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1 di 64 Domande

La reazione del propano C3 H8 con ossigeno O2 (combustione) avviene con formazione di CO2 e H2O; per bruciare una mole di propano, le moli di ossigeno necessarie sono:














La risposta corretta è la A
La reazione del propano C?H? con ossigeno O? (combustione) avviene con formazione di CO? e H?O; per bruciare una mole di propano, le moli di ossigeno necessarie sono 5. La combustione completa del propano può essere rappresentata dall'equazione bilanciata: C?H? + 5O? ? 3CO? + 4H?O. Per bilanciare l'equazione, si deve garantire che il numero di atomi di ciascun elemento sia lo stesso su entrambi i lati. Iniziamo con il carbonio: ci sono 3 atomi di carbonio nel propano, quindi si formano 3 molecole di CO?. Per l'idrogeno, ci sono 8 atomi nel propano, quindi si formano 4 molecole di H?O. Infine, contiamo gli atomi di ossigeno: ci sono 6 atomi di ossigeno nelle 3 molecole di CO? e 4 atomi nelle 4 molecole di H?O, per un totale di 10 atomi di ossigeno. Poiché ogni molecola di O? contiene 2 atomi di ossigeno, sono necessarie 5 molecole di O? per fornire i 10 atomi di ossigeno richiesti.

2 di 64 Domande

In una progressione geometrica il primo elemento è 2 e il sesto è 0,0625. Il quinto valore della progressione è:














La risposta corretta è la D
In una progressione geometrica il primo elemento è 2 e il sesto è 0,0625, il quinto valore della progressione è 0.125. Per risolvere questa domanda, dobbiamo utilizzare la formula generale per il termine n-esimo di una progressione geometrica, che è \( a_n = a_1 \cdot r^{n-1} \), dove \( a_1 \) è il primo termine e \( r \) è la ragione della progressione. Sappiamo che \( a_1 = 2 \) e \( a_6 = 0,0625 \). Possiamo quindi scrivere l'equazione \( 0,0625 = 2 \cdot r^5 \) e risolverla per \( r \). Dividendo entrambi i membri per 2, otteniamo \( r^5 = 0,03125 \). Calcolando la radice quinta di 0,03125, troviamo che \( r = 0,5 \). Ora, per trovare il quinto termine \( a_5 \), usiamo la formula \( a_5 = 2 \cdot (0,5)^4 = 2 \cdot 0,0625 = 0,125 \), confermando così che la risposta corretta è 0.125.

3 di 64 Domande

Gli anticorpi sono prodotti da:














La risposta corretta e' la '

plasmacellule

'.


4 di 64 Domande

Un individuo arriva in ospedale con un livello molto elevato di glucosio nel sangue e nelle urine. Il problema che presenta può essere legato a:














La risposta corretta e' la '

insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas

'.


5 di 64 Domande

Il grafico rappresenta il processo della digestione chimica di zuccheri, proteine e grassi lungo il tubo digerente, qui suddiviso in 5 settori uguali. Gli enzimi secreti dal pancreas entrano nel settore:

product image













La risposta corretta è la C
Gli enzimi secreti dal pancreas entrano nel settore 4. Il succo pancreatico esocrino, ricco di amilasi, lipasi (con colipasi), proteasi (tripsina, chimotripsina, elastasi) e nucleasi oltre a bicarbonato, viene riversato nel duodeno tramite il dotto pancreatico maggiore alla papilla duodenale maggiore (ampolla di Vater), regolata dallo sfintere di Oddi. L’arrivo del chimo acido dallo stomaco stimola secretina (bicarbonato) e CCK (enzimi e flusso biliare), creando il pH ottimale e l’emulsione necessaria per l’azione enzimatica. Nel modello a 5 settori del tubo digerente, dopo bocca/esofago e stomaco, il duodeno occupa il quarto tratto, punto di ingresso dei succhi pancreatici e della bile. Qui inizia la gran parte della digestione chimica di carboidrati, proteine e lipidi, mentre in bocca e stomaco avvengono fasi limitate e nel colon non vengono aggiunti enzimi digestivi.

6 di 64 Domande

Nell' attività digestiva dell' uomo un pH acido:














La risposta corretta è la E
Nell’attività digestiva dell’uomo un pH acido: favorisce l’attivazione del pepsinogeno. Nello stomaco le cellule principali secernono pepsinogeno, uno zimogeno inattivo, mentre le cellule parietali secernono HCl che abbassa il pH a circa 1,5–3; in questo ambiente acido il pepsinogeno subisce un cambiamento conformazionale e l’escissione autocatalitica del propeptide N-terminale, generando la pepsina attiva. La pepsina è un’endopeptidasi aspartica con optimum acido (circa pH 1,5–2), e l’acidità gastrica denatura le proteine alimentari esponendo i legami peptidici, facilitando l’azione enzimatica. Se il pH non fosse acido, la conversione rimarrebbe inefficiente e lo zimogeno resterebbe in gran parte inattivo. Inoltre, una volta nel duodeno il pH diventa più alcalino per il bicarbonato pancreatico, condizione in cui la pepsina viene inattivata e subentrano proteasi pancreatiche (es. tripsina, chimotripsina) che richiedono pH neutro-alcalino e attivazione da enteropeptidasi, non dall’acido. L’acido dunque è specificamente cruciale per l’avvio della digestione proteica gastrica tramite pepsina.

7 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


8 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

9 di 64 Domande

Nel ciclo vitale di un organismo formato da cellule eucariotiche, la meiosi dimezza il numero di cromosomi di una cellula diploide, formando cellule aploidi durante:














La risposta corretta e' la '

anafase I

'.


10 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è corretta per una struttura biologica, approssimativamente sferica, con diametro di circa 0,5 micrometri?














La risposta corretta e' la '

Può essere vista con un microscopio ottico in luce visibile, ma soltanto il microscopio elettronico può evidenziare i suoi dettagli

'.


11 di 64 Domande

Leggiamo su un articolo il seguente testo: "Una grave forma di anemia, l'anemia perniciosa, è dovuta ad una carenza di vitamina B12 che può essere provocata dalla presenza di parassiti intestinali. In carenza di questa vitamina il midollo spinale, sede della produzione delle cellule del sangue, non riesce a svolgere correttamente la sua funzione e vengono prodotti globuli rossi di dimensioni più grandi del normale e in numero insufficiente." Questo testo contiene un grave errore in quanto:














La risposta corretta e' la '

Il midollo spinale non è sede della produzione dei globuli rossi

'.


12 di 64 Domande

Quale/i delle seguenti affermazioni relative a una soluzione tampone acida è/sono corretta/e?

1. Il pH non varia qualunque sia la quantità di acido o base aggiunti alla soluzione 2. E' formata da un sale di un acido disciolto in una soluzione dello stesso acido 3. Le soluzioni tampone possono avere solo valori di pH compresi tra 3 e 6














La risposta corretta è la E
La risposta corretta alla domanda sulle affermazioni relative a una soluzione tampone acida è "Solo 2". Una soluzione tampone acida è tipicamente costituita da un acido debole e il suo sale, il che conferma l'affermazione 2. Queste soluzioni tamponano le variazioni di pH quando vengono aggiunte piccole quantità di acido o base, ma non sono in grado di mantenere il pH costante con aggiunte illimitate, rendendo la prima affermazione errata. Inoltre, i tamponi acidi possono avere una gamma di pH più ampia rispetto a quella indicata nell'affermazione 3, che è troppo limitata. In realtà, il pH di una soluzione tampone dipende dall'acido e dalla base coniugata coinvolti e può essere anche al di fuori dell'intervallo 3-6, quindi l'affermazione 3 è falsa.

13 di 64 Domande

La probabilità con cui un paziente deve attendere meno di dieci minuti il proprio turno in un ambulatorio medico è 0,8. Qual è la probabilità che una paziente che si reca due volte presso lambulatorio medico attenda, almeno una delle due volte, meno di dieci minuti prima di essere ricevuta dal medico?














La risposta corretta e' la '

0,96

'.


14 di 64 Domande

Quale affermazione riguardante gli animali è FALSA?














La risposta corretta e' la '

Si tratta di organismi esclusivamente eterotermi

'.


15 di 64 Domande

Quali sono i valori da attribuire ai coefficienti a, b, c per bilanciare correttamente la seguente reazione chimica? 

3Cl2 + aNaOH → bNaClO3 + cNaCl + 3H2














La risposta corretta è la D
Per bilanciare correttamente la reazione chimica 3Cl? + aNaOH ? bNaClO? + cNaCl + 3H?O, i valori dei coefficienti devono essere a = 6, b = 1, e c = 5. Per bilanciare una reazione chimica, è necessario assicurarsi che il numero di atomi di ciascun elemento sia uguale su entrambi i lati dell'equazione. In questo caso, partiamo dal cloro: ci sono 6 atomi di Cl nel reagente (3Cl?) e devono essere distribuiti tra NaClO? e NaCl nei prodotti. Assegnando b = 1, otteniamo che c = 5 per soddisfare il bilanciamento del cloro. Per il sodio, a deve essere uguale alla somma di b e c, quindi a = 6. Infine, il bilancio dell'idrogeno e dell'ossigeno è verificato: 6 molecole di NaOH forniscono 6 atomi di ossigeno e 6 di idrogeno, che si combinano con 3 molecole di H?O nei prodotti, completando così il bilanciamento dell'equazione.

16 di 64 Domande

Una sola delle seguenti associazioni e' CORRETTA. Quale?














La risposta corretta e' la '

Cs = metallo alcalino

'.


17 di 64 Domande

Un'auto viaggia a 120 km/h. Quanti metri percorre in un secondo?














La risposta corretta è la B
Un'auto viaggia a 120 km/h. Quanti metri percorre in un secondo? La risposta corretta è 33 m. Per determinare quanti metri un'auto percorre in un secondo quando viaggia a 120 km/h, è necessario convertire la velocità da chilometri all'ora a metri al secondo. La conversione si effettua sapendo che 1 chilometro equivale a 1000 metri e 1 ora equivale a 3600 secondi. Dividendo la velocità in chilometri all'ora per il fattore di conversione 3.6 (ottenuto dividendo 3600 secondi per 1000 metri), si ottiene la velocità in metri al secondo. Pertanto, 120 km/h diviso per 3.6 è uguale a 33.33 metri al secondo. Arrotondando alla cifra intera più vicina, si ottiene che l'auto percorre 33 metri in un secondo.

18 di 64 Domande

Nell’ultima lezione di matematica il docente Alice ha ricordato ai suoi allievi che una funzione è derivabile solo se è continua e che se una funzione è continua allora è integrabile. Quale delle seguenti deduzioni effettuate da Nicolò, allievo di Alice, è corretta?














La risposta corretta è la B
Nell'ultima lezione di matematica il docente Alice ha ricordato ai suoi allievi che una funzione è derivabile solo se è continua e che se una funzione è continua allora è integrabile. Quale delle seguenti deduzioni effettuate da Nicolò, allievo di Alice, è corretta? Ogni funzione derivabile è integrabile. Questa deduzione è corretta perché secondo il teorema della continuità, una funzione derivabile su un intervallo è necessariamente continua su quell'intervallo. Poiché Alice ha affermato che una funzione continua è integrabile, ne consegue che una funzione derivabile, essendo continua, è anche integrabile. In altre parole, la derivabilità implica la continuità e la continuità implica l'integrabilità, quindi la derivabilità implica direttamente l'integrabilità. Questo è un risultato importante nell'analisi matematica poiché stabilisce una relazione gerarchica tra queste proprietà delle funzioni.

19 di 64 Domande

Qual è l’insieme delle soluzioni della disequazione  3ex -5e-x -2>0?














La risposta corretta è la D
L'insieme delle soluzioni della disequazione 3ex - 5e-x - 2 > 0 è illustrato al link fornito: https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/01/a-1.jpg. Per risolvere la disequazione, si può moltiplicare entrambi i membri per ex per eliminare il termine con e-x, ottenendo 3e2x - 5 - 2ex > 0. Introducendo la sostituzione y = ex, la disequazione diventa 3y2 - 2y - 5 > 0, che è una disequazione di secondo grado. Risolvendo l'equazione associata 3y2 - 2y - 5 = 0, si possono trovare le radici y1 e y2. La parabola associata a questa equazione è rivolta verso l'alto, quindi la disequazione è soddisfatta per y < y1 o y > y2. Convertendo questi intervalli in termini di x, si ottiene l'insieme delle soluzioni della disequazione originale in termini di x.

20 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


21 di 64 Domande

Sulla base delle reazioni rappresentate nella figura seguente: https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/33asighagImmaginezzz.jpg determinare se, nel corso della reazione complessiva, l’atomo di carbonio 1 va incontro ad una ossidazione o a una riduzione; indicare, inoltre, il numero di ossidazione che il carbonio 1 assume nelle tre specie rappresentate: 














La risposta corretta e' la '

Ossidazione; −1; +1; +3 

'.


22 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sulla reattività degli alcoli è falsa?














La risposta corretta è la A
La domanda chiede quale delle seguenti affermazioni sulla reattività degli alcoli è falsa, e la risposta corretta è che "L’ossidazione del gruppo ossidrilico di un alcol dà sempre luogo alla formazione di un chetone o di un’aldeide". Questa affermazione è falsa perché non tutti gli alcoli, quando ossidati, formano chetoni o aldeidi. Gli alcoli primari, infatti, possono essere ossidati a aldeidi e successivamente a acidi carbossilici, mentre gli alcoli secondari vengono ossidati a chetoni. Gli alcoli terziari, invece, non si ossidano facilmente a chetoni o aldeidi perché non hanno un idrogeno sul carbonio ossidrilico che può essere rimosso per formare un legame doppio con l'ossigeno. Di conseguenza, la reazione di ossidazione degli alcoli terziari richiede condizioni molto più drastiche e tende a portare alla rottura della catena carboniosa piuttosto che alla formazione di un chetone o un'aldeide.

23 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni sull’uretra è corretta?














La risposta corretta e' la '

Trasporta l’urina dalla vescica all’esterno 

'.


24 di 64 Domande

La denaturazione di una proteina consiste














La risposta corretta e' la '

Nell’alterazione della sua struttura secondaria e terziaria 

'.


25 di 64 Domande

 La negazione della proposizione “dietro ogni grande uomo c'è una grande donna” è:














La risposta corretta e' la '

Esiste almeno un grande uomo senza una grande donna dietro 

'.


26 di 64 Domande

Se è vero che “tutti i manuali sono tomi ponderosi”, sarà certamente vero che: 














La risposta corretta è la C
La domanda chiede: "Se è vero che 'tutti i manuali sono tomi ponderosi', sarà certamente vero che: Alcuni tomi ponderosi sono manuali." La risposta è corretta perché si basa su una semplice deduzione logica. L'affermazione "tutti i manuali sono tomi ponderosi" implica che l'insieme dei manuali è un sottoinsieme dell'insieme dei tomi ponderosi. In altre parole, ogni elemento che è un manuale è necessariamente anche un tomo ponderoso. Di conseguenza, almeno alcuni degli elementi che appartengono all'insieme dei tomi ponderosi devono essere manuali, altrimenti l'affermazione iniziale sarebbe falsa. Questo tipo di ragionamento è un esempio di inferenza logica che utilizza i principi di base della teoria degli insiemi, dove l'inclusione di un insieme in un altro implica che almeno un'intersezione esista tra i due insiemi.

27 di 64 Domande

Le ammine primarie e secondarie: 














La risposta corretta è la A
Le ammine primarie e secondarie sono basiche perché l'azoto ha un doppietto elettronico disponibile. Questa caratteristica conferisce alle ammine la capacità di accettare protoni, comportandosi quindi come basi secondo la teoria di Brønsted-Lowry. L'atomo di azoto nelle ammine ha una coppia di elettroni non condivisi, che può formare un legame dativo con un protone (H?), aumentando la basicità della molecola. Le ammine primarie, con un solo gruppo alchilico legato all'azoto, e le ammine secondarie, con due gruppi alchilici, hanno una basicità generalmente maggiore rispetto alle ammine terziarie, poiché i gruppi alchilici aumentano la densità elettronica sull'azoto attraverso l'effetto induttivo positivo, rendendo più facile la donazione del doppietto elettronico. Tuttavia, l'ingombro sterico nei casi di ammine secondarie e terziarie può influenzare la loro capacità di accettare protoni, rendendo le ammine primarie talvolta più basiche nonostante l'effetto induttivo.

28 di 64 Domande

La tabella sottostante mostra a quale gruppo della Tavola Periodica appartengono i singoli elementi: 

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/13Immag45637838ine.jpg

Quale delle seguenti molecole o ioni ha la stessa forma della fosfina (PH3)?














La risposta corretta è la E
La molecola o ione che ha la stessa forma della fosfina (PH?) è H?O?. La fosfina (PH?) ha una geometria molecolare piramidale trigonale, determinata dalla presenza di tre legami covalenti tra il fosforo e gli atomi di idrogeno e da una coppia solitaria di elettroni sul fosforo. Questa disposizione è descritta dalla teoria VSEPR (Valence Shell Electron Pair Repulsion), che prevede che le coppie di elettroni si dispongano in modo da minimizzare la repulsione tra di loro. Analogamente, l'ione H?O?, noto anche come ione ossonio, possiede una struttura piramidale trigonale, dove l'atomo centrale di ossigeno è legato a tre atomi di idrogeno e ha una coppia solitaria di elettroni. Nonostante l'ossigeno abbia un elettronegatività diversa rispetto al fosforo, la forma geometrica risultante è simile a quella della fosfina a causa della disposizione delle coppie di elettroni e dei legami.

29 di 64 Domande

La tripletta di nucleotidi AAT presente in una molecola di DNA subisce una mutazione,trasformandosi nella tripletta AAC. Ciò nonostante, dopo la traduzione, non si ha alcun cambiamento nella funzionalità della proteina che si forma. Ciò perché: 














La risposta corretta e' la '

Il codice del DNA è ridondante

'.


30 di 64 Domande

La parotide è:














La risposta corretta e' la '

Una ghiandola esocrina che riversa il proprio secreto nella bocca

'.


31 di 64 Domande

Tenendo presente che A=emisfero australe e B=emisfero boreale, si individui l’unica attribuzione ERRATA:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di individuare l'unica attribuzione errata tra A=emisfero australe e B=emisfero boreale, e la risposta corretta è: Antartide/B. L'Antartide è un continente situato nell'emisfero australe, quindi attribuirlo all'emisfero boreale è un errore. L'emisfero australe è la metà del globo terrestre a sud dell'equatore, comprendendo continenti come l'Antartide, l'Australia, gran parte dell'Africa meridionale e del Sud America. L'emisfero boreale, invece, è la metà del globo a nord dell'equatore, comprendendo l'Europa, l'Asia, il Nord America e parte dell'Africa settentrionale. Attribuire l'Antartide all'emisfero boreale contraddice la sua posizione geografica effettiva nell'emisfero australe, rendendo tale attribuzione errata.

32 di 64 Domande

Nella tavola periodica degli elementi il potenziale di ionizzazione: 














La risposta corretta è la E
Nella tavola periodica degli elementi il potenziale di ionizzazione decresce progressivamente procedendo dall’alto verso il basso lungo un gruppo. Questo fenomeno si verifica perché, scendendo lungo un gruppo nella tavola periodica, gli atomi degli elementi acquisiscono un numero maggiore di livelli energetici, il che aumenta la distanza tra il nucleo e l'elettrone più esterno. Di conseguenza, l'attrazione elettrostatica esercitata dal nucleo su questo elettrone diminuisce, rendendo più facile la sua rimozione. Inoltre, l'effetto schermante causato dagli elettroni interni, che si trovano tra il nucleo e gli elettroni di valenza, riduce ulteriormente l'attrazione nucleare sugli elettroni esterni. Pertanto, con l'aumentare del numero atomico all'interno di un gruppo, il potenziale di ionizzazione tende a diminuire, facilitando la perdita di un elettrone.

33 di 64 Domande

Ci sono due gabbiette contenenti ciascuna una coppia di topi simili di laboratorio: in ogni coppia la femmina è nera mentre il maschio è marrone. In un anno la prima coppia ha generato 32 topolini, di cui 15 marroni e 17 neri. La seconda coppia invece 39 topolini tutti neri.
Quale è il genotipo della femmina della 1^ coppia?














La risposta corretta e' la '

Eterozigote dominante

'.


34 di 64 Domande

Due liquidi immiscibili formano un sistema bifase; se uno di questi liquidi conteneva originariamente una sostanza disciolta, parte del soluto passa dall'una all'altra fase, sino a raggiungere uno stato di equilibrio caratterizzato, ad ogni temperatura, dalle concentrazioni del soluto nelle due fasi liquide. Si osserva che, per due liquidi determinati, e se la temperatura non cambia, il rapporto tra le concentrazioni del soluto nelle due fasi è costante, cioè indipendente dalla quantità totale del soluto nelle due fasi; questo rapporto viene chiamato coefficiente di ripartizione del soluto tra i due solventi.
Quale delle seguenti affermazioni N O N può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la D
La risposta corretta alla domanda è: "Se varia la temperatura, il soluto tende a sciogliersi solo in uno dei due solventi". Questa affermazione non può essere dedotta dalla lettura del brano perché il testo specifica che il coefficiente di ripartizione è costante solo a temperatura invariata, senza fornire dettagli su come la variazione di temperatura influenzi la distribuzione del soluto tra le due fasi. Il brano non menziona alcuna tendenza del soluto a sciogliersi esclusivamente in uno dei due solventi quando la temperatura cambia, quindi non possiamo inferire che un cambiamento di temperatura porti a una completa solubilizzazione del soluto in un solo solvente. In effetti, la variazione di temperatura potrebbe alterare il coefficiente di ripartizione, ma ciò implicherebbe un nuovo equilibrio piuttosto che una solubilizzazione totale in una fase, rendendo l'affermazione errata rispetto al contesto fornito.

35 di 64 Domande

Le emoglobine umane (Hb) hanno la proprietà di legare ossigeno in funzione della sua pressione parziale dell'aria. Ad una pressione parziale di 100 mm di Hg tutte le Hb sono sature di ossigeno (saturazione uguale a 100%). Esistono, nella specie umana, diversi tipi di Hb con differente affinità per l'ossigeno. L'Hb embrionale (Hb-E) ha la massima affinità, seguono l'Hb fetale (Hb-F), L'Hb adulta (Hb-A) e l'Hb di individui che abitano ad alta quota (Hb-HA).Il grafico (Fig.) rappresenta il rapporto tra pressione parziale di ossigeno (in mm Hg) e saturazione dei quattro diversi tipi di Hb con ossigeno. Quale è la P50 dell'Hb-A?

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La risposta corretta è la C
La P50 dell’Hb-A è 25 mm Hg. La P50 è la pressione parziale di O2 alla quale l’emoglobina è satura al 50% e si legge sul grafico come l’ascissa al punto di metà saturazione; una maggiore affinità sposta la curva a sinistra riducendo la P50, una minore affinità la sposta a destra aumentandola. Poiché l’affinità decresce da Hb-E a Hb-F a Hb-A a Hb-HA, la curva dell’Hb-A si colloca tra quella fetale (più a sinistra) e quella degli individui ad alta quota (più a destra). Intersecando la curva di Hb-A con il 50% di saturazione si ottiene circa 25 mm Hg nel grafico proposto. Il valore è in linea con la fisiologia standard dell’Hb adulta a 37°C e pH 7,4 (circa 25–27 mm Hg) e non è influenzato dal fatto che a 100 mm Hg tutte le isoforme risultano praticamente sature.

36 di 64 Domande

Un trauma cranico ha leso la parte superiore sinistra dell’encefalo di un gatto. In conseguenza di cio' nell’animale: 














La risposta corretta e' la '

Gli arti di destra rimangono paralizzati  

'.


37 di 64 Domande

Individuate la coppia in cui il rapporto tra i due personaggi è anomalo rispetto agli altri quattro 














La risposta corretta e' la '

Otello/Iago

'.


38 di 64 Domande

Con riferimento al lavoro L = F·s di una forza F il cui punto di applicazione si sposta di s possiamo dire:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di spiegare il lavoro L = F·s di una forza F il cui punto di applicazione si sposta di s, e la risposta corretta è che L è nullo se F ed s sono ortogonali. Il lavoro meccanico è definito come il prodotto scalare tra la forza applicata e lo spostamento del punto di applicazione, espresso dalla formula L = F·s·cos(?), dove ? è l'angolo tra il vettore forza e il vettore spostamento. Se F ed s sono ortogonali, l'angolo ? è di 90 gradi e il coseno di 90 gradi è zero, il che rende il prodotto scalare nullo. Questo significa che, quando la forza è perpendicolare allo spostamento, non viene compiuto alcun lavoro in termini di fisica meccanica, poiché la componente della forza lungo la direzione dello spostamento è zero.

39 di 64 Domande

Come varia il numero di ossidazione del cromo nella seguente ossidoriduzione: (NH4)2Cr2O7 -> Cr2O3 + 4 H2O + N2














La risposta corretta e' la '

da +6 a +3

'.


40 di 64 Domande

Quale delle seguenti equazioni rappresenta una funzione y = f(x) tale che f(2) = -1 e f(-1) = 5 ?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale delle seguenti equazioni rappresenta una funzione y = f(x) tale che f(2) = -1 e f(-1) = 5, e la risposta corretta è y = x² - 3x + 1. Per verificare che questa equazione soddisfi le condizioni date, sostituiamo x con 2 nell'equazione: f(2) = 2² - 3(2) + 1 = 4 - 6 + 1 = -1, che corrisponde al valore richiesto. Allo stesso modo, sostituendo x con -1, otteniamo f(-1) = (-1)² - 3(-1) + 1 = 1 + 3 + 1 = 5, che è anch'esso corretto. Quindi, l'equazione y = x² - 3x + 1 soddisfa entrambe le condizioni f(2) = -1 e f(-1) = 5, confermando che è la risposta corretta.

41 di 64 Domande

Un’urna contiene 100 palline numerate da 1 a 100. La probabilità che estraendo una pallina essa rechi un numero divisibile per 6 è:














La risposta corretta è la C
La probabilità che estraendo una pallina da un'urna contenente 100 palline numerate da 1 a 100 essa rechi un numero divisibile per 6 è 4/25. Per determinare questa probabilità, dobbiamo prima calcolare quanti numeri tra 1 e 100 sono divisibili per 6. Un numero è divisibile per 6 se è divisibile sia per 2 che per 3. I numeri divisibili per 6 tra 1 e 100 si ottengono risolvendo l'equazione 6n ? 100, dove n è un numero intero. La soluzione di questa equazione è n ? 16, quindi ci sono 16 numeri divisibili per 6 nell'intervallo da 1 a 100. La probabilità di estrarre una pallina con un numero divisibile per 6 è quindi il rapporto tra il numero di casi favorevoli e il numero totale di palline, ossia 16/100. Semplificando questa frazione, otteniamo 4/25, che è la risposta corretta.

42 di 64 Domande

Una reazione di ossidazione consiste nella:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale sia la caratteristica di una reazione di ossidazione e la risposta corretta è: perdita di elettroni. Nelle reazioni chimiche, l'ossidazione si riferisce al processo in cui un atomo, ione o molecola perde elettroni, aumentando così il suo stato di ossidazione. Questo concetto è una parte fondamentale della chimica redox, dove le reazioni di ossidazione sono sempre accompagnate da reazioni di riduzione, in cui un'altra specie chimica guadagna gli elettroni persi. L'ossidazione può anche essere descritta come l'aumento del numero di ossidazione di un elemento, e questo processo è spesso associato a reazioni con l'ossigeno, sebbene non sia una condizione necessaria. La comprensione delle reazioni di ossidazione è cruciale in molti campi, tra cui la biochimica, l'elettrochimica e l'industria, poiché queste reazioni sono alla base di processi come la respirazione cellulare e la corrosione dei metalli.

43 di 64 Domande

UNA sola delle seguenti affermazioni a proposito delle ammidi è CORRETTA. Quale?














La risposta corretta è la A
Una sola delle seguenti affermazioni a proposito delle ammidi è corretta: possiedono un gruppo carbonilico. Le ammidi sono composti organici derivati dagli acidi carbossilici in cui il gruppo ossidrilico (-OH) del gruppo carbossilico è sostituito da un gruppo amminico (-NH?, -NHR, o -NR?). Il gruppo carbonilico (C=O) è una caratteristica fondamentale delle ammidi ed è presente in tutti i membri di questa classe di composti. Questo gruppo carbonilico è legato direttamente all'atomo di azoto del gruppo amminico, conferendo alle ammidi proprietà chimiche specifiche, come la capacità di formare legami a idrogeno e di partecipare a reazioni di condensazione. La presenza del gruppo carbonilico è anche ciò che distingue le ammidi da altre classi di composti azotati come le ammine, che non contengono un gruppo carbonilico.

44 di 64 Domande

Con riferimento agli angoli piani e alle loro unità di misura in gradi (°) e radianti (rad), trovate la corretta uguaglianza :














La risposta corretta è la E
La corretta uguaglianza tra angoli piani in gradi e radianti è 180° = ? rad. Questa uguaglianza deriva dalla definizione di radiante, che è l'unità di misura degli angoli nel sistema internazionale. Un radiante è l'angolo sotteso al centro di un cerchio da un arco la cui lunghezza è uguale al raggio del cerchio. Poiché la circonferenza di un cerchio è data dalla formula 2?r, dove r è il raggio, un angolo di 360° corrisponde a 2? radianti. Di conseguenza, dividendo entrambi i membri per 2, otteniamo che 180° è equivalente a ? radianti. Questo rapporto è fondamentale per convertire tra gradi e radianti, poiché i gradi sono comunemente usati in contesti quotidiani e pratici, mentre i radianti sono preferiti in matematica e fisica per la loro proprietà di semplificare le equazioni trigonometriche e calcoli analitici.

45 di 64 Domande

L'abate Gregorio Mendel studiò per anni le piante di pisello: i risultati delle sue esperienze e la loro interpretazione sono stati veramente straordinari se si pensa che egli non aveva idea dell'organizzazione del materiale ereditario. Le sue scoperte furono comprese solo più tardi. Mendel osservò che dall'incrocio di piante di pisello a semi gialli con altre a semi verdi si ottenevano solo piante a semi gialli. Inoltre, ad un successivo incrocio di piante a semi gialli tra loro, ottenne piante a semi gialli e piante a semi verdi in una determinata percentuale. Da queste osservazioni si deduce che:  














La risposta corretta è la A
La domanda: Mendel incrociò piselli a semi gialli con verdi ottenendo F1 tutta gialla e, incrociando i gialli tra loro, F2 con gialli e verdi in percentuale definita; la risposta corretta è: “Fra due caratteri che si incontrano uno solo prevale”. Ciò descrive la dominanza completa: l’allele per il giallo (Y) è dominante sul verde (y), per cui tutti gli eterozigoti Yy della F1 mostrano fenotipo giallo. Incrociando tra loro gli eterozigoti di F1 (Yy × Yy) si ottiene in F2 una segregazione genotipica 1:2:1 (YY:Yy:yy) che si traduce in un rapporto fenotipico 3:1 tra giallo e verde. Questo pattern è spiegato dalla prima legge di Mendel (segregazione degli alleli) e dalla presenza di dominanza, per cui un carattere maschera l’altro quando entrambi sono presenti. L’osservazione che il verde ricompare in F2, ma non in F1, conferma che il verde è recessivo e che i fattori ereditari sono discreti e si separano nella formazione dei gameti.

46 di 64 Domande

Un sistema di cariche è costituito da due cariche puntiformi uguali ed opposte collocate ad una certa distanza tra di loro. Che cosa si può dire del campo elettrico generato da un tale sistema?














La risposta corretta e' la '

E’ dato dalla somma vettoriale dei campi elettrici prodotti dalle singole cariche

'.


47 di 64 Domande

Due organismi appartengono a specie diverse se:














La risposta corretta e' la '

Non possono accoppiarsi tra di loro producendo prole fertile.

'.


48 di 64 Domande

Quale reazione chimica trasforma un'aldeide in un alcol primario?














La risposta corretta è la A
La reazione chimica che trasforma un'aldeide in un alcol primario è la riduzione. Questa reazione comporta l'aggiunta di atomi di idrogeno al gruppo carbonilico dell'aldeide, convertendo il gruppo funzionale C=O in un gruppo ossidrilico C-OH. Durante la riduzione, il carbonio del gruppo carbonilico, che è inizialmente ibridato sp2, diventa ibridato sp3, trasformando l'aldeide in un alcol primario. Gli agenti riducenti comuni utilizzati in questo processo includono il boroidruro di sodio (NaBH4) e l'idruro di litio alluminio (LiAlH4), che forniscono gli ioni idruro necessari per la riduzione. Questo processo è fondamentale nella sintesi organica, poiché consente la conversione di composti carbonilici in alcoli, che sono intermedi versatili per ulteriori trasformazioni chimiche. La riduzione delle aldeidi è una reazione stereospecifica, mantenendo la configurazione del carbonio chiralico se presente.

49 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


50 di 64 Domande

Nelle cellule, le reazioni endoergoniche:














La risposta corretta è la D
Le reazioni endoergoniche hanno variazione di energia libera di Gibbs positiva (?G > 0) e, prese isolatamente, non sono spontanee. Nelle cellule procedono perché vengono accoppiate a reazioni esoergoniche (?G < 0) in modo che la somma algebrica delle ?G risulti negativa, rendendo spontaneo l’insieme. L’accoppiamento non è semplice “mescolanza” di reazioni, ma avviene tramite meccanismi molecolari che trasferiscono direttamente energia o gruppi chimici attivati. Esempi tipici sono l’idrolisi dell’ATP, l’uso di intermedi ad alta energia (come acil- e fosfoanidriti), e lo sfruttamento di gradienti elettrochimici. Un caso classico è la fosforilazione del glucosio a glucosio-6-fosfato: il passo è endoergonico, ma la esochinasi lo accoppia all’idrolisi di ATP, ottenendo un ?G complessivo negativo. Analogamente, la formazione del legame peptidico è endoergonica; la cellula “paga” attivando gli amminoacidi su tRNA con ATP e utilizzando GTP durante l’allungamento ribosomiale. La sintesi del glicogeno sfrutta UTP per attivare il glucosio a UDP-glucosio, rendendo favorevole il trasferimento sulla catena. Anche il trasporto attivo illustra l’accoppiamento: le ATPasi (come la Na+/K+ ATPasi) idrolizzano ATP per creare gradienti ionici; poi i cotrasportatori usano l’energia libera del gradiente del sodio, esoergonica, per importare nutrienti contro gradiente (trasporto attivo secondario), un processo endoergonico. Nella fosforilazione ossidativa, il flusso di elettroni lungo la catena respiratoria è esoergonico e pompa protoni nello spazio intermembrana, generando un gradiente elettrochimico. L’ATP sintasi accoppia il “ritorno” dei protoni, termodinamicamente favorito, alla sintesi endoergonica di ATP. Questo principio spiega come la cellula immagazzini e spenda energia in modo controllato per biosintesi, movimento e mantenimento dell’omeostasi. Il rilievo clinico è diretto: quando viene meno l’ATP o si interrompe l’accoppiamento (ipossia/ischemia, blocco della catena respiratoria da cianuro, difetti mitocondriali), i processi endoergonici falliscono, con debolezza muscolare, acidosi lattica e edema cellulare per arresto della Na+/K+ ATPasi. I disaccoppianti della fosforilazione ossidativa dissipano il gradiente protonico, impedendo la sintesi di ATP nonostante l’ossidazione dei substrati. In sintesi, l’affermazione è corretta perché, per principio termodinamico, l’accoppiamento a reazioni esoergoniche rende globalmente spontanee le trasformazioni endoergoniche; ciò è reso possibile da enzimi e vettori energetici che collegano in modo diretto le due trasformazioni.

51 di 64 Domande

Quante molecole di anidride carbonica vengono prodotte durante un giro del ciclo di Krebs?














La risposta corretta e' la ' 2 '.


52 di 64 Domande

Le cellule muscolari ricorrono alla fermentazione lattica quando:














La risposta corretta è la D
Le cellule muscolari ricorrono alla fermentazione lattica quando la richiesta di ATP aumenta bruscamente, come durante attività contrattile molto intensa. In queste condizioni, il flusso di ossigeno ai miociti e la capacità della fosforilazione ossidativa mitocondriale non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico in tempo reale. La glicolisi accelera per produrre ATP rapidamente; tuttavia, l’ossidazione del NADH a NAD+ non è abbastanza veloce attraverso la catena respiratoria. La lattato deidrogenasi riduce allora il piruvato a lattato rigenerando NAD+, permettendo alla glicolisi di proseguire e sostenere la contrazione. Non è necessariamente una “assenza” completa di ossigeno, ma un mismatch tra domanda e capacità ossidativa: anche in presenza di ossigeno, l’alta intensità sposta il metabolismo verso vie anaerobiche per la velocità di produzione di ATP. Le fibre di tipo II (rapide) sono particolarmente predisposte a questo assetto glicolitico. Il lattato prodotto non è uno scarto tossico: viene esportato dai miociti tramite trasportatori monocarboassilati, può essere ossidato da cuore e fibre lente o riconvertito in glucosio nel fegato (ciclo di Cori). Durante il recupero, l’“debito di ossigeno” serve a ripristinare creatinfosfato, riossidare equivalenti riducenti e smaltire il lattato. Clinicamente, l’aumento del lattato ematico durante sforzi intensi è transitorio e si risolve con il riposo; al contrario, condizioni di ipoperfusione o ipossia tissutale (shock, sepsi, ischemia, crisi convulsive) possono generare iperlattatemia persistente con acidosi metabolica, richiedendo diagnosi e trattamento della causa sottostante. L’acidificazione intracellulare associata allo sforzo è dovuta in gran parte ai protoni rilasciati dall’idrolisi dell’ATP e all’accumulo di fosfato inorganico, che insieme al lattato correlano con l’affaticamento e la riduzione della forza. L’allenamento di resistenza aumenta la densità mitocondriale e la capacità ossidativa, spostando verso l’alto la soglia del lattato: a parità di sforzo relativo si produce meno lattato perché la domanda energetica viene gestita più a lungo attraverso metabolismo aerobico. In sintesi, durante contrazioni molto intense, la fermentazione lattica è un adattamento rapido ed efficace per mantenere la produzione di ATP quando la via ossidativa non basta.

53 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


54 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


55 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


56 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


57 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


58 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


59 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


60 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


61 di 64 Domande

A temperatura ambiente le sostanze sottostanti sono tutte dei gas. Quale di queste sostanze avrà il più alto punto di ebollizione?














La risposta corretta e' la ' NH3 '.


62 di 64 Domande

Quale delle seguenti formule chimiche corrisponde a quella di un acido grasso saturo?














La risposta corretta e' la ' C12H24O2 '.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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