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1 di 91 Domande

Sul Corriere della sera di qualche giorno fa c’era la notizia che su Internet grandi motori di ricerca metteranno a nostra disposizione milioni di libri e ci si domandava se questo avrebbe comportato la scomparsa delle biblioteche a cui siamo abituati da secoli. [...] Ma il vero grande pericolo di questa trasformazione mi sembra un altro: [...] Chi farà la scelta? Quali criteri seguirà nel prendere e nello scartare? Alcune previsioni è facile farle. La storia è sempre stata scritta da chi ha il dominio politico, culturale e tecnologico. Egli ha imposto la sua lingua e la sua visione del mondo. [...] Oggi chi deciderà cosa è importante leggere e che cosa non lo è? Coloro che dominano la cultura mondiale con la loro potenza e con la loro lingua: gli anglosassoni. [...] Questo e non altro è il pericolo. La perdita di tutto ciò che è diverso, deviante, non capito, non visto, rifiutato. Perciò io dico ai governi, agli studiosi di tutti i paesi del mondo: per favore, salvate il nostro passato. [...] Lottate per inserire nella grande biblioteca tutto ciò che potete del vostro patrimonio nazionale, nella lingua originale. Tutto, non solo quello che vi pare buono e quello che vi pare cattivo ora. Perché saranno gli storici, gli studiosi, gli uomini del futuro a decidere cosa era o non era importante. La Chiesa cattolica medioevale non avrebbe messo il Corano tra i libri da salvare e oggi gli integralisti islamici non vi metterebbero la Divina Commedia. [ ... ]
Francesco Alberoni, Pubblico e privato, Corriere della sera, 26/4/2004

Individuate, tra i titoli proposti, il solo che si adatta pienamente all’articolo citato.














La risposta corretta e' la '

Salvate l'italiano (e altre lingue) nella superbiblioteca

'.


2 di 91 Domande

Sul Corriere della sera di qualche giorno fa c’era la notizia che su Internet grandi motori di ricerca metteranno a nostra disposizione milioni di libri e ci si domandava se questo avrebbe comportato la scomparsa delle biblioteche a cui siamo abituati da secoli. [...] Ma il vero grande pericolo di questa trasformazione mi sembra un altro: [...] Chi farà la scelta? Quali criteri seguirà nel prendere e nello scartare? Alcune previsioni è facile farle. La storia è sempre stata scritta da chi ha il dominio politico, culturale e tecnologico. Egli ha imposto la sua lingua e la sua visione del mondo. [...] Oggi chi deciderà cosa è importante leggere e che cosa non lo è? Coloro che dominano la cultura mondiale con la loro potenza e con la loro lingua: gli anglosassoni. [...] Questo e non altro è il pericolo. La perdita di tutto ciò che è diverso, deviante, non capito, non visto, rifiutato. Perciò io dico ai governi, agli studiosi di tutti i paesi del mondo: per favore, salvate il nostro passato. [...] Lottate per inserire nella grande biblioteca tutto ciò che potete del vostro patrimonio nazionale, nella lingua originale. Tutto, non solo quello che vi pare buono e quello che vi pare cattivo ora. Perché saranno gli storici, gli studiosi, gli uomini del futuro a decidere cosa era o non era importante. La Chiesa cattolica medioevale non avrebbe messo il Corano tra i libri da salvare e oggi gli integralisti islamici non vi metterebbero la Divina Commedia. [ ... ]
Francesco Alberoni, Pubblico e privato, Corriere della sera, 26/4/2004

Individuate, tra le considerazioni sotto elencate, LA SOLA RIGOROSAMENTE DEDOTTA dal testo citato di Alberoni:














La risposta corretta e' la '

gli Italiani, come altri, dovrebbero battersi per salvare il proprio patrimonio culturale e la propria lingua

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3 di 91 Domande

Sul Corriere della sera di qualche giorno fa c’era la notizia che su Internet grandi motori di ricerca metteranno a nostra disposizione milioni di libri e ci si domandava se questo avrebbe comportato la scomparsa delle biblioteche a cui siamo abituati da secoli. [...] Ma il vero grande pericolo di questa trasformazione mi sembra un altro: [...] Chi farà la scelta? Quali criteri seguirà nel prendere e nello scartare? Alcune previsioni è facile farle. La storia è sempre stata scritta da chi ha il dominio politico, culturale e tecnologico. Egli ha imposto la sua lingua e la sua visione del mondo. [...] Oggi chi deciderà cosa è importante leggere e che cosa non lo è? Coloro che dominano la cultura mondiale con la loro potenza e con la loro lingua: gli anglosassoni. [...] Questo e non altro è il pericolo. La perdita di tutto ciò che è diverso, deviante, non capito, non visto, rifiutato. Perciò io dico ai governi, agli studiosi di tutti i paesi del mondo: per favore, salvate il nostro passato. [...] Lottate per inserire nella grande biblioteca tutto ciò che potete del vostro patrimonio nazionale, nella lingua originale. Tutto, non solo quello che vi pare buono e quello che vi pare cattivo ora. Perché saranno gli storici, gli studiosi, gli uomini del futuro a decidere cosa era o non era importante. La Chiesa cattolica medioevale non avrebbe messo il Corano tra i libri da salvare e oggi gli integralisti islamici non vi metterebbero la Divina Commedia. [ ... ]
Francesco Alberoni, Pubblico e privato, Corriere della sera, 26/4/2004

Le enunciazioni di principio qui riportate sono tutte alla base del discorso di Alberoni, ECCETTO UNA. Individuatela:














La risposta corretta e' la '

sbaglia chi si ostina a conservare il maggior numero possibile di opere: in ogni cultura ci sono cose che meritano di essere dimenticate per sempre

'.


4 di 91 Domande

Dislessico. Che non vuol dire più indietro degli altri. È intelligente come gli altri, anzi spesso è più intuitivo e creativo della media. Ha soltanto bisogno di tempo, e di una diversa organizzazione dell’apprendimento per arrivare dove arrivano gli altri, e a volte anche più in là. Tra i dislessici presunti, in fondo, figurano personaggi del calibro di Einstein o Thomas Edison. [ ...] “La distribuzione dell’intelligenza è uguale al resto della popolazione anche se ci si stupisce ancora di trovare delle supermenti tra chi soffre di questo problema”, spiega Giacomo Stella, docente di psicopatologia dell’apprendimento all’Università di Urbino [ ... ]. La dislessia non è un problema psichico come si è creduto per molto tempo [ ... ], è un disturbo dell’apprendimento di natura neurobiologica e come tale va trattato. [ ... ] Si stima che dal 3 al 5% della popolazione in Italia ne sia affetto, e che almeno la metà non lo sappia [ ... ].
S. Gandolfi, Tra genio e normalità: ecco che cosa ci insegna la dislessia, Sette-Corriere della sera,
22/4/04

Tra le osservazioni sotto riportate, espunte, con qualche modifica, dall’articolo citato di Sara Gandolfi, UNA è stata indebitamente inserita ed È IN CONTRADDIZIONE CON LE TESI sostenute nel discorso. Individuatela:














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di individuare l'osservazione in contraddizione con le tesi dell'articolo, e la risposta corretta è: "la dislessia significa molto spesso genio nascosto, come inequivocabilmente dimostra l'esempio di Einstein". Questa affermazione è in contrasto con quanto sostenuto nel testo, poiché l'articolo di Sara Gandolfi sottolinea che la dislessia non implica necessariamente un genio nascosto, ma piuttosto che la distribuzione dell'intelligenza tra i dislessici è simile a quella della popolazione generale. L'articolo evidenzia che, sebbene esistano individui dislessici di grande talento, come Einstein, ciò non significa che la dislessia sia un indicatore di genialità. Inoltre, il testo chiarisce che la dislessia è un disturbo dell'apprendimento di natura neurobiologica e non un problema psichico, e che le capacità cognitive dei dislessici possono essere normali o superiori alla media, ma non necessariamente indicative di un genio nascosto.

5 di 91 Domande

Alcune parole, sottolineate nell'articolo citato, sono spiegate in nota. Individuate la definizione ERRATA RISPETTO AL SIGNIFICATO che il termine ha assunto nel contesto:














La risposta corretta e' la '

affetto: sentimento, stato d'animo

'.


6 di 91 Domande

È famoso come poeta dialettale piemontese, ma di professione faceva il medico. Edoardo Ignazio Calvo nacque a Torino il 13 ottobre 1773, nella casa dove suo padre visitava i pazienti. Per il figlio desiderava un futuro simile. Le insistenze paterne furono tali che si iscrisse alla facoltà di Medicina e si laureò con una tesi in latino sullo scorbuto. Sebbene avesse affrontato quegli studi controvoglia, alla professione si dedicò con intelligenza e capacità; proprio mentre curava i malati di tifo nell’antica sede dell’ospedale San Giovanni Battista, contrasse anche lui l’infezione, morendone esattamente due secoli fa. Nonostante [ ... ] l’intensa attività letteraria (scrisse favole esopiche e satire politiche) trovò anche il tempo di scrivere un interessante lavoro scientifico a proposito di piante e animali velenosi, in cui si schierava contro le false credenze da Plinio in poi, e faceva una rassegna rapida delle testimonianze attendibili sui veleni presenti in natura.
Anna Buoncristiani, Il poeta che sperimentò il vaccino antivaiolo, Tutto Scienze-La Stampa, 28/4/2004

Quale delle seguenti illazioni È ERRATA in sé, o in quanto in contraddizione con le notizie fornite dal
testo citato?














La risposta corretta e' la '

E. I. Calvo, costretto dal padre, ha seguito una strada in cui non ha potuto mettere a frutto le proprie doti

'.


7 di 91 Domande

È famoso come poeta dialettale piemontese, ma di professione faceva il medico. Edoardo Ignazio Calvo nacque a Torino il 13 ottobre 1773, nella casa dove suo padre visitava i pazienti. Per il figlio desiderava un futuro simile. Le insistenze paterne furono tali che si iscrisse alla facoltà di Medicina e si laureò con una tesi in latino sullo scorbuto. Sebbene avesse affrontato quegli studi controvoglia, alla professione si dedicò con intelligenza e capacità; proprio mentre curava i malati di tifo nell’antica sede dell’ospedale San Giovanni Battista, contrasse anche lui l’infezione, morendone esattamente due secoli fa. Nonostante [ ... ] l’intensa attività letteraria (scrisse favole esopiche e satire politiche) trovò anche il tempo di scrivere un interessante lavoro scientifico a proposito di piante e animali velenosi, in cui si schierava contro le false credenze da Plinio in poi, e faceva una rassegna rapida delle testimonianze attendibili sui veleni presenti in natura.
Anna Buoncristiani, Il poeta che sperimentò il vaccino antivaiolo, Tutto Scienze-La Stampa, 28/4/2004

UNA SOLA delle seguenti considerazioni è AUTORIZZATA dall'articolo citato.














La risposta corretta e' la '

Capitava, nel '700, che uno studioso, pur giovane, desse un contributo originale alla cultura sia scientifica sia letteraria

'.


8 di 91 Domande

L’inserto domenicale di un quotidiano nazionale ha proposto ai suoi lettori il gioco “Classico Sms”, che consiste nell’alludere con un Sms a un classico della letteratura. Tra quelli pervenuti e pubblicati qui ne sono
stati riportati cinque.
1 - Liberarsi da complessi freudiani provoca gravi danni oculistici
2 - Amò in un baleno, finì sotto un treno
3 - Prima edizione del grande fratello
4 - Finse di esser morto e scoperse di non esser vivo
5 - Erano tre, ma si fecero in quattro per il loro re
Scegliete, tra le serie di titoli proposte, quella che corrisponde nell’ordine ai cinque Sms:














La risposta corretta e' la '

1 - Edipo re 2 - Anna Karenina 3 - “1984” 4 - Il fu Mattia Pascal 5 – I tre moschettieri

'.


9 di 91 Domande

Che in Italia ci sia troppo umanesimo e che questo abbia danneggiato e danneggi la cultura scientifica è un’affermazione affiorata già negli scorsi anni cinquanta (almeno) e a tratti ripresa. Certo, c’è da noi la retorica dell’umanesimo. [...] Troppo umanesimo e perciò poca scienza? Ma no, poco umanesimo e poca scienza perché poca è la propensione nazionale all’accertamento rigoroso di fatti e dati, alle misurazioni e alle descrizioni precise, all’esperienza diretta.
Carlo Bernardini-Tullio De Mauro, Contare e raccontare, Laterza,2003
Il passo citato implica una serie di giudizi sui caratteri della cultura italiana. Tra quelli qui espressi
individuate IL SOLO che NON È COERENTE con il testo riportato.














La risposta corretta è la C
La domanda chiede di individuare l'affermazione che non è coerente con il testo riportato, e la risposta corretta è: "Per il carattere peculiare della nostra tradizione, in Italia si dà molto spazio agli studi umanistici, a scapito di quelli scientifici". Questa affermazione non è coerente con il passo citato perché, sebbene il testo menzioni la retorica dell'umanesimo in Italia, non sostiene che gli studi umanistici siano predominanti a scapito di quelli scientifici. Al contrario, il testo di Bernardini e De Mauro afferma che sia gli studi umanistici che quelli scientifici soffrono di una carenza in Italia, attribuendo ciò a una mancanza generale di propensione verso l'accertamento rigoroso di fatti e dati. Quindi, l'idea che ci sia un eccesso di umanesimo a scapito della scienza non è sostenuta nel testo, che invece sottolinea una carenza in entrambi i campi.

10 di 91 Domande

Intervenendo alla Conferenza di pace di Parigi il 10 agosto 1946, ______?______ ricostruiva il percorso dell' Italia antifascista. Di chi si parla qui?














La risposta corretta e' la '

Alcide De Gasperi

'.


11 di 91 Domande

Quale dei seguenti eventi si verificò in occasione delle elezioni del 1948 in Italia?














La risposta corretta e' la '

La presenza unita di comunisti e socialisti in un fronte popolare

'.


12 di 91 Domande

Sono qui enumerate cinque opere significative di diverse epoche: Il contratto sociale, Per la pace perpetua, Il principe, La peste, Fahrenheit 451. Scegliete la serie in cui sono correttamente disposti i nomi dei loro autori:














La risposta corretta e' la '

J.Jacques Rousseau -Emmanuel Kant -Niccolò Machiavelli -Albert Camus -Ray Bradbury

'.


13 di 91 Domande

Quello che impera oggi, non solo nel campo dello spettacolo, dove in fondo è abbastanza naturale e consueto, ma anche in campo politico, letterario, filosofico e persino, talora, scientifico, è il pettegolezzo. Sarà perché le portinerie sono ormai un lusso di condomini o ville per pochi privilegiati, ora il pettegolezzo da portineria è uscito dai sottoscala e ha fatto fuori l’interpretazione sociologica, la lettura marxiana e quella psicanalitica degli eventi e delle biografie, l’impostazione crociana e quella strutturalista dell’analisi dei testi poetici, persino la discussione sui progressi (perniciosi) delle scienze e sulla dittatura (catastrofica) della tecnologia. Oggi gli intellettuali cercano le lettere di EINSTEIN alle sue amanti, indagano sulla vanità di GOETHE e del dottor BARNARD, scrutano la corrispondenza privata di CHURCHILL e la miopia di TOSCANINI, si deliziano dell’agorafobia di MANZONI e della gobba di LEOPARDI, interrogano medici, servitori, mogli tradite, eredi delusi ... perché, come insegna MONTAIGNE, nessuno è grande per il proprio cameriere. E la grandezza disturba, non suscita nemmeno invidia ma fastidio, ci offre il metro per misurare la comoda, ottusa e pigra mediocrità. Di cui tuttavia non riusciamo sotto sotto a non vergognarci.

Enrico Orlando, La vendetta dei pettegoli, ed. N.A, 2004

Individuate, tra le opere di cui qui sono citati i titoli, quella che NON È STATA SCRITTA da uno degli uomini, famosi in diversi campi, sopra nominati (e graficamente evidenziati nel testo).














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di individuare l'opera che non è stata scritta da uno degli uomini famosi menzionati nel testo, e la risposta corretta è "La nuova fisica". La spiegazione di questa risposta si basa sul fatto che tra le persone citate nel testo, ovvero Einstein, Goethe, Barnard, Churchill, Toscanini, Manzoni e Leopardi, nessuno ha scritto un'opera intitolata "La nuova fisica". Albert Einstein, noto fisico teorico, non ha mai pubblicato un'opera con questo titolo specifico, nonostante il suo contributo fondamentale alla fisica moderna. Gli altri personaggi menzionati sono figure di spicco in campi diversi come la letteratura, la politica e la musica, e non hanno alcuna associazione con un'opera scientifica intitolata "La nuova fisica". Pertanto, "La nuova fisica" non può essere attribuita a nessuno degli uomini citati nel brano.

14 di 91 Domande

Quello che impera oggi, non solo nel campo dello spettacolo, dove in fondo è abbastanza naturale e consueto, ma anche in campo politico, letterario, filosofico e persino, talora, scientifico, è il pettegolezzo. Sarà perché le portinerie sono ormai un lusso di condomini o ville per pochi privilegiati, ora il pettegolezzo da portineria è uscito dai sottoscala e ha fatto fuori l’interpretazione sociologica, la lettura marxiana e quella psicanalitica degli eventi e delle biografie, l’impostazione crociana e quella strutturalista dell’analisi dei testi poetici, persino la discussione sui progressi (perniciosi) delle scienze e sulla dittatura (catastrofica) della tecnologia. Oggi gli intellettuali cercano le lettere di EINSTEIN alle sue amanti, indagano sulla vanità di GOETHE e del dottor BARNARD, scrutano la corrispondenza privata di CHURCHILL e la miopia di TOSCANINI, si deliziano dell’agorafobia di MANZONI e della gobba di LEOPARDI, interrogano medici, servitori, mogli tradite, eredi delusi ... perché, come insegna MONTAIGNE, nessuno è grande per il proprio cameriere. E la grandezza disturba, non suscita nemmeno invidia ma fastidio, ci offre il metro per misurare la comoda, ottusa e pigra mediocrità. Di cui tuttavia non riusciamo sotto sotto a non vergognarci.

Enrico Orlando, La vendetta dei pettegoli, ed. N.A, 2004

UNA delle seguenti notizie, che riguardano i personaggi nominati e graficamente evidenziati nel testo di Orlando, è PALESEMENTE ERRATA.














La risposta corretta e' la '

Il massimo poema epico del Medioevo tedesco è il Faust di Goethe

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15 di 91 Domande

Quello che impera oggi, non solo nel campo dello spettacolo, dove in fondo è abbastanza naturale e consueto, ma anche in campo politico, letterario, filosofico e persino, talora, scientifico, è il pettegolezzo. Sarà perché le portinerie sono ormai un lusso di condomini o ville per pochi privilegiati, ora il pettegolezzo da portineria è uscito dai sottoscala e ha fatto fuori l’interpretazione sociologica, la lettura marxiana e quella psicanalitica degli eventi e delle biografie, l’impostazione crociana e quella strutturalista dell’analisi dei testi poetici, persino la discussione sui progressi (perniciosi) delle scienze e sulla dittatura (catastrofica) della tecnologia. Oggi gli intellettuali cercano le lettere di EINSTEIN alle sue amanti, indagano sulla vanità di GOETHE e del dottor BARNARD, scrutano la corrispondenza privata di CHURCHILL e la miopia di TOSCANINI, si deliziano dell’agorafobia di MANZONI e della gobba di LEOPARDI, interrogano medici, servitori, mogli tradite, eredi delusi ... perché, come insegna MONTAIGNE, nessuno è grande per il proprio cameriere. E la grandezza disturba, non suscita nemmeno invidia ma fastidio, ci offre il metro per misurare la comoda, ottusa e pigra mediocrità. Di cui tuttavia non riusciamo sotto sotto a non vergognarci.

Enrico Orlando, La vendetta dei pettegoli, ed. N.A, 2004

Individuate LA SOLA informazione FALSA sui personaggi sopra nominati e graficamente evidenziati nel testo di Orlando:














La risposta corretta e' la '

Manzoni non si allontanò mai da Milano; 

'.


16 di 91 Domande

Quello che impera oggi, non solo nel campo dello spettacolo, dove in fondo è abbastanza naturale e consueto, ma anche in campo politico, letterario, filosofico e persino, talora, scientifico, è il pettegolezzo. Sarà perché le portinerie sono ormai un lusso di condomini o ville per pochi privilegiati, ora il pettegolezzo da portineria è uscito dai sottoscala e ha fatto fuori l’interpretazione sociologica, la lettura marxiana e quella psicanalitica degli eventi e delle biografie, l’impostazione crociana e quella strutturalista dell’analisi dei testi poetici, persino la discussione sui progressi (perniciosi) delle scienze e sulla dittatura (catastrofica) della tecnologia. Oggi gli intellettuali cercano le lettere di EINSTEIN alle sue amanti, indagano sulla vanità di GOETHE e del dottor BARNARD, scrutano la corrispondenza privata di CHURCHILL e la miopia di TOSCANINI, si deliziano dell’agorafobia di MANZONI e della gobba di LEOPARDI, interrogano medici, servitori, mogli tradite, eredi delusi ... perché, come insegna MONTAIGNE, nessuno è grande per il proprio cameriere. E la grandezza disturba, non suscita nemmeno invidia ma fastidio, ci offre il metro per misurare la comoda, ottusa e pigra mediocrità. Di cui tuttavia non riusciamo sotto sotto a non vergognarci.

Enrico Orlando, La vendetta dei pettegoli, ed. N.A, 2004

Nel passo citato E. Orlando in tono ironico denuncia: (individua il bersaglio polemico che NON è PRESENTE nel testo).














La risposta corretta è la E
Nel passo citato E. Orlando in tono ironico denuncia: l'invidia che suscita sempre chi riconosciamo grande, migliore di noi. La risposta è corretta perché nel brano Enrico Orlando critica l'ossessione contemporanea per il pettegolezzo e la tendenza a ridurre le figure storiche e intellettuali a dettagli personali e banali, piuttosto che invidiare o ammirare la loro grandezza. Orlando sottolinea come il pettegolezzo abbia sostituito l'analisi profonda delle idee e delle opere, e come la società sia più interessata a scoprire le debolezze e i difetti delle persone illustri piuttosto che riconoscerne i meriti. L'autore non menziona l'invidia verso i grandi, ma piuttosto un fastidio verso la loro grandezza, che viene usato come metro di paragone per la mediocrità comune, il che implica una sorta di disagio più che invidia.

17 di 91 Domande

Gli idoli, si sa, sono destinati prima o poi a finire nella polvere. Jacques Lacan, il famoso psicanalista scomparso nel 1981, non ha fatto eccezione. [...] Per Maria Pierrakos, infatti, Lacan era un uomo arrogante e distante che in dodici anni, pur vedendola tutte le settimane, non le ha mai rivolto la parola. L’ex stenotipista (che dal ’67 al ’79 ha avuto l’incarico di trascrivere tutti i seminari del Maestro) lo dipinge come “un caposcuola divorato da un narcisismo assoluto”, un uomo “intelligentissimo e manipolatore che ha soggiogato gli intellettuali del suo tempo”.
Fabio Gambaro, Che impostore quel Lacan, La Repubblica, 20/4/2004

UNA SOLA delle seguenti argomentazioni in difesa di Lacan PUÒ ESSERE ACCETTATA, se prendiamo per veri i fatti che Maria Pierrakos riferisce e i giudizi che esprime.














La risposta corretta e' la '

Se Lacan ha influenzato fortemente gli intellettuali del suo tempo, certamente ciò che diceva non era di poco conto

'.


18 di 91 Domande

Individua l'abbinamento ERRATO:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede di individuare l'abbinamento ERRATO e la risposta corretta è "Stoccolma - Pont du Gard". Stoccolma è la capitale della Svezia, mentre il Pont du Gard è un antico acquedotto romano situato nel sud della Francia, vicino a Nîmes. Pertanto, l'abbinamento tra Stoccolma e Pont du Gard è errato perché non c'è alcuna relazione geografica o storica diretta tra la città svedese e il monumento francese. Al contrario, le altre opzioni presenti nella domanda dovrebbero rappresentare abbinamenti corretti tra località e monumenti o caratteristiche distintive associate a esse. Questo tipo di domanda richiede una conoscenza di base della geografia e dei monumenti storici per identificare correttamente le associazioni errate.

19 di 91 Domande

Mecenate : Orazio = Giulio II : X

Completa correttamente la proporzione sostituendo alla x uno dei seguenti artisti.














La risposta corretta e' la '

X = Michelangelo

'.


20 di 91 Domande

Qual è l' oggetto di studio della nefrologia?














La risposta corretta e' la '

Reni

'.


21 di 91 Domande

Indicazioni: asma bronchiale, crisi asmatica, bronchite con marcata componente broncospastica. Effetti indesiderati: cefalea, vertigine, tremore, insonnia, agitazione, disorientamento, allucinazioni, convulsioni. Nausea, vomito, epigastralgie.
Prescrivere - Il nuovo prontuario terapeutico, ed. Minerva Medica
Le caratteristiche del prodotto in questione consigliano di EVITARE la somministrazione IN TUTTE le seguenti condizioni ECCETTO UNA:














La risposta corretta e' la '

ematuria

'.


22 di 91 Domande

(La pediatra Helen Taussig) essendo stata la prima persona a descrivere il quadro clinico delle varie forme di malattia congenita del cuore, più di chiunque altro al mondo conosceva i particolari complessi della cura di questi pazienti. [...] Io credo che la chirurgia pediatrica, nella sua struttura complessiva, si intrecci nella trama della vita dei suoi pazienti più di tutte le altre sottospecializzazioni che stanno fiorendo e in cui ora è suddivisa l’Arte: essa è un esempio per tutti coloro che vogliono essere dei veri medici, che abbiano fatto tirocinio per diventare nefrologi, chirurghi microvascolari o radiologi da sala operatoria, o che appartengano alle altre branche non ufficiali della medicina moderna. Le sue fila sono ricche di uomini e donne, i cui rapporti con i pazienti e le loro famiglie sono la prova che è possibile essere di fatto un medico di un essere umano malato, e non essere un dottore per un singolo organo o una singola malattia. Ma non incorriamo in errore. [...] Qui si tratta di specialisti altamente qualificati che capiscono, grazie all’esperienza quotidiana, che non esiste alcun conflitto tra i metodi tecnocratici della medicina moderna e il fatto di prendersi cura dei nostri fratelli e delle nostre sorelle malate.
Sherwin B. Nuland, Storia della medicina, Oscar Mondadori 2004
Tra i giudizi qui espressi, UNO NON È IN ACCORDO con il pensiero di Nuland:














La risposta corretta e' la '

i metodi tecnocratici della medicina moderna rendono inevitabilmente rari e difficili i rapporti umani

'.


23 di 91 Domande

(La pediatra Helen Taussig) essendo stata la prima persona a descrivere il quadro clinico delle varie forme di malattia congenita del cuore, più di chiunque altro al mondo conosceva i particolari complessi della cura di questi pazienti. [...] Io credo che la chirurgia pediatrica, nella sua struttura complessiva, si intrecci nella trama della vita dei suoi pazienti più di tutte le altre sottospecializzazioni che stanno fiorendo e in cui ora è suddivisa l’Arte: essa è un esempio per tutti coloro che vogliono essere dei veri medici, che abbiano fatto tirocinio per diventare nefrologi, chirurghi microvascolari o radiologi da sala operatoria, o che appartengano alle altre branche non ufficiali della medicina moderna. Le sue fila sono ricche di uomini e donne, i cui rapporti con i pazienti e le loro famiglie sono la prova che è possibile essere di fatto un medico di un essere umano malato, e non essere un dottore per un singolo organo o una singola malattia. Ma non incorriamo in errore. [...] Qui si tratta di specialisti altamente qualificati che capiscono, grazie all’esperienza quotidiana, che non esiste alcun conflitto tra i metodi tecnocratici della medicina moderna e il fatto di prendersi cura dei nostri fratelli e delle nostre sorelle malate.
Sherwin B. Nuland, Storia della medicina, Oscar Mondadori 2004

Su QUALE di queste considerazioni NON SAREBBE D'ACCORDO Sherwin Nuland?














La risposta corretta e' la '

Nella chirurgia pediatrica le cure sono per lo più meno importanti che la capacità di condividere i problemi dei malati

'.


24 di 91 Domande

L’EUROPA, L’ITALIA E I GIOVANI DEL DUEMILA
[...] I giovani oggi, questo è il guaio, non hanno più valori, pensano solo alla maglietta firmata, al pub o alla
discoteca, a essere magri/e, alle vacanze in Spagna. E siccome hanno tutto, non li soddisfa più niente. Sono
privi di ideali. Ai nostri tempi, e a quelli dei nostri padri e nonni, invece, i giovani erano capaci di rinunce e sacrifici, sapevano che il loro dovere era ubbidire e studiare, che l’importante erano la famiglia e la scuola; ignoravano il consumismo e se si sentivano brutti e goffi ne soffrivano in silenzio, vergognandosene. Invece che a Benetton e a Armani pensavano alla Grandezza della Patria, al Futuro dell’Umanità, alle Ingiustizie Sociali, alla Libertà e alla Giustizia. Sempre parole in maiuscolo, ma che differenza! Noi, che siamo stati giovani nel secolo passato, abbiamo fatto due guerre mondiali, combattuto in Africa, a Caporetto e nella campagna di Russia, abbiamo dato vita alle dittature più efficienti, abbiamo proclamato gli alti ideali della razza e dell’abolizione della proprietà, abbiamo deportato, e poi gambizzato, sequestrato, ucciso, mai per meschini privati interessi, mai per futile vanità, sempre in nome di valori alti, di ideali sublimi, sacrificandoci senza egoismo, senza capricci. [...] Enrico Orlando, Discorso di un uomo del XX secolo sulla gioventù del Duemila, ed. N.A, 2004

UNA CARATTERIZZAZIONE del tono di questo scritto di E. Orlando È INACCETTABILE:














La risposta corretta e' la '

nostalgico

'.


25 di 91 Domande

L’EUROPA, L’ITALIA E I GIOVANI DEL DUEMILA
[...] I giovani oggi, questo è il guaio, non hanno più valori, pensano solo alla maglietta firmata, al pub o alla
discoteca, a essere magri/e, alle vacanze in Spagna. E siccome hanno tutto, non li soddisfa più niente. Sono
privi di ideali. Ai nostri tempi, e a quelli dei nostri padri e nonni, invece, i giovani erano capaci di rinunce e sacrifici, sapevano che il loro dovere era ubbidire e studiare, che l’importante erano la famiglia e la scuola; ignoravano il consumismo e se si sentivano brutti e goffi ne soffrivano in silenzio, vergognandosene. Invece che a Benetton e a Armani pensavano alla Grandezza della Patria, al Futuro dell’Umanità, alle Ingiustizie Sociali, alla Libertà e alla Giustizia. Sempre parole in maiuscolo, ma che differenza! Noi, che siamo stati giovani nel secolo passato, abbiamo fatto due guerre mondiali, combattuto in Africa, a Caporetto e nella campagna di Russia, abbiamo dato vita alle dittature più efficienti, abbiamo proclamato gli alti ideali della razza e dell’abolizione della proprietà, abbiamo deportato, e poi gambizzato, sequestrato, ucciso, mai per meschini privati interessi, mai per futile vanità, sempre in nome di valori alti, di ideali sublimi, sacrificandoci senza egoismo, senza capricci. [...] Enrico Orlando, Discorso di un uomo del XX secolo sulla gioventù del Duemila, ed. N.A, 2004

E. Orlando sottoscriverebbe UNA SOLA di queste affermazioni: quale?














La risposta corretta e' la '

Anche se non devono compiere grandi rinunce, i giovani d'oggi appaiono spesso insoddisfatti

'.


26 di 91 Domande

Infin disparve la malnata folla,
Ed io tutto smarrito m’accostai
A un pruno che sorgea sopra la zolla.
Ma poi che un ramoscello gli strappai,
Udimmo voce che gridava:”Vile!
Tu uccidi un uomo morto e non lo sai! ...
Allora lo guardai con viso umìle,
E cominciai:”O anima affannata,
Perdona la mia man, se a te fu ostile.
Ma dimmi: per qual colpa scellerata
Tu fosti tramutato in ramoscello,
E chi è punito in questa selva ingrata?
Walt Disney, L’inferno di Topolino, in Paperodissea, Supermiti Mondadori, 1999
In questa scanzonata parodia dell’Inferno dantesco è facile riconoscere il personaggio del poema a cui Walt Disney allude. Indicatelo:














La risposta corretta e' la '

Pier delle Vigne

'.


27 di 91 Domande

L'ulna forma articolazioni con:














La risposta corretta e' la '

le ossa del polso e l'omero

'.


28 di 91 Domande

Il cardias è:














La risposta corretta e' la '

l'orifizio valvolare tra esofago e stomaco

'.


29 di 91 Domande

Per prevenzione primaria si intende:














La risposta corretta e' la '

cercare di impedire l'insorgenza della malattia combattendone le cause e i fattori predisponenti

'.


30 di 91 Domande

Per anamnesi si intende:














La risposta corretta e' la '

la raccolta dei dati fisiologici, patologici ed ereditari di un paziente

'.


31 di 91 Domande

La figura rappresenta gli stadi di sviluppo embrionale dei Vertebrati. Rappresenta pertanto una prova a sostegno:

product image













La risposta corretta è la C
La figura rappresenta gli stadi di sviluppo embrionale dei Vertebrati: rappresenta pertanto una prova a sostegno della teoria evolutiva. Le marcate somiglianze tra embrioni di pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi nelle fasi precoci (per esempio presenza di notocorda, archi faringei, tubo neurale e somiti) indicano un’ascendenza comune e percorsi di sviluppo omologhi. La conservazione del cosiddetto stadio filotipico riflette vincoli evolutivi e reti geniche condivise, come l’espressione colineare dei geni Hox che organizzano l’asse antero-posteriore. Le differenze specifiche emergono più tardi per modifiche regolative (evo-devo) su circuiti ancestrali, spiegando come piccole variazioni temporali o spaziali producano morfologie adulte diverse. Questa convergenza di dati embriologici, indipendente da fossili e genetica comparata, fornisce una robusta evidenza di discendenza con modificazione.

32 di 91 Domande

Un sistema portale vascolare tipico dell' organismo umano è quello che:














La risposta corretta e' la '

unisce intestino e fegato

'.


33 di 91 Domande

La figura mostra le estremità coesive del DNA di pecora e del DNA umano. Le basi mancanti delle estremità sono le seguenti:

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La risposta corretta è la B
La figura mostra le estremità coesive del DNA di pecora e del DNA umano; le basi mancanti delle estremità sono AGA. Le estremità coesive derivano dal taglio con lo stesso enzima di restrizione, che genera sporgenze a singolo filamento complementari e con direzione 5'?3'. Per ricostruire la doppia elica serve inserire la sequenza complementare a quella esposta nella figura: se l’overhang mostrato è TCT, la sola tripletta complementare correttamente orientata è AGA, secondo l’appaiamento di Watson-Crick (A con T e G con C). La natura palindromica dei siti di restrizione fa sì che le coesioni siano specifiche e riproducibili tra specie diverse se condividono lo stesso sito. L’ibridazione stabile avviene solo con complementarietà perfetta, altrimenti si riduce la temperatura di melting e la ligasi non può sigillare i nick. Pertanto AGA è l’unica sequenza che completa correttamente le estremità coesive mostrate e consente la ligazione tra DNA di pecora e umano.

34 di 91 Domande

Le contrazioni dell’utero prima del parto provocano il rilascio di un ormone da parte della neuroipofisi dell’ipotalamo, l’ossitocina, che determina un aumento delle contrazioni che a loro volta accentuano la produzione di ossitocina. Questo è un esempio di:














La risposta corretta e' la '

feedback positivo

'.


35 di 91 Domande

Nell' attività digestiva dell' uomo un pH acido:














La risposta corretta è la E
Nell’attività digestiva dell’uomo un pH acido: favorisce l’attivazione del pepsinogeno. Nello stomaco le cellule principali secernono pepsinogeno, uno zimogeno inattivo, mentre le cellule parietali secernono HCl che abbassa il pH a circa 1,5–3; in questo ambiente acido il pepsinogeno subisce un cambiamento conformazionale e l’escissione autocatalitica del propeptide N-terminale, generando la pepsina attiva. La pepsina è un’endopeptidasi aspartica con optimum acido (circa pH 1,5–2), e l’acidità gastrica denatura le proteine alimentari esponendo i legami peptidici, facilitando l’azione enzimatica. Se il pH non fosse acido, la conversione rimarrebbe inefficiente e lo zimogeno resterebbe in gran parte inattivo. Inoltre, una volta nel duodeno il pH diventa più alcalino per il bicarbonato pancreatico, condizione in cui la pepsina viene inattivata e subentrano proteasi pancreatiche (es. tripsina, chimotripsina) che richiedono pH neutro-alcalino e attivazione da enteropeptidasi, non dall’acido. L’acido dunque è specificamente cruciale per l’avvio della digestione proteica gastrica tramite pepsina.

36 di 91 Domande

I due areogrammi della figura possono rappresentare:

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La risposta corretta è la A
I due areogrammi della figura possono rappresentare: la differenza tra i gas presenti nell'aria inspirata (A) e nell'aria espirata (B). La risposta è corretta perché durante gli scambi alveolari l’O2 diffonde dal lume alveolare al sangue riducendone la frazione nell’aria espirata (circa dal 21% a ~16%), mentre il CO2 diffonde dal sangue agli alveoli aumentandone la quota (da ~0,04% a ~4%), e il vapore acqueo cresce per umidificazione fino a saturazione (circa 6% a livello del mare); l’azoto e i gas inerti restano pressoché invariati. Di conseguenza, nell’areogramma B ci si attende una “fetta” di O2 più piccola, una di CO2 e H2O più grandi, e una di N2 simile rispetto ad A. Le differenze riflettono la diffusione secondo gradiente di pressione parziale e la miscelazione con l’aria residua delle vie aeree (spazio morto), non processi chimici che consumino N2.

37 di 91 Domande

Nella specie umana, l' ultrafiltrato ottenuto a livello della capsula del Bowman del nefrone è costituito in condizioni normali da:














La risposta corretta e' la '

acqua, glucosio, urea, sali

'.


38 di 91 Domande

In caso di scarsa assunzione di liquidi:














La risposta corretta e' la '

l' ipotalamo produce una maggior quantità di ormone ADH

'.


39 di 91 Domande

Il muscolo cardiaco di un embrione umano inizia a contrarsi:














La risposta corretta e' la '

alla 3° settimana dopo la fecondazione

'.


40 di 91 Domande

L' oogenesi, intesa come intero processo meiotico dall' oogonio diploide all' ovulo aploide, normalmente nella donna:














La risposta corretta e' la '

si interrompe dalla nascita alla pubertà

'.


41 di 91 Domande

Sia la figura: https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/41dfagiogha.jpg

La struttura indicata con la lettera A rappresenta:














La risposta corretta e' la '

il pancreas

'.


42 di 91 Domande

Il sordomutismo è una malattia genetica autosomica polimerica dovuta a due coppie di geni. I due alleli a e b sono responsabili della malattia, purché una o entrambe le coppie siano omozigoti. Risultano pertanto sordomuti coloro il cui genotipo è:














La risposta corretta e' la '

aaBb

'.


43 di 91 Domande

Una donna daltonica omozigote sposa un uomo che vede normalmente i colori:














La risposta corretta e' la '

sicuramente avrà figlie femmine senza cecità ai colori

'.


44 di 91 Domande

La cheratina è:














La risposta corretta e' la '

una sostanza di natura proteica presente negli strati superficiali dell' epidermide

'.


45 di 91 Domande

Vengono chiamate colligative le proprietà il cui valore dipende solo dal numero, e non dalla natura, delle particelle che le determinano. E’ sperimentalmente accertato che, in recipienti di uguale volume e alla stessa temperatura, una mole di idrogeno e una mole di ossigeno esercitano la stessa pressione. Si può pertanto affermare che la pressione gassosa:














La risposta corretta è la D
La domanda chiede se la pressione gassosa sia una proprietà colligativa e la risposta corretta è che è una proprietà colligativa. La pressione di un gas è una proprietà colligativa perché dipende unicamente dal numero di particelle presenti nel sistema e non dalla loro natura chimica. Questo è in accordo con la legge dei gas ideali che afferma che la pressione di un gas è direttamente proporzionale al numero di moli del gas, a parità di volume e temperatura. Quindi, in condizioni identiche di volume e temperatura, una mole di qualsiasi gas ideale eserciterà la stessa pressione di una mole di un altro gas ideale, indipendentemente dalla sua identità chimica. Questo comportamento è dovuto al fatto che le particelle di gas, in un modello ideale, non interagiscono tra loro e la loro identità non influisce sulla pressione esercitata. Pertanto, la pressione gassosa è considerata una proprietà colligativa poiché dipende solo dal numero di molecole presenti.

46 di 91 Domande

Vengono chiamate colligative le proprietà il cui valore dipende solo dal numero, e non dalla natura, delle particelle che le determinano. La forza ionica di una soluzione è definita come la semisomma dei prodotti della concentrazione di ciascuno ione presente nella soluzione per il quadrato della valenza dello ione stesso. Si può pertanto affermare che la forza ionica:














La risposta corretta e' la '

non è una proprietà colligativa

'.


47 di 91 Domande

“Il contributo delle proteine alla pressione osmotica del sangue, il cui valore a 37°C è di circa 7,5 atm, è pressocché irrilevante (meno dell’1%) rispetto a quello degli elettroliti. Ciò non è dovuto alla quantità in peso piuttosto elevata di proteine disciolte nel sangue (più di 7% nel plasma, circa 15% negli eritrociti), ma all’alto peso molecolare delle proteine stesse, che rende la concentrazione molare di queste sostanze estremamente bassa.”
Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta e' la '

Il contributo degli elettroliti alla pressione osmotica del sangue è superiore a 6,3 atm

'.


48 di 91 Domande

Quando si scioglie in acqua un sale che si può considerare derivato da un acido forte e da una base forte, la soluzione che si ottiene ha pH neutro. I sali formati da basi forti ed acidi deboli danno luogo a soluzioni basiche, mentre i sali formati da acidi forti e basi deboli danno luogo a soluzioni acide. Una certa soluzione di cloruro di ammonio ha pH = 6,2; una certa soluzione di cianuro di cesio ha pH = 8,4. Pertanto si può affermare che:














La risposta corretta e' la '

l’idrossido di cesio è una base forte, l’ammoniaca è una base debole

'.


49 di 91 Domande

Una mole di Al(OH)3 corrisponde a:














La risposta corretta e' la '

tre grammoequivalenti

'.


50 di 91 Domande

“L’energia di attivazione, cioè l’energia necessaria a formare un composto ad alta energia potenziale, intermedio della reazione (il cosiddetto complesso attivato), è una grandezza caratteristica di ciascuna reazione chimica. Più alta è tale energia, più la reazione avviene lentamente, perché è minore il numero delle molecole con energia sufficiente a formare il complesso attivato”.
Quale delle seguenti affermazioni NON può essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la C
La domanda chiede quale affermazione non può essere dedotta dal brano, e la risposta corretta è: "Il valore dell'energia di attivazione è lo stesso per tutte le reazioni chimiche". La spiegazione di questa risposta si basa sul fatto che il brano sottolinea come l'energia di attivazione sia una grandezza caratteristica di ciascuna reazione chimica, implicando che essa varia da reazione a reazione. Questa caratteristica è fondamentale per determinare la velocità con cui una reazione avviene, poiché un'energia di attivazione più alta significa che meno molecole avranno l'energia sufficiente per raggiungere lo stato di complesso attivato, risultando in una reazione più lenta. Pertanto, l'affermazione che l'energia di attivazione sia la stessa per tutte le reazioni è contraria a quanto descritto nel testo, rendendola non deducibile.

51 di 91 Domande

In una reazione di ossido - riduzione:














La risposta corretta è la C
In una reazione di ossido-riduzione, l'ossidante acquista elettroni, il riducente li perde. Questa affermazione è corretta perché in una reazione redox, l'ossidante è la specie chimica che si riduce accettando elettroni, mentre il riducente è la specie chimica che si ossida cedendo elettroni. Durante il processo, l'ossidante subisce una diminuzione del numero di ossidazione poiché guadagna elettroni, mentre il riducente subisce un aumento del numero di ossidazione poiché perde elettroni. Questo scambio di elettroni è fondamentale per il trasferimento di energia chimica e per il funzionamento di molte reazioni chimiche, inclusi i processi metabolici e le reazioni di combustione. La comprensione di questi concetti è essenziale per l'analisi delle reazioni chimiche e per la previsione dei prodotti che si formano durante una reazione redox.

52 di 91 Domande

”Gli alogeni, elementi del VII gruppo del sistema periodico (dall’alto in basso fluoro, cloro, bromo, iodio ed astato), sono tipici non metalli, come si rileva dai valori molto alti dell’elettronegatività, che nel fluoro raggiunge il valore massimo di 4,0. Tutti questi elementi presentano, nell’ultimo livello, un elettrone in meno rispetto al gas nobile più vicino, e ciò spiega la loro grande facilità a formare ioni monovalenti negativi”. Quale delle seguenti affermazioni PUO’ essere dedotta dalla lettura del brano precedente?














La risposta corretta è la D
Nel gruppo degli alogeni l'elettronegatività è minore in basso che in alto. Questa affermazione può essere dedotta dal brano poiché viene sottolineato che gli alogeni sono caratterizzati da valori molto alti di elettronegatività, con il fluoro che raggiunge il valore massimo di 4,0. L'elettronegatività è una misura della tendenza di un atomo ad attrarre a sé gli elettroni di legame, e generalmente diminuisce scendendo lungo un gruppo della tavola periodica. Questo accade perché, procedendo dall'alto verso il basso, gli elettroni di valenza si trovano a una distanza maggiore dal nucleo a causa dell'aumento del numero di livelli energetici. Di conseguenza, l'attrazione esercitata dal nucleo sugli elettroni di legame diminuisce, portando a una minore elettronegatività. Nel caso degli alogeni, quindi, il fluoro, che si trova in cima al gruppo, ha l'elettronegatività più alta, mentre l'astato, che si trova in fondo, ha l'elettronegatività più bassa.

53 di 91 Domande

Gli esteri si ottengono dalla reazione tra:














La risposta corretta e' la '

un acido ossigenato organico o inorganico e un alcool, con eliminazione di acqua

'.


54 di 91 Domande

Quante moli di HCl sono presenti in 100 litri di soluzione acquosa di tale sostanza a pH = 5 ?














La risposta corretta è la B
Quante moli di HCl sono presenti in 100 litri di soluzione acquosa di tale sostanza a pH = 5? La risposta corretta è 0,001. La soluzione ha un pH di 5, il che significa che la concentrazione di ioni idrogeno [H?] è pari a 10?? mol/L. Poiché l'acido cloridrico (HCl) è un acido forte e si dissocia completamente in soluzione, la concentrazione di HCl sarà uguale alla concentrazione di ioni idrogeno. Pertanto, la concentrazione di HCl è 10?? mol/L. Moltiplicando questa concentrazione per il volume della soluzione, che è 100 L, si ottiene il numero totale di moli di HCl presenti nella soluzione: 10?? mol/L * 100 L = 0,001 moli. Questo calcolo conferma che la quantità di HCl in 100 litri di soluzione a pH 5 è effettivamente 0,001 moli.

55 di 91 Domande

Le ammine hanno carattere:














La risposta corretta è la D
Le ammine hanno carattere debolmente basico. Questo comportamento è dovuto alla presenza di un atomo di azoto con una coppia di elettroni non condivisa, che può accettare un protone (H?) da un acido, formando un legame dativo e generando un catione ammonio. La basicità delle ammine è generalmente più debole rispetto a quella delle basi forti come l'idrossido di sodio, ma è comunque significativa nel contesto delle molecole organiche. La forza basica di un'ammina dipende anche dalla struttura specifica della molecola: le ammine alifatiche tendono ad essere più basiche rispetto alle ammine aromatiche a causa della minore stabilizzazione della coppia di elettroni da parte del sistema aromatico. Inoltre, la presenza di gruppi alchilici può aumentare la basicità attraverso l'effetto induttivo, che aumenta la densità elettronica sull'azoto. Tuttavia, fattori sterici possono influire negativamente sulla capacità dell'azoto di accettare protoni, riducendo così la basicità complessiva.

56 di 91 Domande

Quando l'acqua si trasforma in ione idronio H3O+, essa si comporta da:














La risposta corretta e' la '

base

'.


57 di 91 Domande

Secondo Bronsted e Lowry, l' acido coniugato della base HPO42- è:














La risposta corretta e' la '

H2PO4-

'.


58 di 91 Domande

L' unità di misura della costante di equilibrio di una reazione:














La risposta corretta e' la '

dipende dai valori dei coefficienti di reazione

'.


59 di 91 Domande

Quale delle seguenti coppie di composti sono collegate da legami a ponte di idrogeno?














La risposta corretta è la C
La domanda è: "Quale delle seguenti coppie di composti sono collegate da legami a ponte di idrogeno?" e la risposta corretta è: "Etanolo - metanolo". I legami a ponte di idrogeno si formano quando un atomo di idrogeno, già legato covalentemente a un atomo fortemente elettronegativo come ossigeno, azoto o fluoro, interagisce con un altro atomo elettronegativo. Sia l'etanolo che il metanolo contengono un gruppo ossidrile (-OH) in cui l'ossigeno è l'atomo elettronegativo. Questo permette la formazione di legami a ponte di idrogeno tra le molecole di etanolo e metanolo, poiché l'idrogeno legato all'ossigeno in una molecola può formare un legame a ponte con l'ossigeno di un'altra molecola. Questi legami intermolecolari sono responsabili delle proprietà fisiche come il punto di ebollizione e la solubilità in acqua, rendendo i composti alcolici come etanolo e metanolo capaci di interagire tra loro attraverso legami a idrogeno.

60 di 91 Domande

Il numero quantico secondario di un elettrone:














La risposta corretta e' la '

fornisce indicazioni sul tipo di orbitale in cui l' elettrone è contenuto

'.


61 di 91 Domande

Lungo un periodo della tavola periodica, dal I al VII gruppo, il raggio atomico:














La risposta corretta è la A
Lungo un periodo della tavola periodica, dal I al VII gruppo, il raggio atomico diminuisce progressivamente. Questo fenomeno è dovuto all'aumento del numero atomico lungo un periodo, il che comporta un incremento del numero di protoni nel nucleo e degli elettroni nel medesimo livello energetico. Sebbene il numero di elettroni aumenti, essi si aggiungono allo stesso guscio elettronico, senza aumentare il numero di livelli energetici. L'incremento della carica nucleare effettiva, che è la carica positiva percepita dagli elettroni di valenza, attira gli elettroni più fortemente verso il nucleo. Questo maggiore effetto schermante non è sufficiente a contrastare l'attrazione nucleare incrementata, portando così a una riduzione del raggio atomico attraverso il periodo. Di conseguenza, gli atomi diventano più compatti man mano che ci si sposta da sinistra a destra lungo un periodo della tavola periodica.

62 di 91 Domande

Nella formazione di un disaccaride da due monosaccaridi:














La risposta corretta e' la '

si elimina acqua

'.


63 di 91 Domande

Il conducente di un treno, fra due fermate R e S, mantiene una velocità che è quella della figura sottostante in cui negli istanti t1, t2, t3 si trova rispettivamente in R, nel punto intermedio M ed in S. Allora si può affermare che:

product image













La risposta corretta è la A
Il conducente di un treno, fra due fermate R e S, mantiene una velocità che è quella della figura sottostante in cui negli istanti t?, t?, t? si trova rispettivamente in R, nel punto intermedio M ed in S. Allora si può affermare che l'accelerazione è nulla in M. La risposta è corretta perché l'accelerazione è definita come la variazione della velocità rispetto al tempo. Se in un punto intermedio M la velocità del treno è costante, ciò implica che non vi è alcuna variazione della velocità in quell'istante, quindi l'accelerazione è zero. Questo concetto è supportato dalla fisica classica, dove un'accelerazione nulla significa che la velocità non sta cambiando. Nel contesto della domanda, il grafico della velocità mostrerebbe una linea orizzontale nel punto M, indicando che il treno mantiene una velocità costante e quindi non sta accelerando o decelerando in quel punto specifico.

64 di 91 Domande

Un veicolo spaziale viaggia lontano da corpi celesti, a motore spento e con velocità V>0. Al tempo t1 accende i razzi posteriori ottenendo accelerazione a=+20 m/s2 e li spegne al tempo t2=t1+5 s, raggiungendo velocità V’:














La risposta corretta è la D
Un veicolo spaziale viaggia nello spazio e accende i razzi per ottenere un'accelerazione, guadagnando 360 km/h in velocità. Per calcolare l'incremento di velocità, utilizziamo la formula dell'accelerazione, che è il cambiamento di velocità nel tempo: ?v = a × ?t, dove a è l'accelerazione e ?t è l'intervallo di tempo durante il quale l'accelerazione è applicata. In questo caso, l'accelerazione a è +20 m/s² e il tempo ?t è 5 secondi. Quindi, ?v = 20 m/s² × 5 s = 100 m/s. Per convertire questa variazione di velocità da metri al secondo a chilometri all'ora, si utilizza il fattore di conversione 1 m/s = 3,6 km/h. Pertanto, 100 m/s corrisponde a 100 × 3,6 = 360 km/h. Questo dimostra che il veicolo spaziale ha guadagnato 360 km/h in velocità, confermando che la risposta fornita è corretta.

65 di 91 Domande

Nel 1644 Torricelli, seguendo un suggerimento di Galilei, fece fare un famoso esperimento. Lo sperimentatore riempì con mercurio una canna di vetro, lunga 120 cm ed avente una estremità chiusa, la capovolse sopra un piatto contenente mercurio, ed osservò che parte del mercurio rimaneva entro la canna per una altezza h, che si sperimentò essere variabile da un giorno all’altro secondo il clima.














La risposta corretta è la B
Nel 1644 Torricelli, seguendo un suggerimento di Galilei, fece un esperimento con una canna di vetro riempita di mercurio e osservò che il mercurio rimaneva a un'altezza variabile; se la lunghezza della canna fosse stata inferiore a 3/4 di metro l'esperimento sarebbe fallito. Questo esperimento dimostrava l'esistenza della pressione atmosferica: il mercurio all'interno della canna si bilanciava con la pressione dell'aria esterna, creando una colonna di mercurio la cui altezza variava in base alle condizioni atmosferiche. Se la canna fosse stata troppo corta, non ci sarebbe stata abbastanza lunghezza per permettere al mercurio di formare una colonna che potesse equilibrare la pressione atmosferica, impedendo così la manifestazione del fenomeno. La lunghezza critica di circa 76 cm (3/4 di metro) corrisponde alla pressione atmosferica media al livello del mare, che riesce a sostenere una colonna di mercurio di tale altezza. Pertanto, una canna più corta non avrebbe permesso di osservare il comportamento del mercurio in relazione alla pressione atmosferica, rendendo l'esperimento inefficace.

66 di 91 Domande

Un bambino, dopo una corsa, presenta 120 battiti cardiaci al minuto e ad ognuno di essi l' arteria aortica riceve 40 millilitri di sangue, per cui:














La risposta corretta e' la '

la portata media dell' aorta è 80 cm3/s

'.


67 di 91 Domande

Un ciclista viaggia con velocità V in salita su strada con pendenza del 2% (rapporto fra dislivello e percorso), la massa uomo+bici è m, l’accelerazione di gravità g, gli attriti siano trascurabili. Trovare la giusta risposta:














La risposta corretta è la A
Un ciclista viaggia con velocità V in salita su strada con pendenza del 2% e la potenza da sviluppare sarà (2/100)·m·g·V. La risposta è corretta perché la potenza necessaria per un ciclista che sale una pendenza è determinata dalla componente del peso che agisce lungo la direzione del movimento. La pendenza del 2% indica che per ogni 100 metri percorsi orizzontalmente, c'è un dislivello di 2 metri. La forza necessaria per contrastare la componente del peso lungo la pendenza è data da m·g·sin(?), dove ? è l'angolo di inclinazione. Tuttavia, per piccole pendenze come il 2%, si può approssimare sin(?) ? tan(?) = 2/100. Pertanto, la forza è approssimativamente (2/100)·m·g. La potenza, che è il prodotto della forza per la velocità lungo la direzione del movimento, risulta quindi essere (2/100)·m·g·V, confermando la correttezza della risposta.

68 di 91 Domande

Se indichiamo con M la massa molare di un Gas Perfetto, con V0 il volume occupato in condizioni
standard da una mole, con NA il numero di Avogadro.
Qual è la giusta proposizione?














La risposta corretta è la E
La densità assoluta di un gas perfetto è M/V?. Questa affermazione è corretta perché la densità assoluta di un gas è definita come la massa per unità di volume. In condizioni standard, una mole di gas perfetto occupa un volume V?, quindi la massa molare M del gas divisa per il volume molare V? fornisce la densità del gas. La relazione si basa sull'equazione di stato dei gas perfetti, PV = nRT, dove n è il numero di moli. In condizioni standard, il volume di una mole di gas è noto (V?), quindi la densità ? può essere espressa come ? = M/V?. Questa formula è utile per determinare la densità di un gas quando si conosce la sua massa molare e il volume molare standard.

69 di 91 Domande

A causa del metabolismo umano, un adulto di media statura che entri in una stanza adiabatica, cioè isolata come un calorimetro, equivale mediamente ad una stufetta da 80 watt (se resta a riposo, come ipotizziamo). Dopo una permanenza di 4186 secondi:














La risposta corretta e' la '

saranno state prodotte 80 kcal

'.


70 di 91 Domande

Una macchina termica compie un ciclo di Carnot con i seguenti dati: L>0 (lavoro fatto verso l’esterno e utile per l’utente), T1 e T2 le temperature dei 2 termostati (con T2>T1), Q1<0 e Q2>0 le quantità di calore scambiate con i due termostati.














La risposta corretta è la D
La domanda chiede di determinare la relazione tra il lavoro L e le quantità di calore Q? e Q? in un ciclo di Carnot, e la risposta corretta è "L = Q? + Q?". In un ciclo di Carnot, che rappresenta un ciclo termodinamico ideale e reversibile, il lavoro netto compiuto dalla macchina termica è dato dalla differenza tra il calore assorbito dalla sorgente calda e il calore rilasciato alla sorgente fredda. Poiché Q? è negativo (calore ceduto) e Q? è positivo (calore assorbito), l'espressione L = Q? + Q? riflette correttamente il principio di conservazione dell'energia per il ciclo, dove il lavoro netto L è uguale alla somma algebrica dei calori scambiati. Questo è coerente con il primo principio della termodinamica e descrive come l'energia interna del sistema non cambi dopo un ciclo completo, dato che la macchina termica ritorna al suo stato iniziale.

71 di 91 Domande

Nella radio-terapia dei tumori con raggi γ :














La risposta corretta e' la '

vengono danneggiate sia le cellule malate sia le sane, ma si cerca di colpire le prime

'.


72 di 91 Domande

Il sistema https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/72kdahadh.png














La risposta corretta è la B
Il sistema https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/72kdahadh.png non ha soluzioni. Questo tipo di domanda sembra riferirsi a un sistema di equazioni o a un problema matematico rappresentato graficamente tramite un link a un'immagine. Se la risposta corretta è che il sistema "non ha soluzioni", ciò implica che le equazioni o le condizioni rappresentate sono incompatibili. In termini di algebra lineare, questo significa che le rette o i piani rappresentati dalle equazioni non si intersecano in alcun punto comune nello spazio considerato. Se si tratta di un sistema di equazioni lineari, la matrice associata potrebbe essere singolare o potrebbe avere un rango inferiore rispetto al numero di equazioni, indicando l'assenza di punti di intersezione. In un contesto grafico, potrebbe significare che le curve non si incontrano mai o che le condizioni del problema non possono essere soddisfatte simultaneamente.

73 di 91 Domande

Il polinomio ax4 - 3x2 +1 con a numero reale :














La risposta corretta è la B
Il polinomio ax? - 3x² + 1 con a numero reale ha come zero x = 1 in corrispondenza di un valore di a positivo. Per determinare il valore di a per cui x = 1 è uno zero del polinomio, sostituiamo x = 1 nell'equazione: a(1)? - 3(1)² + 1 = 0, che semplifica a a - 3 + 1 = 0. Risolvendo questa equazione otteniamo a - 2 = 0, quindi a = 2. Poiché a è positivo, la condizione è soddisfatta. Pertanto, con a = 2, il polinomio diventa 2x? - 3x² + 1 e x = 1 è effettivamente uno zero del polinomio, confermando che la risposta è corretta.

74 di 91 Domande

La curva di equazione x+3y2 - √3 = 0














La risposta corretta è la A
La curva di equazione x+3y² - ?3 = 0 è una parabola con il vertice nel punto (?3,0). Questa equazione rappresenta una parabola poiché è possibile riscriverla nella forma standard di una parabola con asse parallelo all'asse x. Iniziamo isolando x: x = -3y² + ?3. Questa è l'equazione di una parabola con asse orizzontale, poiché la variabile y è elevata al quadrato. La forma generale di una parabola con asse orizzontale è x = a(y-k)² + h, dove (h, k) è il vertice. Confrontando le due equazioni, otteniamo h = ?3 e k = 0, il che conferma che il vertice della parabola è nel punto (?3, 0). Il coefficiente di y² è negativo, indicando che la parabola è rivolta verso sinistra.

75 di 91 Domande

L'espressione goniometrica sen(9α)- sen(3α) equivale a:














La risposta corretta è la D
L'espressione goniometrica sen(9?) - sen(3?) equivale a 2cos(6?)sen(3?). Questa identità può essere dimostrata utilizzando la formula di sottrazione per le funzioni seno: senA - senB = 2cos((A+B)/2)sen((A-B)/2). Applicando questa formula all'espressione data, si ottiene A = 9? e B = 3?, quindi A+B = 12? e A-B = 6?. Sostituendo questi valori nella formula, si ottiene 2cos(12?/2)sen(6?/2), che semplifica a 2cos(6?)sen(3?). Questo mostra che l'espressione originale è equivalente a 2cos(6?)sen(3?), confermando la correttezza della risposta fornita.

76 di 91 Domande

Si hanno due dadi uguali con le facce di colori diversi. Ciascun dado ha due facce azzurre, due facce marroni e due facce verdi. La probabilità p che dopo un lancio simultaneo dei due dadi si ottengano facce dello stesso colore è:














La risposta corretta è la A
La probabilità che dopo un lancio simultaneo di due dadi con facce colorate si ottengano facce dello stesso colore è 1/3. Ogni dado ha due facce di ciascun colore: azzurro, marrone e verde, quindi ci sono 3 modi per ottenere lo stesso colore su entrambi i dadi (azzurro-azzurro, marrone-marrone, verde-verde). Poiché ogni dado ha 6 facce, ci sono 6 x 6 = 36 combinazioni possibili di risultati quando si lanciano entrambi i dadi. Pertanto, il numero di risultati favorevoli (facce dello stesso colore) è 3 (uno per ciascun colore) e la probabilità richiesta è il rapporto tra i risultati favorevoli e il totale delle combinazioni possibili, cioè 3/36, che si semplifica a 1/12. Tuttavia, poiché ogni colore ha due facce, dobbiamo considerare che per ciascun colore ci sono 4 combinazioni favorevoli (ad esempio, azzurro-azzurro può essere ottenuto in 2 modi per ciascun dado), quindi il numero totale di combinazioni favorevoli è 12, portando la probabilità finale a 12/36, che si semplifica a 1/3.

77 di 91 Domande

Siano a e b due numeri maggiori di zero. Quale delle affermazioni seguenti è CORRETTA?














La risposta corretta è la A
Siano a e b due numeri maggiori di zero, la risposta corretta è: loga b + loga b = loga b2. Questa affermazione è corretta in quanto si basa sulle proprietà dei logaritmi, in particolare sulla proprietà che afferma che la somma di due logaritmi con la stessa base è uguale al logaritmo del prodotto degli argomenti. In questo caso, loga b + loga b può essere riscritto come loga (b*b), che è uguale a loga b2. Questa proprietà è una conseguenza diretta della definizione di logaritmo e delle sue proprietà algebriche, che permettono di semplificare espressioni logaritmiche e di risolvere equazioni che coinvolgono logaritmi. La comprensione di queste proprietà è fondamentale per affrontare problemi matematici che coinvolgono logaritmi, poiché consente di manipolare e semplificare espressioni complesse in modo efficace.

78 di 91 Domande

Dato un quadrato di lato l il raggio del cerchio equivalente misura:














La risposta corretta è la C
Dato un quadrato di lato l, il raggio del cerchio equivalente misura (l??)/?. Questa affermazione si riferisce al calcolo del raggio di un cerchio che ha la stessa area di un quadrato. L'area di un quadrato di lato l è l², mentre l'area di un cerchio di raggio r è ?r². Per trovare il raggio del cerchio equivalente, eguagliamo le due aree: l² = ?r². Risolvendo per r, otteniamo r = ?(l²/?), che può essere riscritto come r = (l??)/?. Questa formula ci dà il raggio del cerchio che ha la stessa area del quadrato dato, dimostrando la correttezza della risposta fornita.

79 di 91 Domande

Il rettangolo BCDE inscritto nella circonferenza di raggio r ha la base DC doppia dell'altezza BC=a e il triangolo ABE è isoscele. Quanto misura l'area del pentagono ABCDE?

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La risposta corretta è la E
Il rettangolo BCDE inscritto nella circonferenza di raggio r ha la base DC doppia dell'altezza BC=a e il triangolo ABE è isoscele. Quanto misura l'area del pentagono ABCDE? Risposta corretta: (1/2)(a)(3a+2r). Per risolvere il problema, consideriamo che il rettangolo BCDE è inscritto in una circonferenza, il che implica che la diagonale BE è uguale al diametro della circonferenza, cioè 2r. Poiché DC = 2a, il rettangolo ha dimensioni a e 2a. Utilizzando il teorema di Pitagora nel triangolo isoscele ABE, dove AB = AE, possiamo determinare che AB = AE = r. L'area del rettangolo BCDE è data da a * 2a = 2a². Il triangolo ABE ha base BE = 2r e altezza a, quindi la sua area è (1/2) * 2r * a = ra. L'area totale del pentagono ABCDE è quindi la somma delle aree del rettangolo e del triangolo, ovvero 2a² + ra, che si può riscrivere come (1/2)(a)(3a+2r) per ottenere la risposta corretta.

80 di 91 Domande

Data la funzione https://app.testammissione.com/wp-content/uploads/2022/03/80akohagkImmagine.png vale:














La risposta corretta è la B
La domanda chiede quale sia il valore della funzione mostrata in un'immagine, e la risposta corretta è rappresentata in un'altra immagine. Per spiegare perché la risposta è corretta, dobbiamo considerare la natura della funzione e il contesto matematico o grafico in cui è stata presentata. In genere, per determinare il valore di una funzione in un punto specifico, si sostituisce il valore del punto nella funzione stessa e si eseguono i calcoli necessari. Se l'immagine della funzione rappresenta un grafico, la risposta corretta potrebbe indicare il valore y corrispondente a un determinato valore x. Se, invece, si tratta di una funzione algebrica, la risposta corretta rappresenta il risultato del calcolo effettuato sostituendo i valori numerici nella formula. La comprensione della notazione matematica e la capacità di interpretare correttamente le rappresentazioni grafiche o simboliche sono essenziali per identificare la risposta corretta in questi contesti.

81 di 91 Domande

Quale complicanza clinica NON si riscontra nell'IRC terminale?














La risposta corretta è la B

Nell’IRC terminale non si riscontra come complicanza l’artrite. La malattia renale cronica è classificata in 5 stadi: Stadio 1: velocità di filtrazione glomerulare normale (?90 mL/min/1,73 m²) con albuminuria persistente o malattia renale strutturale o ereditaria; Stadio 2: 60-89 mL/min/1,73 m²; Stadio 3a: 45-59 mL/min/1,73 m²; Stadio 3b: 30-44 mL/min/1,73 m²; Stadio 4: 15-29 mL/min/1,73 m²; Stadio 5: <15 mL/min/1,73 m². La velocità di filtrazione glomerulare può essere stimata tramite l’equazione CKD-EPI: 141 × (creatinina sierica)^-1,209 × 0,993^età, moltiplicata per 1,018 se donna e 1,159 se afroamericano (1,1799 per donne afroamericane). Questo calcolo è poco accurato negli anziani sedentari, obesi o molto magri. In alternativa, si può usare l’equazione di Cockcroft-Gault per stimare la clearance della creatinina, che tende a sovrastimare del 10-40%. Le complicanze comprendono quelle neurologiche (neuropatia periferica), ematologiche (anemia da ridotta produzione di eritropoietina), scheletriche (osteodistrofia, risposte C-D-E errate) e pericardite nel 20% dei pazienti con insufficienza renale (risposta A errata).


82 di 91 Domande

Nella brucellosi acuta qual e' il titolo minimo per la diagnosi:














La risposta corretta è la C.

La brucellosi (nota anche come "febbre ondulante", "febbre mediterranea" o "febbre maltese") è un’infezione zoonotica trasmessa all’uomo da animali infetti (bovini, ovini, caprini, cammelli, suini o altri) attraverso l’ingestione di prodotti alimentari non pastorizzati, in particolare lattiero-caseari, oppure per contatto diretto con tessuti o fluidi contaminati. Va sospettata in pazienti con febbre, malessere, sudorazione notturna e artralgie in presenza di esposizione epidemiologica significativa, come consumo di prodotti caseari non pastorizzati, contatto con animali in aree endemiche o esposizione professionale. Una diagnosi presuntiva può essere formulata sulla base di:

  • titolo anticorpale totale anti-Brucella ?1:160 mediante test di agglutinazione in provetta standard su siero prelevato dopo l’insorgenza dei sintomi;
  • rilevazione del DNA di Brucella in un campione clinico tramite reazione a catena della polimerasi (PCR).

83 di 91 Domande

Un bambino di 2 anni di origine africana si presenta con tumefazioni dolorose della mani e piedi. Dati di laboratorio mettono in evidenza una emoglobina di 9g/dl, una conta dei globuli bianchi di 11500/mm3 ed una conta delle piastrine di 250000/mm3. Quale dei seguenti esami di laboratorio dara' supporto alla tua diagnosi?














La risposta corretta è la B

Il quadro clinico descritto è compatibile con anemia falciforme o drepanocitosi, un’emoglobinopatia caratterizzata dalla produzione di catene globiniche quantitativamente normali ma qualitativamente alterate. La causa della deformazione dei globuli rossi è una sostituzione amminoacidica (Glu ? Val) che favorisce l’aggregazione delle molecole di Hb con formazione di polimeri simili a pali nel citoplasma eritrocitario. La polimerizzazione, che avviene soprattutto nello stato deossigenato, determina deformazione e la caratteristica forma a falce dei globuli rossi. Questa condizione provoca squilibri che riducono elasticità e vitalità cellulare. I globuli rossi danneggiati rappresentano il principale trigger delle crisi vaso-occlusive, responsabili di fenomeni infartuali a livello del microcircolo, che spesso si manifestano con tumefazioni dolorose di mani e piedi. La prima manifestazione clinica è l’emolisi cronica con pallore, subittero o ittero, astenia, litiasi della colecisti e segni della deplezione di ossido nitrico. A livello arterioso si osserva diatesi trombotica per disfunzione endoteliale. L’emolisi cronica rappresenta uno stato di equilibrio, interrotto più o meno frequentemente da crisi vaso-occlusive. Tra le manifestazioni vaso-occlusive, tipica è l’ostruzione dei vasi retinici, che porta a cecità parziale o totale e determina cicatrici corio-retiniche, una delle manifestazioni retiniche più comuni e patognomoniche dell’anemia falciforme. Dal punto di vista laboratoristico, si osserva riduzione dell’Hb; la diagnosi è confermata da striscio periferico, test di solubilità ed elettroforesi dell’emoglobina, che evidenzia le anomalie strutturali.


84 di 91 Domande

Il Sig. Versici, un uomo di circa 70 anni, si reca presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, Il Dott. Mancini, per un fastidio al polso destro. Anamnesi patologica prossima: lamenta dolore al polso destro da circa due giorni.

Anamnesi patologica prossima: positiva per due interventi di chirurgia sostitutiva dell'anca, due precedenti episodi di gotta in entrambe le prime articolazioni metatarso-falangee ed ipertensione. Esame obiettivo: il Dott. Mancini visitandolo riscontra la presenza di rossore e gonfiore sul versante dorsale del polso. La sintomatologia dolorosa viene esacerbata da movimenti di flesso-estensione completi. Gli vengono prescritti 80 mg di aspirina al giorno. Due giorni dopo il gonfiore però è aumentato sul versante dorsale del polso ed a livello della mano. La flessione del polso risulta limitata dell' 80% con dolore severo, pertanto il Sig. Versici si reca nuovamente presso l’ ambulatorio del Dott. Mancini, che rivisitandolo nota che evoca un dolore sordo alla palpazione dello scafoide e pertanto nel sospetto di frattura gli prescrive un esame radiografico del polso/mano. Esami strumentali-laboratoristici: evidenza di alterazioni riconducibili ad un quadro di artrite gottosa. Quale tipo di citochine sono coinvolte in questo processo?

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La risposta corretta è la C.

La flogosi è un meccanismo di difesa di tipo aspecifico: risponde all’agente lesivo di tipo fisico-meccanico, radiazioni, batteri o sostanze chimiche. È quindi la risposta al danno tissutale ed è un processo reattivo (diverso dalla necrosi che è regressiva), aspecifico (contro tutto ciò che causa danno), stereotipato (stessi meccanismi principali a prescindere dalla causa, con vie diverse secondo lo stimolo), e procede indipendentemente dalla causa (una volta innescato, continua anche se lo stimolo è rimosso). Nella fase acuta si ha aumento del flusso ematico e della permeabilità vascolare, con accumulo di fluidi, leucociti e mediatori come le citochine. Vari fattori solubili favoriscono il reclutamento dei leucociti aumentando l’espressione di molecole di adesione e di fattori chemiotattici. Le citochine chiave sono IL-1, TNF-?, IL-6, IL-8 e altre chemochine; IL-1 e TNF-? sono particolarmente potenti, inducono febbre promuovendo la sintesi di PGE2 nell’endotelio ipotalamico. L’IL-1 è prodotta da macrofagi, neutrofili, cellule endoteliali ed epiteliali: a basse concentrazioni induce adesione leucocitaria, ad alte induce febbre e proteine di fase acuta. Diversamente dal TNF-?, non causa da sola shock settico. Inoltre stimola i mastociti al rilascio di istamina, con vasodilatazione precoce e aumento della permeabilità.

Durante l’infiammazione avvengono: (1) modificazioni di flusso e calibro vascolare con aumento del flusso sanguigno, (2) modificazioni del microcircolo e formazione dell’essudato, (3) richiamo chemiotattico dei leucociti, (4) fagocitosi. Dopo lo stimolo lesivo si ha vasocostrizione transitoria seguita da vasodilatazione intensa (iperemia attiva, responsabile di rubor e calor). Successivamente si verifica rallentamento della circolazione (iperemia passiva o stasi), dovuto ad aumentata permeabilità capillare con essudazione proteica e aumento della viscosità ematica. Il modello tipico dell’infiammazione acuta comprende: alterazioni di flusso e calibro, iperemia attiva e passiva, permeabilizzazione endoteliale con essudato, migrazione leucocitaria e chemiotassi, fagocitosi.

La chemiotassi è movimento orientato lungo un gradiente chimico; gli stimoli possono essere esogeni (prodotti batterici) o endogeni (complemento, leucotrieni, citochine). Durante la stasi i neutrofili si dispongono lungo l’endotelio (marginazione). Segue l’adesione: i leucociti rotolano con legami labili, poi aderiscono stabilmente formando la “pavimentazione”. Successivamente attraversano l’endotelio (diapedesi) e migrano verso lo stimolo. L’endotelio normalmente è continuo e liscio, ma nell’infiammazione aumenta la permeabilità ed esprime molecole di adesione preformate (es. P-selectina dai corpi di Weibel-Palade).

Le principali molecole di adesione sono: selectine (E sull’endotelio, P sull’endotelio in infiammazione, L sui leucociti, legano zuccheri); immunoglobuline (ICAM-1 e VCAM-1, interagiscono con integrine leucocitarie, le ICAM-1 si legano alle integrine ?2); VCAM-2 proprie dell’endotelio; integrine (già presenti sui leucociti, ma con bassa affinità: aumentano l’avidità a seguito di stimoli chemiokinici e dell’induzione di ICAM/VCAM-1). Le citochine IL-1 e TNF inducono fortemente la sintesi di ICAM-1 e VCAM-2, molecole implicate nei legami forti, la cui espressione richiede più tempo.


85 di 91 Domande

Il Sig. Mariani, un uomo di 78 anni si reca presso il PS del Policlinico Torvergata di Roma, a causa di un episodio di dispnea acuta. Anamnesi patologica prossima: lamenta comparsa di episodi di tosse produttiva, gonfiore degli arti inferiori e dei piedi, astenia, che perdurano da 3 settimane. Inoltre, da due mesi a questa parte, si sono presentate crisi di dispnea da sforzo ingravescente. Anamnesi patologica remota: una decina di anni prima è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia sostitutiva per impianto di protesi valvolare di suino, a causa di un rigurgito della valvola mitrale di grado severo. Il paziente è affetto da coronaropatia, diabete mellito di tipo 2 ed ipertensione. Anamnesi fisiologica: ha fumato per 55 anni un pacchetto di sigarette al giorno e abitualmente beve una birra al giorno. Anamnesi farmacologica Attualmente prende diversi farmaci tra cui cardioaspirina, simvastatina, ramipril, metoprololo, metformina e idroclorotiazide. Esame obiettivo: si presenta dall’ aspetto pallido. L’ uomo è alto 181 cm e pesa 128 kg, con una BMI di circa 41 kg/m2. Ha una temperatura corporea di 37.3 °C , frequenza respiratoria di 23 atti/min, frequenza cardiaca di 97 bpm, e pressione arteriosa di 148/95 mm Hg. All’ auscultazione del torace si riscontra la presenza di rantoli alle basi polmonari bilateralmente. L’ esame obiettivo del cuore rivela la presenza di un battito apicale dislocato lateralmente e la presenza, a livello dell’ apice, di un soffio diastolico 3/6 di intensità decrescente. Inoltre si osserva la presenza di edemi improntabili bilateralmente a livello dei piedi e delle caviglie. Il resto dell’ esame obiettivo non mostra altre anomalie. Quale tra le seguenti è la causa più probabile dei sintomi di questo paziente?

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La risposta D è corretta.

Il paziente circa 10 anni fa si era sottoposto a un intervento di sostituzione protesica con impianto di protesi valvolare suina per severo rigurgito mitralico. Il trattamento di una valvulopatia, a meno che non sia di grado medio-elevato e clinicamente significativa, richiede solo un controllo periodico, mentre l’intervento chirurgico è indicato in presenza di una lesione moderata o grave responsabile di sintomi e/o disfunzione cardiaca. Le opzioni vanno dalla valvuloplastica alla riparazione fino alla sostituzione, che può essere effettuata con protesi meccaniche (preferite nei pazienti <65 anni o con lunga aspettativa di vita, ma richiedono anticoagulazione cronica con warfarin per prevenire tromboembolismo) o biologiche (suine o bovine, più soggette a deterioramento sclero-fibrotico, con durata media 10-15 anni). Una complicanza possibile delle protesi biologiche è l’ostruzione/stenosi o il rigurgito, entrambi responsabili di scompenso cardiaco.

L’endocardite infettiva insorge in presenza di una predisposizione endocardica (patologie congenite, reumatiche, valvole bicuspidi calcifiche, prolasso mitralico, cardiomiopatia ipertrofica, precedente endocardite). Fattori predisponenti sono protesi valvolari, tossicodipendenza, diabete, uso cronico di anticoagulanti o steroidi, età avanzata. Agenti più comuni sono streptococchi e stafilococchi (80-90%), seguiti da enterococchi e microrganismi HACEK. Clinicamente si manifesta con febbre, nuovo soffio o modifica di un soffio preesistente, può causare scompenso cardiaco e, all’ecocardiogramma, vegetazioni. Segni caratteristici: petecchie congiuntivali, macchie di Roth, lesioni di Janeway, nodi di Osler, emorragie subungueali a scheggia. La diagnosi si basa sui criteri di Duke (diagnosi rigettata, possibile o certa). In assenza di emocolture disponibili, e senza rischio per MRSA, la terapia empirica si effettua con un ?-lattamico + amminoglicoside. Sebbene questo paziente presenti soffio e segni di scompenso, non ha febbre né criteri di Duke: l’endocardite è improbabile (risposta A errata).

La BPCO è una malattia polmonare cronica non reversibile, con ostruzione bronchiale persistente (VEMS/CVF <0,7), spesso correlata a fumo e caratterizzata da progressione, riacutizzazioni infettive, dispnea, tosse produttiva cronica, tachipnea, cianosi e ipertensione polmonare nelle fasi avanzate. All’auscultazione: respiro sibilante e fase espiratoria prolungata. Nonostante il paziente sia fumatore con tosse, i sintomi durano solo da 3 settimane e non vi sono segni obiettivi di ostruzione: la diagnosi di BPCO è errata (risposta B errata).

La polmonite è un’infiammazione acuta polmonare (batterica, virale, fungina, parassitaria) diagnosticata con RX torace e reperti clinici. Può essere comunitaria (più spesso da Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae) o nosocomiale. Clinicamente: febbre, tosse, dispnea, astenia, ipossia; nella forma tipica: esordio acuto con febbre, tosse produttiva, crepitii e rumori bronchiali; nella forma atipica: esordio graduale con tosse secca, dispnea e pochi segni obiettivi. È indicato esame colturale di sangue/escreato. Questo paziente presenta tosse produttiva ma non febbre, e all’auscultazione rantoli basali bilaterali: più compatibili con scompenso cardiaco che con polmonite (risposta C errata).

L’embolia polmonare è occlusione di arterie polmonari da trombi (arti inferiori/pelvi). Presentazione acuta con sintomi aspecifici: dolore toracico pleuritico, tosse, sincope, dispnea, arresto cardiorespiratorio nei casi gravi; segni: tachipnea, tachicardia, ipotensione. Fattori di rischio: immobilizzazione, trombofilie, gravidanza, chirurgia recente. In questo paziente tosse e dispnea possono mimarla, ma anamnesi negativa per immobilizzazione e presenza di stenosi mitralica con edemi declivi bilaterali fanno propendere per scompenso cardiaco congestizio piuttosto che embolia polmonare (risposta E errata).


86 di 91 Domande

Il Sig. Verci, un uomo di circa 60 anni si reca, presso l’ ambulatorio del proprio medico curante, il Dott. Briga, per dispnea. Anamnesi patologica prossima: lamenta una dispnea ingravescente da circa un mese. Inizialmente era in grado di salire 3 rampe di scale fino al suo appartamento, ma ora necessita di effettuare numerose pause per recuperare il fiato. Non lamenta dolore al petto. Anamnesi patologica remota: l'uomo è affetto da cardiopatia reumatica e diabete mellito di tipo 2. Anamnesi fisiologica: è emigrato dall'India circa 20 anni prima. Anamnesi farmacologica: assume carvedilolo, torasemide e insulina. Esame obiettivo: il Dott. Briga visita il Sig. Verci riscontrando una temperatura corporea di 37.2 °C, una frequenza cardiaca di 74 bpm, una frequenza respiratoria di 19 atti/min ed una pressione arteriosa di 135/80 mm Hg. La pulsossimetria mostra una saturazione d'ossigeno del 96% in aria ambiente. L'auscultazione del torace rivela la presenza di crepitii alle basi polmonari bilateralmente. All’ auscultazione cardiaca si riscontra la presenza di un soffio d'apertura seguito da un soffio diastolico di bassa tonalità , a livello del quanto spazio intercostale di sinistra in corrispondenza della linea medio-claveare. Esami strumentali-laboratoristici: il Dott. Briga decide di far eseguire una radiografia del torace al Sig. Verci, che mostra una dilatazione dell'atrio di sinistra, con stiramento del margine cardiaco di sinistra, ed un’ aumentata trama vascolare. Quale tra i seguenti rappresenta l'intervento di prima scelta per migliorare la sintomatologia del paziente?

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La risposta corretta è la D.

La malattia reumatica è la causa più frequente di stenosi mitralica non complicata. È caratterizzata da fibrosi, calcificazione dei lembi valvolari e parziale fusione delle commissure, con conseguente riduzione dell’ostio valvolare (normalmente 4-6 cm²) fino a valori <1 cm². A causa di questo restringimento, l’unico modo per garantire il passaggio di sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro durante la diastole è aumentare le pressioni atriali. Questo incremento si trasmette a monte, con aumento della pressione nelle vene e nei capillari polmonari: ecco la causa della dispnea. Se le pressioni aumentano ulteriormente, soprattutto acutamente, può verificarsi la trasudazione di liquido negli alveoli con conseguente edema polmonare. Il nostro paziente all’auscultazione presenta anche crepitii basali bilaterali. Il gradiente diastolico transvalvolare è proporzionale al grado di stenosi ed è sensibile ad aumenti di portata e frequenza cardiaca: maggiore la portata/frequenza, maggiore il gradiente. Per questo un soggetto asintomatico a riposo può diventare sintomatico anche per sforzi lievi. L’evoluzione della stenosi mitralica è rappresentata dallo sviluppo di ipertensione polmonare arteriosa, secondaria a quella venosa, che provoca vasocostrizione arteriolare inizialmente funzionale e reversibile, successivamente irreversibile per ipertrofia della tonaca media e fibrosi dell’intima. Le elevate resistenze arteriolari del circolo polmonare causano sovraccarico pressorio del ventricolo destro con dilatazione, ipertrofia, disfunzione contrattile e segni di scompenso destro e bassa gittata. Nell’insufficienza mitralica, invece, la pressione atriale sinistra, molto più bassa di quella aortica, fa sì che il sangue refluisca in atrio già durante la contrazione isometrica ventricolare. Nell’insufficienza mitralica cronica l’atrio sinistro si adatta dilatandosi, per cui la pressione a monte non aumenta significativamente; nell’insufficienza acuta, invece, l’atrio non ha tempo di adattarsi e subisce un brusco aumento pressorio con ripercussioni sulla pressione venosa polmonare. Il ventricolo sinistro, sottoposto a sovraccarico di volume, si dilata: inizialmente la frazione di eiezione rimane conservata, poi si riduce progressivamente perché il rigurgito in atrio riduce il volume sistolico effettivo. Una frazione di eiezione <60% è indicativa di compromissione ventricolare sinistra. Nel nostro paziente, per segni, sintomi e reperti auscultatori, è probabile un coinvolgimento valvolare mitralico, in particolare stenosi o steno-insufficienza. L’intervento di scelta, nella stenosi mitralica clinicamente significativa (area ?1,5 cm²) o sintomatica, e nei pazienti con controindicazioni alla chirurgia, è la valvuloplastica percutanea con palloncino: una “dilatazione controllata” eseguita con un palloncino ad alta resistenza gonfiato in prossimità della valvola, introdotto tramite catetere da vena femorale destra. È una tecnica mini-invasiva che riduce morbilità e mortalità perioperatorie, con buona efficacia a lungo termine (sopravvivenza libera da eventi nel 30-70% dei casi), sebbene non siano rare le restenosi. Non può essere eseguita in presenza di calcificazioni valvolari, per cui è indicata la sostituzione valvolare.


87 di 91 Domande

Un ragazzo di 20 anni presenta il seguente ECG. Cosa si nota all'ECG?

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La risposta esatta è la A.

Le derivazioni da V1 a V6, chiamate derivazioni precordiali, esprimono l’attività elettrica del cuore sul piano orizzontale: V1-V2 esplorano il setto interventricolare, V3-V4 la parete anteriore del ventricolo sinistro, V5-V6 la parete laterale del ventricolo sinistro. L’onda P indica la depolarizzazione atriale, il complesso QRS e l’onda T indicano rispettivamente la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare, mentre la ripolarizzazione atriale non è visibile poiché avviene durante la depolarizzazione ventricolare. In età giovanile, dopo la pubertà, il vettore di ripolarizzazione ventricolare rende le T positive in tutte le derivazioni precordiali, tranne V1 e raramente V2; in casi eccezionali, la negatività può coinvolgere anche V3 e V4 (onda T giovanile). Dopo la pubertà, la presenza di onde T invertite ?2 mm in due o più derivazioni contigue del ventricolo destro può indicare cardiopatia congenita con sovraccarico di pressione o volume (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro) oppure, più raramente, patologie ereditarie dei canali del sodio o potassio. L’ECG descritto mostra ritmo sinusale, alterazioni diffuse della ripolarizzazione con T negativa da V1 a V5, R alta in V1 e asse spostato a destra: reperti suggestivi di ipertrofia ventricolare destra a carattere aritmogeno. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è spesso familiare, più frequentemente a trasmissione autosomica dominante, e coinvolge prevalentemente ma non esclusivamente il ventricolo destro. Nel 10-20% dei casi è presente una mutazione nei geni che codificano proteine del desmosoma. Istologicamente si osserva progressiva sostituzione del miocardio con tessuto fibro-adiposo, che genera aree di discinesia e dilatazione soprattutto nel tratto di afflusso, efflusso e apice del ventricolo destro (triangolo della displasia), ma può estendersi all’intera parete ventricolare destra o anche al ventricolo sinistro. Questa condizione, per le alterazioni morfologiche e funzionali, è causa frequente di aritmie ventricolari e morte improvvisa, soprattutto in età giovanile durante o subito dopo l’attività fisica. In presenza di un ECG di questo tipo è quindi indicato eseguire un ecocardiogramma per rilevare eventuali alterazioni strutturali cardiache.


88 di 91 Domande

La signora Rettori, una donna di 45 anni, si reca dal proprio medico curante, il Dott. Pressi, per malessere. Anamnesi patologica prossima: comparsa di febbre, disuria e dolore alla schiena. Il Dott. Pressi consiglia alla paziente di recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti; qui la donna verrà successivamente ricoverata con una sospetta diagnosi di pielonefrite. La paziente viene sottoposta a terapia con antibiotici ad ampio spettro, che determinano un significativo miglioramento della sintomatologia. Tuttavia, durante il quarto giorno di ricovero, la donna presenta nuovamente febbre, con leucocitosi e profusa diarrea acquosa. Esami strumentali: viene effettuata una colonscopia, visibile nell’ immagine sottostante.

Quale è la terapia per il trattamento di questo disturbo?

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La risposta corretta è la D.

La paziente presenta una colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile, un batterio appartenente alla famiglia Clostridiaceae, patogeno per l’uomo, Gram+ anaerobio. Il C. difficile è virulento in quanto possiede due tossine: la tossina A, un’enterotossina che si lega alle cellule della mucosa e causa un’ipersecrezione di liquido determinando diarrea acquosa; la tossina B, una citotossina che provoca gravi danni alla mucosa determinandone l’aspetto pseudomembranoso. Il Clostridium difficile causa colite associata ad antibiotici, tipicamente in ambiente ospedaliero. Fa parte normalmente del microbiota umano; tuttavia, quando si utilizzano antibiotici per lungo tempo, questi possono distruggere anche i batteri che tengono “sotto controllo” il Clostridium. Quando il C. difficile diviene dominante, si possono avere crampi addominali, colite pseudomembranosa, diarrea (talora ematica), raramente sepsi e addome acuto. I sintomi insorgono alcuni giorni dopo l’inizio della terapia antibiotica e includono diarrea acquosa o scariche di feci non formate, crampi addominali, raramente nausea e vomito. Per la diagnosi è importante l’identificazione della tossina nelle feci. Il trattamento consiste nell’interrompere la terapia antibiotica; se la sintomatologia è grave è possibile utilizzare vancomicina o metronidazolo (nel nostro caso, non essendo la vancomicina tra le opzioni, la risposta corretta è la D).


89 di 91 Domande

Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

In seguito ai valori di glicemia a digiuno riscontrati, si richiede curva da carico orale di glucosio (OGTT). In base ai risultati sopra riportati, la paziente presenta:

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La risposta corretta è la B.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza.

L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: è necessario un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si associano inoltre a modifiche del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, arti inferiori, retina) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie degli arti inferiori).

Il diabete si classifica in due tipologie principali:

– diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), che può avere cause immuno-mediate o idiopatiche;

– diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e deficienza insulinica relativa, nella maggior parte dei casi senza necessità di insulina.

Esiste poi il diabete gestazionale, che compare in gravidanza e regredisce dopo il parto.

Tra le sindromi secondarie ricordiamo:

– pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori),

– patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite),

– patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante),

– tossicità da farmaci o sostanze chimiche (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.).

Il diabete può rimanere a lungo silente. Si stima che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% resti non diagnosticato.

Per la diagnosi, le misurazioni della glicemia prevedono:

– glicemia a digiuno (da almeno 12 ore): due rilevazioni ?126 mg/dl;

– glicemia random >200 mg/dl, ma solo in paziente sintomatico (polidipsia, poliuria, nicturia, ecc.);

– curva da carico con 75 g di glucosio in 200-250 ml d’acqua: il test si esegue solo se la glicemia basale è <126 mg/dl, e la diagnosi si pone se a 2 ore la glicemia è >200 mg/dl.


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La signora Bellini è una giovane donna ricoverata nel reparto di ginecologia ed ostetricia dopo un parto complicato da una rottura prematura delle membrane amnio-coriali ed un prolungato travaglio. Anamnesi patologica prossima: In seconda giornata sviluppa febbre con brivido associata ad ipotensione e intenso dolore addominale che fanno sospettare un’ endometrite purperale. Il Dott. Lanfranchi decide di sottoporre la paziente ad una radiografia del torace e decide di avviare la terapia antibiotica e reidratante con 4.000 ml di soluzione salina nelle successive 24 ore ma l’ ipertermia persiste e si ottiene un lieve incremento della pressione arteriosa. Improvvisamente la sig.ra Bellini presenta dispnea. Esame obiettivo: viene rilevata una SpO2 dell’ 82% che non aumenta anche con ossigenoterapia con FiO2 del 100%. Il Dott. Lanfranchi decide quindi di intubare la paziente e si eroga una FiO2 del 100%. Non si rileva turgore giugulare, all’ auscultazione polmonare si apprezzano crepitii diffusi bilateralmente. Esami di laboratorio-strumentali: viene rapidamente inviato in laboratorio un campione di sangue arterioso che evidenzia PaO2 di 62 mmHg e PaCO2 di 33 mmHg. L’ ECG mostra tachicardia sinusale. Viene effettuato un nuovo RX del torace che mostra un quadro polmonare modificato rispetto a quanto si era visto nel precedente. Sulla base dei dati forniti quale tra le seguenti è la diagnosi più probabile?

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La risposta corretta è la B.

Questo paziente molto probabilmente ha una ARDS e il rapporto PaO2/FiO2 è <200: la paziente ha un rapporto di 60 (FiO2 = 1 ovvero 100% e PaO2 di 60 mmHg: necessita di ossigeno al 100% per mantenere una pressione di PaO2 accettabile). La RX torace mostra infiltrati polmonari diffusi non riconducibili a eziologia cardiogena. L’EO evidenzia dispnea ingravescente a insorgenza improvvisa, con crepitii diffusi bilateralmente. La paziente presentata nel caso è verosimilmente affetta da ARDS in seguito a sepsi da endometrite postpartum.

La sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) è una grave malattia acuta polmonare. I fattori scatenanti sono numerosi: polmonite, shock, gravi traumi, sepsi, aspirazione di alimenti (ab ingestis), pancreatite. È caratterizzata da danno diffuso della membrana alveolo-capillare, con edema polmonare non cardiogenico (ricco di proteine) e insufficienza respiratoria acuta (ARF). Si osserva reclutamento di neutrofili nei capillari alveolari e formazione di membrane ialine. I neutrofili rilasciano chemochine (che richiamano istiociti), producono ROS, proteasi, leucotrieni, fattore di attivazione piastrinica, prostaglandine e altre molecole che danneggiano le barriere tra capillari e spazi aerei. Gli alveoli e l’interstizio si riempiono di proteine, detriti cellulari e liquido, con distruzione del surfattante, collasso alveolare e mismatch ventilazione/perfusione.

L’ARDS determina grave ipossiemia refrattaria all’ossigenoterapia. I criteri diagnostici comprendono:

– Opacità bilaterali alla RX non spiegabili da versamento, atelettasia o noduli.

– PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Assenza di evidenza clinica di aumentata pressione atriale sinistra o insufficienza cardiaca (PCWP <18 mmHg). Una pressione di incuneamento capillare polmonare >18 mmHg orienta invece verso edema polmonare cardiogeno.

Secondo la “Definizione di Berlino 2012” l’ARDS si classifica in:

– Lieve: PaO2/FiO2 ?200 mmHg.

– Moderata: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.

– Grave: PaO2/FiO2 ?100 mmHg.


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Una paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di nutrizione clinica. La donna presenta BMI 20,9, circonferenza vita 88 cm, analisi ematochimiche (in allegato) in cui si presenta colesterolo LDL fuori range e glicemia a digiuno elevata.

Per il paziente diabetico è essenziale assumere cibi a basso indice glicemico. Qual è tra i seguenti alimenti quello che presenta il più basso indice glicemico?

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La risposta corretta è la A.

Il diabete è un gruppo di alterazioni caratterizzate da elevati livelli di glicemia, legati a un’alterata secrezione insulinica o a una ridotta sensibilità all’insulina. Questa alterata secrezione può variare da forme severe, in cui la produzione di insulina è nulla o quasi (diabete di tipo I, pancreasectomia), a forme intermedie modulate dall’insulino-resistenza. L’insulino-resistenza da sola non è in grado di slatentizzare un diabete mellito: serve un danno della secrezione. Le alterazioni del metabolismo del glucosio si accompagnano anche ad alterazioni del metabolismo lipidico e proteico, predisponendo a complicanze vascolari: microvascolari (rene, retina, arti inferiori) e macrovascolari (cuore, cervello, arterie periferiche). Il diabete si classifica in due tipologie principali: diabete mellito di tipo I (insulino-dipendente), con cause immuno-mediate o idiopatiche; diabete mellito di tipo II (non insulino-dipendente), malattia metabolica caratterizzata da iperglicemia in un contesto di insulino-resistenza e relativa deficienza insulinica, che nella maggior parte dei casi non richiede terapia insulinica. Esiste anche il diabete gestazionale, che si manifesta in gravidanza e regredisce dopo il parto. Tra le forme secondarie: pancreasectomia (oggi non più praticata nelle pancreatiti, ma solo nei tumori), patologie del pancreas esocrino (es. pancreatite), patologie endocrine (acromegalia, sindrome di Cushing, feocromocitoma, poiché l’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante), tossicità da farmaci o sostanze (glucocorticoidi, tiazidici, ecc.). Il diabete può progredire a lungo senza sintomi. Si calcola che, a fronte di una prevalenza diagnosticata del 4%, un ulteriore 4% rimane non diagnosticato. Per la diagnosi: glicemia a digiuno ?126 mg/dl in due misurazioni, glicemia random >200 mg/dl in presenza di sintomi (poliuria, polidipsia, nicturia), curva da carico con 75 g di glucosio (diagnosi se glicemia >200 mg/dl a 2 ore). Prima del test, la glicemia basale deve essere <126 mg/dl. Il test va eseguito in pazienti non ricoverati, in buone condizioni cliniche, dopo dieta abituale (non ridotta in carboidrati), a digiuno dalla mezzanotte, senza febbre, stress o fumo. Indicazioni alla curva da carico: glicemia alterata a digiuno (100–125 mg/dl), familiarità per diabete dai 30-40 anni, obesità, complicanze cardiovascolari (TIA, angina, claudicatio), soprattutto se obesi e fumatori, infezioni urinarie o cutanee ricorrenti con glicemia alterata. Il 90% dei casi è di tipo II, storicamente detto diabete dell’adulto (esordio >40 anni), ma oggi è sempre più precoce (anche a 18 anni), correlato all’obesità, in particolare infantile (Italia con alta prevalenza, soprattutto nel centro-sud). Nei gemelli monozigoti la concordanza è ~100% nel tipo II, mentre nel tipo I, pur avendo componente genetica, è solo del 50% per il ruolo di fattori ambientali. Anche nei monozigoti separati alla nascita la concordanza del tipo II rimane elevata, a dimostrazione della forte componente genetica, ancora non del tutto chiarita.


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