Simulazione

Cliccando in alto a destra sul pulsante 2 è possibile "Consegnare", "Salvare e Interrompere", "Salvare e Continuare" il compito.

1 di 5 Domande

L’ALLETTAMENTO PREDISPONE ALLA FORMAZIONE DI ULCERE DA PRESSIONE PREVALENTEMENTE NELLE SEGUENTI ZONE:














La risposta corretta e' la B
L’allettamento prolungato predispone alla formazione di ulcere da pressione, ovvero di aree di necrosi ed ulcerazione dovute alla persistente compressione dei tessuti molli tra prominenze ossee e superfici dure, prevalentemente nelle zone dell’occipite, della scapola, della spalla, del processo spinoso, dei gomiti, dei talloni e del sacro, in relazione anche al tipo di decubito (supino, prono o laterale); fattori di rischio per la formazione di ulcerazioni sono rappresentati da eta’ >65 anni, malnutrizione, incontinenza e disturbi circolatori. Al contrario, mento, guancia, dorso delle mani, padiglione auricolare e malleoli laterali non sono zone frequentemente interessate (risposte A, C, D ed E errate). 

2 di 5 Domande

COSA SI INTENDE PER ESCARA?














La risposta corretta e' la E
Si intende per escara una forma di gangrena superficiale chiusa e secca, espressione di necrosi dell'epidermide e degli strati superficiali del derma, ben adesa agli strati profondi e delimitata da circostante tessuto sano; piu’ frequentemente un’escara puo’ essere esito di un’ustione ma essa puo’ comparire anche in seguito a lesioni cutanee di altro tipo, come lesioni da decubito, o a particolari infezioni cutanee, come l’antracosi cutanea.
Al contrario, piu’ vescicole piene di liquido poste tra epidermide e derma possono ricondurre a patologie autoimmuni quali il pemfigoide bolloso, condizione piu’ frequente negli individui di eta’>60 anni caratterizzata dalla comparsa di lesioni bollose generalizzate e pruriginose su cute apparentemente sana o eritematosa (risposta B errata). Di contro, una gangrena umida, espressione anch’essa di necrosi dell'epidermide, si differenzia dalla gangrena secca dell’escara per l’associata colonizzazione batterica e per la prognosi peggiore che spesso rende necessaria l’amputazione della zona interessata, al fine di limitare gli effetti sistemici dell’infezione (risposta C errata). Infine, l’escara non puo’ essere definita come una lesione da grattamento ne’ come una lesione lieve e transitoria della cute (risposte A e D errate).

3 di 5 Domande

UN'AZIENDA SANITARIA, UN'AZIENDA OSPEDALIERA, UN DIPARTIMENTO, UN'UNITA’ OPERATIVA POSSONO ESSERE DEFINITI:














La risposta corretta e' la B
Un'azienda sanitaria, un'azienda ospedaliera, un dipartimento, un’unita’ operativa possono essere definiti un sistema complesso organizzato in una complessa rete responsabile di assicurare l’erogazione dei LEA a tutti i cittadini, ovvero delle prestazioni e dei servizi che il Servizio Sanitario Nazionale e’ tenuto a fornire gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket) (risposte A, C, D ed E errate). Piu’ specificamente l’azienda sanitaria, il perno su cui ruota il sistema sanitario di una determinata area geografica, e’ un’azienda dotata di personalita’ giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale alla stregua di un’azienda privata, responsabile della tutela della salute della popolazione residente sul suo territorio in relazione ad un’adeguata assistenza; invece, un’azienda ospedaliera e’ un presidio ospedaliero capace di erogare assistenza ospedaliera, cosi’ come il presidio ospedaliero dell’azienda sanitaria, ma dotata  di autonomia gestionale ed indipendenza rispetto all’azienda sanitaria. Inoltre, l’azienda ospedaliera si presenta a sua volta divisa in differenti dipartimenti, organizzati in relazione a diversi criteri, come quello di aggregazione per quadri morbosi a carico del medesimo apparato (cuore, sistema nervoso ecc) o su affinita’ per branca specialistica (area medica, area chirurgica, area diagnostica), coordinante le diverse unita’ operative, responsabili dell’assicurazione dei livelli essenziali di assistenza e dell’attivita’ di didattica e ricerca.

4 di 5 Domande

QUANDO SI MANIFESTA GENERALMENTE LA COMPLICANZA DI ILEO PARALITICO POST OPERATORIO?














La risposta corretta e' la B
La complicanza di ileo paralitico post operatorio, intesa come la persistenza dello stato di paresi della motilita’ gastrointestinale indotta dall’anestesia generale, soprattutto in seguito ad un intervento di chirurgia addominale, si manifesta tra la terza e la quinta giornata post operatoria ed e’ frequentemente associata ad uno stato di infiammazione peritoneale o peritonite, seguente l’intervento chirurgico stesso. Al contrario, l’assenza o la riduzione della peristalsi nelle giornate post operatorie precedenti alla terza e’ da considerarsi un fenomeno normale e para fisiologico mentre la comparsa di ileo paralitico a grande distanza dall’intervento, come ad esempio dopo una settimana o un mese da quest’ultimo, impone la ricerca di altre cause (risposte A, C, D ed E errate).

5 di 5 Domande

NELLE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO, QUAL E’ LA SEQUENZA DELLA VALUTAZIONE DEL SOGGETTO INCOSCIENTE?














La risposta corretta e' la D
Nelle manovre di primo soccorso la sequenza della valutazione del soggetto incosciente e’ rappresentata da: Coscienza - vie aeree - respirazione – circolazione (risposte A, B, C ed E errate). In particolare, il primo step da seguire in caso di soggetto apparentemente incosciente e’ la valutazione dell’effettivo stato di coscienza attraverso lo scuotimento e il richiamo vocale del paziente; in caso di risposta, l’iter del primo soccorso puo’ arrestarsi e il paziente puo’ essere o meno, a seconda delle condizioni cliniche, posto in posizione laterale di sicurezza in attesa di altri soccorsi.
Al contrario, in caso di accertamento dello stato di incoscienza bisognera’ procedere secondo l’acronimo ABC (airway, breathing, circulation), valutando dapprima la pervieta’ delle vie aeree, ed effettuando una modica estensione del capo per impedire l’ostruzione delle stesse da parte della lingua, e poi la presenza/assenza di respiro osservando i movimenti del torace. Infine, verra’ valutata la presenza del circolo attraverso l’identificazione del polso radiale e/o carotideo; in caso di assenza di circolo sara’ possibile procedere alla rianimazione cardio-polmonare, avvalendosi del defibrillatore appena questo sia disponibile.

Consegna il compito!


Tempo Rimasto 5 minuti!

Dottore, non aggiorni questa pagina prima del completamento della correzione.
Clicchi su "Consegna il Compito" per ottenere la correzione del compito.

consegna v3 il compito