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1 di 64 Domande

In una reazione chimica reversibile la velocità della reazione da sinistra a destra è uguale a quella da destra a sinistra quando:














La risposta corretta è la E
In una reazione chimica reversibile la velocità della reazione da sinistra a destra è uguale a quella da destra a sinistra quando la reazione è all'equilibrio. Questo perché in una reazione chimica reversibile, l'equilibrio viene raggiunto quando le velocità delle reazioni diretta e inversa si eguagliano, portando a una condizione in cui le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti rimangono costanti nel tempo. Sebbene le reazioni continuino a verificarsi in entrambe le direzioni, non vi è alcun cambiamento netto nella composizione del sistema, poiché la velocità con cui i reagenti si trasformano in prodotti è bilanciata dalla velocità con cui i prodotti si riconvertono in reagenti. Questo stato di equilibrio dinamico è caratterizzato da una costante di equilibrio specifica per la reazione a una determinata temperatura, e non implica che le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti siano uguali, ma piuttosto che il loro rapporto rimane costante.

2 di 64 Domande

Un recipiente è suddiviso da una membrana semipermeabile in due comparti, contenenti ciascuno una soluzione. Nel comparto A il livello del liquido diminuisce. Quale tra le seguenti supposizioni può essere considerata CORRETTA?














La risposta corretta è la B
Il livello del liquido nel comparto A di un recipiente suddiviso da una membrana semipermeabile diminuisce, e la soluzione del comparto A è ipotonica rispetto a quella del comparto B. Quando due soluzioni sono separate da una membrana semipermeabile, l'acqua tende a spostarsi dalla soluzione con minore concentrazione di soluti (ipotonica) verso quella con maggiore concentrazione di soluti (ipertonica) per equilibrare la concentrazione su entrambi i lati della membrana. Nel caso descritto, il livello del liquido nel comparto A diminuisce perché l'acqua si sposta verso il comparto B, dove la concentrazione di soluti è più alta. Questo processo è noto come osmosi e avviene per il principio di diffusione passiva, che non richiede energia, poiché l'acqua si muove lungo il gradiente di concentrazione. La risposta corretta riflette quindi la direzione del flusso osmotico, confermando che la soluzione nel comparto A è ipotonica rispetto a quella nel comparto B.

3 di 64 Domande

Se durante l'anafase mitotica di una cellula con 10 cromosomi (n = 5) i due cromatidi che costituiscono un singolo cromosoma non si separassero:














La risposta corretta e' la '

una delle due cellule figlie avrebbe 9 cromosomi

'.


4 di 64 Domande

Sia dato un corpo in moto rettilineo a cui viene applicata per 10 s una forza 100 N agente lungo la traiettoria e che si oppone al moto per una distanza di 2 m. La potenza sviluppata dalla forza è uguale a:














La risposta corretta e' la '

20W

'.


5 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


6 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

7 di 64 Domande

Un ormone agisce unicamente sulle sue cellule bersaglio perchè:














La risposta corretta è la B
Un ormone agisce unicamente sulle sue cellule bersaglio perché: solo esse posseggono i recettori specifici per l'ormone. La specificità endocrina dipende dall’espressione tessuto-specifica di recettori che riconoscono il ligando con alta affinità e attivano la trasduzione del segnale solo in quelle cellule; in assenza di recettore l’ormone circola ma resta “invisibile”. Recettori di membrana mediano l’azione di ormoni peptidici tramite secondi messaggeri (cAMP, IP3/DAG, Ca2+, tirosin-chinasi), mentre ormoni lipofili attraversano la membrana e si legano a recettori intracellulari che modulano la trascrizione genica. L’isoforma recettoriale, la densità di recettori e i meccanismi di desensibilizzazione/resensibilizzazione determinano intensità e qualità della risposta. Co-fattori intracellulari e l’integrazione di vie di segnale spiegano perché lo stesso ormone possa generare risposte diverse in tessuti differenti pur legandosi a recettori correlati, ma senza recettore non si ha alcun effetto.

8 di 64 Domande

Per "clone" di individui si intende:














La risposta corretta e' la '

organismi con patrimonio genetico identico

'.


9 di 64 Domande

L'ossido di carbonio è tossico perchè:














La risposta corretta è la C
L'ossido di carbonio è tossico perché si lega all'emoglobina con maggiore affinità dell'ossigeno. Questa caratteristica è dovuta al fatto che il monossido di carbonio (CO) forma un legame molto stabile con l'emoglobina, la proteina nel sangue responsabile del trasporto dell'ossigeno dai polmoni ai tessuti. Il legame tra il CO e l'emoglobina, noto come carbossiemoglobina, è circa 200-250 volte più forte rispetto al legame tra l'ossigeno e l'emoglobina. Questo significa che anche basse concentrazioni di CO nell'aria possono portare a una significativa riduzione della capacità del sangue di trasportare ossigeno, poiché il CO occupa i siti di legame che normalmente sarebbero disponibili per l'ossigeno. Di conseguenza, i tessuti e gli organi del corpo possono soffrire di ipossia, una condizione in cui l'apporto di ossigeno è insufficiente, portando a sintomi che vanno da mal di testa e vertigini a danni neurologici permanenti e persino alla morte in casi gravi di esposizione.

10 di 64 Domande

Quale/i dei seguenti vasi sanguigni trasporta/no sangue ossigenato?

1. Arteria polmonare 2. Vena polmonare 3. Arteria renale














La risposta corretta e' la '

Solo 2 e 3

'.


11 di 64 Domande

Quale delle seguenti proprietà NON può essere usata per distinguere la molecola di DNA da quella di mRNA maturo?














La risposta corretta e' la '

Presenza di legami fosfodiesterici

'.


12 di 64 Domande

Una proprietà che caratterizza le soluzioni tampone è che il valore del pH:














La risposta corretta è la B
Una proprietà che caratterizza le soluzioni tampone è che il valore del pH non varia significativamente per aggiunte moderate di acidi o basi forti. Questa caratteristica è dovuta alla presenza di una coppia acido-base coniugata che agisce per neutralizzare l'aggiunta di ioni H? o OH?, mantenendo così il pH relativamente costante. Le soluzioni tampone sono tipicamente costituite da un acido debole e il suo sale con una base forte, oppure da una base debole e il suo sale con un acido forte. Quando un acido forte viene aggiunto alla soluzione tampone, gli ioni H? vengono neutralizzati dalla base coniugata presente, mentre l'aggiunta di una base forte viene neutralizzata dall'acido coniugato. Questo meccanismo di compensazione limita le variazioni di pH, rendendo le soluzioni tampone utili in molte applicazioni chimiche e biologiche dove è necessario mantenere un ambiente stabile.

13 di 64 Domande

Per gluconeogenesi si intende:














La risposta corretta e' la '

Il processo che dal piruvato porta alla formazione di glucosio

'.


14 di 64 Domande

Il sequenziamento del DNA secondo il metodo Sanger prevede l' allestimento di una miscela di reazione nella quale, oltre al DNA, devono essere presenti altri componenti; quale tra quelli elencati NON è un componente necessario per la reazione?














La risposta corretta e' la '

DNA ligasi.

'.


15 di 64 Domande

Che cosa e' l'acqua pesante?














La risposta corretta è la E
L'acqua pesante è l'acqua con due atomi di deuterio. Questa forma di acqua, conosciuta anche come ossido di deuterio (D?O), è simile all'acqua normale (H?O) ma differisce per la presenza di deuterio, un isotopo dell'idrogeno che contiene un protone e un neutrone nel suo nucleo, anziché il solo protone presente nell'idrogeno ordinario. Questa differenza nella composizione nucleare conferisce all'acqua pesante una massa molecolare maggiore rispetto all'acqua normale, rendendola più densa. L'acqua pesante è utilizzata principalmente come moderatore nei reattori nucleari, dove rallenta i neutroni senza assorbirli, facilitando così le reazioni di fissione nucleare. Inoltre, le sue proprietà fisiche uniche la rendono uno strumento utile in vari campi della ricerca scientifica, inclusi gli studi di spettroscopia e biologia molecolare. Tuttavia, non è adatta al consumo umano, poiché in grandi quantità può interferire con i processi biologici normali a causa della sua alterazione delle reazioni chimiche nelle cellule.

16 di 64 Domande

Per quali valori del parametro reale k, l’equazione x2+y2-4+2y+k=0 rappresenta l’equazione di una circonferenza reale non degenere?














La risposta corretta è la B
Per quali valori del parametro reale k, l’equazione x²+y²-4+2y+k=0 rappresenta l’equazione di una circonferenza reale non degenere? La risposta corretta è k<5. L'equazione data può essere riscritta nella forma canonica di un cerchio completando il quadrato per y, ottenendo x²+(y+1)²=5-k. Affinché l'equazione rappresenti una circonferenza reale non degenere, il raggio, che è dato dalla radice quadrata del termine a destra dell'equazione, deve essere un numero reale positivo. Questo implica che 5-k>0, da cui si ricava k<5. Se k fosse uguale o maggiore di 5, l'espressione 5-k sarebbe minore o uguale a zero, il che renderebbe il raggio immaginario o nullo, portando a una circonferenza degenere o inesistente. Pertanto, per mantenere la circonferenza reale e non degenere, k deve essere minore di 5.

17 di 64 Domande

Individuare, tra le seguenti affermazioni, quella ERRATA:














La risposta corretta e' la '

Il prodotto della secrezione pancreatica viene riversato nello stomaco.

'.


18 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


19 di 64 Domande

Quale delle seguenti proprietà è comune alla molecola del benzene e alla molecola dell’etilene? 














La risposta corretta e' la '

L’ibridazione sp2 degli atomi di carbonio

'.


20 di 64 Domande

Durante la gametogenesi umana, quanti cromatidi e quanti cromosomi sono presenti in un oocita secondario alla metafase della seconda divisione meiotica?














La risposta corretta e' la '

46 cromatidi e 23 cromosomi

'.


21 di 64 Domande

Trovare il valore di https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/58XXXasighasdg43Immagine.jpg














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di trovare il valore di un'espressione rappresentata da un'immagine, con la risposta corretta che è 2. Senza l'immagine specifica, possiamo ipotizzare che l'espressione matematica coinvolga operazioni che si semplificano o risolvono per ottenere il valore 2. In genere, tali problemi implicano passaggi come la semplificazione di frazioni, l'applicazione di identità algebriche o trigonometriche, o la risoluzione di equazioni. Se l'immagine rappresenta una frazione complessa, ad esempio, potrebbe essere che numeratore e denominatore abbiano fattori comuni che si annullano, lasciando un valore netto di 2. Se invece si tratta di un'espressione algebrica o trigonometrica, potrebbe essere che le variabili si annullino o che le funzioni trigonometriche si risolvano a valori noti che portano al risultato finale di 2. In ogni caso, l'importante è seguire i passaggi di semplificazione o risoluzione con attenzione per arrivare alla risposta corretta.

22 di 64 Domande

Quali dei seguenti processi metabolici avvengono nella cellula eucariotica all'interno di
un organello circondato da membrana?














La risposta corretta e' la '

Fosforilazione ossidativa e ciclo di Krebs

'.


23 di 64 Domande

 Quando avviene il crossing over?














La risposta corretta e' la '

Durante la profase meiotica I

'.


24 di 64 Domande

Individuare il termine la cui etimologia NON segue la stessa “logica” degli altri:














La risposta corretta e' la '

Artico

'.


25 di 64 Domande

Individuare il termine la cui etimologia NON segue la stessa “logica” degli altri:














La risposta corretta e' la '

Famelico

'.


26 di 64 Domande

Qual è il nome sistematico IUPAC del composto organico con formula: CCl2HCF2CClFH?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale sia il nome sistematico IUPAC del composto organico con formula: CCl?HCF?CClFH, e la risposta corretta è 1,1,3–tricloro–2,2,3–trifluoropropano. La nomenclatura IUPAC per i composti organici segue regole precise per garantire che ogni molecola abbia un nome univoco. In questo caso, la catena principale è un propano, che indica una catena di tre atomi di carbonio. Gli alogeni sono elencati come sostituenti in ordine alfabetico, quindi il cloro (Cl) e il fluoro (F) devono essere considerati. La numerazione della catena inizia dal carbonio che porta il maggior numero di sostituenti prioritari, in questo caso i gruppi alogenati. Il nome del composto riflette la presenza di tre atomi di cloro e tre di fluoro: i clori sono posizionati sui carboni 1 e 3, mentre i fluori sono sui carboni 2 e 3. Questo porta al nome 1,1,3-tricloro-2,2,3-trifluoropropano, che descrive accuratamente la struttura molecolare del composto.

27 di 64 Domande

Individuare il termine la cui etimologia NON segue la stessa “logica” degli altri:














La risposta corretta e' la '

Filantropico 

'.


28 di 64 Domande

Quale/i delle seguenti sostanze chimiche può/possono attraversare facilmente la membrana cellulare senza l’ausilio di proteine di trasporto?
 1. Glucosio 2. O2 3. Na














La risposta corretta è la A
Quale/i delle seguenti sostanze chimiche può/possono attraversare facilmente la membrana cellulare senza l’ausilio di proteine di trasporto? Solo 2. L'ossigeno molecolare (O?) può attraversare facilmente la membrana cellulare senza l'aiuto di proteine di trasporto perché è una molecola piccola e non polare. Le membrane cellulari sono composte principalmente da un doppio strato fosfolipidico, che è permeabile alle molecole non polari e idrofobiche. Questo permette a molecole come l'ossigeno di diffondersi liberamente attraverso la membrana per semplice diffusione. Al contrario, il glucosio è una molecola polare e relativamente grande, il che ne impedisce il passaggio diretto attraverso la membrana senza trasportatori specifici. Il sodio (Na), essendo uno ione, è caricato elettricamente e richiede canali o pompe ioniche per attraversare la membrana, poiché il doppio strato lipidico è una barriera efficace per le particelle cariche. Pertanto, solo l'ossigeno può attraversare la membrana senza l'ausilio di proteine di trasporto.

29 di 64 Domande

 Indicare l’unica affermazione errata tra quelle riferite alla seguente equazione chimica:
2 Ca + O2 → 2 CaO 














La risposta corretta e' la '

2 g di Ca reagiscono con 1 g di O2 per dare 2 g di CaO

'.


30 di 64 Domande

L'affermazione “quando mangio troppo mi viene mal di stomaco” implica che: 














La risposta corretta e' la '

Se non mi viene mal di stomaco allora non ho mangiato troppo 

'.


31 di 64 Domande

Sono definiti “donatori universali” i soggetti:  














La risposta corretta e' la '

I cui globuli rossi non presentano antigeni A e B

'.


32 di 64 Domande

Una data massa di acqua viene riscaldata da 15°C a 30°C. Quale affermazione, riguardante le molecole del sistema NON è CORRETTA?














La risposta corretta è la B
Una data massa di acqua viene riscaldata da 15°C a 30°C, e l'affermazione che non è corretta è che aumenta il numero di molecole che si scompongono negli elementi costituenti. Quando l'acqua viene riscaldata, l'energia cinetica delle molecole aumenta, portando a una maggiore agitazione termica e a una maggiore velocità delle molecole stesse. Tuttavia, questo aumento di temperatura non è sufficiente a causare la dissociazione delle molecole d'acqua nei loro elementi costituenti, ossia idrogeno e ossigeno. La dissociazione dell'acqua in idrogeno e ossigeno richiede condizioni estreme, come l'elettrolisi o temperature molto più elevate di quelle raggiunte in un normale riscaldamento. Pertanto, l'affermazione che il numero di molecole che si scompongono aumenta è errata, poiché il semplice riscaldamento da 15°C a 30°C non fornisce l'energia necessaria per rompere i legami covalenti all'interno delle molecole d'acqua.

33 di 64 Domande

“La Corea di Huntington è una malattia genetica degenerativa ereditaria che colpisce il sistema nervoso. Il termine "corea", introdotto per la prima volta da Paracelso, deriva dal greco e significa "danza", mentre George Huntington per primo descrisse la malattia. Il riferimento alla "danza" è dovuto ai movimenti involontari che, insieme ad alterazion della personalità e a una progressiva demenza, caratterizzano clinicamente questa malattia. La causa della Corea di Huntington è la mutazione di un gene, che si trova sul braccio corto del cromosoma 4. Quando questo gene è alterato contiene una serie di ripetizioni della tripletta Citosina-Adenina-Guanina (CAG), che dà l’informazione per l’aminoacido "glutamina". L’alterazione si trasmette come carattere dominante.”
 Dopo la lettura del breve brano, individuare l’affermazione ERRATA: 














La risposta corretta e' la '

La mutazione viene ereditata con maggior probabilità dai figli maschi 

'.


34 di 64 Domande

Applicando la legge dell'assorbimento indipendente, un individuo con genotipo GgFf produce i gameti














La risposta corretta e' la '

GF, Gf, gF, gf

'.


35 di 64 Domande

La mole di una proteina pesa 60 Kg; nella mole in questione sono contenuti:














La risposta corretta è la A
La mole di una proteina pesa 60 kg; nella mole in questione sono contenuti: 6,023*10^23 molecole di proteina. Per definizione, una mole di qualunque sostanza contiene sempre il numero di Avogadro N_A di entità elementari, cioè circa 6,022*10^23, indipendentemente dalla sua massa molare. Il valore “60 kg” indica la massa molare della proteina (60 kg/mol = 60.000 g/mol = 60 kDa), che è plausibile per una proteina media, ma non influisce sul numero di molecole per mole. Nel SI, N_A è fissato esattamente a 6,02214076*10^23 mol^-1, quindi l’approssimazione 6,023*10^23 è coerente a tre cifre significative. Da ciò segue che una singola molecola peserebbe circa 60 kg / N_A ? 1,0*10^-22 kg, ma il conteggio totale di molecole in una mole resta N_A.

36 di 64 Domande

Quando un muscolo è dolorante per un intenso sforzo fisico, è abitudine massaggiarlo a lungo. Ciò perché:














La risposta corretta e' la '

il muscolo si rilassa e l’acido lattico può essere allontanato con il sangue che circola

'.


37 di 64 Domande

Una proteina è dotata di struttura quaternaria solo quando: 














La risposta corretta e' la '

E' formata da due o più catene polipeptidiche associate

'.


38 di 64 Domande

In un libro di fisiologia leggiamo che mediamente nei mammiferi la circolazione polmonare ha una pressione più bassa della circolazione sistemica. Quale tra le seguenti motivazioni potrebbe essere
una plausibile giustificazione fisica?














La risposta corretta e' la '

 Data la posizione relativa, la differenza di pressione idrostatica tra gli organi coinvolti nella circolazione polmonare è minore dell'analoga differenza di pressione nella circolazione sistemica 

'.


39 di 64 Domande

Il legame covalente polarizzato si può formare tra: 














La risposta corretta e' la '

Atomi a diversa elettronegatività

'.


40 di 64 Domande

L’equazione di secondo grado che ammette per soluzioni x1 = √3 e x= - (1/√2) , è :














La risposta corretta è la B
L'equazione di secondo grado che ammette per soluzioni x? = ?3 e x? = - (1/?2), è: 2x² – (2?3 - ?2)x - ?6 = 0. Per determinare l'equazione di secondo grado avendo le soluzioni, si utilizza la forma (x - x?)(x - x?) = 0. Espandendo, si ottiene x² - (x? + x?)x + x?x? = 0. Calcoliamo la somma delle radici x? + x? = ?3 - 1/?2 e il prodotto delle radici x?x? = ?3 * (-1/?2) = -?6/2. Moltiplicando l'intera equazione per 2 per eliminare i denominatori, otteniamo 2x² - 2(?3 - 1/?2)x + ?6 = 0, che si semplifica in 2x² - (2?3 - ?2)x - ?6 = 0, confermando che l'equazione data è corretta.

41 di 64 Domande

Un quadrato ha lato a, con a>3. Se diminuiamo il lato di 3, l'area del quadrato diminuirà di:














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di calcolare di quanto diminuisce l'area di un quadrato di lato a, con a>3, se il lato viene ridotto di 3, e la risposta corretta è 6a-9. Per arrivare a questa risposta, iniziamo calcolando l'area originale del quadrato che è a². Se il lato del quadrato viene diminuito di 3, allora il nuovo lato diventa (a-3) e la nuova area è (a-3)². Espandendo quest'ultima espressione, otteniamo a² - 6a + 9. La diminuzione dell'area è quindi l'area originale meno la nuova area, ovvero a² - (a² - 6a + 9). Semplificando, otteniamo 6a - 9, che rappresenta la quantità di cui diminuisce l'area del quadrato. Questa spiegazione dimostra come la risposta fornita sia corretta utilizzando l'algebra di base per calcolare la differenza tra le due aree.

42 di 64 Domande

Quale destino subiscono i due alleli di un gene nel corso della meiosi? 














La risposta corretta e' la '

Segregano in gameti diversi  

'.


43 di 64 Domande

 La somma, la differenza e il prodotto di due numeri stanno tra loro come 7, 3 e 40.
Quali sono questi due numeri? 














La risposta corretta è la C
La somma, la differenza e il prodotto di due numeri stanno tra loro come 7, 3 e 40; i numeri sono 20 e 8. Per risolvere questo problema, si introducono due variabili, ad esempio x e y, che rappresentano i due numeri. La somma di questi numeri è x + y, la differenza è x - y e il prodotto è xy. Secondo il problema, queste tre quantità devono essere proporzionali a 7, 3 e 40, rispettivamente. Questo si traduce nel sistema di equazioni: (x + y) / 7 = (x - y) / 3 = xy / 40. Risolvendo il sistema, si ottiene che x = 20 e y = 8. Questi valori soddisfano tutte le condizioni del problema: la somma 20 + 8 = 28 è 7 volte 4, la differenza 20 - 8 = 12 è 3 volte 4 e il prodotto 20 * 8 = 160 è 40 volte 4, confermando che la risposta è corretta.

44 di 64 Domande

 Sono date due sfere di raggi rispettivamente R1, R2 e superfici S1, S2.
 Se R1/R2 = 4 allora S1/S2














La risposta corretta è la E
La domanda chiede: "Sono date due sfere di raggi rispettivamente R?, R? e superfici S?, S?. Se R?/R? = 4 allora S?/S?:". La risposta corretta è 16. Per capire perché la risposta è 16, bisogna considerare la formula per la superficie di una sfera, che è S = 4?R², dove R è il raggio della sfera. Se il rapporto dei raggi R?/R? è 4, allora possiamo esprimere R? come 4R?. Sostituendo nella formula della superficie, otteniamo S? = 4?(4R?)² = 4?(16R?²) = 64?R?². Allo stesso modo, S? = 4?R?². Il rapporto tra le superfici S?/S? diventa (64?R?²)/(4?R?²) = 16. Pertanto, la superficie della sfera con raggio R? è 16 volte quella della sfera con raggio R?, confermando che la risposta corretta è 16.

45 di 64 Domande

Nel 1926, Perrin ottenne il premio Nobel per i suoi studi sulle dimensioni di atomi o molecole. Un suo famoso esperimento prevede di lasciar cadere una goccia di acido oleico sulla superficie dell’acqua in un catino. L’acido resterà a galla formando una chiazza circolare che (per le speciali proprietà dell’acido stesso) avrà spessore pari alle dimensioni tipiche di una sola molecola (strato monomolecolare). Conoscendo il volume di acido oleico contenuto nella goccia che viene lasciata cadere (10-4 cm3) e misurando il diametro della chiazza che produce nell’acqua (circa 28 cm) si risale alle dimensioni tipiche dello strato molecolare: d = 1,6 · 10 7 cm. Dare una stima del numero di molecole di acido oleico presenti nella goccia:














La risposta corretta e' la '

3 · 1016

'.


46 di 64 Domande

Il numero atomico del potassio è 19. Qual è il numero totale di elettroni dello ione K+:














La risposta corretta è la A
Il numero totale di elettroni dello ione K? è 18. Il potassio (K) ha un numero atomico di 19, il che significa che un atomo neutro di potassio ha 19 elettroni. Quando un atomo di potassio perde un elettrone, diventa uno ione positivo (K?), poiché la perdita di un elettrone lascia un protone in più rispetto agli elettroni, generando una carica positiva. Pertanto, lo ione K? ha un elettrone in meno rispetto all'atomo neutro di potassio. Di conseguenza, lo ione K? ha 19 - 1 = 18 elettroni. Questa configurazione elettronica è la stessa del gas nobile argon (Ar), che ha una configurazione elettronica stabile con 18 elettroni, il che spiega la stabilità dello ione K?.

47 di 64 Domande

Indicare la massa di un elettrone:














La risposta corretta è la A
La massa di un elettrone è 9,11 x 10?³¹ kg. Questa risposta è corretta perché la massa dell'elettrone è una costante fisica fondamentale ben definita e accettata nella comunità scientifica. Gli elettroni sono particelle subatomiche con carica negativa che, insieme ai protoni e ai neutroni, costituiscono gli atomi. La loro massa è estremamente piccola rispetto a quella dei protoni e dei neutroni, il che spiega perché spesso viene trascurata nei calcoli di massa atomica. Tuttavia, la massa dell'elettrone è cruciale per descrivere accuratamente fenomeni fisici a livello atomico e subatomico, come le interazioni elettromagnetiche e il comportamento degli elettroni nei campi elettrici e magnetici. La precisione di questa misura è il risultato di esperimenti sofisticati e di anni di ricerca nel campo della fisica delle particelle.

48 di 64 Domande

I differenti isotopi di un elemento della tavola periodica si distinguono per quale caratteristica?














La risposta corretta è la B
I differenti isotopi di un elemento della tavola periodica si distinguono per quale caratteristica? Il numero di neutroni. Gli isotopi sono atomi dello stesso elemento con uguale numero atomico Z (stesso numero di protoni) ma diverso numero di neutroni N nel nucleo, e quindi diverso numero di massa A=Z+N. Poiché Z determina l’identità chimica e la configurazione elettronica (a parità di stato di carica), gli isotopi presentano proprietà chimiche quasi identiche, mentre differiscono in proprietà fisiche come massa, densità, costanti cinetiche e di equilibrio isotopico, oltre alla stabilità nucleare. La variazione di N modifica l’energia di legame nucleare, rendendo alcuni isotopi stabili (es. 12C, 13C) e altri radioattivi (es. 14C). La notazione A/Z X rende evidente che per uno stesso elemento X e lo stesso Z cambia solo A perché cambia N. Non si distinguono per numero di protoni, che definisce l’elemento, né per numero di elettroni, che può variare negli ioni senza creare isotopi.

49 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


50 di 64 Domande

Nel permanganato di potassio, qual è il numero di ossidazione del Mn?














La risposta corretta è la E
Nel permanganato di potassio, qual è il numero di ossidazione del Mn? La risposta corretta è +7. Nel permanganato di potassio (KMnO?), il potassio (K) ha un numero di ossidazione di +1 e ciascun atomo di ossigeno (O) ha un numero di ossidazione di -2. La somma dei numeri di ossidazione in un composto neutro deve essere zero. Pertanto, per trovare il numero di ossidazione del manganese (Mn), si imposta l'equazione: +1 (K) + x (Mn) + 4(-2) (O) = 0. Risolvendo l'equazione, si ottiene +1 + x - 8 = 0, che porta a x = +7. Questo indica che il manganese ha un numero di ossidazione di +7 nel permanganato di potassio, giustificando la risposta corretta.

51 di 64 Domande

Che cosa sono i mitocondri?














La risposta corretta e' la ' organelli citoplasmatici che sintetizzano ATP '.


52 di 64 Domande

Quale ormone stimola il fegato a convertire il glucosio in glicogeno da immagazzinare?














La risposta corretta è la C
L’ormone che stimola il fegato a convertire il glucosio in glicogeno è l’insulina. Dopo un pasto, l’insulina secreta dalle cellule ? pancreatiche si lega al suo recettore tirosin-chinasico sugli epatociti e attiva la via IRS–PI3K–Akt. Questo segnale favorisce la de-fosforilazione e l’attivazione della glicogeno-sintasi (anche tramite inibizione di GSK-3 e attivazione della protein-fosfatasi 1) e, in parallelo, la de-fosforilazione/inattivazione della glicogeno-fosforilasi, spostando il metabolismo epatico verso la glicogenesi e lontano dalla glicogenolisi. Inoltre, l’insulina induce l’espressione e l’attività della glucochinasi, che fosforila il glucosio a glucosio-6-fosfato, intrappolandolo nella cellula e fornendo il substrato per la sintesi di glicogeno. Nel fegato il trasporto del glucosio avviene tramite GLUT2, indipendente dall’insulina, ma l’ormone ne favorisce lo stoccaggio modulando gli enzimi chiave e riducendo la segnalazione cAMP/PKA, che altrimenti promuoverebbe la mobilizzazione delle riserve. Per contrasto, glucagone ed epinefrina sono ormoni controregolatori: attraverso recettori accoppiati a Gs aumentano il cAMP, attivano la PKA, fosforilano e attivano la glicogeno-fosforilasi e inibiscono la glicogeno-sintasi, stimolando glicogenolisi e gluconeogenesi in condizioni di digiuno o stress. Cortisolo e ormone della crescita non stimolano la glicogenesi; piuttosto aumentano la produzione di glucosio e riducono l’utilizzo periferico, opponendosi agli effetti insulinici. Il rilievo clinico è evidente: in condizioni di carenza di insulina (diabete tipo 1) o resistenza epatica all’insulina (diabete tipo 2), la capacità del fegato di accumulare glicogeno post-prandiale è ridotta e la produzione epatica di glucosio non è adeguatamente soppressa, contribuendo a iperglicemia e variabilità glicemica. La terapia insulinica ripristina questi effetti, abbassando la glicemia soprattutto post-prandiale mediante incremento della glicogenesi epatica e soppressione della gluconeogenesi e glicogenolisi. In sintesi, l’insulina è l’ormone anabolico che dirige il destino del glucosio verso lo stoccaggio sotto forma di glicogeno nel fegato.

53 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


54 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


55 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


56 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


57 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


58 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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La molarità di una soluzione indica:














La risposta corretta è la B
La molarità di una soluzione indica il numero di moli di soluto in un litro di soluzione. Questa definizione è fondamentale in chimica perché la molarità è una misura della concentrazione di una soluzione, esprimendo quanto soluto è presente in un determinato volume di soluzione. È importante distinguere la molarità da altre misure di concentrazione, come la molalità o la frazione molare, poiché la molarità si basa sul volume totale della soluzione e non sulla massa del solvente. Per calcolare la molarità, si divide il numero di moli di soluto per il volume della soluzione in litri, il che rende la molarità una misura particolarmente utile nelle reazioni chimiche e nei calcoli stechiometrici, dove è essenziale sapere quanto reagente è disponibile per reagire. La precisione nella misurazione del volume è cruciale, poiché variazioni di temperatura e pressione possono influenzare il volume della soluzione e, di conseguenza, la sua molarità.

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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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Una soluzione acquosa in cui la concentrazione di ione idrogeno è maggiore di quella dello ione ossidrile avrà un pH:














La risposta corretta è la A
Una soluzione acquosa in cui la concentrazione di ione idrogeno è maggiore di quella dello ione ossidrile avrà un pH acido. Il pH di una soluzione è una misura della concentrazione di ioni idrogeno (H?) presenti in essa. Quando la concentrazione di ioni idrogeno supera quella degli ioni ossidrile (OH?), la soluzione è definita acida e il suo pH sarà inferiore a 7. Questo avviene perché il pH è calcolato come il logaritmo negativo della concentrazione molare degli ioni idrogeno: pH = -log[H?]. Pertanto, un'elevata concentrazione di ioni H? porta a un valore di pH più basso. In una soluzione neutra, come l'acqua pura, la concentrazione di H? e OH? è uguale e il pH è 7. Se la concentrazione di H? è maggiore, il pH scende sotto 7, indicando un ambiente acido.

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Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


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La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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