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1 di 10 Domande

Un paziente di 48 anni giunge in Pronto Soccorso trasportato dal 118 che è stato allertato da un familiare del paziente in seguito ad episodio delirante acuto (il paziente sospettava che la compagna lo tradisse) associato ad uno stato di agitazione psico-motoria. La compagna del paziente è molto preoccupata perché nell’ultima settimana aveva notato cambiamenti comportamentali con insorgenza di insonnia, ansia libera, manie di persecuzione e deficit attentivi. In anamnesi nulla di rilevante, nega familiarità per patologie neurologiche e/o psichiatriche. Viene riferita una febbricola con astenie e mialgie insorte da circa due settimane e durata di tre giorni. All’esame obiettivo si evidenzia disorientamento spazio-temporale, difficoltà nella comprensione delle consegne e nel reperimento dei vocaboli in un contesto di obiettività internistica nella norma. Qual è il percorso diagnostico più appropriato?














La risposta corretta è la B.

Il quadro clinico suggerisce un sospetto di encefalite, in particolare di encefalite limbica. Dato l'esordio rapido (circa una settimana) e i sintomi sistemici (febbre e mialgie), è probabile che si tratti di un'encefalite erpetica, più che di un'encefalite autoimmune. Nel sospetto di encefalite, si raccomanda l'esecuzione di una risonanza magnetica (RM) con contrasto, poiché l'assunzione di contrasto aiuta a identificare la localizzazione e l'estensione della patologia, oltre a indirizzare la diagnosi differenziale (l'enhancement contrastografico è più probabile nell'encefalite erpetica rispetto all'encefalite autoimmune, ad esempio). Il work-up clinico prevede anche elettroencefalogramma (EEG) e puntura lombare.
Invece, la tomografia computerizzata (TC) è poco sensibile per identificare alterazioni encefalitiche (la risposta C non è corretta). Inoltre, l'angio-RM non è indicata in questo caso, poiché il sospetto non è di natura vascolare (la risposta A non è corretta). Infine, i potenziali evocati non sono applicabili in questo contesto (la risposta D non è corretta).


2 di 10 Domande

Qual è il farmaco più indicato come stabilizzatore dell’umore nel trattamento di pazienti affetti da sindrome bipolare di tipo I?














La risposta corretta è la A.

Il farmaco più indicato come stabilizzatore dell'umore nel trattamento di pazienti affetti da sindrome bipolare di tipo I è l'acido valproico.
In aggiunta, acido valproico e carbamazepina sono utilizzati come stabilizzatori dell'umore, ma mentre l'acido valproico è considerato un trattamento di prima linea ed è tra le opzioni terapeutiche più efficaci insieme ai sali di litio, la carbamazepina è considerata un trattamento di seconda linea a causa delle minori evidenze di efficacia, della minore tollerabilità (in particolare per il rischio di sindrome di Stevens-Johnson) e delle numerose interazioni con altre molecole (la risposta D non è corretta).
In aggiunta, fluoxetina e venlafaxina sono due antidepressivi appartenenti rispettivamente alle classi SSRI e SNRI. Pertanto, non sono stabilizzatori dell'umore e sono controindicati nel disturbo bipolare di tipo I a causa dell'elevato rischio di indurre una fase maniacale (le risposte B e C non sono corrette).
Infine, il pregabalin è un antiepilettico utilizzato in ambito psichiatrico principalmente per il controllo dei sintomi ansiosi, ma non ha una significativa efficacia come stabilizzatore dell'umore (la risposta E non è corretta).


3 di 10 Domande

La scintigrafia miocardica è indicata per studiare:














La risposta corretta è la D.

La scintigrafia miocardica è una tecnica di imaging nucleare utilizzata per valutare la perfusione del cuore, cioè il flusso di sangue e l'apporto di ossigeno al miocardio. Questa procedura è particolarmente utile per la diagnosi di ischemia miocardica e per valutare le aree del cuore che ricevono un insufficiente apporto di sangue a causa di restringimenti o ostruzioni delle arterie coronarie.
Al contrario, l'ipertensione arteriosa (pressione sanguigna elevata) è una condizione vascolare valutata attraverso misurazioni dirette della pressione sanguigna e analisi dei fattori di rischio cardiovascolari (la risposta A non è corretta).
In aggiunta, la scintigrafia miocardica non è indicata specificamente per la diagnosi di tumori cardiaci, poiché esami di imaging più appropriati per questo tipo di valutazione sono l'ecocardiografia e la risonanza magnetica cardiaca (la risposta B non è corretta).
All'opposto, l'infezione delle valvole cardiache (endocardite) può essere diagnosticata attraverso diversi test, come la PET, ma la scintigrafia miocardica non è uno di questi (la risposta C non è corretta).
Infine, la rottura del muscolo papillare è una grave complicanza dell'infarto miocardico che richiede una diagnosi e un trattamento rapidi, ma la scintigrafia miocardica non è l'esame più indicato per questa condizione. L'ecocardiografia e altre metodiche di imaging cardiaco sono più utili in questo caso (la risposta E non è corretta).


4 di 10 Domande

In un paziente con recidiva biochimica da carcinoma prostatico, sottoposto a prostatectomia radicale, quale indagine tra le seguenti è più indicata per la identificazione di tutte le possibili sedi di malattia?














La risposta corretta è la C.

La PET/TC con 68Ga-PSMA è il gold standard per identificare tutte le possibili sedi di malattie del tumore prostatico. Il 68Ga-PSMA (prostate specific membrane antigen) è un radiofarmaco selettivo per secondarismi causati appunto dalla neoplasia prostatica. 
Al contrario, la scintigrafia ossea invece è fondamentale nella diagnosi e stadiazione di tumore prostatico andando però ad identificare solamente eventuali sedi ossee di malattie (la risposta D non è corretta). 
Invece, La PET/TC con 18F-DOPA si usa principalmente per evidenziare la possibile presenza di carcinomi midollari della tiroide, insulinomi e feocromocitomi (la risposta E non è corretta). 
All’opposto, la PET-TC con 68Ga-DOTA-peptidi è utile invece per la diagnostica delle neoplasie neuro-endocrine (NETs) (la risposta E non è corretta). La PET/TC con 18F-FDG è un po’ meno specifica ma in particolare si usa nello studio dei tumori polmonari, carcinomi intestinali, del distretto testa-collo, tu- mori dell’ovaio, linfomi e melanoma.


5 di 10 Domande

I 68Ga-DOTA-peptidi (DOTATATE, DOTATOC, DOTANOC) sono radiofarmaci PET impiegati routinariamente per lo studio:














La risposta corretta è la D.

I DOTA-peptidi sono composti in grado di legare i recettori della somatostatina, presenti nei tumori neuroendocrini ben differenziati. Vengono utilizzati in medicina nucleare sia per la diagnosi (coniugati con il 68-Gallio, utilizzato nella PET/TC) sia per la terapia (coniugati con il 177-Lutezio) di questi tumori. La PET con 68Ga-DOTA-peptidi ha sostituito la scintigrafia con 111Indio-Pentetreotide (OCTREOSCAN), che era utilizzata in passato nella diagnosi dei tumori neuroendocrini (le risposte A, B, C ed E non sono corrette).


6 di 10 Domande

Paziente HBsAg positivo con recente riscontro di massa palpabile in addome, esegue TC con MdC e.v. che evidenzia una lesione epatica sospetta per una diagnosi di epatocarcinoma. Qual è il comportamento contrastografico tipico dell’epatocarcinoma?

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La risposta corretta è la C.

L'epatocarcinoma mostra un rapido assorbimento del mezzo di contrasto nella fase arteriosa (wash-in) seguito da un rapido svuotamento (wash-out) nelle fasi successive. Si può osservare una lesione epatica voluminosa con un vivace contrast enhancement nella fase arteriosa (come mostrato nella figura a sinistra) e successiva relativa ipodensità nella fase portale (come nella figura a destra). Il fatto che l'immagine a sinistra sia una fase arteriosa si può notare dall'aspetto marezzato della milza, mentre il fatto che l'immagine a destra sia una fase portale si può osservare dal contrast enhancement omogeneo dei parenchimi e dall'opacizzazione omogenea della vena cava inferiore e dell'aorta.
Al contrario, "wash-in portale e wash-out arterioso" è una formulazione che non ha senso (la risposta A non è corretta).
In aggiunta, l'enhancement centripeto progressivo è tipico dell'angioma cavernoso (chiamato anche emangioma o cavernoma) (la risposta B non è corretta).
Infine, l'assenza di contrast enhancement è un reperto osservato nelle cisti biliari semplici (la risposta D non è corretta). In definitiva, l'epatocarcinoma presenta un pattern contrastografico specifico (la risposta E è corretta).


7 di 10 Domande

Donna di 22 anni, accede al Pronto Soccorso per incidente stradale. Riferisce dolore addominale diffuso. PA: 130/70 mmHg, SpO2 97% in aria ambiente. ECO-FAST dubbia. Qual è l’indagine più appropriata per l’inquadramento diagnostico terapeutico tra le seguenti?














La risposta corretta è la C.

L'ECO-FAST è una tecnica ecografica utilizzata nei Pronto Soccorso, generalmente da internisti, per individuare falde di liquido libero sospette di emorragia. Le quattro aree dove si cerca la presenza di liquido sono: scavo pelvico, area perisplenica, area periepatica e area sottoxifoidea. Le prime tre aree cercano emoperitoneo, mentre la quarta cerca emopericardio tramite un'angolazione obliqua dalla sede sottoxifoidea verso l'alto. Il sospetto da approfondire è quindi un possibile quadro emorragico. Anche se si sospetta un'emorragia dalle immagini ecografiche, il paziente non presenta segni di shock emorragico, riferendo solo dolore e avendo una pressione arteriosa sostanzialmente normale. In ogni caso, un sospetto di emoperitoneo viene studiato con una TC con mezzo di contrasto. Anche una TC basale può rilevare un emoperitoneo, ma il mezzo di contrasto aiuta a valutare gli organi e i vasi per individuare l'origine del sanguinamento.
Al contrario, sebbene l'ecografia possa rilevare un emoperitoneo, in questo scenario, dove è già stata eseguita un'ECO-FAST, l'ecografia con mezzo di contrasto (CEUS) non aggiunge ulteriori informazioni. Il CEUS ha applicazioni limitate allo studio di alcune lesioni focali addominali, non in questo contesto (la risposta B non è corretta).
All'opposto, la laparoscopia esplorativa non è indicata in un paziente stabile con un quadro lieve. Una laparoscopia, se necessaria, dovrebbe essere eseguita dopo, sulla base dei risultati della TC (la risposta D non è corretta).
In aggiunta, la risonanza magnetica per immagini del corpo (non-neuro) non ha alcuna applicazione nell'emergenza-urgenza (la risposta E non è corretta).


8 di 10 Domande

Paziente di 87 anni con dolore in regione dorsale. Quali reperti di rilievo si possono evidenziare in queste immagini RX e TC?

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La risposta corretta è la A.

Quando si tratta di diagnosticare una frattura nella sua complessità, sono necessarie almeno due proiezioni ortogonali o con angolazioni sufficientemente diverse per ottenere una visione tridimensionale. Per una pianificazione preoperatoria accurata e precisa, fondamentale per l'esito chirurgico, è spesso necessario anche avere una radiografia della parte sana, specialmente se la frattura interessa un osso simmetrico. Nell'immagine si vede una radiografia del rachide toracico in proiezione latero-laterale (a sinistra) e una TC in sezione sagittale con finestra ossea (a destra). In entrambe le immagini si vede chiaramente un cedimento (o schiacciamento) di un corpo vertebrale del tratto toracico (o dorsale) del rachide.
Al contrario, la frattura è nel tratto toracico (o dorsale), mentre il tratto lombare è situato più in basso e non è incluso nel tratto indagato (il corpo vertebrale al limite inferiore dell'immagine è probabilmente D12 o al massimo L1. La conta del livello di crollo si effettua solitamente su un rachide completo che consenta di contare da L5 o da C1; in questo caso ci si può aiutare con l'anamnesi che indica dolore nella regione dorsale) (la risposta B non è corretta).
In aggiunta, la dissezione aortica non è visibile sulla radiografia e nemmeno sulla TC con finestra ossea, ma solo sulla TC con contrasto e finestra per tessuti molli, preferibilmente in fase arteriosa (la risposta C non è corretta).
Inoltre, le ernie del disco non sono visibili su radiografia e nemmeno sulla TC con finestra ossea, ma solo sulla TC con finestra per tessuti molli o, meglio ancora, sulla risonanza magnetica (la risposta E non è corretta).
Infine, la malattia di Paget è una malattia ossea diffusa, mentre in questo caso abbiamo un'unica anomalia focale che interessa la vertebra fratturata (la risposta D non è corretta).


9 di 10 Domande

Una paziente di 56 anni è affetta da carcinoma squamocellulare della cervice uterina, inoperabile per estesa infiltrazione dei paramétri. Il trattamento programmato consiste in una chemioradioterapia. La radioterapia è effettuata con irradiazione della regione pelvica seguita dal posizionamento nella vagina e nell’utero di un applicatore caricato con sorgenti di iridio-192, come riportato in figura. Come si definisce quest’ultima tecnica di trattamento?

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La risposta corretta è la C.

La brachiterapia è una forma di radioterapia in cui il materiale radioattivo viene posizionato all'interno del corpo. La vagina è una cavità, quindi la tecnica di trattamento visualizzata nell'immagine del caso clinico è probabilmente la "brachiterapia intracavitaria".


10 di 10 Domande

Uomo, 63 anni, ex calciatore professionista, oggi allenatore, effettua una visita per idoneità sportiva. Nessuna malattia in anamnesi.
All’ECG si riscontra presenza di bassi voltaggi periferici, emiblocco di branca anteriore sinistro e pseudo-necrosi anteriore. Esami ematochimici ed elettroforesi sierica ed urinaria nella norma. Viene prescritto ecocardiogramma che mostra ipertrofia simmetrica del ventricolo sinistro, del ventricolo destro e del setto. Viene effettuata una biopsia endomiocardica che riscontra: “Miocellule di dimensioni aumentate, talora frammentate ed atrofiche; nell'interstizio miocardico è presente una sostanza eosinofila, amorfa, omogenea”. Alla luce del quadro clinico e di quello istologico, quale è la diagnosi più probabile tra le seguenti?














La risposta corretta è la D.

L'amiloidosi cardiaca è una condizione in cui depositi anomali di proteine chiamate amiloide si accumulano nel cuore, compromettendone la funzione. Questi depositi possono infiltrarsi nel tessuto cardiaco, causando l'ispessimento del ventricolo sinistro, del ventricolo destro e del setto, come evidenziato nell'ecocardiogramma del paziente. I sintomi possono includere dispnea, affaticamento, palpitazioni e segni di insufficienza cardiaca congestizia. Bassi voltaggi periferici, emiblocco anteriore sinistro e pseudo-necrosi anteriore all'ECG possono indicare amiloidosi cardiaca, poiché l'accumulo di amiloide può alterare la conduzione elettrica del cuore. La biopsia endomiocardica ha rivelato miocellule aumentate di dimensioni, talvolta frammentate e atrofiche, con la presenza di una sostanza eosinofila, amorfa e omogenea nell'interstizio miocardico, caratteristica della presenza di amiloide.
Al contrario, la miocardite cronica è una condizione infiammatoria del miocardio, ma il quadro clinico e istologico del paziente non è coerente con una miocardite (la risposta A non è corretta).
All'opposto, la fibrosi secondaria a un precedente evento ischemico può verificarsi dopo un infarto del miocardio, ma il quadro istologico descritto nella biopsia endomiocardica non è tipico di una fibrosi post-infartuale (la risposta B non è corretta).
Invece, la cardiomiopatia aritmogena è una malattia genetica caratterizzata da anomalie strutturali del cuore che possono causare aritmie, ma non sembra essere la diagnosi più probabile per questo paziente, considerando i risultati degli esami descritti (la risposta C non è corretta).
Infine, la cardiomiopatia ipertrofica è una condizione caratterizzata da un ispessimento del ventricolo sinistro o del ventricolo destro, ma solitamente non coinvolge un'ipertrofia simmetrica di entrambi i ventricoli e del setto (la risposta E non è corretta). Inoltre, all'ECG, questa condizione si caratterizza per l'aumento dei voltaggi, non per la loro riduzione (la risposta E non è corretta).


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