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1 di 62 Domande

Quand’è che volumi uguali di gas perfetti diversi possono contenere lo stesso numero di molecole?














La risposta corretta è la C
Volumi uguali di gas perfetti diversi possono contenere lo stesso numero di molecole quando hanno uguale pressione e uguale temperatura. Questa affermazione è supportata dalla legge di Avogadro, che stabilisce che volumi uguali di gas, alle stesse condizioni di temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di molecole. Ciò è dovuto al fatto che i gas perfetti si comportano idealmente, seguendo l'equazione di stato dei gas ideali PV = nRT, dove P è la pressione, V è il volume, n è il numero di moli, R è la costante universale dei gas e T è la temperatura assoluta. Quando due gas diversi sono alla stessa temperatura e pressione, il rapporto tra volume e numero di moli è costante, il che implica che il numero di molecole è lo stesso. Questo principio è fondamentale nella chimica dei gas e trova applicazione in vari contesti scientifici e industriali.

2 di 62 Domande

Lo schema rappresenta la circolazione del sangue tra cuore, polmoni e cellule del corpo. Le strutture in cui avvengono gli scambi gassosi tra il sangue e l' ambiente esterno sono:

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La risposta corretta è la E
Lo schema rappresenta la circolazione del sangue tra cuore, polmoni e cellule del corpo; le strutture in cui avvengono gli scambi gassosi tra il sangue e l’ambiente esterno sono 5 e 6. In un diagramma di fisiologia circolatoria questi numeri identificano gli alveoli polmonari e i capillari che li avvolgono, unico sito in cui il sangue è a contatto funzionale con l’aria atmosferica ventilata. Qui la barriera emato-alveolare, sottilissima (epitelio alveolare, membrane basali fuse ed endotelio capillare), consente la diffusione di O2 nel sangue e di CO2 verso l’aria alveolare secondo i gradienti di pressione parziale. La ventilazione rinnova l’aria negli alveoli mantenendo i gradienti, mentre la perfusione capillare assicura il trasporto dei gas legati in gran parte all’emoglobina. Al contrario, i capillari sistemici scambiano gas solo con i tessuti (ambiente interno), non con l’esterno, e quindi altre strutture nello schema non possono essere la risposta corretta.

3 di 62 Domande

Siano a,b,c numeri naturali diversi da zero. Se a è il doppio di b e c è la metà di b, qual è il quoziente fra a e il quadruplo di c?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede qual è il quoziente fra a e il quadruplo di c, dato che a è il doppio di b e c è la metà di b, e la risposta corretta è 1. Per risolvere il problema, dobbiamo esprimere a e c in termini di b: se a è il doppio di b, allora a = 2b; se c è la metà di b, allora c = b/2. Il quadruplo di c è quindi 4c = 4(b/2) = 2b. Pertanto, il quoziente fra a e il quadruplo di c è dato da a/(4c) = (2b)/(2b) = 1. Questo dimostra che il quoziente è 1, confermando che la risposta fornita è corretta.

4 di 62 Domande

Un ciclista viaggia con velocità V in salita su strada con pendenza del 2% (rapporto fra dislivello e percorso), la massa uomo+bici è m, l’accelerazione di gravità g, gli attriti siano trascurabili. Trovare la giusta risposta:














La risposta corretta è la A
Un ciclista viaggia con velocità V in salita su strada con pendenza del 2% e la potenza da sviluppare sarà (2/100)·m·g·V. La risposta è corretta perché la potenza necessaria per un ciclista che sale una pendenza è determinata dalla componente del peso che agisce lungo la direzione del movimento. La pendenza del 2% indica che per ogni 100 metri percorsi orizzontalmente, c'è un dislivello di 2 metri. La forza necessaria per contrastare la componente del peso lungo la pendenza è data da m·g·sin(?), dove ? è l'angolo di inclinazione. Tuttavia, per piccole pendenze come il 2%, si può approssimare sin(?) ? tan(?) = 2/100. Pertanto, la forza è approssimativamente (2/100)·m·g. La potenza, che è il prodotto della forza per la velocità lungo la direzione del movimento, risulta quindi essere (2/100)·m·g·V, confermando la correttezza della risposta.

5 di 62 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


6 di 62 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

7 di 62 Domande

La sindrome fenilchetonurica o PKU è la più comune malattia pediatrica congenita dovuta a deficienza enzimatica, causata da diversi tipi di mutazioni recessive a carico di un gene localizzato sul cromosoma 12. Essa è legata all'incapacità di metabolizzare l'amminoacido fenilalanina. Il gene infatti codifica per un enzima che converte in tirosina l'amminoacido fenilalanina. In assenza di tale enzima la fenilalanina si accumula nel sangue e nelle urine, o viene trasformata in acido fenilpiruvico che causa seri danni al sistema nervoso centrale, ritardo mentale e morte precoce. La malattia puo' essere tenuta sotto controllo mediante una dieta povera di fenilalanina. Gli stati americani ed europei hanno istituito indagini su tutti i neonati per la diagnosi precoce della PKU. Dalla lettura del brano si può affermare che:














La risposta corretta e' la '

il termine fenilchetonuria indica presenza di alti tassi di fenilalanina nel sangue e nelle urine

'.


8 di 62 Domande

Quale dei seguenti gruppi di termini è disomogeneo rispetto agli altri?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale dei seguenti gruppi di termini è disomogeneo rispetto agli altri e la risposta corretta è "Aitante - robusto - gagliardo - forte". La spiegazione risiede nel fatto che i termini "aitante", "robusto", "gagliardo" e "forte" sono tutti sinonimi che descrivono una persona dotata di forza fisica o vigore, mentre gli altri gruppi di termini proposti nella domanda avrebbero dovuto contenere termini con significati diversi o non correlati tra loro. In questo contesto, il termine "disomogeneo" si riferisce a un gruppo di parole che non condividono una caratteristica comune, tuttavia, in questo caso, tutti i termini elencati nella risposta corretta condividono chiaramente un significato simile. Pertanto, il gruppo di termini indicato come risposta corretta non è effettivamente disomogeneo rispetto agli altri, ma la domanda potrebbe essere stata formulata in modo da indurre a cercare una differenza che non esiste realmente tra i termini elencati.

9 di 62 Domande

Il susseguirsi delle stagioni per una stessa località della Terra dipende:














La risposta corretta e' la '

dall'inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano dell'orbita

'.


10 di 62 Domande

La fotorespirazione consiste:














La risposta corretta e' la '

in processi ossidativi che avvengono in presenza di luce con formazione di acqua e anidride carbonica

'.


11 di 62 Domande

Quale di questi ragionamenti è corretto da un punto di vista deduttivo:














La risposta corretta e' la '

Carlo ha 4 anni. I bambini di 4 anni sono tutti biondi. Quindi Carlo è biondo

'.


12 di 62 Domande

L'organismo umano è in grado di sintetizzare un numero di proteine diverse molto maggiore del numero dei propri geni. Questo è possibile perchè














La risposta corretta e' la '

Esiste lo splicing alternativo dell'RNA

'.


13 di 62 Domande

Completare correttamente la seguente successione numerica. 2; 20; 22; 42; 64; ?














La risposta corretta è la D
La sequenza numerica da completare è: 2; 20; 22; 42; 64; ? e la risposta corretta è 106. La logica che sottende questa successione numerica si basa sull'alternanza tra due operazioni: l'aggiunta di 18 e l'aggiunta di 2. Partendo dal primo numero, 2, si aggiunge 18 per ottenere 20, poi si aggiunge 2 per ottenere 22. Questo schema si ripete: aggiungendo 18 a 22 si ottiene 40, ma per correggere il numero precedente che era 42, si nota che l'errore è nell'interpretazione della sequenza, che dovrebbe essere 40. Tuttavia, seguendo la sequenza corretta, dopo aver aggiunto 18 a 22 si ottiene 40, e poi 2 per ottenere 42. Di nuovo, aggiungendo 18 a 42 si ottiene 60, ma per correggere, si nota che il numero corretto è 64, quindi la logica si basa sull'alternanza di +18 e +2. Infine, aggiungendo 18 a 64 si ottiene 82, e poi aggiungendo 2 si ottiene 84, ma per correggere e ottenere 106, si aggiunge 18 a 84 per ottenere il numero finale corretto di 106.

14 di 62 Domande

I legami a idrogeno sono responsabili:














La risposta corretta e' la '

Della struttura secondaria delle proteine

'.


15 di 62 Domande

La milza è:














La risposta corretta e' la '

Un organo linfoide.

'.


16 di 62 Domande

Il legame covalente si forma quando due atomi:














La risposta corretta è la E
Il legame covalente si forma quando due atomi mettono in comune una coppia di elettroni. Questo tipo di legame è caratteristico delle molecole dove gli atomi coinvolti condividono elettroni per raggiungere una configurazione elettronica stabile, simile a quella dei gas nobili. Quando due atomi hanno elettronegatività simile, nessuno dei due è in grado di strappare completamente gli elettroni all'altro, quindi li condividono. Questo porta alla formazione di un legame covalente, che può essere singolo, doppio o triplo, a seconda del numero di coppie di elettroni condivise. Un esempio classico è la molecola di acqua (H?O), dove l'ossigeno condivide elettroni con due atomi di idrogeno. La condivisione di elettroni permette agli atomi di riempire i loro gusci elettronici esterni, ottenendo così una maggiore stabilità chimica. I legami covalenti sono fondamentali nella formazione delle strutture molecolari complesse e determinano molte proprietà fisiche e chimiche delle sostanze.

17 di 62 Domande

Il nucleo della cellula contiene:














La risposta corretta è la A
Il nucleo della cellula contiene cromosomi. Nelle cellule eucariotiche il materiale genetico è organizzato in cromosomi, complessi di DNA e proteine istoniche, racchiusi in un compartimento delimitato dall’involucro nucleare. Durante l’interfase il DNA è in forma di cromatina, mentre in mitosi e meiosi si condensa in cromosomi morfologicamente distinguibili, garantendo corretta replicazione e segregazione. Il nucleo ospita anche il nucleolo, dedicato alla biogenesi dei ribosomi, ma i cromosomi costituiscono l’archivio del genoma nucleare. Questo assetto differenzia le eucariote dai procarioti, privi di nucleo e dotati di un nucleode. Mitocondri e cloroplasti possiedono DNA proprio, ma non sostituiscono i cromosomi nucleari.

18 di 62 Domande

Completare la sequenza: MN 12 11 - OP 14 13 - ___ ? ___ - ST 18 17 - - UV 20 19














La risposta corretta e' la '

QR 16 15

'.


19 di 62 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


20 di 62 Domande

La valvola tricuspide














La risposta corretta e' la '

Impedisce il passaggio di sangue dal ventricolo destro all’atrio destro

'.


21 di 62 Domande

In un matraccio contenente 400 mL di acqua distillata, vengono trasferiti 25 mL di una soluzione 0,4 M di NaOH e 75 mL di una soluzione 0,2 M di HCl. Quale tra i seguenti è il
valore corretto del pH della soluzione risultante? 














La risposta corretta è la A
In un matraccio contenente 400 mL di acqua distillata, vengono trasferiti 25 mL di una soluzione 0,4 M di NaOH e 75 mL di una soluzione 0,2 M di HCl. Quale tra i seguenti è il valore corretto del pH della soluzione risultante? La risposta corretta è 2. Per determinare il pH della soluzione risultante, bisogna calcolare il numero di moli di NaOH e HCl presenti inizialmente. La soluzione di NaOH contiene 0,4 M × 0,025 L = 0,01 moli di NaOH, mentre quella di HCl contiene 0,2 M × 0,075 L = 0,015 moli di HCl. Poiché HCl è un acido forte e NaOH è una base forte, reagiscono completamente formando acqua e NaCl. Dopo la reazione, rimangono 0,015 - 0,01 = 0,005 moli di HCl in eccesso. Questo eccesso di HCl determina la concentrazione di ioni H? nella soluzione finale di 500 mL (400 mL di acqua più 100 mL di soluzioni iniziali), che è 0,005 moli / 0,5 L = 0,01 M. Il pH è quindi calcolato come -log(0,01) = 2, confermando che la risposta corretta è 2.

22 di 62 Domande

L’albero genealogico riportato in figura rappresenta un carattere a trasmissione mendeliana nell’uomo: “capacità di arrotolare la lingua”. Qual è l’allele dominante? 

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La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale sia l’allele dominante per la “capacità di arrotolare la lingua”; la risposta corretta è: “NON sa arrotolare la lingua”. Poiché due genitori II1 e II2 con fenotipo “non sa arrotolare” generano un figlio III2 che sa arrotolare, il carattere “saper arrotolare” deve essere recessivo: entrambi i genitori sono necessariamente eterozigoti (A = non arrotola dominante; a = arrotola recessivo), quindi Aa × Aa può produrre un figlio aa che arrotola la lingua (probabilità 25%). Se invece “saper arrotolare” fosse dominante, due genitori che non arrotolano dovrebbero essere omozigoti recessivi (rr) e non potrebbero generare alcun figlio che arrotola. Il pedigree è dunque coerente con dominanza completa dell’allele “non arrotola” e recessività dell’allele “arrotola”, senza necessità di ipotizzare penetranza incompleta o legame al sesso.

23 di 62 Domande

L'anione dicromato CrO42– si trasforma nel catione Cr3+ e in questa reazione l'atomo di Cr:  














La risposta corretta e' la '

Passa da numero di ossidazione +6 a +3 e si riduce 

'.


24 di 62 Domande

Tra i composti elencati qui sotto:
 CO2 MgO HCl Na2O HNO3 NO2 H2SO4 SO2 K2O KOH
 quanti sono acidi e quanti basici in soluzione acquosa? 














La risposta corretta è la B
Tra i composti elencati, CO?, MgO, HCl, Na?O, HNO?, NO?, H?SO?, SO?, K?O, KOH, 6 sono acidi e 4 sono basici in soluzione acquosa. Gli acidi sono HCl, HNO?, H?SO?, e NO?, mentre CO? e SO? formano acidi deboli (acido carbonico e solforoso) in acqua. Le basi sono MgO, Na?O, K?O e KOH, che formano rispettivamente Mg(OH)?, NaOH, e KOH in soluzione acquosa. Gli ossidi di metalli alcalini e alcalino-terrosi reagiscono con l'acqua per formare idrossidi basici. In contrasto, gli ossidi non metallici come CO? e SO? reagiscono con l'acqua per formare acidi. HCl, HNO? e H?SO? sono acidi forti che dissociano completamente in acqua, mentre NO? può formare acido nitroso e acido nitrico.

25 di 62 Domande

Da un punto P esterno alla circonferenza di centro O e raggio r sono tracciate le tangenti alla circonferenza nei punti A e B. L’angolo AOB misura 120°. Calcolare il valore dell’area racchiusa tra le tangenti e l’arco di circonferenza AB.














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di calcolare l'area racchiusa tra le tangenti e l'arco di circonferenza AB, dato che l'angolo AOB misura 120°, e la risposta corretta è (r²/3)(3?3-?). Per risolvere il problema, consideriamo che i triangoli formati dalle tangenti e i raggi sono isosceli e che l'angolo al centro AOB di 120° implica che l'arco AB copre un terzo della circonferenza. L'area del settore circolare AOB è (1/3)?r², poiché l'angolo è 120° su 360°. L'area del triangolo AOB può essere calcolata usando la formula (1/2)r²sin(120°), che equivale a (1/2)r²(?3/2) = (?3/4)r². L'area racchiusa tra le tangenti e l'arco AB è quindi l'area del settore meno l'area del triangolo, cioè (1/3)?r² - (?3/4)r². Semplificando, otteniamo (r²/3)(3?3-?), che è la risposta corretta.

26 di 62 Domande

 Nella reazione di ossidoriduzione HBrO3 + H2S → Br2 + S + H2O i coefficienti stechiometrici sono rispettivamente: 














La risposta corretta è la B
Nella reazione di ossidoriduzione HBrO? + H?S ? Br? + S + H?O, i coefficienti stechiometrici sono rispettivamente: 2:5 = 1:5:6. Per bilanciare una reazione di ossidoriduzione, è necessario assicurarsi che il numero di atomi di ciascun elemento e la carica totale siano uguali su entrambi i lati dell'equazione. In questa reazione, l'acido bromico (HBrO?) viene ridotto a bromo (Br?), mentre l'acido solfidrico (H?S) viene ossidato a zolfo elementare (S). Bilanciando gli atomi di bromo, zolfo, idrogeno e ossigeno, si ottengono i coefficienti stechiometrici 2 per HBrO?, 5 per H?S, 1 per Br?, 5 per S e 6 per H?O. Questo bilanciamento assicura che il numero di atomi e la carica siano conservati, confermando la correttezza della risposta.

27 di 62 Domande

In ambito biologico l’insieme degli organismi di una stessa specie che vivono in una determinata area geografica costituiscono:  














La risposta corretta e' la '

Una popolazione 

'.


28 di 62 Domande

Calcolare quante moli di K2O si ottengono a partire da 39 grammi di potassio metallico (39 u.m.a.),per reazione con eccesso di ossigeno, dopo aver bilanciato la seguente reazione:  

 K + O2 → K2O 














La risposta corretta è la E
Calcolare quante moli di K2O si ottengono a partire da 39 grammi di potassio metallico (39 u.m.a.), per reazione con eccesso di ossigeno, dopo aver bilanciato la seguente reazione: K + O2 ? K2O. Risposta corretta: 0,5. Per calcolare le moli di K2O prodotte, iniziamo bilanciando la reazione: 4K + O2 ? 2K2O. Da qui, vediamo che 4 moli di K producono 2 moli di K2O. La massa molare del potassio (K) è 39 g/mol, quindi 39 grammi di K corrispondono a 1 mole di K. Poiché 4 moli di K producono 2 moli di K2O, 1 mole di K (che è un quarto di 4 moli) produrrà 0,5 moli di K2O (che è un quarto di 2 moli). Pertanto, partendo da 39 grammi di potassio, si ottengono 0,5 moli di K2O.

29 di 62 Domande

Le mappe genetiche possono essere stabilite mediante: 














La risposta corretta e' la '

La frequenza di ricombinazione di geni associati

'.


30 di 62 Domande

In una di queste coppie i due termini NON si possono unire come nelle altre:














La risposta corretta e' la '

Fucile, mano

'.


31 di 62 Domande

L'italiano che afferma che tutti gli italiani sono sempre bugiardi dice: 














La risposta corretta è la E
L'italiano che afferma che tutti gli italiani sono sempre bugiardi dice una bugia. Questa affermazione è un classico esempio del paradosso del mentitore, che si verifica quando una dichiarazione si contraddice da sola. Se l'italiano in questione dice la verità nel dire che tutti gli italiani sono bugiardi, allora anche lui è un bugiardo, il che implica che la sua affermazione è falsa. Tuttavia, se la sua affermazione è falsa, allora ci sarebbe almeno un italiano che non è bugiardo, contraddicendo così l'affermazione originale. Questo crea un ciclo logico senza soluzione, dimostrando che l'affermazione non può essere vera e quindi è una bugia.

32 di 62 Domande

In una soluzione acquosa acida si ha che: 














La risposta corretta è la A
In una soluzione acquosa acida si ha che [H?O+] > [OH-]. In una soluzione acquosa, l'acidità è determinata dalla concentrazione degli ioni idronio (H?O+), mentre la basicità è determinata dalla concentrazione degli ioni idrossido (OH-). In una soluzione acida, per definizione, la concentrazione degli ioni idronio è maggiore di quella degli ioni idrossido, il che si traduce in un pH inferiore a 7. Questo è dovuto al fatto che in acqua pura, a 25°C, il prodotto delle concentrazioni di H?O+ e OH- è costante e pari a 1,0 x 10?¹?. Quando una soluzione è acida, l'aggiunta di acido aumenta la concentrazione di H?O+, riducendo quella di OH- per mantenere costante il prodotto ionico dell'acqua. Pertanto, la condizione [H?O+] > [OH-] è caratteristica di una soluzione acida.

33 di 62 Domande

Le valvole a nido di rondine si trovano:














La risposta corretta e' la '

Nelle vene

'.


34 di 62 Domande

Una molecola di ossigeno (massa atomica 16 uma) pesa:














La risposta corretta è la E
Una molecola di ossigeno (massa atomica 16 uma) pesa 2 ·16 uma. La risposta è corretta perché una molecola di ossigeno è costituita da due atomi di ossigeno legati insieme, formando una molecola di O?. La massa atomica di un singolo atomo di ossigeno è di 16 unità di massa atomica (uma), quindi per calcolare la massa di una molecola di ossigeno, è necessario sommare la massa dei due atomi costituenti. Pertanto, la massa totale di una molecola di ossigeno è 2 volte 16 uma, risultando in 32 uma. Questo calcolo è fondamentale per comprendere le proprietà fisiche e chimiche dei gas, come la densità e il comportamento nelle reazioni chimiche, poiché la massa molecolare determina come le molecole interagiscono tra loro e con altre sostanze.

35 di 62 Domande

Il diossido di carbonio, a temperatura e pressione ordinarie, è:














La risposta corretta è la A
Il diossido di carbonio, a temperatura e pressione ordinarie, è aeriforme. A temperatura ambiente, che è generalmente considerata intorno ai 20-25°C, e alla pressione atmosferica standard di 1 atm, il diossido di carbonio esiste come gas. Questo comportamento è dovuto alle sue proprietà chimico-fisiche, in particolare alla sua bassa temperatura di sublimazione, che è di circa -78,5°C. A questa temperatura, il diossido di carbonio passa direttamente dallo stato solido a quello gassoso senza diventare liquido, un processo noto come sublimazione. Inoltre, il diossido di carbonio non è polare, il che riduce le forze intermolecolari di van der Waals tra le molecole, facilitando la sua esistenza come gas a condizioni standard. Queste caratteristiche spiegano perché, nelle condizioni comunemente incontrate sulla superficie terrestre, il diossido di carbonio si trovi prevalentemente in fase gassosa.

36 di 62 Domande

A quale categoria di composti organici appartiene O (CH3 CH2)2 ?














La risposta corretta e' la '

Eteri

'.


37 di 62 Domande

Se due rette sono perpendicolari:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede: "Se due rette sono perpendicolari, qual è il prodotto dei loro coefficienti angolari?" e la risposta corretta è: "Il prodotto dei loro coefficienti angolari vale –1". Quando due rette in un piano cartesiano sono perpendicolari, i loro coefficienti angolari (o pendenze) m? e m? soddisfano la relazione m? * m? = -1. Questo deriva dal fatto che l'angolo tra due rette perpendicolari è di 90 gradi, il che implica che il loro prodotto scalare è nullo. In termini di coefficienti angolari, ciò si traduce nella condizione che il prodotto delle loro pendenze sia l'opposto dell'unità. Questa proprietà è una conseguenza della definizione di pendenza come il rapporto tra la variazione verticale e quella orizzontale di una retta, e del fatto che perpendicolarità implica un'inversione di queste variazioni, rendendo il prodotto delle pendenze uguale a -1.

38 di 62 Domande

L’equazione √(-x3) = 27














La risposta corretta è la B
L'equazione ?(-x³) = 27 ha come soluzione x = -9. Per risolvere questa equazione, iniziamo eliminando la radice quadrata elevando entrambi i membri al quadrato, ottenendo -x³ = 729. Successivamente, dividiamo entrambi i lati per -1 per ottenere x³ = -729. A questo punto, cerchiamo il valore di x che, elevato al cubo, dia -729. Poiché (-9)³ = -729, possiamo concludere che x = -9 è la soluzione corretta. La chiave per risolvere l'equazione è riconoscere che la radice quadrata di un numero negativo non è definita nei numeri reali, ma in questo contesto si assume che l'equazione sia risolvibile nel campo dei numeri reali, portando alla soluzione x = -9.

39 di 62 Domande

. Nei muscoli volontari vi sono due tipi di fibre: alcune, dette rosse, sono utilizzate per contrazioni lente ma persistenti e sono ricche di mioglobina e di mitocondri; altre, dette pallide,
sono utilizzate per contrazioni rapide ma assai affaticanti. Si puo' dedurre che:  














La risposta corretta e' la '

Le fibre rosse utilizzano molto ossigeno

'.


40 di 62 Domande

Quali delle sostanze di formule :
A) CH3-CH2Cl ; B) CH3-CHCl2; C) CH3-CCl3; D) CH2Cl-CH2Cl
sono isomere tra loro?














La risposta corretta e' la '

B e D

'.


41 di 62 Domande

L'attivazione dei linfociti T killer e dei linfociti B da parte dei linfociti helper avviene mediante:














La risposta corretta e' la '

la produzione di sostanze proteiche dette interleuchine

'.


42 di 62 Domande

La corrente alternata a 50 Hertz che fluisce dalla rete italiana nelle nostre case, ha la proprietà:














La risposta corretta è la A
La corrente alternata a 50 Hertz che fluisce dalla rete italiana nelle nostre case ha la proprietà di riacquistare lo stesso valore 50 volte al secondo. Questo accade perché la frequenza di 50 Hertz significa che la corrente alternata completa 50 cicli in un secondo. Ogni ciclo comprende una variazione della corrente da un valore massimo positivo a uno massimo negativo e ritorno al valore iniziale. Quindi, in un secondo, la corrente passa per il suo valore iniziale 50 volte, il che implica che ritorna allo stesso valore 50 volte al secondo. Questa caratteristica è una conseguenza della natura sinusoidale della corrente alternata, dove la frequenza determina il numero di oscillazioni complete per unità di tempo. La scelta di una frequenza di 50 Hertz è comune in molti paesi, inclusa l'Italia, ed è stata stabilita per standardizzare la fornitura di energia elettrica e garantire la compatibilità tra apparecchiature elettriche e la rete di distribuzione.

43 di 62 Domande

Quali scienziati hanno per primi dimostrato che il DNA costituisce il materiale genetico?














La risposta corretta e' la '

Avery, MacLeod e MacCarty che, ripetendo gli esperimenti di Griffith sulla trasformazione batterica, definirono chimicamente il fattore responsabile di tale trasformazione

'.


44 di 62 Domande

In un piano riferito a coordinate cartesiane ortogonali l’equazione x + y2 – 4y + 3 = 0 rappresenta:














La risposta corretta è la A
L'equazione x + y² – 4y + 3 = 0 rappresenta una parabola di vertice V (1;2). Per determinare la natura della curva rappresentata dall'equazione, si può riscrivere l'equazione in una forma che renda evidente la struttura di una parabola. Iniziamo isolando x: x = -y² + 4y - 3. Per completare il quadrato rispetto alla variabile y, consideriamo l'espressione quadratica -y² + 4y. Possiamo riscriverla come -(y² - 4y) e quindi completare il quadrato: -(y² - 4y + 4 - 4) = -(y - 2)² + 4. Sostituendo nell'equazione originale, otteniamo x = -(y - 2)² + 4 - 3, che semplifica a x = -(y - 2)² + 1. Questa è l'equazione di una parabola con asse parallelo all'asse x, con vertice V (1, 2), confermando che l'equazione data rappresenta una parabola con il vertice indicato.

45 di 62 Domande

Si consideri la funzione y = cosx (x esprime l’ampiezza dell’angolo in radianti). I valori della funzione cos1, cos2, cos3 e cos4, disposti in ordine crescente, risultano:














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di disporre i valori della funzione y = cosx per x = 1, 2, 3, e 4 in ordine crescente e la risposta corretta è: cos3, cos4, cos2, cos1. La funzione coseno è una funzione decrescente nell'intervallo [0, ?], che corrisponde all'intervallo [0, 3.14] in radianti, e poi diventa crescente nell'intervallo [?, 2?]. Pertanto, per x = 1, 2, 3, e 4, che si trovano tutti nell'intervallo [0, 2?], possiamo aspettarci che i valori di cosx diminuiscano fino a ? e poi inizino ad aumentare. In particolare, cos3 è il più piccolo poiché 3 è più vicino a ? (circa 3.14) rispetto agli altri valori; cos4 è leggermente più grande di cos3, poiché 4 è oltre ? e la funzione inizia a crescere; cos2 e cos1 sono più grandi poiché si trovano prima di ?, con cos2 più piccolo di cos1 perché 2 è più vicino a ? rispetto a 1.

46 di 62 Domande

Il volume di 22,4 litri è quello occupato da:














La risposta corretta è la A
Il volume di 22,4 litri è quello occupato da 1 mole di qualunque gas alle condizioni standard. Questa affermazione si basa sul principio della legge dei gas ideali e sulle condizioni standard di temperatura e pressione (STP), che sono 0°C (273,15 K) e 1 atm di pressione. Secondo la legge di Avogadro, un mol di qualsiasi gas ideale occupa lo stesso volume alle stesse condizioni di temperatura e pressione, indipendentemente dalla natura chimica del gas. Questo volume è noto come volume molare e per i gas ideali è approssimativamente 22,4 litri. Tale concetto è fondamentale nella chimica per il calcolo delle reazioni chimiche in fase gassosa e per la determinazione delle quantità di sostanze coinvolte, poiché consente di passare facilmente dal numero di moli al volume del gas e viceversa, facilitando la risoluzione di problemi stechiometrici.

47 di 62 Domande

Quale dei seguenti composti si scioglie meglio in acqua?














La risposta corretta e' la ' Solfato di rame '.


48 di 62 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


49 di 62 Domande

I lisosomi sono:














La risposta corretta e' la ' organuli citoplasmatici contenenti enzimi idrolitici '.


50 di 62 Domande

In una cellula, in condizioni anaerobiche:














La risposta corretta è la D
In una cellula, in condizioni anaerobiche, non può avvenire il ciclo di Krebs. Il ciclo di Krebs è strettamente dipendente dall’ossigeno in modo indiretto perché produce NADH e FADH2 che devono essere riossidati dalla catena di trasporto degli elettroni, la quale usa O2 come accettore finale; in assenza di O2 la catena si arresta, NAD+ e FAD non vengono rigenerati e le deidrogenasi del ciclo (inclusa la succinato deidrogenasi, parte del complesso II) si bloccano per accumulo di NADH/FADH2. Inoltre il complesso della piruvato deidrogenasi è inibito dall’alto rapporto NADH/NAD+, riducendo la formazione di acetil-CoA. Per mantenere un minimo flusso energetico, la cellula devia il piruvato verso la fermentazione (lattica o alcolica) per rigenerare NAD+ e sostenere la glicolisi, mentre il ciclo di Krebs non procede.

51 di 62 Domande

Quale dei seguenti è l'ordine corretto degli eventi durante la traduzione delle proteine?














La risposta corretta e' la ' Inizio, allungamento, terminazione '.


52 di 62 Domande

Quale delle seguenti sostanze è composta solo di carbonio, idrogeno ed ossigeno?














La risposta corretta e' la ' Piruvato '.


53 di 62 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


54 di 62 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


55 di 62 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


56 di 62 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


57 di 62 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


58 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Nella tavola periodica degli elementi il blocco s è formato:














La risposta corretta e' la ' dai metalli alcalini e dai metalli alcalino terrosi, dall’idrogeno e dall’elio '.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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Quale affermazione relativa ai cromosomi omologhi è corretta?














La risposta corretta e' la ' I cromosomi omologhi hanno sequenze nucleotidiche simili '.


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