La risposta corretta è la D.
La radiografia tradizionale utilizza una procedura di formazione dell’immagine in cui, un fascio di raggi X attraversa alcuni tessuti subendo una diversa attenuazione a seconde della densità dei tessuti stessi, e questo fascio così modificato va a colpire un sistema di rilevazione costituito dalla pellicola radiografica. Questa ha il compito di tradurre le variazioni nella trasmissione dei raggi X in differenze di densità ottica, cioè in diversi livelli di grigio. I raggi X, generati dal tubo radiogeno, interagiscono con la materia verso cui vengono rivolti e in base alle caratteristiche di questa (densità, spessore, numero atomico) riusciranno ad attraversala in misura minore o maggiore.
La radiodensità della materia è il parametro alla base della formazione del radiogramma: l’aria viene completamente attraversata ed apparirà iperdiafana (nera) mentre l’osso non si lascerà attraversare ed apparirà fortemente radiopaco (bianco).
L’esame radiografico del torace, nella sua semplicità di esecuzione, rapidità e bassa dose di radiazioni assorbite dal paziente, mantiene un ruolo fondamentale nella diagnostica delle patologie toraco-polmonari. Nella maggior parte dei casi, rappresenta l’esame di prima scelta.
Le due proiezioni più frequentemente utilizzate sono quella postero-anteriore (frontale) e, a meno che non vi siano delle condizioni che ne limitino l’esecuzione (es. decubito obbligato), la latero-laterale. Il radiogramma da noi esaminato è stato eseguito in proiezione P-A.
Nel caso specifico possiamo notare la presenza di un corpo radiopaco in esofago, indice di ingestione di corpo estraneo da parte del piccolo paziente.
L’ingestione e l’aspirazione di corpi estranei sono evenienze piuttosto comuni nella fascia d’età compresa tra 6 mesi e 4 anni. In questo paziente, la posizione della moneta sul RX del torace anteriore-posteriore ci permette di vedere direttamente il corpo estraneo nell’esofago, anche perché vediamo la rima aerea all’interno della trachea pervia.
Dopo aver valutato lo stato del paziente (capacità respiratoria, incapacità di deglutire, ecc.), è importante valutare le caratteristiche dei corpi estranei ingeriti. I corpi estranei ingeriti di solito si bloccano in tre punti: ingresso toracico (60%-80%), alla giunzione gastroesofagea (10%-20%) e all’arco aortico (5%-20%), che corrispondono anatomicamente grossomodo a: C4-C6, T8 e T4 rispettivamente. Una volta che passano il piloro, la maggior parte dei corpi estranei passano attraverso il resto del tratto GI.
Sebbene l’aspirazione di corpi estranei sia una possibilità da prendere in considerazione, l’assenza di sintomi respiratori e la posizione della moneta nella radiografia con evidenza di trachea pervia con rima iperdiafana tipica dell’aria,e rendono improbabile questa diagnosi: se si sospetta la presenza di un corpo estraneo aspirato, il paziente deve sottoporsi alla broncoscopia.