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1 di 64 Domande

In rapporto allo studio delle cellule viventi, due sono i campi di indagine tradizionalmente chiamati in causa: la......... (che studia il modo in cui le cellule di un organismo vivente manipolano l'energia e più in particolare il modo in cui l'ATP - cioè il trifosfato di adenosina, che è appunto la molecola dell'energia - viene sintetizzato) e il trasporto degli ioni (soprattutto dei cationi, cioè degli ioni di carica positiva). Un tempo i due campi erano ritenuti distinti, ma oggi appare evidente che il loro oggetto di indagine è lo stesso. Il movimento dei cationi attraverso le membrane delle cellule è infatti un processo collegato alla dinamica energetica dell'organismo e al modo in cui le cellule viventi controllano l'energia del corpo. Qual è la disciplina di cui si tratta nel brano?














La risposta corretta e' la '

Bioenergetica

'.


2 di 64 Domande

Se a una soluzione di AgNO3 si aggiunge HCl:














La risposta corretta è la A
Se a una soluzione di AgNO? si aggiunge HCl, precipita cloruro d'argento. Questo fenomeno avviene perché il nitrato d'argento (AgNO?) dissocia in acqua per formare ioni Ag? e NO??. Quando si aggiunge acido cloridrico (HCl), questo si dissocia in ioni H? e Cl?. Gli ioni Ag? reagiscono con gli ioni Cl? per formare cloruro d'argento (AgCl), un composto poco solubile in acqua che precipita come solido bianco. Questa reazione è un classico esempio di reazione di precipitazione e può essere rappresentata dall'equazione chimica: Ag?(aq) + Cl?(aq) ? AgCl(s). La bassa solubilità del cloruro d'argento in acqua è la ragione per cui si forma un precipitato. Questo tipo di reazione è comunemente utilizzato in chimica analitica per identificare la presenza di ioni cloruro in una soluzione.

3 di 64 Domande

Quali dei seguenti gruppi di unità contiene SOLO unità di misura della grandezza "pressione"?














La risposta corretta e' la '

Pascal, newton/(metro quadro), bar, ettopascal

'.


4 di 64 Domande

Un triangolo rettangolo ruotando attorno a un cateto genera una figura solida. Quale?














La risposta corretta è la C
Un triangolo rettangolo ruotando attorno a un cateto genera una figura solida: un cono. Quando un triangolo rettangolo viene fatto ruotare attorno a uno dei suoi cateti, il cateto attorno al quale avviene la rotazione funge da asse di rotazione. Durante questo processo, l'ipotenusa del triangolo descrive una superficie curva, mentre l'altro cateto rimane parallelo all'asse di rotazione. La rotazione completa del triangolo crea un solido tridimensionale chiamato cono, dove il vertice del triangolo diventa il vertice del cono, l'ipotenusa genera la superficie laterale curva del cono e la base del triangolo forma la base circolare del cono. Questo principio si basa sulla geometria solida e sul concetto di generazione di solidi di rotazione.

5 di 64 Domande

Tutti i cani sono fedeli e tutti gli animali fedeli sono mammiferi.
Alcuni mammiferi possono passeggiare sui tetti.
Dunque
Una sola delle deduzioni qui elencate completa correttamente il sillogismo:














La risposta corretta e' la '

non è impossibile che alcuni cani possano passeggiare sui tetti

'.


6 di 64 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


7 di 64 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

8 di 64 Domande

Attraverso una membrana semipermeabile vengono messe a contatto due soluzioni acquose di glucosio, C6H12O6. La soluzione (a) è 0,325 M, la soluzione (b) è 0,0325 M. Quale delle seguenti affermazioni NON è corretta?














La risposta corretta e' la '

Il glucosio passa dalla soluzione (a) alla soluzione (b)

'.


9 di 64 Domande

Quale delle seguenti caratteristiche NON è riferibile alla trasmissione di un carattere recessivo legato al cromosoma X?














La risposta corretta e' la '

Il fenotipo recessivo compare solo nei maschi

'.


10 di 64 Domande

Considerando il numero di ossidazione dei reagenti coinvolti, quali delle seguenti reazioni sono ossidoriduzioni? 

1) Cl2 + 2KBr → 2KCl + Br2

2) 2Na + H2 --> 2NaH

3) 2CrO2-4  --> Cr2O2-7 + 2H2O
4) MnO2 + 4HCl → MnCl2 + Cl2 + 2H20














La risposta corretta e' la '

1,2 e 4

'.


11 di 64 Domande

Le spese mediche per gli interventi di chirurgia estetica non necessari dovrebbero essere interamente sostenute dai pazienti. Quale delle seguenti affermazioni esprime il principio alla base di questo ragionamento?














La risposta corretta e' la '

Se si sceglie di cercare lavoro in una città lontana da quella di residenza si dovrebbero sostenere le spese di viaggio o di trasloco

'.


12 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni riguardanti i chiasmi è corretta?














La risposta corretta è la B
Alla domanda "Quale delle seguenti affermazioni riguardanti i chiasmi è corretta?" la risposta corretta è: si tratta di punti di connessione tra cromatidi di cromosomi omologhi in cui è avvenuta la rottura e la ricombinazione dei cromatidi stessi. I chiasmi sono la manifestazione citologica dei crossover che insorgono nella profase I della meiosi, in particolare tra pachitene e diplotene. Derivano da rotture a doppio filamento indotte e riparate per ricombinazione omologa, che determinano lo scambio di segmenti tra cromatidi non fratelli. Al diplotene i chiasmi diventano visibili e, insieme alla coesina centromerica, mantengono uniti i bivalenti fino all’anafase I, assicurando il corretto orientamento e la segregazione degli omologhi. Non vanno confusi con il complesso sinaptonemale, che media l’allineamento ma si disfa prima della metafase I, né con contatti mitotici in cui non avviene crossing-over. La loro presenza incrementa la variabilità genetica e difetti nella loro formazione possono causare aneuploidie.

13 di 64 Domande

Quale delle seguenti affermazioni inerenti alla meiosi è corretta?














La risposta corretta e' la '

Le tetradi si allineano sul piano equatoriale della cellula durante la metafase I

'.


14 di 64 Domande

Quale tra i seguenti composti è un'ammide?














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale tra i seguenti composti è un'ammide e la risposta corretta è CH?CONH?. Un'ammide è un composto organico derivato dagli acidi carbossilici in cui il gruppo -OH del carbossile è sostituito da un gruppo -NH?, -NHR o -NR?. Nella formula CH?CONH?, il gruppo funzionale ammide è rappresentato da -CONH?, dove il carbonio è legato a un ossigeno attraverso un doppio legame (carbonile) e a un gruppo amminico (-NH?). Questo tipo di struttura è caratteristica delle ammidi, distinguendole da altri composti come ammine, chetoni o esteri. Le ammidi sono importanti in chimica organica e biochimica, essendo presenti in molecole biologiche come le proteine, dove formano legami peptidici tra gli amminoacidi.

15 di 64 Domande

Un triangolo rettangolo, ruotando intorno all'ipotenusa, genera:














La risposta corretta è la A
Un triangolo rettangolo, ruotando intorno all'ipotenusa, genera due coni uniti per la base. Quando un triangolo rettangolo viene ruotato attorno alla sua ipotenusa, la figura tridimensionale risultante è formata da due superfici coniche che condividono una base comune. Questo accade perché l'ipotenusa funge da asse di rotazione e i due cateti del triangolo tracciano due superfici coniche simmetriche rispetto all'asse. Ogni cateto genera un cono, con le loro basi coincidenti lungo l'asse di rotazione. La simmetria del triangolo rispetto all'ipotenusa assicura che i due coni siano identici e che le loro basi siano perfettamente allineate, formando così una struttura unica composta da due coni uniti per la base.

16 di 64 Domande

In una molecola di DNA costituita da 6000 nucleotidi dei quali il 20% sono guanine quale sarà il numero di adenine?














La risposta corretta e' la '

1800.

'.


17 di 64 Domande

Mutazioni recessive in un gene localizzato sul cromosoma X causano il daltonismo. Francesca non è daltonica, ma lo è suo padre. Francesca e Paolo, che non è daltonico, aspettano due gemelli, un maschio e una femmina. Quale è la probabilità che i bambini siano daltonici?














La risposta corretta e' la '

Maschio 50% - femmina 0%.

'.


18 di 64 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

product image













La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


19 di 64 Domande

La costante di solubilità del solfuro di stagno è:
 Kps = [Sn2+][S2−] = 1,0 × 10−26
Qual è la concentrazione degli ioni Sn2+ in una soluzione satura di SnS? 














La risposta corretta e' la '

1,0 × 10−13 M

'.


20 di 64 Domande

A Nicolò viene richiesto di completare la seguente tabella:

https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/17asgfiagihgadhgasdImmagine.jpg

Quale numero deve inserire Nicolò?














La risposta corretta è la A
Nicolò deve inserire il numero 423 nella tabella. Per capire perché 423 è la risposta corretta, dobbiamo considerare il contesto della tabella che, sebbene non visibile, probabilmente segue un pattern numerico o logico. In molti test di ammissione, le tabelle richiedono di riconoscere una sequenza o una relazione tra i numeri dati. Ad esempio, potrebbe trattarsi di una progressione aritmetica o geometrica, oppure di una serie basata su operazioni matematiche specifiche come somme, prodotti o differenze tra i numeri. Se il numero 423 è stato determinato come corretto, è probabile che sia stato ottenuto identificando e applicando correttamente la regola o il pattern sottostante alla tabella, dimostrando così la capacità di analisi e di risoluzione di problemi numerici da parte di Nicolò.

21 di 64 Domande

 Quale delle seguenti affermazioni che si riferiscono ai lisosomi NON è corretta? 














La risposta corretta e' la '

Contengono enzimi ad azione perossidasica 

'.


22 di 64 Domande

Se la lettera A identifica una qualunque cifra (singola), la lettera L identifica una qualunque cifra (singola) pari e la lettera Q identifica una qualunque cifra (singola) dispari, allora QALL è un numero:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede: "Se la lettera A identifica una qualunque cifra (singola), la lettera L identifica una qualunque cifra (singola) pari e la lettera Q identifica una qualunque cifra (singola) dispari, allora QALL è un numero:" e la risposta corretta è "Pari di quattro cifre". La spiegazione è la seguente: il numero QALL è composto da quattro cifre, dove la prima cifra (Q) è dispari, la seconda cifra (A) può essere qualsiasi cifra da 0 a 9, la terza cifra (L) è pari e la quarta cifra (L) è anch'essa pari. Poiché l'ultima cifra determina la parità di un numero, e dato che L è una cifra pari, l'intero numero QALL risulta essere pari. Pertanto, indipendentemente dai valori specifici delle cifre Q, A e L, la struttura del numero garantisce che sia sempre un numero pari di quattro cifre.

23 di 64 Domande

Una bollicina di gas si sposta verso l’alto dal fondo di un bicchiere di bibita frizzante termicamente in equilibrio. Cosa succede al gas della bollicina quando questa si sposta verso l’alto? 














La risposta corretta e' la '

La pressione diminuisce ed il volume aumenta 

'.


24 di 64 Domande

Aldo è titolare di una azienda casearia, e in un dato giorno può produrre formaggio se e solo se ha a disposizione sia latte che caglio. Determinare quale delle seguenti deduzioni è corretta.














La risposta corretta e' la '

Aldo oggi possiede latte ma non può produrre formaggio, quindi non ha caglio

'.


25 di 64 Domande

La molecola di un trigliceride è costituita da: 














La risposta corretta è la D
La molecola di un trigliceride è costituita da una molecola di glicerolo e tre molecole di un acido grasso. I trigliceridi sono esteri derivati dalla reazione di esterificazione tra il glicerolo, un alcol a tre gruppi ossidrilici, e acidi grassi, che sono acidi carbossilici a lunga catena. Ogni gruppo ossidrilico del glicerolo reagisce con il gruppo carbossilico di un acido grasso, formando un legame estere e rilasciando una molecola di acqua per ciascun legame. Questo processo porta alla formazione di una struttura tridimensionale in cui il glicerolo funge da spina dorsale, mentre le catene degli acidi grassi si estendono, contribuendo alle proprietà idrofobiche del trigliceride. I trigliceridi sono la forma principale di riserva energetica nei tessuti animali e vegetali e la loro struttura è fondamentale per la loro funzione di immagazzinamento dell'energia, isolamento termico e protezione degli organi interni.

26 di 64 Domande

Molti geni umani hanno sequenze molto simili a quelle dei geni corrispondenti nello scimpanzè.
La spiegazione più verosimile è che: 














La risposta corretta e' la '

Uomo e scimpanzé condividono un progenitore evolutivamente recente 

'.


27 di 64 Domande

Immergendo una foglia di insalata avvizzita in acqua dolce, subito avviene che le sue cellule: 














La risposta corretta e' la '

Si gonfiano perché l’acqua entra per osmosi

'.


28 di 64 Domande

Due geni si dicono associati quando:














La risposta corretta e' la '

Sono localizzati sullo stesso cromosoma


'.


29 di 64 Domande

"Tutti i carbonati degli elementi del II gruppo sono poco solubili in acqua, e si trovano in natura come minerali solidi; il più comune tra questi composti è il carbonato di calcio, o calcare, che costituisce uno dei minerali più diffusi; il carbonato di calcio, praticamente insolubile in acqua pura, risulta invece assai solubile in acqua contenente anidride carbonica; la soluzione acquosa di CO2 scioglie il carbonato di calcio, perché lo converte in idrogenocarbonato (o bicarbonato), solubile; le rocce calcaree vengono pertanto erose dalle acque del suolo, tutte contenenti CO2"Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?  














La risposta corretta e' la '

Il calcio è un elemento del II gruppo

'.


30 di 64 Domande

In caso di intensa attività sportiva agonistica le arterie dei muscoli allargano il proprio lume. Ciò è reso possibile per:














La risposta corretta e' la '

La stimolazione dell’adrenalina

'.


31 di 64 Domande

I calori di reazione a pressione costante vengono chiamati variazioni di entalpia; se nella reazione viene emesso calore (reazione esotermica) la variazione di entalpia viene considerata negativa; se nella reazione viene assorbito calore (reazione endotermica) la variazione di entalpia viene considerata positiva; le variazioni di entalpia in una reazione dipendono dalla natura della reazione stessa, oltre che da alcuni altri fattori, come ad es. lo stato fisico dei reagenti e dei prodotti.
Quale delle seguenti affermazioni N O N può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale affermazione non possa essere dedotta dal brano e la risposta corretta è: "Le reazioni endotermiche avvengono sempre a pressione costante." La spiegazione di questa risposta risiede nel fatto che il brano discute delle variazioni di entalpia a pressione costante, ma non implica che tutte le reazioni endotermiche debbano necessariamente avvenire in tali condizioni. Le reazioni endotermiche possono verificarsi anche a volume costante o in condizioni diverse da quelle specificate, e la variazione di entalpia può essere misurata in vari contesti sperimentali. Il brano si concentra sul concetto di variazione di entalpia a pressione costante, ma non limita le reazioni endotermiche a questa sola circostanza, pertanto l'affermazione che le reazioni endotermiche avvengano sempre a pressione costante non può essere dedotta dal testo fornito.

32 di 64 Domande

Le cinque parole sotto elencate compaiono, sottolineate, nello scritto di D. R. Hofstadter riportato al quesito 41; delle definizioni che spiegano il significato che esse assumono nel testo, UNA è imprecisa:














La risposta corretta e' la '

Grafico: rappresentazione di dati attraverso una costruzione grafica

'.


33 di 64 Domande

Sappiamo che una mole di gas perfetto, in condizioni standard, occupa un volume di 22,4 litri. Se lo lasciamo espandere isotermicamente fino a 44,8 litri, allora:














La risposta corretta è la A
Sappiamo che una mole di gas perfetto, in condizioni standard, occupa un volume di 22,4 litri. Se lo lasciamo espandere isotermicamente fino a 44,8 litri, allora la sua pressione sarà 0,5 Atm. Questa affermazione è corretta perché si basa sulla legge di Boyle, che afferma che per un gas ideale a temperatura costante, il prodotto della pressione e del volume è costante: P?V? = P?V?. Inizialmente, il gas ha una pressione di 1 Atm e un volume di 22,4 litri. Quando il volume raddoppia a 44,8 litri, per mantenere il prodotto P×V costante, la pressione deve necessariamente dimezzarsi. Pertanto, la nuova pressione sarà 0,5 Atm. Questa relazione è valida perché l'espansione è isotermica, il che significa che la temperatura del gas non cambia durante il processo, garantendo che il comportamento del gas rimanga conforme alle leggi dei gas ideali.

34 di 64 Domande

L’isotopo 14C rispetto all’isotopo 12C possiede:














La risposta corretta e' la '

Due neutroni in più

'.


35 di 64 Domande

 A quante moli corrispondono 4,0 ml di un composto avente massa molecolare pari a 50 u.m.a. e densità 1,25 g/ml? 














La risposta corretta è la A
A quante moli corrispondono 4,0 ml di un composto avente massa molecolare pari a 50 u.m.a. e densità 1,25 g/ml? La risposta corretta è 0,1. Per calcolare il numero di moli, è necessario prima determinare la massa del composto utilizzando la densità. La massa si ottiene moltiplicando il volume (4,0 ml) per la densità (1,25 g/ml), risultando in 5,0 g di composto. Successivamente, si utilizza la massa molecolare per convertire la massa in moli. La massa molecolare è pari a 50 g/mol, quindi si divide la massa del composto (5,0 g) per la massa molecolare (50 g/mol), ottenendo 0,1 moli. Questo calcolo conferma che 4,0 ml del composto corrispondono a 0,1 moli, rendendo la risposta corretta.

36 di 64 Domande

Come si chiama il gruppo alchilico che ha formula –CH2CH2CH3














La risposta corretta e' la '

Propile 

'.


37 di 64 Domande

L'equazione √(ex+k2) = 1 nell'incognita x, con k parametro reale, ha soluzione :














La risposta corretta è la A
L'equazione ?(e^x+k^2) = 1 nell'incognita x, con k parametro reale, ha soluzione per ogni valore di k strettamente compreso tra -1 e 1. Per risolvere l'equazione, eleviamo entrambi i membri al quadrato ottenendo e^x + k^2 = 1. Da qui, si ricava e^x = 1 - k^2. L'espressione 1 - k^2 deve essere positiva affinché e^x sia definita, poiché e^x è sempre positiva. Questo implica che 1 - k^2 > 0, cioè k^2 < 1. Pertanto, -1 < k < 1. In questo intervallo, 1 - k^2 è positivo e quindi esiste un valore di x tale che e^x = 1 - k^2, garantendo la soluzione dell'equazione per ogni k in questo intervallo.

38 di 64 Domande

La replicazione del DNA nucleare in una cellula eucariote si verifica:  














La risposta corretta e' la '

Prima di ciascuna mitosi o meiosi  

'.


39 di 64 Domande

Si consideri la funzione y = senx (x esprime l’ampiezza dell’angolo in radianti). I valori della funzione sen1, sen2, sen3 e sen4, disposti in ordine crescente, risultano:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di ordinare i valori della funzione seno per gli angoli 1, 2, 3 e 4 radianti in ordine crescente, e la risposta corretta è sen4, sen3, sen1, sen2. La funzione seno è crescente nell'intervallo da 0 a ?/2 radianti e decrescente nell'intervallo da ?/2 a ? radianti, quindi bisogna considerare dove si posizionano gli angoli 1, 2, 3 e 4 radianti rispetto a questi intervalli. L'angolo 1 radiante è nel primo quadrante, dove il seno è crescente, mentre 2 radianti si avvicinano a ?/2, dove il seno raggiunge il suo valore massimo di 1. L'angolo 3 radiante è nel secondo quadrante, dove il seno è decrescente ma ancora positivo, e l'angolo 4 radiante è nel terzo quadrante, dove il seno è negativo. Pertanto, sen4 è il più piccolo, seguito da sen3, poi sen1, e infine sen2, che è il più grande.

40 di 64 Domande

Quale tra i seguenti composti è un isomero del pentano?














La risposta corretta è la E
La domanda chiede quale tra i seguenti composti è un isomero del pentano, e la risposta corretta è 2-metilbutano. Gli isomeri sono composti che hanno la stessa formula molecolare ma una diversa disposizione degli atomi. Il pentano ha la formula molecolare C?H?? e può esistere in diverse forme isomeriche. Il 2-metilbutano è un isomero strutturale del pentano, il che significa che condivide la stessa formula molecolare C?H?? ma differisce nella disposizione degli atomi. Nel 2-metilbutano, la struttura consiste in una catena principale di quattro atomi di carbonio con un gruppo metile (CH?) legato al secondo atomo di carbonio, mentre il pentano è un alcano lineare con cinque atomi di carbonio disposti in una catena continua. Questa differenza nella struttura conferisce al 2-metilbutano e al pentano proprietà fisiche e chimiche leggermente diverse, pur mantenendo la stessa formula molecolare.

41 di 64 Domande

Individuare come viene definito il seguente enunciato: "Nei composti chimici gli elementi costituenti sono presenti secondo rapporti in massa definiti e costanti".














La risposta corretta è la E
"Nei composti chimici gli elementi costituenti sono presenti secondo rapporti in massa definiti e costanti" è un enunciato che definisce la Legge di Proust. Questa legge, formulata da Joseph Louis Proust alla fine del XVIII secolo, afferma che un composto chimico puro è sempre costituito dagli stessi elementi combinati nello stesso rapporto di massa. Ciò significa che, indipendentemente dalla quantità o dalla fonte del composto, la proporzione in massa degli elementi che lo costituiscono rimane invariata. Questo principio è fondamentale nella chimica perché consente di prevedere la composizione dei composti e di verificarne la purezza. Ad esempio, l'acqua, H?O, è sempre composta da idrogeno e ossigeno nel rapporto di massa di circa 1:8, indipendentemente dalla sua origine. La Legge di Proust è uno dei pilastri della chimica moderna, contribuendo alla comprensione della natura dei composti chimici e alla loro classificazione.

42 di 64 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


43 di 64 Domande

L'ormone antidiuretico:














La risposta corretta e' la ' agisce sulle cellule del dotto collettore e del tubulo distale del nefrone aumentando il riassorbimento di acqua '.


44 di 64 Domande

Un esempio di alleli è :














La risposta corretta è la C
T e t sono un esempio corretto di alleli perché rappresentano due versioni alternative dello stesso gene situato allo stesso locus su cromosomi omologhi. Negli organismi diploidi ogni gene è presente in due copie, una di origine materna e una paterna, e ciascuna copia può essere una variante diversa: queste varianti sono gli alleli. Per convenzione, la lettera maiuscola (T) indica spesso un allele dominante e la minuscola (t) un allele recessivo per quel carattere; classicamente, nel modello mendeliano, T e t rappresentano alleli che influenzano l’altezza della pianta. Non sono due geni diversi, ma due forme dello stesso gene. È utile distinguere gli alleli dalle combinazioni alleliche: TT o tt descrivono il genotipo a quel locus (omozigote dominante o recessivo), mentre Tt indica un eterozigote. Inoltre, due lettere diverse come T e S non rappresenterebbero alleli dello stesso gene, bensì principali di geni/loci differenti. Nella popolazione possono esistere più di due alleli per un dato gene (poliallelia), sebbene ogni individuo ne possieda al massimo due; un esempio classico è il sistema ABO, con alleli IA, IB e i, dove IA e IB sono codominanti. La relazione di dominanza non è universale: può essere completa, incompleta o di codominanza, a seconda del gene e del carattere. Il concetto ha ricadute cliniche dirette. Nelle malattie autosomiche recessive, come la fibrosi cistica, la presenza di due alleli patogeni del gene CFTR (anche differenti, in eterozigosi composta) determina la malattia, mentre un solo allele patogeno conferisce lo stato di portatore. Nel morbo a cellule falciformi, l’allele HbS del gene HBB in doppia copia causa la patologia, mentre l’eterozigote HbA/HbS è in genere asintomatico o paucisintomatico. In farmacogenetica, alleli diversi di geni come CYP2D6 o TPMT modulano il metabolismo dei farmaci e guidano la personalizzazione di dose e scelta terapeutica. Riconoscere che T e t sono alleli aiuta quindi a interpretare correttamente la relazione tra genotipo e fenotipo, a prevedere schemi di trasmissione ereditaria e a prendere decisioni cliniche informate.

45 di 64 Domande

Quale dei seguenti è un organo di equilibrio nell'uomo?














La risposta corretta è la B
Il labirinto è la porzione dell’orecchio interno che comprende il sistema vestibolare, vero organo dell’equilibrio nell’uomo. È costituito da un labirinto osseo che racchiude un labirinto membranoso ripieno di endolinfa. La componente vestibolare include tre canali semicircolari, utricolo e sacculo. I canali semicircolari registrano le accelerazioni angolari della testa grazie alle cellule ciliate delle creste ampollari: quando la testa ruota, l’inerzia dell’endolinfa deflette la cupola e modula la scarica dei nervi vestibolari. Utricolo e sacculo, con le loro macule ricoperte da otoliti (otoconia), rilevano le accelerazioni lineari e la posizione rispetto alla gravità. L’informazione vestibolare è integrata nel tronco encefalico e nel cervelletto con segnali visivi e propriocettivi per stabilizzare lo sguardo tramite il riflesso vestibolo-oculare e mantenere postura e equilibrio attraverso vie vestibolospinali. La funzione del labirinto si distingue dalla coclea, che è la porzione uditiva dell’orecchio interno: sebbene condividano anatomia e fluidi, solo il sistema vestibolare è deputato all’equilibrio. Clinicamente, disfunzioni del labirinto causano vertigine rotatoria, instabilità posturale, nistagmo, nausea e talora oscillopsia. Esempi tipici includono la vertigine parossistica posizionale benigna, dovuta al distacco di otoliti dall’utricolo che migrano in un canale semicircolare e alterano la risposta all’accelerazione; le crisi di Ménière, con vertigini episodiche associate a ipoacusia neurosensoriale fluttuante, acufeni e pienezza auricolare; la neurite vestibolare, che provoca vertigine acuta prolungata senza perdita uditiva. La diagnosi si basa su esame clinico e test bedside come manovra di Dix-Hallpike, head-impulse test e, quando indicato, prove caloriche o valutazioni strumentali. Il trattamento dipende dall’eziologia: per la VPPB sono efficaci le manovre di riposizionamento degli otoliti; nella fase acuta di vertigine intensa si impiegano brevemente farmaci vestibolosoppressori e antiemetici; la riabilitazione vestibolare favorisce il compenso centrale e il recupero dell’equilibrio. In sintesi, il labirinto vestibolare è l’organo periferico che percepisce movimento e gravità e consente all’organismo di stabilizzare lo sguardo e mantenere postura ed equilibrio.

46 di 64 Domande

Che tipo di tessuto è il sangue?














La risposta corretta è la A
Il sangue è classificato come un tessuto connettivo in forma liquida perché soddisfa i criteri fondamentali dei tessuti connettivi: deriva dal mesenchima di origine mesodermica, è costituito da elementi cellulari immersi in una matrice extracellulare abbondante e svolge funzioni di connessione e integrazione sistemica. La “matrice” del sangue è il plasma, una soluzione acquosa di proteine (soprattutto albumina, globuline e fibrinogeno), elettroliti, nutrienti e metaboliti. In condizioni di coagulazione, il fibrinogeno si polimerizza in fibrina, rendendo evidente la componente fibrosa tipica dei connettivi. Gli elementi figurati comprendono eritrociti, leucociti e piastrine; benché gli eritrociti maturi siano anucleati, rientrano a pieno titolo tra le componenti cellulari del tessuto. La funzione del sangue come connettivo è resa esplicita dal suo ruolo nell’unire funzionalmente organi e sistemi: trasporta ossigeno, anidride carbonica, ormoni, nutrienti e prodotti di scarto; contribuisce all’omeostasi termica e acido-base; offre difesa immunitaria tramite leucociti e immunoglobuline; e assicura l’emostasi mediante piastrine e fattori della coagulazione. Questi aspetti hanno risvolti clinici diretti: ipoproteinemie plasmatiche alterano la pressione oncotica e favoriscono edemi; coagulopatie da deficit di fattori (congeniti o acquisiti) compromettono la formazione di fibrina e aumentano il rischio emorragico; stati infiammatori e infezioni si riflettono in modificazioni della formula leucocitaria. La distinzione tra plasma e siero è operativamente rilevante: il siero è il plasma privo di fibrinogeno e fattori consumati nella coagulazione, utile in specifiche analisi di laboratorio. Il midollo osseo emopoietico sostiene il rinnovamento continuo degli elementi figurati, mentre il fegato sintetizza gran parte delle proteine plasmatiche, a testimoniare la stretta integrazione tra il sangue e altri tessuti connettivi specializzati. Non è corretto considerare il sangue un tessuto epiteliale, muscolare o nervoso: manca di polarità e giunzioni tipiche degli epiteli, di miofilamenti contrattili organizzati propri del muscolo, e di eccitabilità e sinapsi proprie del tessuto nervoso. La sua natura di connettivo liquido è dunque la classificazione più coerente con struttura, origine e funzioni.

47 di 64 Domande

Il corredo cromosomico si riferisce a:














La risposta corretta e' la ' il numero totale di cromosomi nelle cellule somatiche di un organismo '.


48 di 64 Domande

Quale dei seguenti è un esempio di traslocazione cromosomica?














La risposta corretta e' la ' Cromosoma Philadelphia '.


49 di 64 Domande

La soluzione salina fisiologica è una soluzione allo 0.9% di NaCl. Un globulo rosso posto in una soluzione all’ 1,2% di NaCl:














La risposta corretta è la B
La soluzione salina fisiologica è una soluzione allo 0,9% di NaCl; un globulo rosso posto in una soluzione all’1,2% di NaCl perde acqua. Una soluzione all’1,2% di NaCl è ipertonica rispetto al citoplasma eritrocitario (che è in equilibrio con ~0,9% NaCl), quindi per osmosi l’acqua esce dalla cellula per ridurre il gradiente di potenziale chimico. La membrana eritrocitaria è molto più permeabile all’acqua (tramite acquaporine) che agli ioni Na+ e Cl?, che restano prevalentemente nel mezzo esterno aumentando la sua osmolarità effettiva. La perdita di acqua comporta una riduzione del volume cellulare fino alla crenazione. In una soluzione isotonica (~0,9%) il volume resta stabile, mentre in una ipotonica l’acqua entrerebbe causando rigonfiamento; pertanto, in 1,2% NaCl la cellula perde acqua.

50 di 64 Domande

L'informazione genetica è depositata:














La risposta corretta e' la ' nei cromosomi '.


51 di 64 Domande

Il termine "n" nel contesto degli insiemi cromosomici rappresenta:














La risposta corretta e' la ' il numero di corredi cromosomici aploidi in una cellula. '.


52 di 64 Domande

Applicando il principio dell’ assortimento indipendente un individuo con genotipo AaBb produce gameti:














La risposta corretta è la D
Il principio dell’assortimento indipendente (seconda legge di Mendel) afferma che i geni localizzati su cromosomi diversi, o così distanti sullo stesso cromosoma da ricombinare frequentemente, si distribuiscono nei gameti in modo indipendente. In un individuo AaBb, le coppie alleliche A/a e B/b si separano durante la meiosi I per segregazione dei cromosomi omologhi; l’orientamento casuale delle due coppie in metafase I rende equiprobabili tutte le combinazioni possibili. Ne consegue che i quattro tipi di gameti AB, Ab, aB e ab si formano in proporzioni uguali, ciascuno circa il 25%, assumendo assenza di legame genetico stretto, nessuna distorsione meiotica e pari vitalità dei gameti. Questo risultato spiega anche perché un incrocio diibrido tra due eterozigoti (AaBb × AaBb) produca la classica proporzione fenotipica 9:3:3:1; e perché un testcross (AaBb × aabb) generi una discendenza 1:1:1:1. La base citologica è la segregazione indipendente dei cromosomi omologhi e il crossing-over, che aumenta la rimescolanza allelica quando i loci sono sullo stesso cromosoma ma a grande distanza. Eccezioni importanti derivano dal linkage: se i loci A e B sono fisicamente vicini sullo stesso cromosoma, i gameti “parentali” (AB e ab, o Ab e aB a seconda dell’assetto iniziale) saranno più frequenti dei “ricombinanti”, e le proporzioni non saranno 1:1:1:1. Raramente, fenomeni come la distorsione della segregazione o selezioni gametiche/zigotiche possono alterare le frequenze osservate. Nel contesto clinico, l’assortimento indipendente consente di calcolare rischi combinati per condizioni non collegate. Per esempio, se due patologie autosomiche recessive sono determinate da geni indipendenti, la probabilità che un figlio erediti entrambe le condizioni è il prodotto delle probabilità per ciascuna, e un testcross informativo può rivelare eventuale linkage tra marcatori e geni malattia. In consulenza genetica e nella diagnosi prenatale, assumere correttamente l’indipendenza (o riconoscere il linkage) è cruciale per stime accurate del rischio riproduttivo e per l’interpretazione di analisi di co-segregazione familiare.

53 di 64 Domande

Quale delle seguenti biomolecole costituisce la principale forma di stoccaggio dell'energia nelle cellule?














La risposta corretta è la E
I lipidi, in particolare sotto forma di trigliceridi, sono la principale riserva energetica delle cellule perché forniscono la massima densità energetica e sono immagazzinati in modo anidro. Gli acidi grassi sono altamente ridotti: la loro ossidazione mitocondriale tramite beta?ossidazione e fosforilazione ossidativa libera circa 9 kcal/g, più del doppio rispetto a carboidrati e proteine (circa 4 kcal/g). Inoltre, i trigliceridi sono idrofobici e non trattengono acqua, a differenza del glicogeno che si associa a 2–3 parti di acqua per ogni parte di polimero; a parità di massa tissutale, il grasso stocca molte più calorie. Per questo l’adipocita è un “serbatoio” di lungo termine: in un adulto sano l’energia immagazzinata nel tessuto adiposo supera di gran lunga quella contenuta nel glicogeno epatico e muscolare. Dal punto di vista funzionale, i trigliceridi vengono mobilizzati in condizioni di digiuno tramite l’azione della lipasi ormono?sensibile attivata da glucagone e catecolamine e inibita dall’insulina. Gli acidi grassi liberati sono ossidati nei tessuti periferici; il fegato, quando l’apporto di acetil?CoA eccede la capacità del ciclo di Krebs, produce corpi chetonici, fondamentale carburante per cervello e muscolo in digiuno prolungato. Al contrario, il glicogeno rappresenta una riserva di pronto impiego ma limitata e di breve durata: quello epatico sostiene la glicemia per 12–24 ore, quello muscolare alimenta lo sforzo acuto ma non è esportabile. Le proteine non sono destinate allo stoccaggio energetico: la loro catabolizzazione compromette funzioni strutturali ed enzimatiche e genera azoto da eliminare. Molecole come ATP sono vettori immediati di energia, non scorte a lungo termine. Il rilievo clinico è evidente: l’eccesso di trigliceridi porta a obesità ed accumulo ectopico (steatosi epatica), mentre la deplezione estrema causa cachessia. Difetti della beta?ossidazione o del trasporto degli acidi grassi (es. deficit di acil?CoA deidrogenasi a media catena o di carnitina) si manifestano con ipoglicemia ipochetotica in digiuno. Nel diabete tipo 1, l’insulina carente disinibisce la lipolisi con chetosi e rischio di chetoacidosi. Questi scenari confermano che i lipidi sono il deposito energetico primario, essenziale per l’omeostasi a medio?lungo termine.

54 di 64 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 64 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 64 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 64 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 64 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


60 di 64 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


61 di 64 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


62 di 64 Domande

In opportune condizioni il prodotto di solubilità di Zn(OH)2 è 1,2×10-17. Quale delle seguenti affermazioni è corretta?














La risposta corretta e' la ' Il prodotto di solubilità di Zn(OH)2 non dipende dal pH '.


63 di 64 Domande

Viene riscontrato il seguente quadro radiologico in una donna di 30 anni, che è stata sottoposta ad una TC total body in seguito ad un incidente stradale. Cosa mostra la TC?

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La risposta corretta è la B

Nell'immagine (a) la TC ha evidenziato enfisema sottocutaneo delle palpebre destre (freccia). Nell'immagine (b) è stato osservato enfisema nell’orbita destra (cerchio). È stato inoltre riscontrato enfisema sottocutaneo nell’area della guancia (freccia). Non vi era presenza evidente di aria nello spazio intracranico né fratture della parete o del pavimento orbitario.


64 di 64 Domande

La signora Boggi, una donna di 70 anni, si reca dal medico curante, il Dott. Candi, lamentando dolore al braccio, insorto dopo essere scivolata sul ghiaccio, cadendo in avanti sulle sue mani. Quale è la diagnosi radiologica?

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La risposta corretta è la D.

Dalla radiografia mostrata si può apprezzare una frattura a tutto spessore carico della porzione meta-epifisaria distale del radio, evidenziabile come una stria di radiotrasparenza che interrompe la corticale ossea, probabilmente provocata da un arto iper-esteso verso l’ esterno che cerca di parare una caduta: si tratta di una frattura completa, spostata e angolata dorsalmente a livello del radio distale. Quando tale tipo di frattura si associa alla frattura anche dello stiloide ulnare si parla di frattura di Colles. Le altre strutture ossee in esame indicate nelle opzioni non appaiono interessate da eventi fratturativi-traumatici (le risposte A, B, C ed E non sono corrette)


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