Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 61 Domande

(Premessa: calore e lavoro sono misurati utilizzando la stessa unità di misura). Il rendimento di una macchina termica è definito come:














La risposta corretta e' la '

(lavoro ottenuto) / (calore speso)

'.


2 di 61 Domande

L'attività ottica è dovuta alla presenza nella molecola di:














La risposta corretta e' la '

almeno un atomo di C asimmetrico

'.


3 di 61 Domande

I raggi X sono:














La risposta corretta è la A
I raggi X sono onde elettromagnetiche. I raggi X fanno parte dello spettro elettromagnetico, che include anche onde radio, microonde, infrarossi, luce visibile, ultravioletti e raggi gamma. Come tutte le onde elettromagnetiche, i raggi X si propagano nel vuoto alla velocità della luce e sono caratterizzati da una lunghezza d'onda che varia tipicamente da 0,01 a 10 nanometri, corrispondente a frequenze comprese tra 30 petahertz e 30 exahertz. La loro capacità di penetrare materiali solidi li rende particolarmente utili in applicazioni mediche e industriali, come la radiografia e la tomografia computerizzata, dove vengono utilizzati per ottenere immagini dettagliate delle strutture interne di oggetti e organismi. I raggi X sono generati quando elettroni ad alta energia colpiscono un bersaglio metallico, causando l'emissione di radiazione elettromagnetica. La loro energia elevata consente loro di ionizzare gli atomi, il che significa che possono rimuovere elettroni dagli atomi, creando ioni, e questo è il motivo per cui devono essere utilizzati con cautela per evitare danni biologici.

4 di 61 Domande

Un campo elettrico si può misurare in:














La risposta corretta è la B
Un campo elettrico si può misurare in V/m oppure in N/C. La risposta è corretta perché il campo elettrico è definito come la forza per unità di carica, quindi la sua unità di misura nel Sistema Internazionale è il newton per coulomb (N/C), che rappresenta la forza esercitata su una carica di un coulomb. Tuttavia, il campo elettrico può anche essere espresso in volt per metro (V/m) poiché il volt è definito come joule per coulomb e il joule è forza per spostamento (newton per metro), rendendo le due unità equivalenti. Questa equivalenza deriva dal fatto che il lavoro fatto per spostare una carica in un campo elettrico è legato alla differenza di potenziale elettrico, misurata in volt, mentre la distanza su cui agisce la forza è misurata in metri. Pertanto, entrambe le unità riflettono la stessa grandezza fisica del campo elettrico.

5 di 61 Domande

L' unità di misura della quantità di energia contenuta negli alimenti è:














La risposta corretta e' la '

il kilojoule

'.


6 di 61 Domande

Un individuo arriva in ospedale con un livello molto elevato di glucosio nel sangue e nelle urine. Il problema che presenta può essere legato a:














La risposta corretta e' la '

insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas

'.


7 di 61 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


8 di 61 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

9 di 61 Domande

Gonade, ipofisi, ipotalamo e utero sono organi che nella donna, mediante una serie di ormoni, si stimolano a vicenda. Qual è la giusta catena di stimolazioni?














La risposta corretta e' la '

Ipotalamo → ipofisi → gonade → utero

'.


10 di 61 Domande

Il sistema di endomembrane è una caratteristica di:














La risposta corretta e' la '

tutte le cellule eucariotiche

'.


11 di 61 Domande

Determinare quale delle seguenti funzioni soddisfa la relazione f(-x) =-f(x), per ogni numero reale x.














La risposta corretta è la E
La funzione che soddisfa la relazione f(-x) = -f(x), per ogni numero reale x, è sen³(x). Questa relazione definisce una funzione dispari, e per verificare se sen³(x) è dispari, consideriamo la proprietà fondamentale della funzione seno, che è anch'essa dispari: sen(-x) = -sen(x). Elevando al cubo, otteniamo sen³(-x) = (sen(-x))³ = (-sen(x))³ = -sen³(x), il che conferma che sen³(x) è una funzione dispari. Pertanto, soddisfa la condizione data nella domanda, poiché per ogni x reale, l'uguaglianza f(-x) = -f(x) è rispettata. Le funzioni dispari hanno questa simmetria rispetto all'origine, e sen³(x) mantiene tale simmetria grazie alla natura dispari del seno e all'operazione di elevamento al cubo, che non altera la parità della funzione di base.

12 di 61 Domande

Un uomo che non ha mai ricevuto una trasfusione di sangue ha gruppo sanguigno di tipo AB. Quale/i delle seguenti affermazioni descrive/ono correttamente questo individuo?

1. Possiede anticorpi anti-A e anti-B. 2. Ha un fenotipo che indica co-dominanza. 3. Ha alcune cellule con solo l'antigene A e alcune cellule con solo l'antigene B.














La risposta corretta e' la '

Solo 2

'.


13 di 61 Domande

Qual è il volume minimo di una soluzione acquosa di idrossido di potassio 0,150 mol/L necessario per neutralizzare completamente una soluzione acquosa contenente 5x10-3   mol di acido succinico (HOOCCH2CH2COOH)?














La risposta corretta e' la '

66,7 mL

'.


14 di 61 Domande

La faringe nell' uomo:














La risposta corretta e' la '

Riceve lo sbocco delle cavità nasali.

'.


15 di 61 Domande

Un elemento la cui formula elettronica sia 1s2 2s2 2p6 3s1 si comporta come:














La risposta corretta è la D
Un elemento la cui formula elettronica sia 1s² 2s² 2p? 3s¹ si comporta come un forte riducente. Questo elemento è il sodio, che ha un solo elettrone nel suo livello energetico più esterno (3s¹), il che lo rende altamente reattivo e incline a perdere facilmente questo elettrone per raggiungere una configurazione elettronica più stabile, simile a quella del gas nobile precedente, il neon. La tendenza a perdere un elettrone e formare uno ione positivo (Na?) conferisce al sodio proprietà riducenti, poiché è in grado di donare elettroni ad altre specie chimiche durante le reazioni redox. Questo comportamento è tipico dei metalli alcalini, che sono noti per essere forti riducenti a causa della loro bassa energia di ionizzazione e della loro predisposizione a formare cationi monovalenti.

16 di 61 Domande

Il grafico rappresenta il processo della digestione chimica di zuccheri, proteine e grassi lungo il tubo digerente, qui suddiviso in 5 settori uguali. Le proteine vengono digerite nei settori:

product image













La risposta corretta è la A
Il grafico rappresenta il processo della digestione chimica di zuccheri, proteine e grassi lungo il tubo digerente, qui suddiviso in 5 settori uguali; le proteine vengono digerite nei settori: 3 e 4. Questo perché la proteolisi inizia nello stomaco (settore 3) grazie alla pepsina attiva in ambiente fortemente acido, che rompe i legami peptidici generando peptidi più piccoli; prosegue poi nel tenue (settore 4), in particolare nel duodeno e nel digiuno, dove gli enzimi pancreatici (tripisina, chimotripsina, elastasi, carbossipeptidasi), attivati dall’enteropeptidasi, completano l’idrolisi in oligopeptidi e amminoacidi con l’ausilio delle peptidasi del bordo a spazzola enterocitario. La bocca (settore 1) non presenta una significativa digestione proteica, l’esofago (settore 2) è solo di transito, mentre nel colon (settore 5) non avviene digestione enzimatica rilevante delle proteine alimentari. L’assorbimento finale degli amminoacidi avviene nell’intestino tenue, coerentemente con l’intensa attività digestiva del settore 4.

17 di 61 Domande

Un atomo che contiene 19 protoni, 20 neutroni e 19 elettroni ha come numero di massa:














La risposta corretta e' la '

39

'.


18 di 61 Domande

Nel Sistema Internazionale la temperatura si misura in:














La risposta corretta è la C
Nel Sistema Internazionale la temperatura si misura in gradi Kelvin. La risposta corretta è "gradi Kelvin" perché nel Sistema Internazionale delle unità di misura (SI), l'unità di base per la temperatura termodinamica è il kelvin, simbolo K. Il kelvin è definito a partire dalla fissazione del valore numerico della costante di Boltzmann, k, in unità J K?¹, che è esattamente 1,380649 × 10?²³ quando espresso in unità SI. È importante notare che il termine "gradi Kelvin" non è tecnicamente corretto; si dovrebbe semplicemente dire "kelvin" senza il prefisso "gradi", poiché il kelvin è un'unità assoluta e non relativa come i gradi Celsius o Fahrenheit. Il kelvin è utilizzato per misurare la temperatura assoluta, partendo dallo zero assoluto, che è la temperatura alla quale un sistema termodinamico ha l'energia minima possibile. Questa unità è fondamentale per la scienza perché permette di descrivere fenomeni di varia natura in modo coerente e uniforme.

19 di 61 Domande

domanda annullata














La risposta corretta e' la '

domanda annullata

'.


20 di 61 Domande

domanda annullata














La risposta corretta e' la '

domanda annullata

'.


21 di 61 Domande

Scartare l'intruso.














La risposta corretta e' la '

27

'.


22 di 61 Domande

Quale dei processi elencati non porta alla sintesi di ATP?














La risposta corretta e' la '

Ciclo di Calvin.

'.


23 di 61 Domande

Qual è il valore della somma log10 (1/2) + log10(2/3) + log10(3/4) + ...... + log10(9/10) ?














La risposta corretta e' la '

− 1.

'.


24 di 61 Domande

Sulla base delle reazioni rappresentate nella figura seguente: https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/33asighagImmaginezzz.jpg determinare se, nel corso della reazione complessiva, l’atomo di carbonio 1 va incontro ad una ossidazione o a una riduzione; indicare, inoltre, il numero di ossidazione che il carbonio 1 assume nelle tre specie rappresentate: 














La risposta corretta e' la '

Ossidazione; −1; +1; +3 

'.


25 di 61 Domande

Quali sono le soluzioni della disequazione ln(ex)+ e ln x < 4? 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quali sono le soluzioni della disequazione ln(ex) + eln x < 4 e la risposta corretta è 0 < x < 2. Per risolvere la disequazione, iniziamo semplificando i termini: ln(ex) diventa x, poiché il logaritmo naturale e l'esponenziale sono funzioni inverse, mentre eln x diventa x, poiché il logaritmo naturale e l'esponenziale si annullano reciprocamente. La disequazione diventa quindi x + x < 4, ovvero 2x < 4. Dividendo entrambi i membri per 2, otteniamo x < 2. Tuttavia, poiché ln x è definito solo per x > 0, dobbiamo considerare anche questa condizione, portando alla soluzione finale 0 < x < 2.

26 di 61 Domande

Qual è l’equazione della parabola che ha per vertice l’origine degli assi cartesiani, asse di simmetria coincidente con l’asse delle ordinate e fuoco F(0;1/10) ?














La risposta corretta è la A
L'equazione della parabola che ha per vertice l'origine degli assi cartesiani, asse di simmetria coincidente con l'asse delle ordinate e fuoco F(0;1/10) è y = 5/2 x². Questa parabola ha l'equazione generale della forma y = ax², dove il coefficiente a è determinato dalla distanza del fuoco dal vertice. Poiché il fuoco è a (0;1/10), la distanza p dal vertice al fuoco è 1/10. La relazione tra a e p in una parabola con asse di simmetria verticale è data da a = 1/(4p). Sostituendo p = 1/10 nell'equazione si ottiene a = 1/(4*(1/10)) = 1/(4/10) = 10/4 = 5/2. Pertanto, l'equazione della parabola è y = 5/2 x², confermando che la risposta fornita è corretta.

27 di 61 Domande

Un generatore ideale da 10 V viene connesso a un circuito di 3 resistenze delle quali la prima da 5 ? è in serie alle due da 10 ? tra di loro in parallelo. Qual è il valore della corrente che attraversa il circuito?














La risposta corretta è la D
Un generatore ideale da 10 V viene connesso a un circuito di 3 resistenze delle quali la prima da 5 ? è in serie alle due da 10 ? tra di loro in parallelo; la corrente che attraversa il circuito è di 1 A. Per calcolare la corrente che attraversa il circuito, è necessario determinare la resistenza totale equivalente. Le due resistenze da 10 ? sono in parallelo, quindi la loro resistenza equivalente è data dalla formula \( R_{eq} = \frac{1}{\frac{1}{10} + \frac{1}{10}} = 5 \) ?. Questa resistenza equivalente è in serie con la resistenza da 5 ?, quindi la resistenza totale del circuito è \( R_{tot} = 5 + 5 = 10 \) ?. Applicando la legge di Ohm, \( I = \frac{V}{R} \), con una tensione di 10 V e una resistenza di 10 ?, la corrente risultante è \( I = \frac{10}{10} = 1 \) A. Pertanto, la risposta corretta è 1 A.

28 di 61 Domande

Sisma : X = Y : stella 














La risposta corretta è la C
La domanda "Sisma : X = Y : stella" ha come risposta corretta "X= terremoto; Y= astro". Questa domanda richiede di identificare una relazione di sinonimia o correlazione tra le parole date. "Sisma" è un sinonimo di "terremoto", poiché entrambi i termini si riferiscono a un fenomeno geologico caratterizzato da movimenti del terreno causati da forze naturali. Allo stesso modo, "stella" e "astro" sono sinonimi, in quanto entrambi i termini descrivono corpi celesti che brillano nel cielo notturno. La struttura della domanda richiede di trovare parole che abbiano una relazione analoga su entrambi i lati dell'equazione, il che significa che X deve essere un sinonimo di "sisma" e Y deve essere un sinonimo di "stella". Pertanto, la risposta corretta sottolinea la simmetria e l'equivalenza semantica tra i termini proposti.

29 di 61 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è corretta? 














La risposta corretta e' la '

Gli autotrofi possono nutrirsi a partire da CO2 e da altre sostanze inorganiche

'.


30 di 61 Domande

Sono riportati alcuni eventi legati al processo di coagulazione

1. le molecole di fibrina si agglutinano formando un reticolo
2. la protrombina si trasforma in trombina
3. il fibrinogeno si trasforma in fibrina
4. si forma un coagulo

Riconoscere la giusta sequenza con cui tali eventi si susseguono:














La risposta corretta e' la '

 2 – 3 – 1 – 4

'.


31 di 61 Domande

Il gatto (Felis cattus) e il puma (Felis concolor) appartengono:  














La risposta corretta e' la '

Alla stessa famiglia  

'.


32 di 61 Domande

Mediante una reazione di deidrogenazione, da un alcool secondario si ottiene :














La risposta corretta e' la '

Nessuno dei composti indicati nelle altre risposte  

'.


33 di 61 Domande

Il meccanismo rappresentato in figura si riferisce all’entrata di molecole dall’esterno all’interno di una cellula. Può essere considerato un fenomeno di:

product image













La risposta corretta è la C
La domanda chiede: “Il meccanismo rappresentato in figura si riferisce all’entrata di molecole dall’esterno all’interno di una cellula. Può essere considerato un fenomeno di:” e la risposta corretta è “Trasporto attivo”. Il trasporto attivo implica il movimento di soluti contro il gradiente di concentrazione o elettrochimico attraverso proteine di membrana specifiche, richiedendo energia metabolica (direttamente dall’idrolisi di ATP nelle pompe, come la Na+/K+-ATPasi, o indirettamente sfruttando un gradiente ionico preesistente nei simporti/antiporti, come SGLT). È un processo selettivo e saturabile, dipendente dalla presenza di carrier e caratterizzato da cambi conformazionali della proteina trasportatrice. Si distingue dalla diffusione semplice e dalla diffusione facilitata, che non consumano energia e seguono il gradiente. L’inibizione da veleni metabolici e la dipendenza dalla temperatura sono ulteriori indizi sperimentali che confermano la natura attiva del meccanismo.

34 di 61 Domande

“Gli urti, che nei gas ideali vengono supposti come perfettamente elastici, determinano un continuo trasferimento di energia cinetica da una molecola all’altra; ne consegue che, in un determinato istante, le molecole non posseggono tutte lo stesso valore di energia cinetica. Mediante calcoli statistici è
possibile dimostrare che i valori dell’energia cinetica in un sistema contenente un gran numero di molecole sono distribuiti intorno ad un valore medio Em, dipendente esclusivamente dalla temperatura assoluta, a cui è direttamente proporzionale; la statistica dimostra che, se il numero di molecole del sistema è sufficientemente elevato, è del tutto lecito sostituire alla popolazione reale delle molecole
con valori individuali dell’energia cinetica, una popolazione ideale in cui tutte le molecole posseggono il valore Em”.
Quale delle seguenti informazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Il valore dell’energia cinetica media dipende dal numero delle molecole del sistema

'.


35 di 61 Domande

 In quale dei seguenti composti  è contenuto ferro?














La risposta corretta è la E
In quale dei seguenti composti è contenuto ferro? La risposta corretta è: Mioglobina. La mioglobina è una proteina globulare che si trova principalmente nel tessuto muscolare degli animali vertebrati, dove funge da deposito di ossigeno. Essa contiene un gruppo eme, che è una struttura organica complessa con un atomo centrale di ferro. Questo atomo di ferro è essenziale per la sua capacità di legare l'ossigeno, permettendo alla mioglobina di svolgere il suo ruolo biologico nel trasporto e nell'immagazzinamento dell'ossigeno nei muscoli. Il ferro presente nel gruppo eme è nella forma ferrosa (Fe²?) quando lega l'ossigeno e può ossidarsi a ferro ferrico (Fe³?) se la mioglobina si ossida, perdendo così la capacità di legare l'ossigeno. La presenza di ferro è quindi fondamentale per la funzione della mioglobina, rendendola un esempio classico di una proteina contenente ferro.

36 di 61 Domande

Indicare l'effetto di un acido forte su una cartina al tornasole:














La risposta corretta è la A
L'effetto di un acido forte su una cartina al tornasole è che la colora di rosso. Quando una cartina al tornasole viene immersa in una soluzione acida, essa subisce una reazione chimica che provoca un cambiamento di colore. Gli acidi forti, come l'acido cloridrico (HCl) o l'acido solforico (H?SO?), si dissociano completamente in soluzione, rilasciando un elevato numero di ioni idrogeno (H?). Questi ioni idrogeno interagiscono con il colorante della cartina al tornasole, che è un indicatore pH naturale, causandone il viraggio verso il rosso. La cartina al tornasole è progettata per cambiare colore in base al pH della soluzione: in ambiente acido, dove il pH è inferiore a 7, il colore rosso è predominante. Questo fenomeno avviene perché il colorante della cartina al tornasole, che è un composto organico, cambia struttura chimica a seconda della concentrazione degli ioni idrogeno, risultando in un cambiamento visibile del colore.

37 di 61 Domande

In quale tra le seguenti cellule si può verificare la plasmolisi? 














La risposta corretta e' la '

Cellula del mesofillo

'.


38 di 61 Domande

Quanti atomi di idrogeno sono presenti in una mole di acqua? 














La risposta corretta è la A
La domanda "Quanti atomi di idrogeno sono presenti in una mole di acqua?" ha come risposta corretta "1,204 · 10²?". Ogni molecola di acqua (H?O) è composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno. Quando si considera una mole di acqua, si ha una quantità di 6,022 · 10²³ molecole, il numero di Avogadro. Poiché ciascuna di queste molecole contiene due atomi di idrogeno, il numero totale di atomi di idrogeno in una mole di acqua è il doppio del numero di molecole, quindi 2 · 6,022 · 10²³, che risulta essere 1,204 · 10²? atomi di idrogeno. Questa relazione è fondamentale per comprendere la composizione molecolare e il calcolo delle quantità in chimica.

39 di 61 Domande

Dato un rettangolo di base doppia dell'altezza h, il raggio del cerchio equivalente misura:














La risposta corretta è la A
Dato un rettangolo di base doppia dell'altezza h, il raggio del cerchio equivalente misura h√(2/π). Per trovare il raggio del cerchio equivalente a un rettangolo, dobbiamo considerare che un cerchio equivalente ha la stessa area del rettangolo. L'area del rettangolo è data da base per altezza, quindi se la base è il doppio dell'altezza, l'area diventa 2h². L'area di un cerchio è invece data da ?r², dove r è il raggio. Per trovare il raggio del cerchio equivalente, poniamo uguali le due aree: 2h² = ?r². Risolvendo per r, otteniamo r² = (2h²)/?, da cui r = h√(2/?). Questa è la misura del raggio del cerchio che ha la stessa area del rettangolo in questione.

40 di 61 Domande

I disturbi ereditari della visione dei colori sono più frequenti nell'uomo che nella donna. Perchè? 














La risposta corretta e' la '

Si tratta di un carattere recessivo legato al cromosoma X 

'.


41 di 61 Domande

Nell'equazione di ossido riduzione: 4Fe3+ + N2H4 = 4Fe2+ + N2 + 4H+














La risposta corretta è la B
Nell'equazione di ossido riduzione: 4Fe³? + N?H? = 4Fe²? + N? + 4H?, l'azoto si ossida. In questa reazione, l'ossidazione e la riduzione avvengono simultaneamente. L'azoto presente in N?H? ha un numero di ossidazione di -2 per ciascun atomo, mentre nell'azoto molecolare N?, il numero di ossidazione è 0. Questo aumento del numero di ossidazione da -2 a 0 indica che l'azoto ha perso elettroni, un processo noto come ossidazione. Al contrario, il ferro passa da un numero di ossidazione di +3 a +2, guadagnando elettroni, il che rappresenta una riduzione. Quindi, nel contesto di questa reazione redox, l'azoto si ossida mentre il ferro si riduce. Questo tipo di analisi è fondamentale per comprendere le reazioni di ossido-riduzione, dove uno o più elementi cambiano il loro stato di ossidazione trasferendo elettroni tra i reagenti.

42 di 61 Domande

Un individuo di sesso maschile riceve il cromosoma X














La risposta corretta e' la '

Da sua madre.

'.


43 di 61 Domande

Sciogliendo 400 g dell’elettrolita forte CaBr2 in 10 L di acqua, quale sarà la concentrazione di ioni Br-?
(masse atomiche: Ca = 40 u, Br = 80 u)














La risposta corretta è la A
Sciogliendo 400 g dell’elettrolita forte CaBr2 in 10 L di acqua, la concentrazione di ioni Br? è 0,4 M. Le masse atomiche fornite (Ca = 40, Br = 80) danno una massa molare di CaBr2 pari a 40 + 2×80 = 200 g/mol; 400 g corrispondono quindi a 400/200 = 2,0 mol di CaBr2. Assumendo che il volume finale sia circa 10 L, la molarità della soluzione di CaBr2 è 2,0 mol / 10 L = 0,20 M. Essendo un elettrolita forte, CaBr2 si dissocia completamente secondo CaBr2 ? Ca2+ + 2 Br?, per cui la concentrazione di Br? è il doppio di quella del soluto: [Br?] = 2 × 0,20 M = 0,40 M. L’approssimazione sul volume è usuale in questi esercizi, quindi il risultato 0,4 M è corretto.

44 di 61 Domande

Quale dei seguenti composti ha il nome tradizionale di anidride clorica?














La risposta corretta è la C
La formula bruta dell'anidride clorica è Cl?O?. L'anidride clorica è un composto chimico formato da cloro e ossigeno, dove il cloro si trova nello stato di ossidazione +5. La nomenclatura tradizionale degli ossidi acidi, o anidridi, prevede l'uso del termine "anidride" seguito dal nome dell'elemento centrale con il suffisso "-ica" per indicare il più alto stato di ossidazione dell'elemento. Nel caso del cloro, gli stati di ossidazione più comuni sono +1, +3, +5 e +7, e l'anidride clorica si riferisce specificamente al composto in cui il cloro è al livello +5. Questo differenzia Cl?O? da altri ossidi di cloro come Cl?O (anidride ipoclorosa), Cl?O? (anidride clorosa) e Cl?O? (anidride perclorica), che si riferiscono a stati di ossidazione differenti. La corretta identificazione della formula bruta Cl?O? come anidride clorica è quindi basata sulla corrispondenza tra lo stato di ossidazione del cloro e il nome tradizionale del composto.

45 di 61 Domande

Quale tra le seguenti sostanze NON è un composto?














La risposta corretta e' la ' Diamante '.


46 di 61 Domande

Quale dei seguenti amminoacidi contiene zolfo?














La risposta corretta e' la ' Metionina '.


47 di 61 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


48 di 61 Domande

La pinocitosi:














La risposta corretta è la C
La pinocitosi è una forma di endocitosi mediante la quale la cellula internalizza porzioni di liquido extracellulare con i soluti disciolti; per questo viene chiamata “cell drinking”. È un processo attivo, che richiede energia e il rimodellamento del citoscheletro di actina: la membrana plasmatica si invagina formando piccole vescicole che si staccano e si fondono con compartimenti endosomiali. Può avvenire come captazione “bulk-phase” relativamente non selettiva del fluido, oppure essere veicolata da strutture specializzate come caveole o rivestimenti di clatrina, con maggiore selettività per determinati ligandi. Una variante correlata, la macropinocitosi, coinvolge estroflessioni ampie della membrana (ruffles) che inglobano grandi volumi di fluido. È corretta l’affermazione che la pinocitosi consente di importare materiale liquido, perché il contenuto delle vescicole è costituito primariamente da acqua e soluti extracellulari (ioni, nutrienti, piccole proteine), a differenza della fagocitosi, che internalizza particelle di grandi dimensioni come batteri o detriti cellulari, e della semplice diffusione o trasporto mediato da carrier, che non coinvolgono invaginazioni di membrana. A valle dell’ingresso, le vescicole pinocitotiche maturano in endosomi e possono convogliare i soluti verso il citosol, la degradazione lisosomiale o la transocitosi. Nel contesto fisiologico, la pinocitosi contribuisce all’omeostasi di membrana e al ricambio di recettori, all’assorbimento di nutrienti e alla transocitosi endoteliale di macromolecole come l’albumina. Molti tessuti la utilizzano in modo costitutivo per campionare l’ambiente extracellulare. In clinica, numerosi farmaci e nanoparticelle entrano nelle cellule sfruttando vie endocitiche, e alcune tossine e virus possono dirottare meccanismi pinocitotici per l’ingresso cellulare, elementi rilevanti per farmacocinetica e prevenzione delle infezioni. Difetti o sovraattivazione di questi percorsi possono alterare l’uptake di nutrienti o modulare la risposta a terapie mirate. In sintesi, la pinocitosi è un meccanismo endocitico ubiquitario e ATP-dipendente che permette l’importazione di liquidi extracellulari e dei soluti in essi contenuti, distinto dalla fagocitosi per dimensioni del carico e dalle vie di trasporto attraverso canali o carrier per modalità e finalità biologiche.

49 di 61 Domande

Quante molecole di ATP vengono prodotte direttamente attraverso la fosforilazione del substrato durante un giro del ciclo di Krebs?














La risposta corretta è la E
Quante molecole di ATP vengono prodotte direttamente attraverso la fosforilazione del substrato durante un giro del ciclo di Krebs? 0. Nel ciclo di Krebs l’unica fosforilazione a livello del substrato avviene nella reazione succinil-CoA ? succinato catalizzata dalla succinil-CoA sintetasi, che nelle cellule umane tipicamente genera GTP e non ATP; questo GTP è energeticamente equivalente all’ATP ma la sua eventuale conversione in ATP tramite nucleoside difosfato chinasi non avviene come parte diretta della reazione del ciclo e quindi non si conta come ATP prodotto “direttamente”. In alcune sedi esistono isoforme ATP-forming della succinil-CoA sintetasi, ma per convenzione didattica e nella maggior parte dei tessuti si considera formazione di 1 GTP e 0 ATP a livello del ciclo. L’ATP derivante dal ciclo di Krebs è quindi prodotto indirettamente dall’ossidazione di NADH e FADH2 nella catena respiratoria, non per fosforilazione del substrato all’interno del ciclo stesso.

50 di 61 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è vera riguardo alla traduzione delle proteine nei mitocondri?














La risposta corretta e' la ' I mitocondri utilizzano un codice genetico diverso da quello del resto della cellula '.


51 di 61 Domande

Il volume residuo polmonare è :














La risposta corretta e' la ' maggiore del volume corrente '.


52 di 61 Domande

Quale dei seguenti è un esempio di processo di trasporto attivo?














La risposta corretta è la D
Quale dei seguenti è un esempio di processo di trasporto attivo? Antiporto. L’antiporto è un meccanismo di cotrasporto in cui due soluti attraversano la membrana in direzioni opposte; è un trasporto attivo secondario perché il movimento di un soluto contro il proprio gradiente elettrochimico è accoppiato all’energia ricavata dal gradiente favorevole dell’altro, gradiente spesso creato da pompe primarie come la Na+/K+-ATPasi. Esempi classici sono lo scambiatore Na+/Ca2+ e lo scambiatore Na+/H+. Questi sistemi sono specifici e saturabili, richiedono cambi conformazionali della proteina carrier e possono essere inibiti da bloccanti specifici. Si distinguono dalla diffusione facilitata, che non richiede energia e avviene solo lungo gradiente, e mostrano accoppiamento stechiometrico tra i flussi dei due soluti, garantendo direzionalità anche contro gradiente.

53 di 61 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


54 di 61 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


55 di 61 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


56 di 61 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


57 di 61 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


58 di 61 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


59 di 61 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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Un enzima di restrizione riconosce la seguente sequenza bersaglio e taglia il DNA tra la G e la A all’ estremità 5’ su entrambi i filamenti:
5’ GAATTC 3’
3’ CTTAAG 5’

Se tale enzima agisce sul seguente tratto genico:
5’ ATCGCTGAATTCAAACGT 3’
3’ TAGCGACTTAAGTTTGCA 5’

quanti frammenti si generano dopo il taglio?














La risposta corretta e' la ' 2 '.


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