La risposta corretta è la B.
La coesistenza di sintomi come tosse ed ematuria devono porre il sospetto di sindrome di Goodpasture, che è un sottotipo di sindrome polmonare-renale, di tipo autoimmune che provoca emorragia alveolare e glomerulonefrite indotte da Ab anti-membrana basale glomerulare (anti-MBG) circolanti. L’emottisi è il sintomo principale, ma può non presentarsi, causando altri sintomi e segni aspecifici come dispnea, tosse, febbre, distress respiratorio, ematuria, calo ponderale, astenia.
La sindrome di Goodpasture è una patologia che comporta la presenza di glomerulonefrite rapidamente progressiva associata ad emorragia alveolare. Clinicamente, l’ esordio è preceduto da un interessamento respiratorio.
La diagnosi si basa sul riscontro nel siero degli Ac anti-MBG per mezzo dell’ esame con la metodica dell’ immunofluorescenza indiretta o con il metodo ELISA: il danno è mediato da anticorpi anti-membrana basale glomerulare, i quali si dispongono all’ immunofluorescenza con un andamento lineare.
Per la diagnosi si richiedono esami di laboratorio, i quali mostrano la presenza di anemia e normali livelli del complemento (C3, C4), mentre la lastra del torace evidenzia la presenza di infiltrati polmonari dovuti all’ emorragia alveolare, come quelli presenti nel caso del paziente.
La diagnosi precoce è fondamentale essendo la sindrome di Goodpasture rapidamente progressiva e potenzialmente letale. La morbilità a lungo termine è correlata al grado di compromissione renale e sulla base di questo può essere necessario sottoporre il paziente ad emodialisi o trapianto di rene.
Il trattamento cronico si basa sulla plasmaferesi e su farmaci corticosteroidi e ciclofosfamide.
La risposta A è errata.
La poliarterite nodosa è il paradigma di tutte le forme di vasculiti dei medi vasi e per la sua diagnosi abbiamo alcuni criteri che sono importanti e che possono servire per poter porre una diagnosi di certezza con oltre il 90% di probabilità . Ci sono dieci criteri e ne devono essere presenti almeno tre per poter porre diagnosi certa. E’ una malattia, che essendo di tipo sistemica, cioè può colpire praticamente tutti gli organi e tutti gli apparati, ha una prognosi estremamente severa: può determinare una forma di ipertensione maligna; può portare a insufficienze d’ organo acute, quindi insufficienza parenchimale renale; può portare insufficienza cardiaca; può portare direttamente interessamento di tipo coronarico, con infarto.
Solitamente si caratterizzata per la comparsa di rash cutaneo, artrite, dolore addominale e una positività per p-ANCA.
Antonio non può esserne affetto, data l’ assenza di questi sintomi.
La risposta C non è corretta
Il lupus eritematoso sistemico (LES) si caratterizza per ridotti livelli di complementemia e una positività per ANA ad alto titolo, il quale presenta una sensibilità del 97%: pertanto un risultato negativo tende ad escludere tale patologia; tuttavia, il test non risulta altrettanto specifico: circa il 10% delle persone sane può presentare positività ad anticorpi anti-nucleo.
Clinicamente il lupus eritematoso sistemico, tra cui gonfiore articolare, rash malare, pleurite, ipertensione (in caso di coinvolgimento renale) e anemia. Altre manifestazioni cliniche del LES includono il fenomeno di Raynaud, sintomi neurologici (epilessia, psicosi), alopecia, flebiti e aborti ricorrenti.
Si tratta, quindi, di una diagnosi da escludere in questo paziente: Antonio aveva, infatti, una complementemia normale ed era ANA-negativo.
Se vi è infezione persistente, possiamo ritrovare la febbre.
Possiamo escludere questa diagnosi in quanto la storia clinica e la negatività per il titolo antistreptolisinico rende la glomerulonefrite acuta post-streptococcica una diagnosi improbabile.
La risposta D non è corretta
La glomerulonefrite post-infettiva (o glomerulonefrite post-streptococcica) è una patologia che si verifica dopo una infezione. Solitamente, questa infezione è dovuta a ceppi di streptococco beta-emolitico di gruppo A (principalmente i tipi 12 e 49, che sono causa rispettivamente di faringite e impetigine).
Dal punto di vista epidemiologico, è la causa più frequente di patologia glomerulare nei bambini tra 5-12 anni; non è comune negli adulti.
Dal punto di vista clinico, questa patologia si può manifestare con:
– Ematuria asintomatica (in circa la metà dei casi) e una lieve proteinuria,
– Nei casi più gravi possiamo riscontrare: nefrite conclamata con micro o macro-ematuria, proteinuria, oliguria edema, ipertensione e IR.
La risposta E non è corretta
La granulomatosi di Wegener (nota anche come granulomatosi con poliangioite) è una condizione caratterizzata da infiammazione granulomatosa necrotizzante, vasculite dei vasi di medio-piccolo calibro e glomerulonefrite necrotizzante. Essa è una vasculite granulomatosa sistemica caratterizzata dalla triade:
– Granulomi necrotizzanti a livello delle vie aeree superiori, inferiori o entrambe,
– Coinvolgimento renale, spesso con glomerulopatia necrotizzante,
– Vasculite sistemica dei piccoli e medi vasi.
Qualsiasi organo può essere interessato: più frequentemente colpisce le alte vie aeree (ad esempio vi è sinusite e ascessi), le basse vie aeree (ad esempio vi è emottisi) e i reni (ad esempio vi è ematuria).
I c-ANCA sono altamente associati alla granulomatosi di Wegener: la maggior parte dei pazienti con malattia attiva generalizzata ha questi anticorpi, che possono anche associarsi (meno comunemente) alla sindrome di Churg-Strauss.