Simulazione

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1 di 61 Domande

Il sangue che circola in un capillare polmonare rilascia CO2 secondo il meccanismo di:














La risposta corretta e' la '

Diffusione

'.


2 di 61 Domande

Un medico prescrive ad un paziente una cura a base di antibiotici. Si può dedurre che il paziente:














La risposta corretta e' la '

Ha contratto un'infezione batterica

'.


3 di 61 Domande

Per i logaritmi naturali vale la proprietà:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale sia una proprietà dei logaritmi naturali e la risposta corretta è: "Il logaritmo di un prodotto è uguale alla somma dei logaritmi dei fattori". Questa affermazione è corretta perché si basa su una delle proprietà fondamentali dei logaritmi, che è valida per qualsiasi base, incluso il logaritmo naturale (base e). Se abbiamo due numeri positivi a e b, allora il logaritmo naturale del loro prodotto è dato da ln(ab) = ln(a) + ln(b). Questa proprietà deriva dalla definizione stessa di logaritmo come l'inverso dell'esponenziale, e riflette il comportamento delle potenze quando si moltiplicano: e^(ln(a)) * e^(ln(b)) = e^(ln(a) + ln(b)), il che conferma che ln(ab) = ln(a) + ln(b). Tale proprietà è particolarmente utile in algebra e analisi matematica per semplificare espressioni e risolvere equazioni logaritmiche.

4 di 61 Domande

L'approccio più corretto alfine di scoprire le relazioni esistenti tra organismi all'inizio dell'evoluzione consiste:














La risposta corretta e' la '

Nell'esame dei primi organismi fossili

'.


5 di 61 Domande

Si incrocia una Drosophila maschio con "occhio a barra" con una femmina con occhi normali. Nella F1 tutte le femmine presentano il carattere "occhi a barra" mentre tutti i maschi hanno occhi normali. Nella F2 il 50% dei maschi e il 50% delle femmine hanno "occhi a barra". Si può dedurre che il carattere "occhi a barra" è determinato da un allele:














La risposta corretta e' la '

Dominante legato al sesso

'.


6 di 61 Domande

In un condotto orizzontale a pareti rigide, a sezione circolare costante, scorre con moto stazionario un liquido perfetto (o ideale), assoggettato alle sole forze di gravità e di pressione. Dette P1 la pressione in una sezione a monte, e P2 in una sezione a valle (il liquido cioè scorre dalla sezione 1 verso la sezione 2), quale delle seguenti relazione è CORRETTA?

product image













La risposta corretta è la A
In un condotto orizzontale a pareti rigide, a sezione circolare costante, scorre con moto stazionario un liquido perfetto assoggettato alle sole forze di gravità e di pressione, la relazione corretta è P? = P?. Questa situazione si descrive con il principio di Bernoulli per un fluido ideale, che afferma che lungo una linea di flusso la somma dell'energia cinetica, dell'energia potenziale gravitazionale e dell'energia di pressione è costante. In un condotto orizzontale e a sezione costante, l'energia potenziale gravitazionale non varia e, poiché il fluido è ideale e non vi sono perdite di carico dovute a viscosità, neppure l'energia cinetica varia. Pertanto, la pressione deve rimanere costante lungo il condotto, rendendo P? uguale a P?.

7 di 61 Domande

L'idrolisi dell' amido conduce a:














La risposta corretta è la A
L'idrolisi dell'amido conduce a glucosio. L'amido è un polisaccaride composto da un gran numero di unità di glucosio legate tra loro principalmente da legami glicosidici ?-1,4 e, in misura minore, da legami ?-1,6 nei punti di ramificazione. Durante il processo di idrolisi, questi legami vengono rotti attraverso l'azione di enzimi come l'amilasi, che catalizza la scissione dell'amido in unità più piccole. L'idrolisi completa dell'amido porta alla formazione di molecole di glucosio, che sono monosaccaridi. Questo processo è fondamentale nella digestione dei carboidrati negli organismi viventi, consentendo il rilascio di glucosio come fonte di energia immediatamente utilizzabile. La capacità di idrolizzare l'amido in glucosio è sfruttata anche in vari processi industriali, come nella produzione di sciroppi di glucosio.

8 di 61 Domande

Gli esteri si ottengono dalla reazione tra:














La risposta corretta e' la '

un acido ossigenato organico o inorganico e un alcool, con eliminazione di acqua

'.


9 di 61 Domande

Il polinomio ax4 - 3x2 +1 con a numero reale :














La risposta corretta è la B
Il polinomio ax? - 3x² + 1 con a numero reale ha come zero x = 1 in corrispondenza di un valore di a positivo. Per determinare il valore di a per cui x = 1 è uno zero del polinomio, sostituiamo x = 1 nell'equazione: a(1)? - 3(1)² + 1 = 0, che semplifica a a - 3 + 1 = 0. Risolvendo questa equazione otteniamo a - 2 = 0, quindi a = 2. Poiché a è positivo, la condizione è soddisfatta. Pertanto, con a = 2, il polinomio diventa 2x? - 3x² + 1 e x = 1 è effettivamente uno zero del polinomio, confermando che la risposta è corretta.

10 di 61 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


11 di 61 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

12 di 61 Domande

Quale tra le seguenti affermazioni sui mitocondri NON è corretta?














La risposta corretta e' la '

La loro membrana fosfolipidica interna è permeabile agli ioni H+

'.


13 di 61 Domande

La teoria dell'endosimbiosi, formulata da Lynn Margulis negli anni '80 del secolo scorso, giustifica:














La risposta corretta e' la '

La presenza di mitocondri e cloroplasti all'interno delle cellule eucariotiche

'.


14 di 61 Domande

Quale dei seguenti processi NON avviene durante il ciclo di Krebs?














La risposta corretta e' la '

L'ossidazione di NADH a NAD+

'.


15 di 61 Domande

Si assuma che i valori delle prime sei energie di ionizzazione (espresse in kJ mol-1) di un elemento siano: 738, 1450, 7730, 10500, 13600 e 18000. Quale/i delle seguenti affermazioni è/sono corretta/e?

1. L'elemento appartiene al Gruppo 2 della Tavola Periodica

2. Il valore 7730 kJ mol-1 corrisponde al processo:  X3+(g) - e- --> X4+(g)   

3. L'elemento appartiene al Periodo 2 della Tavola Periodica














La risposta corretta e' la '

Solo 1

'.


16 di 61 Domande

In una donna sana, quattro ormoni sono rilasciati a livelli diversi durante il ciclo mestruale. L'aumento del rilascio di uno di questi ormoni promuove l'evento successivo. Quale delle opzioni possibili elencate di seguito mostra la corretta sequenza del rilascio degli ormoni a partire dall'inizio della mestruazione [ --> = seguito da ]














La risposta corretta e' la '

FSH --> estrogeno --> LH --> progesterone

'.


17 di 61 Domande

Qual è il numero che diminuito di 724 dà per risultato 399?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede: "Qual è il numero che diminuito di 724 dà per risultato 399?" e la risposta corretta è 1123. Per determinare la risposta corretta, è necessario risolvere un'equazione semplice. Si tratta di trovare un numero sconosciuto che, sottraendo 724, risulti in 399. Possiamo rappresentare il numero sconosciuto con la variabile x, creando l'equazione x - 724 = 399. Per isolare x, è sufficiente aggiungere 724 a entrambi i lati dell'equazione, ottenendo x = 399 + 724. Calcolando il risultato della somma, si ottiene x = 1123. Pertanto, il numero che, quando diminuito di 724, dà per risultato 399 è effettivamente 1123, confermando la correttezza della risposta fornita.

18 di 61 Domande

La maggior parte del tessuto osseo compatto è organizzato in osteoni, formati da lamelle concentriche che circondano un canale centrale. Gli osteociti si trovano:














La risposta corretta e' la '

Nelle lacune tra le lamelle

'.


19 di 61 Domande

L'aggiunta di glucosio ad una soluzione di cloruro di sodio ha l'effetto di:














La risposta corretta è la D
L'aggiunta di glucosio ad una soluzione di cloruro di sodio ha l'effetto di aumentare la pressione osmotica. Quando il glucosio viene aggiunto a una soluzione di cloruro di sodio, il numero totale di particelle solute nella soluzione aumenta. La pressione osmotica è direttamente proporzionale alla concentrazione totale delle particelle solute nella soluzione, secondo la legge di Van't Hoff. Poiché il glucosio è un soluto non volatile e non dissociabile, la sua presenza aumenta la concentrazione di particelle senza contribuire alla conduttività ionica, a differenza del cloruro di sodio che si dissocia in ioni. Questa maggiore concentrazione di particelle solute aumenta la pressione osmotica, poiché l'osmosi è il movimento del solvente attraverso una membrana semipermeabile verso la regione con una maggiore concentrazione di soluto. Pertanto, l'aggiunta di glucosio intensifica questo effetto, aumentando ulteriormente la pressione osmotica della soluzione.

20 di 61 Domande

Per ossidazione dell'etanolo si può ottenere:














La risposta corretta è la C
Per ossidazione dell'etanolo si può ottenere acido acetico. L'etanolo, un alcol primario, subisce un processo di ossidazione attraverso il quale viene dapprima convertito in acetaldeide, un'aldeide. Questa reazione iniziale avviene in presenza di un ossidante come il dicromato di potassio (K?Cr?O?) in ambiente acido. Successivamente, l'acetaldeide può essere ulteriormente ossidata per formare l'acido acetico. Questa seconda fase di ossidazione richiede condizioni simili, in cui l'ossidante continua a reagire con l'acetaldeide per produrre l'acido carbossilico. La capacità dell'etanolo di trasformarsi in acido acetico attraverso questi passaggi è un esempio classico di reazioni di ossidazione degli alcoli primari, dove l'alcol viene completamente ossidato a un acido carbossilico.

21 di 61 Domande

Siano date due lampadine A e B ad incandescenza (di quelle normalmente usate nelle nostre case) entrambe da 60 watt ed entrambe da 220 volt. Le collego in serie e le alimento a 220 volt utilizzando una presa di casa. La potenza assorbita da esse vale:














La risposta corretta è la D
La potenza assorbita da due lampadine da 60 W e 220 V collegate in serie e alimentate a 220 V è di 30 W. Quando due lampadine identiche sono collegate in serie, la tensione totale si divide equamente tra le due, quindi ciascuna lampadina riceve 110 V. La resistenza di ciascuna lampadina, calcolata usando la formula R = V²/P, è di 806,67 ohm. In serie, le resistenze si sommano, quindi la resistenza totale è 1613,34 ohm. La corrente totale nel circuito è data da I = V/R, quindi I = 220 V / 1613,34 ohm, che risulta in circa 0,136 A. La potenza assorbita da ciascuna lampadina è P = I²R, che equivale a (0,136 A)² × 806,67 ohm, risultando in circa 15 W per lampadina. Pertanto, la potenza totale assorbita dalle due lampadine è 30 W.

22 di 61 Domande

La funzione reale di variabile reale y=(x+2)/log(x-1) è definita per:














La risposta corretta è la C
La funzione reale di variabile reale y=(x+2)/log(x-1) è definita per x>1 con x?2. La funzione data è definita quando il denominatore è diverso da zero e il logaritmo è definito. Il logaritmo naturale log(x-1) è definito per x-1>0, cioè x>1. Inoltre, il denominatore log(x-1) non deve essere zero per evitare divisioni per zero. Il logaritmo naturale di 1 è zero, quindi log(x-1)=0 quando x-1=1, cioè x=2. Pertanto, la funzione è definita per x>1, escludendo il punto x=2 dove il denominatore si annulla.

23 di 61 Domande

Disporre in ordine decrescente le cinque figure:

product image













La risposta corretta e' la '

1;4;3;2;5

'.


24 di 61 Domande

In ciascun gamete di un essere umano si trovano:














La risposta corretta e' la '

23 cromosomi

'.


25 di 61 Domande

Nelle piante terrestri le cellule della radice non contengono














La risposta corretta e' la '

Cloroplasti.

'.


26 di 61 Domande

Nel triangolo isoscele ABC la mediana AM misura 5 cm e la tangente dell’angolo ACB è 5/13. Qual è la misura, in cm, della base BC?














La risposta corretta è la B
Nel triangolo isoscele ABC la mediana AM misura 5 cm e la tangente dell’angolo ACB è 5/13, qual è la misura, in cm, della base BC? La risposta corretta è 26. Per risolvere il problema, consideriamo il triangolo isoscele ABC con AM come mediana, il che implica che M è il punto medio di BC, dividendo la base in due segmenti uguali BM e MC. Poiché AM è mediana e anche altezza in un triangolo isoscele, il triangolo AMC è rettangolo in M. Dato che tan(?ACB) = 5/13, possiamo usare la definizione di tangente in un triangolo rettangolo, dove tan(?ACB) = AM/MC. Sostituendo i valori noti, abbiamo 5/13 = 5/MC, da cui MC = 13. Poiché M è il punto medio di BC, la lunghezza totale di BC è 2 * MC, quindi BC = 2 * 13 = 26 cm.

27 di 61 Domande

 Quale delle seguenti soluzioni consente di neutralizzare 500 mL di una soluzione di Ca(OH)2 1 M? 














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale soluzione neutralizza 500 mL di Ca(OH)? 1 M e la risposta corretta è 250 mL di HCl 4 M. Per capire perché questa risposta è corretta, dobbiamo considerare la reazione di neutralizzazione tra l'idrossido di calcio e l'acido cloridrico. La reazione bilanciata è Ca(OH)? + 2HCl ? CaCl? + 2H?O, il che significa che un mole di Ca(OH)? reagisce con due moli di HCl. Dato che abbiamo 500 mL (0,5 L) di Ca(OH)? a una molarità di 1 M, questo equivale a 0,5 moli di Ca(OH)?. Per neutralizzare completamente questa quantità, sono necessarie 1 moli di HCl (0,5 moli di Ca(OH)? × 2 moli di HCl/mole di Ca(OH)?). Una soluzione di HCl 4 M contiene 4 moli di HCl per litro, quindi per ottenere 1 mole di HCl, sono necessari 250 mL (0,25 L) di questa soluzione (1 mole ÷ 4 moli/L = 0,25 L). Pertanto, 250 mL di HCl 4 M sono sufficienti per neutralizzare 500 mL di Ca(OH)? 1 M.

28 di 61 Domande

Individuare la reazione di decomposizione: 














La risposta corretta e' la '

CaCO3 → CaO + CO2

'.


29 di 61 Domande

La retta passante per i punti di coordinate A(–5; 2) e B(1; –2) ha pendenza m pari a:  














La risposta corretta è la C
La retta passante per i punti di coordinate A(–5; 2) e B(1; –2) ha pendenza m pari a –2/3. Per determinare la pendenza m di una retta passante per due punti, si utilizza la formula m = (y? - y?) / (x? - x?), dove (x?, y?) e (x?, y?) sono le coordinate dei due punti. Applicando questa formula ai punti A(–5; 2) e B(1; –2), otteniamo m = (–2 - 2) / (1 + 5) = –4/6, che semplificato diventa –2/3. La pendenza negativa indica che la retta scende da sinistra verso destra. Questa pendenza rappresenta il rapporto tra la variazione delle ordinate e la variazione delle ascisse tra i due punti, confermando che la risposta corretta è –2/3.

30 di 61 Domande

  Quale/i delle seguenti affermazioni si può/possono correttamente riferire ai processi di trascrizione e
traduzione nelle cellule eucariotiche?
 1. Entrambi i processi implicano reazioni di polimerizzazione
 2. Entrambi i processi avvengono nel nucleo
 3. Entrambi i processi richiedono l’appaiamento tra basi complementari














La risposta corretta e' la '

1  e 3

'.


31 di 61 Domande

 Le due strutture dell’occhio che aiutano a concentrare il fascio di luce sulla retina sono:














La risposta corretta e' la '

Cristallino e cornea 

'.


32 di 61 Domande

Quale delle seguenti funzioni/strutture NON è associata al nefrone? 














La risposta corretta e' la '

La produzione dell’urea

'.


33 di 61 Domande

Indicare la formula corretta dello ione clorato:














La risposta corretta e' la '

ClO3 

'.


34 di 61 Domande

Quale delle seguenti coppie non contiene sinonimi?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale delle seguenti coppie non contiene sinonimi, e la risposta corretta è "Insinuare: inscenare". Sebbene entrambe le parole inizino con "ins", il loro significato è molto diverso. "Insinuare" significa suggerire qualcosa in modo indiretto o sottile, spesso con l'intento di influenzare o manipolare l'opinione altrui. D'altra parte, "inscenare" si riferisce all'atto di mettere in scena un evento, come una rappresentazione teatrale, o di organizzare una situazione in modo da farla apparire in un certo modo. Quindi, mentre "insinuare" riguarda la comunicazione e la persuasione verbale, "inscenare" è legato all'organizzazione e alla presentazione di eventi, rendendo le due parole non sinonimi.

35 di 61 Domande

Indicare quale tra le seguenti formule rappresenta il solfato di alluminio. 














La risposta corretta e' la '

Al2 (SO4)3

'.


36 di 61 Domande

Lo iodio è un: 














La risposta corretta e' la '

Alogeno

'.


37 di 61 Domande

Quale delle seguenti classi di composti non ha struttura polimerica? 














La risposta corretta e' la '

Polieni 

'.


38 di 61 Domande

Dall’osservazione della figura si può dedurre che essa rappresenta: 

product image













La risposta corretta è la E
Dall’osservazione della figura si può dedurre che essa rappresenta: una cellula procariotica. La figura è riconducibile a un procariote per l’assenza di un nucleo vero e proprio e di organelli delimitati da membrana, con il DNA localizzato in una regione nucleoidale. Si notano ribosomi liberi di piccole dimensioni (70S) e una morfologia cellulare generalmente ridotta rispetto alle cellule eucariotiche. La presenza di una parete cellulare rigida in peptidoglicano e, talvolta, di una capsula esterna è tipica dei batteri. Strutture superficiali come pili o un flagello sostenuto da un apparato basale rafforzano l’identificazione. L’assenza di mitocondri, reticolo endoplasmatico e complesso di Golgi esclude un eucariote. Eventuali plasmidi nel citoplasma e invaginazioni della membrana (talvolta raffigurate come mesosomi nei disegni didattici) sono ulteriori indicatori procariotici.

39 di 61 Domande

Una catena di m-RNA contiene la tripletta UUU corrispondente all’informazione per l’amminoacido fenilalanina. L’anticodone di t-RNA capace di legare questo amminoacido sarà:  














La risposta corretta e' la '

AAA 

'.


40 di 61 Domande

“I composti inorganici costituiti da due soli elementi (composti binari) vengono in genere denominati utilizzando la radice dal secondo elemento della formula, seguita dalla congiunzione “di”, e dal nome del primo elemento; il numero di atomi di ciascun elemento nella formula è indicato con un prefisso (a seconda del caso: mono-, di-, tri- tetra-, penta-, esa-, epta-); il prefisso mono- viene in genere omesso. Ad esempio, Fe2O3 viene chiamato triossido di di ferro, ICl viene denominato cloruro di iodio, ecc. ecc.”
Sulla base delle regole indicate nel testo, quali sono i nomi dei composti P4O6 e N2O5 ?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede i nomi dei composti P?O? e N?O? secondo le regole dei composti binari, e la risposta corretta è esaossido di tetrafosforo e pentaossido di diazoto. La risposta è corretta perché segue le convenzioni di nomenclatura per i composti binari inorganici. Per il composto P?O?, si utilizza la radice "ossido" per l'ossigeno seguito dal prefisso "esa-" per indicare i sei atomi di ossigeno, e "tetrafosforo" per indicare i quattro atomi di fosforo. Analogamente, per N?O?, si usa "ossido" con il prefisso "penta-" per i cinque atomi di ossigeno e "diazoto" per i due atomi di azoto. Queste denominazioni rispettano la regola di indicare il numero di atomi di ciascun elemento con un prefisso e di omettere "mono-" quando c'è un solo atomo di un elemento nel composto.

41 di 61 Domande

Al crescere della temperatura, la velocità di una reazione chimica














La risposta corretta e' la '

Cresce in ogni caso al crescere della temperatura

'.


42 di 61 Domande

Quali delle seguenti affermazioni NON è corretta: 














La risposta corretta e' la '

i virus contengono solo DNA

'.


43 di 61 Domande

A quale volume bisogna diluire 50 mL di soluzione acquosa di KOH 6 M per ottenere KOH 0,2 M?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede a quale volume bisogna diluire 50 mL di soluzione acquosa di KOH 6 M per ottenere KOH 0,2 M, e la risposta corretta è 1500 mL. Per risolvere questo problema, si utilizza il principio di diluizione delle soluzioni, che si basa sulla conservazione del numero di moli di soluto prima e dopo la diluizione. La formula da applicare è M?V? = M?V?, dove M? e V? sono la molarità e il volume iniziali, e M? e V? sono la molarità e il volume finali desiderati. Inserendo i valori dati, M? = 6 M, V? = 50 mL, e M? = 0,2 M, si risolve per V?: (6 M)(50 mL) = (0,2 M)(V?). Questo porta a 300 mL = 0,2 M * V?, quindi V? = 300 mL / 0,2 M = 1500 mL. Pertanto, per ottenere una soluzione di KOH 0,2 M, il volume totale della soluzione diluita deve essere 1500 mL.

44 di 61 Domande

"Quando le molecole organiche iniziarono a scomparire dal mare, gli organismi viventi «impararono» a fabbricare da soli le loro biomolecole. Alcuni organismi iniziarono ad usare l'energia luminosa del sole attraverso la fotosintesi, per sintetizzare zuccheri a partire dall'anidride carbonica, e altri organismi «impararono» a fissare l'azoto atmosferico per convertirlo in biomolecole azotate quali gli aminoacidi".
Quale delle seguenti affermazioni può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Solo alcuni organismi hanno acquisito la capacità di trasformare l ’azoto atmosferico in aminoacidi

'.


45 di 61 Domande

Tirando contemporaneamente due dadi con facce numerate da 1 a 6, qual è la probabilità che la somma dei due punteggi ottenuti sia divisibile per 5?  














La risposta corretta è la B
Tirando contemporaneamente due dadi con facce numerate da 1 a 6, qual è la probabilità che la somma dei due punteggi ottenuti sia divisibile per 5? La risposta corretta è 7/36. Per calcolare questa probabilità, consideriamo tutte le possibili combinazioni dei punteggi ottenibili con due dadi, che sono 6 x 6 = 36. Ora, identifichiamo le combinazioni in cui la somma dei due punteggi è divisibile per 5. Le somme che soddisfano questa condizione sono 5, 10 e 15. Le combinazioni che danno una somma di 5 sono (1,4), (2,3), (3,2), (4,1); quelle che danno una somma di 10 sono (4,6), (5,5), (6,4); e infine, la combinazione che dà una somma di 15 è (6,9), che però non è possibile con due dadi numerati da 1 a 6, quindi non esiste. In totale, abbiamo 7 combinazioni favorevoli: 4 per la somma di 5 e 3 per la somma di 10. Pertanto, la probabilità che la somma sia divisibile per 5 è 7/36.

46 di 61 Domande

Individua il termine etimologicamente incongruente














La risposta corretta e' la '

teleologico

'.


47 di 61 Domande

Quale delle seguenti specie è isoelettronica allo ione N3+?














La risposta corretta è la E
La specie isoelettronica allo ione N³? è Be. Per determinare quale specie è isoelettronica con N³?, dobbiamo considerare il numero totale di elettroni. L'azoto neutro (N) ha 7 elettroni, quindi l'ione N³? ha perso 3 elettroni, rimanendo con 4 elettroni. Una specie isoelettronica ha lo stesso numero di elettroni. Il berillio neutro (Be) ha 4 elettroni, il che lo rende isoelettronico con N³?. Altre specie non corrispondono perché hanno un numero diverso di elettroni; per esempio, il litio (Li) ha 3 elettroni e il boro (B) ha 5 elettroni. Pertanto, Be è l'unica specie tra le opzioni che possiede lo stesso numero di elettroni dell'ione N³?, rendendola la risposta corretta.

48 di 61 Domande

La Kw dell’acqua in una soluzione 10?2 M di KCl a 25°C è:














La risposta corretta e' la ' 10-14 '.


49 di 61 Domande

La legge di Gay-Lussac afferma che “ a volume costante la pressione esercitata da un gas è … ” ?














La risposta corretta è la C
La legge di Gay-Lussac afferma che "a volume costante la pressione esercitata da un gas è direttamente proporzionale alla sua temperatura assoluta". Questa legge è una delle leggi fondamentali dei gas e si basa sul comportamento dei gas ideali. Quando il volume di un gas è mantenuto costante, un aumento della temperatura assoluta comporta un incremento dell'energia cinetica media delle molecole del gas. Questo incremento di energia cinetica fa sì che le molecole colpiscano le pareti del contenitore con maggiore forza e frequenza, aumentando così la pressione esercitata dal gas. La relazione tra pressione e temperatura assoluta è lineare, il che significa che se la temperatura raddoppia, anche la pressione raddoppia, a condizione che il volume rimanga invariato. Questa legge è espressa matematicamente come P/T = costante, dove P è la pressione, T è la temperatura assoluta e la costante dipende dal numero di moli e dal volume del gas.

50 di 61 Domande

Il fluoro è un:














La risposta corretta e' la ' alogeno '.


51 di 61 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


52 di 61 Domande

Il volume residuo polmonare è :














La risposta corretta e' la ' maggiore del volume corrente '.


53 di 61 Domande

I mitocondri sono presenti nei batteri?














La risposta corretta e' la ' No '.


54 di 61 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 61 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 61 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 61 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 61 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 61 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


60 di 61 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


61 di 61 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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