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1 di 5 Domande

Dato il sospetto clinico di sindrome da sovracrescita batterica dell’intestino tenue, tutte le seguenti affermazioni sono vere TRANNE:














La risposta corretta è la A
Dato il sospetto clinico di sindrome da sovracrescita batterica dell’intestino tenue, non corrisponde al vero che la biopsia sia il test diagnostico.
Al contrario, il breath test al 14C-xilosio rappresenta il test diagnostico meno invasivo e più facile da eseguire e si è dimostrato migliore rispetto al breath test con lattulosio e glucosio (risposta E errata). Il test diagnostico standard resta l’esame colturale quantitativo delle secrezioni intestinali, che richiede però l’ausilio di una sonda endoscopica e risulta positivo quando la conta batterica > 105/mL. Invece, una pregressa chirurgia intestinale è un fattore predisponente lo sviluppo di questa condizione, in quanto determina alterazioni nell’anatomia e motilità intestinale che possono favorire la stasi del contenuto intestinale, con conseguente proliferazione batterica (risposta C errata). Altre condizioni predisponenti sono la diverticolosi, stenosi e fistole che mettano in comunicazione l’intestino tenue con il colon ricco di batteri. All’opposto, la sindrome da sovracrescita batterica dell’intestino tenue si può manifestare con diarrea e steatorrea (risposta D errata), anemia (risposta B errata), calo ponderale e carenze nutritive, dolore addominale, gonfiore e flatulenza.

2 di 5 Domande

Per quanto riguarda la celiachia, quale delle seguenti affermazioni è FALSA?














La risposta corretta è la D
Per quanto riguarda la celiachia, è falso affermare che l'indagine su HLA-DQ2/DQ8 dovrebbe essere usata di routine per escludere l'esistenza della celiachia. Al contrario, per far diagnosi di celiachia è necessario realizzare un’esame istologico su campione bioptico della seconda porzione duodenale in cui troveremo atrofia dei villi, aumento dei linfociti T intraepiteliali e iperplasia delle cripte (risposta E errata). All’opposto, poichè la biopsia non è specifica, la diagnosi può essere supportata da test sierologici di ricerca degli anticorpi anti-transglutaminasi e anti-endomisio, che devono essere eseguiti mentre il paziente segue una dieta che includa il glutine (risposta A errata). Inoltre, il test sierologico iniziale per lo screening della celiachia è l'anti-transglutaminasi IgA effettuato in popolazioni in cui la celiachia ha un’alta prevalenza (risposta C errata). Infine, è vero che la causa più comune di persistenza di alti titoli anticorpali, e quindi della sintomatologia, è l'assenza di aderenza alla dieta alimentare o l’assunzione accidentale di glutine (risposta B errata).

3 di 5 Domande

La pseudo-ostruzione intestinale cronica è una malattia caratterizzata da:














La risposta corretta è la C
La pseudo-ostruzione intestinale cronica (CIPO) è una malattia, più frequente nei bambini, caratterizzata da propulsione inefficace del contenuto dell'intestino tenue in assenza di disturbi organici, sistemici o metabolici e di ostruzioni fisiche rilevate dalle radiografie o da un intervento chirurgico. In particolare, le manifestazioni cliniche comprendono dolore, distensione addominale, nausea e vomito, diarrea e/o costipazione intrattabile, malassorbimento, che provoca perdita di peso e/o ritardo della crescita

4 di 5 Domande

Il marcatore sierologico più utile per la diagnosi della pancreatite autoimmune di tipo I è:














La risposta corretta è la D
Il marcatore sierologico più utile per la diagnosi della pancreatite autoimmune (AIP) di tipo I è il titolo di Ig G4, che risulta elevato in più della metà dei casi. In particolare, l’AIP di tipo I colpisce preferenzialmente gli anziani di sesso maschile, si manifesta con dolore addominale, ittero e steatorrea, può colpire anche altri organi ma risponde bene alla terapia con corticosteroidi. L’ AIP di tipo II, compare ad un’età più giovane, senza preferenze di sesso, non coinvolge gli altri organi e non presenta elevati livelli di Ig G4.

5 di 5 Domande

Donna obesa di 64 anni, con intenso dolore epigastrico irradiato “a cintura”, febbricola, marcata iperamilasemia, ematocrito al 48% e creatinina sierica discretamente elevata. La TC addominale ha rivelato un pancreas con ingrandimento diffuso, contorno irregolare, infiammazione attorno alla ghiandola e un accumulo di liquido intrapancreatico. Quale di queste opzioni è VERA in relazione alla gestione del paziente?​​​​​​​














La risposta corretta è la A
La paziente del caso clinico ha sviluppato una pancreatite acuta moderata-grave con sequestro di liquidi a causa dell’insorgenza della SIRS, ileo paralitico, vomito, per cui la rianimazione precoce mediante fluidoterapia è fondamentale per contrastare l’evoluzione verso l’insufficienza multiorgano e lo shock. In particolare, questa condizione determina un’ipovolemia che si manifesta con aumento dell’ematocrito, ipotensione, tachicardia, oligoanuria, aumento di urea e creatinina che richiede una precoce fluidoterapia, somministrazione di antidolorifici, con il paziente a digiuno per mantenere il pancreas inattivo.
Al contrario, in caso di pancreatite acuta grave è indicata la nutrizione parenterale, dopo 48-72 ore, che preserva la funzione della barriera intestinale, previene l’atrofia intestinale, è più economica ed è associata ad un minor rischio di sviluppare complicazioni rispetto alla nutrizione parenterale totale (risposta C errata). All’opposto, non è indicata la somministrazione di terapia antibiotica a scopo profilattico per evitare la necrosi infetta (risposta B errata). Infine, l'uso di inibitori della proteasi (aprotinina) non ha mostrato alcun effetto benefico in caso di pancreatite acuta (risposta D errata).

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