Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA3):
La risposta corretta è la E.
La paziente è affetta da tinea corporis. Le infezioni da dermatofiti sono le cause prevalenti di infezione fungina della pelle, dei capelli e delle unghie.
Queste infezioni portano ad una varietà di manifestazioni cliniche: tinea pedis, tinea corporis, tinea cruris, granuloma di Majocchi, tinea capitis e tinea unguium (dermatofitia onicomicosi).
I dermatofiti responsabili sono funghi filamentosi nei generi Trichophyton, Microsporum e Epidermophyton.
Le eruzioni sono generalmente di forma tondeggiante od ovoidale. La trasmissione avviene da persona a persona, da animale a persona. La maggior parte delle persone non sviluppa clinicamente l’infezione, che si può avere più frequentemente nei pazienti con immunosopressione.
La tinea corporis è caratterizzata da chiazze anulari di colore dal rosa al rosso con bordi desquamati rilevati che possono confluire così da formare chiazze estese di forma irregolare; inoltre, una storia di estensione della manifestazione cutanea e mancanza di risposta o addirittura aggravamento dopo l’applicazione di steroidi topici è tipica della tinea faciei, la cui fonte trasmissiva più probabile è rappresentata dal suo animale domestico.
La risposta A non è corretta.
La dermatite atopica è una patologia infiammatoria autoimmune, ad eziologia multifattoriale, attribuita sia a componenti genetiche (immunologiche e di proprietà barriera della cute), sia ad esposizione ambientale, diagnosticabile sulla base delle informazioni anamnestiche e sull’esame obiettivo. Si manifesta di solito prima dei 7 anni ed è spesso associata ad una storia di asma o rinite allergica.
Il prurito è il sintomo primario; tale patologia si palesa con prurito, desquamazione, placche eritematose, cute secca ed escoriazioni.
Nei bambini più grandi e negli adulti le zone flessorie (ma non l’inguine) sono più frequentemente coinvolte, mentre nei neonati e nei bambini più piccoli, le superfici estensorie, la regione posteriore del cuoio capelluto e la faccia sono tipicamente coinvolte, mentre la regione del pannolino è risparmiata. Tali manifestazioni cutanee non sono presenti nel quadro presentato.
La risposta B non è corretta.
La dermatite allergica da contatto è una reazione da ipersensibilità di tipo IV, che si svolge in 2 fasi: inizialmente vi è la sensibilizzazione ad un Ag (la sensibilizzazione iniziale avviene entro pochi giorni dal contatto con la sostanza), successivamente vi è una reazione allergica dopo la riesposizione (l’antigene viene presentato ai linfociti sensibilizzati, che scatenano una risposta infiammatoria in poche di ore). Pertanto, è una risposta di ipersensibilità ritardata agli agenti esterni, mediata dalle cellule T, che si traduce in una lesione geometrica corrispondente alla regione di contatto.
Dal punto di vista clinico il sintomo principale della dermatite da contatto è il prurito (il dolore è di solito causato dal infezione o dal grattamento).
Le lesioni cutanee possono variare da semplice eritema fino alla formazione di vescicole. Inoltre, nei casi di grave allergia vi possono essere edema, bolle, ulcerazioni, croste e lichenificazione.
Le mani, il viso o le palpebre, che comunemente entrano in contatto con l’ambiente, sono più spesso coinvolte.
Tali manifestazioni cutanee non sono presenti nel quadro presentato.
La risposta C non è corretta.
Il lupus eritematoso sistemico (LES) si manifesta con una clinica varia fra cui: gonfiore articolare, rash malare, pleurite, anemia, fenomeno di Raynaud, sintomi neurologici (epilessia, psicosi), alopecia, flebiti e aborti ricorrenti.
Tale patologia si verifica tipicamente in pazienti di età compresa tra i 15 e i 70 anni, con un’età media di circa 45 anni.
Tali manifestazioni cutanee non sono presenti nel quadro presentato.
La risposta D non è corretta.
La dermatite periorale può determinare un quadro abbastanza simile di estensione con l’applicazione di steroidi topici, ma sarebbe più acneiforme e meno ben circoscritta.
Fonte Immagine:
AMA |
Sentamilselvi G, Janaki C, Murugusundram S. Trichomycoses. Int J Trichology. 2009;1(2):100-7. |
MLA |
Sentamilselvi, G et al. “Trichomycoses” International journal of trichology vol. 1,2 (2009): 100-7. |
APA |
Sentamilselvi, G., Janaki, C., & Murugusundram, S. (2009). Trichomycoses. International journal of trichology, 1(2), 100-7. |