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1 di 64 Domande

L'espressione log(x2) equivale a:














La risposta corretta e' la '

2log|x|

'.


2 di 64 Domande

Se A è un numero negativo, allora (-A)0,5 è sicuramente un numero:














La risposta corretta è la C
Se A è un numero negativo, allora (-A)0,5 è sicuramente un numero reale. Questa affermazione si basa sul fatto che (-A) rappresenta il valore assoluto di A, poiché A è negativo, quindi -A è positivo. Quando eleviamo un numero positivo a 0,5, stiamo calcolando la sua radice quadrata, che è sempre un numero reale. La radice quadrata di un numero positivo non produce numeri complessi o immaginari, ma solo numeri reali. Pertanto, l'espressione (-A)0,5 risulta in un numero reale, confermando la correttezza della risposta fornita.

3 di 64 Domande

La corea di Huntington è dovuta ad un allele dominante. Ogni bambino nato da una coppia in cui un genitore è sano e l'altro è affetto da tale patologia, ha probabilità di essere eterozigote pari a:














La risposta corretta e' la '

50%

'.


4 di 64 Domande

La curva di equazione x+3y2 - √3 = 0














La risposta corretta è la A
La curva di equazione x+3y² - ?3 = 0 è una parabola con il vertice nel punto (?3,0). Questa equazione rappresenta una parabola poiché è possibile riscriverla nella forma standard di una parabola con asse parallelo all'asse x. Iniziamo isolando x: x = -3y² + ?3. Questa è l'equazione di una parabola con asse orizzontale, poiché la variabile y è elevata al quadrato. La forma generale di una parabola con asse orizzontale è x = a(y-k)² + h, dove (h, k) è il vertice. Confrontando le due equazioni, otteniamo h = ?3 e k = 0, il che conferma che il vertice della parabola è nel punto (?3, 0). Il coefficiente di y² è negativo, indicando che la parabola è rivolta verso sinistra.

5 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


6 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

7 di 64 Domande

L' area della porzione di piano S compresa tra le due semicirconferenze e il segmento AO di lunghezza r è:

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La risposta corretta è la D
L'area della porzione di piano S compresa tra le due semicirconferenze e il segmento AO di lunghezza r è (3?r²)/8. La risposta è corretta perché consideriamo due semicirconferenze di raggio r con un segmento AO che collega i loro centri. L'area totale delle due semicirconferenze è pari a ?r², poiché ciascuna semicirconferenza ha un'area di (?r²)/2. La regione S è la differenza tra l'area delle semicirconferenze e l'area del triangolo isoscele formato dai raggi e dal segmento AO. Questo triangolo ha un'area di r²/2. Pertanto, l'area di S è ?r² - r²/2, che semplificato diventa (2?r² - r²)/2 = (3?r²)/8. Questa formula tiene conto di tutte le componenti geometriche coinvolte nel problema.

8 di 64 Domande

L' espressione y = -2x2 + 3x + 1 rappresenta una relazione tra le variabili reali x e y che, usando il linguaggio naturale, significa:














La risposta corretta è la E
La domanda chiede di interpretare l'espressione y = -2x² + 3x + 1 in linguaggio naturale, e la risposta corretta è: "la somma del doppio del quadrato di x con y si ottiene aggiungendo uno al triplo di x". La spiegazione tecnica è che l'espressione data è un'equazione quadratica in x, dove y è definita come funzione di x. L'espressione -2x² rappresenta il doppio del quadrato di x con un segno negativo, mentre 3x rappresenta il triplo di x. Quando si aggiunge il termine costante 1, si ottiene l'equazione completa che definisce y. La risposta corretta riflette questa relazione, descrivendo come i termini dell'equazione si combinano per esprimere y in termini di x. La risposta utilizza un linguaggio che traduce direttamente la struttura dell'equazione in una forma verbale, mantenendo il significato matematico originale.

9 di 64 Domande

A 50 ml di una soluzione 0,06M di HCl, viene aggiunto un volume pari al doppio di una soluzione identica di HCl 0,06 M. Come cambia la concentrazione della soluzione?














La risposta corretta e' la '

Resta uguale

'.


10 di 64 Domande

Si definiscono isomeri, composti ...














La risposta corretta è la B
Si definiscono isomeri composti che hanno la stessa formula molecolare e diversa disposizione nello spazio. Questa definizione è corretta perché gli isomeri sono molecole che condividono la stessa formula chimica ma differiscono nella disposizione degli atomi nello spazio, il che porta a diverse proprietà chimiche e fisiche. Gli isomeri si dividono principalmente in due categorie: isomeri strutturali e stereoisomeri. Gli isomeri strutturali differiscono nel modo in cui gli atomi sono collegati tra loro, mentre gli stereoisomeri hanno la stessa connettività atomica ma differiscono nell'orientamento spaziale degli atomi. Un esempio comune di stereoisomeria è la configurazione cis-trans nei doppi legami o la chiralità nei centri asimmetrici. Questa capacità di formare isomeri è fondamentale in chimica organica e biochimica, poiché anche piccole variazioni nella struttura possono portare a differenze significative nelle proprietà di un composto.

11 di 64 Domande

In 100 ml di una soluzione 2M sono presenti 6 grammi di soluto. Qual e? il peso molecolare del soluto in u.m.a.?














La risposta corretta e' la '

30

'.


12 di 64 Domande

Dall'equazione generale di stato dei gas perfetti si può dedurre che:














La risposta corretta è la E
Dall'equazione generale di stato dei gas perfetti si può dedurre che in condizioni di volume e numero di moli costanti, la pressione di un gas è direttamente proporzionale alla sua temperatura assoluta. Questa affermazione deriva dalla legge di Gay-Lussac, che è una delle leggi dei gas ideali. Secondo l'equazione di stato dei gas ideali, PV = nRT, dove P è la pressione, V è il volume, n è il numero di moli, R è la costante universale dei gas e T è la temperatura assoluta. Se il volume e il numero di moli sono mantenuti costanti, l'equazione si semplifica a P ? T, indicando che la pressione è direttamente proporzionale alla temperatura assoluta. Questo significa che, all'aumentare della temperatura, la pressione aumenta se il volume non cambia, poiché le particelle del gas aumentano la loro energia cinetica e quindi esercitano una maggiore forza sulle pareti del contenitore.

13 di 64 Domande

Che cos' è la melatonina, sostanza coinvolta nel meccanismo di regolazione del ritmo sonno-veglia?














La risposta corretta è la D
La melatonina, sostanza coinvolta nel meccanismo di regolazione del ritmo sonno-veglia, è un ormone prodotto dall’epifisi. La ghiandola pineale (epifisi) sintetizza melatonina a partire dal triptofano via serotonina, soprattutto al buio, grazie all’attivazione dell’enzima AANAT e della HIOMT/ASMT; questo ritmo secretorio è sotto il controllo del nucleo soprachiasmatico, che riceve input luminosi dalla retina e modula la via simpatica (ganglio cervicale superiore) con rilascio di noradrenalina sulla pineale. La melatonina agisce su recettori MT1 e MT2 in SNC e tessuti periferici per sincronizzare i ritmi circadiani, favorire l’inizio del sonno, modulare la temperatura corporea e la secrezione di altri ormoni. Il picco notturno e la soppressione alla luce confermano la sua funzione di “segnale dell’oscurità” più che di neurotrasmettitore o vitamina, corroborando che si tratta di un ormone pineale.

14 di 64 Domande

La maggior parte del tessuto osseo compatto è organizzato in osteoni, formati da lamelle concentriche che circondano un canale centrale. Gli osteociti si trovano:














La risposta corretta e' la '

Nelle lacune tra le lamelle

'.


15 di 64 Domande

Le cellule in comunicazione tra loro presenti nelle lamelle concentriche di un osteone sono dette:














La risposta corretta e' la '

Osteociti

'.


16 di 64 Domande

In uno zoo ci sono trenta teste e cento zampe. Quanti quadrupedi e quanti uccelli vivono nello zoo?














La risposta corretta è la A
In uno zoo ci sono trenta teste e cento zampe. Quanti quadrupedi e quanti uccelli vivono nello zoo? La risposta corretta è: 10 uccelli e 20 quadrupedi. Per risolvere il problema, si parte dall'informazione che ogni animale ha una testa, quindi il numero totale di animali è 30. Se indichiamo con Q il numero di quadrupedi e con U il numero di uccelli, abbiamo il sistema di equazioni: Q + U = 30 e 4Q + 2U = 100, dove la prima equazione rappresenta il numero totale di teste e la seconda il numero totale di zampe. Risolvendo il sistema, possiamo ricavare U = 30 - Q dalla prima equazione e sostituirlo nella seconda, ottenendo 4Q + 2(30 - Q) = 100. Semplificando, si arriva a 4Q + 60 - 2Q = 100, quindi 2Q = 40, da cui Q = 20. Sostituendo Q = 20 nella prima equazione, otteniamo U = 30 - 20 = 10. Pertanto, ci sono 10 uccelli e 20 quadrupedi nello zoo.

17 di 64 Domande

Individuare il numero che completa correttamente la seguente successione di numeri: 8, 4, 11, 8, 14, 12, 17 ......














La risposta corretta e' la '

16

'.


18 di 64 Domande

Una squadra di 15 operai edifica un palazzo in 30 giorni. Quanti giorni avrebbe impiegato una squadra di 9 operai?














La risposta corretta è la E
Una squadra di 15 operai edifica un palazzo in 30 giorni, quindi una squadra di 9 operai impiegherebbe 50 giorni. Questa domanda si basa sul principio dell'inverso proporzionale, dove il numero di operai e il tempo impiegato sono inversamente proporzionali, ovvero più operai ci sono, meno tempo ci vuole, e viceversa. Se 15 operai completano il lavoro in 30 giorni, il totale delle giornate lavorative è 15 operai x 30 giorni = 450 giornate lavorative. Per calcolare il tempo che impiegherebbero 9 operai, bisogna mantenere costante il totale delle giornate lavorative, quindi 9 operai x X giorni = 450 giornate lavorative. Risolvendo l'equazione, X = 450 / 9 = 50 giorni. Pertanto, una squadra di 9 operai impiegherebbe 50 giorni per completare lo stesso lavoro.

19 di 64 Domande

Nei batteri, quale delle seguenti strutture rappresenta un organo per la conservazione della specie?














La risposta corretta e' la '

La spora batterica

'.


20 di 64 Domande

Una delle seguenti affermazioni sulle ghiandole gastriche è errata:














La risposta corretta e' la '

Producono le amilasi.

'.


21 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


22 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni è vera per un amminoacido e per l’amido?














La risposta corretta e' la '

Entrambi contengono ossigeno

'.


23 di 64 Domande

Per quale motivo i protisti e i batteri sono classificati in domini differenti? 














La risposta corretta e' la '

I protisti sono eucarioti, i batteri sono procarioti
 

'.


24 di 64 Domande

Quale tra i seguenti termini NON indica una lega metallica?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede: "Quale tra i seguenti termini NON indica una lega metallica?" e la risposta corretta è "Rodio". Il rodio è un elemento chimico, non una lega, con simbolo Rh e numero atomico 45, appartenente al gruppo del platino nella tavola periodica. Le leghe metalliche sono composti di due o più elementi metallici, progettati per ottenere proprietà specifiche come resistenza o resistenza alla corrosione. Esempi comuni di leghe includono l'acciaio (una combinazione di ferro e carbonio) e l'ottone (rame e zinco). Il rodio, invece, è un metallo di transizione utilizzato spesso come catalizzatore o in galvanotecnica per la sua brillantezza e resistenza alla corrosione, ma non è una lega in sé. La distinzione tra un elemento metallico puro come il rodio e una lega è fondamentale per comprendere le proprietà e le applicazioni dei materiali metallici.

25 di 64 Domande

Quale differenza sussiste tra gli isotopi 18 e 16 dell'ossigeno? 














La risposta corretta è la A
La differenza tra gli isotopi 18 e 16 dell'ossigeno è che il primo possiede due neutroni in più. Gli isotopi sono atomi dello stesso elemento che hanno lo stesso numero di protoni ma un diverso numero di neutroni, il che porta a una differenza nella massa atomica. L'ossigeno ha un numero atomico di 8, quindi entrambi gli isotopi hanno 8 protoni. Tuttavia, l'isotopo 16 dell'ossigeno ha 8 neutroni, mentre l'isotopo 18 ne ha 10. Questa differenza nel numero di neutroni non influisce sulle proprietà chimiche dell'ossigeno, poiché queste sono determinate dal numero di protoni e dagli elettroni che li bilanciano. Tuttavia, la differenza di massa può influenzare le proprietà fisiche, come la velocità di diffusione e la stabilità isotopica, rendendo l'isotopo 18 leggermente più pesante. Queste caratteristiche sono sfruttate in vari campi scientifici, come la geochimica e la climatologia, per studiare processi naturali e storici.

26 di 64 Domande

Quale delle seguenti fasi del metabolismo del glucosio richiede ATP?














La risposta corretta e' la '

La glicolisi 

'.


27 di 64 Domande

Si consideri l’albero genealogico di una famiglia in cui è presente un gene recessivo legato al sesso che determina una malattia genetica.

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/48Immagin666666e.jpg

Quale sarà il genotipo della femmina di F3














La risposta corretta e' la '

Sicuramente eterozigote

'.


28 di 64 Domande

Lo schema rappresenta il processo di idrolisi dell’amido nel tubo digerente dell’uomo.

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/54Immag346578348ine.jpg

Tale processo avviene: 














La risposta corretta e' la '

Nell’intestino

'.


29 di 64 Domande

Secondo Avogadro, volumi uguali di gas diversi, nelle stesse condizioni di temperatura e di pressione: 














La risposta corretta è la E
Secondo Avogadro, volumi uguali di gas diversi, nelle stesse condizioni di temperatura e di pressione, contengono sempre lo stesso numero di molecole. Questa affermazione è nota come il principio di Avogadro, che stabilisce che il volume di un gas è direttamente proporzionale al numero di moli, a condizione che la temperatura e la pressione siano costanti. Questa legge è fondamentale per la comprensione del comportamento dei gas e si basa sull'idea che le particelle di gas, indipendentemente dalla loro natura chimica, occupano lo stesso spazio quando sono soggette alle stesse condizioni fisiche. Il principio di Avogadro è una pietra miliare nella chimica moderna perché ha permesso di definire il concetto di mole e ha portato allo sviluppo della legge dei gas ideali. In pratica, ciò significa che un litro di ossigeno, idrogeno o qualsiasi altro gas, se misurato alla stessa temperatura e pressione, conterrà lo stesso numero di molecole, fornendo una base per calcoli stechiometrici e reazioni chimiche.

30 di 64 Domande

“Tutti gli elementi del VII gruppo del sistema periodico (alogeni) possiedono, nell’ultimo livello, due elettroni di tipo s e cinque di tipo p, di cui uno disaccoppiato. Essi hanno pertanto tendenza a formare ioni monovalenti negativi, acquistando un elettrone e comportandosi quindi come energici ossidanti; la loro alta reattività giustifica altresì il fatto che gli alogeni non sono generalmente presenti in natura allo stato libero, ma combinati con altri elementi”.
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente? 














La risposta corretta è la D
La domanda chiede quale affermazione può essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è: "Gli alogeni hanno una notevole tendenza a ridursi." Il brano spiega che gli alogeni, appartenenti al VII gruppo del sistema periodico, hanno sette elettroni nel loro livello energetico più esterno, con due elettroni di tipo s e cinque di tipo p, di cui uno disaccoppiato. Questa configurazione elettronica li porta a voler acquisire un elettrone per completare l'ottetto, formando così ioni monovalenti negativi. Nel processo di acquisizione di un elettrone, gli alogeni si riducono, poiché la riduzione è definita come il guadagno di elettroni. Inoltre, il testo sottolinea la loro natura di energici ossidanti, il che implica che essi stessi si riducono mentre ossidano altri elementi. Pertanto, la tendenza degli alogeni a ridursi è coerente con le informazioni fornite nel brano, giustificando la correttezza della risposta.

31 di 64 Domande

Il tessuto più mineralizzato del corpo dei mammiferi è: 














La risposta corretta e' la '

Lo smalto del dente


'.


32 di 64 Domande

La formula R-CO-O-R' e' caratteristica di:














La risposta corretta e' la '

Un estere

'.


33 di 64 Domande

Il volume V di un cilindro retto a base circolare di raggio R e di altezza H vale














La risposta corretta è la D
La domanda chiede il volume V di un cilindro retto a base circolare di raggio R e altezza H, e la risposta corretta è V = ?R²H. Questa formula è derivata dalla geometria solida ed è utilizzata per calcolare il volume di un cilindro. Il cilindro è una figura tridimensionale con due basi circolari parallele e congruenti. Per ottenere il volume, si calcola prima l'area della base circolare, che è data dalla formula A = ?R², dove R è il raggio della base e ? (pi greco) è una costante matematica approssimativamente uguale a 3,14159. Successivamente, si moltiplica l'area della base per l'altezza H del cilindro, poiché il volume di un solido a base costante è ottenuto moltiplicando l'area della base per la sua altezza. Questo processo riflette l'integrazione del concetto di volume come prodotto delle dimensioni bidimensionali e tridimensionali del solido, risultando nella formula V = ?R²H.

34 di 64 Domande

Uno scienziato, nel suo laboratorio di St. Martin, a Londra, verificando lo stato di una coltura di batteri, vi trovò una copertura di muffa. Questo evento non aveva nulla di straordinario, poiché situazioni del genere erano normali nei laboratori. La cosa eccezionale fu invece il fatto che questa
muffa aveva annientato tutti i batteri circostanti. La scoperta fu casuale: se si fosse trattato di uno scienziato più distratto, probabilmente tutto sarebbe passato inosservato…..”.
Il brano riportato si riferisce alla scoperta:














La risposta corretta e' la '

della penicillina

'.


35 di 64 Domande

La rottura della membrana plasmatica e il rigonfiamento del nucleo si ottengono trattando le cellule con una soluzione: 














La risposta corretta e' la '

Ipotonica

'.


36 di 64 Domande

Marco lancia verso l'alto una biglia, che cade al suolo descrivendo una parabola. Enrico lascia cadere un’altra biglia, identica alla prima, direttamente a terra, con traiettoria verticale. Trascurando la resistenza dell’aria, e supponendo che le biglie lascino le mani dei ragazzi alla stessa altezza, si può ragionevolmente affermare che, quando le biglie sono a 1 mm dal suolo:














La risposta corretta è la E
Marco lancia verso l'alto una biglia, che cade al suolo descrivendo una parabola, mentre Enrico lascia cadere un’altra biglia identica direttamente a terra: la variazione di energia cinetica rispetto al momento del lancio è uguale per entrambe le biglie. Questo accade perché, trascurando la resistenza dell'aria e considerando che entrambe le biglie partono dalla stessa altezza, l'energia meccanica totale di ciascuna biglia è conservata. Per Marco, l'energia potenziale iniziale viene convertita in energia cinetica quando la biglia raggiunge 1 mm dal suolo, mentre per Enrico, l'energia potenziale iniziale è zero ma l'energia cinetica acquisita è la stessa quando entrambe le biglie sono a 1 mm dal suolo. La variazione totale di energia cinetica rispetto al momento del lancio è quindi determinata dalla differenza tra l'energia potenziale iniziale e quella a 1 mm dal suolo, che è uguale per entrambe le biglie, poiché l'altezza iniziale è la stessa e l'energia potenziale a 1 mm dal suolo è trascurabile.

37 di 64 Domande

In quale dei seguenti composti è contenuto magnesio?  














La risposta corretta e' la '

Clorofilla 

'.


38 di 64 Domande

Un micron corrisponde alla milionesima parte di:














La risposta corretta è la A
Un micron corrisponde alla milionesima parte di 1 m. La risposta è corretta perché il termine "micron" è un'unità di misura equivalente a un micrometro, che è definito come un milionesimo di metro. La parola "micro" nel sistema internazionale di unità (SI) è un prefisso che rappresenta 10^-6, quindi un micrometro è esattamente 0,000001 metri. Questa unità di misura è comunemente utilizzata in vari campi scientifici e tecnologici, come la fisica, la biologia e l'ingegneria, per misurare lunghezze molto piccole, come le dimensioni delle cellule o la lunghezza d'onda della luce visibile. La comprensione di queste unità è fondamentale per chi lavora in discipline che richiedono precisione nelle misurazioni su scala microscopica.

39 di 64 Domande

Qual è la probabilità che una coppia, dopo quattro figlie femmine, abbia un maschio?  














La risposta corretta e' la '

 50% 

'.


40 di 64 Domande

In una soluzione di glucosio in acqua, la frazione molare del glucosio è 0,04.
Pertanto, la frazione molare dell'acqua è:  














La risposta corretta è la D
In una soluzione di glucosio in acqua, la frazione molare del glucosio è 0,04, pertanto, la frazione molare dell'acqua è 0,96. La frazione molare è definita come il rapporto tra il numero di moli di un componente e il numero totale di moli di tutti i componenti presenti nella soluzione. In questo caso, se la frazione molare del glucosio è 0,04, significa che il 4% delle moli totali nella soluzione è costituito da glucosio. Poiché la somma delle frazioni molari di tutti i componenti deve essere uguale a 1, la frazione molare dell'acqua sarà pari a 1 meno la frazione molare del glucosio, ovvero 1 - 0,04 = 0,96. Questo calcolo è basato sul principio che la somma delle frazioni molari di tutti i componenti in una soluzione deve sempre risultare unitaria, assicurando che la quantità totale di sostanza sia correttamente rappresentata.

41 di 64 Domande

Nella figura seguente il cerchio esterno ha raggio r . I punti comuni tra i cerchi sono tutti di tangenza e i quattro cerchi più piccoli sono tutti uguali e hanno i centri sul diametro del cerchio esterno. Qual è il raggio del quinto cerchio interno?

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La risposta corretta è la B
Nella figura seguente il cerchio esterno ha raggio r. I punti comuni tra i cerchi sono tutti di tangenza e i quattro cerchi più piccoli sono tutti uguali e hanno i centri sul diametro del cerchio esterno. Qual è il raggio del quinto cerchio interno? La risposta corretta è (2r/5). Per capire perché questa risposta è corretta, consideriamo che i quattro cerchi più piccoli sono disposti lungo il diametro del cerchio esterno, quindi ognuno di essi ha un raggio di r/5, dato che il diametro totale è 2r e ci sono cinque spazi uguali lungo il diametro (quattro cerchi più i due spazi tra di essi). Il quinto cerchio interno è tangente ai quattro cerchi più piccoli e al cerchio esterno, quindi il suo raggio deve essere tale da riempire lo spazio rimanente lungo il diametro. Dato che ogni cerchio più piccolo ha un raggio r/5 e ci sono quattro di questi cerchi, il diametro totale coperto dai loro raggi è 4*(r/5) = 4r/5. Pertanto, il raggio del quinto cerchio interno, che deve colmare la differenza fino al raggio del cerchio esterno, sarà r - 4r/5 = r/5. Tuttavia, poiché il quinto cerchio è tangente anche al cerchio esterno, il suo raggio deve essere r - (r/5) = 4r/5, e quindi il raggio del cerchio interno è effettivamente 2r/5, come indicato nella risposta corretta.

42 di 64 Domande

Quali fra i seguenti processi fanno parte della respirazione cellulare aerobica?
1. Produzione di acido lattico
2. Ciclo dell’acido citrico
3. Produzione di etanolo
4. Fosforilazione














La risposta corretta è la B
Quali fra i seguenti processi fanno parte della respirazione cellulare aerobica? La risposta corretta è 2 e 4. Il ciclo dell’acido citrico (Krebs), opzione 2, è una tappa centrale dell’aerobiosi: ossida l’acetil-CoA a CO2 nella matrice mitocondriale, generando NADH e FADH2 che alimentano la catena di trasporto degli elettroni. La fosforilazione indicata all’opzione 4 va intesa come fosforilazione ossidativa: nel mitocondrio interno l’energia del gradiente protonico creato dalla catena respiratoria è usata dall’ATP sintasi per formare ATP. L’ossigeno è l’accettore finale di elettroni, condizione che definisce il carattere aerobico del processo. La produzione di acido lattico e di etanolo (opzioni 1 e 3) appartiene invece a vie fermentative anaerobiche che rigenerano NAD+ in assenza di O2 e non fanno parte della respirazione aerobica.

43 di 64 Domande

Si consideri l’equazione chimica: BaCl2 + Na2SO4 ? BaSO4 + NaCl
Di che tipo di reazione chimica si tratta?














La risposta corretta e' la ' Metatesi '.


44 di 64 Domande

Per un gas ideale, se a temperatura costante:














La risposta corretta è la D
Per un gas ideale, se a temperatura costante si triplica il volume, la pressione diventa la terza parte. Questa affermazione è corretta in base alla legge di Boyle, che descrive il comportamento dei gas ideali a temperatura costante. Secondo questa legge, il prodotto della pressione (P) e del volume (V) di un gas è costante, esprimibile come P?V? = P?V?, dove i pedici 1 e 2 indicano rispettivamente lo stato iniziale e finale del gas. Se il volume di un gas ideale viene triplicato, mantenendo costante la temperatura, il nuovo volume V? diventa 3V?. Per mantenere l'uguaglianza, la nuova pressione P? deve essere tale che P? = P?/3, ovvero deve ridursi a un terzo della pressione iniziale. Questo comportamento è tipico dei gas ideali, dove le particelle non interagiscono tra loro e il volume occupato dalle particelle stesse è trascurabile rispetto al volume del contenitore.

45 di 64 Domande

Quale delle seguenti soluzioni acquose è la più acida?














La risposta corretta e' la ' 3M  HCl '.


46 di 64 Domande

Dato che l'ossigeno ha Z = 8, il selenio, che appartiene allo stesso gruppo dell'ossigeno e al periodo 4, deve avere Z uguale a:














La risposta corretta è la B
Dato che l'ossigeno ha Z = 8, il selenio, che appartiene allo stesso gruppo dell'ossigeno e al periodo 4, deve avere Z uguale a 34. Questa affermazione è corretta perché gli elementi che si trovano nello stesso gruppo della tavola periodica condividono la stessa configurazione elettronica esterna, il che conferisce loro proprietà chimiche simili. L'ossigeno si trova nel gruppo 16 (VI A) e ha un numero atomico (Z) di 8. Il selenio, appartenente allo stesso gruppo, si trova nel periodo 4. Per determinare il numero atomico del selenio, si devono considerare gli elementi precedenti nel periodo 4 fino al selenio stesso. Gli elementi del periodo 4 iniziano con il potassio (Z = 19) e, procedendo lungo la tavola periodica, si arriva al selenio con Z = 34. Questo calcolo conferma che il selenio ha un numero atomico di 34, coerente con la posizione del selenio nel gruppo 16 della tavola periodica.

47 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


48 di 64 Domande

Tra i seguenti solventi, quale NON è un solvente polare?














La risposta corretta e' la ' Benzene '.


49 di 64 Domande

Indica il motivo per cui ogni trasformazione chimica è accompagnata da effetti energetici:














La risposta corretta è la E
Ogni trasformazione chimica è accompagnata da effetti energetici perché i legami chimici presenti nei reagenti sono diversi da quelli presenti nei prodotti e quindi cambia l'energia chimica. Quando avviene una reazione chimica, i legami nei reagenti vengono rotti e nuovi legami vengono formati nei prodotti. Questo processo implica una variazione dell'energia interna del sistema perché i legami chimici hanno energie potenziali specifiche che dipendono dalla natura degli atomi coinvolti e dalla loro configurazione. La rottura dei legami nei reagenti richiede energia, mentre la formazione di nuovi legami nei prodotti rilascia energia. Se l'energia necessaria per rompere i legami è maggiore di quella rilasciata durante la formazione dei nuovi legami, la reazione è endotermica e assorbe energia dall'ambiente. Al contrario, se l'energia rilasciata durante la formazione dei nuovi legami è maggiore di quella necessaria per rompere i legami esistenti, la reazione è esotermica e rilascia energia nell'ambiente. Questo scambio di energia è ciò che si manifesta come effetti energetici nelle trasformazioni chimiche.

50 di 64 Domande

La parete cellulare delle cellule vegetali è formata principalmente da:














La risposta corretta è la C
La parete cellulare delle cellule vegetali è costituita principalmente da cellulosa, un polisaccaride formato da catene lineari di glucosio unite da legami ?(1?4). Queste catene si aggregano in microfibrille robuste tramite legami idrogeno, fornendo elevata resistenza alla trazione. Le microfibrille di cellulosa sono immerse in una matrice di emicellulose e pectine che conferisce flessibilità e capacità di idratazione; nelle pareti secondarie di cellule mature o specializzate può depositarsi lignina, che aumenta rigidità e impermeabilità. Tale architettura permette alle cellule vegetali di mantenere forma, resistere alla pressione di turgore e modulare la crescita: l’allentamento controllato della rete cellulosica consente l’espansione cellulare. È utile distinguere la cellulosa da altri costituenti di pareti in diversi organismi: i funghi e gli artropodi hanno pareti o esoscheletri a base di chitina, mentre i batteri possiedono peptidoglicano. Questa differenza spiega, in clinica, la selettività di molti antimicrobici: gli antibiotici che inibiscono la sintesi del peptidoglicano agiscono sui batteri senza colpire cellule vegetali o animali, che non possiedono tale struttura. Nelle piante, altre componenti come callosio (?-1,3-glucano), suberina o cutina compaiono in contesti specifici, ma non rappresentano la frazione principale della parete. Sul piano biomedico e nutrizionale, la cellulosa è la principale fibra insolubile della dieta umana. Poiché l’uomo non esprime cellulasi, la cellulosa non viene digerita nell’intestino tenue; è scarsamente fermentata dal microbiota colico e agisce soprattutto come fibra di massa, aumentando il volume fecale e favorendo la peristalsi, con beneficio nella prevenzione della stipsi. Derivati della cellulosa (ad esempio microcristallina o idrossipropilmetilcellulosa) sono ampiamente usati come eccipienti farmaceutici, agenti gelificanti e veicoli per il rilascio controllato di farmaci, nonché in lacrime artificiali e medicazioni. In sintesi, la risposta corretta è “cellulosa” perché costituisce l’impalcatura portante della parete vegetale; altre sostanze come pectine, emicellulose e lignina modulano le proprietà della parete, ma non ne rappresentano l’elemento principale.

51 di 64 Domande

L’ epidermide è costituita da:














La risposta corretta e' la ' epitelio pavimentoso pluristratificato '.


52 di 64 Domande

Quale processo prevede la rimozione degli introni non codificanti dal pre-mRNA per generare l'mRNA maturo?














La risposta corretta e' la ' Splicing dell'RNA '.


53 di 64 Domande

I microfilamenti del citoscheletro sono costituiti da:














La risposta corretta è la B
I microfilamenti sono una delle tre principali componenti del citoscheletro e sono costituiti da actina. Monomeri globulari di actina (G-actina) polimerizzano in filamenti elicoidali (F-actina) di circa 7 nm di diametro, con polarità intrinseca (estremità “più” e “meno”) e dinamica elevata: l’assemblaggio/disassemblaggio è regolato dall’ATP e da proteine accessorie (es. Arp2/3 e formina per la nucleazione, cofilina per il disassemblaggio, proteine di cappuccio e di cross-linking). Questa dinamica consente fenomeni come il treadmilling, alla base di molte funzioni cellulari. Funzionalmente, i microfilamenti di actina modellano il cortex cellulare e determinano forma, tensione e adesione (tramite complessi di adesione focali). Sono essenziali per la motilità cellulare (lamellipodi e filopodi), per l’endocitosi e per la citocinesi, dove l’anello contrattile actina–miosina separa le cellule figlie. Nell’epitelio intestinale costituiscono l’impalcatura dei microvilli; nel muscolo scheletrico e cardiaco formano i filamenti sottili del sarcomero, interagendo con la miosina sotto controllo del complesso troponina–tropomiosina, permettendo la contrazione. È utile distinguerli dagli altri elementi del citoscheletro: i microtubuli sono formati da tubulina, hanno diametro maggiore (~25 nm) e funzioni in trasporto intracellulare e mitosi; i filamenti intermedi (~10 nm) comprendono cheratine, vimentina, desmina e lamìne e forniscono resistenza meccanica. Questa distinzione aiuta a evitare distrattori tipici nelle domande d’esame. Il rilievo clinico dell’actina è ampio. Alterazioni di proteine che legano l’actina indeboliscono l’integrità cellulare: la perdita di distrofina (che ancora l’actina alla membrana) causa la distrofia muscolare di Duchenne; difetti del citoscheletro corticale eritrocitario (spettina–actina–ankirina) contribuiscono alla sferocitosi ereditaria; mutazioni che colpiscono regolatori della polimerizzazione dell’actina (es. vie WASP) determinano immunodeficienze con piastrinopenia. Alcuni patogeni intracellulari, come Listeria, sfruttano la polimerizzazione dell’actina per la motilità intracellulare. Composti come la citochalasina (inibisce la polimerizzazione) o la falloidina (stabilizza F-actina) sono strumenti sperimentali che evidenziano il ruolo cruciale, ma non sono impiegati come terapie per l’alto rischio di tossicità. In sintesi, i microfilamenti sono filamenti di actina dinamici e polari, indispensabili per struttura, movimento e divisione cellulare, e coinvolti in numerose condizioni patologiche quando la loro organizzazione è perturbata.

54 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


62 di 64 Domande

La disintossicazione dei farmaci lipidici e di altri composti nocivi nel reticolo endoplasmatico è effettuata da:














La risposta corretta e' la ' citocromo P450 '.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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