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1 di 3 Domande

La terapia radiometabolica con anticorpi monoclonali marcati con radioisotopi emittenti beta(-) e' attualmente piu' efficace in caso di:














La risposta corretta è la C.
Il linfoma non-Hodgkin è una forma neoplastica maligna che origina dal tessuto linfatico, dai linfociti B (90%) e T (10%), localizzato nei diversi distretti corporei. Oltre che linfonodi, milza e midollo osseo, può infatti interessare altri organi quali, in particolar modo, cute, stomaco, intestino, polmone e sistema nervoso centrale. Più del 50% dei LNH interessano la popolazione anziana. L’esordio è spesso subdolo con astenia, febbricola, perdita di peso, sudorazione notturna, ai quali si associano sintomi più specifici a seconda del distretto interessato. Si presentaanche con linfoadenopatia periferica. La diagnosi viene fatta essenzaialmente mediante biopsia del tessuto patologico. L’esame del sangue e gli esami strumentani risultano utili per completare la diagnosi. La terapia varia in base a condizioni generali del paziente, età ed estensione della patologie. La terapia radiometabolica con anticorpi monoclonali svolge un ruolo molto importante. Gli anticorpi monoclonali sono molecole biologiche in grado di riconoscere un bersaglio specifico nell’organismo; possono quindi individuare le cellule tumorali ed avere attività antiblastica. Nel caso del LNH, riconosceranno l’antigene di superficie CD20, espresso da tutti i linfomi a cellule B. Queste molecole anticorpali possono essere combinate ad un isotopo radioattivo, in questo specifico caso l’Ittrio-90, che eroga una radiazione beta- talmente forte da distruggere le cellule B cancerose ma da compromettere anche le cellule sane. L’immunoterapia può inoltre essere associata alla chemioterapia.
La risposta A non è corretta.
Le metastasi scheletriche da carcinoma mammario possono essere trattate con la terapia radiometabolica ma in questo caso i radiofarmaci impiegati, come lo 89Stronzio Cloruro (Metastron), il 186Renio HEDP (Re-Bone) e il 153Samario EDTMP, non sono legati ad anticorpi monoclonali.
La risposta B non è corretta.
Il melanoma cutaneo maligno viene spesso trattato con l’immunoterapia, quindi con farmaci che mirano a potenziare il sistema immunitario dell’ospite nei confronti delle cellule neoplastiche. Tuttavia, questi anticorpi monoclonali non sono associati a radiofarmaci.
La risposta D non è corretta.
La terapia radiometabolica con anticorpi monoclonali marcati con radioisotopi emittenti beta(-) non viene impiegata nella trattamento del carcinoma differenziato della tiroide non iodocaptante.
La risposta E non è corretta.
Le metastasi scheletriche da carcinoma prostatico possono essere trattati con radiofarmaci, quindi farmaci legati ad isotopi radioattivi, ma non sono associati ad anticorpi monoclonali.

2 di 3 Domande

In un paziente con nodulo tiroideo, l'evidenza scintigrafica nella stessa sede di un'area di iperaccumulo del radiofarmaco con mancata visualizzazione del restante parenchima tiroideo, cosa indica?














La risposta corretta è la B.
La scintigrafia tiroidea è un esame di medicina nucleare che permette una valutazione funzionale della ghiandola. Mediante l’impiego di un tracciante radioattivo come lo iodio o il tecnezio permette di ottenere informazioni morfologiche e di funzionalità della tiroide e di caratterizzare eventuali noduli precedentemente evidenziati mediante altre indagini strumentali, come l’esame ecografico, e di distinguerli in noduli caldi, freddi o isocaptanti. I noduli caldi, o ipercaptanti, hanno autonomia funzionale e producono un eccesso di ormoni tiroidei, sono quindi tossici; i noduli isocaptanti sono costituiti da tessuto normofunzionante; i noduli freddi sono ipofunzionanti o non funzionanti. Generalmente le neoplasie maligne danno luogo a noduli freddi, ma non tutti i noduli freddi sono dovuti a processi neoplastici. L'evidenza scintigrafica nella stessa sede di un'area di iperaccumulo del radiofarmaco con mancata visualizzazione del restante parenchima tiroideo indica la presenza di un nodulo tiroideo funzionalmente autonomo.
La risposta A non è corretta.
La scintigrafia in caso di tiroidite, cioè un processo infiammatorio della ghiandola tiroide, mostra una captazione diffusa a livello ghiandolare.
La risposta C non è corretta.
La scintigrafia tiroidea è un esame che fornisce informazioni riguardo la funzionalità di noduli tiroidei, caratterizzandoli in quanto noduli caldi e quindi ipercaptanti e iperattivi, noduli freddi e quindi ipocaptanti e noduli isocaptanti. Il tracciante impiegato è lo Iodio-131 che si accumula all’interno delle cellule follicolare. La presenza di un angioma non può essere caratterizzata da questo tipo di esame scintigrafico.
La risposta D non è corretta.
La cisti tiroidea, generalmente causata da un accumulo di colloide, non è di norma attiva quindi risulta essere una formazione ipocaptante.
La risposta E non è corretta.
La scintigrafia permette solo di indirizzare il sospetto dignostico in base al diverso tipo di captazione del radiofarmaco da parte del nodulo tiroideo. Generalmente le neoplasie, alla scintigrafia tiroidea, risultano essere noduli freddi ipocaptanti.

3 di 3 Domande

Il Tc-99m-HMPAO e' un radiofarmaco impiegato come tracciante di perfusione cerebrale. La sua principale caratteristica e' di essere:














La risposta corretta e' la B.
Il Tc99mHMPAO è un radiofarmaco impiegato nello studio del sistema nervoso centrale. Si tratta di un tracciante diffusibile cioè in grado di attraversare la barriera ematoencefalica. Le molecole impiegate sono molecole che possono entrare nel SNC per trasporto attivo, oppure, per lo più, molecole in grado di penetrare per diffusione passiva grazie alla loro lipofilia e al peso molecolare inferiore ai 500-700 Dalton. Questi possono essere suddivisi a loro volta in traccianti di perfusione, la cui distribuzione è proporzionale al flusso ematico, e traccianti recettoriali, che vanno ad interagire con recettori specifici. Il Tc99mHMPAO è un tracciante di perfusione, in grado di attraversare la BEE intatta e che viene poi trattenuto dalle cellule cerebrali, dando così informazioni riguardo al flusso ematico ma anche riguardo all’attività cerebrale.
La risposta A non è corretta.
Il Tc99mHMPAO non è un chelante dei globuli rossi.
La risposta C non è corretta.
Il Tc99mHMPAO è un isomero nucleare metastabile del Tecnezio-99, un isotopo radioattivo di questo elemento. Non è un analogo dello iodio.
La risposta D non è corretta.
Il Tc99mHMPAO viene impiegato come tracciante di perfusione cerebrale per la sua capacità di attraversare la barriera ematoencefalica.
La risposta E non è corretta.
Il Tecnezio-99m-HMPAO non è un composto idrofilo poiché questa caratteristica gli impedirebbe di attraversare la barriera ematoencefalica.

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