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1 di 72 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


2 di 72 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

3 di 72 Domande

La malattia di Hodgkin e':














La risposta corretta e' la ' Un linfoma '.


4 di 72 Domande

Quale delle seguenti caratteristiche e' meno frequente nell'anoressia nervosa:














La risposta corretta e' la ' diminuita attivita' fisica '.


5 di 72 Domande

Ove hanno sede le alterazioni istologiche che sottendono il Morbo di Parkinson?














La risposta corretta e' la A
Il morbo di Parkinson, forma più comune di un gruppo di patologie neurodegenerative progressive caratterizzate dai sintomi clinici del parkinsonismo, quali bradicinesia, tremore a riposo, rigidità muscolare, cammino strascicato e postura in flessione, è sotteso da alterazioni istologiche che hanno sede nella pars compacta della substantia nigra mesencefalica. A questo livello, infatti, si verifica una degenerazione dei corpi neuronali con interruzione della via nigro-striatale coinvolta nell’ organizzazione dei movimenti. A livello dei neuroni residui, si ritrovano anche i corpi di Lewy, inclusioni citoplasmatiche eosinofile costituite da ammassi di α-sinucleina, caratteristici ma non patognomonici della malattia.

6 di 72 Domande

In figura è rappresentato uno schema della sequenza genica che costituisce l’operone Lac (sequenza genica che regola la produzione delle lattasi) dei procarioti. Si tratta di una sequenza regolatrice che determina la produzione di lattasi, quando?

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La risposta corretta è la B

La domanda chiede quando l’operone lac, sequenza regolatrice della produzione di lattasi, induce l’espressione: la risposta corretta è “Quando è presente lattosio nel mezzo di coltura”. Nel sistema lac dei procarioti, in assenza di lattosio il repressore LacI si lega all’operatore e impedisce all’RNA polimerasi di trascrivere i geni lacZYA; quando è presente lattosio, una parte viene isomerizzata in allolattosio che funge da induttore legandosi a LacI, causandone il distacco dall’operatore e consentendo l’avvio della trascrizione, inclusa la sintesi di ?-galattosidasi (lattasi). L’espressione è massima se il glucosio è basso perché il complesso cAMP-CAP facilita il reclutamento dell’RNA polimerasi, ma la condizione chiave che rimuove la repressione è la presenza di lattosio. In sintesi, il lattosio segnala alla cellula di esprimere gli enzimi necessari al suo metabolismo attivando l’operone lac.


7 di 72 Domande

L'empiema pleurico e' piu' frequentemente dovuto a:














La risposta corretta e' la ' infezioni broncopolmonari '.


8 di 72 Domande

Un ittero lieve, osservato esaminando le sclere alla luce naturale, e' di solito evidenziabile quando i valori della bilirubina sierica sono compresi tra:














La risposta corretta e' la ' 2,5-3 mg/dl '.


9 di 72 Domande

In un paziente con asma bronchiale o BPCO il farmaco da usarsi per l'angina pectoris e':














La risposta corretta e' la 'verapamil'.


10 di 72 Domande

Nella siringomielia la storia di solito inizia con:














La risposta corretta e' la ' atrofia locale, debolezza, ustioni non dolenti ad un'estremita' superiore '.


11 di 72 Domande

Nel morbo di Crohn la maggiore frequenza di litiasi colecistica e' legata a:














La risposta corretta e' la ' un ridotto pool di sali biliari '.


12 di 72 Domande

Riflettendo sui meccanismi che regolano il ciclio cardiaco, in base alla legge di Frank-Starling, quali di questi elementi e' in grado di influenzare la frazione di eiezione?














La risposta corretta e' la ' Volume telediastolico '.


13 di 72 Domande

Nella fisiopatologia delle varici esofagee quale di queste considerazioni e' inesatta:














La risposta corretta e' la ' il 95% dei pazienti cirrotici sviluppa varici esofagee '.


14 di 72 Domande

Che cosa e' l'ernia crurale ?














La risposta corretta e' la ' un'ernia che, piu' spesso, si fa strada fra la vena femorale ed il legamento di Gimbernat '.


15 di 72 Domande

Quali dei seguenti virus e' causa di grave diarrea nei bambini?














La risposta corretta e' la ' Rotavirus umano '.


16 di 72 Domande

La ginecomastia vera compare in corso di:














La risposta corretta e' la ' sindrome di Klinefelter '.


17 di 72 Domande

La causa piu' frequente di ipotiroidismo congenito nel bambino e'














La risposta corretta e' la 'La disgenesia ghiandolare'.


18 di 72 Domande

La bilirubina e':














La risposta corretta e' la ' il principale pigmento biliare '.


19 di 72 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


20 di 72 Domande

La prima causa di morte nel sesso femminile, in Italia, e' costituita da:














La risposta corretta e' la ' Malattie cardiovascolari '.


21 di 72 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


22 di 72 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


23 di 72 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


24 di 72 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


25 di 72 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


26 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


27 di 72 Domande

La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


28 di 72 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


29 di 72 Domande

Scenario clinico AA89: Il Sig. Cesteri, un uomo di 62 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Fazzinelli, lamentando la presenza di una protrusione di color rosso vivo in regione anale. L’ uomo riferisce che inizialmente tale protrusione si presentava in maniera incostante, con periodi di remissione, ma adesso è costantemente presente. All’ anamnesi, inoltre, si palesano anche altri disturbi associati come dolore, stitichezza e senso di fastidio durante la defecazione. In un paziente anziano affetto dalla medesima condizione, e con possibili comorbilità , quale delle seguenti procedure chirurgiche dovrebbe essere eseguita?














Domanda 2 (riferita allo scenario clinico AA89).

La risposta corretta è la C.

Ci sono diverse procedure chirurgiche, che a seconda dell’ approccio, possono essere suddivise in due filoni principali:

  • procedure con approcci perineali, che si pongono l’ obiettivo di correggere il prolasso con una resezione del viscere;
  • procedure con approcci addominali, che si fondano sulla rettopessi.

L’ intervento secondo Delorme è riservato a pazienti non candidabili ad alcuna procedura addominale, generalmente anziani, persone defedate e/o con pluri comorbidità importanti: tale procedura, che si segue mediante un approccio perineale-transanale, prevede l’ asportazione della mucosa, del retto prolassato con sutura delle due estremità superiori ed inferiori della mucosa residua e plicatura della tonaca muscolare, al fine di riportare il retto nella sua posizione naturale.

Le risposte A, B e C non sono corrette.

Un approccio per via addominale o per via laparoscopica può essere indicato in pazienti selezionati: la maggior parte delle procedure chirurgiche prevede la resezione del tratto rettale prolassato, con successiva rettopessi della rimanente porzione rettale. L’ approccio per via addominale è piuttosto invasivo, motivo per cui si stanno perfezionando le tecniche di resezione e rettopessi mediante un approccio laparoscopico minimamente invasivo.

La risposta E non è corretta.

La legatura elastica non rappresenta un intervento per il prolasso rettale.


30 di 72 Domande

Filippo è un ragazzo di 29 anni che ha la malattia di Wilson e si reca presso la dottoressa Biondi, una genetista, insieme alla sua ragazza in quanto vorrebbero avere un bambino. Sono entrambi caucasici e lui riferisce che la sua malattia di Wilson è ben controllata con la trientina.
Quale delle seguenti è approssimativa alla loro probabilità di avere un figlio affetto?














La risposta corretta è la A.

Per rispondere a questa domanda dobbiamo ricordare che il Wilson è una malattia autosomica recessiva la cui incidenza è circa 1 su 90.

Dato che questo paziente ha una probabilità del 100% di trasmettere la mutazione alla sua progenie, vi è la possibilità di avere un figlio affetto di 1 su 180, circa 0,5%.

Ciò è spiegato dal fatto che c’è una probabilità di 1 su 90 che la sua ragazza porti il ​​gene mutato, e una probabilità su 2 che suo figlio erediterà questo se lei è una portatrice.

Il 50% sarebbe la possibilità di avere un figlio affetto supponendo che la malattia fosse autosomica dominante, o se la partner fosse eterozigote per Wilson.

Il 25% è la possibilità di avere un figlio affetto in una malattia autosomica recessiva se entrambi i genitori sono identificati come portatori.


31 di 72 Domande

Gli screening regionali consigliati per i tumori sono relativi a:














La risposta corretta è la A.
Tramite le ASL, il SSN offre alcuni screening consigliati. Tra questi ricordiamo, gli screening per il tumore della cervice uterina, del colon retto e della mammella

32 di 72 Domande

Scenario DC31I: All'auscultazione cardiaca, una paziente di 37 anni presenta un soffio meso-telesistolico 3/6 meglio udibile in mesocardio e in corrispondenza dell'apice cardiaco. Il resto dell'esame obiettivo, i parametri vitali e gli esami ematochimici sono nei limiti. Tale reperto è maggiormente indicativo di quale dei seguenti difetti anatomici?















La risposta corretta è la E.
L’ insufficienza mitralica è una valvulopatia che si caratterizza per il reflusso di sangue dal ventricolo all’ atrio sinistro in presenza di una valvola mitralica non competente.
Diverse sono le cause che possono portare ad un’ anomalia valvolare, tra queste vi può essere un’ anomalia primaria di uno o più componenti dell'apparato valvolare, ad esempio delle corde tendinee, dei muscoli papillari o dell’ anulus, o può essere secondaria ad un'altra malattia cardiaca come la cardiopatia ischemica o cardiomiopatia.
La natura e la gravità dei sintomi associati all’ insufficienza cronica sono correlate alla gravità del rigurgito valvolare, alla sua velocità di progressione, alla pressione dell'arteria polmonare, alle aritmie eventualmente presenti o alle cardiopatie associate. I pazienti con insufficienza da lieve a moderata sono asintomatici, poiché vi è solo un piccolo sovraccarico di volume del ventricolo ma la gittata nel complesso rimane stabile; la maggior parte dei pazienti rimane asintomatica fino a quando non vi è una dilatazione cavità ventricolare sinistra con disfunzione sistolica, ipertensione polmonare o insorgenza di fibrillazione atriale. In questo caso, i sintomi più comuni sono dispnea a riposo ma soprattutto da sforzo dovuti alla combinazione di una ridotta portata cardiaca e un aumento della pressione atriale sinistra dovuta al riflusso attraverso la valvola con l'ipertensione arteriosa polmonare che vi si associa nelle fasi gravi.
Per la diagnosi è imprescindibile l’ esame obiettivo; l’ auscultazione cardiaca permette di repertare S1 diminuito, per un'apposizione inadeguata dei lembi della mitrale, S2 ampiamente suddiviso a causa della componente polmonare accentuata per l’ ipertensione polmonare, S3 per aumento della portata diastolica, e, soprattutto un soffio caratteristico di insufficienza mitralica: si tratta di un soffio olosistolico, che inizia immediatamente dopo S1, udibile meglio al di sopra dell'apice che si può irradiare verso l'ascella e la base del collo.
 
La risposta A non è corretta.
Il difetto interventricolare fa parte delle malattie cardiache congenite e causa una comunicazione anomala tra i ventricoli; può essere rilevato tramite l’ auscultazione in quanto si presenta con un soffio forte, aspro, olosistolico udibile soprattutto al margine sternale inferiore sinistro.
La risposta B non è corretta.
Il dotto di Botallo pervio è un’ anomalia congenita cardiaca in cui il dotto arterioso non si chiude dopo la nascita, come dovrebbe accadere fisiologicamente, e se non corretto può portare ad insufficienza cardiaca.
La clinica dipende dalla grandezza del dotto arterioso pervio e dall'età gestazionale al momento del parto: nel caso di lattanti e bambini con un piccolo difetto generalmente non vi sono sintomi mentre nei casi di un difetto ampio sono già presenti i sintomi insufficienza cardiaca quali difficoltà di accrescimento, scarsa alimentazione, tachipnea, dispnea e tachicardia. È caratterizzato da un soffio continuo associato ad un soffio diastolico apicale dovuto  all’ alto flusso che attraversa la valvola mitrale, o a ritmo di galoppo se vi è un grande shunt sinistro-destro o se si sviluppa insufficienza cardiaca.
La risposta C non è corretta.
La stenosi mitralica è una valvulopatia in cui vi è una riduzione dell’ orifizio valvolare che ostacola il passaggio di sangue dall’ atrio al ventricolo sinistro.
L'obiettività cardiaca varia in rapporto alla gravità della valvulopatia, in dettaglio, in sede precordiale può essere avvertibile un fremito diastolico, a causa dei vortici generati dal passaggio di sangue attraverso la valvola stenotica. Il reperto più caratteristico è comunque quello auscultatorio in cui si ha un primo tono di intensità accentuata e durata, un tono aggiunto protodiastolico, schiocco della mitrale, di breve durata ed alta frequenza, seguito da un soffio a bassa frequenza, rullio diastolico, di durata proporzionale alla gravità della stenosi.
La risposta D non è corretta.
L’ insufficienza aortica è una valvulopatia causata dalla chiusura imperfetta della valvola che durante la diastole porta al rigurgito di sangue dall’ aorta al ventricolo sinistro. Ciò si traduce all’ auscultazione con un soffio diastolico, ad alta frequenza, in decrescendo e di massima intensità a livello del focolaio di Erb.

33 di 72 Domande

Scenario DI65P: Un uomo di 60 anni accede in Pronto Soccorso in seguito all'insorgenza di dispnea e tachipnea. Tra gli esami ematochimici il dato saliente è un valore di D-dimero plasmatico intorno agli 800 ng/mL. Quale tra i seguenti reperti TC è il più suggestivo di una tromboembolia polmonare?














La risposta corretta è la A.
L'embolia polmonare acuta è una malattia comune e talvolta fatale che dal punto di vista clinico può essere totalmente asintomatica o manifestarsi con quadri gravi di shock, fino alla morte improvvisa. Il sintomo di presentazione più frequente è la dispnea, con un’ insorgenza rapida di solito in secondi, seguita da dolore al petto e tosse, wheezing ed emottisi.
Nella maggior parte dei casi l’ embolia polmonare è dovuta alla presenza di trombi nel sistema venoso profondo, per tale ragione, l’ associazione di dispnea improvvisa e TVP supportano fortemente il sospetto clinico. Fondamentalmente la TVP è favorita dai fattori che costituiscono la triade di Wirchov, cioè stasi ematica, ipercoagulabilità e immobilità : nessuno da solo è in grado di portare alla formazione di trombi con eventuale embolia polmonare successiva.
L’ angioTC con mdc che consente di evidenziare direttamente gli emboli nell’ albero polmonare e i segni di sovraccarico del ventricolo destro.
Le arterie polmonari in cui sono presenti gli emboli sono evidenziate come delle aree di minor enhancement rispetto ai vasi circostanti dello stesso calibro; si potrebbe evidenziare un’ occlusione completa del vaso con dilatazione e assenza di flusso a valle, un’ occlusione parziale o angoli di raccordo tra emboli e parete vasale.
L’ unica limitazione all’ utilizzo di questa metodica è l’ impossibilità di utilizzare il mdc  in tutti i pazienti in quando vanno evitati accuratamente quelli con insufficienza renale o allergia al mdc stesso.

34 di 72 Domande

Tutte le seguenti sono lesioni istopatologiche tipiche dell’ asma bronchiale, tranne una. Quale?














La risposta corretta e' la 'riduzione delle cellule caliciformi mucipare'.


35 di 72 Domande

Ad un uomo di 35 anni, con un’ anamnesi positiva per emangioblastoma cerebellare e cisti multiple al pancreas, viene riscontrata microematuria ad un controllo di routine. Uno dei suoi figli ha sviluppato emangioblastomi e carcinoma delle cellule renali nell’ infanzia, e simili casi sono riferiti nella famiglia del padre. Un’ eco renale mostra una massa parzialmente cistica di 4 cm nel rene destro e una lesione simile nel sinistro. Qual è la diagnosi più probabile?














La risposta corretta e' la 'sindrome di von Hippel-Lindau '.


36 di 72 Domande

Vorresti preparare uno studio per valutare la prevalenza di una certa malattia in una determinata popolazione. Quale studio sarebbe il più appropriato?














La risposta corretta e' la 'uno studio “ cross sectional'.


37 di 72 Domande

Nella stenosi mitralica si puo' auscultare:














La risposta corretta è la B  
La stenosi mitralica è caratterizzata da ispessimento dei lembi valvolari, dovuto a processi fibrotici e/o calcificati, e da fusione parziale delle commissure con frequente coinvolgimento delle corde tendinee. La superficie dell’ ostio valvolare può passare dai 4-6 cm2 dell’ adulto normale a valori inferiori a 1 cm2. il primo sintomo è la dispnea da sforzo.  L’ aumento della pressione nell’ atrio sinistro e nelle vene polmonari causato da queste situazioni determina la comparsa di dispnea. In alcuni pazienti l’ edema polmonare acuto può anche costituire la prima manifestazione clinica della malattia. Altri sintomi correlati all’ elevata pressione venosa polmonare sono la tosse e, in casi rari, l’ emottisi. In fasi molto avanzate della malattia possono comparire sintomi da attribuire all’ ingrandimento dell’ atrio sinistro quali la disfonia e la disfagia. All’ auscultazione, il I tono appare di intensità accentuata e di breve durata, dovuto al rapido aumento della pressione ventricolare sinistra al momento della chiusura della valvola.  Il II tono è normale o, in caso di ipertensione arteriosa polmonare, accentuato. In protodiastole è udibile un caratteristico soffio, definito schiocco o tono di apertura della mitrale (TAM), che è di breve durata e di alta frequenza e segue la componente aortica del II tono con un intervallo variabile tra 0,04 e 0,12 sec.

38 di 72 Domande

Un paziente di 70 anni, in assenza di comorbidita’ , per un evento infettivo da MRSA (stafilococco aureo resistente alla meticillina) assume vancomicina e FANS al domicilio. Circa 3 giorni dopo l'inizio della terapia si presenta in Pronto Soccorso per astenia, nausea e malessere generale. Agli esami emato chimici si riscontra una creatinina di 3,4 mg/dL e urea 280 mg/dL. Viene posizionato un catetere vescicale con evidenza di oliguria. L'ecografia dell'apparato urinario non evidenzia segni di urostasi. Nel trattamento e nella diagnosi di questa insufficienza renale di nuovo riscontro, quale tra i seguenti trattamenti e’ indicato?














La risposta corretta è la E.

Nel trattamento e nella diagnosi di questa insufficienza renale di nuovo riscontro, è indicato un carico di fluidi nel sospetto di insufficienza renale anche prerenale.  L’insufficienza renale è una condizione caratterizzata dalla ridotta funzione renale che comporta accumulo di sostanze di scarto e mancata escrezione di liquidi. Si distinguono tre tipi di insufficienza renale: l’insufficienza prerenale, causata da ridotto introito di liquidi, ipotensione, emorragia; l’insufficienza renale, in cui il problema è prevalentemente a carico del rene; l’insufficienza post-renale, in cui si ha oliguria a causa di un ostacolo lungo le vie escretrici, come ad esempio, un calcolo in uretere, che non permette il normale flusso delle urine.


39 di 72 Domande

Supponiamo che venga stabilita una diagnosi di malaria. Il trattamento per eradicare gli stadi epatici per prevenire le recidive deve essere considerato nelle parassitemie da:

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La risposta corretta è la B.
Nelle parassitemie da P. ovale e P. vivax deve essere considerato il trattamento per eradicare il parassita nel suo stadio epatico al fine di prevenire le recidive. Il morso della zanzara vettore della malaria inocula gli sporozoiti che invadono il fegato. Qui inizieranno una riproduzione asessuata che terminerà quando lo schizonte epatico rilascerà migliaia di merozoiti nel sangue, questi invaderanno i globuli rossi dove si trasformeranno in trofozoiti. Questi maturano da una forma ad anello a schizonti intraeritrocitari, che occupano quasi tutta la cellula fino a romperla per rilasciare i nuovi merozoiti. Dopo aver ripetuto più volte il ciclo, alcuni merozoiti si trasformano in gametociti circolanti, responsabili della ripresa del ciclo di trasmissione attraverso una zanzara. Nel caso del P. vivax e del P. ovale, una parte dei parassiti intraepatici rimane latente all'interno dell'epatocita, senza replicarsi per settimane o mesi, e può riattivarsi più avanti dando luogo a nuovi episodi clinici (risposta B corretta).

40 di 72 Domande

Un uomo di 56 anni viene accompagnato in Pronto Soccorso dopo essere stato trovato incosciente a terra. Alla prima valutazione in sala emergenza egli apre gli occhi alla chiamata, localizza con gli arti lo stimolo doloroso ed emette dei lamenti. Qual è il suo punteggio di Glasgow Coma Scale (GCS)?














Un uomo di 56 anni viene accompagnato in Pronto Soccorso dopo essere stato trovato incosciente a terra. Alla prima valutazione in sala emergenza egli apre gli occhi alla chiamata, localizza con gli arti lo stimolo doloroso ed emette dei lamenti. Il suo punteggio di Glasgow Coma Scale (GCS) è dieci (la risposta C è corretta). La Glasgow Coma Scale, o GCS, è un metodo utilizzato per determinare il livello di coscienza di un paziente. Per giunta, è essenziale sapere come calcolare il punteggio GCS poiché tiene conto di tre fattori: apertura degli occhi (valutazione da 1 a 4), risposta verbale (da 1 a 5) e risposta motoria (da 1 a 6). Inoltre, è possibile escludere tre opzioni di punteggio: 0 (punteggio impossibile), 15 (punteggio massimo) e 3 (punteggio minimo). Ciò lascia solo due opzioni: 6 e 10. In questo specifico caso, il punteggio del paziente sarà 10, composto da 3 per l'apertura degli occhi, 2 per la risposta verbale e 5 per la risposta motoria.

 


41 di 72 Domande

Bambino di 6 anni che presenta dolore inguinale destro e zoppicamento, ad insorgenza subdola e in evoluzione da un mese. Non riferisce febbre né traumatismi. Nessuna infezione precedente. All’esame obiettivo si apprezza una limitazione dell’abduzione e della rotazione interna dell’anca destra, deambula con zoppicamento discreto senza dolore. Il resto dell’esame senza risultati patologici. Viene realizzata la radiografia mostrata in immagine. Qual è la sua diagnosi?

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La risposta corretta è la A.
Per il paziente del caso clinico, in base ai reperti clinico-anamnestici e alla RX, la diagnosi più probabile è una malattia di Perthes.
Nelle domande sulla patologia dell’anca è molto importante l’età di insorgenza della patologia. Durante l’età infantile media, tra i 3 e i 9 anni, le cause più frequenti di patologia ortopedica dell’anca sono la sinovite transitoria dell’anca e la necrosi avascolare criptogenica o malattia di Perthes. La radiografia mostra una immagine di necrosi della testa del femore destro nota come malattia di Perthes (risposta A corretta). Invece la sinovite transitoria dell’anca è la causa più frequente di patologia dell’anca in questa età, però la radiografia sarebbe normale (risposta B errata). Mentre l’artrite settica dell’anca è una patologia acuta, che evolve in un tempo più breve, che decorre abitualmente con febbre e colpisce più frequentemente i bambini con età inferiore ai 2 anni (risposta C errata). Invece, per la diagnosi radiologica della malattia di Perthes la conferma si ottiene con una risonanza magnetica, non è necessario ricorrere a una artrocentesi (risposta D errata). Infine, l’epifisiolisi femorale insorge solitamente tra i 12 e i 15 anni di età (risposta E errata).
Età di presentazione delle patologie ortopediche dell’anca:
• <2 anni:
 o Lussazione congenita - Displasia dell’anca.
 o Artrite settica.
•3-9 anni:
 o Sinovite transitoria dell’anca.
 o Necrosi avascolare - Malattia di Perthes.
•12-15 anni:
 o Epifisiolisi femorale.
• >50 anni:
 o Coxartrosi.


42 di 72 Domande

Un paziente di 55 anni lamenta da 40 minuti circa dolore toracico oppressivo, irradiato al giugulo e a livello interscapolare. Si reca in Pronto Soccorso, dove esegue ECG e dosaggio dei biomarkers di necrosi miocardica. In base alla terza definizione universale di infarto miocardico, quale tra i seguenti marcatori NON è un criterio attualmente riconosciuto?














La risposta corretta è la A.
La mioglobina, le transaminasi e la LDH rappresentano dei marcatori di danno del muscolo cardiaco, che venivano utilizzati in passato. Hanno perso la loro valenza, in quanto, non specifici per il miocardio, risultando elevati anche in altre condizioni patologiche e per questo rimossi dalla definizione internazionale di infarto miocardico. Inoltre, la mioglobina è caratterizzata da una breve emivita a causa della rapida clearance renale, per cui è errato parlare di una graduale riduzione dei suoi livelli ematici (risposta A corretta). 


43 di 72 Domande

La manovra di Valsalva: 














La risposta corretta è la B.
La manovra di Valsalva (MV) consiste in un’inspirazione profonda seguita da un’espirazione forzata a glottide chiusa della durata di circa 10 secondi, che determina un notevolmente aumento della pressione intratoracica e la pressione intraddominale. La sua dinamica contempla quattro fasi: fase di inizio della tensione, fase di tensione, fase di rilasciamento, fase di recupero. Normalmente, la fase 1 è caratterizzata, durante l’espirazione a glottide chiusa, dall’aumento della pressione intratoracica e della pressione arteriosa sistolica a causa della compressione dell’aorta. Successivamente, durante la fase 2, si assiste alla diminuzione del ritorno venoso e della pressione arteriosa sistolica secondarie al permanere, a livello intratoracico, di una pressione positiva. Contemporaneamente, si assiste all’incremento della frequenza cardiaca. Specificamente, la rapida modifica del volume ematico presente nel sistema vascolare polmonare determina una brusca riduzione della pressione arteriosa sistolica (fase 3) e, successivamente, l’aumento della portata cardiaca, la vasocostrizione periferica da iperattività simpatica e la riduzione della frequenza cardiaca determinano l’incremento della pressione arteriosa sistolica (fase 4).


44 di 72 Domande

Per sapere se l\'uso abituale di acido acetil salicilico (AAS) si associa a un maggior rischio di ipertensione si seleziona un gruppo di soggetti, si scopre quanti stanno prendendo AAS e si seguono per 5 anni per identificare i nuovi casi di ipertensione. Qual è il disegno di questo studio?














Le quattro caratteristiche che definiscono uno studio epidemiologico sono l\'assegnazione dell\'intervento (sperimentale o osservazionale), lo scopo descrittivo o analitico, il follow-up (longitudinale o trasversale) e il momento di inizio (prospettico o retrospettivo). In questo caso ci viene proposto uno studio osservazionale (uso abituale di AAS), analitico (confronta l\'esposizione ad AAS rispetto a pazienti che non lo assumono o non esposti), con follow-up (durante 5 anni) e che raccoglie casi nuovi (prospettico). Queste quattro caratteristiche sono soddisfatte dagli studi di coorte (risposta 4 corretta). Il trial clinico è uno studio sperimentale in cui l\'intervento è applicato dal ricercatore. In questo caso non c\'è intervento perché si limita solo a classificare i pazienti in base a se sono o no esposti ad AAS (risposta 1 incorretta). Gli studi ecologici sono studi osservazionali descrittivi che lavorano con collettivi seguendo criteri temporali o geografici, come città, paesi o continenti (risposta 2 incorretta). Gli studi di casi e controlli si differenziano dalle coorti in quanto i gruppi di confronto sono fatti in base alla presenza o assenza di malattia, e non sulla base di essere stati esposti o meno a un farmaco (risposta 3 incorretta).

45 di 72 Domande

Scenario DD6X: Una paziente di 32 anni affetta da grave miopia deve sottoporsi, su indicazione del proprio oculista, a tomografia ottica a luce coerente (OCT). Chiede alcune informazioni circa la natura dell'esame. Quale consiglio è più opportuno dare?














La risposta corretta è la D.
Al paziente del caso clinico, affetto da grave miopia che deve sottoporsi ad un esame di tomografia ottica a luce coerente (OCT), il consiglio che è più opportuno dare è che l'esame non presenta alcuna controindicazione, per cui può essere eseguito in assoluta tranquillità , in quanto è un esame non invasivo e senza emissione di radiazioni ionizzanti. Infatti, la OCT è una tecnica di imaging non invasiva che permette di studiare le strutture oculari, soprattutto retiniche e corneali, mediante scansione e riproduzione delle immagini in sezione. Il vantaggio della OCT rispetto all’ ecografia è che, in tale esame, le onde luminose possiedono una lunghezza d’ onda inferiore rispetto alle onde acustiche ecografiche, e questo permette di ottenere immagini maggiormente dettagliate. Il mancato utilizzo di radiazioni ionizzanti è uno dei principali vantaggi di questa tecnica. Inoltre, l’ esame viene effettuato senza l’ iniezione di alcun liquido colorante o mezzo di contrasto (risposta A errata). In aggiunta, l’ esame viene effettuato senza impiego di alcun mezzo di contrasto e senza radiazioni ionizzanti, pertanto può essere effettuato anche in gravidanza (risposta B errata). Infine, la presenza di alcune schegge metalliche sottocutanee in regione perioculare non costituisce una controindicazione all’ esecuzione (risposta C errata).

46 di 72 Domande

Scenario SH3C: Donna di 73 anni si presenta per un quadro caratterizzato da cefalea, artralgie al cingolo scapolare bilateralmente, al collo e alle anche. La sintomatologia non è migliorata dopo terapia con antinfiammatori non steroidei (FANS). Gli esami mostrano anemia e aumento della VES. Tra quelle elencate, qual e' la terapia di prima linea per questa condizione?














La risposta corretta e' la 'Corticosteroidi orali'.


47 di 72 Domande

Un test risulta sensibile quando:














La risposta corretta e' la 'ha un'elevata probabilita' di essere positivo nelle persone con malattia'.


48 di 72 Domande

Scenario GG6P: Una paziente di 74 anni esegue un'artrocentesi in seguito alla comparsa di monoartrite di caviglia destra. All'analisi a fresco al microscopio ottico a luce polarizzata si evidenza un modesto aumento dei globuli bianchi (grado II) con presenza di cristalli intra-ed extra-cellulari con birifrangenza scarsamente positiva ed elongazione positiva. Tale reperto è suggestivo di:














La risposta corretta e' la 'artrite da deposizione di cristalli di calcio-pirofosfato'.


49 di 72 Domande

Un quadro clinico caratterizzato da artrite delle grandi articolazioni e anomalie neurologiche (meningite asettica e radicoloneuriti) preceduti alcuni settimane prima dalla comparsa di un eritema migrante (a occhio di bue) accompagnato da febbre, rigor nucalis, mialgie ed astenia e' suggestivo di infezione da:














La risposta corretta è la A
Un quadro clinico caratterizzato da artrite delle grandi articolazioni e anomalie neurologiche (meningite asettica e radicoloneuriti) preceduti alcuni settimane prima dalla comparsa di un eritema migrante (a occhio di bue) accompagnato da febbre, rigor nucalis, mialgie ed astenia è suggestivo di infezione da Borrelia burgdoferi.
La malattia di Lyme è una patologia infettiva causata da una spirocheta, la Borrelia burgdoferi, trasmessa dalla puntura di zecca. L’ eritema migrante costituisce la prima manifestazione clinica della sindrome e insorge da 3 a 30 giorni dopo il morso della zecca: si tratta di una lesione maculo-papulare che tende ad espandersi (in media 15 cm di diametro) e ad assumere una conformazione “ ad anello” o “ a occhio di bue” per la caratteristica chiarificazione centrale. La lesione tende a guarire spontaneamente nell’ arco di 3-4 settimane (stadio I o infezione localizzata). Dopo alcuni giorni dalla sua scomparsa possono insorgere lesioni eritematose multiple ed evanescenti, senza coinvolgimento delle mucose, accompagnate da sintomi sistemici quali: febbre, rigor nucalis, mialgia, astenia, artralgia, fotofobia e cefalea (stadio II o infezione disseminata). Infine, dopo mesi di infezione latente può insorgere un'artrite o alterazioni neurologiche a decorso cronico (stadio III o infezione persistente).
Al contrario:
- la Rickettsia typhi è responsabile del tifo murino (risposta B errata);
- la Coxiella burnetii è responsabile della febbre Q (risposta C errata);
- la Borrelia recurrentis è responsabile della febbre intermittente (risposta D errata);
- la Rickettsia conorii è responsabile della febbre bottonosa mediterranea (risposta E errata).

50 di 72 Domande

Il ciclo dell'urea:














La risposta corretta e' la ' E' una via metabolica tipicamente epatica '.


51 di 72 Domande

L'acido retinoico usato nella terapia della leucemia promielocitica acuta, e' un derivato della:














La risposta corretta e' la ' vitamina A '.


52 di 72 Domande

La forma infettante delle clamidie e'














La risposta corretta e' la ' il corpo elementare '.


53 di 72 Domande

In caso di otalgia in assenza di altri segni e sintomi auricolari quale di queste condizioni e' possibile sospettare?














La risposta corretta e' la ' Un carcinoma tonsillare '.


54 di 72 Domande

L'isoniazide e' il farmaco cardine nella terapia delle infezioni da:














La risposta corretta e' la ' Mycobacterium tuberculosis '.


55 di 72 Domande

Quale delle seguenti forme di aritmie non e' patognomonica dell'intossicazione digitalica?














La risposta corretta e' la ' Tachicardia parossistica sopraventricolare '.


56 di 72 Domande

Il valore generalmente accettato dell'incidenza delle cardiopatie congenite nei bambini nati vivi e' del:














La risposta corretta e' la ' 1% '.


57 di 72 Domande

Con il termine di kV (kiloVolt), riferito ad un tubo radiogeno, si intende:














La risposta corretta e' la 'La differenza di potenziale tra catodo e anodo'.


58 di 72 Domande

QUALE DI QUESTE AFFERMAZIONI RIGUARDANTI UN PAZIENTE CON BRONCOPNEUMOPATIA CRONICO- OSTRUTTIVA (BPCO) NON E' VERA?














La risposta corretta e' la B
Nel paziente affetto da BPCO è fondamentale il riallenamento fisico, tanto che la riabilitazione è considerata parte integrante del trattamento del paziente. La BPCO è una patologia ostruttiva del polmone. La diagnosi clinica di BPCO dovrebbe essere presa in considerazione in tutti i pazienti che presentano dispnea, tosse cronica o espettorazione e/o una storia di esposizione ai fattori di rischio per la malattia. Per la diagnosi è richiesta la spirometria; la presenza di un rapporto VEMS/CFV <0.70 post-broncodilatatore conferma la presenza di una persistente limitazione al flusso aereo: diagnosi confermata se al test con Salbutamolo non si ha broncoreversibilità . Il sintomo più caratteristico della BPCO è la dispnea cronica e progressiva. Il sintomo più caratteristico della BPCO è la dispnea cronica e progressiva, dispnea che è la causa principale di invalidità ed ansia legate alla malattia. Fondamentale è la valutazione della tolleranza all’ esercizio fisico: il test più semplice è il test del cammino dei sei minuti.  Fondamentali per aumentare la sopravvivenza in questi pazienti sono l’ abbandono dell’ abitudine al consumo di tabacco ed ossigenoterapia, quando indicata. Importante è anche il programma riabilitativo. La riabilitazione respiratoria comprende “ un insieme di interventi che si basano sulla valutazione del paziente con impostazione di terapie personalizzate sul singolo paziente, che includono (ma non solo) allenamento fisico, educazione, interventi di autogestione per ottenere modifiche utili nel comportamento, ideati per migliorare la condizione fisica e psicologica di persone affette da malattie respiratorie croniche e per promuovere l’ aderenza a lungo termine a programmi per il benessere del paziente” (LINEE GUIDA GOLD 2019).



59 di 72 Domande

Cos'e' il segno di Homans?














La risposta corretta e' la ' il dolore al polpaccio che il paziente prova nella dorso-flessione passiva del piede '.


60 di 72 Domande

L'istolinfa:














La risposta corretta e' la ' permea gli spazi interstiziali '.


61 di 72 Domande

La prevalenza nell'arco della vita del disturbo ossessivo compulsivo e' di circa:














La risposta corretta e' la ' 2 - 3% '.


62 di 72 Domande

Gli antipsicotici "ad alta potenza" (aloperidolo) rispetto a quelli "a bassa potenza" (clorpromazina):














La risposta corretta e' la ' comportano un accresciuto rischio di effetti collaterali neurologici '.


63 di 72 Domande

Sono lesioni personali gravi tutte le seguenti condizioni tranne:














Per quanto riguarda le lesioni personali gravi, sono definite come segue:
​​​​​​​1)Se dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa, ovvero una malattia o un'incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai quaranta giorni; 2) se il fatto produce l'indebolimento permanente di un senso o di un organo;

64 di 72 Domande

Qual'e' la priorita' nel paziente in coma?














La risposta corretta e' la ' Assicurare la pervieta' e la protezione delle vie aeree, sostenere il circolo '.


65 di 72 Domande

Soggetti eterozigoti per la mutazione C282Y del gene HFE (cioe' C282Y +/-) hanno un fenotipo:














La risposta corretta e' la 'Usualmente normale'.


66 di 72 Domande

Quali sono le lesioni precancerose?














La risposta corretta e' la 'Displasia gastrica'.


67 di 72 Domande

Quali di questi quadri clinici puo' complicare la MRGE?














La risposta corretta e' la 'Tutte le risposte sono corrette'.


68 di 72 Domande

L'angina di Prinzmetal e' caratterizzata da:














La risposta corretta e' la ' sopraslivellamento del tratto ST. '.


69 di 72 Domande

La causa piu' frequente di aborto spontaneo durante il I trimestre di gravidanza e':














La risposta corretta e' la ' anomalie di sviluppo del prodotto del concepimento '.


70 di 72 Domande

Nelle ipoacusie trasmissive da versamento endotimpanico la latenza di tutte le seguenti onde risulta innalzata all'esame ABR, tranne:














La risposta corretta e' la ' onda VII '.


71 di 72 Domande

L'EPITELIOMA SPINOCELLULARE:














La risposta corretta e' la 'LA SEDE PIU' FREQUENTEMENTE INTERESSATA E' IL LABBRO INFERIORE '.


72 di 72 Domande

In uno studio caso-controllo, i vantaggi di selezionare controlli ospedalieri rispetto a quelli comunitari sono:














La risposta corretta e' la 'Tutte le risposte sono corrette'.


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