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1 di 3 Domande

Uno studente si reca dal proprio medico curante, per sottoporsi ad una visita medica. Riferisce da quasi 1 settimana tosse, febbre, malessere generalizzato e dolori muscolari. Non ha avuto mal di gola, rinorrea o forme di raffreddamento. Anamnesi negativa per patologie significative. Non assume farmaci. Non fuma, né fa uso di droghe. È tornato da circa una ventina di giorni da un viaggio in America, dove ha esplorato alcune grotte. La sua T.C. è di 38,5 ° C, la P.A. di 125/60 mm Hg, la F.C. di 110 bpm/min e la F.R. di 24 atti/min. All’esame obiettivo del torace si apprezza un’ipofonesi polmonare bilaterale ed occasionalmente si sentono crepitii respiratori; l’esame obiettivo cardiologico è negativo. Viene prescritta ed eseguita una radiografia del torace, mostrata nell’immagine sottostante. Quale delle seguenti rappresenta la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la E.

In base ai reperti clinico-anamnestici e alla RX del caso clinico, la diagnosi più probabile per il paziente è rappresentata dall’istoplasmosi, una malattia causata dal fungo Histoplasma capsulatum, diffusa in tutto il mondo, ma soprattutto negli USA (nelle Valli dei fiumi Ohio-Mississippi, in parti del nord del Maryland, in Pennsylvania, a New York e in Texas). Il fungo viene inalato attraverso gli escrementi di uccelli e pipistrelli, che si trovano nel terreno contaminato (come nelle grotte). La malattia acuta si manifesta con febbre, tosse, malessere e dolori muscolari entro poche settimane dall’esposizione. Inoltre, può causare una polmonite interstiziale con febbre, brividi, mal di testa, mialgia, anoressia e tosse. La diagnosi si basa sulla RX torace, che solitamente mostra infiltrati diffusi ed irregolari ed ingrossamento dei linfonodi ilari, e sull’identificazione del microrganismo con bronco-lavaggio o biopsia tissutale. Al contrario, la coccidioidomicosi è una malattia polmonare o disseminata, causata dal fungo Coccidioides immitis, endemico negli Stati Uniti sudoccidentali (risposta A errata). Invece, la blastomicosi è una malattia polmonare, causata dall’inalazione di spore del fungo Blastomyces dermatitidis, che occasionalmente, per diffusione ematogena, causa malattia extra-polmonare. Le radiografie del torace solitamente mostrano la presenza di infiltrati parenchimali. La diagnosi si basa sulla clinica, sulla RX torace ed è confermata dall’identificazione del fungo a singolo germogliamento nell’espettorato (risposta B errata). Ancora, l’aspergillosi è un’infezione opportunistica causata dall’inalazione di spore fungine di Aspergillus. Colpisce soprattutto i pazienti immunocompromessi ed interessa principalmente i polmoni, causando quattro sindromi principali: aspergillosi broncopolmonare allergica, polmonite necrotizzante cronica, aspergilloma e aspergillosi invasiva (risposta C errata).


2 di 3 Domande

La signora Adelfi, un’anziana signora in pensione, si reca dal proprio medico curante, la Dott.ssa Celi, a causa di forte dolenzia alle dita della mano. La figlia riferisce che la mamma ha seri problemi con le articolazioni da molto tempo, ma non si è mai sottoposta ad una visita medica. La paziente afferma che nelle ultime settimane le sue dita sono diventate più gonfie e doloranti e l’anno scorso aveva manifestato una sintomatologia simile alle dita dei piedi, per la quale le fu consigliata una terapia antinfiammatoria, risultata inefficace. Positiva per ipertensione, ipotiroidismo e demenza precoce da Alzheimer. I segni vitali sono normali. I reperti dell’esame obiettivo delle mani sono mostrati nell’immagine. Qual è la diagnosi più probabile in questo paziente?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta multiple nodulazioni biancastre alle mani e una storia di artrite dolorosa alle dita e ai piedi, per cui la diagnosi più probabile è la gotta.

La gotta consiste nella precipitazione di cristalli di urato monosodico nelle articolazioni. Epidemiologicamente essa è più frequente negli uomini che nelle donne. Generalmente, si sviluppa durante la mezza età negli uomini e dopo la menopausa nelle donne. L’attacco iniziale di artrite acuta è generalmente monoarticolare e spesso interessa la prima articolazione metatarso-falangea. Nella gotta tipica cronica i cristalli di urato possono depositarsi a livello cutaneo, formando tumefazioni dure, di colore biancastro, chiamate tofi.

I sintomi comprendono dolore acuto, dolorabilità, calore, arrossamento e tumefazione. La diagnosi richiede l’identificazione dei cristalli nel liquido sinoviale. Un livello elevato di acido urico sierico non è specifico per la diagnosi, ma può contribuire alla diagnosi specifica.


3 di 3 Domande

Sandra, di mestiere puericultrice, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Zanni, lamentando dei disturbi genitali. Riferisce la crescita di multiple formazioni carnose intorno alla vulva e alla vagina e che tali formazioni sono indolori e si sono sviluppate negli ultimi mesi. Nega di avere prurito vaginale, fuoriuscita di secrezioni, dolore addominale, febbre, disuria o sanguinamento vaginale. Non è sessualmente attiva, ma ha praticato regolare attività sessuale fino a 5 mesi prima con il suo ex fidanzato. Presenza a livello genitale delle lesioni, mostrate nell’immagine sottostante. Quale agente è responsabile di questa manifestazione clinica?

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La risposta corretta è la A.

La storia clinica descritta è suggestiva per la diagnosi di condilomi acuminati (noti anche come verruche genitali), verruche benigne anogenitali il più delle volte causate dai HPV tipi 6 e 11. Sono indolori, sollevate e irregolari, compaiono di solito dopo un periodo di incubazione di 6-12 settimane. 

Vi sono più di cento tipi noti di HPV. Altre manifestazioni importanti delle infezioni da HPV comprendono: tumori del cavo orale, papulosi bowenoide, le neoplasie intraepiteliali e i carcinomi di cervice, ano, o pene. Praticamente tutti i tumori del collo dell’utero sono causati da HPV (circa il 70% è causato dai tipi 16 e 18, il restante soprattutto dai tipi 31, 33, 35, e 39). Gli HPV 16 e 18 possono anche provocare il cancro in altre regioni, tra cui la vulva, la vagina e il pene. L’HPV si trasmette dalle lesioni durante il contatto pelle-pelle. I tipi che interessano la regione ano-genitale generalmente sono trasmessi sessualmente durante il rapporto vaginale o anale; tuttavia, anche i rapporti digitale e orale possono essere determinanti.

La risposta C non è corretta. 

L’HIV non causa verruche genitali.

La risposta D non è corretta. 

ll cancroide (o ulcera molle), è una malattia a trasmissione sessuale, dovuta al batterio Haemophilus ducreyi, che causa dolorose ulcere genitali. Nei paesi sviluppati il cancroide è raro, ma nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo è una causa comune di ulcere genitali. Queste lesioni insorgono 2-6 giorni dopo il contatto sessuale. Sui genitali o sull’area perianale si formano piccole vesciche dolorose, che rapidamente si rompono per formare ulcere aperte poco profonde dai margini irregolari. Esse possono aumentare di dimensioni e fondersi insieme. Occasionalmente, diventano più profonde e danneggiano altri tessuti. I linfonodi inguinali possono diventare dolenti alla palpazione, ingrossarsi e confluire, formando raccolte di pus (ascessi), chiamati bubboni. La pelle sovrastante l’ascesso può diventare arrossata e lucida e rompersi per liberare la secrezione purulenta dai linfonodi sulla pelle.

La risposta E non è corretta. 

Entrambi i tipi di virus herpes simplex HSV-1 e HSV-2 possono causare infezioni orali o genitali. Il più delle volte, HSV-1 causa gengivo-stomatite, herpes labiale e cheratite erpetica. L’HSV-2 generalmente causa lesioni genitali vescicolari dolorose, che insorgono entro pochi giorni dai rapporti sessuali.

Le lesioni sono con morfologia regolare e durata di 1-2 settimane. Queste lesioni sono incoerenti con la storia descritta (risposta E errata). La trasmissione dell’HSV avviene per contatto stretto con una persona che elimina attivamente il virus. Dopo l’infezione iniziale, l’HSV rimane quiescente nei gangli nervosi a partire dai quali può periodicamente riattivarsi, causando manifestazioni cliniche.

Fonte Immagine:

Niazy F, Rostami K, Motabar AR. Giant Condyloma Acuminatum of Vulva Frustrating Treatment Challenge. World Journal of Plastic Surgery. 2015;4(2):159-162.

Niazy, Feizollah, Khalil Rostami, and Amir Reza Motabar. “Giant Condyloma Acuminatum of Vulva Frustrating Treatment Challenge.” World Journal of Plastic Surgery 4.2 (2015): 159–162. Print.

Niazy, F., Rostami, K., & Motabar, A. R. (2015). Giant Condyloma Acuminatum of Vulva Frustrating Treatment Challenge. World Journal of Plastic Surgery, 4(2), 159–162.


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