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1 di 3 Domande

Scenario clinico AA22: Il sig. Giardino, un uomo di 32 anni, si reca presso l’ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Norde, lamentando la comparsa di lesioni fastidiose nella regione anale. All’esame obiettivo vengono identificate delle lesioni a grappolo dall’aspetto verrucoso. Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA23): di che lesioni cutanee si tratta?

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Domanda 1 (riferita allo scenario clinico AA23).

La risposta corretta è la E.

La storia clinica descritta e l’immagine presenta sono altamente suggestive per la diagnosi di condilomi acuminati (noti anche come verruche genitali), verruche benigne anogenitali, causate da HPV. Queste lesioni sono indolori, sollevate e irregolari ad aspetto verrucoso (“a cavolfiore”) e compaiono di solito dopo un periodo di incubazione di 6-12 settimane. 

La risposta A non è corretta.

Il cancroide, o ulcera molle, è una malattia a trasmissione sessuale, dovuta al batterio Haemophilus ducreyi, che causa dolorose ulcere genitali. Nei paesi sviluppati il cancroide è raro, ma, nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, è una causa comune di ulcere genitali. Queste lesioni insorgono 2-6 giorni dopo il contatto sessuale. Sui genitali o sull’area perianale si formano piccole vescichette dolorose, che rapidamente si rompono per formare ulcere aperte poco profonde dai margini irregolari, che possono aumentare di dimensioni e fondersi insieme. Occasionalmente, le ulcere diventano più profonde e danneggiano altri tessuti. I linfonodi inguinali possono diventare dolenti alla palpazione, ingrossarsi e confluire, formando raccolte di pus (ascessi,) chiamati bubboni. La pelle sovrastante l’ascesso può diventare arrossata e lucida e rompersi per liberare la secrezione purulenta dai linfonodi sulla pelle.

La risposta B non è corretta.

La cisti pilonidale, si sviluppa a livello sottocutaneo, di solito nella regione sacro-coccigea, poco sopra il solco intergluteo.

Si tratta di una piccola cisti, contenente ciuffi di peli “incistati”, localizzata nel tessuto che riveste l’osso sacro sulla linea mediana della regione sacrococcigea. La cisti può contenere peli (da cui il termine pilonidale), sebo, liquido o materiale.

Dal punto di vista clinico può decorrere in maniera completamente asintomatica o determinare, qualora sopraggiunga un’infezione, dolore, tumefazione loco-regionale e sintomi sistemici quali febbre, che sono espressione di un processo flogistico acuto di tipo suppurativo.

Fonte Immagine:

AMA Hyun JS, Kim GB, Choi BS, Kim MS, Park SG. Giant anal condyloma (giant condyloma acuminatum of anus) after allogeneic bone marrow transplantation associated with human papillomavirus: a case report. J Med Case Rep. 2015; 9:9. Published 2015 Jan 19. doi: 10.1186/1752-1947-9-9
MLA Hyun, Jin-Soo et al. “Giant anal condyloma (giant condyloma acuminatum of anus) after allogeneic bone marrow transplantation associated with human papillomavirus: a case report” Journal of medical case reports vol. 9 9. 19 Jan. 2015, doi: 10.1186/1752-1947-9-9
APA Hyun, J. S., Kim, G. B., Choi, B. S., Kim, M. S., & Park, S. G. (2015). Giant anal condyloma (giant condyloma acuminatum of anus) after allogeneic bone marrow transplantation associated with human papillomavirus: a case report. Journal of medical case reports, 9, 9. doi: 10.1186/1752-1947-9-9

2 di 3 Domande

Paziente con severa dispnea, D-Dimero elevato e con saturazione in aria ambiente del 86% viene sottoposto ad un angio-TC del torace. Che cosa viene mostrato di patologico in questa immagine TC?

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La risposta corretta è la D.

In questa immagine TC viene mostrata un’embolia polmonare a carico dell’arteria polmonare destra ed un minimo versamento pleurico a sede basale posteriore omolaterale. Per embolia polmonare si intende una condizione patologica, caratterizzata da un’occlusione di una o più arterie polmonari da parte di trombi che si dipartono da altri siti corporei, solitamente dai grandi tronchi venosi delle gambe o del distretto pelvico. La presentazione di questa malattia è di solito più acuta. Dal punto di vista clinico la sintomatologia è aspecifica e variabile. Possiamo riscontrare: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea o arresto cardiorespiratorio (nei casi più gravi).

I segni sono aspecifici, comprendendo: tachipnea, tachicardia, ipotensione (nei casi più gravi). I fattori di rischio includono: immobilità (pazienti allettati), anomalie della coagulazione a carattere ereditario, gravidanza e recenti interventi di chirurgia.

Dal punto di vista diagnostico le alterazioni del d-dimero (prodotto della degradazione della fibrina) hanno un limitato peso diagnostico a causa della sua poca specificità: se il test del d-dimero è negativo, la presenza di una trombosi venosa profonda o di un’embolia polmonare è poco probabile, ma la rilevazione di una positività del test non dà alcuna certezza o informazione circa la presenza di tali alterazioni, soprattutto nei pazienti con età superiore ai 70 anni.

La diagnosi viene solitamente fatta con l’angio-TC, che evidenzia, come nel caso mostrato, un difetto di opacizzazione, più o meno esteso di una o entrambe le arterie polmonari e/o delle diramazioni vasali (in questo caso un difetto di opacizzazione dell’arteria polmonare di destra).

Inoltre, possiamo apprezzare una piccola falda di versamento pleurico a sede basale posteriore sinistro con minima atelettasia compressiva del parenchima polmonare circostante.

La risposta A non è corretta.

Non vi è una atelettasia polmonare apprezzabile.

La risposta B non è corretta.

L’embolia polmonare è presente, ma non è l’unico reperto patologico, perché c’è anche il versamento pleurico a sede basale posteriore destro.

Le risposte C ed E non sono corrette.

Non vi sono aree di addensamento parenchimale, che fanno sospettare una polmonite o peggio ad un carcinoma polmonare.


3 di 3 Domande

Sandro, un uomo di mezz’età di mestiere fruttivendolo, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Mari, per sottoporsi ad una visita medica. Riferisce dolori lancinanti e formicolio in corrispondenza del pollice, del dito indice e del dito medio delle mani, che si manifestano prevalentemente di notte e sono peggiorati negli ultimi anni. Soffre di mal di testa ed ha avuto un aumento di peso di circa 10 kg. Inoltre, riferisce che il suo volto gli sembra cambiato. Infine, risulta positivo per ipertensione controllata con la dieta ed non assume farmaci in cronico. All’esame obiettivo risultano temperatura corporea normale, pressione sanguigna 165/90 mmHg, frequenza cardiaca 73 bpm/min e frequenza respiratoria di 13 atti/min. All’esame obiettivo non si riscontra una debolezza bilaterale dei pollici, ma le dimensioni delle mani e dei piedi sembrano sproporzionate rispetto alle dimensioni del corpo del paziente. Quale dei seguenti è il test diagnostico più importante in questo paziente?

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La risposta corretta è la A.

La diagnosi più probabile per questo paziente è l’acromegalia, avvalorata dalle grosse dimensioni delle mani e dei piedi e dai tratti somatici facciali, che evidenziano una mascella prominente. 

ll gigantismo e l’acromegalia sono sindromi dovute ad una eccessiva secrezione dell’ormone della crescita. Prima della chiusura delle epifisi, l’ipersecrezione di GH risulta nel gigantismo; successivamente, determina l’acromegalia.

Nell’acromegalia l’ipersecrezione di GH inizia solitamente tra i 20 e i 50 anni: quando l’ipersecrezione di GH inizia dopo la chiusura epifisaria, i pazienti affetti presentano recenti variazioni dell’aspetto (ad esempio cambiamenti grossolani delle caratteristiche facciali, mascella sporgente, allargamento dello spazio fra i denti, macroglossia, bozze frontali, mani e piedi sproporzionatamente grandi). I tratti somatici si modificano e diventano necessari anelli, guanti e scarpe di misura più grande (le fotografie del paziente sono importanti per delineare l’evoluzione della malattia).

L’ipertensione si manifesta fino a un terzo dei pazienti. Spesso si associano anche una ridotta tolleranza al glucosio o un quadro di diabete conclamato, sindrome del tunnel carpale e mal di testa. 

Nei pazienti con sospetta acromegalia deve essere misurata la concentrazione sierica di IGF-1, i cui livelli sono in genere notevolmente elevati, poiché tali livelli non fluttuano come i livelli di GH (il livello dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (o GnRH) subisce fisiologiche fluttuazioni durante il giorno; per esempio, dovute all’esercizio fisico o ad una malattia acuta), sono il test di scelta per valutare l’ipersecrezione di GH. I livelli di IGF-1, inoltre, possono essere usati per monitorare la risposta alla terapia.

Un altro test è il dosaggio dell’ormone della crescita dopo la somministrazione di 100 g di glucosio: in un paziente sano, il livello di ormone della crescita verrebbe soppresso, mentre in un paziente con acromegalia il livello rimane alto.

La risposta B non è corretta. 

Nei pazienti con sospetta acromegalia deve essere misurata la concentrazione sierica di IGF-1, che non hanno fluttuazioni come i livelli di GH.

La risposta C non è corretta. 

È probabile che questo paziente abbia un diabete secondario alla acromegalia. Tuttavia, è logico prima diagnosticare la acromegalia con i livelli di IGF-1 e successivamente verificare la presenza di diabete, in cui il livello di glucosio a digiuno è il miglior test di screening. 

La risposta D non è corretta. 

In ambito clinico si effettuano prima i test di primo livello e successivamente i test di secondo livello. La TC del cervello probabilmente potrebbe mostrare la presenza di una macro-adenoma in questo paziente. Per la ricerca dell’adenoma sarebbe opportuno utilizzare la RM più che la TC. In ogni caso la RM dovrebbe essere effettuata in un secondo momento per confermare i disturbi endocrini. Prima di tutto è necessario andare a misurare la concentrazione sierica di IGF-1.

La risposta E non è corretta. 

Il dosaggio dei livelli di cortisolo è utile nella diagnosi della sindrome di Cushing, caratterizzata da una serie di anomalie cliniche provocate da livelli ematici cronicamente elevati di cortisolo o di corticosteroidi ad esso correlati. Questa sindrome può anche essere associata alla resistenza all’insulina, ipertensione ed aumento di peso. Tuttavia, la sindrome di Cushing non causa una sindrome da tunnel carpale o uno slargamento delle strutture facciali, come in questo caso clinico. Quindi sarebbe opportuno dosare i livelli di IGF-1 e successivamente verificare la presenza di diabete in questo paziente.


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