positivi nel verso della corrente e ioni negativi nel verso opposto. Questo fenomeno si verifica perché in una soluzione acquosa, il soluto si dissocia in ioni che sono particelle cariche. Quando viene applicata una differenza di potenziale, gli ioni positivi (cationi) si muovono verso il catodo, che ha carica negativa, mentre gli ioni negativi (anioni) si muovono verso l'anodo, che ha carica positiva. Questo movimento di ioni costituisce la corrente elettrica nella soluzione. La direzione convenzionale della corrente è considerata quella del moto dei cationi, che è opposta a quella degli elettroni nel circuito esterno. Questo comportamento è alla base dei processi elettrochimici e delle tecnologie che sfruttano la conduzione ionica, come le batterie e le celle elettrolitiche.

78 di 102 Domande

 Quale delle seguenti affermazioni è VERA:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale delle seguenti affermazioni è vera e la risposta corretta è che il suono ha carattere ondulatorio. Il suono è una forma di energia che si propaga attraverso la materia sotto forma di onde meccaniche longitudinali. Queste onde si generano quando una sorgente sonora provoca vibrazioni nel mezzo circostante, come l'aria, l'acqua o un solido, creando variazioni di pressione che si muovono attraverso il mezzo. Il carattere ondulatorio del suono è evidente dalle sue proprietà, come la frequenza, l'ampiezza e la velocità di propagazione, che determinano rispettivamente il tono, il volume e la rapidità con cui il suono viaggia. Inoltre, il fenomeno della riflessione, rifrazione e diffrazione del suono conferma ulteriormente la sua natura ondulatoria, poiché queste proprietà sono tipiche delle onde. La comprensione del suono come onda è fondamentale per numerose applicazioni pratiche, tra cui la progettazione acustica, la tecnologia audio e la medicina, come nel caso degli ultrasuoni.

79 di 102 Domande

La disequazione x·(x + 1) < 0 è verificata per valori di x: 














La risposta corretta è la C
La disequazione x·(x + 1) < 0 è verificata per valori di x interni all'intervallo (–1, 0) estremi esclusi. Per risolvere la disequazione x·(x + 1) < 0, dobbiamo prima trovare i valori critici che annullano il prodotto, cioè x = 0 e x = -1. Questi valori dividono la retta reale in tre intervalli: (-?, -1), (-1, 0), e (0, ?). Per determinare in quali di questi intervalli la disequazione è verificata, esaminiamo il segno del prodotto in ciascuno di essi. Scegliendo un valore di prova per ogni intervallo, ad esempio x = -2 per (-?, -1), x = -0.5 per (-1, 0), e x = 1 per (0, ?), troviamo che il prodotto è negativo solo nell'intervallo (-1, 0). Pertanto, la soluzione della disequazione è l'intervallo (-1, 0), escludendo gli estremi poiché in corrispondenza di essi il prodotto è zero, non negativo.

80 di 102 Domande

Un'equazione di secondo grado ha come unica radice –1. Il suo discriminante è: 














La risposta corretta è la D
Un'equazione di secondo grado ha come unica radice –1 e il suo discriminante è 0. Un'equazione di secondo grado nella forma generale ax² + bx + c = 0 ha un'unica radice reale quando il suo discriminante, dato dalla formula ? = b² - 4ac, è uguale a zero. Questo accade perché il discriminante determina la natura delle radici: se ? > 0 ci sono due radici reali e distinte, se ? = 0 c'è una radice reale doppia (o coincidente), e se ? < 0 le radici sono complesse e coniugate. Nel caso specifico, avendo come unica radice –1, l'equazione può essere scritta come (x + 1)² = 0, che si espande in x² + 2x + 1 = 0. Calcolando il discriminante di questa equazione, otteniamo ? = 2² - 4(1)(1) = 4 - 4 = 0, confermando che il discriminante è effettivamente zero, e quindi l'equazione ha una radice reale doppia.

81 di 102 Domande

Calcolare – (26 – x2) / (x – 8):














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di calcolare \(\frac{-(2^6 - x^2)}{x - 8}\) e la risposta corretta è x + 8. Per risolvere questa espressione, iniziamo calcolando \(2^6\), che è 64, quindi l'espressione diventa \(\frac{-(64 - x^2)}{x - 8}\), ovvero \(\frac{x^2 - 64}{x - 8}\) dopo aver eliminato il segno negativo. Riconosciamo \(x^2 - 64\) come una differenza di quadrati, che si fattorizza in \((x - 8)(x + 8)\). Ora, possiamo semplificare l'espressione \(\frac{(x - 8)(x + 8)}{x - 8}\) cancellando il termine comune \(x - 8\) al numeratore e al denominatore, a condizione che \(x \neq 8\) per evitare la divisione per zero. Quindi, il risultato semplificato è x + 8, che è la risposta corretta.

82 di 102 Domande

(a8 – b4)/(a2 – b) =














La risposta corretta è la A
La domanda chiede di semplificare l'espressione (a? – b?)/(a² – b) e la risposta corretta è (a? + b²) · (a² + b). Per spiegare questa semplificazione, iniziamo osservando che il numeratore a? – b? può essere riscritto come una differenza di quadrati: (a?)² – (b²)². Questa forma consente di applicare la formula della differenza di quadrati, che è (x² – y²) = (x – y)(x + y), risultando in (a? – b²)(a? + b²). Il termine a? – b² è ancora una differenza di quadrati e può essere ulteriormente scomposto in (a² – b)(a² + b). Pertanto, il numeratore originale si scompone in (a² – b)(a² + b)(a? + b²). Quando questo è diviso per il denominatore a² – b, il termine a² – b si semplifica, lasciando (a? + b²)(a² + b) come risultato finale.

83 di 102 Domande

Sapendo che log(2) x5 = 15, il valore di x è:














La risposta corretta e' la '

23

'.


84 di 102 Domande

Per a = 10–1 · 54 e b = 53 · 20  · 7–1, a / b = 














La risposta corretta è la E
Per a = 10–1 · 54 e b = 53 · 20  · 7–1, a / b = 3,5. Per risolvere il problema, iniziamo calcolando i valori di a e b. Il valore di a è 10–1 · 54, che equivale a 54 / 10 = 5,4. Il valore di b è 53 · 20 · 7–1; poiché 20 = 1, possiamo semplificare b a 53 / 7. Calcolando 53 / 7 otteniamo circa 7,5714. Ora possiamo calcolare a / b = 5,4 / (53 / 7), che semplifica a 5,4 · (7 / 53). Questo calcolo risulta in 37,8 / 53, che è approssimativamente uguale a 0,7132. Tuttavia, sembra che ci sia un errore nella risposta fornita, poiché i calcoli dettagliati non portano a 3,5. La risposta corretta dovrebbe essere ricalcolata o verificata per eventuali errori nella formulazione iniziale del problema.

85 di 102 Domande

 La somma, la differenza e il prodotto di due numeri stanno tra loro come 7, 3 e 40.
Quali sono questi due numeri? 














La risposta corretta è la C
La somma, la differenza e il prodotto di due numeri stanno tra loro come 7, 3 e 40; i numeri sono 20 e 8. Per risolvere questo problema, si introducono due variabili, ad esempio x e y, che rappresentano i due numeri. La somma di questi numeri è x + y, la differenza è x - y e il prodotto è xy. Secondo il problema, queste tre quantità devono essere proporzionali a 7, 3 e 40, rispettivamente. Questo si traduce nel sistema di equazioni: (x + y) / 7 = (x - y) / 3 = xy / 40. Risolvendo il sistema, si ottiene che x = 20 e y = 8. Questi valori soddisfano tutte le condizioni del problema: la somma 20 + 8 = 28 è 7 volte 4, la differenza 20 - 8 = 12 è 3 volte 4 e il prodotto 20 * 8 = 160 è 40 volte 4, confermando che la risposta è corretta.

86 di 102 Domande

 Il valore di (33/2 + 31/3)2 – 27 – 32/3 è pari a:  














La risposta corretta e' la '

2 · 311/6  

'.


87 di 102 Domande

Se il logaritmo in base 9 di x = – 3 allora:














La risposta corretta e' la '

x = 1/729 

'.


88 di 102 Domande

 Sono date due sfere di raggi rispettivamente R1, R2 e superfici S1, S2.
 Se R1/R2 = 4 allora S1/S2














La risposta corretta è la E
La domanda chiede: "Sono date due sfere di raggi rispettivamente R?, R? e superfici S?, S?. Se R?/R? = 4 allora S?/S?:". La risposta corretta è 16. Per capire perché la risposta è 16, bisogna considerare la formula per la superficie di una sfera, che è S = 4?R², dove R è il raggio della sfera. Se il rapporto dei raggi R?/R? è 4, allora possiamo esprimere R? come 4R?. Sostituendo nella formula della superficie, otteniamo S? = 4?(4R?)² = 4?(16R?²) = 64?R?². Allo stesso modo, S? = 4?R?². Il rapporto tra le superfici S?/S? diventa (64?R?²)/(4?R?²) = 16. Pertanto, la superficie della sfera con raggio R? è 16 volte quella della sfera con raggio R?, confermando che la risposta corretta è 16.

89 di 102 Domande

Una procedura iterativa consiste nel dividere un liquido in 3 parti uguali, eliminare la prima, accantonare la seconda, adoperare la terza per il ciclo successivo.
Qual è il rapporto fra accantonato ed eliminato dopo 10 interazioni?  














La risposta corretta e' la '

1

'.


90 di 102 Domande

Dato un triangolo rettangolo avente: cateti a e b, ipotenusa c, angolo α opposto ad a, angolo β opposto a b, l'espressione corretta è:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale espressione sia corretta per un triangolo rettangolo con cateti a e b, ipotenusa c, angolo ? opposto ad a, angolo ? opposto a b, e la risposta corretta è "b = c · sen ?". Questa espressione è corretta perché in un triangolo rettangolo, il seno di un angolo è definito come il rapporto tra la lunghezza del cateto opposto all'angolo e la lunghezza dell'ipotenusa. Nel caso dell'angolo ?, il cateto opposto è b e l'ipotenusa è c, quindi l'espressione del seno di ? è sen ? = b/c. Moltiplicando entrambi i membri dell'equazione per c, otteniamo b = c · sen ?, che è l'espressione fornita nella risposta corretta. Questa relazione è una delle definizioni fondamentali della trigonometria nei triangoli rettangoli e permette di calcolare la lunghezza di un cateto conoscendo l'ipotenusa e il seno dell'angolo opposto.

91 di 102 Domande

Tra i primi 100 numeri naturali, sono contemporaneamente divisibili per: 2, 3, 4, 5 














La risposta corretta è la A
Tra i primi 100 numeri naturali, sono contemporaneamente divisibili per 2, 3, 4, 5: 1 numero. La risposta corretta è 1 numero perché si tratta di trovare i numeri che sono divisibili per il minimo comune multiplo (mcm) di 2, 3, 4 e 5. Calcoliamo l'mcm: 2 e 4 hanno come mcm 4, 4 e 3 hanno come mcm 12, e infine 12 e 5 hanno come mcm 60. Quindi, stiamo cercando i multipli di 60 tra i primi 100 numeri naturali. Il primo multiplo di 60 è 60 stesso e il successivo sarebbe 120, che però è oltre 100. Pertanto, solo il numero 60 soddisfa la condizione di essere divisibile contemporaneamente per 2, 3, 4 e 5 tra i primi 100 numeri naturali.

92 di 102 Domande

I valori delle seguenti potenze: 2–2, (1/3)–3, (– 4)–4 sono rispettivamente:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di determinare i valori delle potenze 2–2, (1/3)–3 e (–4)–4, e la risposta corretta è che nessuna delle precedenti è corretta. Per calcolare queste potenze, è necessario ricordare che un esponente negativo indica l'inverso della base elevata all'esponente positivo. Pertanto, 2–2 è equivalente a 1/(22) = 1/4. Per (1/3)–3, l'inverso è (3/1)3 = 27. Infine, (–4)–4 diventa 1/((–4)4) = 1/256. Nessuna delle opzioni fornite nella domanda corrisponde a questi valori calcolati, quindi la risposta "nessuna delle precedenti è corretta" è giustificata.

93 di 102 Domande

Se si fa ruotare un trapezio rettangolo intorno al lato ortogonale agli altri due, si genera:














La risposta corretta è la D
Se si fa ruotare un trapezio rettangolo intorno al lato ortogonale agli altri due, si genera un tronco di cono. Quando si ruota un trapezio rettangolo attorno al suo lato ortogonale, la figura tridimensionale risultante è un tronco di cono perché il trapezio rettangolo ha una base maggiore e una base minore parallele, e durante la rotazione, queste basi generano le due basi circolari del tronco di cono. Il lato ortogonale funge da asse di rotazione, mentre i lati obliqui del trapezio formano le superfici laterali del tronco di cono. La geometria del trapezio rettangolo, con un angolo retto, assicura che la rotazione produca superfici laterali coniche che si uniscono in modo uniforme alle basi circolari, rispettando la definizione geometrica di un tronco di cono, che è un cono con la punta tagliata parallelamente alla base.

94 di 102 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


95 di 102 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

product image













La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


96 di 102 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

product image













La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


97 di 102 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

product image













La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


98 di 102 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

product image













La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


99 di 102 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

product image













La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


100 di 102 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

product image













La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


101 di 102 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

product image













La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


102 di 102 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

product image













La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


Consegna il compito!


Tempo Rimasto 90 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito