La risposta corretta è la E.
L’RX di questo paziente evidenzia una acalasia, la più comune patologia tra le alterazioni primarie specifiche della motilità esofagea, caratterizzata da un mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore durante la deglutizione. Il bolo si arresta a livello della giunzione cardiale, che rimane chiusa; il cibo giunge nello stomaco, solo quando la pressione del bolo riesce a superare l’ostruzione funzionale a livello del LES.
Con il progredire della malattia l’esofago tende a dilatarsi, assumendo vari aspetti: esofago sigmoideo, a fiasco e fusiforme.
Per quanto riguarda i sintomi abbiamo: disfagia lentamente progressiva, (solitamente sia per i liquidi che per i solidi), rigurgito di cibo non digerito, calo ponderale e dolore toracico.
Per quanto riguarda la diagnosi sono utili:
- RX torace, che può mostrare una dilatazione dell’ombra mediastinica ed eventuali livelli idroaerei, creati dalla presenza di residui alimentari e liquidi;
- RX del primo tratto del tubo digerente con mezzo di contrasto;
- esofago-gastroscopia, che molto spesso accerta la presenza di una esofagite con lesioni erosive o da candida o una leucoplachia.
Inoltre, questo esame è molto utile per poter documentare la presenza di una stenosi peptica o un carcinoma esofageo distale; queste patologie possono simulare un acalasia, dunque sarebbe opportuno eseguire anche una biopsia per escluderle;
- manometria, eseguita per effettuare una DD con altre forme di patologia funzionale.
Per quanto riguarda il trattamento: si può eseguire una dilatazione della giunzione esofago-gastrica o la miotomia extramucosa.
La risposta A non è corretta.
La pH-metria esofagea delle 24 ore è un esame che permette la rilevazione e la registrazione del pH: in generale, la pH-metria esofagea si esegue dopo aver effettuato la manometria esofagea.
Per quanto riguarda questo test, solitamente, vanno sospesi i farmaci, che regolano la produzione acida nello stomaco (ad esempio ranitidina, omeprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo).
L’esame è eseguito con un sondino da pH-metria di 1,5-2 mm, che viene fatto passare attraverso il naso e viene collocato al di sopra dello sfintere esofageo inferiore.
È considerato l’esame principale per la diagnosi della malattia da reflusso gastroesofageo.
La risposta B non è corretta.
La misurazione dei livelli di gastrina è un test molto importante nella diagnosi della sindrome di Zollinger-Ellison (ZES), una grave patologia secondaria alla presenza di un gastrinoma, che determina ipergastrinemia.
Tale ipergastrinemia, inoltre, a volte causa un’ipersecrezione di acido gastrico e ulcere gastroduodenali aggressive e refrattarie.
La ZES, nella maggior parte dei casi, è sporadica (75%); raramente è associata alla MEN1.
Dal punto di vista epidemiologico è una malattia rara, avendo un incidenza di solo 1-2 casi/milione (è una patologia leggermente più frequente nelle donne) e viene solitamente diagnosticata nella quinta decade di vita.
Solitamente, il gastrinoma si ritrova nel duodeno, ma piu’ raramente si può sviluppare nel pancreas, nei linfonodi addominali e in sedi ectopiche (cuore, ovaio, fegato). Per la diagnosi di questa condizione, esiste anche un test di stimolazione con la secretina. Per quanto riguarda la terapia è possibile utilizzare i PPI ed effettuare una resezione chirurgica del tumore.
La risposta C non è corretta
La manometria è utile nella diagnosi di acalasia; infatti, viene eseguita per effettuare una diagnosi differenziale con altre forme di patologia funzionale.