L’ecografia dell’addome, insieme al RX addome, rappresenta una metodica di primo livello nell’imaging dello studio addominale.
L’ecografia rappresenta una metodica sicura, rapida, non invasiva, indolore, ripetibile più volte ed innocua in quanto non utilizza radiazioni ionizzanti ma gli ultrasuoni
Tecnica
L’ecografia è un esame diagnostico non invasivo che usa radiazioni non ionizzanti, gli ultrasuoni. Essi sono onde meccaniche “elastiche” che hanno una frequenza superiore a 20000 Hz (20000 cicli a secondo) e quindi non sono percepibili dall’orecchio umano: si tratta di onde successive di rarefazione e compressione delle particelle di ciascun mezzo attraversato che si propagano longitudinalmente all’interno dello stesso.
L’ecografia si esegue con una sonda, caratterizzata da una data frequenza legata allo spessore del cristallo contenuto in essa, il quale viene eccitato da impulsi elettrici e genererà un fascio di ultrasuoni. Tra la sonda e la cute del paziente viene applicato uno strato di gel che serve ad ottimizzare la trasmissione degli ultrasuoni e quindi ad evitare delle dispersioni che si potrebbero creare a livello dell’interfaccia sonda/cute. La stessa sonda, oltre ad emettere gli ultrasuoni, funge anche da sorgente ricevente gli “echi riflessi” nel contesto tissutale che indurranno la deformazione meccanica del cristallo stesso con generazione di impulsi di tensione che costituiscono il punto di partenza per la formazione delle immagini ecografiche. Successivamente i voltaggi elettrici dei vari echi di ogni linea di scansione vengono digitalizzati, permettendo così la rappresentazione bidimensionale dell’intera regione di scansione in tempo reale ed il movimento degli organi.
Nell’ecografia dell’addome vengono utilizzate per lo studio degli organi parenchimatosi le sonde di tipo convex che hanno una finestra acustica aperta sia a livelli superficiali che più profondi.
Prima di effettuare un’ecografia dell’addome è buona norma, al fine di minimizzare il meteorismo intestinale che ostacola un’adeguata visualizzazione delle strutture oggetto di studio, di digiunare almeno 6 ore prima dell’esame; inoltre per l’adeguata valutazione dell’apparato urinario è buona norma bere circa 1 litro di acqua circa un’ora prima del test per riempire la vescica.
Indicazioni
L’ecografia addominale viene eseguita per lo studio di:
fegato;
colecisti;
vie biliari;
pancreas;
reni;
milza;
aorta addominale e altri vasi sanguigni dell’addome;
vescica;
anse intestinali (studio con sonda lineare).
Gli ultrasuoni vengono utilizzati per diagnosticare una varietà di condizioni cliniche, come ad esempio:
dolore addominale (es. dolore in ipocondrio destro sospetto per colica biliare);
alterazioni della funzionalità epatica;
ingrandimento di organi (es. splenomegalia);
coliche renali;
aneurisma dell’aorta addominale;
traumi addomino-pelvici;
presenza di versamento libero;
per fornire una guida per le biopsie.
Al classico studio in B-MODE ci si può avvalere anche dello studio color-Doppler (ECD) che aiuta a studiare:
vascolarizzazione degli organi;
presenza di trombosi;
presenza di stenosi;
comportamento del segnale vascolare ECD delle lesioni;
malformazioni vascolari congenite.
Vantaggi e limiti dell’ecografia
I vantaggi dell’ecografia sono:
basso costo di acquisizione e manutenzione dell’apparecchiatura;
maneggevolezza nel trasporto ed ampia disponibilità sul territorio;
non invasività;
mancata esposizione a radiazioni ionizzanti;
possibilità d’uso in bambini e donne gravide;
possibilità di ripetere l’esame più volte;
visione dinamica delle strutture in esame;
possibilità di esecuzione di biopsia mirata.
I limiti sono:
metodica operatore-dipendente;
impossibilità del fascio ultrasonografico ad attraversare strutture contenenti aria (polmone) od ossa;
dipendenza della risoluzione dell’immagine dalla profondità, ovvero studio difficoltoso con conseguente qualità dell’immagine non ottimale in presenza di marcato meteorismo intestinale, in un paziente obeso, in presenza di pazienti scarsamente collaboranti o con non adeguata preparazione;
difficoltà nell’esaminare pazienti nell’immediato post-operatorio per la presenza di drenaggi e medicazioni;
campo di vista ridotto con difficoltà nello studio di masse voluminose.
Immagine 01
Immagine 01. Ecografia addome mostrante colecisti con pareti lievemente ispessite occupata da modica quota di bile densa ed alcune formazioni litiasiche.
Immagine 02
Immagine 02.Ecografia addome mostrante fegato ad ecostruttura disomogenea per la presenza di grossolana formazione eterogeneamente ipoecogena, reperto meritevole di approfondimento con metodica di II livello mediante somministrazione di mdc.
Immagine 03
Immagine 03.Ecografia addome mostrante grossolana formazione anecogena a sviluppo esofitico localizzata al III superiore del rene sinistro, compatibile con formazione cistica .
Immagine 04
Immagine 04. Ecografia addome mostrante idronefrosi di II grado a carico del rene di destra con dilatazione della pelvi renale e delle cavità caliceali.