Immagine 01. Tipi di Flutter.

Epidemiologia


Eziologia


Immagine 02. Tipi di Flutter.

Classificazione


Flutter atriale tipo I (comune o tipico).

Flutter atriale tipo II (atipico).

Clinica


Diagnosi


Caso Clinico 1


Caso 1. Immagine Flutter atriale tipico con rapporto 3:1; QRS stretti; Onde di flutter meglio visibili in II, III e aVF (ancora più facile distinguerle se si guarda il tracciato capovolto); Perdita dell’isoelettrica; In V1 le onde di flutter hanno un aspetto più simile alle normali onde P.

Caso Clinico 2


Caso 2. Flutter atriale tipico con rapporto 2:1; Tipicamente le onde F si vedono meglio in II e III; Lo schema a destra mostra un circuito di rientro orario (clockwise).

Caso Clinico 3


Caso 3. Flutter atriale tipico con conduzione 1:1 a 240 bpm, che evolve spontaneamente in una conduzione 2:1.

Caso Clinico 4


Caso 4. Flutter atriale tipico. Le onde F possono facilmente essere identificate.

Caso Clinico 5


Caso 5. Flutter atriale anticlockwise (rientro antiorario). Lo schema a destra mostra il circuito.

Caso Clinico 6


Caso 6. Flutter atriale anticlockwise: Onde F invertite in II, III e aVF; Onde F positive in V1 (con aspetto simile alle onde P); Conduzione 2:1 per cui la frequenza ventricolare è intorno ai 150 bpm; Da notare l’occasionale conduzione 3:1 in V1-V3.

Caso Clinico 7


Caso 7. Flutter atriale con blocco AV variabile: Onde F invertite in II, III e aVF a frequenza di circa 300 bpm; Onde F positive in V1, mimando le onde P; Conduzione variabile da 2:1 a 4:1; La diagnosi di flutter con blocco AV variabile si potrebbe anche inferire dagli intervalli RR (se le onde F fossero mal visibili): nei blocchi 4:1 sono circa il doppio che nei blocchi 2:1.

Caso Clinico 8


Caso Clinico 08. Flutter atriale 4:1; Onde F invertite in II, III e aVF a frequenza di 260 bpm; Onde F positive in V1-V2 (anticlokwise); Conduzione 4:1 quindi frequenza ventricolare 65 bpm; La risposta ventricolare relativamente lenta suggerisce che il paziente sia in terapia con un bloccante della conduzione AV (beta bloccante o digossina).

Caso Clinico 9


Caso Clinico 09. Flutter atriale con conduzione variabile da 2:1 a 4:1; Onde F positive in II: ciò indica che la variante meno comune clockwise.

Caso Clinico 10


Caso Clinico 10. Flutter atriale tipico anticlockwise con severo blocco AV (conduzione da 5:1 a 8:1); La risposta ventricolare così lenta può dipendere da concomitante terapia con beta bloccante o digossina; Altre cause la coesistenza di un vero blocco AV o anomalie elettrolitiche (iperkaliemia); L’associazione di flutter di nuova insorgenza con severo blocco AV è suggestiva di tossicità da digossina.

Caso Clinico 11


Caso Clinico 11. Flutter conduzione 1:1; Tachicardia a QRS stretti a frequenza 250-300 bpm; Le onde F non distinguono bene, ma c’è una oscillazione intorno all’isoelettrica nelle derivazioni inferiori che suggerisce il flutter 1:1; In alternativa, potrebbe essere una TSV (AVNRT/AVRT) con depressione tratto ST frequenza-correlata; In un caso del genere, la precisa diagnosi Ecg grafica è meno rilevante rispetto alla necessità di intervento: un paziente con questo tracciato è probabilmente instabile emodinamicamente!

Caso Clinico 12


Caso Clinico 12. Flutter atriale conduzione 2:1; Tachicardia QRS stretti a 150 bpm; Non si distinguono onde P; L’aspetto a dente di sega si nota in V1, con una frequenza atriale di 300 bpm; Nelle altre derivazioni le onde F sono nascoste nelle T o nei QRS; è spesso difficile vederle in generale nel blocco 2:1. Da ricordare che: Bisogna sospettare un flutter 2:1 ogni qual volta ci sia una tachicardia a QRS stretti a 150 bpm; Nel caso di AVNRT/AVRT la frequenza è di solito maggiore (170-250); Nella tachicardia sinusale la frequenza cardiaca è molto più variabile (nel flutter 2:1 è stabile); Con manovre vagali o adenosina AVNRT/AVRT regrediscono a normale RS, mentre nella tachicardia sinusale e nel flutter il rallentamento della frequenza permette di distinguere meglio il ritmo sottostante.

Caso Clinico 13


Caso 13. Flutter atriale conduzione 3:1; Onde F negative in II, III e aVF (anticlockwise); La conduzione 3:1 fa sì che la frequenza ventricolare sia intorno ai 100 bpm

Trattamento


Prognosi