Simulazione

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1 di 61 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 61 Domande

Nel caso di schizzo nella congiuntiva con materiale biologico e' indicato:














La risposta corretta è la E
Nel caso di uno schizzo nella congiuntiva con materiale biologico, è indicato lavare la parte abbondantemente con acqua corrente. Questo provvedimento tempestivo mira a diluire e rimuovere il materiale contaminante per ridurre il rischio di infezioni. L'utilizzo di sostanze aggiuntive, come saponi o disinfettanti, non è consigliato in un contesto delicato come quello oculare per via del potenziale irritante di tali prodotti. La semplicitàdell'acqua corrente garantisce un metodo sicuro e efficace per minimizzare il rischio di complicanze.

3 di 61 Domande

Perche' i disinfettanti siano efficaci, bisogna seguire alcune indicazioni generiche ed alcune specifiche del produttore. Quale tra le seguenti indicazioni generiche non e' corretta?














La risposta corretta è la A
L'indicazione generica non corretta per l'efficacia dei disinfettanti è conservarli in luoghi caldi e asciutti. Tipicamente, un'eccessiva esposizione al calore può alterare la composizione chimica dei disinfettanti, riducendone l'efficacia. Le loro etichette raccomandano di tenerli in luoghi freschi e al riparo dalla luce diretta del sole per mantenere inalterate le proprietàgermicide.

4 di 61 Domande

Quali tra le seguenti precauzioni non sono corrette ai fini della prevenzione dei rischi dorso-lombari?














La risposta corretta è la C
La risposta corretta alla domanda su quale tra le seguenti precauzioni non sia corretta per la prevenzione dei rischi dorso-lombari è: "Non piegare le gambe bensì la schiena, in modo da tenere il tratto lombare sempre in asse". Questa affermazione è in realtàun consiglio errato nella prevenzione dei danni alla regione lombare, poiché l'azione corretta da compiere per sollevare pesi in sicurezza implicherebbe piegare le ginocchia e mantenere la schiena il più dritta possibile per ridurre lo stress sulla regione lombare. Sollevare oggetti piegando le ginocchia e mantenendo la schiena dritta aiuta a distribuire meglio il carico attraverso le gambe e a evitare sforzi dannosi sul tratto lombare della schiena.

5 di 61 Domande

Che cosa si intende per disinfestazione?














La risposta corretta è la E
La disinfestazione si riferisce alla distruzione degli insetti, degli acari e di piccoli animali. Questo processo è essenziale per mantenere un ambiente igienico e sicuro, eliminando o riducendo la presenza di organismi dannosi che possono minacciare la salute umana o danneggiare strutture e alimenti. La disinfestazione comprende varie tecniche e metodologie, volte a controllare o eliminare la presenza di tali organismi nocivi negli ambienti abitativi, lavorativi o in aree pubbliche, attraverso l'uso di prodotti chimici, naturali o fisici.

6 di 61 Domande

La prevenzione dell'infezione da HIV in ambito professionale si realizza mediante:














La risposta corretta è la B
La prevenzione dell'infezione da HIV in ambito professionale si realizza mediante sistemi di protezione meccanica. Questo approccio include l'uso di guanti, mascherine, occhiali e altri dispositivi di barriera per evitare il contatto diretto con fluidi corporei che possono trasmettere il virus. Questa misura di sicurezza è fondamentale in ambienti sanitari e laboratori dove esiste il rischio di esposizione a materiali infettivi. Questi sistemi sono essenziali per ridurre la trasmissione dell'HIV tra professionisti della salute e pazienti, proteggendo entrambi.

7 di 61 Domande

Segni classici dell'infiammazione includono tutti i fenomeni di seguito indicati, tranne uno. Quale?














La risposta corretta è la C
I segni classici dell'infiammazione include tutti i fenomeni tranne l'iperfunzione. Infatti, i segni principali sono calor (calore), tumor (tumefazione), dolor (dolore), e functio laesa (funzione ridotta), non iperfunzione. Questi fenomeni sono la risposta del corpo ad un danno dei tessuti, avviando il processo di guarigione.

8 di 61 Domande

Identificare, tra quelle indicate, la strategia scorretta per comunicare con le persone con disturbi del linguaggio.














La risposta corretta è la D
La strategia scorretta per comunicare con persone con disturbi del linguaggio è utilizzare poco tempo per comunicare le informazioni. La comunicazione efficace con individui affetti da disturbi del linguaggio richiede pazienza e sufficiente tempo per permettere loro di comprendere e rispondere ai messaggi. Affrettare la comunicazione può causare frustrazione e incomprensioni, rendendo il processo comunicativo ancora più difficile per la persona colpita da tali disturbi. Questo approccio ignora la necessitàdi adattare il ritmo della conversazione alle capacitàdi chi ha disturbi del linguaggio, garantendo un ambiente più inclusivo e accessibile per la comunicazione.

9 di 61 Domande

L'Infermiere vi chiede di procurare una sonda di Salem, voi la cercate tra:














La risposta corretta è la E
La sonda di Salem è una tipologia di sonda naso-gastrica. Le sonde di Salem sono specificamente progettate per il drenaggio dello stomaco e trovano impiego soprattutto per rimuovere i fluidi gastrici e per la decompressione gastrica, grazie alla loro struttura che minimizza il rischio di occlusione del lume e di aspirazione. Queste sono caratterizzate da due lumi, uno per la rimozione dei fluidi e l'altro, più piccolo, per l'ingresso di aria; la loro funzione principale è quindi quella di drenare lo stomaco, prevenendo contemporaneamente il rischio di aspirazione.

10 di 61 Domande

Al termine dell'igiene, il prepuzio deve essere riportato nella posizione iniziale:














La risposta corretta è la C
Al termine dell'igiene, il prepuzio deve essere riportato nella posizione iniziale per prevenire l'edema del glande. Questo accorgimento è importante perché il riposizionamento del prepuzio aiuta a mantenere la normale circolazione sanguigna e a prevenire il rischio di gonfiore (edema) del glande, che può derivare da uno stato prolungato di repulsione del prepuzio. Questa pratica corretta nell'igiene intima maschile è cruciale per evitare problemi circolatori al glande.

11 di 61 Domande

Se non vi sono indicazioni specifiche, la persona deve essere pesata:














La risposta corretta è la C
La persona deve essere pesata al mattino prima della colazione, usando sempre la stessa bilancia e indossando la stessa tipologia di abbigliamento. Questo metodo garantisce la maggior consistenza e precisione nella misurazione del peso, poiché le variazioni dovute all'assunzione di cibo, liquidi e ai cambiamenti di abbigliamento durante la giornata sono minimizzate. La condizione ideale per una pesata accurata comporta la riduzione di questi fattori variabili, offrendo un riferimento stabile per confronti sequenziali del peso corporeo.

12 di 61 Domande

In assenza di attivita' cardiaca e' necessario eseguire un massaggio cardiaco esterno. La posizione della persona che necessita di soccorso e':














La risposta corretta è la D
In assenza di attivitàcardiaca è necessario eseguire un massaggio cardiaco esterno e la persona che necessita di soccorso deve essere posizionata supina su un piano rigido. Questa posizione è essenziale per garantire l'efficacia delle compressioni toraciche, permettendo una migliore trasmissione della forza applicata al cuore attraverso lo sterno, aumentando così le probabilitàdi successo della rianimazione. Essere su una superficie rigida supporta adeguatamente la schiena e consente compressioni più profonde del torace, necessarie per pompare il sangue nell'organismo.

13 di 61 Domande

Quale, nel seguente elenco, non costituisce uno dei metodi fisici utilizzati per la conservazione degli alimenti?














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda "Quale tra questi non è un metodo fisico di conservazione degli alimenti?" è "L'auto fermentazione". Questo perché, al contrario degli altri metodi citati, l'auto fermentazione si basa su processi biologici anziché fisici. In questo processo, i microrganismi naturalmente presenti negli alimenti producono sostanze che impediscono la crescita di batteri dannosi, contribuendo alla conservazione dell'alimento. Gli altri metodi, come l'eliminazione dell'ossigeno, il congelamento e la pastorizzazione, implicano invece manipolazioni fisiche o chimico-fisiche per preservare gli alimenti dall'alterazione e dalla crescita microbica.

14 di 61 Domande

L'assunzione di posture scorrette e gli sforzi eccessivi da parte dell'operatore socio sanitario durante l'attivita' di mobilizzazione sono tipicamente causa di patologie a carico:














La risposta corretta è la D
L'assunzione di posture scorrette e gli sforzi eccessivi durante la mobilizzazione da parte dell'operatore socio sanitario sono cause di patologie della colonna vertebrale, del ginocchio e della spalla. Queste aree sono particolarmente vulnerabili agli stress fisici ripetitivi e ai carichi errati, risultando in condizioni come lombalgia per la colonna vertebrale, ginocchio del saltatore, e tendinite o altre lesioni della cuffia dei rotatori per la spalla. Queste patologie riflettono l'importanza di una corretta ergonomia e tecniche di sollevamento per prevenire danni muscoloscheletrici nei professionisti della salute.

15 di 61 Domande

Individuare quali rifiuti, tra quelli elencati, appartengono alla categoria dei rifiuti sanitari non pericolosi:














La risposta corretta è la D
I rifiuti derivanti dalla preparazione dei pasti provenienti dalle cucine appartengono alla categoria dei rifiuti sanitari non pericolosi. Questi rifiuti, anche se generati in un ambiente sanitario, come ospedali o cliniche, non posegono rischi di contaminazione o pericolo per la salute pubblica, a differenza di rifiuti quali parti anatomiche o materiali contenenti sostanze tossiche, pertanto vengono classificati come non pericolosi.

16 di 61 Domande

Individuare, tra quelle elencate, l'azione assolutamente controindicata nel soccorso ad una persona colpita da colpo di calore:














La risposta corretta è la D
Il soccorso ad una persona colpita da colpo di calore richiede che non le sia somministrata acqua gelata. La somministrazione di liquidi a temperature molto basse può causare uno shock termico e complicazioni nel percorso di recupero dal colpo di calore, che è una condizione seria causata da un'eccessiva esposizione a condizioni di calore estremo, conducendo alla incapacitàdel corpo di gestire e raffreddarsi adeguatamente. Un'improvvisa riduzione della temperatura interna, come quella causata dall'ingestione di acqua gelata, può pertanto aggravare la situazione anziché migliorarla.

17 di 61 Domande

Le mani di un operatore sanitario possono contaminarsi per contatto con:














La risposta corretta è la C
Le mani di un operatore sanitario possono contaminarsi per contatto con la cute della persona assistita sporca di sangue, soluzioni di non continuitàdella cute e materiale organico della persona assistita. Tale contaminazione è dovuta al contatto diretto con fluidi corporei e tessuti danneggiati, veicoli potenziali di agenti patogeni. E' importante che gli operatori sanitari seguano protocolli di igiene severi per minimizzare il rischio di trasmissione di malattie infettive.

18 di 61 Domande

Come va eseguita la pulizia degli occhi della persona assistita?














La risposta corretta è la C
La pulizia degli occhi della persona assistita va eseguita procedendo dall'interno verso l'esterno. Questo metodo evita che eventuali secreti o detriti possano essere spinti verso il condotto lacrimale, riducendo il rischio di infezioni o irritazioni. È importante seguire questa tecnica per mantenere una corretta igiene oculare e favorire il benessere del paziente.

19 di 61 Domande

Nell'incontinenza dovuta alla non capacita' di ritardare la minzione dopo la percezione di vescica piena ( le persone non riescono a recarsi in bagno in tempo ) l'attivita' da effettuare e':














La risposta corretta è la B
Nell'incontinenza dovuta alla non capacitàdi ritardare la minzione dopo la percezione di una vescica piena, dove le persone non riescono a recarsi in bagno in tempo, l'attivitàcorretta da effettuare è ridurre i tempi di percorrenza verso il bagno per quanto possibile. Questa soluzione mira a compensare la ridotta capacitàdi trattenere l'urina, agevolando l'accesso immediato al bagno, per diminuire il rischio di incidenti. La risposta corretta si concentra su un intervento diretto a modificare l'ambiente per assistere al meglio gli individui con questa specifica necessità.

20 di 61 Domande

Nella posizione supina, gli arti superiori vanno posizionati nel seguente modo:














La risposta corretta è la B
Nella posizione supina, gli arti superiori devono essere posizionati con l'avambraccio esteso, il gomito leggermente flesso, il polso in posizione supina ed esteso, e la mano aperta. Questa configurazione assicura una postura naturale e rilassata, evitando tensioni o pressioni inutili su muscoli e articolazioni, e permette una migliore circolazione sanguigna evitando il rischio di compressione nervosa o vascolare.

21 di 61 Domande

Per sanificazione si intende:














La risposta corretta è la B
La sanificazione consiste nell'attuazione razionale, su basi scientifiche, delle tecniche di pulizia. Questo processo mira a mantenere e garantire un ambiente pulito e sicuro, riducendo la presenza di agenti patogeni e migliorando le condizioni igienico-sanitarie. La sanificazione non coinvolge direttamente la cura delle malattie o la sterilizzazione ma si concentra sulla prevenzione attraverso una corretta pulizia. Questa pratica è essenziale in molti ambiti, specialmente in quelli sanitari, alimentari e di vita quotidiana, per prevenire la diffusione di malattie e assicurare standard igienici elevati.

22 di 61 Domande

Qual e' il sistema di smaltimento per i rifiuti solidi ospedalieri infetti o potenzialmente infetti?














La risposta corretta è la C
Il sistema di smaltimento per i rifiuti solidi ospedalieri infetti o potenzialmente infetti è l'incenerimento. Questo metodo viene scelto perché garantisce la distruzione sicura di materiali che potrebbero rappresentare un rischio per la salute pubblica e l'ambiente. L'incenerimento riduce il volume dei rifiuti e neutralizza eventuali agenti patogeni, rendendolo il processo più affidabile per gestire rifiuti ospedalieri pericolosi.

23 di 61 Domande

Per quali ambienti dell'unita' operativa puo' essere utilizzata l'attrezzatura per la pulizia della cucina?














La risposta corretta è la C
L'attrezzatura per la pulizia della cucina può essere utilizzata soltanto nella cucina stessa, e la risposta corretta alla domanda è "Nessun altro ambiente." Questo approccio mira a prevenire la contaminazione incrociata tra diverse aree dell'unitàoperativa, aumentando così la sicurezza e l'igiene ambientale. Utilizzare attrezzature dedicate per spazi specifici aiuta a ridurre il rischio di diffusione di agenti patogeni e garantisce una pulizia più efficace e mirata. Questa pratica è fondamentale nel mantenere gli standard di salute e sicurezza nei luoghi di cura e lavoro.

24 di 61 Domande

Indicare quale elemento tra quelli elencati non caratterizza il rapporto interpersonale nella comunicazione:














La risposta corretta è la E
La distanza fisica non caratterizza il rapporto interpersonale nella comunicazione. La comunicazione interpersonale implica lo scambio di idee, sentimenti o informazioni tra due o più individui attraverso vari canali e modalità, dove aspetti come la comunicazione di informazioni, il coinvolgimento personale e la comunicazione affettiva giocano un ruolo chiave. La distanza fisica, sebbene possa influenzare il modo in cui comunicano, non definisce la natura del rapporto comunicativo stesso.

25 di 61 Domande

Nella preparazione del materiale da sterilizzare, indicare la sequenza corretta:














La risposta corretta è la B
Nella preparazione del materiale da sterilizzare, la sequenza corretta è Decontaminazione, lavaggio, asciugatura, controllo, confezionamento. Questa sequenza è essenziale per eliminare qualsiasi agente contaminante prima del lavaggio, seguendo poi la rimozione di residui con l'asciugatura e il controllo di integritàe pulizia prima del confezionamento che protegge il materiale fino al suo utilizzo. Questo processo assicura che il materiale sia sicuro e sterile per l'uso successivo.

26 di 61 Domande

Quali tra i dispositivi elencati sono considerati mezzi di contenzione?














La risposta corretta è la C
I dispositivi considerati mezzi di contenzione sono bracciali per polsi e caviglie, cintura per carrozzina o sedia e cintura di sicurezza per il letto. Questi attrezzi sono utilizzati per prevenire che una persona possa causare danno a sé stessa o agli altri. La contenzione fisica deve essere applicata in modo sicuro e sempre sotto la supervisione di personale qualificato, seguendo le linee guida etiche e legali per rispettare la dignitàe i diritti dei pazienti.

27 di 61 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

28 di 61 Domande

Le sedi dei parametri vitali non comprendono:














La risposta corretta è la B
Le sedi dei parametri vitali non comprendono il plesso solare. Questo perché i parametri vitali, quali la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, la temperatura corporea e la frequenza respiratoria, sono misurati in specifiche sedi del corpo dove è possibile ottenere letture accurate, come il polso per il battito cardiaco o il braccio per la pressione arteriosa. Il plesso solare, invece, è una rete di nervi localizzata nell'addome, e non è associato alla misurazione diretta di nessuno dei parametri vitali standard.

29 di 61 Domande

Individuare quale, tra i consigli per favorire la digestione riportati di seguito, e' scorretto:














La risposta corretta è la A
La risposta corretta alla domanda è "Masticare velocemente gli alimenti." Questo consiglio è scorretto perché, al contrario, masticare lentamente e completamente gli alimenti contribuisce a facilitare la digestione. Una masticazione corretta permette di scomporre meglio il cibo, rendendo più facile il lavoro dello stomaco e migliorando l'assorbimento dei nutrienti nel tratto intestinale. Masticare lentamente aiuta anche a mangiare in quantitàmoderate, favorendo la sensazione di sazietàe riducendo il rischio di malattie digestive.

30 di 61 Domande

I capelli vanno pettinati procedendo:














La risposta corretta è la C
I capelli vanno pettinati partendo dal cuoio capelluto fino alla punta di ogni ciocca. Questo metodo facilita lo scioglimento dei nodi e riduce il rischio di danneggiare la struttura del capello, evitando eccessive trazioni che possono portare alla rottura dei capelli o irritare il cuoio capelluto. In questo modo, si garantisce una pettinatura efficace e delicata, contribuendo alla salute e all'aspetto sano dei capelli. Questa procedura è raccomandata per mantenere l'integritàdel fusto capillare e per prevenire danni.

31 di 61 Domande

Il lavaggio delle mani puo' essere sociale, antisettico e chirurgico. Cio' che differenzia i vari tipi di lavaggio e':














La risposta corretta è la D
Il lavaggio delle mani può essere distinto in sociale, antisettico e chirurgico. Ciò che distingue questi tipi è la durata del lavaggio, le modalitàe il prodotto utilizzato. Questa pratica è fondamentale per prevenire la trasmissione di infezioni, con differenze nei protocolli in base all'ambito di applicazione per aumentare l'efficacia nell'eliminazione di germi e batteri. Ogni tipo di lavaggio ha specifiche raccomandazioni da seguire, adattate all'ambiente in cui si trova l'individuo e al livello di sterilitàrichiesto.

32 di 61 Domande

Quali sono i due criteri utilizzati dal legislatore per la classificazione dei rifiuti?














La risposta corretta è la E
I criteri utilizzati dal legislatore per classificare i rifiuti sono l'origine e la pericolosità. Questo approccio serve a determinare le modalitàdi trattamento più adeguate per ogni tipo di rifiuto, basate sulla loro provenienza e sul potenziale rischio che possono rappresentare per la salute umana e l'ambiente. La classificazione per origine distingue i rifiuti in base alla loro provenienza specifica (industriale, domestica, ecc.), mentre quella per pericolositàidentifica i rifiuti che contengono sostanze pericolose.

33 di 61 Domande

Le misure di barriera per prevenire l'esposizione al virus HIV devono essere usate dall'operatore sanitario:














La risposta corretta è la C
Le misure di barriera per prevenire l'esposizione al virus HIV devono essere usate dall'operatore sanitario quando si prevede un contatto accidentale con liquidi biologici a rischio. Questa precauzione serve a ridurre il rischio di trasmissione di infezioni attraverso il contatto con sangue, fluidi corporei, secrezioni eccetto il sudore, pelle non integra, e mucose. La pratica fa parte delle precauzioni standard nel controllo delle infezioni, sottolineando che tali misure vanno adottate indipendentemente dalla diagnosi di HIV del paziente. Questo approccio basato sul rischio è essenziale per garantire la sicurezza sia dei pazienti sia del personale sanitario.

34 di 61 Domande

Si riconosce un'emorragia arteriosa perche' il sangue fuoriesce:














La risposta corretta è la E
L'emorragia arteriosa si riconosce perché il sangue fuoriesce rosso vivo e a getto vivace ed intermittente. Questo avviene perché il sangue pompato dal cuore attraverso le arterie è sotto una pressione più alta rispetto a quello nelle vene, il che provoca un flusso pulsante o a getto quando un'arteria viene lesionata. Inoltre, il sangue ossigenato delle arterie ha un colore rosso brillante a causa dell'ossigeno che trasporta, a differenza del sangue più scuro delle vene, che ha ceduto parte del suo ossigeno ai tessuti del corpo. Questa caratteristica aiuta a distinguere tra una grave emorragia arteriosa e altri tipi di sanguinamento, richiedendo un intervento immediato per prevenire la perdita eccessiva di sangue e possibili complicazioni.

35 di 61 Domande

I rifiuti urbani non comprendono:














La risposta corretta è la A
I rifiuti urbani non comprendono i rifiuti provenienti da attivitàcommerciali. Generalmente, i "rifiuti urbani" includono i rifiuti domestici e quelli generati da servizi pubblici, come la manutenzione delle aree verdi o lo spazzamento delle strade, ma escludono i rifiuti generati dalle attivitàcommerciali, industriali o agricole, trattati sotto differenti normative. Questi ultimi richiedono sistemi di gestione specializzati per il loro impatto e natura diversa.

36 di 61 Domande

L'infermiere suggerisce di fare attenzione ai meccanismi di difesa della persona assistita. Cosa vi aspettate di osservare?














La risposta corretta è la C
L'infermiere suggerisce di prestare attenzione ai meccanismi di difesa della persona assistita, ci si aspetta di osservare atteggiamenti mentali, azioni o forme di adattamento che mirano a evitare stati di disagio. Questi meccanismi sono strategie inconscie utilizzate per proteggere l'individuo da ansia e stress, aiutandolo a gestire situazioni di vita difficili o dolorose. Sono parte integrante della salute mentale e possono variare in efficacia: alcuni promuovono il benessere psicologico e l'adattamento, mentre altri possono diventare disfunzionali se usati in maniera eccessiva.

37 di 61 Domande

La mobilitazione segmentale (mobilizzazione finalizzata a ottenere, una determinata attivita' motoria: alzare un braccio, alzare una gamba, ecc mediata da un operatore esperto) puo' essere:














La risposta corretta è la D
La mobilitazione segmentale, quale operazione mirata a ottenere una specifica attivitàmotoria come l'alzare un braccio o una gamba e mediata da un esperto, può essere passiva, attiva, oppure attiva assistita. Questo riguarda le tecniche con le quali un terapista interviene per facilitare il movimento in un paziente, a seconda delle necessitàe delle capacitàdel soggetto. La mobilizzazione passiva si verifica quando il terapista muove completamente un segmento del corpo del paziente senza alcuna assistenza da parte di quest'ultimo. La mobilizzazione attiva implica che il paziente muove il proprio corpo senza aiuto, mentre l'attiva assistita si verifica quando il paziente è in parte aiutato dal terapista nel compiere il movimento. Queste pratiche sono fondamentali nella riabilitazione fisica, dove viene promosso il recupero della funzione motoria o il mantenimento della capacitàdi movimento.

38 di 61 Domande

In caso di diuresi inferiore a 500 ml nelle 24 ore in un soggetto adulto di 70 Kg, si parla di:














La risposta corretta è la B
In caso di una diuresi inferiore a 500 ml nelle 24 ore in un soggetto adulto di 70 Kg, si parla di Oliguria. L'Oliguria si riferisce alla riduzione del volume di urina eliminato, indicando potenzialmente un malfunzionamento renale o una diminuzione dell'apporto di liquidi. Questa condizione può essere un segnale di varie patologie renali o di un'insufficiente assunzione di liquidi, richiedendo attenzione medica per identificarne la causa ed intervenire adeguatamente.

39 di 61 Domande

Il signor M.R. e' una persona celiaca. Durante la somministrazione dei pasti sara' necessario evitare :














La risposta corretta è la B
Il signor M.R., essendo una persona celiaca, necessita di evitare il glutine durante la somministrazione dei pasti. La celiachia è infatti un disturbo autoimmune in cui il consumo di glutine può danneggiare l’intestino tenue, causando una serie di problemi di salute se non gestito correttamente tramite una dieta gluten-free. Questo implica l'eliminazione di alimenti contenenti frumento, orzo, segale e derivati.

40 di 61 Domande

Di prassi, per la misurazione della temperatura corporea della persona assistita :














La risposta corretta è la E
Nella prassi per la misurazione della temperatura corporea della persona assistita, non è indicato l'uso dei guanti. Questo approccio si basa sulla necessitàdi mantenere un contatto diretto e delicato, assicurando la precisione nella rilevazione termica e minimizzando le interferenze che potrebbero derivare dall'uso dei guanti. Anche se i guanti possono essere utilizzati in molteplici procedure per motivi igienici, in questo caso particolare, la loro assenza garantisce una misurazione più diretta e accurata della temperatura.

41 di 61 Domande

Le mani dell'operatore sanitario possono contaminarsi per contatto con:














La risposta corretta è la A
Le mani dell'operatore sanitario possono contaminarsi per contatto con la cute della persona assistita sporca di sangue, dispositivi medici non ancora decontaminati e materiale organico della persona assistita. Questa contaminazione avviene perché le mani sono il principale veicolo di trasmissione di microorganismi durante le attivitàdi cura. È fondamentale l'adozione di corrette pratiche igieniche per minimizzare il rischio di trasmissione di infezioni.

42 di 61 Domande

Cosa si intende per disinfestazione?














La risposta corretta è la E
La disinfestazione si riferisce alla distruzione degli insetti, degli acari e di piccoli animali. Questo processo è essenziale per eliminare o controllare la popolazione di tali organismi nocivi in ambienti specifici, contribuendo a mantenere la salubritàdegli ambienti e a prevenire danni a strutture e beni, oltre a proteggere la salute umana e animale. La disinfestazione può avvenire attraverso l'uso di prodotti chimici, trattamenti termici, o altri metodi fisici che mirano a ridurre o eliminare completamente la presenza di questi organismi. La definizione non copre la distruzione di microrganismi come virus e batteri, che rientra invece nei processi di disinfezione.

43 di 61 Domande

Le conseguenze di un prolungato allettamento si riflettono tipicamente su diversi organi ed apparati. Individuare tra i seguenti quello non corretto.














La risposta corretta è la B
Le conseguenze di un prolungato allettamento non si riflettono tipicamente sullo stomaco. L'immobilitazione prolungata può influire negativamente su numerosi organi e sistemi, come la cute (rischio di piaghe da decubito), i polmoni (possibilitàdi sviluppare polmoniti) e il cuore (rischio di trombosi), ma lo stomaco non è tra gli organi direttamente influenzati da tale condizione in maniera significativa.

44 di 61 Domande

In seguito ad un episodio di infezione correlata all'assistenza il coordinatore di unita' operativa vi avvisa che sara' effettuata una verifica sulla documentazione relativa al processo di sterilizzazione, vi chiedera' quindi di procurare la documentazione per un periodo pari a:














La risposta corretta è la C
In risposta alla domanda, il periodo per procurare la documentazione relativa al processo di sterilizzazione, a seguito di un episodio di infezione correlata all'assistenza, è di almeno cinque anni. Questa procedura è essenziale per garantire la tracciabilitàe l'efficacia delle pratiche di sterilizzazione, contribuendo alla sicurezza dei pazienti e alla prevenzione delle infezioni. Il mantenimento dei documenti per questo lasso di tempo permette alle unitàoperative di dimostrare l'adeguatezza dei processi adottati e facilita eventuali indagini in caso di problemi legati a infezioni nosocomiali.

45 di 61 Domande

Quale delle seguenti non rientra fra le misure preventive per evitare la formazione delle lesioni da pressione?














La risposta corretta è la D
Far indossare alla persona assistita indumenti in fibre naturali non rientra tra le misure preventive per evitare le lesioni da pressione. Le lesioni da pressione, note anche come piaghe da decubito o ulcere da pressione, si formano a causa di pressione prolungata sulla pelle, specialmente in aree dove l'osso è vicino alla superficie. Le pratiche preventive includono la promozione della circolazione, una dieta nutriente per supportare la salute della pelle e frequenti cambi di posizione per ridurre la pressione su aree sensibili. Gli indumenti in fibre naturali possono migliorare il comfort, ma non hanno un impatto diretto sulla prevenzione delle lesioni da pressione.

46 di 61 Domande

Come deve avvenire il massaggio cardiaco esterno?














La risposta corretta è la B
Il massaggio cardiaco esterno deve avvenire comprimendo lo sterno contro il rachide, seguendo una linea di pressione verticale. Questa tecnica è fondamentale per garantire un'efficace circolazione sanguigna durante un'emergenza cardiaca, poiché mira ad applicare una pressione diretta al cuore attraverso lo sterno, in modo da mantenere il sangue in circolazione. Il posizionamento e la direzione della pressione sono cruciali per l'efficacia della rianimazione e per ridurre il rischio di lesioni.

47 di 61 Domande

I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo devono essere raccolti in:














La risposta corretta è la C
I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo devono essere accuratamente sistemati in un sacco interno e un contenitore rigido esterno. Questa procedura è essenziale per evitare la contaminazione e assicurare una gestione sicura dei rifiuti, proteggendo sia l'ambiente che la salute pubblica. Questo metodo di smaltimento è progettato per contenere adeguatamente materiali potenzialmente infettivi, prevenendo pericoli biologici attraverso un'efficace barriera fisica offerta dalla combinazione sacco-contenitore.

48 di 61 Domande

Come si definisce la tossinfezione provocata da alimenti non portati ad alta temperatura prima della conservazione?














La risposta corretta è la D
La tossinfezione causata da alimenti che non sono stati portati ad alta temperatura prima della conservazione si definisce Botulismo. Il botulismo è una malattia rara ma seriamente pericolosa causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. La patologia può portare a paralisi e richiede trattamento immediato. Il botulismo si manifesta quando i cibi contengono la tossina botulinica non sono adeguatamente cotti o conservati, permettendo la proliferazione del batterio.

49 di 61 Domande

Nella pulizia dei pavimenti, la polvere va asportata ad umido utilizzando la scopa a trapezio e la garza monouso. La scopa:














La risposta corretta è la E
Nella pulizia dei pavimenti, la corretta tecnica di asportazione della polvere ad umido, tramite l'uso di una scopa a trapezio e garza monouso, consiste nel non sollevare la scopa ma strisciarla con movimenti a "S" dall'interno verso l'esterno della stanza. Questo metodo ottimizza l'efficacia della pulizia, riducendo al minimo la risollevazione della polvere e garantendo che l'area venga pulita sistematicamente senza lasciare zone non trattate. Tale tecnica permette inoltre di coprire l'intera superficie in modo uniforme e completo, facilitando l'asportazione della polvere e degli agenti inquinanti dal pavimento.

50 di 61 Domande

Nella donna, l'igiene dei genitali deve essere effettuata:














La risposta corretta è la C
L'igiene femminile corretta coinvolge il ritrare le labbra e pulire dall'orifizio uretrale a quello vaginale. Questa metodologia aiuta a prevenire l'ingresso di batteri dall'area anale verso l'uretra e la vagina, riducendo il rischio di infezioni.

51 di 61 Domande

Quando si parla di unita' di degenza a cosa si fa riferimento?














La risposta corretta è la D
L'unitàdi degenza si riferisce all'insieme degli spazi e dei mobili a disposizione di ciascuna persona assistita. Questa definizione enfatizza il concetto di personalizzazione e individualitànel contesto assistenziale, mettendo in evidenza l'importanza di un ambiente adeguatamente equipaggiato e riservato per ogni paziente, al fine di garantire la massima cura e confort durante il periodo di degenza ospedaliera.

52 di 61 Domande

Come si realizza la profilassi preventiva delle malattie infettive?














La risposta corretta è la C
La profilassi preventiva delle malattie infettive si realizza con le vaccinazioni. Le vaccinazioni sono uno strumento fondamentale nella medicina preventiva: attraverso l'introduzione nel corpo di un agente immunizzante, spesso una forma indebolita o uccisa del patogeno, il sistema immunitario viene stimolato a produrre una risposta immunitaria. Questo processo contribuisce alla creazione di memoria immunologica, permettendo al corpo di riconoscere e combattere efficacemente l'agente patogeno in caso di future esposizioni.

53 di 61 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


54 di 61 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


55 di 61 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


56 di 61 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


57 di 61 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


58 di 61 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


59 di 61 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


60 di 61 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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