La risposta corretta è la C.
L’ intervento chirurgico recente e l’immobilità postoperatoria sono due fattori di rischio per l’ embolia polmonare.
Per embolia polmonare si intende una condizione patologica caratterizzata da un’occlusione di una o più arterie polmonari da parte di trombi che si dipartono da altri siti corporei, solitamente dai grandi tronchi venosi delle gambe o del distretto pelvico. La presentazione di questa malattia è di solito più acuta.
Dal punto di vista clinico, la sintomatologia dell’embolia polmonare è aspecifica e variabile; possiamo riscontrare: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea o arresto cardiorespiratorio (nei casi più gravi).
Anche i segni non sono specifici comprendono: tachipnea, tachicardia, ipotensione (nei casi più gravi).
I fattori di rischio includono: immobilità (pazienti allettati), anomalie della coagulazione a carattere ereditario, gravidanza, tumori maligni e recenti interventi di chirurgia.
Dal punto di vista diagnostico, le alterazioni del d-dimero (prodotto della degradazione della fibrina) hanno un limitato peso diagnostico a causa della sua poca specificità: se il test del d-dimero è negativo, la presenza di una trombosi venosa profonda o di un’embolia polmonare è poco probabile, ma la rilevazione di una positività del test non dà alcuna certezza o informazione circa la presenza di tali alterazioni, soprattutto nei pazienti con età superiore ai 70 anni.
Anche l’esecuzione di un RX del torace, nelle fasi iniziali, è poco specifico e sensibile, tanto che soprattutto inizialmente può essere negativo, mentre nelle fasi successive può mostrare dei segni caratteristici quali:
– la Gobba di Hampton, che si forma in caso di infarto polmonare e deve porre il sospetto di embolia polmonare: consiste in un’area di tenue opacità periferica, a morfologia piramidale ed a contorni sfumati, normalmente con base a sede subpleurica ed apice verso l’ilo,
– il Segno di Westermark, che consiste in un’iperdiafania, riferibile ad oligoemia distrettuale, del territorio ischemico polmonare, che si apprezza in caso di embolia polmonare per ostruzione della vascolarizzazione arteriosa parenchimale regionale, che si manifesta con una dilatazione dei vasi polmonari con una riduzione o scomparsa focale a taglio netto della trama vascolare,
– il segno Fleischner, che si riferisce alla visualizzazione di un’ arteria polmonare prossimale prominente, che si può osservare sia in caso di ipertensione polmonare che in presenza di un’episodio di embolia polmonare,
– il Palla Sign o Segno di Palla, che è visualizzabile al RX torace fatto in PA o AP ed è un segno suggestivo di embolia polmonare acuta, che si mostra come una prominenza dell’ arteria polmonare discendente di destra. Il ramo interlobale discendente dell’ arteria polmonare di destra si ingrandisce, assumendo un aspetto a “salsicciotto”, e si dirige verso il lobo medio dell’ambito polmonare omolaterale: quando presente in associazione al segno di Westermark, il quadro radiologico è fortemente suggestivo di un’ occlusione di un’ arteria polmonare lobare o segmentale, o di un’ occlusione diffusa di piccole arterie, come da embolia polmonare acuta.
– altri segni sono: atelettasia lamellare del parenchima polmonare, piccola falda di versamento pleurico, cardiomegalia e sopraelevazione del diaframma.
La diagnosi pertanto viene solitamente fatta con l’angio-TC, che evidenzia, come nel caso mostrato, un difetto di opacizzazione, più o meno esteso di una o entrambe le arterie polmonari e/o delle diramazioni vasali (in questo caso massivo difetto di opacizzazione dell’arteria polmonare di destra, risposta C corretta).
Il paziente dovrà essere trattato con terapia anticoagulante dopo stabilizzazione del quadro clinico.