Simulazione

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1 di 62 Domande

Applicando la legge dell'assortimento indipendente, un individuo con genotipo GgFf produce i gameti:














La risposta corretta e' la '

GF,Gf,gF,gf

'.


2 di 62 Domande

Due oggetti a forma di cubo hanno rispettivamente lato di 5 e di 10 cm. I due cubi hanno esattamente lo stesso peso. Se indichiamo con p il peso specifico del cubo più piccolo e con P il peso specifico del cubo più grande, in che rapporto stanno i pesi specifici p e P ?














La risposta corretta è la B
Due oggetti a forma di cubo hanno rispettivamente lato di 5 e di 10 cm, e i due cubi hanno esattamente lo stesso peso; il rapporto tra i pesi specifici p e P è (p/P) = 8. La spiegazione si basa sul fatto che il volume di un cubo è dato dal cubo del suo lato. Pertanto, il volume del cubo più piccolo è 5³ = 125 cm³, mentre quello del cubo più grande è 10³ = 1000 cm³. Poiché i due cubi hanno lo stesso peso, possiamo scrivere l'equazione del peso come p × 125 = P × 1000, dove p e P sono i pesi specifici dei due cubi. Risolvendo questa equazione per il rapporto tra i pesi specifici, otteniamo p/P = 1000/125 = 8. Questo significa che il peso specifico del cubo più piccolo deve essere otto volte quello del cubo più grande affinché i due cubi abbiano lo stesso peso, data la differenza nei loro volumi.

3 di 62 Domande

Se il log(b)M=m e se log(b)N=n il valore di log(b)(M/Nk) vale:














La risposta corretta è la A
La domanda chiede: "Se il log(b)M=m e se log(b)N=n il valore di log(b)(M/N^k) vale?" e la risposta corretta è "m-k*n". La risposta è corretta perché si basa sulle proprietà dei logaritmi. Secondo la proprietà del logaritmo del quoziente, log(b)(M/N) è uguale a log(b)M - log(b)N. Inoltre, la proprietà del logaritmo di una potenza afferma che log(b)(N^k) è uguale a k*log(b)N. Combinando queste due proprietà, log(b)(M/N^k) diventa log(b)M - log(b)(N^k), che si espande ulteriormente a log(b)M - k*log(b)N. Sostituendo log(b)M con m e log(b)N con n, otteniamo m - k*n, che è la risposta corretta. Questa manipolazione delle proprietà logaritmiche consente di semplificare l'espressione originale nella forma richiesta.

4 di 62 Domande

Sto percorrendo in macchina una strada con diritto di precedenza. Improvvisamente una macchina spunta da una via laterale senza fermarsi allo STOP. Freno istintivamente per evitare lo scontro, mentre il cuore accelera i suoi battiti e una vampata di calore mi avvolge. Si può dedurre che:














La risposta corretta è la B
La scena descrive una minaccia improvvisa alla sicurezza: questo tipo di stimolo attiva la classica risposta “fight-or-flight”, mediata dal sistema nervoso simpatico e dall’asse simpato-midollare. L’ipotalamo, tramite le vie simpatiche toracolombari, aumenta la scarica dei neuroni postgangliari (noradrenalina) e stimola la midollare del surrene a rilasciare adrenalina nel circolo. Gli effetti periferici spiegano i segni riportati: tachicardia e aumento della contrattilità cardiaca via recettori ?1, incremento della pressione arteriosa e ridistribuzione del flusso ematico con vasocostrizione cutanea e splancnica (?1) e vasodilatazione nei muscoli scheletrici (?2), broncodilatazione (?2), midriasi e sudorazione. La percezione di “vampata di calore” può derivare dalla rapida redistribuzione del flusso e dall’attivazione di vie simpatiche colinergiche cutanee, specie a livello del volto, che in alcuni individui si accompagna a sensazione di calore o arrossamento. L’azione istintiva di frenare è resa più probabile dall’aumento di vigilanza, velocità di conduzione, prontezza motoria e disponibilità energetica (glicogenolisi e lipolisi) indotti dalle catecolamine. In breve, l’insieme di reazioni descritte è coerente con un’attivazione simpatica acuta finalizzata a preservare l’incolumità. Per contrasto, un’attivazione parasimpatica (“rest-and-digest”) produrrebbe bradicardia, riduzione della pressione arteriosa, miosi e incremento della motilità gastrointestinale: segni non compatibili con l’episodio. Dopo la risoluzione del pericolo, barocettori e vagotono contribuiscono a riportare i parametri verso la norma; talvolta può seguire una reazione vagale tardiva con sensazione di “cedevolezza”, ma ciò avviene successivamente e non spiega la tachicardia e la vampata immediate. In ambito clinico, la stessa fisiologia è rilevante nelle emergenze (dolore acuto, ipovolemia, ansia), dove la valutazione di tachicardia, sudorazione, pallore o arrossamento e tremori indirizza verso un’attivazione adrenergica. La comprensione di questi meccanismi aiuta a distinguere risposte adattative normali da condizioni patologiche in cui l’iperattivazione simpatica diventa eccessiva o persistente.

5 di 62 Domande

La probabilità che lanciando simultaneamente due dadi si ottengano due numeri la cui somma vale 11 è, rispetto alla probabilità che si ottengano due numeri la cui somma vale 10:














La risposta corretta è la E
La probabilità che lanciando simultaneamente due dadi si ottengano due numeri la cui somma vale 11 è, rispetto alla probabilità che si ottengano due numeri la cui somma vale 10, minore. Quando si lanciano due dadi, ci sono 36 possibili combinazioni di risultati. Per ottenere una somma di 11, le combinazioni possibili sono solo due: (5,6) e (6,5). Per ottenere una somma di 10, invece, le combinazioni possibili sono tre: (4,6), (5,5) e (6,4). Pertanto, la probabilità di ottenere una somma di 11 è 2 su 36, mentre la probabilità di ottenere una somma di 10 è 3 su 36. Questo rende la probabilità di ottenere una somma di 11 inferiore a quella di ottenere una somma di 10, giustificando così la risposta corretta.

6 di 62 Domande

Funzione del tubulo renale è:














La risposta corretta e' la '

essere sede del riassorbimento

'.


7 di 62 Domande

Individuare la GIUSTA affermazione, tra le seguenti:














La risposta corretta è la A
Nel moto circolare uniforme la velocità ha modulo costante ma direzione continuamente variabile. Poiché l’accelerazione misura la variazione temporale della velocità come vettore, un cambiamento di direzione implica necessariamente un’accelerazione anche se la rapidità non cambia. In questo caso l’accelerazione è interamente perpendicolare alla velocità istantanea: la velocità è tangente alla traiettoria, mentre l’accelerazione punta verso il centro della circonferenza (centripeta). Il modulo dell’accelerazione è a = v²/r = ?²r, con v velocità lineare, r raggio e ? velocità angolare. La componente tangenziale dell’accelerazione è nulla perché la velocità non aumenta né diminuisce; resta solo la componente normale (centripeta), ortogonale alla velocità. Una semplice costruzione vettoriale chiarisce l’ortogonalità: in due istanti molto vicini, i vettori velocità sono tangenti in punti adiacenti della circonferenza e hanno lo stesso modulo; la loro differenza ?v punta radialmente verso l’interno, quindi l’accelerazione dv/dt ha direzione radiale e risulta perpendicolare alla velocità. Conseguenza immediata: la forza che mantiene il moto (F = m v²/r) compie lavoro nullo, perché è perpendicolare alla velocità (potenza P = F·v = 0), coerentemente con la velocità di modulo costante. Questo principio ha ricadute cliniche e biomediche. Nelle manovre di rotazione (per esempio in aviazione o sulle giostre), l’accelerazione centripeta si somma vettorialmente alla gravità, determinando “carichi di g” elevati che riducono il ritorno venoso e possono causare presincope o sincope. Nei test vestibolari con sedia rotatoria, la risposta del sistema semicircolare dipende da accelerazioni angolari e centripete, rilevanti per la valutazione dei disturbi dell’equilibrio. Nei dispositivi medici a pompa centrifuga, la forza centripeta imposta al fluido genera il gradiente di pressione necessario al flusso; la comprensione della direzione dell’accelerazione e delle forze associate è cruciale per minimizzare lo shear e il rischio di emolisi. In sintesi, anche a velocità costante il moto circolare è accelerato, e l’ortogonalità tra accelerazione e velocità è la chiave che ne spiega sia la cinematica sia le implicazioni fisiologiche.

8 di 62 Domande

In caso di scarsa assunzione di liquidi:














La risposta corretta e' la '

l' ipotalamo produce una maggior quantità di ormone ADH

'.


9 di 62 Domande

Il sistema https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/72kdahadh.png














La risposta corretta è la B
Il sistema https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/72kdahadh.png non ha soluzioni. Questo tipo di domanda sembra riferirsi a un sistema di equazioni o a un problema matematico rappresentato graficamente tramite un link a un'immagine. Se la risposta corretta è che il sistema "non ha soluzioni", ciò implica che le equazioni o le condizioni rappresentate sono incompatibili. In termini di algebra lineare, questo significa che le rette o i piani rappresentati dalle equazioni non si intersecano in alcun punto comune nello spazio considerato. Se si tratta di un sistema di equazioni lineari, la matrice associata potrebbe essere singolare o potrebbe avere un rango inferiore rispetto al numero di equazioni, indicando l'assenza di punti di intersezione. In un contesto grafico, potrebbe significare che le curve non si incontrano mai o che le condizioni del problema non possono essere soddisfatte simultaneamente.

10 di 62 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


11 di 62 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

12 di 62 Domande

Si consideri l'albero genealogico di una famiglia in cui è presente un gene recessivo non legato al sesso che determina una malattia genetica. Possiamo dire con certezza che:

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La risposta corretta è la C
Si consideri l'albero genealogico di una famiglia in cui è presente un gene recessivo non legato al sesso che determina una malattia genetica. Possiamo dire con certezza che: la femmina sana di F2 è eterozigote. Poiché il carattere è autosomico recessivo, gli affetti sono aa mentre i sani possono essere AA o Aa; nel pedigree la femmina sana di F2 ha un genitore affetto (aa), quindi riceve necessariamente un allele a da quel genitore. Essendo fenotipicamente sana, non può essere aa, dunque deve essere Aa. Non può essere AA perché da un genitore aa riceverebbe sempre a e non potrebbe mai essere priva dell’allele recessivo. Il fatto che il gene non sia legato al sesso esclude spiegazioni basate sul cromosoma X e rende valida questa deduzione per entrambi i sessi.

13 di 62 Domande

In una successione ereditaria nella quale gli eredi sono 4 fratelli, al maggiore di essi la defunta madre ha riservato la quota disponibile, cioè 1/3 dell'eredità. Supponendo che i quattro fratelli divideranno fra loro in parti uguali la rimanente quota dei 2/3, quale frazione dell'eredità spetterà al fratello maggiore?














La risposta corretta e' la '

1/2

'.


14 di 62 Domande

Considerando le reazioni all'equilibrio sottostanti, in quale delle reazioni verrà prodotta una quantità maggiore di X in entrambi i casi in cui si abbia o un aumento della temperatura o un aumento della pressione? [Si assuma che non avvenga un cambiamento di stato quando temperatura o pressione vengono cambiate]














La risposta corretta è la B
Considerando le reazioni all'equilibrio, la reazione in cui verrà prodotta una quantità maggiore di X sia con un aumento della temperatura sia con un aumento della pressione è 2Q(g) ? X(g), dove la reazione diretta è endotermica. Quando una reazione endotermica è sottoposta a un aumento di temperatura, l'equilibrio si sposta verso i prodotti per assorbire il calore in eccesso, favorendo la formazione di X. Inoltre, un aumento della pressione favorisce la formazione del prodotto quando il numero di moli di gas nei prodotti è inferiore a quello dei reagenti. Nella reazione 2Q(g) ? X(g), vi è una riduzione del numero di moli gassose passando dai reagenti ai prodotti, quindi un aumento della pressione sposta l'equilibrio verso la produzione di X. Pertanto, entrambi i cambiamenti, di temperatura e pressione, portano a un aumento della quantità di X prodotta.

15 di 62 Domande

A un corso di laurea sono iscritti 235 studenti, di cui 183 maschi, 190 miopi, 204 castani e 214 in corso. Qual è il numero minimo di uomini miopi?














La risposta corretta è la B
Il numero minimo di uomini miopi in un corso di laurea con 235 studenti è 138. Per determinare il numero minimo di uomini miopi, dobbiamo considerare le sovrapposizioni tra le diverse categorie di studenti. Sappiamo che ci sono 183 maschi e 190 miopi. Per trovare il minimo, dobbiamo massimizzare la sovrapposizione tra le due categorie, ovvero trovare il massimo numero possibile di studenti che non siano in entrambe le categorie. Se tutti i 52 studenti non miopi (235 totali meno 183 maschi) fossero femmine, allora tutti i miopi potrebbero essere maschi. Tuttavia, poiché ci sono solo 183 maschi, e non possiamo avere più di 183 maschi miopi, il numero minimo di uomini miopi è dato da 183 maschi meno il massimo numero di maschi non miopi. Se 45 maschi non fossero miopi (perché 190 meno 52 fa 138, il numero minimo di uomini miopi), allora avremmo 138 uomini miopi. Pertanto, il numero minimo di uomini miopi è 138, dato che questo è il massimo numero possibile di miopi che possono essere maschi, considerando le limitazioni date.

16 di 62 Domande

Quale elemento presenta configurazione elettronica 1s22s?














La risposta corretta è la E
La configurazione elettronica 1s²2s¹ corrisponde al litio. Questa configurazione elettronica descrive la distribuzione degli elettroni negli orbitali atomici del litio, che ha un numero atomico pari a 3. Gli elettroni riempiono gli orbitali partendo da quelli a più bassa energia; nel caso del litio, i primi due elettroni occupano l'orbitale 1s, completamente riempito con due elettroni, mentre il terzo elettrone occupa l'orbitale 2s, che è il successivo in ordine di energia. Questa configurazione è tipica dei metalli alcalini, di cui il litio è il primo elemento nel gruppo della tavola periodica. La disposizione degli elettroni è fondamentale per determinare le proprietà chimiche dell'elemento, come la sua reattività e il suo comportamento nei legami chimici.

17 di 62 Domande

Quale tra le seguenti modalità di trasporto attraverso la membrana plasmatica richiede normalmente idrolisi di ATP?














La risposta corretta e' la '

Pompa ionica.

'.


18 di 62 Domande

Quale dei seguenti elementi NON appartiene agli elementi di transizione?














La risposta corretta e' la '

As

'.


19 di 62 Domande

Individuare quale diagramma soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i tre termini seguenti: professori, amanti della lirica, laureati in storia

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La risposta corretta e' la '

Diagramma 1

'.


20 di 62 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


21 di 62 Domande

Il pH di una soluzione contenente acido formico 0,4 M e formiato di sodio 1,0 M è 4,15. Quale sarà il pH della medesima soluzione se viene diluita di 10 volte?














La risposta corretta è la D
Il pH di una soluzione contenente acido formico 0,4 M e formiato di sodio 1,0 M è 4,15 e rimarrà 4,15 anche se la soluzione viene diluita di 10 volte. Questa situazione è un classico esempio di soluzione tampone, in cui una base debole e il suo sale formano un sistema in grado di mantenere il pH relativamente costante anche in seguito a diluizioni moderate. La capacità di una soluzione tampone di resistere ai cambiamenti di pH è dovuta alla presenza di una coppia acido-base coniugata, nel nostro caso l'acido formico e il formiato di sodio. La diluizione riduce le concentrazioni di entrambi i componenti della coppia tampone, ma il rapporto tra le concentrazioni rimane invariato, mantenendo quindi costante il pH secondo l'equazione di Henderson-Hasselbalch. Pertanto, la diluizione non altera il rapporto tra acido e base coniugata, e di conseguenza il pH della soluzione rimane 4,15.

22 di 62 Domande

Qual è la soluzione dell’equazione 2-x +x-2= 0 ?














La risposta corretta è la E
L'equazione 2-x + x-2 = 0 non ha soluzioni per valori reali di x. Questa affermazione è corretta perché esaminando i termini dell'equazione, 2-x è sempre positivo per qualsiasi valore reale di x, poiché una potenza di 2 con esponente negativo rappresenta il reciproco di una potenza di 2 con esponente positivo, quindi non può mai essere zero. Allo stesso modo, x-2 è il reciproco di x2, il quale è anch'esso sempre positivo per qualsiasi x reale diverso da zero. Pertanto, la somma di due quantità positive non può mai essere uguale a zero, il che implica che non esistono valori reali di x che soddisfano l'equazione. Anche se x fosse zero, x-2 non sarebbe definito, confermando ulteriormente l'assenza di soluzioni reali.

23 di 62 Domande

Quale tra le parole ABCDE condivide una proprietà di significato con tutte le parole 1, 2 e 3?
1. Irlandese
2. Cipriota
3. Islandese














La risposta corretta e' la '

Maltese

'.


24 di 62 Domande

Una soluzione contiene 5 g di soluto disciolti in 50 L di solvente.
 La sua concentrazione è pari a: 














La risposta corretta è la A
La concentrazione di una soluzione contenente 5 g di soluto disciolti in 50 L di solvente è pari a 0,1 g/L. La concentrazione di una soluzione è definita come il rapporto tra la quantità di soluto e il volume del solvente in cui è disciolto, espressa generalmente in grammi per litro (g/L). In questo caso, la quantità di soluto è 5 grammi e il volume del solvente è 50 litri. Dividendo la quantità di soluto per il volume del solvente, si ottiene 5 g / 50 L, che semplificando risulta in 0,1 g/L. Questa è la concentrazione della soluzione, che indica quanto soluto è presente per ogni litro di solvente. Tale calcolo è fondamentale in chimica per determinare la composizione di una soluzione e per applicazioni pratiche in laboratorio e in industria.

25 di 62 Domande

Nella fase oscura della fotosintesi le molecole di anidride carbonica: 














La risposta corretta e' la '

Si legano ciascuna a uno zucchero a 5 atomi di carbonio 

'.


26 di 62 Domande

Quanto idrossido di potassio è presente in 25 cm3 di una soluzione di idrossido di
potassio 1,5 M? “Si assuma massa atomica relativa: H = 1; O = 16; K = 39”














La risposta corretta è la A
La quantità di idrossido di potassio presente in 25 cm³ di una soluzione di idrossido di potassio 1,5 M è 2,1 g. Per trovare la massa di KOH in soluzione, dobbiamo prima calcolare il numero di moli di KOH presenti. La molarità (M) è definita come moli di soluto per litro di soluzione, quindi in 25 cm³ (che corrispondono a 0,025 L) di una soluzione 1,5 M ci sono 1,5 mol/L × 0,025 L = 0,0375 mol di KOH. La massa molare del KOH si calcola sommando le masse atomiche dei suoi componenti: K (39) + O (16) + H (1) = 56 g/mol. Moltiplicando il numero di moli per la massa molare otteniamo la massa di KOH: 0,0375 mol × 56 g/mol = 2,1 g. Pertanto, la risposta corretta è 2,1 g.

27 di 62 Domande

 Qual è il numero di massa di uno ione formato da 16 protoni, 14 elettroni e 18 neutroni














La risposta corretta è la A
Il numero di massa di uno ione formato da 16 protoni, 14 elettroni e 18 neutroni è 34. Il numero di massa di un atomo o uno ione è dato dalla somma del numero di protoni e neutroni presenti nel nucleo, poiché gli elettroni hanno una massa trascurabile rispetto a protoni e neutroni. In questo caso, l'atomo ha 16 protoni e 18 neutroni, quindi il numero di massa è 16 + 18 = 34. Gli elettroni non influenzano il numero di massa, ma determinano la carica dello ione; in questo caso, con 16 protoni e 14 elettroni, lo ione ha una carica positiva di +2. Tuttavia, la carica non altera il calcolo del numero di massa, che dipende esclusivamente dai protoni e dai neutroni.

28 di 62 Domande

Tra quali delle seguenti coppie di elementi si stabilisce un legame prevalentemente ionico?














La risposta corretta è la D
Tra quali delle seguenti coppie di elementi si stabilisce un legame prevalentemente ionico? La risposta corretta è K e Cl. Il legame ionico si forma generalmente tra un metallo e un non metallo, dove il metallo cede uno o più elettroni al non metallo, risultando in una coppia di ioni con cariche opposte che si attraggono reciprocamente. Il potassio (K) è un metallo alcalino con una bassa energia di ionizzazione, il che lo rende propenso a perdere un elettrone per formare un catione K?. Il cloro (Cl), d'altra parte, è un non metallo con un'elevata affinità elettronica, il che lo rende incline ad accettare un elettrone per formare un anione Cl?. La differenza significativa di elettronegatività tra K e Cl favorisce la formazione di un legame ionico, rendendo KCl un composto tipicamente ionico.

29 di 62 Domande

Indicare quali parole, tra le cinque sequenze proposte, vanno sostituite ai numeri per dare un senso compiuto e logico alle frasi seguenti.
 “Il cervello aveva ___(1)___ uguali alle nostre già negli uomini di 300.000 anni fa; anzi, sembra quasiavesse addirittura un ___(2)___ un po’ superiore a quello odierno. Questo non implica che fosse di___(3)___ interna uguale alla nostra”. 














La risposta corretta e' la '

(1) = dimensioni, (2) = volume, (3) = struttura 

'.


30 di 62 Domande

Quando il mio gatto fa le fusa vuol dire che è rilassato. Sulla base di questa sola affermazione, quale delle seguenti deduzioni è corretta?














La risposta corretta e' la '

Il mio gatto non è rilassato, quindi non fa le fusa

'.


31 di 62 Domande

I virus a RNA devono disporre in proprio di alcuni enzimi in quanto:














La risposta corretta e' la '

Le cellule ospiti non possiedono enzimi che possano replicare il genoma virale 

'.


32 di 62 Domande

La pinna anteriore di una balena, il braccio di un uomo, l’ala di un pipistrello, la zampa di una lucertola sono definite strutture:














La risposta corretta e' la '

Omologhe

'.


33 di 62 Domande

Nella capsula di Bowman che circonda il glomerulo renale il filtrato:














La risposta corretta è la B
Nella capsula di Bowman che circonda il glomerulo renale il filtrato: contiene anche glucosio. Il filtrato glomerulare è un ultrafiltrato del plasma generato attraverso una barriera di filtrazione selettiva per dimensione e carica (endotelio fenestrato, membrana basale glomerulare e podociti): consente il passaggio di acqua e soluti piccoli mentre trattiene cellule e proteine plasmatiche. Il glucosio, molecola piccola (~180 Da) e non legata alle proteine, ha coefficiente di setaccio vicino a 1 ed è quindi liberamente filtrato. La sua concentrazione nel filtrato eguaglia quella del plasma nell’acqua libera da proteine. In condizioni fisiologiche, il glucosio filtrato viene quasi completamente riassorbito nel tubulo prossimale tramite cotrasportatori sodio-glucosio (SGLT2 prevalentemente, poi SGLT1) e trasportatori basolaterali GLUT, motivo per cui non compare nelle urine. Glicosuria si osserva quando la glicemia supera la soglia renale (circa 180–200 mg/dL) o in difetti tubulari/terapie con inibitori SGLT2, ma ciò non nega la presenza del glucosio nel filtrato di Bowman.

34 di 62 Domande

La maggior parte dei geni legati al sesso:














La risposta corretta e' la '

Risiede sul cromosoma X, i cui alleli recessivi si manifestano nei maschi o nelle femmine omozigoti

'.


35 di 62 Domande

Il progesterone viene prodotto:














La risposta corretta e' la '

Dal corpo luteo dopo l'ovulazione 

'.


36 di 62 Domande

Per quali numeri risulta divisibile 1250? 














La risposta corretta è la A
La domanda chiede: "Per quali numeri risulta divisibile 1250?" e la risposta corretta è: "Nessuna delle risposte indicate è corretta". La risposta è corretta perché 1250 è un numero che può essere scomposto nei suoi fattori primi, ovvero 2, 5 e 5, con una scomposizione completa che risulta in 2 x 5^4. Pertanto, 1250 è divisibile per qualsiasi combinazione di questi fattori e i loro prodotti, come 2, 5, 10, 25, 50, 125, 250, 625 e 1250 stesso. Se nessuna delle opzioni di risposta fornite includeva uno di questi numeri o una combinazione corretta di essi, allora la risposta "Nessuna delle risposte indicate è corretta" è giustificata. La chiave è verificare che i divisori elencati siano effettivamente divisori di 1250, il che richiede una comprensione della scomposizione in fattori primi.

37 di 62 Domande

L'emoglobina sta al Fe come la clorofilla sta al














La risposta corretta e' la '

Mg

'.


38 di 62 Domande

L'atropina è un farmaco adoperato nelle visite oculistiche per dilatare la pupilla. Esso provoca anche altri effetti, quali l'accelerazione del battito cardiaco e aumento della pressione sanguigna. Su quale parte del sistema nervoso agisce?














La risposta corretta e' la '

Sistema nervoso simpatico

'.


39 di 62 Domande

Il parassita Plasmodium falciparum, agente della malaria, è:














La risposta corretta e' la '

un protozoo

'.


40 di 62 Domande

"La vitamina A esiste in due forme, la A1 e la A2; entrambe sono alcooli a 20 atomi di C, e sono formate da unità isopreniche; la vitamina non si trova, come tale, nelle piante, ma molte piante contengono composti di tipo isoprenoide, chiamati carotenoidi, che possono essere trasformati enzimaticamente in vitamina A dalla maggior parte degli animali".
Quale delle seguenti affermazioni è in accordo con il contenuto del brano?














La risposta corretta e' la '

Molti animali sono in grado di trasformare in vitamina A i carotenoidi.

'.


41 di 62 Domande

L’aterosclerosi colpisce principalmente le arterie ed è caratterizzata dalla formazione nella loro parete interna di placche dure e ruvide, dette ateromatose. Esse sono costituite principalmente da:














La risposta corretta e' la '

lipidi, colesterolo in particolare

'.


42 di 62 Domande

Le onde elettromagnetiche che vengono utilizzate per le trasmissioni radio tra imbarcazioni: 














La risposta corretta è la E
Le onde elettromagnetiche che vengono utilizzate per le trasmissioni radio tra imbarcazioni trasportano energia indipendentemente dalla frequenza utilizzata. Questa affermazione è corretta perché tutte le onde elettromagnetiche, indipendentemente dalla loro frequenza, sono in grado di trasportare energia. Le onde radio, che sono una forma di radiazione elettromagnetica, trasmettono energia attraverso il campo elettrico e magnetico oscillante che si propaga nello spazio. La quantità di energia trasportata da un'onda elettromagnetica è legata alla sua ampiezza e non direttamente alla sua frequenza, anche se la frequenza può influenzare altri aspetti come la capacità di penetrare attraverso materiali o la distanza di trasmissione. Nel contesto delle comunicazioni radio, le onde vengono modulate in termini di frequenza o ampiezza per trasportare informazioni, ma la capacità di trasportare energia è una caratteristica intrinseca di tutte le onde elettromagnetiche. Questo principio è fondamentale per le comunicazioni radio marittime, dove la trasmissione affidabile di segnali è essenziale per la sicurezza e la navigazione.

43 di 62 Domande

Foucault nel 1851 sospese con un filo di 67 m una sfera di 28 kg al soffitto della cupola del Pantheon di Parigi e la fece oscillare per una famosa dimostrazione.Trovate fra le seguenti l’affermazione sicuramente ERRATA.














La risposta corretta e' la '

La frequenza di oscillazione si riduceva con le ore

'.


44 di 62 Domande

Qual è il numero intero che approssima meglio il numero (5+√5)/(5-√5) ?














La risposta corretta è la E
Il numero intero che approssima meglio il numero (5+?5)/(5-?5) è 3. Per trovare l'approssimazione intera di questa espressione, si può razionalizzare il denominatore moltiplicando numeratore e denominatore per il coniugato del denominatore, cioè (5+?5). Questo porta a ((5+?5)²)/(5²-(?5)²), che si semplifica a (25 + 10?5 + 5)/(25-5), ovvero (30 + 10?5)/20. Dividendo tutto per 10, si ottiene (3 + ?5)/2. Poiché ?5 è approssimativamente 2.236, l'espressione diventa (3 + 2.236)/2, che è circa 2.618. L'intero più vicino a 2.618 è 3, quindi la risposta corretta è 3.

45 di 62 Domande

Il 2% del 30% di una certa quantità:














La risposta corretta è la A
Il 2% del 30% di una certa quantità corrisponde allo 0,6% di quella quantità. Per determinare la correttezza di questa affermazione, bisogna calcolare il 2% del 30% della quantità iniziale. Si inizia calcolando il 30% della quantità, che si ottiene moltiplicando la quantità per 0,30. Successivamente, si calcola il 2% del risultato ottenuto, moltiplicandolo per 0,02. Questo è equivalente a moltiplicare la quantità iniziale per 0,30 e poi per 0,02, che matematicamente si traduce in 0,30 × 0,02 = 0,006. Pertanto, il risultato finale è lo 0,6% della quantità iniziale, confermando che la risposta fornita è corretta.

46 di 62 Domande

Nella specie umana, il padre trasmette il cromosoma Y:














La risposta corretta e' la '

Solo ai figli di sesso maschile

'.


47 di 62 Domande

In una reazione chimica reversibile la velocità della reazione da sinistra a destra è uguale a quella da destra a sinistra quando:














La risposta corretta e' la '

La reazione è all'equilibrio.

'.


48 di 62 Domande

Nella molecola di un alcol secondario:














La risposta corretta è la A
Nella molecola di un alcol secondario, l'atomo di carbonio che porta il gruppo alcolico lega un solo atomo d'idrogeno. Un alcol secondario è caratterizzato dalla presenza di un gruppo ossidrilico (-OH) legato a un atomo di carbonio che è a sua volta legato ad altri due atomi di carbonio e un atomo di idrogeno. Questo distingue gli alcoli secondari dagli alcoli primari, dove il carbonio con il gruppo -OH è legato a due atomi di idrogeno e un solo atomo di carbonio, e dagli alcoli terziari, dove il carbonio con il gruppo -OH è legato a tre atomi di carbonio e nessun atomo di idrogeno. La struttura di un alcol secondario implica che il carbonio centrale, che porta il gruppo funzionale, abbia una configurazione che permette la formazione di legami con due gruppi alchilici e un idrogeno, conferendo così le proprietà chimiche e fisiche tipiche degli alcoli secondari.

49 di 62 Domande

A temperatura ambiente (20 °C) i non metalli:














La risposta corretta e' la ' sono in genere cattivi conduttori di elettricità '.


50 di 62 Domande

Quale dei seguenti atomi ha il raggio maggiore?














La risposta corretta e' la ' Cs '.


51 di 62 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


52 di 62 Domande

L’ analisi del cariotipo di un individuo permette di:














La risposta corretta e' la ' verificare la presenza di una mutazione cromosomica '.


53 di 62 Domande

Per embolia si intende:














La risposta corretta e' la ' l'ostruzione di un'arteria o di una vena causata da un coagulo o da una bolla gassosa '.


54 di 62 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 62 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 62 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 62 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 62 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 62 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


60 di 62 Domande

Se due moli di HNO3 reagiscono con una mole di Ca(OH)2 si formano due prodotti, di cui uno è l’ acqua. Nell’ altro prodotto formatosi nella reazione da quale legame sono uniti gli atomi che lo costituiscono?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale tipo di legame unisce gli atomi nell'altro prodotto formatosi quando due moli di HNO? reagiscono con una mole di Ca(OH)?, e la risposta corretta è "Ionico". Quando l'acido nitrico (HNO?) reagisce con l'idrossido di calcio (Ca(OH)?), si verifica una reazione di neutralizzazione che porta alla formazione di acqua e nitrato di calcio (Ca(NO?)?). Il nitrato di calcio è un composto ionico in cui gli ioni calcio (Ca²?) e i nitrati (NO??) sono tenuti insieme da legami ionici. I legami ionici si formano quando c'è un trasferimento di elettroni da un atomo a bassa elettronegatività, come il calcio, a un gruppo con alta elettronegatività, come il nitrato. Questo trasferimento di elettroni crea ioni con cariche opposte che si attraggono reciprocamente, stabilendo così un legame ionico. La natura ionica del composto è confermata dalla sua solubilità in acqua e dalla capacità di condurre elettricità in soluzione, tipiche dei composti ionici.

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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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